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rassegna stampa dal 20 al 22 luglio 2024

agrigentooggi.it

Con "Antigone" esordio positivo della rassegna della stagione Classica e del Mito al Teatro dell'Efebo

Cast, recitazione e scenografia di altissimo livello artistico hanno caratterizzato la "Antigone"' prodotta dalla Dide Amenanos di Michele Di Dio, per la regia di Cinzia Maccagnano (che ha interpretato Creonte) e con Giulia Galiani nel ruolo di Antigone, tragedia che ha inaugurato al Giardino Botanico di Agrigento il ciclo di spettacoli del cartellone 2024 del Teatro dell'Efebo, organizzato dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento.La tragedia, primo dei cinque eventi della rassegna del Teatro Classico e del Mito (dal 21 luglio al 15 settembre). ha riscosso grande successo tra il pubblico che ha affollato l'antica cava del Giardino Botanico, che la stessa regista ha definito uno dei luoghi più suggestivi per eventi culturali di altissimo livello. Mercoledì 24 luglio, sempre alle ore 21, sarà in scena "Sette contro Tebe", di Eschilo, prodotta dalla stessa DiDe, sempre per la regia di Cinzia Maccagnano, con musiche del Maestro Marco Podda.Gli altri eventi in programma della rassegna del Teatro Clssico e del Mito sono "Il rapimento di Proserpina o l'inganno di Venere", messo in scena dall'associazione culturale Kairos il 27 luglio, "Kokalos", dell'associazione Centro Cultura Mediterranea il 2 agosto, e "Icaro, il pensiero in movimento" della Agenzia spettacoli Savatteri srls, per il quale è prevista la nuova data di svolgimento del 15 settembre.


GIORNALE DI SICILIA

La manovra all'Ars, fondi già esauriti. Per gli emendamenti presentati dagli assessori servono 140 milioni sui 160 disponibili. E ancora si aspettano le proposte dei 70 deputati. Il rischio di uno scontro in Aula.

Che la manovra correttiva in fase di elaborazione all'Ars si tradurrà in un braccio di ferro fra governo e deputati è plasticamente rappresentato da un dato: con gli emendamenti depositati venerdì, prima scadenza utile, gli assessori puntano ad accaparrarsi poco meno di 140 dei 160 milioni disponibili. E ora tocca ai settanta parlamentari farsi avanti. Il rischio è che la spesa lieviti molto oltre le cifre circolate finora.
Un passo indietro. La manovra ter nasce da un input di Schifani che, dopo aver approvato la seconda Finanziaria a fine giugno, ha annunciato l'intenzione di utilizzare l'aumento delle entrate per una ulteriore legge di variazione di bilancio. Il budget stimato dal presidente era di 100 milioni, poi cresciuti fino a 160 dopo le verifiche dell'assessore all'Economia dimissionario, Marco Falcone.
Schifani aveva detto di voler dare grande spazio agli emendamenti dei deputati, sacrificati nella manovra bis per esigenze di tempo. Ma il primo termine per la presentazione degli emendamenti, scaduto venerdì, ha messo in chiaro che la caccia ai fondi è partita in primis dagli assessori. La maggior parte degli emendamenti depositati è del governo.


AGRIGENTONOTIZIE
L'evento dell'Ordine"Giornata del medico e dell'odontoiatra", festa per vecchi e nuovi iscritti.Giuramento di Ippocrate per gli ultimi professionisti abilitati e riconoscimenti per chi ha maturato il mezzo secolo di iscrizione.
Suggestiva, e non soltanto per lo scenario del teatro dell'Efebo, la "Giornata del medico e dell'odontoiatra" celebrata ieri sera dall'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Agrigento, presieduto da Santo Pitruzzella, che ha visti protagonisti i medici neolaureati e i medici che hanno compiuto 50 anni di iscrizione.
Dossier. Quei medici che mancano negli ospedali agrigentini, la mappa delle carenze nell'organico dell'Asp
Durante la serata, per la regia amichevole di Franco Capitano, condotta da Simona Carisi e Totò Nocera Bracco e intervallata da momenti musicali a cura di Federica Rotulo, Tom Sinatra e dal Trio Scirocco e dal monologo di Paolo Macedonio, si è tenuta la tavola rotonda sul tema: "Intelligenza artificiale: software generativi, algocrazia e algoretica sono termini con cui dovremmo familiarizzare?", moderata dalla giornalista Daniela Spalanca, alla quale hanno partecipato Salvatore Casà, odontoiatra; Giovanni D'Ippolito, presidente dell'Omceo di Caltanissetta; don Angelo Chillura, direttore della Biblioteca Lucchesiana; Chiara Ippolito, addetta stampa della Conferenza episcopale siciliana, che ha indotto alla riflessione sull'utilizzo dell'intelligenza artificiale in campo medico e diagnostico. Subito dopo, si sono svolti la cerimonia di consegna delle targhe ai medici che hanno compiuto 50 anni di iscrizione all'Ordine e il giuramento di Ippocrate dei giovani medici neolaureati e iscritti all'Omceo di Agrigento. 
"Il giuramento di Ippocrate pronunciato dai nuovi medici e odontoiatri - ha detto il presidente Pitruzzella durante il suo intervento - rinnova dopo secoli la ragione d'essere del medico e dell'odontoiatra nella società votata, appunto, alla tutela della salute e della vita. Questa è anche l'occasione per festeggiare i 50 anni dalla laurea dei colleghi iscritti all'Ordine". 
Fra i medici intervenuti anche il sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè."È una professione importantissima che vi auguro di svolgere in maniera florida", ha detto rivolgendosi ai neo iscritti.


LIVESICILIA
Caldo torrido e Scirocco in Sicilia, oltre venti incendi in tutta l'IsolaA Villabate le fiamme distruggono un supermercato
PALERMO - Un'altra domenica da bollino rosso per le alte temperature, il vento di Scirocco e il conseguente rischio incendi in Sicilia. Forestali, vigili del fuoco e i volontari della protezione civile sono stati impegnati oggi nello spegnimento di 23 incendi. Sei roghi ad Agrigento, tre a Caltanissetta, tre a Catania, tre a Enna, tre a Messina, uno a Palermo, una a Ragusa due a Siracusa e uno a Trapani.
Tutte le emergenze
Nell'agrigentino a Palma di Montechiaro, in contrada Cugna, nel capoluogo in contrada Mendolito, a Cattolica Eraclea in contrada Aquilea, a Grotte in contrada Burgio, a Menfi in contrada Cava del Serpente, dove le fiamme hanno lambito anche alcune case. Qui sono stati alono almeno quattro i punti del territorio comunale da dove, nelle prime ore del pomeriggio, si sono sprigionati altrettanti incendi. Originate da roghi di sterpaglie e alimentate dal vento di Scirocco che sta soffiando sul territorio, le fiamme si sono pericolosamente estese in pochi minuti, raggiungendo diverse zone, comprese quelle abitate.
"Siamo certi che dietro questi episodi ci sia la mano criminale dell'uomo", dice il sindaco di Menfi Vito Clemente, che ha effettuato dei sopralluoghi per verificare personalmente quello che sta succedendo. "Al momento l'area boschiva del Magaggiaro, il nostro polmone verde, è al sicuro", conclude il primo cittadino. Al lavoro, per verificare eventuali rischi per la popolazione, personale della Protezione civile, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale.
Nel nisseno incendi di vegetazione nel capoluogo in contrada Deliella, a Mazzarino in contrada Ficari, e in contrada Diga Disueri, nel Catanese a Licodia Eubea in contrada Giurfo, a Linguaglossa, a Ramacca in contrada Torricella, nell'Ennese nel capoluogo in contrada Rossomanno e in contrada Bubudello, a Piazza Armerina in contrada Mosaici del casale villa Romana. Un incendio è divampato a Pergusa, frazione di Enna, attorno alla pista di servizio dell'autodromo.
E ancora nel Messinese a Militello Rosmarino in contrada Monte Scurzi, a Pagliara in contrada Locadi, nel Palermitano a Godrano in contrada Cannitello, nel Trapanese a Salemi in contrada San Giuseppe, nel Siracusano a Palazzolo Acreide in contrada Casa Bianca, a Ferla in contrada Campanino e nel ragusano a Comiso in contrada Colobria.
Villabate, a fuoco un supermercato
Le alte temperature hanno giocato un brutto scherzo ad un supermercato di Villabate, cittadina di fatto in continuità con il capoluogo sul versante est. I vigili del fuoco sono intervenuti per spegnere un incendio divampato in supermercato della catena 'Decò' in corso Vittorio Emanuele. Le fiamme, secondo i tecnici dei pompieri sarebbero state innescate da un corto circuito e hanno provocato danni per le alte temperature e i fumi provocati dalla combustione. Sono intervenuti anche i carabinieri.


SCRIVOLIBERO
Conclusa l'attività formativa per i dipendenti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento. 
Si è concluso il ciclo di incontri formativi per il personale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento curato dall'Ufficio Formazione (dirigente dott.ssa Maria Antonietta Testone e responsabile del servizio Maria Patti) in collaborazione con il Settore Risorse Umane e che ha interessato tutti i dipendenti dell'Ente. Un ulteriore tassello nel piano di aggiornamento del personale, che per il 2024 prevedeva uno specifico intervento formativo sul "Codice di comportamento dei Dipendenti Pubblici" - DPR 13 Giugno 2023, n. 81".
Il percorso formativo è stato realizzato con 6 sessioni di 6 ore ciascuna, tenute dal dr. Pietro Francesco Rizzo, già segretario e direttore generale del Comune di Agrigento, con test di verifica finale.
Il Libero Consorzio conferma così la massima attenzione nei confronti dell'aggiornamento e formazione su tutti gli aspetti che riguardano l'attività del personale dell'ex Provincia Regionale.


ILSICILIA.IT
La Sicilia fa i conti con il suo fabbisogno energetico, le rinnovabili sono la chiave di volta
Arriva il caldo e parte la stagione dei black-out. Già in queste prime settimane della stagione, l'asticella delle temperature si alzata vertiginosamente e per combattere il caldo afoso, come da consuetudine, ogni arma di contrasto è consentita. Una sorta di proporzione diretta che ha inevitabili conseguenze sul fabbisogno energetico.
I primi disagi si sono già avverati. Un esempio è certamente la notte da incubo vissuta dai cittadini di molti quartieri del capoluogo, costretti a rimanere senza luce per ore, con trenta gradi e un alto tasso di umidità. Se il pensiero va subito all'impossibilità di usare condizionatori e ventilatori, le conseguenze più gravi si riversano sui soggetti fragili.
Non si tratta certamente di episodi che destano particolare novità, ma com'è cambiato negli anni il fabbisogno e il consumo energetico in Sicilia? I dati Terna ne hanno delineato un quadro che varia da numeri annuali fino a giornalieri.
I NUMERI SUL FABBISOGNO ENERGETICO
La Sicilia, seppur con qualche fatica, riesce a rispondere alle proprio fabbisogno energetico, riducendo sempre di più, con il tempo, il deficit tra domanda e richiesta.
L'Isola non è tra le Regioni della Penisola che consumano di più, ma negli ultimi anni ha registrato una crescita superiore alla media nazionale, che l'anno precedente ha superato di due punti percentuali. Anche gli ultimi dati di giugno hanno confermato questo continuo trend in salita, dove al Sud e nelle Isole il dato della domanda elettrica ha visto un +2,2%.
I numeri più positivi emergono dalla copertura delle fonti rinnovabili a livello nazionale. Il +52,5% di maggio è il più alto di sempre e anche il +27,3% semestrale del 2024 conferma il progresso. Nonostante le grandi potenzialità e gli impulsi che negli ultimi tempi sono stati indotti per favorirla, l'appuntamento con l'energia verde in Sicilia decolla con fatica e al momento copre "solo" circa un terzo del fabbisogno complessivo. A trainare il settore sono l'eolico e il fotovoltaico, con ampio terreno di distacco sull'idrico e le bioenergie. Affidarsi alle fonti tradizionali appare ancora la via prediletta da percorrere e non a caso la regione ne è ancora dipendente, con punte che si aggirano intorno al 70%.
LA FOTOGRAFIA ENERGETICA DELLA SICILIA
Gli ultimi dati sul portale di Terna, che dipingono un quadro regionale più nitido vedono l'Isola è settima per consumo in Italia.
Catania è la città con un consumo provinciale più alto, con una più o meno equa distribuzione tra il consumo domestico, industriale e dei servizi. Seguono Siracusa, con l'uso più elevato per scopi industriali, e Palermo, prima per consumi domestici. Il consumo industriale nell'Isola, un po' forse a sorpresa, è quello che ha visto una maggiore crescita, superando persino l'impiego domestico.
E' ALLARME CARO BOLLETTE
L'impennata dei consumi coincide anche con la lievitazione delle bollette.
I consumatori che in questo mese sono sbarcati nel mercato libero, non senza alcuni disagi e problematiche, possono certamente contare sull'aiuto di aiuti e bonus. Utili, se non indispensabili, per i cittadini siciliani "vittime" delle bollette più care, quasi il 20% in più.
Secondo i dati Arera, infatti, nel 2023 sono stati erogati 7,6 milioni di bonus sociali elettrico e gas, per un importo stimato di 2,15 milioni di euro. L'incremento del numero dei beneficiari per l'elettrico è salito del 21,5%, con l'aumento delle soglie Isee che ha consentito di riconoscerlo a 1,5 milioni di clienti elettrici. Nel periodo gennaio-dicembre 2023 sono stati erogati circa 4,576 milioni di bonus elettrici per disagio economico, mentre erano 3,8 milioni nel 2022 e 2,5 milioni nel 2021, anno di prima applicazione del meccanismo automatico di riconoscimento. Risultano 64.828, +24% rispetto al 2022, i bonus elettrici per disagio fisico, per chi utilizza apparecchiature elettromedicali per supporto vitale.
Anche in questo caso entrano in campo le energie rinnovabili, che oltre una maggiore attenzione verso l'ambiente, garantiscono degli ampi margini di risparmio, che partono dal 30% fino al 60%. Non a caso, l'avanzare delle rinnovabili ha permesso di stimare nei prossimi anni un netto calo dei costi.



GIORNALE DI  SICILIA 

«Possibili disagi igienico-sanitari» per la mancanza d'acqua, il Comune di Agrigento dichiara lo stato di emergenza idrica
Il sindaco Francesco Miccichè ha firmato l'ordinanza e diffuso un vademecum che contiene una serie di regole per evitare gli sprechi.

Il Comune di Agrigento ha dichiarato lo stato di emergenza idrica su tutto il territorio comunale, il sindaco Francesco Miccichè ha firmato l'ordinanza e diffuso un vademecum che contiene una serie di regole per evitare gli sprechi di acqua.
In particolare, fino a che sarà in vigore l'ordinanza, è previsto «il divieto di prelievo e di consumo di acqua potabile per: il lavaggio di aree pertinenziali, cortilizie, marciapiedi e piazzali; il lavaggio dei veicoli privati, e, se necessario, utilizzando il secchio anziché il getto continuo; innaffiare orti, giardini e superfici a verde; alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine».
La grave crisi che attraversiamo «ne impone il non utilizzo (di acqua); l'utilizzo delle risorse idriche per tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico e igienico».
L'ordinanza di Agrigento è un passo avanti rispetto alla delibera della Regionale del marzo scorso con cui veniva dichiarato lo stato di crisi e di emergenza regionale, per la grave crisi idrica nel settore potabile per le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. Una decisione nata dal timore che la «scarsità di acqua potabile nella rete idrica pubblica può dare luogo a gravi disagi, nonché creare inconvenienti di natura igienico-sanitaria per la popolazione».


GIORNALE DI SICILIA

Domenica di incendi in Sicilia, sono 23 i roghi in tutta l'Isola: paura e case sfiorate dalle fiamme. 
Roghi in contrade Acquanoce, Biviere Cannitello una fascia che si trova vicina alla Riserva del Bosco di Ficuzza.

Forestali, vigili del fuoco e i volontari della protezione civile sono stati impegnati oggi nello spegnimento di 23 incendi in Sicilia, Sei roghi ad Agrigento, 3 a Caltanissetta, 3 a Catania, tre a Enna, tre a Messina, uno a Palermo, una a Ragusa due a Siracusa e uno a Trapani. Nell'agrigentino a Palma di Montechiaro in contrada Cugna, nel capoluogo in contrada Mendolito, a Cattolica Eraclea in contrada Aquilea, a Grotte in contrada Burgio, a Menfi in contrada Cava del Serpente, dove le fiamme hanno labito anche alcune case.
Nel nisseno incendi di vegetazione nel capoluogo in contrada Deliella, a Mazzarino in contrada Ficari, e in contrada Diga Disueri, nel catanese a Licodia Eubea in contrada Giurfo, a Linguaglossa, a Ramacca in contrada Torricella, nell'ennese nel capoluogo in contrada Rossomanno e in contrada Bubudello, a Piazza Armerina in contrada Mosaici del casale villa Romana, nel messinese a Militello Rosmarino in contrada Monte Scurzi, a Pagliara in contrada Locadi, nel palermitano a Godrano in contrada Cannitello, nel trapanese a Salemi in contrada san Giuseppe, nel siracusano a Palazzolo Acreide in contrada Casa Bianca, a Ferla in contrada Campanino e nel ragusano a Comiso in contrada Colobria.
Sono almeno quattro i punti del territorio comunale di Menfi (Agrigento) da dove, nelle prime ore del pomeriggio, si sono sprigionati altrettanti incendi. Originate da roghi di sterpaglie e alimentate dal vento di
scirocco che sta soffiando sul territorio, le fiamme si sono pericolosamente estese in pochi minuti, raggiungendo diverse zone, comprese quelle abitate. Sono tuttora in corso gli interventi di spegnimento del fuoco, operati da diverse squadre di vigili del fuoco e Corpo forestale dello Stato, che dai vari distaccamenti vicini si sono concentrate sulla zona.
Gli incendi stanno interessando in particolare le contrade Agareno e Sant'Antonino, ma anche un paio di strade del centro abitato, ossia via Porto Palo e via del Serpente. In alcune zone il fuoco ha lambito anche le case, e i residenti si sono armati di secchi di acqua per provare a fronteggiare le fiamme. Al momento, comunque, non è stato necessario evacuare alcuna abitazione, ma lo stato di allerta è alto.
Una villa nei pressi della strada statale 115 è stata raggiunta dalle fiamme,
alimentate anche da cumuli di spazzatura abbandonata, e alcune strutture in legno e il giardino sono stati divorati dal rogo.
In contrada Sant'Antonino il fuoco ha invece raggiunto alcuni mezzi agricoli, che sono stati completamente avvolti dalle fiamme.
«Siamo certi che dietro questi episodi ci sia la mano criminale dell'uomo», dice il sindaco Vito Clemente, che sta effettuando dei sopralluoghi per verificare personalmente quello che sta succedendo. «Al momento l'area boschiva del Magaggiaro, il nostro polmone verde, è al sicuro», conclude il primo cittadino. Al lavoro, per verificare eventuali rischi per la popolazione, personale della Protezione civile, carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale.
Ottanta ettari di macchia mediterranea in fumo nel pomeriggio nelle contrade Acquanoce, Biviere Cannitello una fascia che si trova vicina alla riserva del Bosco di Ficuzza, nel Palermitano. Le fiamme hanno lambito diverse abitazioni nelle quali si è resa necessaria l'  evacuazione precauzionale di una decina di famiglia.
Sul posto ci sono stati momenti di panico perche si è tenuto il peggio. Presenti i carabinieri della stazione di Godrano ben presto supportati da quelli di Marineo e Misilmeri.
Si è reso necessario anche l'ausilio di due squadre della forestale quelli di valle Maria e Casotta, con autobotti arrivati da Piana degli albanesi, coadiuvati dal comandante del distaccamento di Ficuzza. Intervenuta con i propri mezzi anche gli operatori della protezione civile di Godrano, Misilmeri, Marineo, i vigili del fuoco. Il fuoco è stato spento grazie all'Intervento di due Canadair, tre elicotteri della forestale ed uno della Marina Militare. Sul posto costantemente presente anche il sindaco Daniele Bellini che è sempre stato in contatto con la Prefettura di Palermo e la Protezione Civile regionale.


GIORNALE DI SICILIA 

La sete dell'Agrigentino: quartieri a secco a Sciacca, un idrante per gli allevatori a Sambuca
Distribuzione ridotta del 25 per cento dall'acquedotto Favara di Burgio, del 40 per cento dal Fanaco. L'allarme della società di gestione Aica.

Una riduzione della dotazione idrica del 25 per cento ai Comuni forniti dall'acquedotto Favara di Burgio e del 40 per cento a quelli forniti dal sistema formato dagli acquedotti Fanaco, Voltano e Tre Sorgenti. A segnalarlo alla Prefettura di Agrigento, al Genio civile e a tutti i sindaci dell'Agrigentino è stato il direttore generale dell'Aica, Claudio Guarneri. «Tali riduzioni stanno comportando significativi disagi alle utenze del territorio gestito da Aica - scrive Guarneri - . La nostra volontà è quella di ripartire in maniera equa tali riduzioni. È necessario convocare, e con urgenza, il tavolo tecnico permanente sulla crisi idrica del territorio di Agrigento per porre in essere quanto necessario alla decurtazione orizzontale delle riduzioni».
A Sciacca, intanto, ieri è rimasta senz'acqua la popolosa contrada della Perriera. Disagi ieri anche ad Agrigento. È stato riscontrato un guasto all'impianto di sollevamento idrico ai pozzi Carboy, nel Comune di Sciacca. Ciò ha determinato un riduzione della fornitura e, dunque, un minore apporto idrico ai serbatoi della città. Conseguentemente i turni previsti nel Comune di Sciacca hanno subito rinvii. «Si rappresenta inoltre - scrive in una nota Aica - che tale inconveniente, dato il sistema di interconnessione fra acquedotti, ha determinato una riduzione della fornitura idrica verso i serbatoi comunali di Agrigento. Pertanto, anche in questo comune, i turni potrebbero subire rinvii e/o slittamenti». Aica assicura che, i tecnici stanno già eseguendo i lavori di riparazione del guasto «al termine del quale la distribuzione tornerà regolare nel rispetto dei necessari tempi tecnici».
A Sciacca, intanto, il sindaco, Fabio Termine, e il vicesindaco e assessore ai Servizi a Rete, Valeria Gulotta, domani avranno una riunione con i dirigenti tecnici di Aica, l'Azienda idrica dei comuni agrigentini. Si svolgerà, con inizio alle 10, al Comune di Sciacca. Vi parteciperanno anche rappresentanti dell'unione dei comitati di quartiere e amministratori di condominio. «Si farà il punto sulla situazione attuale e sugli interventi in atto - annunciano gli amministratori comunali -. L'incontro avrà come argomenti principali, infatti, la crisi idrica con al centro i turni di erogazione e gli investimenti sul pozzo di Grattavoli e sulla vasca di San Marco». Sui 50 litri di acqua in più che arriveranno dal pozzo Grattavoli il Comune di Sciacca punta in maniera particolare e il sindaco Termine ha sempre affermato che «non si potrà non tenere conto delle presenze turistiche si registrano a Sciacca durante la stagione estiva e dunque dell'aumento della popolazione che rende necessario disporre di ulteriori risorse idriche». Tutto questo in un quadro generale che non è affatto confortante e con iniziative straordinarie che vengono assunte da più parti.
Il Comune di Sambuca ha predisposto una nuova misura a supporto degli allevatori. A giorni alterni, è disponibile l'idrante di piazza Regione Siciliana per l'approvvigionamento d'acqua. L'iniziativa, secondo quanto annunciato dal sindaco, Giuseppe Cacioppo, si è resa necessaria a causa della drastica riduzione delle sorgive, particolarmente evidente nelle contrade, dove le risorse idriche si sono dimezzate in un breve lasso di tempo. «Questa situazione critica - afferma Cacioppo - richiede interventi immediati per garantire il sostentamento del bestiame e il proseguimento delle attività agricole».
Gli allevatori potranno usufruire nel mese di luglio del servizio dalle 8,15 alle 10,15. Verrà presto comunicata la calendarizzazione del servizio per il mese di agosto, in modo da garantire continuità nell'approvvigionamento idrico durante tutto il periodo di crisi. Il sindaco Cacioppo ieri ha fatti ripulire il bevaio Archi. La sua posizione strategica serve ai sambucesi ed ai villeggianti per attingere acqua potabile. Invece, dalla vasca è possibile prelevare acqua da parte degli agricoltori.


GIORNALE DI SICILIA 

Racalmuto, ricorso contro il voto di giugno: contestate irregolarità ai seggi.


Numeri cancellati senza firma, sigla di chi ha effettuato la correzione e senza timbro, come previsto dalla normativa. È adducendo queste motivazioni e parlando di «irregolarità di natura sostanziale relative alla mancata corrispondenza del numero di schede autenticate, alla somma di quelle utilizzate e di quelle non utilizzate, tali da invalidare le operazioni elettorali» che 5 candidati al Consiglio comunale di Racalmuto hanno presentato ricorso al Tar Sicilia contro le operazioni elettorali d'inizio giugno e la proclamazione del sindaco Lillo Bongiorno.
Del voto a Racalmuto viene chiesto l'annullamento, sia delle operazioni elettorali, sia della proclamazione degli eletti. Il ricorso al Tar Sicilia è stato inoltrato contro il ministero dell'Interno, la prefettura di Agrigento, l'assessorato regionale alle Autonomie locali, il Comune di Racalmuto, l'eletto sindaco Calogero Bongiorno, che ha avuto 1.923 preferenze, e l'eletto consigliere Angelo Di Vita.
A presentare il ricorso sono stati 3 dei candidati al Consiglio nella lista «Racalmuto riparte» che sosteneva il candidato sindaco Salvatore Petrotto, e due candidati della lista «Racalmuto un paese per tutti» che sosteneva invece la candidatura a sindaco di Salvatore Picone. I tre della lista collegata a Petrotto sono Michelangelo Romano, Eduardo Chiarelli e Angelo Guagliano. I due dell'altra lista sono Luigi Scimé e Giuseppe Di Falco. Il Tar Sicilia, presidente Stefano Tenca, ha fissato l'udienza al 18 dicembre prossimo.
Era stata già presentata, nelle scorse settimane, istanza di accesso agli atti al tribunale e prefettura di Agrigento e al municipio di Racalmuto. «Dietro l'apparente minimo scarto - è stato scritto nel ricorso - tra il numero delle schede autenticate, come risultante dai verbali delle sezioni, e quello delle schede autenticate adoperate dagli elettori e quelle non utilizzate può nascondersi il fenomeno della cosiddetta "scheda ballerina". Un fenomeno che consiste nel far uscire anticipatamente dal seggio una scheda bianca già vidimata che verrà poi compilata da terzi e consegnata per essere inserita nell'urna all'elettore compiacente o coartato il quale, a sua volta, entrando nel seggio, da un lato ritira a sua volta una ulteriore scheda bianca già vidimata che consegnerà all'esterno del seggio a terzi per la ripetizione dell'analoga procedura e, dall'altro, depositerà nell'urna non già quest'ultima, ma quella precompilata consegnatagli all'esterno del seggio». Il ricorso adduce anche violazioni in merito «all'anomala fessurazione dell'urna elettorale e mancata suggellazione».




lentepubblica.it
Dipendenti pubblici: il trattamento economico non può prescindere dal CCNL

Con l'ordinanza 16150/2024, la Corte di Cassazione ha ribadito che ai dipendenti pubblici non può essere applicato un trattamento economico diverso da quello previsto dal CCNL di comparto.Si tratta di una decisione che segna un punto fermo sulla corretta applicazione delle fonti contrattuali nel pubblico impiego privatizzato. La controversiaLa questione nasce da un contenzioso tra un ex dipendente e l'ente pubblico non economico siciliano (un Consorzio) presso cui lavorava. Impiegato in precedenza come geometra capo lotto, aveva richiesto il riconoscimento delle differenze retributive per lo svolgimento di mansioni superiori, affermando che tali mansioni erano inquadrabili nel livello A del CCNL Autostrade e Trafori, mentre egli era inquadrato nel livello A1.Il Tribunale  aveva inizialmente rigettato la domanda, sostenendo che il Consorzio, essendo un ente pubblico non economico, doveva applicare la contrattazione collettiva regionale e non quella destinata alle società che gestiscono strade e autostrade. Tuttavia, la Corte d'appello aveva riconosciuto il diritto dell'impiegato alle differenze retributive, basandosi sull'applicazione del contratto privatistico che il Consorzio aveva adottato, pur riconoscendo che avrebbe dovuto seguire la contrattazione regionale.Il Consorzio a questo punto aveva impugnato la sentenza della Corte d'appello, sollevando diversi motivi di ricorso, tra cui la violazione dell'art. 24 della L.R. Sicilia n. 10/2000 e l'errata applicazione dell'art. 2126 del Codice Civile. In particolare, il Consorzio sosteneva che non era corretto riconoscere differenze retributive basate su un contratto collettivo privatistico, non applicabile ai dipendenti pubblici.La decisione della Cassazione: il trattamento economico dei dipendenti pubblici non può prescindere dal CCNLLa Suprema Corte ha accolto il ricorso del Consorzio, ribadendo che nel pubblico impiego privatizzato, il trattamento economico deve essere determinato esclusivamente dalla legge e dalla contrattazione collettiva di comparto. La Corte ha chiarito che un'amministrazione pubblica non può applicare un contratto collettivo diverso da quello previsto, nemmeno se questo comporta un trattamento economico più favorevole. Inoltre, la Corte ha stabilito che l'applicazione di un trattamento economico diverso, non conforme alla contrattazione collettiva di comparto, è nulla e deve essere ripristinata la legalità mediante la restituzione delle somme corrisposte indebitamente.Questa ordinanza della Corte di Cassazione rappresenta un importante chiarimento sulla corretta applicazione delle norme contrattuali nel pubblico impiego privatizzato. L'amministrazione pubblica deve attenersi rigorosamente alla contrattazione collettiva di comparto e qualsiasi deroga a tale principio comporta la nullità degli atti deliberativi che dispongono trattamenti economici non conformi. La decisione sottolinea in conclusione l'importanza di garantire l'equità e la legalità nella gestione del personale pubblico, impedendo discrezionalità e favoritismi nell'applicazione dei contratti collettivi.

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