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rassegna stampa del 31 luglio 2024

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All'Ars settimana cruciale per "manovrina" finanziaria e riforma delle ex Province All'Ars oggi il voto su 'manovrina' e mercoledì il ddl sulle ex Province. Durante la seduta di ieri all'Ars dopo l'avvio dell'esame del disegno di legge "interventi finanziari urgenti", la cosiddetta "manovrina d'estate", è stato incardinato in aula il decreto legge sulle elezioni di secondo livello nelle ex Province, il termine per la presentazione degli emendamenti è oggi alle 18.Pianificazione delle attività parlamentariIeri si è anche riunita la conferenza dei capigruppo che ha stabilito che la seduta d'aula di oggi, convocata alle 15, proseguirà fino a sera con l'obiettivo di approvare la manovrina finanziaria. Mercoledì a Sala d'Ercole si discuterà il ddl sulle ex province con la previsione di concludere l'esame entro la stessaIl rimpasto
Nei giorni scorsi è stato siglato il passaggio di consegne all'assessorato regionale all'Economia in Sicilia. L'assessore uscente Marco Falcone ha rassegnato le dimissioni nella sede della Regione a Catania per trasferirsi a Bruxelles, dove si è già insediato. Si chiude così l'era di Marco Falcone alla Regione: cinque anni da assessore alle Infrastrutture con Musumeci e due da assessore all'Economia con Schifani prima di diventare eurodeputato. Schifani ha nominato ufficialmente Alessandro Dagnino come nuovo assessore regionale all'Economia. L'avvocato palermitano, esperto in materie tributarie e amministrative, giurerà giovedì all'Assemblea regionale siciliana e solo allora entrerà pienamente nelle sue funzioni. La nomina di Dagnino, voluta da Schifani in accordo con l'ex assessore Gaetano Armao, segna l'inizio di un mini-rimpasto di giunta che il governatore intende completare nel giro di un paio di settimane. Sempre sul fronte del rimpasto, la Lega formalizzerà a breve la nomina del professore Salvatore Barbagallo all'Agricoltura: un tecnico vicino al deputato Luca Sammartino, escluso dalla giunta per l'inchiesta di Tremestieri Etneo. Fratelli d'Italia cambierà l'assessore al Territorio: al posto di Elena Pagana arriverà la deputata agrigentina Giusi Savarino. Tutto il resto dell'esecutivo dovrebbe rimanere invariato, compresi Mimmo Turano alla Formazione e Francesco Scarpinato ai Beni Culturali.


AGRIGENTONOTIZIE
Il mito di Kokalos che accolse Dedalo in fuga da Minosse: venerdì al teatro dell'Efebo
Quarto appuntamento venerdì 2 agosto alle ore 21 con la rassegna del Teatro Classico e del Mito, organizzata dal Libero consorzio comunale di Agrigento. In scena "Kokalos", prodotto dall'associazione Centro cultura Mediterranea, che propone l'adattamento di uno dei miti costruiti sulla storia più remota della Sicilia, ovvero il mito di Kokalos, il re dei Sicani che accolse Dedalo in fuga da Minosse dal quale era stato condannato a morte. Il mito di Kokalos dà lo spunto a quest'opera, alla quale viene data una chiave di lettura più profonda, rivelando, dietro la smania di vendetta di Minosse, la sua intenzione di invadere il regno dei Sicani. Lo spettacolo, in parte ispirato a una precedente edizione ma totalmente rinnovato, avrà una scenografia volutamente essenziale con numerosi inserimenti musicali.
L'antica cava all'interno del Giardino Botanico si conferma così sede di spettacoli di grande attrazione, come già evidenziato dal grande successo riscosso dalle prime rappresentazioni e dal positivo riscontro da parte del pubblico e delle stesse compagnie che hanno dato vita alle prime tre opere in scena al Teatro dell'Efebo ("Antigone", "Sette contro Tebe e "Il rapimento di Proserpina o l'inganno di Venere").
Per informazioni e biglietteria: www.giardinoefebo.it. Biglietti disponibili anche al Box Office di Via Imera, tel. 0922-20500 o direttamente al botteghino del Giardino Botanico stesso.



AGRIGENTONOTIZIE 
Siccità, Schifani vuole il "modello Genova": "Chiederò al governo poteri speciali"
Il presidente della Regione rivendica l'accelerazione degli iter autorizzativi per i nuovi pozzi e annuncia l'intenzione di riattivare i tre dissalatori dell'Isola. Frecciate a Musumeci: "Ho trovato una situazione disastrosa". La replica: "Abbiamo fatto quello che non era stato fatto per 30 anni".Chiederò al governo dei poteri in deroga, modello Genova, altrimenti rischiamo di non potere riattivare i tre grandi dissalatori, Porto Empedocle, Gela e Trapani, che 14 anni fa furono disattivati dalla politica". Così a Radio Anch'io il presidente della Regione, Renato Schifani, parlando dell'emergenza siccità che da mesi colpisce la Sicilia. 
"Le difficoltà sono anche relative alle procedure che sono poste a tutela della legittimità degli atti - spiega Schifani -. Ieri, ad esempio, ho dato una direttiva agli uffici del Genio civile della Sicilia, che nel momento in cui viene trovato un pozzo, la procedura amministrativa possa essere data, non nei 60 giorni previsti ma, con una perizia giurata, in 10 giorni per potere usare l'acqua per fini irrigui, non certo per fini potabili. Questo lo abbiamo fatto in autonomia, ci siamo presi la responsabilità e questo comincia a dare i propri frutti, abbiamo già trovato i primi pozzi". 
Pur senza nominarlo, Schifani lancia frecciate al suo predecessore, Nello Musumeci, oggi ministro della Protezione civile. "Non voglio fare polemica con chi mi ha preceduto. Dico solo che ho trovato una situazione disastrosa. Per cui, non escludo che in passato si siano fatti dei progetti e degli stanziamenti, ma non trovo né laghetti né nulla. Trovo un territorio dove alcune dighe sono completate ma non collaudate, alcune dighe non sono mai state pulite e gli ultimi 10 metri sono composti da sabbia. In questo non voglio fare processi a qualche mio predecessore. Sono concentrato più sul fare che no additare ad altri, non è nel mio stile". 



AGRIGENTONOTIZIE
Agricoltura, al via l'iter per il piano della fauna selvaticaSi tratta di uno strumento programmatico di durata quinquennale finalizzato a mitigare i danni causati alle coltivazioni.
Il piano per la gestione e il contenimento della fauna selvatica in Sicilia sarà elaborato entro i prossimi trenta giorni dal dipartimento regionale per lo Sviluppo rurale. È quanto emerso nel corso di un incontro che si è svolto oggi pomeriggio a Palazzo d'Orléans con i vertici di Coldiretti Sicilia che, alla luce di questa assicurazione, ha rimosso il presidio di protesta in piazza Indipendenza. 
Si tratta di uno strumento programmatico di durata quinquennale finalizzato a mitigare i danni causati alle coltivazioni dalle specie selvatiche fuori controllo. Andrà ad aggiungersi alle attuali misure già in atto, come il programma per l'eradicazione della peste africana nei suini e nei cinghiali che ha già portato all'abbattimento di 3.800 capi. 
"Sono sempre disponibile - dice Schifani - al dialogo costruttivo e anche questa volta il mio governo ha ribadito la propria solidarietà a un settore strategico per l'economia dell'Isola con misure concrete. Continueremo il confronto con le associazioni di categoria per individuare insieme le misure più idonee a supportare tutto il mondo agricolo e zootecnico. Stiamo affrontando una fase emergenziale, ma con l'impegno di tutti riusciremo a superare le avversità". 


FANPAGE.IT
Sicilia, scoperta falda con 17miliardi di metri cubi d'acqua: potrebbe risolvere la crisi idrica
La scoperta dell'enorme falda acquifera risale a novembre ma solo nei prossimi giorni la Regione Siciliana valuterà, con gli esperti dell'INGV, l'effettiva possibilità di attingere alla risorsa idrica e tamponare, almeno in parte, l'emergenza siccità che sta affliggendo la regione.Proprio mentre sta attraversando una delle più gravi crisi idriche degli ultimi anni una buona notizia arriva in Sicilia: è stata infatti scoperta una vastissima falda acquifera, la più grande mai trovata sull'isola, con più di 17 miliardi di metri cubi d'acqua quasi certamente potabile, una quantità che potrebbe, da sola, riuscire a risolvere il problema della siccità che sta mettendo in ginocchio la regione. Da tempo gli invasi siciliani sono praticamente a secco e l'acqua viene razionata in attesa delle piogge dell'autunno
La scoperta della falda risale allo scorso novembre e si deve ai ricercatori dell'Ingv (l'istituto nazionale di geofisica e vulcanologia di Roma) e delle università di Malta e di Roma 3. L'area sorge sotto i monti Iblei, per la precisione nel territorio tra Vizzini e Licodia, ad una profondità di circa 800 metri. Come ha spiegato ieri il Presidente della Regione Sicilia Renato Schifani "l'Autorità di bacino della Presidenza della Regione ha chiesto una relazione alle Università siciliane che hanno evidenziato alcune criticità in merito sia alla effettiva utilizzabilità dell'acqua, sia alle difficoltà per il raggiungimento della falda a causa delle caratteristiche geomorfologiche del territorio soggetto a elevatissimo rischio sismico. In ogni caso, non vogliamo lasciare nulla di intentato e per questo, su mio input, il capo della nostra Protezione civile, Salvo Cocina, ha già chiamato il professor Lipparini per un primo contatto e per cominciare a inquadrare i risultati della ricerca portata a termine dall'Ingv e dalle Università di Roma 3 e di Malta".
"Nei prossimi giorni - ha aggiunto Schifani - inviteremo l'esperto a Palazzo d'Orléans per approfondire con lui ogni aspetto della questione. Il mio governo sta lavorando per individuare ogni possibile nuova fonte di approvvigionamento idrico che consenta di attenuare l'emergenza in atto nell'immediato. Nel medio e lungo periodo, l'enorme giacimento potrebbe costituire un risorsa straordinaria, se le analisi ne attesteranno l'utilizzabilità".


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 Ex province, Pd: «Contrari a ipotesi che stravolge la legge Delrio»
Il capogruppo all'Ars Catanzaro e il segretario regionale del partito Barbagallo: «Daremo battaglia in aula»

«La riforma delle ex province in Sicilia non può che essere coerente con quanto previsto dalla legge Delrio, basata sulle elezioni di secondo livello. Siamo contrari a qualunque ipotesi di stravolgimento della normativa nazionale, che determinerebbe un caos ancora più grave di quello attuale. Le ex province, ossia le città metropolitane ed i liberi consorzi, devono servire ad erogare servizi ai cittadini e non a collocare ceto politico e poltrone nei territori». Lo dicono il capogruppo del Partito democratico all'Ars Michele Catanzaro (nella foto) e il segretario regionale del partito Anthony Barbagallo. «Il Pd - aggiungono - darà battaglia in aula su qualunque ipotesi che preveda stravolgimenti della legge nazionale e che sarebbe inopportuna e anticostituzionale».











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