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rassegna stampa del 10 settembre 2024

QDS
Ex Province nel vortice dell'improvvisazione. Spese a 545 milioni, con strade e scuole fatiscentidi Paola GiordanoAnni di commissariamenti non sono riusciti a offrire alla popolazione siciliana servizi degni di questo nome. Gli obiettivi per gli Enti di area vasta sono contenuti nel Documento di economia e finanza regionale per il triennio 2025/2027
PALERMO - Se i Comuni dell'Isola non possono vantare quella che in termini medici viene definita una "buona condizione fisica", neanche le ex Province regionali scoppiano di salute.
L'analisi relativa ai cosiddetti Enti territoriali intermedi
A confermarlo è l'analisi relativa ai cosiddetti Enti territoriali intermedi contenuta nella "Relazione sulla gestione finanziaria di Comuni, Province, Città metropolitane per gli esercizi 2021-2023" - approvata dalla Sezione delle autonomie della Corte dei conti con delibera n. 13/SEZAUT/2024/FRG. Due esempi su tutti: il Libero consorzio di Siracusa, che è ancora in dissesto, e la Città metropolitana di Catania, che ha chiuso il riequilibrio quest'anno.
Situazione difficile che si ripercuote sui servizi
Una situazione difficile per gli Enti intermedi, che si ripercuote inevitabilmente sui servizi erogati ai cittadini, in particolare per quelle che sono le funzioni principali di queste realtà istituzionali, vare a dire la gestione di scuole di secondo livello e strade provinciali. A fronte di una spesa complessiva pari a 545 milioni di euro l'anno, infatti (dato 2022 di cui 329 milioni riferiti alle Città Metropolitane e 216 milioni relativi ai Liberi Consorzi) scuole e strade continuano a versare in condizioni non certo ottimali.
Prima di entrare, dati alla mano, ulteriormente nel merito del documento stilato dai magistrati contabili, è doveroso aprire una breve parentesi semantica: per gestione finanziaria si intende - è bene ricordarlo - il controllo del flusso di denaro di un Ente, pubblico o privato che sia, in entrata e in uscita.
L'analisi della Corte dei conti sulle entrate
In merito alla prima voce, quella delle entrate, la Corte dei conti evidenzia "un quadro abbastanza omogeneo" in cui si distingue - in negativo - la nostra Isola: "In tutte le Regioni l'andamento è in linea con quello nazionale con un incremento complessivo sia degli accertamenti di parte corrente, con l'unica eccezione della Sicilia (-2,7 per cento), che delle riscossioni correnti, con eccezione delle Province della Basilicata e della Sicilia (-9 per cento e -1,2 per cento)".
Tra il 2021 e il 2022 si è scesi infatti da 264 a 257 milioni di euro di entrate accertate e da 240 a 237 milioni di euro riscossi. Confrontando poi l'accertato e il riscosso viene fuori che sono mancati all'appello 24 milioni nel 2021 e 20 milioni nel 2022. In termini percentuali parliamo del 9 e del 7,5 per cento. Queste cifre non tengono conto delle tre Città metropolitane per le quali la Corte dei Conti fa un'analisi a parte. A emergere è il fatto che l'accertato cresce (seppur di appena 3,9 punti percentuali) solo a Catania, mentre Messina e Palermo registrano rispettivamente -3,4 e -0,8 per cento. Complessivamente nel 2022 l'accertato delle tre Città metropolitane supera i 361 milioni. Se proiettiamo su questo dato la percentuale di mancato riscosso registrata dai Liberi consorzi siciliani (7,5 per cento) viene fuori che il riscosso si ferma a 334 milioni. Nella Città metropolitana di Catania a crescere, però, è anche la spesa corrente (quella per intenderci improduttiva): dai quasi 117 milioni del 2021 arriva, l'anno successivo a superare i 119 milioni (+1,9 per cento).
E sulle uscite delle ex Province
Veniamo quindi al secondo punto della gestione finanziaria delle ex Province: le uscite. La spesa corrente aumenta - e non di poco - anche nella Città metropolitana di Palermo (da circa 121 milioni a 132 milioni, registrando un + 9,4 per cento di incremento). Più oculata la Città metropolitana di Messina dove si è tagliato l'1,2 per cento (equivalente a poco più di 900 mila euro). Nelle restanti sei ex province la spesa nel 2022 è pari a 216 milioni di euro: un risultato che rappresenta nella Penisola "l'unica realtà con una variazione negativa nel biennio (-2,3 per cento)".
Nota positiva è quella relativa alla spesa "produttiva" (quella cioè in conto capitale): i magistrati contabili segnalano infatti un "sostenuto incremento delle spese sostenute dalla Città metropolitana di Palermo (+68,7 per cento) e di Catania (+55,7 per cento)". Percentuale, quest'ultima, in linea con l'aumento relativo ai Liberi consorzi isolani (+55,8 per cento). Si spera, adesso, che questi miglioramenti possano effettivamente tradursi in servizi più efficienti per le popolazioni amministrate.
Le strategie della Regione: priorità all'elezione diretta dei vertici
PALERMO - Affossato, lo scorso fine luglio, il Ddl sulle Città metropolitane e sui Liberi Consorzi, nelle ex province dell'Isola si naviga a vista. Eppure, la linea della Regione per la gestione degli Enti intermedi continua a essere la stessa.
Nel Documento di economia e finanza regionale (Defr) 2025/2027, approvato con Deliberazione n. 231 del 28 giugno 2024, il Governo Schifani si è infatti prefissato il conseguimento di diversi obiettivi relativi a quelli che vengono definiti Enti di area vasta. Primo fra tutti la "piena funzionalità" da raggiungere attraverso "il ripristino degli organi ordinari dei predetti enti, come in atto previsti e regolati dalla legge regionale 4 agosto 2015, n.15 e sue successive modifiche ed integrazioni, unitamente alla contestuale cessazione delle relative gestioni commissariali".
Tra i "risultati attesi" figurano l'innalzamento delle soglie di funzionalità degli Enti di area vasta nell'esercizio delle funzioni di carattere fondamentale, con particolare riferimento alle funzioni riferite alla manutenzione stradale e scolastica; il consolidamento del sistema di partnership istituzionale, tra livello locale e regionale di governo, in funzione di un accresciuta qualità dei servizi a favore di cittadini, corpi intermedi e imprese siciliane; il supporto al graduale superamento delle condizioni di criticità finanziaria dei comuni e degli enti di area vasta siciliani; il supporto al graduale superamento delle condizioni di criticità organizzativa e funzionale dei comuni e degli Enti siciliani di area vasta. Per arrivare a questo risulterà fondamentale colmare il gap finanziario degli Enti, "mediante una più decisa iniziativa volta a reperire nuove fonti finanziarie, più coerenti con la peculiarità dei singoli interventi".
In tale prospettiva, si colloca "l'obiettivo di pervenire a un equilibrato superamento del criterio di riparto incentrato sulla spesa storica, in funzione di un'aggiornata e compiuta valutazione degli effettivi fabbisogni delle amministrazioni locali, da rilevare mediante più aggiornati ed equi sistemi incentrati sulle effettive capacità fiscali e sugli indici di vulnerabilità sociale e materiale, da elaborare con adeguati apporti metodologici e scientifici e col pieno coinvolgimento degli Organismi associativi rappresentativi dei comuni e degli enti di area vasta".
Il tempo delle vacche grasse si sa è finito da anni: "Alla luce delle limitate risorse disponibili, l'Amministrazione regionale intende, in ogni caso, garantire, attraverso i suddetti innovativi modelli di riparto, un'allocazione volta a favorire logiche più 'selettive' che, da un canto, assicurino il sostegno agli enti gravati dal peso di maggiori criticità finanziarie e, dall'altro, incentivino meccanismi premiali per gli enti più virtuosi".
Massima attenzione sarà dedicata "all'impiego dei fondi extraregionali, di derivazione nazionale e comunitaria, destinati agli enti locali siciliani e la cui gestione risulta assegnata al Dipartimento, in vista del loro integrale impiego da parte degli enti destinatari quale irrinunciabile occasione di crescita dei territori di riferimento".
Chiude il cerchio la questione del personale: nel Dcoumento di economia e finanza regionale viene in tal senso evidenziato come "la sofferenza finanziaria degli Enti locali siciliani incide, in termini assai significativi, sugli assetti organizzativi del personale che, negli ultimi anni si sono mostrati alquanto problematici, anche a causa di un depauperamento degli organici non accompagnato dal necessario turn over". In quest'ambito, l'obiettivo prefissato rimane "quello di proseguire nel supporto finanziario della Regione per consentire agli enti locali siciliani di potere valorizzare i percorsi consentiti dai più recenti interventi del legislatore nazionale e regionale per portare a termine il processo di stabilizzazione del personale degli enti locali, già destinatario di specifiche norme regionali".


Ripartono i lavori in aula all'ARS dopo la rovente pausa estivadi Mauro Seminara 

Si riprende la discussione sulla legge che dispone l'ordinamento di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane invisa a Schifani.
Sala d'Ercole, a Palazzo dei Normanni, torna a riunirsi dopo la pausa estiva terminata prima di fine agosto per il Parlamento siciliano. Le attività erano riprese nelle commissioni, mentre i Gruppi discutevano il fermento politico di una estate calda. Nuovi equilibri tra i partiti di maggioranza e nuovi in Giunta, dove il presidente Renato Schifani ha dovuto trovare la quadra per le nomine dei nuovi assessori a quote invariate. Dopo la delega del 25 luglio all'avvocato Alessandro Dagnino - persona di massima fiducia personale del presidente Schifani - in sostituzione di Marco Falcone all'economia, dimessosi per l'elezione in Europarlamento, la Giunta Schifani ha visto arrivare i primi di agosto altri due nuovi assessori.
Il piano
Prima l'avvocato Giuseppa Savarino, già presidente della Commissione parlamentare Ambiente dell'Ars, subentrata ad Elena Pagana su Territorio e ambiente. Poi, dopo mesi di delega ad interim in capo allo stesso presidente della Regione per la martoriata agricoltura, è stato raggiunto l'accordo su Salvatore Barbagallo, professore ordinario di Idraulica agraria all'università di Catania, al posto di Luca Sammartino.
La mattina di Palazzo dei Normanni, dopo i lavori di commissione Affari Istituzionali di ieri sull'esame del disegno di legge per le modifiche alla legge regionale 15 maggio 2000 n. 10, partirà con la Giunta Schifani convocata in seduta nella stessa commissione per l'esame di altri due disegni di legge: "Norme in materia di enti locali" e "Modifiche ed integrazioni di norme". Ritrovato un equilibrio tra i partiti di maggioranza dopo qualche attrito estivo, il presidente Renato Schifani pare essersi rimboccato le maniche per il proprio percorso di riforme sugli Enti locali mancata la reintroduzione dell'elezione diretta di presidenti e consiglieri delle province siciliane.
La convocazione
Il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, ha quindi convocato l'aula per oggi, 10 settembre, che torna a riunirsi dalla chiusura estiva del 6 agosto, per riprendere con il seguito della discussione sulle modifiche alla legge regionale 4 agosto 2015, n. 15. Per l'appunto, la legge regionale con le disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane, che al tempo - Governo regionale di Rosario Crocetta - venne impugnata con delibera del Consiglio dei ministri. Lo stesso ordinamento di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane che Schifani intende in ogni modo superare reintroducendo in Sicilia le province con elezioni dirette.


LIVESICILIA
Catania e l'assemblea di Forza Italia, Falcone: "Pronti per le province" Le parole dell'eurodeputato e segretario provinciale degli azzurri
CATANIA - L'eurodeputato e segretario provinciale degli azzurri, Marco Falcone, chiama a raccolta i suoi. O, meglio, i delegati, gli amministratori ed i consiglieri comunali di Forza Italia della provincia etnea. Per un'Assemblea nella quale ci si è ritrovati per mettere a fuoco il percorso che il partito seguirà quantomeno da qui alla fine dell'anno.
Con un obiettivo certo: quello delle elezioni di secondo livello. Ovvero, le province. Non una tornata elettorale diretta ma - almeno per come stanno le cose oggi - che comporrà i consigli e porterà all'elezione dei presidenti delle Città Metropolitane. Tutto, salvo ulteriori colpi di scena, dovrebbe celebrarsi a dicembre.
Temi, iniziative, polemiche
Ma Marco Falcone rilancia anche sui temi regionali ("Non sono più nel Governo ma il Governo Schifani continua ad amministrare bene") e sulle iniziative da condurre in questi mesi (Corsi di formazione per gli amministratori, un convegno sul premierato, una due giorni dedicata ai giovani). Dribblando il tentativo di innescare la polemica ("Tajani e Mulè? Nel nostro partito ci si confronta, tutto qui").
Sullo sfondo, la campagna di tesseramento di Forza Italia per la quale Falcone ha chiesto uno sforzo necessario a Catania e in provincia. Infine, i rapporti con gli alleati: "Mi pare di capire che il 20 settembre ci sarà questo incontro tra i vertici della coalizione e credo che confrontarsi possa essere solo un bene".
Dalla platea partono gli interventi. Il segretario del partito ha già tracciato la strada.


FOCUSICILIA
Scuola, si riparte tra le solite differenze. Pnrr quasi inutile per Sicilia e SudA dispetto della regola che impone di destinare al Meridione almeno il 40% dei fondi del Pnrr, sul comparto scuola "alle regioni del Sud e Isole è stato destinato il 38,1% delle risorse". Divari non colmati su mense, tempo pieno e palestre. Il rapporto Save the childrendi Valerio MusumeciSulla scuola il Pnrr è bocciato, almeno per il momento. Sì, perché malgrado la pioggia di fondi stanziati per il comparto, oltre 17 miliardi di euro, in Sicilia e nel Mezzogiorno "c'è il rischio che molte province continuino a rimanere indietro". Inoltre, a dispetto della regola che impone di destinare al Meridione almeno il 40% dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, sul comparto scuola "alle regioni del Sud e Isole è stato destinato il 38,1% delle risorse, sebbene queste risorse finanzino circa il 50% del totale dei progetti". Sono le considerazioni messe nero su bianco da Save the Children nel rapporto "Scuole diseguali". Il Mezzogiorno, si sottolinea nel documento, partiva svantaggiato. "Le regioni italiane del Sud e delle Isole conoscono livelli di dispersione scolastica tra i più alti nel contesto europeo. La Sardegna registra un tasso di ESL (Early School Leaving, abbandono prematuro della scuola, ndr) del 17,3%, la Sicilia del 17,1% e la Campania del 16%". Proprio per questo, sfruttare il Pnrr è una necessità, per cercare di rimettersi in pari.
Numero di interventi PNRR per l'estenzione del servizio mensa e del tempo pieno ogni 10.000
studenti, per provincia (%) - Anno 2024
Scuola, i fondi del Pnrr al Sud e in Sicilia
Il rapporto tiene conto di tre parametri principali per esaminare la situazione delle scuole e l'impatto del Piano: mense, palestre e tempo pieno. Sulle prime, la situazione della Sicilia è particolarmente grave. A livello nazionale infatti usufruiscono della mensa "il 36,9% degli alunni e delle alunne delle scuole statali", ma ad Agrigento, Catania, Palermo, Siracusa e Ragusa, la copertura non arriva neppure al 10%". L'unica provincia ad avere risultati simili è Foggia, in Puglia, ma in generale "nelle regioni meridionali in larga parte vedono percentuali di alunni che usufruiscono del servizio di refezione inferiori alla media nazionale". Viceversa, "le province con percentuali superiori al 50% di accesso al servizio si concentrano nelle regioni del Centro e del Nord Italia", con coperture che in alcuni casi "raggiungono il 70% o oltre (ad esempio le province di Biella e Monza e della Brianza) e nel caso della Provincia Autonoma di Trento la copertura raggiunge ben il 91,3%". E ciò malgrado le risorse messe sul tavolo con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Distribuzione delle risorse e degli interventi PNRR (Missione 4C1 Inv. 1.2) per l'estensione del
servizio mensa e tempo pieno, tra le province con minore e maggiore offerta di servizi - Anno 2024
La situazione delle mense scolastiche nel Paese
Le sei province con copertura mensa inferiore al 10%, Agrigento, Foggia, Catania, Palermo, Siracusa e Ragusa, "hanno ricevuto finanziamenti per 49 progetti di costruzione, ristrutturazione o riqualificazione, per un valore di circa 21 milioni 500 mila euro". Conti alla mano,"2,1 progetti ogni 10 mila studenti". Le sei province con copertura superiore al 65%, Trento, Biella, Monza e della Brianza, Verbano-Cusio-Ossola, Udine e Milano, "beneficiano di un finanziamento maggiore, di 30 milioni, per 34 progetti". Una media di "1,8 progetti ogni 10 mila studenti". Numeri quasi uguali, "che rischiamo di non avere un impatto sulle disuguaglianze già esistenti". Anche la distribuzione dei finanziamenti tra le province più bisognose appare sbilanciata. "Palermo, infatti, ha ricevuto fondi per circa due milioni di euro (sei interventi; ovvero meno di uno ogni 10 mila studenti), mentre Foggia, nonostante la percentuale di alunni che usufruiscono del servizio mensa sia molto simile, ha ricevuto quasi 6,5 milioni per 18 interventi, ovvero 4,2 ogni 10 mila studenti".
Numero di interventi PNRR per il potenziamento delle strutture sportive a scuola ogni 100 scuole,
per provincia (%) - Anno 2024
Tempo pieno, Mezzogiorno in ritardo
Nelle spese per l'incremento del servizio mensa rientrano anche gli interventi sul tempo pieno. Nessuna sorpresa che la situazione sia più difficile nel Mezzogiorno. "Nelle province di Palermo, Catania e Siracusa meno dell'8% delle classi offre il tempo pieno o prolungato, a Ragusa l'8,6%, ad Agrigento il 12,9% e a Foggia il 16,4%". Numeri molto diversi al Nord, per esempio "nella Provincia Autonoma di Trento, Milano, Monza e della Brianza", dove il tempo pieno è offerto "in più del 65% delle classi". Inferiore, ma pur sempre molto maggiore rispetto al Sud e alle Isola, la percentuale di "Biella, Verbano-Cusio-Ossola e Udine, che oscillano tra il 35,6% e il 42,2%". Anche a fronte di questi numeri le risorse per il Mezzogiorno appaiono sono modeste. Per questo nel rapportò si legge che "anche l'estensione del tempo pieno nelle scuole richiede un adeguamento delle risorse. Per coprire i costi del personale e la gestione delle strutture durante i pomeriggi. Una questione che apre riflessioni sull'effettiva implementazione dei servizi nel prossimo futuro".
Distribuzione delle risorse e degli interventi PNRR (Missione 4C1 Inv. 1.3) per il potenziamento
delle strutture sportive a scuola, tra le province dove è più bassa o alta la percentuale di scuole con
palestra - Anno 2024
Diseguaglianze (anche) sulle palestre
Le cose sembrano andare diversamente per le palestre. In questo caso le province con una percentuale di scuole con la palestra inferiore o uguale al 30%, Messina, Reggio Emilia, Ferrara, Palermo, Crotone, Catanzaro, Cosenza, Catania e Vibo Valentia, "hanno ricevuto risorse per circa 51 milioni e 330 mila euro per 72 progetti, ovvero tre ogni 100 scuole". Le province con percentuale di palestre superiore al 65%, Prato, Barletta-Andria-Trani, Firenze, Savona, Genova, Lecce, Grosseto, Taranto e Siena, "catalizzano circa 17 milioni e 600 mila euro per 21 progetti, vale a dire 1,3 ogni 100 scuole". La proporzione sembra corretta, ma ancora una volta è la distribuzione a sorprendere. "Per esempio Crotone da sola raccoglie circa 14 interventi (7,8 progetti ogni 100 scuole). Mentre Palermo, dove maggiore è il numero di studenti e istituzioni scolastiche, sono solo sei gli interventi avviati (1,1 ogni 100 scuole)". C'è anche chi sta peggio. "Province come Rimini o Gorizia, con meno di un terzo di scuole con la palestra, non hanno ricevuto alcun finanziamento".


LENTEPUBBLICA
Pubblicazione dei documenti di gara sugli appalti pubblici: obblighi di Trasparenza dal 2024
Dal 1° gennaio 2024 le Stazioni Appaltanti e gli enti concedenti sono tenuti ad assicurare l'accesso diretto alla documentazione di gara dalla sezione Amministrazione o Società Trasparente. Quali strategie possono essere adottate per ottimizzare la gestione della trasparenza amministrativa delle procedure di affidamento?
L'era digitale degli appalti pubblici, inaugurata all'inizio di quest'anno, ha portato con sé nuovi adempimenti in termini di trasparenza per tutte le gare d'appalto lanciate nel 2024. Questo cambiamento ha richiesto un notevole adattamento da parte di Enti e Società pubbliche, che si trovano ora a navigare in un contesto normativo rinnovato e a gestire modalità di pubblicazione diverse dal passato.
Nonostante l'avvento di metodi digitali per l'adempimento degli obblighi, la trasparenza negli appalti pubblici non si esaurisce con la semplice trasmissione dei dati alla Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) attraverso le schede predisposte da ANAC.
Infatti, mentre l'invio puntuale delle informazioni attraverso piattaforme digitali certificate e la pubblicazione di link ai singoli CIG nella sezione "Bandi di gara e contratti" della Trasparenza hanno sostituito la precedente prassi di pubblicazione annuale in formato XML, rimangono in vigore ulteriori obblighi per garantire la completa trasparenza nella gestione degli appalti.
In particolare, è necessario rendere pubblici tutti quegli atti e documenti che non vengono trasmessi alla BDNCP, come specificato nell'allegato I della delibera ANAC 264/2023, successivamente aggiornata dalla delibera n. 601 del 19 dicembre 2023.
Esaminiamo ora come i Responsabili della Prevenzione della Corruzione e della Trasparenza (RPCT) e i loro collaboratori possano inserire efficacemente la documentazione di gara nella sezione dedicata ai bandi e ai contratti, assicurando la piena conformità alle normative vigenti, e come snellire e velocizzare le procedure di pubblicazione.
Normativa sulla trasparenza dei contratti pubblici: obblighi e indicazioni pratiche
Per la corretta gestione delle pubblicazioni, oltre al Codice degli Appalti e al D.Lgs. 33/2013, è essenziale seguire le indicazioni delle Delibere ANAC pubblicate nel 2023, tra cui:
Delibera ANAC n. 261/2023 - Provvedimento Art 23 - BDNCP
Delibera ANAC n.264/2023 - Provvedimento art. 28 Trasparenza
Delibera ANAC n. 601/2023 - Modificazione ed integrazione della Delibera n. 264 del 20 giugno 2023
Delibera ANAC n. 582/2023 - Adozione comunicato relativo avvio processo digitalizzazione
Come chiarito dall'ANAC, le Stazioni Appaltanti e gli enti concedenti devono pubblicare nella sezione Amministrazione o Società Trasparente un collegamento (link) ai dati relativi al ciclo di vita del contratto presenti nella BDNCP. Tuttavia, rimangono obblighi di pubblicazione per i dati non comunicati alla BDNCP, elencati nell'allegato I della delibera ANAC 264/2023, integrata dalla delibera n. 601 del 19 dicembre 2023.
Nella sezione "Bandi di gara e contratti" della Trasparenza, bisogna assicurarsi di:
Pubblicare il link alla BDNCP per ogni procedura contrassegnata da CIG
Pubblicare tutti gli allegati indicati nella Delibera ANAC 601/2023, che non sono trasmessi alla BDNCP
Inoltre, la Delibera ANAC 582/2023 specifica che, se gli atti trasmessi alla BDNCP sono già pubblicati su piattaforme di approvvigionamento digitale, è sufficiente riportare il link alla documentazione, purché sia garantito l'accesso diretto e libero ai documenti (Scopri per ciascuna procedura tutti gli atti e documenti da pubblicare in questo link).
Gli affidamenti diretti richiedono la pubblicazione di tutti i documenti? In una FAQ specifica, ANAC precisa che per gli affidamenti diretti è sufficiente pubblicare la delibera a contrarre, in conformità con l'art. 82 del D.Lgs. 36/2023.
Verso una Trasparenza sempre più digitale e automatizzata: soluzioni tecnologiche per una gestione efficiente
La piattaforma TrasparenzaPA offre una soluzione integrata per semplificare e ottimizzare la gestione degli adempimenti di trasparenza, garantendo alle Stazioni Appaltanti:
Un portale sempre aggiornato e conforme alle normative
Una gestione rapida e intuitiva delle pubblicazioni, riducendo i tempi di inserimento manuale e minimizzando il rischio di errori
pubblicazione documenti gara appalti 2024 digitalpaI punti di forza di TrasparenzaPA:
Importazione automatica dei CIG da BDNCP e PVL gestita tramite il modulo esclusivo ANAC Importer
Pubblicazione automatica dei link alle procedure sulla BDNCP
Funzione "once only": importazione dei documenti direttamente dalla piattaforma di e-procurement DigitalPA, senza doppio caricamento
Creazione automatica dei link alle procedure sulla PAD certificata Acquisti Telematici per l'accesso diretto ai documenti
Affidarsi a partner tecnologici esperti come DigitalPA assicura la gestione fluida e conforme degli adempimenti normativi nell'era digitale degli appalti pubblici: contattaci per una demo gratuita con un consulente specializzato.













































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