agrigentonotizie.it
Diverse strade provinciali diventano più sicure: aggiudicata la gara per gli interventi di manutenzione
Il Libero consorzio comunale di Agrigento interverrà a breve per migliorare le condizioni di percorribilità. Prevista una spesa di 660 mila euro.
Saranno diverse le strade provinciali che beneficeranno a breve di massicci interventi di manutenzione. Il Libero consorzio comunale di Agrigento interverrà per migliorare le condizioni di sicurezza di alcuni tratti viari di propria competenza. Con determinazione dirigenziale del settore Infrastrutture stradali è stata infatti aggiudicata la gara relativa all'accordo quadro per la manutenzione straordinaria e messa in sicurezza delle strade provinciali n. 26A Cammarata-confine provincia di Palermo; Sp 28 Montallegro-bivio Siculiana-Raffadali; Sp 52 Ponte Platani-Ficuzza-Montoni Vecchio-Perciata, SP 53 Bivio Sparacia-Montoni Nuovo-Ponte Platani-Ficuzza-Perciata ed Sp 56-bivio Sp 75 (ex statale 115) Siculiana Marina.La gara, gestita integralmente in modalità telematica e con inversione procedimentale, è stata aggiudicata all'impresa Avs Costruzioni Srls (avvalente) e Nej Donadio Srl (ausiliaria) che ha offerto il ribasso del 31,701% per un importo contrattuale complessivo di 660.000 euro più Iva (compresi 19.800 euro per oneri di sicurezza) finanziati con fondi del ministero delle Infrastrutture. Gli interventi saranno indicati e coordinati dai tecnici del settore Infrastrutture stradali che hanno elaborato i relativi progetti. Sono previsti, tra gli altri, la sistemazione dei tracciati nei punti interessati da cedimenti della sede stradale, la realizzazione di gabbionate di controripa e sottoscarpa per il contenimento e drenaggi dei fronti trattati, la realizzazione di segnaletica verticale e orizzontale e di barriere di protezione. Oltre ad altri interventi per migliorare le condizioni generali e la sicurezza.
Ex Provincia, Asp e Parco archeologico "arricchiscono" il Consorzio universitario Empedocle
Il presidente Giovanni Perino: "Vogliamo creare un ambiente unico, dove cultura, salute e formazione si intrecciano per valorizzare il nostro patrimonio, dando ulteriori opportunità in termini di formazione altamente specialistica. Immaginiamo un Consorzio che non sia solo un luogo di apprendimento, ma anche un centro di eccellenza capace di attrarre studenti e visitatori da tutto il mondo"
Il reintegro del Libero consorzio comunale e l'ingresso dell'Asp e del Parco archeologico Valle dei Templi. Sono solo alcune delle novità che serviranno a rilanciare il consorzio universitario Empedocle. Ad annunciarle è il presidente Giovanni Perino. L'impulso è del governo regionale guidato da Renato Schifani che mostra particolare attenzione anche allo sviluppo e al rilancio del territorio di Agrigento. "Intanto, stiamo lavorando per reintegrare la provincia regionale nel Consorzio, un passo fondamentale per creare sinergie sempre più forti tra le istituzioni locali e il mondo accademico. Questo rientro può rappresentare non solo una questione di collaborazione, ma un vero e proprio impegno a costruire un futuro migliore per i nostri studenti e per la comunità di Agrigento. Inoltre - prosegue il presidente Giovanni Perino - su input dell'assessore regionale dell'Istruzione Mimmo Turano che ha manifestato ampia disponibilità al rilancio delle relazioni con l'università degli studi di Palermo durante l'incontro svolto nei giorni scorsi in Assessorato con il rettore Massimo Midiri, la nostra visione si amplia ulteriormente con un percorso per l'ingresso dell'azienda sanitaria provinciale di Agrigento e del Parco archeologico della Valle dei Templi. Queste due importanti istituzioni non solo arricchiranno il Consorzio, ma contribuiranno a creare un ambiente unico, dove cultura, salute e formazione si intrecciano per valorizzare il nostro patrimonio e creare ulteriori opportunità in termini di formazione universitaria altamente specialistica. Immaginiamo un Consorzio che non sia solo un luogo di apprendimento, ma anche un centro di eccellenza culturale e sociale, capace di attrarre studenti e visitatori da tutto il mondo"."Le iniziative di rilancio - ribadisce il vertice della governance - si collocano in un contesto di grande fermento, in vista di Agrigento capitale italiana della cultura 2025: un'opportunità straordinaria per mettere in luce la bellezza e la ricchezza del territorio. Vogliamo contribuire a trasformare Agrigento in un faro di cultura, innovazione e accoglienza, dove anche ogni studente possa sentirsi parte di un viaggio entusiasmante e significativo". Per continuare su questa rotta di crescita e sviluppo del Consorzio universitario, venerdì 11 ci sarà un'importante occasione di confronto e collaborazione. L'incontro arriva a un mese dall'istituzione del "Tavolo tecnico permanente per il rilancio dell'università nel territorio Agrigentino" che, sostenuto da rappresentanti di enti locali e del mondo accademico, ha già avviato un'importante riflessione su come migliorare i servizi per gli studenti. "Ci siamo prefissi di affrontare questioni cruciali come i collegamenti di trasporto pubblico, i servizi di ristorazione, l'accesso alle biblioteche, la residenzialità universitaria e la manutenzione straordinaria degli spazi. Ogni passo che facciamo - conclude il presidente del Consorzio universitario di Agrigento, Giovanni Perino - è orientato anche a garantire che gli studenti abbiano accesso a un ambiente di apprendimento stimolante e di qualità: con il supporto di tutti, stiamo provando a tracciare un futuro diverso per il Consorzio universitario Empedocle di Agrigento".
scrivolibero.it
Il 23 ottobre la seconda sessione di esami per l'attività di trasportatore di merci per conto terzi su strada
Si svolgerà il prossimo 23 ottobre, nell'aula "L. Giglia" (P.le Aldo Moro, 1 - Agrigento), la seconda sessione di esami 2024 per l'abilitazione alla professione di trasportatore nazionale e internazionale di merci per conto terzi, organizzati dal Settore Politiche Attive del Lavoro e dell'Istruzione, Solidarietà Sociale e Trasporti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, I 23 candidati che hanno presentato l'istanza di partecipazione entro i termini previsti dal bando dovranno presentarsi entro le ore 8,30 nell'aula consiliare "L. Giglia" muniti di documento di riconoscimento.
Si ricorda che l'assenza è considerata rinuncia alla prova d'esame e, in tal caso, il versamento per i diritti di segreteria non sarà rimborsato. E' inoltre vietato introdurre nella sala appunti di qualsiasi genere, oggetti, borse o strumenti elettronici vari (cellulari compresi).
Per informazioni è possibile rivolgersi al Settore Trasporti in via Esseneto 66 (tel. 0922/593645/680) ed alle sedi URP del Libero Consorzio nei vari comuni della provincia.
I candidati che supereranno gli esami potranno svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e su tutto il territorio dell'Unione Europea.
QDS
Agrigento, a breve interventi di manutenzione straordinaria su alcune strade della zona ovest.
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento effettuerà nuovi interventi per migliorare la sicurezza di alcune strade provinciali della zona ovest.
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento effettuerà nuovi interventi per migliorare la sicurezza di alcune strade provinciali della zona ovest. Con determinazione dirigenziale del Settore Infrastrutture Stradali è stata infatti aggiudicata la gara per l'Accordo Quadro annuale relativo all'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria sulle SP n. 70 "Sambuca - Stazione Gulfa", n. 44-A "Sambuca - bivio Spadolilli - SS 624 (staz. Gulfa) - S. Margherita Belice", n. 44-B "S. Margherita Belice - Salaparuta", n. 79-A "Sciacca - Menfi" e n. 79-B "Menfi - conf. prov. Trapani". L'appalto è stato aggiudicato all'impresa C.G. SYSTEM S.R.L., con sede a Montelepre (PA), che ha offerto il ribasso del 31,732%, per un importo contrattuale di 1.698.000,00 euro più Iva, compresi 33.960,00 euro per oneri di sicurezza (non soggetti a ribasso), finanziati con fondi del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (D.M. n. 123/2020).
Gli interventi, da eseguire entro un anno dalla consegna dei lavori secondo le indicazioni e con la direzione dei tecnici del Settore Infrastrutture Stradali, prevedono, tra gli altri, la pulitura di cunette stradali, canali e tombini, realizzazione di drenaggi, bitumazione dei tracciati, realizzazione di gabbionate a protezione della sede stradale, rifacimento di cassonetti, collocazione di barriere di protezione, realizzazione di cordoli e cunette in calcestruzzo.
LENTEPUBBLICA
Programmazione mensile dei permessi Legge 104: obbligo o facoltà?
La programmazione mensile dei permessi Legge 104 rappresenta un argomento di grande rilevanza per i lavoratori che assistono persone con disabilità. Ma è un obbligo legittimo o i dipendenti possono evitare di seguire questa prassi?
Il tema dei permessi previsti dalla Legge 104/1992 rappresenta una questione importante per molti lavoratori italiani, in particolare per coloro che si trovano a dover assistere familiari o persone con disabilità. Questa normativa ha come obiettivo principale quello di garantire il diritto all'assistenza, fornendo ai dipendenti strumenti e diritti necessari per poter conciliare il lavoro con le esigenze di cura e supporto.
La Legge 104 prevede specifici diritti di assenza, ma la loro attuazione comporta una serie di responsabilità e modalità operative che meritano un'attenta analisi. La gestione e l'eventuale programmazione dei permessi può infatti dar luogo a diverse problematiche, sollevando interrogativi sia per i lavoratori che per i datori di lavoro.
Sarà quindi essenziale capire come affrontare queste criticità in modo efficace e rispettoso delle normative vigenti. Ci addentreremo così nei dettagli della programmazione mensile dei permessi della Legge 104, analizzando le implicazioni pratiche e le linee guida utili per tutti coloro che si trovano a gestire questa delicata questione.
Programmazione mensile dei permessi Legge 104: quali regole si devono seguire?
Per chiarire la questione, è utile fare riferimento ad alcuni documenti ufficiali, tra i quali una risposta ad interpello del Ministero del Lavoro e una circolare dell'Inps.
Nonostante possano apparire datate nel tempo sono dei riferimenti utili, dato che sulla carta non esiste una normativa specifica riguardante l'obbligo di programmazione dei permessi.
Principi generali
Secondo l'interpello n. 31/2010 del Ministero del Lavoro si deve fare riferimento a principi generali che mirano a bilanciare le esigenze dell'attività amministrativa o imprenditoriale con il diritto all'assistenza per i disabili. In questo contesto, il datore di lavoro può richiedere ai dipendenti di pianificare i permessi, preferibilmente su base settimanale o mensile, in determinate circostanze:
il lavoratore deve essere in grado di comunicare in anticipo le giornate di assenza.
la programmazione non deve compromettere il diritto del disabile a ricevere un'assistenza effettiva.
è fondamentale seguire criteri condivisi con i dipendenti o le loro rappresentanze sindacali.
Questa prassi non deve mai interferire con la capacità produttiva dell'ente pubblico o dell'azienda.
La richiesta di programmazione deve generalmente essere presentata al datore di lavoro entro la fine del mese precedente alla fruizione dei permessi. Alcuni enti o aziende richiedono ai dipendenti di compilare schede apposite con l'indicazione delle giornate o delle ore richieste.
Flessibilità nella programmazione
Le modalità di programmazione dei permessi sono stabilite dalla contrattazione di comparto, poiché non esistono disposizioni legislative specifiche. Tuttavia, i lavoratori possono modificare unilateralmente le date dei permessi se questo è necessario per garantire un'assistenza adeguata al disabile.
Secondo il Ministero del Lavoro, è fondamentale che le esigenze di tutela del disabile prevalgano sulle necessità organizzative del datore di lavoro.
Comunicazione e cumulabilità dei permessi
Anche l'Inps, con la circolare n. 45 del 1° marzo 2011, ha fornito indicazioni sull'argomento. Secondo l'Isituto di Previdenza resta fermo l'obbligo per il dipendente di comunicare al proprio responsabile all'inizio di ogni mese come intende fruire dei permessi. Non è consentita una fruizione mista all'interno dello stesso mese, pertanto il dipendente è tenuto a specificare con chiarezza la programmazione. Tuttavia eventuali variazioni possono avvenire anche all'interno dello stesso mese, ma solo per esigenze urgenti e impreviste, che devono essere debitamente documentate dal lavoratore.
È importante notare che la normative non esclude la possibilità che un lavoratore assista più persone con disabilità grave. In tali casi, il dipendente può utilizzare i permessi in modo cumulativo, a condizione che tutte le condizioni previste dalla legge siano rispettate.
Infine, un lavoratore con disabilità grave ha il diritto di assistere un'altra persona con la medesima condizione, potendo così fruire dei permessi sia per se stesso che per il familiare disabile.
Quali difficoltà possono sorgere con questo meccanismo di comunicazione preventiva?
Il meccanismo di comunicazione preventiva per la programmazione mensile dei permessi ai sensi della Legge 104/1992, pur essendo utile per pianificare le assenze e garantire il buon andamento dell'attività aziendale, può presentare diverse criticità. Ecco alcune delle problematiche più comuni e alcune proposte per affrontarle:
Difficoltà nel preavviso
Non tutti i lavoratori possono prevedere con largo anticipo le giornate in cui avranno bisogno di assistenza. Situazioni di emergenza, cambiamenti improvvisi nella condizione di salute del disabile o eventi non programmabili possono rendere difficile fornire un preavviso sufficiente.
Potrebbe essere utile implementare un sistema di comunicazione flessibile che consenta di gestire le richieste di permesso anche in situazioni impreviste. Le aziende potrebbero stabilire procedure per comunicazioni urgenti e consentire modifiche all'ultimo minuto, purché siano giustificate e documentate.
Compromissione del diritto all'assistenza
La programmazione mensile rigida dei permessi potrebbe ledere il diritto all'assistenza del disabile, qualora non si tenga conto delle esigenze specifiche e delle variazioni nel suo stato di salute.
Servirebbe dunque creare un dialogo aperto tra il lavoratore, il datore di lavoro e le rappresentanze sindacali per garantire che le esigenze del disabile siano sempre al centro delle decisioni. Potrebbe essere utile stabilire una procedura di revisione delle richieste, in modo che possano essere adattate in base ai cambiamenti delle circostanze.
Mancanza di chiarezza nei criteri di programmazione
L'assenza di criteri chiari e condivisi per la programmazione dei permessi può portare a fraintendimenti, conflitti e, in ultima analisi, a un clima di lavoro negativo.
La soluzione ideale sarebbe stabilire linee guida dettagliate e documentate riguardo alla programmazione dei permessi, inclusi esempi pratici e situazioni specifiche. Queste linee guida dovrebbero essere comunicate a tutti i dipendenti e discusse durante incontri regolari per chiarire eventuali dubbi.
Resistenza da parte dei datori di lavoro
Alcuni datori di lavoro potrebbero opporsi a una programmazione flessibile, temendo che possa influire negativamente sulla produttività e sull'organizzazione aziendale.
In tal senso sarebbe importante sensibilizzare i datori di lavoro sui benefici della programmazione flessibile e sull'importanza del benessere dei dipendenti. Offrire formazione sui diritti dei lavoratori e sulle responsabilità legate all'assistenza dei disabili potrebbe contribuire a creare un ambiente di lavoro più inclusivo.
Carico amministrativo aggiuntivo
Infine la necessità di documentare e gestire le richieste di permesso può aumentare il carico amministrativo per le aziende, specialmente per quelle di piccole dimensioni.
In tal caso potrebbe essere senz'altro d'aiuto adottare strumenti digitali per la gestione delle richieste di permesso. Software specifici possono semplificare la registrazione, la pianificazione e la comunicazione, riducendo il carico di lavoro per il personale amministrativo.
LENTEPUBBLICA
Pensioni minime: si va verso un aumento nel 2025
Buone notizie per i pensionati: nel 2025, sono previsti aumenti nelle pensioni minime, ma non come previsto.
Inizialmente, il Governo aveva "promesso" un aumento a 1000 euro delle pensioni minime. Quell'obiettivo è ancora lontano, ma sono comunque pronti degli incrementi per il 2025.
Dopo l'aumento del 2,7% dello scorso anno, che ha portato gli assegni a circa 614 euro, è previsto un ulteriore incremento dell'1%.
Questo significa che le pensioni minime dovrebbero raggiungere i 621 euro.
Per il 2025, la rivalutazione dovrebbe essere dell'1,6%, valendo 16 euro in più al mese, per una pensione di 1000 euro.
Vediamo nel dettaglio.
Aumento pensioni minime nel 2025: le difficoltà del sistema previdenziale
La promessa fatta in campagna elettorale, relativa ad un aumento fino a 1000 euro delle pensioni minime, non è attualmente possibile, a causa della difficile situazione economica del Paese, soprattutto per quanto riguarda il sistema previdenziale.
Realizzare questo obiettivo richiederebbe uno stanziamento di circa 33 miliardi di euro, una cifra considerevole che metterebbe a dura prova le finanze pubbliche.
Il Ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha sottolineato la necessità di "sacrifici" per garantire la sostenibilità della manovra finanziaria. Tuttavia, ha chiarito che questi sacrifici saranno richiesti solo alle fasce di popolazione più abbienti.
Quali sono le altre misure in arrivo?
Oltre all'aumento delle pensioni minime, il governo sta lavorando su altre misure per rendere il sistema previdenziale più sostenibile.
Tra queste, spiccano le iniziative volte a disincentivare le uscite anticipate dal lavoro. Le regole per accedere a misure come Ape Sociale, Opzione Donna e Quota 103 saranno ulteriormente strette, con l'obiettivo di allungare la vita lavorativa dei cittadini.
Una particolare attenzione è rivolta al bonus Maroni, un incentivo economico destinato a chi rinuncia alla pensione anticipata per continuare a lavorare. Il governo sta valutando di potenziare questo strumento per renderlo più attrattivo.
Il futuro del sistema previdenziale in Italia
L'invecchiamento della popolazione rappresenta una sfida sempre più pressante per il sistema previdenziale italiano.
Nel 2023, la spesa dell'Inps per le pensioni ha raggiunto quota 304,14 miliardi di euro, contando un aumento del 7,4%, rispetto al 2022.
Nel 2050, si stima che oltre un terzo degli italiani avrà più di 65 anni. Per far fronte a questa situazione, il governo dovrà mettere in campo una serie di riforme strutturali, oltre che a garantire un adeguato livello di protezione ai pensionati.
LAREPUBBLICA.IT
Sì allo smart working per fermare la fuga degli impiegati dal Nord, ma si tratta ancora sugli aumenti nella Pa: "Solo il 7,2% in più".
Sindacati e Aran aprono alla possibilità di riconoscere il lavoro flessibile ai neoassunti in ministeri e altri uffici. Resta il nodo della busta paga. Il negoziato riprende il 28 ottobre
ROMA - Sì a un accesso più semplice allo smart working per i neoassunti in ministeri, enti pubblici non economici e agenzie fiscali (le cosiddette Funzioni centrali della pubblica amministrazione). Ancora lontane, invece, le posizioni sull'aumento degli stipendi. Sono le novità che arrivano dal confronto tra l'Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) e i sindacati: un faccia a faccia destinato a ripetersi il 28 ottobre, quando proseguiranno le discussioni sul rinnovo del contratto per il periodo 2022-2024, che tocca la vita professionale di oltre 190mila persone.
L'obiettivo è chiaro: aumentare l'appeal dell'impiegato pubblico e frenare l'emorragia di potenziali candidati a un posto nella Pa quando la scrivania è nelle grandi città del Nord. Perché da quelle parti il costo della vita più alto tiene lontane le nuove leve.Sul primo fronte, "nella definizione del contratto integrativo - si legge nella bozza corretta rispetto all'ultima riunione - le parti valuteranno l'adozione di strumenti volti a favorire l'inserimento del personale neoassunto quali, ad esempio, politiche di welfare e/o accesso al lavoro a distanza". È l'apertura a uno smart working più accessibile. Su tutto il resto il negoziato è ancora aperto. Soprattutto sugli aumenti in busta paga.
Al momento, la proposta messa sul tavolo dall'Aran prevede aumenti della retribuzione tabellare che vanno dai 110,40 euro per gli operatori ai 193,90 per le elevate professionalità. Il 7,2% per cento in più. Troppo poco per i sindacati, visto che - osservano loro - nel triennio 2022-2024 i prezzi sono saliti di circa il 15%.Una timida apertura c'è. A livello della contrattazione di sede, infatti, per ogni area è stata prevista la possibilità di stabilire dei differenziali, "segnando - riconosce la Uil - un indubbio passo in avanti". Ma comunque questo non basterà a colmare il gap. Il presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, anche davanti all'abbandono del tavolo da parte dell'Usb, si è detto fiducioso sulla possibilità che si arrivi a un accordo entro il 2024, ultimo anno di vigenza del contratto.
"La trattativa per il rinnovo del contratto - commenta il segretario nazionale Fp-Cgil, Florindo Oliviero - rischia di finire su un binario morto se il ministro per la Pa, Paolo Zangrillo, e il governo non si decidono a mettere a disposizione le risorse necessarie per garantire l'adeguamento dei salari all'inflazione. Siamo sempre fermi al punto che lo stipendio di un funzionario, nel triennio 2022-2024 ha avuto una svalutazione da inflazione pari a 290 euro e il recupero proposto dall'Aran si ferma a 141 euro. Basta parlare del governo che fa i contratti in tempi più rapidi dei precedenti. I contratti si fanno quando sono dignitosi e questo non lo sarebbe"."Per noi elemento dirimente per la sottoscrizione - dice il numero uno della Uilpa, Sandro Colombi - è la disponibilità di nuove risorse economiche. Responsabilmente continueremo la trattativa in Aran fino all'ultimo giorno possibile, ma nel frattempo scenderemo in piazza il 19 ottobre per l'ennesimo grido d'allarme sullo stato di salute dei servizi pubblici e per risvegliare le coscienze di chi ci governa affinché provveda a investimenti degni di questo nome a favore delle Funzioni centrali". Per il nuovo set di questa partita bisogna aspettare venti giorni.