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rassegna stampa dal 12 al 14 ottobre 2024

reportsicilia.it
scuole provinciali
Agrigento: Liceo Scientifico "Leonardo" chiude anticipatamente per mancanza d'acqua, la città perde contatto con la realtà mentre si prepara a diventare Capitale della Cultura 2025
Agrigento, una città che si appresta a celebrare il titolo di Capitale della Cultura 2025, si trova di nuovo a fare i conti con le sue profonde inefficienze infrastrutturali. La mancanza di acqua, una delle emergenze più drammatiche che la città affronta da anni, continua a minare il normale svolgimento delle attività quotidiane. Un esempio recente è quello del Liceo Scientifico "Leonardo", che ha dovuto autorizzare l'uscita anticipata degli studenti alle ore 12:00 a causa della mancata erogazione dell'acqua.La situazione descritta nella Circolare n. 84 circ. 84 - Uscita anticipata plesso centrale emessa dalla Dirigente Scolastica, Patrizia Pilato, sottolinea come le classi del plesso centrale dell'istituto siano state costrette a terminare le lezioni prima del previsto per via dell'impossibilità di garantire condizioni igienico-sanitarie adeguate. Un problema che affligge da tempo la comunità agrigentina e che continua a non trovare una soluzione concreta.
La città affonda tra i disservizi
Mentre la città di Agrigento si prepara a ospitare eventi legati alla sua nomina a Capitale Italiana della Cultura, i disservizi strutturali, come quello idrico, restano irrisolti, portando la città a sprofondare in un costante stato di emergenza. Il Sindaco Francesco Miccichè, che è anche a capo della Protezione Civile, insieme alla sua amministrazione, sembrano più impegnati nell'organizzazione di manifestazioni ed eventi legati alla promozione culturale, piuttosto che nell'affrontare le criticità quotidiane che affliggono la città e i suoi cittadini.
Nonostante gli sforzi apparenti per dipingere un'immagine luminosa e culturalmente attiva di Agrigento, la realtà è che la città perde sempre più contatto con le esigenze reali della sua popolazione. La gestione della crisi idrica è solo uno degli esempi di questa distanza tra l'amministrazione e i bisogni della comunità. Gli studenti, i docenti e le famiglie sono costretti a subire i disagi di un servizio essenziale che non viene garantito, come il diritto all'istruzione in condizioni dignitose.Il paradosso di una Capitale della Cultura senza servizi di baseAgrigento dovrebbe rappresentare la Sicilia e l'Italia intera nel 2025 come modello di cultura, storia e innovazione. Tuttavia, il paradosso che emerge è una città che, nonostante le sue ambizioni culturali, non riesce a garantire servizi di base come l'erogazione regolare dell'acqua. Le autorità locali, in particolare la Protezione Civile e l'amministrazione comunale, sembrano distratte da iniziative collaterali, ignorando completamente le condizioni critiche in cui versa la città.Il rischio è che l'impegno verso la cultura e la promozione del territorio diventi uno specchio per le allodole, nascondendo dietro di sé una realtà di degrado urbano, disservizi e inefficienza. La crisi idrica, come molte altre problematiche locali, rappresenta una ferita aperta che non può essere ignorata, soprattutto di fronte all'immagine di una città che si propone come emblema della cultura e della modernità.
La denuncia del CODACONS e la mancanza di interventi concretiIn questa cornice, si inserisce anche la denuncia del CODACONS e di altri enti locali che hanno più volte sollevato il problema della gestione delle risorse idriche, richiamando l'attenzione sull'incapacità dell'amministrazione comunale di risolvere definitivamente una questione così cruciale. Le risposte tardive o inesistenti da parte delle istituzioni locali non fanno che alimentare il malcontento e la frustrazione della popolazione.Agrigento, una città che avrebbe tutto per essere un gioiello della cultura e del turismo, rischia di vedere il suo potenziale oscurato da una gestione amministrativa che non riesce a garantire l'efficienza dei servizi essenziali. La Capitale della Cultura 2025 potrebbe trasformarsi in una capitale di contraddizioni, dove dietro i riflettori si cela una città che lotta per non affondare tra le sue stesse inefficienze.In conclusione, la domanda che la comunità si pone è chiara: quanto a lungo potrà Agrigento continuare a ignorare i suoi problemi interni, mentre si proietta verso un futuro di promesse culturali e artistiche?.

agrigentooggi.it
crisi idrica in provincia
Emergenza Idrica: Cocina Insiste su Soluzioni Obsolete mentre il Dissalatore di Porto Empedocle Rimane Ignorato
"La ricerca e l'uso di pozzi esistenti ma abbandonati, insabbiati o guasti è la strada più efficace per fornire più acqua in tempi rapidi, uno, due mesi, per fronteggiare l'emergenza idrica", ha ribadito ancora una volta il dirigente generale del dipartimento regionale della Protezione civile, Salvo Cocina. Tuttavia, Cocina insiste su soluzioni risalenti a cinquant'anni fa. In Sicilia, sebbene siamo capaci di allestire mega centri per migranti in poche settimane, non riusciamo a recuperare impianti essenziali come il dissalatore di Porto Empedocle, che rappresenta l'unica soluzione immediata e adeguata. Concentrando tutte le risorse economiche disponibili su questo impianto, si potrebbe ottenere un recupero definitivo.Cocina ha invitato nuovamente i sindaci che non hanno ancora preso provvedimenti a esercitare tutti i poteri di prima autorità di Protezione civile, individuando e, se necessario, requisendo pozzi utili per garantire un'autonomia idrica sufficiente e ridurre la dipendenza da Siciliacque. Ha sottolineato che "è inutile e sterile demandare ad altri", in particolare a enti come Ati e Aica, che avrebbero dovuto gestire la situazione in via ordinaria ma ora non riescono più da soli a mitigare l'emergenza. "Ricordo - ha concluso Cocina - che i comuni sono i soci, padroni di Ati e Aica".La Protezione civile, su indicazione del presidente della Regione Renato Schifani, garantisce le risorse finanziarie necessarie e il coordinamento degli interventi, assicurando corsie preferenziali in emergenza per ottenere le autorizzazioni grazie alla pronta disponibilità del Genio civile, dell'Asp, dell'Enel e di altri enti coinvolti.Nel frattempo, il guasto al pozzo di Favara di Burgio, in provincia di Agrigento, è stato riparato in sole 24 ore invece dei tre giorni previsti, limitando così i disagi per le popolazioni dei comuni costieri serviti dall'impianto, che ha la capacità di produrre 50 litri al secondo d'acqua a regime.


CANICATTIWEB
L'Europa dà l'ok a 615 milioni della rimodulazione del Fesr Sicilia.
La Commissione europea, con Decisione C(2024)7098, oggi ha definitivamente approvato la riprogrammazione delle risorse del Fesr Sicilia 2021-2027, pari a 615 milioni di euro, da destinare alla promozione di investimenti nelle nuove tecnologie digitali e in quelle per l'energia pulita e la sostenibilità. Il governo regionale, su proposta del presidente Renato Schifani, a fine agosto aveva varato la rimodulazione che prevede due nuove priorità in linea con il regolamento "Step" dell'Unione europea, rivolto a ridurre le dipendenze da Paesi extracomunitari in settori strategici.
L'approvazione
L'approvazione da parte dell'esecutivo europeo, giunta entro i 60 giorni previsti dal regolamento comunitario, completa così tutti i passaggi necessari a rendere effettiva la riprogrammazione. La rimodulazione riguarda le risorse interamente a carico dell'Ue, senza toccare la quota di cofinanziamento nazionale. Nel complesso, dunque, il Fesr Sicilia non subisce modifiche nella dotazione complessiva che resta pari a 5,8 miliardi di euro.
Le parole del presidente Schifani
"Adesso - commenta Schifani - possiamo passare subito all'azione per la realizzazione degli investimenti che possono fare della Sicilia un polo produttivo d'avanguardia in settori chiave per il futuro dell'Europa e dell'Italia. Lo scopo generale dunque è rendere autosufficiente l'Europa in alcune filiere industriali di importanza strategica. Con le associazioni datoriali nazionali - aggiunge il governatore - vogliamo lavorare in sinergia per dare corso a questa opportunità, valorizzando al massimo anche le realtà regionali con capacità adeguata a sostenere investimenti innovativi in questi ambiti produttiv". .
Le quote flessibili di sei dei sette obiettivi
La riprogrammazione delle risorse Fesr Sicilia 2021-2027 ha riguardato le quote di flessibilità di sei dei sette obiettivi preesistenti e ha introdotto due nuove priorità: "promozione di investimenti per lo sviluppo e la fabbricazione delle tecnologie digitali, delle innovazioni delle tecnologie deep tech e delle biotecnologie", con una dotazione di 369 milioni di euro; "sostegno allo sviluppo e alla fabbricazione di tecnologie pulite" con risorse per 246 milioni.


GDS
La giunta regionale approva la manovra da 350 milioni di euro
Emergenza siccità con investimenti nelle reti idriche e sostegni alle imprese agricole, iniziative a favore delle aziende e dei sistemi produttivi. E ancora, fondi per il rinnovo del contratto collettivo dei lavoratori regionali, per le persone con disabilità gravissima, caro voli e comarketing per gli aeroporti minori. Sono queste le principali linee di intervento annunciate dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e contenute nelle variazioni di bilancio deliberate oggi in giunta. La manovra vale complessivamente 350 milioni di euro che dovranno essere spesi dall'amministrazione regionale entro il 2024: la somma di 250 milioni originariamente prevista è lievemente cresciuta passando a 260 milioni, ai quali si aggiungono economie di bilancio per 90 milioni.
«Uno degli obiettivi principali della manovra - spiega il presidente Renato Schifani - è quello di destinare risorse per continuare ad affrontare in maniera decisa e con interventi strutturali le emergenze che stanno colpendo la Sicilia come conseguenza della siccità. Abbiamo, inoltre, previsto misure per continuare a contrastare il caro-voli, per supportare i Comuni e per garantire il diritto alla mobilità dei siciliani». Il capitolo siccità vale circa 42 milioni di euro stanziati per gli interventi della Protezione civile e per alcune opere di manutenzione straordinaria e ripristino nel settore agricolo. Ulteriori 14,2 milioni, nel capitolo per gli investimenti nelle reti idriche, serviranno per le nuove condotte di Agrigento e Caltanissetta. Collegati alla stessa emergenza anche gli stanziamenti a favore degli agricoltori: 18,9 milioni con i quali si interverrà aumentando le disponibilità di bilancio per il bonus fieno, gli indennizzi per il mancato raccolto del settore cerealicolo, l'abbattimento dei canoni dei consorzi di bonifica e il sostegno agli apicoltori. Previsto anche un fondo di progettazione per i Consorzi di bonifica e la manutenzione del sistema meteorologico regionale».



REPUBBLICA
Riparte la stagione delle nomine. Province, scontro sulla lista unica.
Vertice del centrodestra per la nuova corsa alle poltrone. Il governo di Renato Schifani ha iniziato a riempire le caselle vuote con il nuovo consiglio di amministrazione del Fondo Pensioni.
Si riparte da qui: dal Fondo pensioni e dall'Istituto vino e olio. È l'inizio della stagione delle nomine alla Regione siciliana che si intreccerà con le elezioni di secondo grado per le ex Province che stanno creando già fibrillazioni nella coalizione di centrodestra. Ieri, nel corso di un vertice di maggioranza, l'Mpa, ad esempio, ha ricordato agli alleati che un discorso è rimasto in sospeso: quello degli incarichi al vertice di enti e aziende regionali, appunto. Gli alleati si rivedranno lunedì 21 ottobre.
Intanto, il governo di Renato Schifani ha iniziato a riempire le caselle vuote, completando, dopo il via libera dell'Ars, la nomina del nuovo consiglio di amministrazione del Fondo Pensioni. Un ente molto importante, visto che è responsabile della gestione degli assegni di quiescenza dei tanti ex dipendenti regionali. A guidare il cda è una vecchia conoscenza della Regione: Vincenzo Paradiso, infatti, è stato tra i manager più quotati dell'era di Totò Cuffaro e Raffaele Lombardo. Tra il 2002 e il 2014 è stato amministratore delegato e direttore generale di Sviluppo Italia Sicilia (ex Invitalia), per poi passare alla direzione di Ivri (Istituti di vigilanza riuniti d'Italia). Con lui, nel cda del Fondo pensioni, Giovanni Cultrera e Marinella Notonica.
Nome nuovo anche all'Irvo, l'istituto regionale per il vino e per l'olio, dove arriva, in qualità di commissario, un'avvocata funzionaria della Regione, Giuseppa Mistretta. Scelto anche il presidente dell'Ente autonomo regionale Teatro di Messina: è Orazio Miloro, la cui nomina è stata considerata "urgente" dal governo regionale.
Si tratta, ovviamente, di un antipasto. E qualcuno ha voluto ricordarlo agli altri alleati, nel corso di un incontro che aveva all'ordine del giorno un argomento apparentemente distinto: le elezioni di secondo livello per le ex Province siciliane previste per il 15 dicembre.
È stato in quella sede che l'Mpa, rappresentato da Fabio Mancuso, ha ricordato ai responsabili regionali dei partiti alleati gli impegni assunti in occasione di un vertice precedente, quello del 20 settembre. In una parola: nomine. Gli autonomisti hanno riferito agli alleati che l'accordo sulle nomine avrebbe reso la coalizione più coesa, in vista delle elezioni provinciali di dicembre, dove il centrodestra deve decidere se presentarsi con una lista unitaria o con singole liste per ogni partito. Le posizioni, tra gli alleati, sono sostanzialmente tre: l'Mpa ha fatto sapere che la scelta di andare con liste singole potrebbe garantire un consenso complessivo maggiore. Per l'Udc, sarebbe auspicabile invece presentarsi con una lista unitaria che, se può far perdere qualcosa in termini di consenso, può trasmettere un'idea di maggiore coesione. C'è, infine, l'ipotesi di differenziare la strategia: lista unitaria dove bisognerà scegliere i sindaci (tutte le province, tranne quelle metropolitane) e liste autonome a Palermo, Catania e Messina.
Come detto, se ne riparlerà il 21 ottobre. L'Mpa attende risposte dagli alleati e anche dal governo regionale sugli impegni assunti venti giorni fa. In particolare sulla governance di alcuni enti e società regionali. Non è un segreto, ad esempio, che gli autonomisti vogliano piazzare un proprio uomo al vertice di Ast, dopo la conclusione del lavoro dell'attuale presidente Alessandro Virgara che ha il compito di trasformare l'azienda in una società in house della Regione. L'Udc, invece, punta al Consorzio autostrade siciliane e all'Ente di sviluppo agricolo. Quest'ultimo, però, sarebbe molto gradito anche a Fratelli d'Italia. C'è un'intesa di massima, invece, per lasciare la scelta dei vertici di Crias e Ircac a Forza Italia. E insieme a questi enti, sarà anche il turno, tra gli altri, degli Istituti autonomi case popolari, dei Consorzi di bonifica, dell'Irsap, dei Parchi archeologici, dell'Aran e degli Ersu. Incarichi che possono rinsaldare o indebolire la coalizione che correrà per le Province e dovrà passare lo scoglio della finanziaria regionale. Con l'anno nuovo, si ripartirà dal valzer dei dirigenti generali. La stagione delle nomine, infatti, è appena iniziata.



































































































































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