teleacras.it
Alla Provincia di Agrigento voto a rete scolastica provinciale e per una variazione di bilancio
L'assemblea dei Sindaci della Provincia di Agrigento ha discusso e approvato al mattino di oggi il rinnovo dei componenti della Conferenza provinciale di organizzazione della Rete scolastica provinciale e una variazione al Bilancio di previsione 2024/2026.
Per la Conferenza provinciale di Organizzazione della Rete scolastica, sono stati eletti i sindaci di Favara, Licata, Porto Empedocle, Comitini, Campobello di Licata e Palma di Montechiaro. Ne è parte, di diritto, anche il sindaco del Comune di Agrigento.
Per quanto riguarda la variazione di Bilancio, l'Assemblea ha approvato l'utilizzo di un avanzo di amministrazione di 180 mila euro provenienti dalle sanzioni riscosse per violazioni al codice della strada. Dei 180, 45 mila saranno destinati per l'ammodernamento della segnaletica stradale, 90 mila per l'installazione di barriere di sicurezza lungo le strade provinciali, e altri 45 mila euro per l'acquisto di materiale logistico per la Polizia Provinciale.
lentepubblica.it
Lo spostamento del dipendente pubblico per "coworking" non è una trasferta
Secondo un recente parere dell'Aran lo spostamento di un dipendente pubblico dalla sede di coworking alla sua abituale sede di servizio non può essere classificato come trasferta.Il parere CFC139 del 27 settembre 2024 si inserisce all'interno del quadro normativo definito dal CCNL Funzioni Centrali del 9 maggio 2022, che ha introdotto nuove forme di lavoro a distanza con l'obiettivo di promuovere una migliore conciliazione tra vita privata e professionale per i dipendenti pubblici, oltre a potenziare l'efficienza dei servizi resi alla cittadinanza.Nel comparto Funzioni Locali, questo aspetto è regolato invece dall'art. 68 del contratto 16 novembre 2022 che specifica che il lavoro da remoto è reso:nel tempo, con gli stessi vincoli del lavoro in presenzanello spazio invece, attraverso una modificazione del luogo di adempimento della prestazione lavorativa, che comporta l'effettuazione della prestazione in luogo idoneo e diverso dalla sede dell'ufficio al quale il dipendente è assegnato.Questa evoluzione normativa nasce dalla crescente domanda di flessibilità nel mondo del lavoro, accentuata ulteriormente dagli effetti della pandemia, che ha accelerato l'adozione di modalità di lavoro da remoto, soprattutto nel settore pubblico.Il lavoro a distanza in "coworking"In questo contesto, il contratto collettivo prevede che i dipendenti possano prestare servizio, oltre che nella sede istituzionale a cui sono assegnati, anche in luoghi alternativi, individuati di comune accordo con l'amministrazione. Questi luoghi possono includere spazi di coworking, che offrono al lavoratore l'opportunità di svolgere parte delle sue attività lontano dagli uffici tradizionali, garantendo maggiore flessibilità e contribuendo a ridurre i tempi e i costi legati agli spostamenti quotidiani.Spostamento del dipendente pubblico per "coworking" e concetto di trasfertaIl punto centrale della disciplina è che, anche se il dipendente si divide tra più sedi (quella di coworking e quella tradizionale dell'amministrazione), entrambe vengono considerate a tutti gli effetti come "sedi ordinarie di servizio". Questo concetto riveste particolare importanza perché definisce il trattamento economico e normativo del lavoratore. In particolare, evita che gli spostamenti tra le due sedi siano considerati trasferte, le quali implicherebbero indennità aggiuntive e regimi di rimborso tipici di una mobilità temporanea e straordinaria.L'Aran sottolinea che il viaggio tra il centro di coworking e la sede ordinaria dell'amministrazione non può essere equiparato a una trasferta poiché entrambe le località fanno parte dell'ordinaria attività lavorativa del dipendente. La trasferta, per definizione, implica uno spostamento occasionale in una sede diversa da quella abituale, con carattere temporaneo e non routinario. Nel caso del lavoro a distanza regolato dal CCNL, invece, si stabilisce un'ordinaria alternanza tra le sedi concordate, integrandole nel normale svolgimento delle mansioni del lavoratore.Questo chiarimento, quindi, non solo offre un'interpretazione corretta delle norme contrattuali, ma fornisce anche una guida pratica per le amministrazioni pubbliche nella gestione delle politiche di mobilità dei dipendenti, assicurando al contempo la tutela dei diritti del personale e una gestione più flessibile ed efficiente delle risorse umane.
QDS
L'Ars a lavoro nella Sicilia delle emergenze, al via l'esame sulle variazioni di bilancio
I temi di un 2024 molto delicato in Sicilia, dalla siccità alla cenere dell'Etna, al centro dell'analisi dell'Ars.
Crisi idrica, aiuti agli agricoltori, sostegno ai Comuni impegnati nella raccolta della cenere vulcanica. Il disegno di legge sulle variazioni da apportare al bilancio della Regione Siciliana attraversa i temi più delicati che hanno sin qui caratterizzato il 2024 in Sicilia.
Lontano dalle polemiche che in estate hanno caratterizzato la legge con cui sono stati distribuiti contribuiti a pioggia per l'organizzazione di feste di paese, sagre e manifestazioni musicali, l'Assemblea regionale siciliana ieri mattina ha iniziato a lavorare su un testo che prevede lo stanziamento di risorse straordinarie per arginare i pesanti problemi che hanno colpito l'isola, e di riflesso i settori economici legati al territorio e all'ambiente.
Il ddl si trova all'esame della commissione Bilancio e, com'è naturale che sia, sarà soggetto a modifiche, aggiunte e cancellazioni delle norme inserite dalla giunta guidata da Renato Schifani. Il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà la prossima settimana.
Ddl variazioni di bilancio della Regione Siciliana, focus sulla siccità
Ad avere un ruolo da protagonista all'interno del testo legislativo sono le misure per affrontare l'emergenza idrica. Il ddl al momento prevede uno stanziamento di 30 milioni da ripartire così: 25 milioni da destinare a enti locali ed enti gestori per la realizzazione di lavori e per acquisizione di mezzi e attrezzature per fronteggiare l'emergenza; 2,5 milioni per progettazioni e indagini per la futura realizzazione di dissalatori, per la manutenzione di mezzi ma anche per l'acquisto del gasolio necessario a far viaggiare le autobotti utilizzate per il rifornimento idrico; e i restanti 2,5 milioni per lavori di ripristino della funzionalità di pozzi, impianti di potabilizzazione e sollevamento.
Per quanto riguarda i dissalatori, la richiesta è quella di stanziare poco più di due milioni per consentire di proseguire fino a fine anno l'attività in alcuni degli impianti localizzati nelle isole minori - Lampedusa, Linosa, due a Pantelleria, Ustica, Lipari e Vulcano -, per poi da gennaio fare affidamento sul capitolo inserito nella finanziaria che vede la spesa in oltre 15 milioni annui. "Il dipartimento dell'Acqua e dei Rifiuti, nella considerazione che i contratti di gestione dei dissalatori di Pantelleria, Lampedusa e Linosa verranno a scadere a fine ottobre del corrente anno e non potendo utilizzare la nuova copertura finanziaria disponibile a far data dall'1.1.2025, deve sin da subito provvedere alla copertura dei costi di produzione di acqua dissalata per i mesi di novembre e dicembre 2024, al fine di garantire il servizio senza soluzione di continuità non interrompendo la fornitura idrica con l'inevitabile insorgere di problematiche igienico sanitarie e l'eventuale aggravio dei costi per l'approvvigionamento alternativo con navi cisterna".
La questione depuratore
Il ddl sulle variazioni di bilancio della Regione Siciliana affronta anche le richieste giunte da Castelvetrano in merito alla gestione del depuratore, che da qui in poi potrà consentire il riuso a fini irrigui dell'acqua trattata. "Il Comune, che già sostiene i costi per l'energia elettrica necessaria per il funzionamento, ha dato disponibilità ad assumere in gestione l'impianto nella sua interezza per il periodo transitorio di affidamento del servizio idrico integrato a gestore unico d'ambito - si legge nella relazione al vaglio della commissione Bilancio -. Ha tuttavia rappresentato la necessità di poter ottenere un sostenimento finanziario per un periodo transitorio valutato in un anno, dovendo provvedere all'affidamento del servizio nelle more dell'adeguamento del proprio profilo tariffario che al momento esclude l'applicazione del canone di depurazione, posto che l'avvio all'esercizio dell'impianto adeguato alla normativa è avvenuto solo nei mesi scorsi. Il costo di gestione per un anno (con esclusione delle spese energetiche già sostenute dal Comune) è valutato in 600mila euro".
SICILIAONPRESS
Emergenza idrica, in Sicilia pronto il secondo piano con oltre 130 interventi
La Regione, tramite l'ufficio del Commissario delegato all'emergenza, ha già avviato da tempo la seconda fase del processo per affrontare la crisi idrica in Sicilia.
È stata, infatti, già trasmessa al dipartimento nazionale della Protezione civile una proposta del secondo piano di interventi che include oltre 130 progetti, elaborati in risposta alle richieste pervenute da ATI, gestori idrici e da Comuni.
Oltre a 200 interventi di riparazione e acquisto di autobotti per i Comuni per circa 8 milioni di euro.
Questo piano è attualmente oggetto di una stretta interlocuzione con gli uffici competenti della Protezione civile di Roma e si sta tenendo conto delle osservazioni delle autorità nazionali e anche di quelle ricevute, fino a poche ore fa, dai Comuni e dai gestori.
Il processo di aggiornamento per garantire che gli interventi siano tempestivi ed efficaci nel rispondere alla grave siccità che affligge la regione, dopo le numerose riunioni con le ATI, l'ultima delle quali si è tenuta ieri, è stato ultimato ed è pronto per essere inviato definitivamente a Roma.
La crisi idrica in Sicilia è il risultato, oltre che della grave siccità, di decenni di ritardi nella manutenzione delle infrastrutture e nella pianificazione strategica.
Nonostante ciò, l'attuale governo regionale ha intrapreso azioni concrete, anche grazie allo stanziamento di 20 milioni di euro approvato dal Consiglio dei ministri lo scorso maggio per fronteggiare l'emergenza, ai quali si sono aggiunti già 39 milioni del bilancio regionale e altri 40 sono previsti nel ddl delle variazioni di bilancio già approvato dalla giunta regionale e trasmesso all'Ars per il completamento dell'iter legislativo.
Si continua a lavorare per ottenere ulteriori risorse necessarie al completamento degli interventi, in linea con le priorità segnalate dalla cabina di regia e dal commissario delegato, il presidente della Regione Renato Schifani.
FOCUSICILIA
Bilancio, accise, Pnrr: il piano 2025 del Governo. Alla Sicilia 'regalo' da 74 milioniTre i provvedimenti approvati dal governo Meloni che "disegnano" l'Italia del prossimo anno, a partire dalla legge di Bilancio e dall'annunciata revisione delle accise (ma mancano ancora i dettagli). Interventi anche su enti locali, fisco e Piano nazionale di ripresa e resilienza
Un'ora e ventitré minuti per decidere il destino dell'Italia nel 2025, dai territori - a partire dalla Regione siciliana, che riceve 74 milioni per compensare il mancato gettito Irpef - alla legge di Bilancio, fino alla revisione delle accise sui carburanti. Tanto è durato (dalle 20.31 alle 21.54) il Consiglio dei ministri che si è tenuto martedì sera a palazzo Chigi, incentrato quasi integralmente su temi economici. Tre i provvedimenti principali approvati dal Governo, che saranno sottoposti adesso al vaglio delle Camere. Il primo è un decreto-legge con "Misure urgenti in materia economica e fiscale e in favore degli enti territoriali". Il secondo è la famosa "Manovra", ovvero il disegno di legge contenente il "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027″, presentato insieme al Documento programmatico di bilancio. Il terzo - quello su cui si è acceso maggiormente il dibattito pubblico - è un decreto legislativo sulla "revisione delle disposizioni in materia di accise". Tre misure diverse, con un unico filo conduttore: i soldi nelle tasche dei cittadini.
Le scelte del governo, dalla Manovra alle accise
Entrando nel dettaglio, il decreto economico fiscale contiene numerose norme. Una riguarda direttamente la Sicilia, che come detto riceverà oltre 74 milioni per via della "revisione della disciplina dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e delle detrazioni fiscali connessa all'attuazione della riforma fiscale". Una cifra minore, 5,4 milioni, spetta alla provincia autonoma di Trento per "il maggior gettito della tassa automobilistica riservata allo Stato per l'anno 2013". Altre norme riguardano l'intero Paese. Vengono rifinanziati "la gestione dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, il contratto di programma Rfi e il servizio civile universale". C'è poi il rifinanziamento dell'Ape sociale, con 110 milioni dal 2025 al 2028. Sul fronte dei grandi eventi - Giochi paralimpici, Giochi del Mediterraneo e Giubileo - vengono stanziati altri 33 milioni. E ancora, ci sono 100 milioni per gli straordinari di Polizia e Vigili del fuoco. Quanto al Pnrr, si interviene sulle procedure burocratiche. Infine, vengono ritoccati gli adempimenti fiscali per alcune categorie particolari.
Legge di bilancio da oltre 30 miliardi di euro
Venendo alla legge di Bilancio, essa vale "in termini lordi, circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027". A incidere, precisa il Governo, è "il nuovo quadro di regole europee e il contesto economico, negativamente influenzato dalla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e dal peggioramento della crisi in Medio Oriente". In fatto di tasse, "si rendono strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l'accorpamento su tre scaglioni delle aliquote Irpef". Viene finanziato il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e della sanità, e vengono "confermate e potenziate" le misure sui congedi parentali e la carta "Dedicata a te" (quest'ultima con un finanziamento di 500 milioni di euro per il 2025). Tra le nuove misure, una "Carta per i nuovi nati" che riconosce mille euro ai genitori con ISEE entro i 40 mila euro". Sempre in materia di famiglia, "si rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido. Anche prevedendo l'esclusione delle somme relative all'assegno unico universale dal computo dell'Isee".
Incentivi, premi di produttività e investimenti
E ancora, la Manovra conferma gli incentivi per il Mezzogiorno, "finalizzati all'occupazione dei giovani e delle lavoratrici, anche per i rapporti attivati nel biennio 2026/27″. Prolungata anche la decontribuzione nella Zona economica speciale (Zes), nonché gli incentivi all'autoimpiego "nei settori strategici". C'è poi "la conferma dei fringe benefit per tutti gli aventi diritto", con importi maggiorati per i nuovi assunti che si spostano "di oltre 100 chilometri". Tra le misure fiscali, resta ferma per il triennio 2025/27 "la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività". In materia di pensioni "sono confermate le misure della legge di bilancio 2024 e sono potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che, pur in età pensionabile, mantengono l'impiego". Si interviene anche sul post-Pnrr, stanziando risorse per garantire "l'andamento degli investimenti pubblici" dopo il 2026, ma con "misure di revisione ed efficientamento della spesa". Annunciati poi nuovi "investimenti nella difesa" nonché "contributi del settore bancario e assicurativo".
Accise, revisione per gas naturale ed energia elettrica
Per queste due ultime misure, tra le più discusse, mancano al momento i dettagli. Come per il terzo decreto, quello sulle accise. Con esso di introduce un nuovo "sistema di qualificazione degli operatori", il Soac. Tramite questo sistema, dalla durata di quattro anni, si potranno avere dei benefici, "quali l'esonero dall'obbligo di prestare cauzione a garanzia del pagamento dell'imposta e la riduzione di specifici oneri amministrativi". Quanto alle accise vere e proprie, sul gas naturale vengono riviste "le modalità di accertamento, liquidazione e versamento. Superando l'attuale sistema basato su di un meccanismo di acconto storico". Il nuovo metodo "si baserà su acconti mensili commisurati a quanto fatturato ai consumatori finali mese per mese". Inoltre "l'attuale distinzione tra usi 'civili' (accisa più elevata) e usi 'industriali' del gas naturale viene sostituita da quella tra 'usi domestici' e 'usi non domestici'. Le stesse modalità varranno per l'energia elettrica. Infine vengono annunciate modifiche sulla vendita di fumo, alcolici e oli lubrificanti.