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rassegna stampa del 6 novembre 2024

gds.it
Ars, province: l'elezione diretta costerà 5 milioni

La maggioranza supera il primo test. L'accordo siglato da Renato Schifani con i segretari e i capigruppo del centrodestra per dare un'accelerazione alla riforma che reintrodurrà l'elezione diretta nelle Province ha retto alla prova del voto in commissione.
Ieri mattina la commissione Bilancio dell'Ars ha approvato la parte della riforma che stanzia le risorse per indire le elezioni a suffragio universale invece di quelle che avrebbero coinvolto solo sindaci e consiglieri comunali del territorio. La spesa sarà di 5 milioni, a fronte di qualche centinaio di migliaia di euro che sarebbero costate le elezioni di secondo livello, indette per il 15 dicembre e annullate la settimana scorsa proprio per portare avanti la riforma che ripropone l'elezione diretta dopo quasi 15 anni.


QDS
Ex Province, Di Paola (M5S): "In Sicilia mille emergenze e il governo che fa? Butta 20 milioni per le elezioni dirette" 
La norma votata oggi in commissione di Bilancio.
"Siccità, sanità, rifiuti, formazione, famiglie e Comuni alla canna del gas e via discorrendo: la Sicilia è alle prese con mille emergenze e il governo che fa? Torna per l'ennesima volta alla carica per ripristinare le elezioni dirette delle Province già bocciate e lo fa provando a stanziare 20 milioni di euro". Lo afferma il deputato e vicepresidente dell'Ars Nuccio Di Paola a margine dei lavori della commissione Bilancio sul ddl sulle Province.
Ddl province, le parole di Di Paola
"La norma - dice Di Paola - è stata approvata in commissione, ovviamente col nostro voto contrario. Con le elezioni dirette i costi per le Province crescerebbero notevolmente rispetto alle elezioni di secondo grado e non solo per i 5 milioni aggiuntivi che occorrerebbero solo per le operazioni elettorali. È scandaloso che questo governo torni sull'argomento già bocciato dall'Ars, delegittimando clamorosamente il Parlamento. La verità vera è che la politica non vuole l'organo provinciale e che si continua a fare melina per prorogare i commissari"


SCRIVOLIBERO
Segretari generali comunali e provinciali, venerdì mattina assemblea nell'Aula Giglia del Libero consorzio di Agrigento.
Assemblea dei Segretari generali della provincia di
Agrigento, venerdì prossimo 8 novembre alle 10, nell'Aula "Giglia" del Libero consorzio comunale di Agrigento.
L'incontro, promosso dal Segretario generale dell'ex Provincia, Pietro Amorosia, vedrà anche l'intervento del Prefetto Filippo Romano e di rappresentanti nazionali e regionali dell'UNSCP, l'Unione nazionale dei Segretari comunali e provinciali.


ILSICILIA.IT
Ddl di Stabilità, adesso corsa contro il tempo per scongiurare l'esercizio provvisorio.
Il governo Schifani ha mantenuto la parola: la bozza della legge di stabilità 2025-2027 da 650 milioni di euro è pronta, quella approvata ieri in giunta articolo per articolo, in totale 28.
Entro giorno 7 di novembre, quindi domani, il testo dovrà - o almeno si spera-  approdare sul tavolo della presidenza dell'Ars guidata da Gaetano Galvagno per poi trasferirla il giorno successivo per la parti di competenza al vaglio delle commissioni legislative del parlamento regionale.
Un'impresa in cui il governatore siciliano Renato Schifani segna il primissimo traguardo. Tempi record che creano tutte le condizioni favorevoli per i deputati di Sala d'Ercole di esaminare ed approvare entro il 23 dicembre la manovra finanziaria targata Schifani, evitando l'esercizio provvisorio. Il sogno del centrodestra potrebbe dunque rivelarsi realtà molto presto. Un vero e proprio regalo a tutti i siciliani. Certo, salvo i soliti imprevisti e colpi di scena spesso amari lungo il percorso parlamentare. E il rischio c'è, viste le ultime diatribe all'interno della maggioranza.
Ma cosa prevede il disegno di legge? Le misure sono tante e variegate, ma tutte finalizzate a risolvere le emergenze più importanti che in questo momento attanagliano l'Isola. Ma partiamo da quella che più ha causato danni: il fenomeno della siccità con cui la Sicilia convive già da molto tempo.
Infatti, non possono mancare gli interventi nel settore dell'Agricoltura. Per mitigare gli effetti della crisi agricola e dell'emergenza idrica, la Regione ha stanziato un fondo da 20 milioni di euro. Una parte sarà destinata ad alcune categorie di aiuti nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali. E per il comparto dell'agricoltura non finisce qui. Considerato il grave stato di crisi, è previsto il Fondo per la progettazione di opere ed interventi irrigui. Per consentire la definizione delle progettazioni di opere ed interventi con finalità irrigue e di bonifica è stanziata un somma pari a 1,5 milioni di euro per l'erogazione di contributi a favore dei Consorzi di bonifica della Sicilia.
La bozza, inoltre, prevede interventi di manutenzione straordinaria delle opere idriche dal valore di 10 milioni di euro in relazione allo stato di calamità naturale da siccità severa nell'intero territorio della Regione, da eseguire con urgenza per fronteggiare la carenza idrica, salvaguardare gli allevamenti zootecnici, le produzioni delle aziende agricole e garantire sufficienti volumi d'acqua per l'irrigazione delle colture.
Novità per le misure di natura fiscale e a sostegno delle attività produttive. A questo fine il governo regionale ha pensato di istituire l'Agenzia per l'attrazione degli investimenti, una forma di ente pubblico non economico con diverse funzioni, come quelle di promuovere, agevolare e attrarre investimenti nazionali e internazionali nel territorio della Regione Siciliana, contribuendo al rilancio del Pil e alla creazione di nuove opportunità di lavoro. E serviranno strategie ben definite per dialogare con gli investitori, offrendo ad esempio supporto e assistenza tecnica qualificata agli stessi. Sarà altrettanto necessario promuovere una rete di collaborazione e raccordo tra enti pubblici e privati, associazioni di categoria, camere di commercio e altri soggetti interessati alla promozione di opportunità di investimento. Un'analisi di mercato per monitorare e valutare l'impatto sul tessuto economico e sociale dell'Isola degli investimenti di competenza della stessa Agenzia. L'ente, per portare avanti queste attività, avrà bisogno di risorse per il funzionamento della macchina amministrativa. Inizialmente, secondo quanto prevede la bozza, la Regione penserà a dei conferimenti iniziali al momento della costituzione. Poi saranno messe a disposizione delle risorse stanziate annualmente dal bilancio della Regione Siciliana, anche attraverso specifici fondi dedicati all'attrazione degli investimenti. Fonti di risorse potranno essere anche rintracciabili in contributi da parte di enti pubblici e privati, nazionali e internazionali. Importanti anche le entrate derivanti da attività di consulenza, servizi offerti e progetti di cooperazione internazionale.
La Regione eserciterà le funzioni di indirizzo, vigilanza e controllo sull'Agenzia attraverso la Presidenza della Regione Siciliana. Con decreto del presidente della Regione Siciliana, su proposta dell'assessore regionale per le attività produttive e dell'assessore regionale dell'economia, sono approvati il Regolamento che definisce gli organi dell'Agenzia e il sistema dei controlli e il Regolamento di contabilità: la Giunta regionale, lo statuto, la dotazione organica e le sue variazioni; le linee guida per la redazione del piano industriale triennale.
Un milione di euro per cominciare.
Per quanto riguarda gli Enti locali, il governo in prima battuta ha garantito gli stessi stanziamenti del 2024, aumentando soltanto di qualche milione di euro i trasferimenti per i Liberi Consorzi garantendo la copertura finanziaria per l'espletamento delle elezioni di primo livello.
E di Salute? È noto il problema atavico in Sicilia della carenza di medici del Servizio sanitario regionale. Come fronteggiare questa annosa questione? Ai medici in servizio nei presidi ospedalieri delle Asp che presentano maggiori carenze di organico, in relazione alle singole discipline e con esclusione di quelli ricadenti nelle città capoluogo, può essere attribuito un incentivo straordinario fino a diciottomila euro lordi annui, con un indennizzo forfettario di natura transitoria delle spese sostenute per l'alloggio e il trasporto. Il fine è quello di garantire la funzionalità dei medesimi presidi. Lo stesso incentivo e per la medesima finalità può essere attribuito anche al personale medico di nuova assunzione, allo scopo di far fronte alle gravi deboli piante di organico e di ridurre il ricorso alla esternalizzazione delle funzioni.
Con decreto dell'Assessore regionale per la Salute, da adottarsi entro il 28 febbraio di ciascun anno sulla base dei dati rilevati al 31 dicembre dell'anno precedente, sono determinati i criteri per l'attribuzione del suddetto incentivo e per la sua graduazione, con il seguente ordine di priorità:​
a) unità operative di pronto soccorso nell'ambito dell'emergenza/urgenza;
b) presidi ospedalieri di zona disagiate di cui al punto 9.2.2 dell'allegato al decreto del Ministro della Salute del 2 aprile 2015, n. 70;​
c) presidi che presentano maggiori carenze di organico in relazione alle singole discipline. Di conseguenza si provvede alla ripartizione dello stanziamento in favore delle aziende del servizio sanitario regionale.
Per mettere in pratica questo piano il governo di 10 milioni.
Questo e tanto altro c'è nella nuova manovre del governo siciliano, comprese le misure per la stabilizzazione a 30 ore settimanali dei 258 lavoratori Asu impiegati presso i siti dei beni culturali dell'Isola all'interno della società partecipata Sas.



I.SICILIA.IT

Province e voto diretto, voto favorevole dalla commissione Bilancio. Dibattito acceso con il M5s
Il disegno di legge che prevede la reintroduzione delle Province ha avuto il voto favorevole in Commissione Bilancio da parte della maggioranza, contro quello dell'opposizione. La copertura finanziaria proposta dall'assessorato agli Enti locali prevede 5,1 milioni di euro per garantire lo svolgimento delle elezioni, riservandosi di mettere ulteriori risorse nel Fondo per le Province.
Il parere è stato rinviato a domani in commissione Affari istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate, per il voto finale alla riforma per poi consegnare il testo all'Aula in vista della sua definitiva approvazione. L'auspicio è che questi passaggi avvengano nel più breve tempo possibile, alla luce del fatto che in primavera bisogna votare, scongiurando le elezioni di secondo livello.
Nel corso del dibattito il M5s e l'altra parte dell'opposizione hanno espresso proposte diverse. Più dura quella dei grillini che hanno avanzato l'idea di togliere tutti i compiti alle Province e passarle ai Comuni e alla Regione sciogliendo praticamente gli enti.
Invece, il Pd è d'accordo con l'elezione di primo livello purché si mettano le risorse a disposizione delle Province.
Il centrodestra vuole andare avanti impegnandosi anche per quanto riguarda lo stanziamento di ulteriori somme nella legge di stabilità che fungano da copertura per le spese gestionali a favore degli enti di area vasta, permettendo loro di erogare servizi più adeguati, gli stessi del 2012, e che nonostante tutto sono stati portati avanti. Le Province in questo momento hanno avanzi di amministrazione per quanto riguarda, ad esempio, la spesa delle infrastrutture la quale potrebbe essere sfruttata al meglio per riqualificare la viabilità soprattutto nelle aree interne siciliane, laddove le strade hanno bisogno di una importante. manutenzione.
Critico il coordinatore regionale del M5s Nuccio Di Paola a margine dei lavori della commissione Bilancio sul ddl sulle Province.
Nuccio Di Paola
"Siccità, sanità, rifiuti, formazione, famiglie e Comuni alla canna del gas e via discorrendo:  la Sicilia è alle prese con mille emergenze e il governo che fa? Torna per l'ennesima volta alla carica per ripristinare le elezioni dirette delle Province già bocciate e lo fa provando a stanziare 20 milioni di euro. La norma - dice Di Paola - è stata approvata in commissione, ovviamente col nostro voto contrario. Con le  elezioni dirette i costi per le Province  crescerebbero notevolmente rispetto alle elezioni di secondo grado e non solo per i 5 milioni aggiuntivi che occorrerebbero solo per le operazioni elettorali.  È scandaloso che questo governo torni sull'argomento già bocciato dall'Ars, delegittimando clamorosamente il Parlamento. La verità vera e che la politica non vuole l'organo provinciale e che si continua a fare melina per prorogare i commissari"      



ILSICILIA.IT

Fondo sviluppo e coesione, Schifani: "Oltre cinque miliardi per la Sicilia, già pronti con i primi progetti"
"La Regione può iniziare a spendere i 5,3 miliardi di euro assegnati alla Sicilia nell'ambito della programmazione del Fondo sviluppo e coesione 2021/27. Abbiamo già pronti i primi progetti da mettere in cantiere entro fine anno rispettando tutte le scadenze previste". Lo annuncia soddisfatto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale della delibera 41/2024 del Cipess (Comitato interministeriale programmazione economica e sviluppo sostenibile) che ha ratificato l'accordo siglato a Palermo, lo scorso 27 maggio, tra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Presidenza della Regione Siciliana.
"Questo importante traguardo - prosegue Schifani - rappresenta un'opportunità per la nostra regione. Con la disponibilità effettiva delle risorse possiamo finalmente dare impulso ai progetti di sviluppo e coesione che miglioreranno le infrastrutture, l'occupazione e i servizi per i cittadini. Il mio governo è determinato a utilizzare questi fondi in modo rapido ed efficiente, puntando su interventi strategici che possano davvero fare la differenza per il futuro dell'Isola e dei suoi abitanti. Intendiamo rispondere alle esigenze del territorio e promuovere una crescita duratura, mettendo la Sicilia al centro delle politiche di sviluppo nazionali".
Adesso i dipartimenti regionali coinvolti nella programmazione potranno procedere con le attività per l'attuazione degli interventi. In particolare, per quanto concerne le varie linee di azione del Fondo sviluppo e coesione, le strutture regionali con funzione di centri di responsabilità dovranno avviare entro sessanta giorni le procedure per la selezione dei progetti da finanziare. Il dipartimento Programmazione della Presidenza della Regione, responsabile dell'attuazione dell'accordo stipulato con il governo nazionale, ha già chiesto ai dipartimenti regionali una verifica sugli interventi già individuati per eventuali aggiornamenti delle tempistiche previste per i singoli progetti, con particolare attenzione agli obiettivi di spesa stabiliti per il 2024.
La Sicilia è la prima tra le regioni per risorse assegnate dallo Stato. Ai 5,3 miliardi di euro si aggiungono 1,3 miliardi di cofinanziamento regionale per la costruzione del Ponte sullo Stretto e 234 milioni di anticipazioni Fsc che portano l'importo complessivo a 6,8 miliardi di euro. 


livesicilia.it

Province, le spese elettorali graveranno anche sugli enti al votoIl ddl per l'elezione diretta ha ottenuto l'ok della commissione Bilancio
di Salvo Cataldo
PALERMO - Piccole ma sostanziali modifiche al disegno di legge che reintroduce il voto diretto nelle ex Province in Sicilia. Nessuna novità sotto l'aspetto ordinamentale, cambia però la copertura delle spese elettorali previste dalla legge.Province, le spese elettoraliLa commissione Bilancio ha dato il suo ok al ddl approvando un emendamento a firma dell'assessore all'Economia, Alessandro Dagnino, con il quale si mette nero su bianco la spesa che dovrà essere sostenuta dalla Regione per il ritorno alle elezioni dirette negli enti di area vasta.Saranno 5,1 milioni di euro, soldi che serviranno a coprire le spese già individuate dagli uffici della Regione. Le varie voci, analizzate da LiveSicilia, sono contenute in una tabella portata all'esame del Parlamento.Gli altri dieci milioni di euro previsti dagli uffici del dipartimento Autonomie locali saranno a carico delle stesse ex Province. Sono le spese per il pagamento dei componenti dei seggi elettorali, delle commissioni e delle sottocommissioni elettorali. Se non fosse intervenuta la modifica anche queste sarebbero finite direttamente nella voce spese del bilancio regionale.Sud chiama Nord: "Inaccettabile peso per le Province""Quanto accaduto oggi è inaccettabile - afferma il deputato di Sud chiama Nord Giuseppe Lombardo -. La maggioranza ha deciso di imporre altri dieci milioni di costi che graveranno sulle tre Città metropolitane e sui i sei Liberi consorzi per finanziare le elezioni dirette degli organi di governo degli enti di area vasta, un provvedimento che rischia di mettere in ginocchio questi enti". Per Lombardo "si tratta di una manovra che impedirà agli enti di predisporre i bilanci per il 2025, caricandoli di una spesa non prevista e, ad oggi, senza copertura".M5s: "Ancora il tema Province? Scandaloso"Critico anche il movimento cinque stelle con Nuccio Di Paola: "La Sicilia è alle prese con mille emergenze e il governo che fa? Torna per l'ennesima volta alla carica per ripristinare le elezioni dirette delle Province già bocciate".Di Paola poi ricorda: "Con le elezioni dirette i costi per le Province crescerebbero notevolmente rispetto alle elezioni di secondo grado e non solo per i 5 milioni aggiuntivi che occorrerebbero solo per le operazioni elettorali. È scandaloso che questo governo torni sull'argomento già bocciato dall'Ars, delegittimando clamorosamente il Parlamento".Il prossimo passaggio sarà in commissione Affari istituzionali, dove il ddl arriverà domani mattina. A seguire il testo del ddl 815 'Disciplina degli organi di governo degli enti di area vasta e per l'elezione diretta dei loro componenti' sbarcherà a Sala d'Ercole.https://livesicilia.it/province-le-spese-elettorali-graveranno-anche-sugli-enti-al-voto/

agrigentonotizie.it
Segretari generali comunali e provinciali, assemblea per discutere del nuovo contratto

Assemblea dei Segretari generali della provincia di Agrigento, venerdì prossimo 8 novembre alle 10, nell'Aula "Giglia" del Libero consorzio comunale di Agrigento.L'incontro, promosso dal segretario generale dell'ex Provincia, Pietro Amorosia, vedrà anche l'intervento del Prefetto Filippo Romano e di rappresentanti nazionali e regionali dell'UNSCP, l'Unione nazionale dei Segretari comunali e provinciali.L'assemblea, è stata indetta per discutere del nuovo Contratto collettivo nazionale delle Funzioni locali della categoria sottoscritto lo scorso 16 luglio.


LENTEPUBBLICA

Bonus Natale 2024, per i dipendenti pubblici come funziona?


Con l'arrivo delle festività anche i dipendenti pubblici potranno beneficiare del Bonus di Natale 2024, un sostegno economico che verrà accreditato a dicembre: ecco tutto quello che serve sapere.
Ecco tutto ciò che c'è da sapere sui requisiti, le modalità di richiesta e i tempi di erogazione di questa agevolazione.
Quando arriva il Bonus?
Il Bonus Natale per i dipendenti del comparto pubblico arriverà insieme alla tredicesima mensilità, erogata dal sistema NoiPA, e si calcolerà proporzionalmente ai giorni lavorati durante l'anno. Il beneficio riguarda tutti i lavoratori pubblici, indipendentemente dalla tipologia di contratto (a tempo determinato o indeterminato) e dall'orario di lavoro (part-time o full-time).
Qualora, tuttavia, l'importo accreditato risulti superiore o inferiore rispetto a quanto dovuto, NoiPA provvederà a regolarizzare il pagamento con il conguaglio fiscale a febbraio 2025. Se il dipendente non sarà più in servizio in quel periodo, il recupero dell'indennità avverrà in fase di dichiarazione dei redditi relativa al 2024.
Dipendenti pubblici: come fare richiesta per il Bonus Natale 2024?
Il Bonus Natale non verrà erogato automaticamente, quindi occorre che i dipendenti pubblici ne facciano esplicita richiesta. A partire da novembre 2024, NoiPA attiverà una funzione self-service per inoltrare la domanda, accessibile dall'Area personale dei lavoratori nella sezione "Servizi" sotto la categoria "Stipendiali". Ulteriori dettagli verranno resi noti quando la funzione risulterà operativa.
La funzione dovrebbe essere (si spera) attivata a breve, forse già nelle prossime ore, poiché il termine ultimo per inviare la richiesta si avvicina: è fissato infatti alle ore 12:00 di venerdì 22 novembre 2024. Solo i dipendenti pubblici con la gestione salariale affidata a NoiPA potranno presentare la domanda entro questa scadenza.
Chi può richiedere il Bonus?
Per accedere al Bonus Natale, i dipendenti devono soddisfare tre criteri principali:
Reddito annuo: il reddito complessivo per l'anno 2024 non deve superare i 28.000 euro. Il valore della prima casa e delle relative pertinenze è escluso dal calcolo.
Requisiti familiari: è necessario avere un coniuge fiscalmente a carico e almeno un figlio (anche adottivo o affidato) a carico. Per le famiglie monogenitoriali, il bonus sarà concesso al genitore con almeno un figlio fiscalmente a carico.
Capienza fiscale: l'imposta lorda sul reddito da lavoro deve superare le detrazioni per lavoro dipendente, come previsto dall'articolo 13, comma 1 del TUIR.
Anche i supplenti brevi e saltuari del comparto Scuola possono richiedere il Bonus, a condizione che il loro contratto sia registrato nel sistema NoiPA e che ricevano il cedolino di dicembre. In caso contrario, l'agevolazione sarà recuperabile nella dichiarazione dei redditi 2024 da presentare l'anno successivo.
Gestione dei familiari a carico
Infine, all'interno dell'Area personale di NoiPA, i dipendenti pubblici possono gestire in modo autonomo le informazioni relative ai familiari a carico, sfruttando il servizio dedicato "Gestione familiari a carico e detrazioni". Questo strumento consente di aggiornare i dati anagrafici dei familiari fiscalmente a carico, inclusi i figli sotto i 21 anni, che danno diritto a detrazioni specifiche.
Grazie a questa funzione, è possibile garantire che tutte le informazioni necessarie per il calcolo delle detrazioni fiscali siano aggiornate, evitando errori o discrepanze che potrebbero incidere sull'importo del Bonus Natale o su altre agevolazioni. Per accedere al servizio, i lavoratori possono entrare nella propria Area personale, dove troveranno la sezione dedicata alla gestione dei carichi familiari. Qui, inserendo i dati aggiornati, è possibile ottenere un calcolo più accurato delle detrazioni spettanti, assicurando che le agevolazioni fiscali siano rispecchiate correttamente nei cedolini successivi.
Questa operazione risulta particolarmente utile per coloro che hanno visto variazioni nella composizione familiare, come la nascita di un figlio, il raggiungimento della maggiore età o il cambio di situazione fiscale di un coniuge, garantendo così un aggiornamento puntuale e preciso.



LENTEPUBBLICA

Riforma della legge 104, tra conferme e novità


Il Consiglio dei Ministri ha approvato, all'inizio di quest'anno, l'ultimo decreto attuativo della legge delega in materia di disabilità (L. n. 227/2021), che rappresenta un ulteriore passo verso la riforma della legge 104.
Nelle sue dichiarazioni immediatamente successive all'approvazione il Ministro Locatelli aveva parlato del "cuore della riforma" sulla disabilità che "semplifica il sistema di accertamento dell'invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità" e accentrando il percorso di cura, tenendo sotto controllo "le estreme frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio sanitarie e sociali".
Scopriamo dunque qui di seguito in questo approfondimento sulle misure introdotte quali sono le conferme in ambito normativo e quali saranno invece tutte le novità entrate in vigore quest'anno e quelle che arriveranno dall'anno prossimo.
Indice dei contenuti
Riforma della legge 104: arriva il Garante dei disabili
Un nuovo concetto di "disabilità", maggiormente inclusivo
Permessi retribuiti
Lavoratori coinvolti ed esclusi
Occhio agli abusi!
L'onere probatorio ricade sul lavoratore
L'azienda/ente può controllare eventuali utilizzi impropri
Riforma della legge 104: arriva il Garante dei disabili
Alcune novità per la Legge 104, il principale provvedimento sulla disabilità in Italia riguardano l'arrivo di una nuova figura quella del Garante disabili, che sarà del tutto operativa dal gennaio 2025. Il Governo ha istituito un vero e proprio Ente Pubblico Unico per la gestione delle questioni inerenti agli invalidi, vale a dire l'Autorità Garante delle disabilità. Si tratta di una figura già presente e nota a livello locale e territoriale ma che, con il provvedimento governativo in oggetto, assumerà una dimensione nazionale.
Un nuovo concetto di "disabilità", maggiormente inclusivo
Entrando nel cuore del provvedimento e soprattutto delle modifiche, una delle principali innovazioni  apportate dal Decreto, come rende noto la news pubblicata sul portale istituzionale del Ministro per le disabilità,  riguarda la ridefinizione stessa del concetto di disabilità, come si legge: "la condizione di disabilità, introduce l'accodamento ragionevole, riforma le procedure di accertamento e la valutazione multidimensionale per l'elaborazione e l'attuazione del Progetto di vita individuale e personalizzato". Secondo le nuove disposizioni, il termine non sarà più legato solo alla valutazione medica, ma comprenderà anche un'analisi sociale e ambientale della condizione della persona.
Permessi retribuiti
Tra le tematiche di maggiore interesse di certo vi sono quelli legati ai permessi e all'assistenza della persona con disabilità, si tratta di permessi retribuiti, ossia i cc.dd. di cui all'art. 33 della legge 104. Già Il decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105 aveva introdotto alcune novità normative a proposito dei permessi e del congedo straordinario per l'assistenza ai soggetti con disabilità gravi. Tra le principali, è stata eliminato il ruolo del referente unico dell'assistenza, consentendo la fruizione dei permessi anche a più soggetti. Un messaggio di chiarimento a data 22 novembre 2023, circolare Inps n. 4143, fornisce chiarimenti in merito alle novità introdotte dal citato decreto legislativo. Possibile autorizzare più lavoratori sia alla fruizione del congedo, sia alla fruizione dei permessi per l'assistenza, pure se entrambi relativi allo stesso soggetto con disabilità grave; tali autorizzazioni dovranno, ovviamente, essere concordate e programmate alternativamente dai lavoratori, non negli stessi giorni. Con il messaggio sono state fornite, inoltre, indicazioni alle Strutture territoriali in merito al riesame dei provvedimenti già adottati e delle istanze pervenute e non ancora definite.
Lavoratori coinvolti ed esclusi
La norma dunque interessa sia i lavoratori che presentino loro stessi grave disabilità (Legge 104) e allo stesso modo i familiari che li assistono, così come ai genitori di figli con grave disabilità o al partner (unione civile), coniuge, convivente o parenti fino al terzo grado di un familiare con grave disabilità.
I lavoratori con grave disabilità possono scegliere tra due opzioni di permessi retribuiti: quelli orari e i tre giorni mensili. Nel primo caso, si tratta di 2 ore al giorno se l'orario di orario è più lungo di 6 ore giornaliere o di 1 ora al giorno se è inferiore alle 6 ore. Nel secondo caso, si possono scegliere tre giorni al mese o frazionare tali giorni in ore.
Nessun tipo di sostegno è, ancora, disponibile per i lavoratori autonomi, per quelli subordinati, per gli addetti ai lavori domestici e familiari, per i lavoratori agricoli a tempo determinato/giornaliero e per i lavoratori a domicilio.
Occhio agli abusi!
Permessi e possibilità davvero significative nei casi più gravi. Attenzione però a non abusare delle agevolazioni: il dipendente che abusa del diritto al permesso legge 104 rischia una sanzione disciplinare proporzionata all'entità dell'abuso, e addirittura potrebbe, a lungo andare, rischiare di essere licenziato per giusta causa. Il permesso retribuito concesso dalla 104 è accordato per fronteggiare le necessità di una persona non autosufficiente e, conseguentemente, chi ne beneficia deve così utilizzarlo, non può sfruttare la giornata come fosse un comune giorno di ferie. Non che ogni singolo minuto della giornata debba essere speso all'interno dell'abitazione del familiare invalido. In un'ordinanza di quest'anno - la n. 11999 - la Cassazione ha ribadito il consolidato indirizzo e, confermando un licenziamento disciplinare inflitto per abuso dei permessi retribuiti in oggetto, ha ricordato che: "il comportamento del lavoratore che sfrutti il beneficio soltanto per proprie esigenze determina l'abuso del diritto e viola i principi di correttezza e buona fede, sia nei confronti del datore di lavoro che dell'Inps."
La Cassazione ha specificato come, qualora manchi completamente il nesso causale tra assenza dal lavoro e l'assistenza necessaria all'invalido detentore della 104, il dipendente si renderà responsabile di abuso del diritto al permesso, e potrebbe mettere a rischio il proprio posto di lavoro.
L'onere probatorio ricade sul lavoratore
Per evitare problematiche, soprattutto in casi gravi che necessitano di molte ore di assistenza 'a casa' e poiché sempre in base a sentenze e pronunciamenti pregressi è sul lavoratore che ricade l'onere della prova di aver svolto la prestazione di assistenza, in luogo diverso da quello della residenza della persona protetta (Cassazione n. 30462/2023);potrebbe rivelarsi utile custodire gli scontrini e le ricevute, eventuali certificati che i medici possono redigere, che attestano l'azione di cura, come i pagamenti in un supermercato, negozio o farmacia: questi potranno costituire prova di un allontanamento dalla residenza del disabile, per far fronte a sue urgenti esigenze (alimentazione e somministrazione medicine).
L'azienda/ente può controllare eventuali utilizzi impropri
Niente vieta, come è avvenuto di recente, all'azienda di controllare se l'utilizzo dei permessi 104 da parte del dipendente sia avvenuto per le finalità di legge, anche servendosi eventualmente di un investigatore privato. In caso di provvedimento disciplinare, richiamo e poi contestazione e di disputa giudiziaria, il beneficiario delle agevolazioni potrà difendersi mostrando che il proprio tempo sia stato impiegato comunque per far fronte ad esigenze prioritarie del disabile oggetto della concessione, non era con il disabile in una certa fascia oraria, perché stava compiendo attività comunque collegate alle necessità dell'assistito.


LENTEPUBBLICA

Manovra 2025, Province: "Non penalizzare gli investimenti. No ai blocchi delle assunzioni"


"Siamo preoccupati perché la legge di bilancio penalizza gli investimenti degli Enti locali, taglia il turn over bloccando il percorso di rinnovamento e qualificazione del personale delle Province e non prevede risorse per attuare la riforma delle Province, da tutti evocata ma ancora una volta rinviata. Per questo come UPI chiediamo un ripensamento del Governo e il sostegno del Parlamento, per dare corpo e gambe ai territori e alle comunità locali".
Lo ha detto il rappresentante delle Province, Luca Menesini, intervenuto per l'UPI in audizione alle Commissioni Bilancio di Camera e Senato sulla Legge di bilancio 2025.
"La norma sul personale è in aperto contrasto con la riforma della PA - ha detto Menesini - e fino al 2027 non ci sono fondi per i investimenti. Per questo come UPI chiediamo che sia cancellato il taglio del turn over e che si preveda un piano triennale di investimenti sull'Edilizia scolastica, a partire dal 2026 per proseguire la costruzione di nuove scuole e palestre, e un piano triennale di investimenti sulla viabilità provinciale, a partire dal 2026 per la messa in sicurezza della rete viaria e disporre di infrastrutture in grado di contrastare il dissesto idrogeologico e gli effetti dei cambiamenti climatici".
"Per quanto riguarda le Province poi ha concluso Menesini - continuano le prese di posizione di Parlamento e Governo sulla necessità di avviare una riforma per restituire forza a queste istituzioni e ai territori, ma occorre che Parlamento e Governo traducano questi impegni in interventi e atti puntuali di riforma delle Province".


ILSOLE24ORE

Le contromosse della premier Meloni con Trump verso la Casa Bianca.


Le posizioni del tycoon non sempre (anzi quasi mai) coincidono con l'interesse italiano.Giorgia Meloni sta aspettando l'esito del voto negli Stati Uniti con un mix di ansia e strategia calcolata. Pur avendo ripetuto più volte di non voler «immischiarsi nelle faccende di altre Nazioni», ha già preparato le contromosse per limitare i danni.
Con Donald Trump alla Casa Bianca molto è destinato a cambiare. Gli Usa virano a destra e Meloni che in Italia della destra è la leader in teoria dovrebbe brindare al ritorno del tycoon alla Casa Bianca. Le posizioni del candidato repubblicano tuttavia non sempre (anzi quasi mai) coincidono con l'interesse italiano. Almeno stando ad ascoltare i propositi del tycoon durante la campagna elettorale. Trump vuole ridurre le importazioni per aumentare la produzione interna attraverso l'introduzione di nuovi dazi. Considera - e l'ha detto - l'Europa al pari della Cina.
 Ma per l'Italia - Paese esportatore per eccellenza secondo solo alla Germania - una scelta protezionista da parte del futuro Presidente Usa potrebbe rivelarsi fatale, viste le difficoltà attuali in Europa.
La premier dovrà fare buon viso a cattivo gioco ovviamente. L'alleanza con gli Stati Uniti "prescinde" (Tajani dixit) da chi sia il Presidente. In politica estera, attualmente sia sull'Ucraina che sul conflitto mediorientale, la posizione della Presidente del Consiglio è sovrapponibile a quella statunitense. Altrettanto non può dirsi con Trump che - almeno a parole - ha contrastato il sostegno finanziario e militare a Kiev ed è tornato a minacciare la Nato sul possibile disinteresse Usa. Quanto all'altro fronte, in molti ritengono che con Donald Presidente, Netanyahu avrebbe mano libera "a finire il lavoro" sia in Iran che in Libano. Il siluramento del ministro della Difesa Yoav Gallant potrebbe in futuro essere riletto come un primo segnale della nuova strategia.
Meloni comunque è pronta alla virata. Il legame con il Partito Repubblicano e con lo stesso Trump non si è mai interrotto. Non solo per l'attivismo del parlamentare di Fdi Andrea Di Giuseppe ma soprattutto per il rapporto personale costruito con il principale sostenitore del candidato repubblicano: Elon Musk. I due si conoscono da tempo. Il proprietario di X e di Tesla è stato più volte a Palazzo Chigi e un anno fa era l'ospite d'onore sul palco di Atreju, la manifestazione dei giovani di Fdi. Il momento clou ha coinciso però con la scelta di Musk per farsi consegnare a New York - a fine settembre - il prestigioso del Global citizen award assegnato alla Premier dall'Atlantic Council.
Meloni è un persona addirittura più bella dentro che fuori... ha fatto un lavoro incredibile come premier, con una crescita e un'occupazione record. È una persona onesta, vera, autentica, una dote rara per un politico». Queste le parole pronunciate allora da Musk oggi le torneranno utili per cancellare la "foto del bacio" di Joe Biden. Adesso comincia una nuova partita in Italia come in Europa. E un assaggio lo avremo già domani al vertice della Comunità politica europea e il giorno successivo al Consiglio informale della Ue con - coincidenze della storia - Viktor Orban gran cerimoniere in quanto presidente del semestre europeo fino a fine anno. Giusto in tempo per festeggiare il suo amico Donald.


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