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rassegna stampa dell'8 novembre 2024

agrigentonotizie.it

Manovra quater: pioggia di soldi per siccità, agricoltura e studenti disabili ma anche per le terme di Sciacca
Stanziato mezzo miliardo di euro per fronteggiare le maggiori emergenze e necessità dell'isola


Con il via libera alla manovra finanziaria, il governo regionale destina oltre mezzo miliardo di euro, molti dei quali saranno devoluti al finanziamento di interventi per il contrasto alle emergenze. "Si interviene contro la crisi idrica e i danni causati nel settore agricolo, nel sociale attraverso l'istituzione di un assegno contro la povertà e gli stanziamenti per le persone con disabilità. Importante anche la misura per il prestito d'onore agli studenti universitari. Crescono anche le risorse per la misura contro il caro voli".  Il presidente della Regione Renato Schifani appare assai soddisfatto per l'importante risultato raggiunto: l'approvazione all'Ars del disegno di legge sulle variazioni di bilancio. "Ringrazio il presidente dell'Assemblea Gaetano Galvagno - commenta il governatore - per l'attività di sintesi e mediazione con i gruppi parlamentari e i singoli deputati di maggioranza e opposizione per avere consentito una veloce approvazione del testo. Un ringraziamento particolare all'assessore Alessandro Dagnino che, coordinando gli uffici dell'Economia, ha permesso la stesura di una manovra di grande impatto per il tessuto economico e sociale della Regione". La legge appena approvata a Palazzo Reale vale in totale circa 560 milioni di euro. All'iniziale stanziamento del ddl, così come approvato in giunta, si sono aggiunti infatti ulteriori 210 milioni frutto di maggiori entrate accertate durante la discussione del testo in Ars.Per l'emergenza siccità vengono stanziati 65 milioni di euro, incrementando inoltre di 20 milioni di euro i capitoli di spesa relativi agli interventi di protezione civile per le calamità. Oltre 50 milioni sono stanziati per i sussidi al mondo dell'agricoltura piegato dalla crisi (bonus fieno, minori raccolti cerealicoli, peronospora, blue tongue, brucellosi, comparto apistico), 30 milioni sono destinati all'assegno di povertà una tantum e 10 milioni alla bonifica dei siti contaminati. I trasportiCirca 55 milioni vanno agli interventi in materia di mobilità: 19 per il TPL, 10 per i trasferimenti nelle isole minori, 17 per il contrasto al caro voli e 10 in favore degli aeroporti minori.Gli aiuti ai ComuniPer gli enti locali sono stanziati oltre 15 milioni: 11 per i Comuni in dissesto, 3,5 per gli enti a cui sono state trasferite infrastrutture dall'Irsap, 2 per gli enti interessati dall'emergenza per la crisi vulcanica. Oltre 30 milioni saranno destinati alla contrattazione collettiva regionale. Approvata, inoltre, la stabilizzazione dei precari delle Camere di commercio.
Prestito d'onore e AsacomNel settore sociale il prestito d'onore agli universitari vale 10 milioni, i maggiori stanziamenti per l'Asacom valgono 8 milioni, 12,5 milioni i fondi ulteriori per le disabilità gravissime e 1,2 milioni per il sostegno dei lavoratori delle aree di crisi complessa di Termini Imerese e Gela. "L'ok alla manovra quater - commenta l'assessore all'Economia, Alessandro Dagnino - fa segnare al governo l'approvazione in tempi record di un importante risultato: con la spesa degli interventi finanziati, gli uffici, nelle prossime settimane, immetteranno nell'economia regionale mezzo miliardo di euro, generando un ulteriore effetto sulla crescita regionale. Rivendico con forza il fatto, davvero straordinario, che quasi il 90 per cento delle risorse discrezionali della manovra è destinato a investimenti che produrranno un significativo sviluppo pluriennale oltre alla risoluzione di alcune criticità".
 La vittoria di chi assiste gli studenti disabili"Con un mio emendamento - afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all'Assemblea regionale siciliana - le risorse previste nella manovra quater sono passate da 4 a 5 milioni di euro. In questa maniera rimpinguiamo un capitolo dal quale attingeranno i Comuni siciliani per sostenere questi servizi nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. In finanziaria avremo così una dotazione finanziaria adeguata e potremo destinare ulteriori risorse per sostenere la spesa nel prossimo triennio". "Ringrazio l'onorevole Pace, l'assessore Albano ed il presidente Schifani - ha detto Roberta Zicari della Dc agrigentina - per avere ascoltato la voce dei più fragili e dei territori e per aver trovato, in questa variazione di bilancio, ulteriori 5 milioni per i Comuni ed ex Province per finanziare il servizio di assistenza alla comunicazione  nelle scuole. Non potevamo restare inerti di fronte ad un servizio così importante negato da diversi Comuni per motivi economici. Crediamo fermamente che le persone ed i diritti debbano stare al centro della politica, che la loro tutela sia il senso ed il motivo del nostro stare in politica. Questo risultato, quindi, ci riempie di orgoglio. Sappiamo bene che la strada da percorrere è ancora lunga ed insidiosa e che questo è solamente un primo passo, ma la direzione nella quale procediamo è chiara ed inequivocabile".


lentepubblica.it


Il commissariamento delle ex province siciliane è costituzionalmente illegittimo


Costituzionalmente illegittimo il lungo commissariamento delle ex Province siciliane: sentenza prevista ma principi disattesi dall'assemblea regionale: l'approfondimento curato dal 
La prevista pronuncia della Corte Costituzionale.
Era già tutto previsto, fino al punto che si sapeva che la Corte Costituzionale avrebbe detto quelle cose che ci ha detto.Era già tutto previsto, come nella bella canzone di Riccardo Cocciante, che fa da colonna sonora all'altrettanto bel film di Paolo Sorrentino "Parthenope".La sentenza n. 136 del 6 luglio 2023Era già tutto previsto, perché che i lunghissimi commissariamenti degli enti di area vasta fossero costituzionalmente illegittimi, la Corte lo aveva già sancito a chiare lettere con la sentenza n. 136 del 6 luglio 2023, decidendo in merito alla lunga catena di rinvii disposti dal legislatore regionale che ha fatto sì che le elezioni dei presidenti dei liberi Consorzi comunali - che la L.R. Siciliana n. 15 del 2015 aveva originariamente previsto dovessero svolgersi fra il 1 ottobre e il 30 novembre 2015 - [...] ancora non abbiano avuto luogo. Una tale situazione si palesa, anzitutto, in contrasto con gli artt. 5 e 114 Costituzione.Attraverso la prolungata sequenza di rimandi e differimenti, la Regione Siciliana ha sospeso la democrazia e negato il carattere rappresentativo ed elettivo degli organi di governo - che non viene meno nel caso di elezioni di secondo grado - e che rappresenta un "tratto essenziale e caratterizzante" (sentenza n. 286 del 1997, punto 8 del Considerato in diritto).... In definitiva, attraverso interventi puntuali e continui ..., il legislatore regionale ha di fatto impedito la costituzione degli enti di area vasta in Sicilia, in spregio a quanto prescritto dagli artt. 5 e 114 Cost.L'art. 13, comma 43, della L.R. Siciliana n. 16 del 2022, pertanto, in assenza di qualsivoglia ragione, consolida, prolunga e aggrava la situazione di sostanziale disconoscimento degli obblighi contenuti negli artt. 5 e 114 Cost. che caratterizza l'assetto delle autonomie locali in Sicilia ormai da numerosi anni. Deve essere quindi dichiarato costituzionalmente illegittimo, per contrasto con gli artt. 3, 5 e 114 Cost., l'art. 13, comma 43, della L.R. Siciliana n. 16 del 2022, che ha prolungato di un anno una situazione in contrasto con la Costituzione.La Corte Costituzionale, nella sentenza n. 136/2023, bocciava l'operato dell'Assemblea Regionale Siciliana ed affermava A tale situazione deve essere posto rimedio senza ulteriori ritardi, attraverso il tempestivo svolgimento delle elezioni dei presidenti dei liberi Consorzi comunali e dei Consigli metropolitani, affinché anche in Sicilia gli enti intermedi siano istituiti e dotati dell'autonomia loro costituzionalmente garantita, e si ponga fine alla più volte prorogata gestione commissariale.L'annullamento delle elezioni del 15 dicembre 2024L'Assemblea Regionale Siciliana ha, per un anno, sottovalutato il dettato della sentenza n. 136/2023 della Corte Costituzionale ed ignorato l'invito a porre rimedio senza ulteriori ritardi, attraverso le elezioni di secondo livello, che erano state fissate con rilevante indugio solo al 15 dicembre 2024.Il Parlamento siciliano, tenendo in scarsa considerazione la giurisprudenza della Corte Costituzionale, nella seduta di martedì 29 ottobre scorso, ha approvato (28 voti favorevoli e 22 contrari) un emendamento al disegno di legge sull'urbanistica (materia assolutamente non omogenea) ed ha rinviato ancora una volta le consultazioni per gli enti di area vasta.Il differimento delle elezioni travolge il decreto di indizione delle elezioni al 15 dicembre 2024 e, dopo la pubblicazione della norma sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, l'Assessorato regionale alle Autonomie Locali provvederà all'annullamento del provvedimento.La sentenza della Corte Costituzionale n. 172 del 31 ottobre 2024Il corto circuito istituzionale si è acuito con la pubblicazione di una seconda sentenza della Corte Costituzionale sull'illegittimità delle proroghe approvate dall'Assemblea Regionale Siciliana.La Corte Costituzionale nella sentenza n. 172, depositata il 31 ottobre 2024 (due giorni dopo la nuova ulteriore proroga), ha ritenuto fondate le questioni di legittimità costituzionale sollevata dal TAR della Regione Siciliana.La legge della Regione Siciliana n. 6/2023, che aveva - per l'ennesima volta - ulteriormente differito le elezioni degli organi dei Liberi consorzi comunali (corrispondenti, in Sicilia, alle province) e dei Consigli metropolitani, contestualmente prorogando la gestione commissariale degli stessi enti, è tornata a violare gli articoli 5 e 114 della Costituzione ed è, pertanto, anch'essa costituzionalmente illegittima.Il Comune di Enna aveva impugnato di fronte al TAR quattro decreti del Presidente della Regione di nomina e di proroga dei commissari straordinari per il proprio Libero consorzio. Il TAR ha rilevato che i primi tre decreti erano stati adottati sulla base della legge n. 26 del 2022, che aveva prorogato per la sedicesima volta le elezioni, ma era stata già dichiarata incostituzionale con sentenza n. 136 del 2023. L'ultimo decreto si fondava invece sulla legge n. 6 del 2023, promulgata il giorno prima del deposito della sentenza n. 136 del 2023, che aveva disposto il diciassettesimo rinvio.Conseguentemente, il TAR aveva inviato gli atti alla Corte costituzionale, chiedendo che anche quest'ultimo rinvio fosse dichiarato incostituzionale.La Corte ha ritenuto fondata la questione, richiamando i principi già espressi nella precedente sentenza n. 136 del 2024, nella quale aveva esortato la Regione Siciliana a porre rimedio a tale situazione senza ulteriori ritardi, attraverso il tempestivo svolgimento delle elezioni.La Corte ha nuovamente sottolineato come i continui rinvii delle elezioni, che si succedono dal 2015, abbiano sinora impedito la costituzione degli enti di area vasta in Sicilia, prorogando gestioni commissariali incompatibili con la loro natura di enti territoriali autonomi e costituzionalmente necessari.L'avvenuta indizione delle elezioni al 15 dicembre 2024 aveva costituito la difesa della Regione Sicilia nel nuovo procedimento per illegittimità costituzionale.Il Comune di Enna aveva impugnato l'ultimo di una lunga serie di decreti con il quale il Presidente della Regione, su proposta dell'Assessore Regionale per le Autonomie Locali e la Funzione Pubblica, aveva nominato il Commissario Straordinario per la gestione del Libero Consorzio Comunale, chiedendone l'annullamento, "previa rimessione - ove ritenuta necessaria - alla Corte Costituzionale della questione di legittimità costituzionale sollevata in merito alla violazione da parte dell'art. 13, comma 43, della L.R. n°16/2022 degli artt. 1,3,5 e 114 della Costituzione".La Regione Sicilia aveva eccepito l'assenza in capo al Comune di Enna delle condizioni dell'azione, ovvero titolarità di una posizione giuridica sostanziale (interesse legittimo) tutelabile, legittimazione a ricorrere e interesse a ricorrere.Il Tar, invece, ha affermato la legittimazione del Comune ad agire vantando una situazione soggettiva qualificata e differenziata - riferibile tanto alle facoltà relative all'elettorato attivo e passivo attribuite ai propri organi quanto alla titolarità della rappresentatività popolare della quale è indubbiamente portatore e che, attraverso il meccanismo elettivo di secondo grado, è chiamato ad esprimere nei costituendi organi del Libero Consorzio Comunale - soggetta a lesione diretta ed immediata dal continuo rinvio dell'attuazione delle norme in parola.L'impugnativa, inoltre, secondo l'ente resistente avrebbe avuto ad oggetto un atto politico, ossia l'art. 1 della L. r. n. 6/2023, non appuntandosi alcuna censura nei confronti del provvedimento impugnato (D.P. Reg. n. 566/2023). Secondo la Regione il provvedimento di nomina impugnato dovrebbe comunque configurarsi come atto di c.d. "alta amministrazione", il cui sindacato in sede giurisdizionale è circoscritto alla manifesta illogicità formale e procedurale.Tesi sconfessata dai giudici amministrativi che rilevavano che il decreto del Presidente della Regione impugnato costituisce oggetto di specifica censura propria di illegittimità (costituzionale) derivata.Il Decreto Presidenziale anche se connotato da assai ampia discrezionalità in ordine alla scelta della persona fisica destinata ad ottenere l'incarico commissariale, deve comunque rispettare i limiti e le finalità poste dalla legge e, pertanto, è anch'esso soggetto al sindacato giurisdizionale di legittimità imposto dall'art. 113 Cost., ragione per cui è impugnabile con gli strumenti tipici del processo amministrativo. Circostanza ben nota all'amministrazione regionale che ha previsto all'art. 3 dello stesso Decreto che: "Avverso al presente provvedimento potrà essere presentato ricorso entro 60 giorni avanti al T.A.R. Sicilia o, alternativamente, ricorso straordinario entro 120 giorni, avanti al Presidente della Regione".La sospensione della democrazia con la L.r. n. 15/2015Con la legge regionale n. 8 del 24 marzo 2014, sono stati istituiti nove tra Città metropolitane e Liberi Consorzi Comunali coincidenti con le Province regionali di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani "per l'esercizio delle funzioni di governo di area vasta".Successivamente, con la legge regionale n. 15 del 4 agosto 2015, la Regione Sicilia ha dato seguito all'obbligo di riordino delle circoscrizioni provinciali disposto nella legge 56/2014 (legge Delrio). Nella suddetta legge regionale è previsto che "nelle more dell'insediamento degli organi degli enti di vasta area, e comunque non oltre il 31 dicembre 2015, le funzioni esercitate dalle ex province regionali [...] continuano ad essere svolte da commissari straordinari nominati ai sensi dell'art. 145 dell'ordinamento amministrativo degli enti locali della regione siciliana approvato con legge regionale 15 marzo 1963 n. 16 e smi".Da allora, per più di nove anni, con innumerevoli leggi di proroga, le ex Province sono state guidate da commissari straordinari nominati dalla Regione, con la sospensione, di fatto, di qualsiasi scelta democratica, fosse di primo o di secondo livello. Le ultime consultazioni per la scelta dei vertici politici delle ex Province risalgono al 2010.Era già tutto previsto e come largamente atteso la Corte Costituzionale ha dichiarato Valgono pertanto, anche rispetto all'art. 1 della legge reg. Siciliana n. 6 del 2023, le considerazioni già svolte da questa Corte, secondo cui, frapponendo un perdurante ostacolo alla costituzione degli organi elettivi dei liberi consorzi comunali e delle città metropolitane e prorogando contestualmente il commissariamento delle funzioni dei Presidenti dei liberi consorzi, il legislatore siciliano è venuto meno al dovere, scaturente dagli artt. 5 e 114 Cost., di istituire gli enti di area vasta nel rispetto della loro autonomia, stanti la «natura costituzionalmente necessaria degli enti previsti dall'art. 114 Cost., come "costitutivi della Repubblica", ed il carattere autonomistico ad essi impresso dall'art. 5 Cost.».



LENTEPUBBLICA
Firmato il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Funzioni Centrali 2024.
Dopo lunghe settimane di trattativa arriva l'ok al documento: firmato il rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici del comparto Funzioni Centrali per il triennio 2022-2024.
Più flessibilità, riconoscimenti professionali e dialogo sindacale: arriva dunque il via libera nell'intesa tra una parte dei sindacati e l'Aran al contratto che servirà a porre le basi e sarà (in linea generale) indicativo anche per tutti gli altri comparti pubblici, dagli enti locali, alla sanità per arrivare fino alla scuola.
Non tutti i sindacati hanno dato il via libera
Prima di analizzare le specifiche di rinnovo va però detto che non tutti i sindacati hanno dato il via libera, ma anzi sono arrivate diverse critiche al documento appena sottoscritto.
L'accordo ha portato a una spaccatura sindacale tanto da essere sottoscritto  dalla Cisl-Fp e dai sindacati autonomi Confsal Unsa, Flp e Confintesa Fp che insieme hanno comunque raggiunto al maggioranza del 54,6% . Hanno detto no invece Fp-Cgil e Uil-Pa.
"Oggi il Governo e Aran si prendono la responsabilità di scegliere la via della rottura di una trattativa ancora in corso, quella del rinnovo del contratto Funzioni Centrali, che lasciava ancora margini per migliorare un testo che non dà risposte adeguate alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto. Alla luce anche della convocazione del Presidente del Consiglio dei Ministri con i segretari generali confederali, tra i cui temi c'è anche la vertenza dei settori pubblici, questa forzatura è indice che la parte datoriale, il Presidente Naddeo, giudica inutile il confronto ed è un inedito assoluto, compreso il fatto che la convocazione di oggi non era sulla chiusura del confronto ma sulla " prosecuzione della trattativa".
Queste le dichiarazioni di Serena Sorrentino e Sandro Colombi, segretari generali di Fp Cgil e Uil Pa a margine della trattativa che si è conclusa con la sottoscrizione della pre-intesa del nuovo contratto Funzioni Centrali, nonostante il mancato accordo con Cgil e Uil.
Firmato il rinnovo del contratto dei dipendenti delle Funzioni Centrali 2024
L'accordo prevede una serie di novità mirate a valorizzare le competenze dei dipendenti, migliorare le modalità di lavoro e promuovere un ambiente inclusivo, rispondendo alle diverse esigenze dei lavoratori e introducendo soluzioni innovative nella gestione dell'orario lavorativo e nella regolamentazione del lavoro a distanza.
Nuovo sistema di classificazione e valorizzazione del personale
Il contratto introduce una revisione del sistema di classificazione del personale, con l'obiettivo di valorizzare meglio le competenze e le specializzazioni dei lavoratori delle Funzioni Centrali. Al centro di questa riforma c'è il rafforzamento degli incarichi di posizione organizzativa e professionale, attraverso i quali le amministrazioni possono riconoscere e premiare le responsabilità assunte dai dipendenti più esperti. Questa valorizzazione non è solo economica, ma implica un riconoscimento stabile e duraturo per chi ha ricoperto ruoli chiave per almeno otto anni. Si tratta di una misura che punta a migliorare la stabilità dei ruoli professionali, assicurando che l'esperienza acquisita contribuisca a una gestione pubblica più efficace e professionale, incentivando il personale a consolidare il proprio impegno e ad arricchire le proprie competenze.
Lavoro a distanza e orari flessibili
Il contratto risponde all'esigenza crescente di flessibilità nel lavoro, con novità importanti sul fronte dello smart working. L'accordo stabilisce la possibilità di un maggior numero di giornate di lavoro a distanza per i dipendenti che presentano specifiche necessità, come problemi di salute personali o esigenze legate alla cura di familiari disabili. Questo aspetto mira a coniugare le esigenze personali dei lavoratori con l'efficienza operativa. Un'altra innovazione è la settimana lavorativa su quattro giorni, mantenendo le 36 ore previste. In via sperimentale, questa formula punta a migliorare il bilanciamento tra vita privata e impegni professionali. Tuttavia, l'adesione è volontaria, e le amministrazioni devono garantire che i servizi pubblici mantengano gli standard di qualità richiesti, evitando che la riduzione dei giorni di presenza comprometta le prestazioni all'utenza.
Ampliamento degli spazi di dialogo sindacale
L'accordo introduce importanti strumenti per rafforzare la partecipazione dei sindacati e promuovere un ambiente di confronto costruttivo. Questo obiettivo si traduce in un ampliamento delle occasioni di dialogo tra amministrazioni e rappresentanti sindacali, creando le condizioni per un maggiore coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni che li riguardano direttamente. La volontà di favorire la comunicazione tra le parti sociali risponde all'esigenza di costruire relazioni più solide e collaborative, nell'ottica di prevenire conflitti e favorire un ambiente lavorativo improntato alla trasparenza e al rispetto delle esigenze reciproche.
Agevolazioni per i dipendenti over 60
Il contratto presta attenzione anche ai dipendenti più anziani, offrendo loro un ampliamento delle ore di permesso per motivi sanitari. In particolare, i lavoratori sopra i 60 anni beneficeranno di un maggiore numero di ore di permesso per visite mediche, terapie o esami diagnostici. Questa misura tiene conto delle necessità tipiche della popolazione lavorativa senior e permette loro di gestire meglio le esigenze di salute senza compromettere la continuità delle proprie attività professionali. L'obiettivo è garantire che i dipendenti più avanti con l'età possano affrontare le sfide legate al benessere fisico senza subire penalizzazioni dal punto di vista lavorativo.
"Age Management" e inclusione generazionale
Il concetto di "Age Management", introdotto nel nuovo contratto, rappresenta un passo avanti verso la promozione della diversità generazionale all'interno delle amministrazioni pubbliche. Questa clausola prevede una serie di strumenti organizzativi per valorizzare le diverse competenze delle generazioni presenti nei luoghi di lavoro, promuovendo un ambiente inclusivo. La gestione del prolungamento della carriera lavorativa e la promozione di pari opportunità sono punti centrali di questo approccio, che riconosce la ricchezza che ciascuna fascia di età può offrire. L'obiettivo è quello di supportare l'equilibrio tra esperienza e innovazione, gestendo con sensibilità e competenza l'invecchiamento della forza lavoro.
Incremento salariale per i dipendenti
L'aspetto economico del nuovo contratto prevede un aumento medio di circa 165 euro per 13 mensilità, un adeguamento retributivo che intende riconoscere il contributo dei dipendenti delle Funzioni Centrali. Questo incremento non solo mira a compensare il carico di lavoro e le competenze richieste nel settore, ma anche a offrire un sostegno concreto in un contesto di crescente inflazione. L'aumento si inserisce, quindi, in un quadro di valorizzazione complessiva del personale, dimostrando la volontà di rispondere alle esigenze di reddito dei lavoratori e di renderne più sostenibile il potere d'acquisto, oltre a offrire un segnale di riconoscimento del valore del lavoro pubblico per la comunità.



LENTEPUBBLICA
Valorizzazione del patrimonio pubblico, UPI su nuova cabina di regia al MEF.
Valorizzazione del patrimonio pubblico, UPI: "Importante la Cabina di Regia al MEF: occorre semplificare le procedure".
"La valorizzazione e dismissione del patrimonio statale non è solo un'operazione economica di finanza pubblica, ma è anche l'occasione di portare avanti una rilevante opera di rigenerazione urbana. Servono però strumenti e procedure amministrative semplificate, soprattutto di ordine urbanistico, che consentano la riconversione dei beni dismessi".
Lo ha detto il Vicepresidente di UPI, Angelo Caruso, Presidente della Provincia dell'Aquila, intervenendo alla seduta di insediamento della Cabina di Regia per l'individuazione delle direttive in materia di valorizzazione e dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, riunita oggi al Ministero dell'Economia alla presenza del Ministro Giorgetti.
"Le Province - ha detto il Vicepresidente UPI al Ministro Giorgetti - possono avere un ruolo chiave nella rideterminazione delle destinazioni utili per fini pubblici ma anche per altri fini di natura privatistica. Questo tavolo - ha concluso Caruso - è strategico perché ci permetterà di dare impulso al programma di dismissioni in maniera coordinata tra Governo e istituzioni locali".



GIORNALE DI SICILIA 
Ars, Schifani bacchetta il commissario nazionale contro la siccità.
Il primo affondo, ieri mattina, durante l'intervento all'Ars sulla manovra quater, in particolare sul primo articolo, quello che riguarda gli stanziamenti per l'emergenza idrica. Il secondo, invece, nel pomeriggio, sempre in Sala d'Ercole, poco prima del voto finale sulla variazione di bilancio, con toni pacati ma con parole che non lasciano spazio a dubbi sul giudizio di merito: «Occorre una forte accelerazione da parte del commissario nazionale contro la siccità, che ha poteri straordinari in materia. L'ho invitato a usarli, scrivendogli», perché «c'è in mezzo l'esigenza di tutelare un bene primario, l'acqua» e «io non guardo in faccia nessuno».
Mittente, il presidente della Regione, Renato Schifani, che neanche tanto fra le righe boccia così l'operato di Nicola Dell'Acqua, l'uomo nominato dal governo Meloni a gestire, con prerogative di deroga, gli interventi urgenti connessi al fenomeno.

 GIORNALE DI SICILIA 
L'Ars approva la manovra quater da 500 milioni di euro, ok anche al maxi-emendamento.
Schifani: C'è stata un'ottima interlocuzione e non mancherà certamente per la legge di stabilità.L'Ars ha approvato la manovra quater da 500 milioni di euro: 33 voti favorevoli, 19 contrari e 3 astenuti. «Penso che questa sera abbiano vinto i siciliani, abbia vinto questo Parlamento per il lavoro fatto in 48 ore. È stata una bella esperienza, anche se pesante - ha detto il governatore Renato Schifani rivolgendosi all'aula -. C'è stata un'ottima interlocuzione su questa manovra e non mancherà certamente per la legge di stabilità. Mi sono arricchito partecipando al dibattito, mi sono confrontato anche con chi la pensa diversamente, ho conosciuto meglio alcune persone. Sono stati due giorni di arricchimento».
«Riconosco al presidente Schifani di avere dato la possibilità di un confronto diretto con tutte le forze politiche, senza alcuna forzatura - ha affermato il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno -. Questa apertura penso sia utile per il futuro della Sicilia». Si è detto estremamente soddisfatto l'assessore all'Economia Alessandro Dagnino: In questa manovra c'è il 90% di spesa per investimenti, penso sia un risultato straordinario», ha affermato.


GIORNALE DI SICILIA 
Aumentano i fondi per l'assistenza agli alunni disabili, approvato l'emendamento di Caronia nella manovra quater
«Più fondi per l'assistenza igienico sanitaria e l'assistenza alla comunicazione (Asacom) a vantaggio degli alunni disabili siciliani. Con un mio emendamento la risorse previste nella manovra quater sono passate da quattro a cinque milioni di euro. In questa maniera rimpinguiamo un capitolo dal quale attingeranno i Comuni siciliani per sostenere questi servizi nelle scuole primarie e secondarie di primo grado. In finanziaria avremo così una dotazione finanziaria adeguata e potremo destinare ulteriori risorse per sostenere la spesa nel prossimo triennio». Lo afferma Marianna Caronia, capogruppo della Lega all'Assemblea regionale siciliana.





















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