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Regione, proroga ai commissari di ex Province e FosOggi si sceglie il successore di Maria Mattarella I commissari straordinari dei Liberi Consorzi (ex Province) sono stati prorogati ieri (18 novembre 2024). Prorogato anche l'incarico di Margherita Rizza al vertice della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Mentre oggi dovrebbe arrivare la scelta del successore di Maria Mattarella nella prestigiosa poltrona di segretario generale di Palazzo d'Orleans.In quest'ultimo caso si prevede una strategia in due step. Oggi la giunta dovrebbe assegnare un incarico ad interim. In corsa ci sono tre big della dirigenza regionale: il Ragioniere generale Ignazio Tozzo, il capo dell'ufficio Legislativo e Legale Giovanni Bologna e la stessa Margherita Rizza, che già fa parte della dirigenza di Palazzo d'Orleans.
Superata la fase di reggenza, in primavera Schifani potrebbe assegnare l'incarico definitivo a Emanuela Giuliano, figlia del capo della Mobile Boris ucciso dalla mafia.
GIORNALE DI SICILIA
La giunta ha previsto di dare il via libera al Rendiconto del 2023
I sindacati hanno cerchiato in rosso la settimana che sta per iniziare. Fra domani e giovedì, infatti, la giunta ha previsto di dare il via libera al Rendiconto del 2023. Un passaggio che quest'anno è meno routinario del solito visto che a questo timbro del governo sono agganciati gli aumenti di stipendio già deliberati da oltre un anno per i regionali e alcune assunzioni.
All'assessorato all'Economia ieri si dicevano certi che l'approvazione avverrà alla prossima riunione a Palazzo d'Orleans. E questo sblocca automaticamente il nuovo contratto, firmato da un anno e mai entrato in vigore proprio perché la La Corte dei Conti ha chiesto di vedere il Rendiconto per verificare la copertura finanziaria da 53 milioni all'anno.
Per il commissario dell'Aran, Accursio Gallo, «dovrebbe trattarsi a questo punto di poco più che una formalità». Significa che gli aumenti dovrebbero arrivare entro fine anno. E come da programma varieranno fra gli 80 e 150 euro al mese a seconda della qualifica. A questi si aggiungeranno gli arretrati, almeno per la quota non erogata attraverso l'assegno di vacanza contrattuale: dovrebbe trattarsi in ogni caso di una discreta iniezione di denaro per gli undicimila regionali.
E non sarà l'unica. La Finanziaria 2025 già approvata in giunta e in corso di esame all'Ars prevede anche un articolo che consentirà al governo di erogare anticipazioni mensili (pari allo 0,5%) del prossimo rinnovo contrattuale, visto che quello che sta per essere sbloccato è un contratto collettivo che nasce già scaduto.
L'approvazione del Rendiconto avvierà anche le assunzioni alla Regione. Va detto che in questo caso non basta il passaggio in giunta ma servirà pure l'approvazione dell'Ars, prevista tuttavia fra Natale e i primi di gennaio. A questo passaggio sono agganciate le assunzioni di 229 funzionari già individuati scorrendo vecchie graduatorie. In più, sempre dopo il voto dell'Ars sul Rendiconto, l'assessorato alla Funzione Pubblica, guidato dal democristiano Andrea Messina, pubblicherà il primo concorso da 79 posti frutto dell'accordo che il governo regionale ha chiuso a inizio anno con Roma per ottenere lo sblocco del turn over. In realtà i 79 posti saranno assegnati con due diverse selezioni: la prima è quella per 63 funzionari esperti in materie economiche, la seconda riguarderà altri 16 che verranno impiegati nell'area dei controlli.
È tutta una manovra sulla galassia dei regionali, presenti e futuri, che il governo vorrebbe chiudere intorno alle festività natalizie. E a questa Messina vorrebbe agganciare anche due passaggi che riguardano i precari dei Comuni. Nei giorni scorsi l'assessore ha invitato i sindaci a completare entro il 31 dicembre le stabilizzazioni avviate qualche anno fa. Garantendo che rispettando questa scadenza i sindaci possono beneficiare di aiuti della Regione. In seconda battuta l'assessore al Personale e agli Enti Locali ha fatto inserire nella Finanziaria 2025 una norma che garantisce anche ai Comuni in dissesto, che non possono fare assunzioni, i fondi necessari a rinnovare almeno i contratti degli attuali precari.
Il pacchetto di misure per il personale già inserito nella Finanziaria 2025 prevede anche il finanziamento della stabilizzazione di 258 Asu (l'ultima categoria di precari storici della Regione) attualmente impiegati nei beni culturali. Il posto fisso per loro è previsto nella Sas, la più grande partecipata della Regione.
E poi l'assessore all'Ambiente, Giusi Savarino, ha fatto inserire in Finanziaria il budget per sbloccare il concorso da 250 posti per guardie forestali. Si tratta della riedizione di quello che fu annullato un anno fa perché uno dei vincitori era figlio dell'ex direttore generale del Corpo Forestale. Ora si riparte con più posti da assegnare: si passa dalla quarantina di un anno fa ai 250 di questo nuovo tentativo.
E, anche se non fa parte della Finanziaria regionale, entro fine anno potrebbe arrivare, ma da Roma, un maxi finanziamento da 55 milioni che permetterà all'assessorato alle Foreste di aumentare le giornate di lavoro di tutti i 15 mila operai forestali stagionali. Il nuovo target è 156 giornate di impiego per chi prima ne faceva 78 o 101. Mentre chi ne faceva già 151 passerà a 178.
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Prorogati gli incarichi dei commissari di ex province e Foss, attesa per la nomina del successore di Mattarella.
La Regione ha ancora la spesa congelata, imprese e formazione attendono il riaccertamento di debiti e crediti.
I commissari straordinari dei Liberi Consorzi Siciliani (ex Province) hanno ricevuto ieri, 18 novembre 2024, la proroga del loro mandato. Contestualmente, è stata prorogata anche la guida di Margherita Rizza alla Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.Incertezza sulla successione a Palazzo d'Orleans
L'attesa nomina del successore di Maria Mattarella al ruolo di segretario generale di Palazzo d'Orleans è prevista per oggi. Si ipotizza una procedura in due fasi. La giunta regionale dovrebbe oggi nominare un segretario generale ad interim. Tra i candidati principali figurano Ignazio Tozzo, Ragioniere generale, Giovanni Bologna, capo dell'Ufficio Legislativo e Legale, e Margherita Rizza, già parte della dirigenza di Palazzo d'Orleans. Si prevede che in primavera il presidente Schifani possa affidare l'incarico definitivo a Emanuela Giuliano, figlia di Boris Giuliano, capo della Mobile di Palermo ucciso dalla mafia.
Le elezioni delle ex province
Per quanto riguarda il voto di secondo livello per le ex Province siciliane, previsto per il 15 dicembre, è stato annullato. Un emendamento alla riforma Urbanistica, approvato dalla maggioranza di centrodestra all'Assemblea Regionale Siciliana (ARS), ha prorogato il mandato dei commissari e rinviato le elezioni di secondo grado nei Liberi Consorzi Comunali e nelle Città Metropolitane a una domenica tra il 6 e il 27 aprile 2024. La maggioranza di centrodestra ha presentato un disegno di legge per ripristinare l'elezione diretta dei vertici degli enti intermedi. Per tornare al suffragio universale, era necessario bloccare le elezioni di secondo grado che avrebbero coinvolto solo sindaci e consiglieri. La proroga dei commissari fino al 1° marzo 2025, un giorno dopo la scadenza dei loro contratti, darà all'ARS il tempo necessario per approvare la nuova legge. Le elezioni successive, dopo l'approvazione del testo, potrebbero quindi svolgersi con il suffragio universale, possibilmente in concomitanza con le elezioni amministrative di primavera. Il disegno di legge, già approvato dalla commissione Affari Istituzionali, passerà alla commissione Bilancio per poi tornare alla prima per il voto finale. L'obiettivo è permettere ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti, come previsto dal programma del presidente della Regione Renato Schifani.
QDS
Ex Province siciliane, telenovela infinita. L'Ars punta sulla Finanziaria nazionale.
La maggioranza punta su una norma per consentire l'elezione diretta nelle Regioni a Statuto speciale
PALERMO - Le elezioni degli organi politici provinciali sono in Sicilia una statistica complessa. Il dato legato al rinvio delle elezioni di secondo livello confonde ed è quasi difficile contare risalendo a ritroso fino all'entrata in vigore della Legge regionale 8/2014, che in Sicilia ha istituito Liberi Consorzi Comunali e Città Metropolitane e della legge Delrio, che le Province come le conoscevamo le ha soppresse. Siamo arrivati, in ogni caso, a quello che pare il diciottesimo rinvio.
Tre, nel frattempo, sono stati i tentativi di reintrodurre l'elezione diretta di presidenti e consiglieri, due - incluso l'attuale - con il Governo di Renato Schifani in due anni dall'insediamento e una in precedenza con il Governo di Nello Musumeci. Due sono stati invece i pronunciamenti della Corte costituzionale in merito, il primo dopo l'impugnativa del Governo nazionale di Paolo Gentiloni della legge votata dalla maggioranza di Musumeci...
QDS
Decreto disabilità, tutte le novità del 2025 su Legge 104 e invalidità civile.
Ecco cosa cambia a partire dall'anno nuovo.
A partire dal 1° gennaio 2025 sono previste importanti novità sul decreto Disabilità per quanto riguarda la Legge 104 e l'invalidità civile. Nello specifico la riforma della disabilità, in vigore dal 30 giugno 2024, ha lo scopo ultimo di assicurare a ogni persona con disabilità il riconoscimento della propria condizione e nel contempo prevede la rimozione degli ostacoli per il raggiungimento dell'uguaglianza con gli altri, delle libertà individuali e dei diritti civili e sociali.
Tale riforma porterà dei significativi cambiamenti per i disabili grazie all'entrata in vigore dell'Icf, la valutazione funzionale della persona. A partire dal 2025 interesserà solo alcune aree del Paese, in via sperimentale, per entrare a regime dal 1° gennaio 2026 in tutta Italia, quando le procedure di riconoscimento dell'invalidità saranno affidate esclusivamente all'Inps. I territori in cui le novità entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025, in via sperimentale, sono nello specifico: le province di Brescia, Catanzaro, Firenze, Forlì - Cesena, Frosinone, Perugia, Salerno, Sassari e Trieste.
Altro aspetto interessante da analizzare è che a partire dal 1° gennaio 2025 cambia anche la definizione della persona con disabilità, rappresentata da tutti coloro che presentano durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che possono ostacolare la piena partecipazione del soggetto ai diversi contesti della vita accertate nella valutazione di base.
Decreto disabilità, niente più tabelle percentuali
A partire dal 2025, in alcune aree del Paese, in via sperimentale, si inizierà a utilizzare la valutazione funzionale della persona (Icf) per individuare anche quali sono gli aspetti qualitativi che valorizzano ogni disabile nella sua singolarità.
LENTEPUBBLICA
Appalti: il ribasso del costo della manodopera è legittimo.
L'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha emanato un nuovo parere che concede la possibilità del ribasso sui costi della manodopera negli appalti pubblici.
Questo aggiornamento si inserisce all'interno del contesto normativo del Decreto Legislativo n. 36 del 2023, che stabilisce la disciplina dei contratti pubblici.
Secondo la Delibera n. 491, approvata il 29 ottobre 2024, il ribasso è ammissibile in circostanze specifiche: esaminiamo la controversia analizzata dall'Autorità e proviamo a comprendere le conclusioni emerse.
Indice dei contenuti
Il caso specifico
Le obiezioni
La risposta della stazione appaltante
La valutazione dell'Anac: quando è possibile ridurre i costi della manodopera
Le implicazioni del parere
Il testo del parere
Il caso specifico
La delibera nasce da una controversia legata all'affidamento di un servizio per la rimozione di barriere fisiche e cognitive presso il Museo Pietro Griffo di Agrigento, parte del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. In gara, un raggruppamento di imprese ha contestato l'aggiudicazione a favore di un altro operatore a causa del ribasso sull'offerta economica presentata, quasi pari al 50% del valore iniziale di gara.
Secondo il ricorrente, la riduzione di costo avanzata non rispetterebbe i parametri fissati e metterebbe a rischio la congruità dell'offerta, soprattutto per quanto riguarda i costi della manodopera. Tuttavia, Anac ha accolto le giustificazioni del vincitore, stabilendo che il ribasso era ammissibile in quanto giustificato da processi di ottimizzazione aziendale.
Le obiezioni
Il consorzio classificatosi secondo nella gara, ha contestato la decisione di accettare il ribasso proposto dalla società aggiudicatrice, sottolineando che il costo della manodopera dichiarato nei giustificativi fosse inferiore a quello indicato nell'offerta originale.
I ricorrenti hanno inoltre affermato che la riduzione dei costi sarebbe stata possibile solo tramite una riorganizzazione postuma dell'offerta, modificando la composizione economica dopo l'aggiudicazione.
La risposta della stazione appaltante
Dal canto suo, la stazione appaltante ha difeso la legittimità dell'offerta, affermando che il processo di verifica ha rispettato i principi normativi e che la proposta economica è risultata affidabile. L'ente ha inoltre ribadito che i valori indicati nelle tabelle ministeriali per i costi del lavoro costituiscono solo un parametro di riferimento e che sono consentite deviazioni giustificate.
La valutazione dell'Anac: quando è possibile ridurre i costi della manodopera
Anac ha chiarito che, sebbene la normativa preveda generalmente l'inammissibilità di ribassi sui costi del personale, esistono eccezioni. In particolare, qualora l'operatore dimostri che la riduzione sia frutto di un'efficiente organizzazione e non vada a scapito delle retribuzioni minime previste per legge, tale ribasso può essere considerato lecito.
L'Autorità sottolinea inoltre che l'efficacia delle giustificazioni può essere valutata solo nel contesto di un'attenta analisi tecnica che consideri le specificità del progetto e l'affidabilità complessiva dell'offerta.
Nello specifico, la normativa italiana sui contratti pubblici permette di effettuare ribassi sui costi della manodopera solo se l'operatore economico fornisce prove adeguate che dimostrino l'adozione di soluzioni innovative o strategie organizzative che riducono i costi senza intaccare la qualità del servizio o le condizioni contrattuali minime dei lavoratori.
Le implicazioni del parere
Con questo parere, si conferma un approccio più flessibile rispetto ai ribassi sui costi della manodopera, segnalando che le imprese possono discostarsi dai costi standard se supportate da solide giustificazioni. Questo orientamento apre quindi alla possibilità per le aziende di proporre ribassi giustificati da innovazioni nei processi produttivi o da relazioni consolidate con fornitori che permettono economie di scala. Tuttavia, rimane ferma la regola secondo cui tali ribassi non devono compromettere i trattamenti salariali minimi stabiliti dalla legge.
Questa decisione rappresenta un punto di equilibrio tra la necessità di garantire la qualità e la sostenibilità economica delle offerte e il bisogno di favorire pratiche organizzative più efficienti e competitive.
ILSOLE24ORE
Dal turnover nella Pa per difesa e sicurezza al Tfr, si stringe nella maggioranza per (mini) ritocchi alla manovra.
Già mercoledì le modifiche ammesse dovranno calare a 600 (delle circa 3.200 che hanno passato il vaglio di ammissibilità), una tagliola che costringe i partiti a scegliere le loro priorità.Silenzio-assenso per Tfr
Alcuni temi sono traversali alla maggioranza, tanto che il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha già aperto alle richieste degli alleati, fornendo un'indicazione su cosa modificare anche in vista dei pareri formali che il suo dicastero dovrà dare sugli emendamenti che andranno in votazione. Tra questi, ci sarà quasi certamente l'esclusione del personale militare e delle forze di polizia dal blocco parziale del turnover nella Pa. Lo chiedono Fratelli d'Italia, Forza Italia e la Lega che intendono portare questa misura alla meta. La maggioranza vorrebbe anche la riapertura del semestre di silenzio-assenso per conferire il Tfr alla previdenza complementare, ma la questione delle coperture non è ancora del tutto chiara visto che la modifica farebbe mancare risorse al fondo dell'Inps sul quale viene versato il Tfr.
Fratelli d'Italia punta, per ora, anche sul finanziamento per gli specializzandi di area non medica, sul bonus tempo libero per i ragazzi delle fasce a rischio e sul supporto degli orfani. Per Forza Italia, invece, la priorità resta il taglio dell'Irpef alla classe media. «Un taglio sui redditi attorno ai 50mila euro lordi all'anno si fa sentire perché arriva fino a ben 627 euro all'anno», spiega il responsabile Dipartimenti del partito, Alessandro Cattaneo. Sarebbe un passo importante perché «per la prima volta dopo tanto tempo a questa fascia non si chiede, ma si restituisce qualcosa», una mossa che stimolerebbe anche l'economia visto che «la classe media rappresenta il motore produttivo, economico e sociale del nostro Paese e perciò va incoraggiata e sostenuta». Il ritocco dell'Irpef, però, resta vincolato alle risorse in più che verranno dal concordato preventivo biennale, il patto con il fisco i cui termini sono stati riaperti fino al 12 dicembre. «Quando li vedrò, decideremo come usarli. Prima vedere i soldi, poi vedere come usarli», ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti parlando dal G20 in corso in Brasile. Un'idea chiara del suo gettito complessivo (la prima tranche ha dato 1,3 miliardi) si avrà solo tra un mese circa, in tempo per il governo per presentare il suo emendamento destinato a raccogliere le richieste rimaste fuori.
Con tutta probabilità saranno un bel po' visto che il tesoretto a disposizione per le modifiche parlamentari, da dividere tra maggioranza e opposizione, si ferma ad "appena" 120 milioni di euro. Parlando con i deputati, Giorgetti aveva anche aperto ad una riformulazione della tassa sulle cripto, che proprio il suo partito vorrebbe ribassare dal 42% previsto in manovra. Anche Noi Moderati ricorda le priorità dei suoi emendamenti: aumentare gli stipendi dei giovani sotto i 30 anni, sostenere il fondo di garanzia per le Pmi che investono e per quelle in difficoltà che crescono, dare la possibilità a infermieri e specializzandi di fare libera professione fuori dall'orario di lavoro. Le opposizioni, invece vanno avanti sui loro temi, tra cui salario minimo e sanità.