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rassegna stampa del 22 novembre 2024

scrivolibero.it

Consegnata al nuovo hotspot di Porto Empedocle l'attrezzatura sanitaria donata dall'Associazione dei dipendenti del Libero Consorzio "Paolo Palmisano"


E' stata inaugurata ieri mattina nel nuovo hotspot di contrada Kaos l'infermeria per il primo soccorso e l'assistenza medica ai migranti in arrivo a Porto Empedocle. L'infermeria è stata arredata grazie ad una donazione dell'Associazione dei dipendenti del Libero Consorzio Comunale di  Agrigento "Paolo Palmisano", che hanno voluto così contribuire attivamente al buon funzionamento della struttura e all'acquisto di alcune apparecchiature mediche fondamentali. Oltre agli arredi (scrivania, sedie, armadio, paravento, cassettiera e altro ancora) con la donazione di 15.000 euro i soci dell'associazione hanno fornito kit defibrillatore, laringoscopio, sedia a rotelle ed altre attrezzature indispensabili al lavoro del personale sanitario della struttura. L'infermeria stessa è stata intitolata all'ing. Paolo Palmisano, indimenticato dirigente tecnico dell'ex Provincia Regionale.L'associazione "Palmisano" dei dipendenti del Libero Consorzio di Agrigento ha così ancora una volta portato avanti un'iniziativa di notevole valore sociale. Soddisfatto il Prefetto di Agrigento dott. Filippo Romano, presente stamattina all'inaugurazione del padiglione sanitario, che ha ringraziato ed elogiato il lavoro dei soci della associazione ed il Libero Consorzio, consegnando una targa. Presenti alla inaugurazione anche il presidente dell'associazione Palmisano. ing. Filippo Napoli, ed alcuni soci, nonché i rappresentanti del Comitato Provinciale della Croce Rossa che gestirà la struttura. 


GRANDANGOLO
Porto Empedocle, inaugurato nuovo padiglione sanitario.
Donato anche attrezzatura salva vita come il defibrillatore, strumento indispensabile nei casi di arresto cardiaco.Inaugurato padiglione sanitario all'hotspot di Porto Empedocle
Questa mattina presso l'Hotspot di Porto Empedocle sito in c.da Kaos, il Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, i Responsabili della Croce Rossa Italiana-Comitato Provinciale di Agrigento, in qualità di ente gestore della struttura di primissima accoglienza, e i Soci e il Presidente dell'Associazione "Paolo Palmisano", hanno inaugurato il nuovo padiglione sanitario. I componenti dell'Associazione "Paolo Palmisano" hanno anche donato attrezzatura salva vita come il defibrillatore, strumento indispensabile nei casi di arresto cardiaco. 


ILSICILIA.IT
Ars, le commissioni a passo spedito per la Finanziaria: misure per i biologi e premialità ai medici.
Giornate intense quelle trascorse all'Ars dedicate alla Finanziaria del governo Schifani. Il tour nelle commissioni di merito, per le parti di competenza, ha impegnato nelle ultime ore i gruppi parlamentari per l'esame degli articoli del disegno di legge di Stabilità che inizierà in commissione Bilancio mercoledì 27 novembre, chiamata a dare il disco verde per la copertura finanziaria delle norme proposte, le quali dovranno confluire in un unico provvedimento per poi passare alla discussione in aula. Non si escludono colpi di scena in seconda commissione che probabilmente dalla settimana prossima sarà oberata da ulteriori nuovi emendamenti per mano dei singoli deputati di Sala d'Ercole. Una mossa che rischia di ingolfare la macchina. Un percorso che la stessa dovrà tassativamente concludere entro giorno 9 dicembre, secondo gli accordi e il calendario scaturiti dall'incontro di ieri in conferenza dei capigruppo.
Il parere agli emendamenti è scattato mercoledì nelle commissioni Attività produttive, Formazione e lavoro e Sanità. Ieri sul tavolo della commissione Affari istituzionali sono arrivati oltre 200 emendamenti, mentre lunedì alle 12 è prevista la votazione in commissione Territorio e Ambiente.
Per quanto riguarda i temi e gli interventi che interessano la Sicilia, si è discusso in primis di agricoltura con la possibilità di istituire un fondo da 10 milioni di euro per l'abbattimento degli interessi passivi sopportati dalle aziende agricole per i mutui contratti, per l'anno 2024. Inoltre, su questo fronte sono stati approvati una serie di emendamenti che hanno stanziato le risorse anche per l'anno 2025 come indennizzi per le aziende e gli allevatori che hanno affrontato la piaga della bluetongue, della brucellosi e della tubercolosi. Infezioni virali pericolose che uccidono ovini, bovini e caprini, compromettendo il reddito degli imprenditori. Un vero e proprio dramma che si accoda all'emergenza siccità.
Per i pozzi trivellati 20 milioni di euro, 2,5 milioni per la promozione dei prodotti Igp Dop certificati. Sempre rimanendo nella dimensione delle attività produttive, non mancano novità per il mondo dell'artigianato a cui sono stati dedicati degli stanziamenti per rimpinguare il Fondo di rotazione della Crias che eroga finanziamenti alle aziende siciliane a tasso agevolato senza garanzia. Un ampliamento di risorse che vale 10 milioni di euro. Un altro emendamento esteso a favore della Crias, è quello che riguarda il raddoppio dei massimali di finanziamento attraverso la possibilità di rateizzazione dei prestiti con la restituzione delle somme in 60 mesi.
In commissione Salute sono stati approvati degli emendamenti e tra quelli più importanti ce n'è uno dedicato alle borse di studio per gli specializzandi in ambito sanitario non medico. Si tratta dei biologi che da tanto tempo rivendicano il diritto a essere trattati alla stregua dei colleghi di area medica. Si è discusso anche del personale socio-pedagogico da utilizzare all'interno delle strutture sanitarie, si tratta di un provvedimento che era stato affrontato nella scorsa manovra finanziaria, ma che andava corretto a fronte di una impugnativa da parte del governo nazionale. Per questa categoria la commissione ha pensato di adottare una misura diretta a stabilizzare e a mettere a ruolo una buona parte di figure professionali in giro per l'Isola dopo il licenziamento. Una norma anche per le premialità, circa 18 mila euro l'anno in più per i medici che vanno a prestare servizio sia nei reparti di emergenza e urgenza svantaggiati carenti di risorse umane, come appunto i pronto soccorso, sia nei presidi ospedalieri ubicati nelle zone interne siciliane dove spesso a mancare sono proprio i professionisti e tutte quelle figure specialistiche.
Altri emendamenti approvati in prima commissione sono a favore dei Comuni, potenziando quelle riserve che il governo aveva tolto. Interventi per gli enti locali virtuosi e per far fronte ad alcune emergenze come ad esempio la lotta al randagismo, il trasporto scolastico e per quello urbano disincentivando l'utilizzo dei classici mezzi di trasporto, abbonamenti gratuiti agli under 20, le spese per i ricoveri psico-fisici e per l'assistenza igienico-sanitaria ai disabili. E ancora, interventi di manutenzione ordinaria delle strade. A proposito delle stabilizzazioni dei precari Asu, è stato approvata una modifica al ddl per incrementare il numero di ore di lavoro portandole a 24h. Stanziamenti anche per le Province.
La maratona sarà lunga e faticosa e rispettare la roadmap proposta dal governatore siciliano Renato Schifani, che conta sul supporto del presidente dell'Ars Gaetano Galvagno, non sarà facile. L'approvazione definitiva della manovra entro il 23 dicembre sarà un'impresa ardua.

 

LENTEPUBBLICA

Validità delle notifiche via PEC: quando l'indirizzo fa la differenza


Ecco alcuni interessanti chiarimenti sulla validità delle notifiche via PEC, in modo particolare nei casi specifici in cui l'indirizzo PEC non risulta registrato negli elenchi pubblici.
In questo articolo, esamineremo la questione della validità della notifica di una cartella esattoriale inviata tramite indirizzo PEC non registrato nei pubblici elenchi ufficiali, come REGINDE, INIPEC e IPA, tenendo conto della normativa di riferimento e in particolare la sentenza n. 4405 dell'8 novembre 2024 della Corte di giustizia tributaria di Milano, che ha confermato l'inesistenza giuridica della notifica effettuata con un indirizzo PEC non ufficiale, evidenziando l'importanza della corretta registrazione degli indirizzi per garantire la validità degli atti notificati.
Validità delle notifiche via PEC: quando l'indirizzo fa la differenza
La questione giuridica in esame riguarda la validità di una notifica di una cartella esattoriale, effettuata dall'Agenzia delle entrate tramite un indirizzo PEC non risultante nei registri pubblici, quali REGINDE, INIPEC e IPA.
Il quadro normativo che regola le notifiche tramite PEC, si fonda principalmente sull'art. 3-bis della l. n. 53/1994, che, al co. 1, stabilisce che la notificazione con modalità telematica deve avvenire esclusivamente tramite indirizzo PEC risultante da pubblici elenchi, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. L'obiettivo è garantire la certezza sulla provenienza e sulla destinazione dell'atto notificato. In particolare, il legislatore prevede l'utilizzo di indirizzi PEC registrati nei registri ufficiali come IPA, REGINDE e INIPEC.
Tale quadro legislativo è volto ad assicurare l'affidabilità della comunicazione e la protezione del diritto di difesa dei destinatari degli atti, sancendo che l'indirizzo PEC utilizzato per la notificazione debba essere rintracciabile e certificato. Di conseguenza, una notifica effettuata mediante un indirizzo PEC non registrato in questi pubblici elenchi risulta in contrasto con la normativa e viene considerata giuridicamente inefficace.
Quando l'invio risulta legittimo? Il parere della Cassazione
L'orientamento giurisprudenziale di legittimità in materia è piuttosto consolidato e si attesta sulla posizione secondo cui la notificazione tramite PEC è valida solo se eseguita utilizzando un indirizzo PEC che risulti da pubblici registri, come INIPEC, REGINDE e IPA.
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza n. 3093/2020, ha confermato che la validità della notifica è condizionata all'utilizzo di indirizzi PEC ufficiali, sottolineando che l'elencazione dei registri non è facoltativa, ma tassativa, poiché volta a garantire la riconducibilità dell'indirizzo al soggetto notificante. Inoltre, i giudici hanno ricordato che l'art. 26, co. 5, del D.P.R. n. 602/1973 e l'art. 60 del D.P.R. n. 600/1973 fanno riferimento alle disposizioni del processo civile, stabilendo che la notifica eseguita con indirizzo PEC non ufficiale è da considerarsi invalida.
Tale indirizzo trova conferma anche in altre decisioni giurisprudenziali, come l'ordinanza n. 17346/2019, con le quali i giudici hanno ribadito che, in caso di invio di un atto tramite un indirizzo PEC non registrato, la notifica è da considerarsi giuridicamente inesistente, non sanabile nemmeno tramite il raggiungimento dello scopo della notifica, come previsto dall'art. 156 c.p.c. La Cassazione ha quindi chiarito che l'inesistenza giuridica della notifica non può essere sanata, poiché tale notifica risulta viziata in partenza dalla mancanza di un elemento fondamentale, ossia l'indirizzo PEC ufficiale.
Le decisioni delle Commissioni Tributarie
In aggiunta alla giurisprudenza di legittimità, anche le decisioni delle Commissioni Tributarie confermano l'orientamento secondo cui l'utilizzo di un indirizzo PEC non ufficiale invalida la notifica. Un esempio significativo è la sentenza n. 915/2022 della Commissione Tributaria Regionale del Lazio, che ha dichiarato inesistente la notifica di una cartella esattoriale inviata tramite un indirizzo PEC non presente nei pubblici registri. In questa sentenza, i giudici hanno sottolineato che la mancata dimostrazione dell'inserimento dell'indirizzo PEC negli elenchi ufficiali rende la notifica non sanabile.
Analogamente, la Commissione Tributaria Regionale della Toscana, con la sentenza n. 1526/2021, ha affermato che la notifica è inesistente se proveniente da un indirizzo PEC non ufficiale. I giudici hanno chiarito che la normativa richiede che l'indirizzo PEC da cui proviene l'atto sia consultabile nei pubblici elenchi, come IPA e INIPEC, per garantire la certezza sulla sua provenienza.
La Commissione Tributaria Provinciale del Lazio, nelle sentenze n. 11779/2021 e n. 10571/2020, ha continuato su questa linea, annullando le notifiche che non rispettavano i requisiti normativi, confermando la giurisprudenza consolidata sulla nullità delle notifiche effettuate con indirizzi PEC non ufficiali.
La sentenza della CGT di Milano
Sulla questione, si è da ultimo pronunciata la Corte di giustizia tributaria di Milano, con la sent. n. 4405 dell'8 novembre 2024, con riferimento ad una controversia tra una società e l'Agenzia delle Entrate, in merito alla validità di una notifica di una cartella di pagamento relativa all'anno 2022. In particolare, la società ricorrente aveva impugnato la cartella di pagamento, contestando sia la mancanza, all'interno del registro INIPEC, dell'indirizzo PEC utilizzato per la notifica, sia il difetto di motivazione della cartella che l'inesistenza della pretesa tributaria. In particolare, la difesa asseriva l'invalidità della notifica, dal momento che l'indirizzo PEC del mittente non risultava nell'indice nazionale INIPEC.
L'Agenzia delle Entrate sosteneva invece la tesi della validità della notifica, richiamando l'art. 26 del D.P.R. 602/1973, che consente la notifica delle cartelle esattoriali a mezzo PEC. Inoltre, la convenuta sottolineava che la ricevuta di consegna della PEC confermava l'avvenuta notifica, non sussistendo pertanto alcuna lesione del diritto di difesa del ricorrente.
Indirizzo non valido: in quali casi
Il collegio, pur riconoscendo l'idoneità della PEC quale strumento per la notifica delle cartelle esattoriali, ha ritenuto che l'indirizzo utilizzato dall'Agenzia delle Entrate non fosse valido in quanto non risultante nei pubblici elenchi previsti dalla normativa. In particolare, si fa riferimento all'art. 3-bis della l. 53/1994, rubricato "notificazione in modalità telematica", il quale, al co. 1, dispone testualmente che: "La notificazione con modalità telematica si esegue a mezzo di posta elettronica certificata all'indirizzo risultante da pubblici elenchi, nel rispetto della normativa, anche regolamentare, concernente la sottoscrizione, la trasmissione e la ricezione dei documenti informatici. La notificazione può essere eseguita esclusivamente utilizzando un indirizzo di posta elettronica certificata del notificante risultante da pubblici elenchi.".
La mancata iscrizione dell'indirizzo PEC dell'ente notificante nei registri pubblici rende la notifica inesistente e il vizio non è sanabile.
Rigorosa verifica
Il collegio richiama altresì l'art. 16-ter d.l. 179/2012, che dispone quanto segue: "A decorrere dal 15 dicembre 2013, ai fini della notificazione e comunicazione degli atti in materia civile, penale, amministrativa, contabile e stragiudiziale si intendono per pubblici elenchi quelli previsti dagli articoli 6-bis, 6-quater e 62 del decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82, dall'articolo 16, comma 12, del presente decreto, dall'articolo 16, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito con modificazioni dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, nonché il registro generale degli indirizzi elettronici, gestito dal Ministero della giustizia", ovvero i registri IPA, REGINDE e INIPEC.
Il principio affermato dalla sentenza ha importanti implicazioni giuridiche, in quanto sottolinea la necessità di una rigorosa verifica dell'indirizzo PEC utilizzato per la notifica, al fine di garantire la certezza giuridica e la tutela dei diritti del destinatario. La decisione pone un accento particolare sull'affidabilità del mittente, evidenziando che la notifica da un indirizzo PEC non registrato potrebbe dar luogo a problematiche di autenticità, soprattutto in un contesto di crescente proliferazione di frodi informatiche. Pertanto, qualunque notifica proveniente da un indirizzo PEC differente da quello contenuto nei pubblici registri risulta in contrasto con la normativa e, come tale, priva di effetti giuridici.
Gli indirizzi non registrati negli elenchi ufficiali
La questione della validità delle notifiche tramite PEC, in particolare per quanto riguarda l'utilizzo di indirizzi non registrati nei pubblici elenchi, rappresenta un tema di fondamentale importanza per garantire la certezza giuridica e la tutela dei diritti dei destinatari degli atti. Il quadro normativo e giurisprudenziale consolidato evidenzia chiaramente che le notifiche telematiche devono avvenire esclusivamente attraverso indirizzi PEC ufficialmente registrati, come quelli contenuti nei registri IPA, REGINDE e INIPEC.
Questo requisito non solo assicura l'autenticità e l'affidabilità della comunicazione, ma protegge anche il diritto di difesa dei destinatari, prevenendo possibili frodi o abusi. La sentenza della Corte di giustizia tributaria di Milano conferma questa posizione, sottolineando che l'utilizzo di un indirizzo PEC non conforme alle normative vigenti rende la notifica inefficace e giuridicamente inesistente. Tale orientamento rafforza l'esigenza di una rigorosa verifica delle modalità di notifica, al fine di evitare inutili contenziosi e garantire che ogni atto notificato abbia valore legale.


LENTEPUBBLICA

I Comuni commissariati per non aver utilizzato i fondi per i servizi sociali.


Un recente comunicato del Ministero dell'Interno ha stabilito l'elenco dei Comuni commissariati per non aver utilizzato i fondi per i servizi sociali per il triennio 2021-2023.
I Comuni italiani hanno fatto significativi progressi nel potenziamento dei servizi sociali, raggiungendo l'86% degli obiettivi prefissati, come riporta un recente comunicato di Anci-IFEL. Nonostante questo traguardo, il Ministero dell'Interno ha reso noto un decreto in fase di pubblicazione, che avvierà il commissariamento di diversi Comuni che non sono riusciti a utilizzare tutte le risorse loro assegnate per il triennio 2021-2023. Queste risorse erano destinate a migliorare servizi cruciali come il sostegno sociale, gli asili nido e il trasporto scolastico per gli studenti con disabilità.
I Comuni commissariati per non aver utilizzato i fondi per i servizi sociali
Il commissariamento riguarderà specificamente i Comuni nelle Regioni a statuto ordinario, in Sicilia e in Sardegna, che non hanno impiegato interamente i fondi. Tuttavia, questa misura interesserà anche situazioni in cui il mancato utilizzo è stato minimo o dovuto a difficoltà concrete, come l'assenza di strutture o domanda, specie nei settori di servizi per l'infanzia e trasporto per studenti con disabilità.
Secondo i dati raccolti, i Comuni italiani hanno utilizzato l'86,24% delle risorse aggiuntive, pari a oltre un miliardo di euro (1.063 milioni) su un totale di 1.232 milioni assegnati, dimostrando un buon progresso rispetto agli obiettivi stabiliti. Le risorse non utilizzate rappresentano l'11,6% del totale, equivalenti a circa 143 milioni di euro, mentre un ulteriore 2,1% dei fondi (26,4 milioni di euro) è in attesa di completamento delle relazioni di rendicontazione.
Un elemento decisivo che ha permesso di preservare i fondi non utilizzati è stata la sentenza della Corte Costituzionale n. 71/2023. Questo pronunciamento ha infatti stabilito che tali risorse debbano essere destinate al miglioramento dell'offerta di servizi sociali piuttosto che restituite allo Stato. Sulla base di questo principio, è stato creato un meccanismo di supervisione che coinvolge direttamente i sindaci, i quali saranno incaricati di monitorare e incentivare il raggiungimento degli obiettivi mancanti. Sono coinvolti in questo processo ben 634 Comuni, che non hanno ancora completato le relazioni di rendicontazione, e 4.191 che hanno dichiarato un raggiungimento parziale degli obiettivi.
A chi restano i fondi non utilizzati?
Importante notare che, nonostante i commissariamenti, i fondi non utilizzati restano comunque nelle mani dei Sindaci nominati Commissari, i quali potranno impiegarli per realizzare gli obiettivi nel 2024 e negli anni successivi.
Tuttavia, c'è preoccupazione per i casi di importi minimi e residuali che, se non gestiti con flessibilità, rischiano di aggiungere burocrazia e rallentare l'avanzamento delle attività. Al Senato, infatti, è in discussione una proposta di emendamento avanzata dall'Anci, che ha raccolto ampio consenso e mira a escludere i casi di fondi minimi dal processo di commissariamento.
Infine, Anci e IFEL hanno annunciato il loro impegno nel trovare soluzioni alternative nel corso del 2025 per facilitare l'utilizzo delle risorse residue, soprattutto per quei Comuni di piccole dimensioni che faticano a impiegare i fondi in modo efficace. Questo percorso di adattamento punta a garantire che anche le realtà locali meno strutturate possano partecipare al miglioramento dei servizi offerti, confermando l'importanza dell'impegno collettivo per il potenziamento dei servizi sociali in tutto il territorio nazionale.


LENTEPUBBLICA

L'analisi dell'ISTAT su Pesaro, Capitale Italiana della Cultura 2024.


Disponibile un'ampia e articolata analisi statistica dell'ISTAT sulla città di Pesaro, designata Capitale Italiana della Cultura 2024: ecco tutti i dati.
La nomina di Pesaro a "Capitale Italiana della Cultura 2024" ha offerto alla città un riconoscimento prestigioso, conferito dal Consiglio dei Ministri con l'obiettivo di esaltare il valore del patrimonio culturale italiano e incentivare turismo e investimenti. Questo titolo, introdotto nel 2014, ha premiato città che incarnano le ricchezze del territorio: arte, storia, tradizioni e una forte identità culturale.
Pesaro, secondo l'ISTAT, si configura non solo come un centro culturale, ma come un modello di sostenibilità urbana, innovazione e sviluppo economico orientato al futuro. La nomina a Capitale Italiana della Cultura 2024 è un riconoscimento delle sue eccellenze e della sua capacità di coniugare tradizione e modernità, offrendo un esempio significativo per altre città italiane e internazionali.
L'anima storica e il patrimonio culturale
Pesaro, capoluogo di provincia nelle Marche, vanta un patrimonio storico-artistico che attraversa secoli di storia e che si riflette nelle sue istituzioni culturali, nelle biblioteche e negli spazi museali. Gli 11 musei cittadini, aperti al pubblico, hanno registrato nel 2022 oltre 47.000 visitatori, attirando un pubblico prevalentemente italiano, ma con una crescente attenzione anche da parte dei turisti internazionali. Questa affluenza testimonia la capacità della città di far vivere l'arte e la cultura ai visitatori, attraverso esposizioni e iniziative che includono visite guidate, mostre temporanee e spettacoli dal vivo.
Mobilità sostenibile e ambiente urbano
Sul fronte ambientale e della mobilità, Pesaro si distingue per l'impegno nella sostenibilità urbana. Nel 2022, il tasso di motorizzazione era di 674 auto per 1.000 abitanti, in linea con la media nazionale, ma segnala una leggera riduzione rispetto al 2019. Notevole è la quota di veicoli a basse emissioni (19,6%), superiore alla media nazionale dei capoluoghi. Inoltre, la città promuove la mobilità sostenibile con una rete di trasporto pubblico quasi interamente composta da autobus ecologici (94,6%), una diffusa offerta di servizi di sharing per biciclette e monopattini, e un'estesa rete ciclabile (41,2 km ogni 100 km²), ben oltre la media delle altre città italiane.
Consumo energetico e risorse naturali
La riduzione del consumo di energia ha segnato un importante risultato: nel 2022, i consumi si attestavano a 81,3 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) ogni 100 abitanti, sotto la media nazionale. Questo calo è in parte dovuto alla riduzione della domanda di gas naturale, legata all'aumento dei prezzi internazionali, mentre la potenza installata degli impianti fotovoltaici ha mostrato una forte crescita, con 34,4 kW ogni 100 abitanti, in linea con la media dei capoluoghi.
Anche il consumo idrico per uso pro capite è stabile (185 litri al giorno), mentre le perdite idriche si mantengono significative (36,9%), pur migliorando rispetto al passato. Sul fronte dei rifiuti, Pesaro ha ridotto la produzione pro capite e supera l'obiettivo europeo per la raccolta differenziata, raggiungendo il 67,9%.
La qualità dell'aria: un Aspetto da migliorare
Nonostante i progressi, la qualità dell'aria resta un'area critica per Pesaro. I livelli di PM10 e PM2,5 superano ancora le soglie raccomandate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, con valori che mettono in evidenza la necessità di azioni più incisive per proteggere la salute pubblica.
L'offerta culturale e il ruolo dell'innovazione
Il panorama culturale di Pesaro è vivace e fortemente connesso alla tradizione artistica, teatrale e musicale. Con cinque teatri, tre cinema e due strutture polifunzionali, la città ha offerto nel 2022 un accesso ampio e diversificato agli spettacoli, registrando oltre 114 ingressi al cinema ogni 100 abitanti e un numero significativo di spettatori per eventi teatrali.
Un aspetto particolarmente interessante è l'attenzione alla digitalizzazione. I musei pesaresi sono tra i più innovativi a livello nazionale nell'uso di tecnologie digitali: tablet, touch screen, QR code e realtà aumentata arricchiscono l'esperienza dei visitatori. Questa predisposizione per l'interattività è rafforzata dalla presenza sui social media, dai tour virtuali e dalle visite guidate online, strumenti che hanno ampliato la platea degli utenti anche a distanza.
Imprese e settori creativi
Nel settore economico, le attività culturali e creative giocano un ruolo chiave per Pesaro. Con 788 unità operative attive nel 2021, queste imprese rappresentano il 7,7% delle attività economiche del comune, impiegando oltre 2.500 persone e generando un valore economico di rilievo, soprattutto nei settori manifatturiero, editoriale e dello spettacolo. Questi numeri evidenziano la capacità di Pesaro di far leva sulla cultura non solo come motore sociale, ma anche economico, contribuendo significativamente al PIL locale.


ILSOLE24ORE

Bonus Natale, per i dipendenti pubblici ultimo giorno per mandare la richiesta: ecco come fare


I datori di lavoro potranno riconoscere il bonus ai dipendenti con reddito fino a 28mila euro e con almeno un figlio a carico a prescindere dal fatto che siano coniugati, separati, divorziati, "single" o conviventi.C'è tempo fino alle ore 12 del 22 novembre per richiedere il Bonus Natale, il contributo fino a 100 euro erogato in busta paga insieme alla tredicesima ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro. I datori di lavoro potranno riconoscere il bonus ai dipendenti con almeno un figlio a carico a prescindere dal fatto che siano coniugati, separati, divorziati, "single" o conviventi.
I requisiti necessari
La norma prevede, tuttavia, che il bonus non sia cumulabile: non spetta cioè al lavoratore dipendente coniugato o convivente il cui coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, o convivente sia beneficiario della stessa indennità. Questi nello specifico gli altri due requisiti: avere nel 2024 un reddito complessivo non superiore a 28mila euro e avere un'imposta lorda di importo superiore a quello della detrazione per lavoro dipendente.
Per ottenere il bonus, il dipendente è tenuto a comunicare - tramite autocertificazione - di possedere i requisiti di reddito e familiari previsti dalla norma e a dichiarare che il coniuge, non legalmente ed effettivamente separato, o il convivente, non sia beneficiario della stessa indennità. Il sostituto d'imposta riconoscerà il contributo insieme alla prossima tredicesima mensilità, generalmente in arrivo con la busta paga di dicembre; in ogni caso, il lavoratore che, pur avendo diritto al bonus, non dovesse riceverlo, potrà "recuperarlo" con la dichiarazione dei redditi relativa all'anno d'imposta 2024, da presentare nel 2025, conclude l'Agenzia.
Gilda: vera odissea, chiediamo proroga domande
Intanto il sindacato Gilda degli insegnanti denuncia «la vera e propria odissea che stanno vivendo numerosi docenti per accedere al Bonus Natale, a causa dei gravi disservizi riscontrati sulla piattaforma NoiPA». Sebbene la scadenza per l'invio della richiesta sia fissata per il 22 novembre, «molti insegnanti segnalano che nella propria area personale manchi la sezione "Servizi", indispensabile per completare la procedura. A quanto pare - segnala la Gilda - anche le tempistiche per l'assistenza tecnica di NoiPA risultano estremamente lente, con tempi di risoluzione fino a 15 giorni, rendendo impossibile rispettare il termine ultimo. Una situazione inaccettabile che conferma l'inadeguatezza delle piattaforme digitali nell'assicurare un servizio efficiente per il personale scolastico, oltre al rischio di vedersi negato un diritto economico fondamentale, compromettendo ulteriormente il clima di fiducia nei confronti delle Istituzioni». Per questi motivi il sindacato chiede con urgenza la proroga immediata del termine di scadenza per le richieste del Bonus Natale, l'intervento del MEF e delle autorità competenti per risolvere tempestivamente il problema tecnico e la garanzia di un supporto operativo dedicato ai docenti coinvolti.

























































































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