GRANDANGOLO
Libero consorzio comunale di Agrigento, approvato il bilancio di previsione 2025/2027L'assemblea dei Sindaci, ha infatti approvato con 14 voti favorevoli e 1 astenuto, lo strumento finanziario dell'Ente
E' stato approvato questa mattina il Bilancio di previsione 2025/2027 del Libero consorzio Comunale di Agrigento.
L'assemblea dei Sindaci, ha infatti approvato con 14 voti favorevoli e 1 astenuto, lo strumento finanziario dell'Ente illustrato dai dirigenti Fabrizio Caruana per la parte finanziaria e Michelangelo Di Carlo per la parte relativa alle opere pubbliche da realizzare sul territorio.
L'Assemblea, cui hanno presenziato il Commissario straordinario dell'Ente Giovanni Bologna, il Segretario Generale Pietro Amorosia e i dirigenti Maria Antonietta Testone ed Achille Contino, ha dato il via libera alla manovra finanziaria per il prossimo triennio che ammonta a complessivi 141milioni e 239 mila euro.
LENTEPUBBLICA
Chiarimenti sull'eccesso improprio di permessi e altri reati.
L'Avvocato Maurizio Lucca analizza, tramite una recente sentenza, il tema dell'eccesso improprio di permessi e altri reati collegati alle false attestazioni di presenza.
La sez. giurisdizionale Lombardia della Corte dei conti, con la sentenza n. 190 del 6 dicembre 2024, condanna un amministratore locale per l'uso improprio dei permessi per l'esercizio delle funzioni amministrative, ex art. 79 del d.lgs. n. 267/2000: un abuso in assenza dei requisiti di legge, ovvero false attestazioni dell'effettivo esercizio del mandato nei giorni richiesti, oltre ad altri profili di danno [1].
La responsabilità erariale
La procura erariale, relativo a fatti già oggetto di condanna penale irrevocabile (per i reati di truffa aggravata, falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, peculato, minacce, falsità in testamento olografo, turbativa d'asta, istigazione alla corruzione e circonvenzione di incapace, oltre alla pena dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l'incapacità in perpetuo di contrattare con la Pubblica Amministrazione), qualifica il danno (quantificato nel valore):
patrimoniale diretto, cagionato all'ente tramite la fruizione di indebiti permessi amministrativi;
danno patrimoniale indiretto, cagionato all'ente per i risarcimenti che quest'ultimo ha dovuto erogare a terzi, quale conseguenza di condotte illecite;
danno non patrimoniale all'immagine del Comune derivante da condotte delittuose del convenuto.
Le condotte criminali
Nel periodo di esercizio del mandato (ricopriva la carica di Sindaco) il convenuto era dipendente di diverse società private:
beneficiando di permessi funzionali all'esercizio dell'incarico elettivo, inoltrando al proprio datore di lavoro le attestazioni giustificative dell'assenza recanti la firma del Segretario comunale; firma del tutto falsa in quanto le giornate di assenza non corrispondevano ad alcun esercizio della carica (nessuna seduta di Giunta/Consiglio o presenza presso la sede comunale): le attestazioni erano poste alla base dei rimborsi del tutto illeciti in quanto falsi (aspetto questo rimarcato in sede di difesa dalla circostanza che il falso era evidente, sicché l'addebito doveva essere posto a carico del personale comunale che non si era avveduto di tale alterazione);
in qualità di amministratore di sostegno aveva contraffatto il testamento di un soggetto residente, indicando quale beneficiario il Comune, per poi favorire l'acquisto di alcuni terreni a terzi a prezzo di favore, pur in presenza di contestazioni da parte degli eredi legittimi: testamento dichiarato nullo, con condanna del Comune a restituire i beni ancora nella disponibilità (e la differenza di valore per i beni alienati a prezzi di "svendita") e le spese di giudizio;
sempre in qualità di amministratore di sostegno, avrebbe utilizzato a proprio piacimento i conti correnti per pagare alcune spese personali, multe, e altre regalie ad associazioni locali, con minaccia ad un congiunto all'allorquando veniva scoperta (denunciato) la gestione poco oculata, nonché, orientando alcuni testamenti (risultati falsi) verso il Comune o alla Parrocchia.
Il danno causato dall'eccesso di permessi
Il Collegio giudicante annota che i fatti sono stato oggetto di accertamento definitivo in sede penale, escludendo ogni difesa sull'illeceità penale della condotta, determinandosi la responsabilità erariale (per il quantum vengono accolte le proposte della procura erariale):
tutti i permessi, retribuiti e non retribuiti, ai fini del rimborso postulano un'attestazione dell'ente che dia puntuale documentazione dell'attività e dei tempi di espletamento del mandato per i quali i lavoratori chiedono ed ottengono i permessi stessi, sicché la produzione dell'attestazione falsa connota una condotta illecita con grave danno per le casse comunali, a seguito dell'esborso non dovuto: si perfeziona l'intenzionalità della condotta, quanto meno in termini di dolo eventuale, essendo del tutto prevedibile che ne sarebbe derivato un pregiudizio ingiusto per l'Amministrazione comunale corrispondente al pagamento su presenze del fittizie.
il danno patrimoniale indiretto corrisponde alle spese sostenute per il risarcimento dei danni subiti dal Comune a seguito delle azioni giudiziarie degli eredi, in presenza di testamenti risultati falsi, pur quando il Comune veniva diffidato prima della vendita dei beni del defunto, peraltro ad un prezzo inferiore rispetto al mercato immobiliare (anche in questo caso, siamo in presenza di una condotta affetta da dolo);
la lesione reputazionale (danno all'immagine non accolta, come quella di falsificazione del testamento), consegue (può conseguire) a qualunque delitto che sia commesso in danno di una Pubblica Amministrazione, rilevando per l'incarico di amministratore di sostegno, pur se sia certamente un munus publicum (da cui può derivare, nell'ipotesi di mala gestio del patrimonio del tutelato, la sussistenza del delitto di peculato, come nel caso di specie), tuttavia non era stato conferito per la sua qualità di Sindaco ma per la vicinanza con la famiglia dell'assistito, mancando, pertanto, un rapporto di servizio con il Comune, il cui diritto all'immagine dovrebbe essere difeso semmai dal Ministero della giustizia [2];
per i reati di truffa aggravata e falso in atto pubblico commesso da pubblico ufficiale, turbata libertà degli incanti e istigazione alla corruzione, sussistendo il rapporto di servizio con il Comune, la connessione della condotta illecita con tale rapporto, l'elemento psicologico del dolo, il danno d'immagine viene quantificato, essendo dimostrata l'eco mediatica, oltre all'aspetto riferito al vertice apicale della carica (enfatizzando la portata lesiva: «la personalità egocentrica del convenuto, abituato a governare il Comune come se fosse un suo dominio personale, con ciò contribuendo a diffondere nella comunità l'idea di un uso personale, distorto e spregiudicato delle funzioni pubbliche a lui affidate, con evidente incrinamento dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione e conseguente perdita di fiducia della collettività nell'operato dell'amministrazione comunale»), secondo il c.d. criterio del duplum, fissato dall'art. 1, comma 1sexies della legge n. 20/1994, a tenore del quale «nel giudizio di responsabilità, l'entità del danno all'immagine della pubblica amministrazione derivante dalla commissione di un reato contro la stessa pubblica amministrazione accertato con sentenza passata in giudicato si presume, salva prova contraria, pari al doppio della somma di denaro o del valore patrimoniale di altra utilità illecitamente percepita dal dipendente».
Controlli e verifiche
La sentenza nella cruda analisi dei fatti, e nella indifferenza (mancato accoglimento) dei motivi di discolpa, porta a riflettere sull'esigenza di verificare e controllare la documentazione a supporto di richieste o rendicontazioni, dovendo contestare sempre l'evidenza dei fatti, quando si percepisce l'anomalia, o l'insolita modalità di attestare i benefici, richiedendo chiarimenti, ovvero, effettuando un'attività istruttoria che dia conto degli accertamenti o delle contestazioni, specie ove sono notorie le condotte.
In termini più chiari, quando le liquidazioni vengono effettuati da personale in possesso di una professionalità specifica (dotato di talento e competente nel procedimento, ai sensi della legge n. 241/1990), è ravvisabile la grave negligenza e l'abnorme trascuratezza dei doveri d'ufficio, nell'esercizio delle funzioni attribuite, per l'omessa attività di esercitare i controlli sull'attività di rendicontazione, determinando il maturare di un più che significativo livello di danno che, diversamente, non si sarebbe potuto verificare, in alternanza con condotte omissive che si connotano come gravemente colpose, in aperta violazione degli obblighi di servizio che impongono di assicurare la rendicontazione e il controllo delle pezze giustificative (rectius attestazioni di presenza), specie quando tali verifiche sono immediate, oppure, quando si è a conoscenza di criticità e non adottando una formale procedura di controllo e rendicontazione volta a superarle, anche attraverso l'individuazione di adeguate misure [3].
Di fronte alle altre diversificate condotte è determinante rafforzare il principio di separazione tra politica e amministrazione, garantendo e presidiando la c.d. riserva di amministrazione (ex art. 107 del d.lgs. n. 267/2000), impedendo il sovrapporsi di poteri politici con competenze gestionali e di risultato, censurando senza esitazioni l'alterazione dei ruoli, soprattutto quando chi nell'esercizio dell'ufficio pubblico (il c.d. munus publicum) costantemente deborda.
In ogni caso, a fronte di condotte connotate da una forte componente criminale manipolatoria solo il modello etico può rispondere con politiche di integrità, negando la partecipazione a disegni eversivi della legalità, confondendo ruoli e poteri, educando e influenzando le coscienze, affidandosi all'autorità del migliore, secondo il principio naturale che vuole che ciò che vale di meno sia soggetto a ciò che vale di più: la consapevolezza della priorità delle leggi rispetto alla volontà politica e all'arbitrio di chi governa (rule of law o Stato di diritto), già nei canoni espressi in Platone e Aristotele, ripresi da Seneca in De clementia.
LENTEPUBBLICA
Legge Calderoli: quale futuro per il Referendum?
Dopo che la scorsa settimana è stata pubblicata la sentenza della Corte costituzionale n. 192/2024 sulla legge Calderoli, tutta l'attenzione si è spostata sulla fattibilità o meno del Referendum abrogativo precedentemente proposto su di essa.
I commenti rilasciati da autorevoli costituzionalisti lasciano intendere quanto sia difficile tracciare un quadro di certezze, poiché ci si muove entro limiti molto labili e con una giurisprudenza che negli anni è approdata a conclusioni differenti. Infatti, affiorano opinioni diametralmente opposte, tra chi ritiene che la pronuncia dei giudici abbia di fatto superato le motivazioni della consultazione popolare e chi, al contrario, che la maggior parte di queste siano rimaste attuali.
Per dirimere tali dubbi, la richiesta referendaria sarà sottoposta a un doppio controllo, della Corte di cassazione e poi ancora della Corte costituzionale.
La Corte di cassazione valuta la legittimità del quesito
Il primo passaggio si compirà presso la Cassazione, che dovrà verificare alcuni aspetti formali (come la validità delle firme), ma soprattutto vagliare la legittimità del quesito sottoposto a referendum, ossia se alla luce della sentenza della Consulta questo si possa ritenere superato o ancora valido sulla normativa residua.
Il riferimento è dato dalla sentenza n. 68/1978, dove la Corte costituzionale stabilisce che per tale determinazione vada innanzitutto valutato se vengano meno «i contenuti normativi essenziali» e «i princìpi ispiratori» della legge.
Il verdetto della Cassazione è atteso entro il 15 dicembre.
In coerenza con quanto sostenuto in precedenti articoli, continuo a ritenere indubbio che i giudici hanno demolito alcuni pilastri della legge Calderoli, rendendola nei fatti inattuabile per come era stata concepita.
Ricostruzione del corretto assetto costituzionale del regionalismo italiano, 14 censure di incostituzionalità, interpretazione complessiva del testo in maniera costituzionalmente orientata, fanno sì che siano stati scardinati i punti nodali di un testo che, pur restando formalmente in vigore, così come rimaneggiato risulta assolutamente inapplicabile.
Detto ciò, però, si prende atto che la Consulta non ha dichiarato l'incostituzionalità dell'intera legge. Essa, pertanto, rimane in vita e, se modificata, potrebbe tornare a produrre degli effetti.
Non solo, a testimonianza del fatto che si voglia proseguire al conseguimento di determinati obiettivi politici, il ministro Calderoli sta portando avanti i tavoli di concertazione con le Regioni interessate all'attribuzione delle 9 materie non-lep. Inoltre, rappresenta notizia di ieri che nel decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei ministri è stato inserito un articolo diretto a sanare il lavoro del Comitato LEP presieduto da Cassese, uscito piuttosto depotenziato dalla sentenza della Corte.
Proprio alla luce di ciò, pur ribadita l'impossibilità di avanzare certezze sull'esito delle decisioni, non credo che il referendum possa aver perso il suo oggetto principale, cioè l'abrogazione totale della legge.
Tra l'altro, ho sempre ritenuto che la consultazione popolare prevista dall'art. 75 Cost. risponda a un interesse politico, espressione diretta di quella sovranità popolare sancita dall'art. 1 della Costituzione.
Con i referendum, i cittadini sono chiamati a pronunciarsi «sul disegno complessivo» di una legge, che è una prerogativa del tutto distinta dal giudizio sui profili di legittimità costituzionale che spettano alla Corte.
Al popolo è affidato una sorta di contropotere legislativo rispetto alla funzione esercitata dal Parlamento ai sensi dell'art. 70 Cost.
E non trovo motivazioni così forti da dover indurre i giudici a limitare questo diritto fondamentale garantito dalla nostra Carta.
Se la Cassazione desse semaforo verde alla legittimità del quesito, la palla passerebbe di nuovo alla Corte costituzionale che, invece, dovrà valutare se i quesiti proposti siano ammissibili ai sensi dell'art. 75 Cost., ovvero se rientrino tra i casi per cui il referendum è esplicitamente escluso.
Le principali obiezioni che risultano avanzate dai sostenitori dell'inammissibilità sono due:
necessarietà della legge
e normativa collegata al bilancio.
Premessa anche qui la difficoltà di enunciare certezze, data la diversa e articolata giurisprudenza in casi simili, considero entrambe le obiezioni alquanto deboli. Ne ho parlato in maniera più approfondita in uno specifico articolo; pertanto, qui rimane sufficiente riassumerne gli aspetti principali.
La legge n. 86 del 26 giugno 2024 è una regolamentazione procedurale voluta dal legislatore, non obbligatoria e non richiesta dalla Costituzione per l'attuazione dell'art. 116 terzo comma, che è auto-applicativo. Rappresenta solo una delle molteplici modalità con cui si sarebbe potuto procedere (come dimostrano il tentativo delle pre-intese del 2018 e quelli di governi successivi, fatti senza alcuna norma attuativa).
Tantomeno la sua abrogazione produrrebbe un grave vuoto legislativo per l'assetto costituzionale dei poteri dello Stato. Dalla Riforma del Titolo V del 2001 risultano passati 23 anni e non pare che la mancata realizzazione dell'autonomia differenziata abbia causato nulla di ciò.
Ancora più improbabile la pretesa immunità all'abrogazione in quanto legge di bilancio.
Di fatto non lo è in senso stretto, e neppure gli astuti collegamenti alla Finanziaria 2023 predisposti nel testo approvato potrebbero farla configurare come tale. Questo dal momento che nello stesso articolato più volte si ribadisce l'invarianza finanziaria, nonché l'assenza di nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
Una consolidata giurisprudenza della Corte ha sempre tenuto ad evidenziare come questa connessione debba rispondere a determinati requisiti oggettivi e operare al di là della qualificazione formale.
Altrimenti basterebbe includere un qualunque testo di legge tra i collegati alla finanziaria per impedire il Referendum su di esso.
Semmai un altro profilo risulta più problematico, la cosiddetta disomogeneità del quesito.
La normativa, infatti, contiene argomenti così diversi tra loro (iter parlamentari, rapporti tra organi dello Stato, provvedimenti finanziari, istituzione di organismi di controllo, ecc.) che potrebbero indurre i giudici della Consulta a ravvisare una disomogeneità della stessa, tale da ledere l'effettiva espressione della libertà di voto in quanto non sia distinguibile una matrice razionalmente unitaria delle norme sottoposte alla richiesta di abrogazione.
Ma qui il problema sarebbe il contenuto della legge, perché all'opposto il quesito risulta chiaro, univoco ed omogeneo, come richiede la giurisprudenza costituzionale: «Volete Voi che sia abrogata la legge 26 giugno 2024, n. 86, "Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione"?».
Il verdetto della Corte costituzionale sull'ammissibilità del quesito è atteso entro il 20 gennaio.
GRANDANGOLO
Libero consorzio comunale di Agrigento, approvato il bilancio di previsione 2025/2027.
L'assemblea dei Sindaci, ha infatti approvato con 14 voti favorevoli e 1 astenuto, lo strumento finanziario dell'Ente.
E' stato approvato questa mattina il Bilancio di previsione 2025/2027 del Libero consorzio Comunale di Agrigento.
L'assemblea dei Sindaci, ha infatti approvato con 14 voti favorevoli e 1 astenuto, lo strumento finanziario dell'Ente illustrato dai dirigenti Fabrizio Caruana per la parte finanziaria e Michelangelo Di Carlo per la parte relativa alle opere pubbliche da realizzare sul territorio.
L'Assemblea, cui hanno presenziato il Commissario straordinario dell'Ente Giovanni Bologna, il Segretario Generale Pietro Amorosia e i dirigenti Maria Antonietta Testone ed Achille Contino, ha dato il via libera alla manovra finanziaria per il prossimo triennio che ammonta a complessivi 141milioni e 239 mila euro.
BLOGSICILIA
L'Ars verso l'approvazione della Finanziaria, fondi per precari, eventi e cultura
La legge finanziaria siciliana si avvia verso l'approvazione in Aula, prevista per l'inizio della settimana prossima. Il testo, dopo aver ricevuto il via libera dalla Commissione Bilancio, prevede finanziamenti per la stabilizzazione di precari, il sostegno al settore forestale e un aumento delle risorse destinate ad eventi e spettacoli.
Negoziazioni tra maggioranza e opposizione
L'iter della manovra è stato caratterizzato da incontri tra l'assessore all'Economia Alessandro Dagnino e i rappresentanti dell'opposizione per raggiungere un'intesa su alcuni punti chiave. Nonostante il dialogo avviato, permangono criticità, in particolare riguardo alla gestione di un "tesoretto" destinato a finanziare emendamenti parlamentari. L'opposizione, rappresentata da Michele Catanzaro del PD e Antonio De Luca del Movimento 5 Stelle, ha espresso perplessità su alcune voci di spesa, considerate sottostimate, e ha preannunciato un attento esame del testo in Aula.
Finanziamenti per eventi e spettacoli: polemiche e accordi
Un punto controverso riguarda lo stanziamento di 3,5 milioni di euro aggiuntivi per l'assessorato al Turismo, guidato da Elvira Amata di Fratelli d'Italia, destinati al finanziamento di grandi eventi. La norma, approvata dalla maggioranza nonostante le critiche dell'opposizione, in particolare del PD, conferisce all'assessore un ampio potere discrezionale nella gestione dei fondi. Antonello Cracolici (PD) ha annunciato l'intenzione di richiedere il voto segreto in Aula su questo punto. Lo stesso articolo prevede, tuttavia, finanziamenti per eventi gestiti da assessorati guidati da DC e Lega, rispettivamente 2 milioni per iniziative legate alla Famiglia e 2 milioni per l'acquisto di scuolabus da parte dell'assessorato all'Istruzione.
Accordi per il sostegno a enti e fondazioni
Il dialogo tra i partiti ha portato all'individuazione di una serie di enti e fondazioni che beneficeranno di finanziamenti aggiuntivi. Salvo Geraci, capogruppo della Lega, ha elencato alcune delle realtà coinvolte, tra cui la fondazione Mandralisca, la fondazione Sciascia, l'istituto Pio La Torre, l'istituto Gramsci, consorzi di Comuni che gestiscono beni confiscati e associazioni antiracket.
Stabilizzazione precari e sostegno al settore forestale
La manovra prevede lo stanziamento di 242 milioni di euro per il settore forestale, garantendo agli stagionali lo stesso numero di giornate lavorative del 2024. Inoltre, grazie a una norma sostenuta da Forza Italia, 258 lavoratori ASU del settore dei Beni culturali saranno stabilizzati a 30 ore presso la partecipata SAS, pur rimanendo assegnati al dipartimento regionale di riferimento. Il testo approvato dalla Commissione Bilancio è ancora parziale e si prevede l'aggiunta di un maxiemendamento, sia da parte del governo che dei deputati, con ulteriori stanziamenti per circa 35 milioni di euro.
TELEACRAS
Finanziaria, ok in Commissione Bilancio all'Ars
La Commissione Bilancio all'Assemblea Regionale ha approvato la Finanziaria. Tra domani e giovedì il testo sarà incardinato in Aula. Ripristinati i contributi a fondazioni e associazioni.
La Finanziaria della Regione Siciliana supera il primo ostacolo. Semaforo verde in Commissione Bilancio all'Assemblea. Hanno votato a favore i partiti del centrodestra. Contrari Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Si sono astenuti i deputati di "Sud chiama Nord", di Cateno De Luca. Tra domani e giovedì a Sala d'Ercole saranno quindi incardinati Finanziaria e Bilancio, verso il rush finale dell'approvazione definitiva entro il 31 dicembre, scongiurando il ricorso all'esercizio provvisorio. Nel testo esitato dalla Commissione sono stati inseriti i tanto polemizzati contributi a fondazioni e associazioni a fronte del caso "Auteri". Il capogruppo della Lega, Salvo Geraci, però precisa: "Sui contributi vi è stata una scrematura seria, per dare risposte a realtà conosciute da tanto tempo, e ad alcune associazioni che svolgono funzioni sociali importantissime". E' stata quindi ripristinata la dotazione finanziaria triennale tra l'altro per la fondazione Mandralisca, la fondazione Sciascia, l'Istituto Pio La Torre, l'Istituto Gramsci, i Consorzi tra Comuni che si occupano esclusivamente di beni confiscati e le associazioni antiracket riconosciute. Il resto delle proposte da parte dei gruppi parlamentari è stato invece compreso in un maxi emendamento che sarà presentato in Aula. A disposizione per le "misure territoriali", ovvero localistiche, vi sarebbero al momento a disposizione 80 milioni di euro, da dividere tra maggioranza e opposizione, per non scontentare nessuno e non ritardare la tabella di marcia.
LENTEPUBBLICA
Il Milleproroghe 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri
Arriva l'ok del Consiglio dei Ministri al Decreto Milleproroghe 2025: ecco quali saranno le scadenze che slitteranno e le misure che saranno ancora in vigore l'anno prossimo.
Si ricorda che con il termine "milleproroghe" si fa riferimento a un decreto legge che il governo emana solitamente una volta all'anno: si prorogano così scadenze o l'entrata in vigore di alcune disposizioni il cui mancato rispetto potrebbe provocare gravi problemi per cittadini, imprese e istituzioni.
Pertanto l'ultimo Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni, ha approvato questo testo che, anche questa'anno, introduce disposizioni di differimento urgente in materia di termini normativi.
Il Milleproroghe 2025 approvato dal Consiglio dei Ministri
L'obiettivo principale è garantire continuità amministrativa, migliorare l'efficienza delle pubbliche amministrazioni e adottare soluzioni organizzative adeguate. Di seguito, una sintesi delle principali disposizioni.
Pubblica amministrazione
Una delle novità più significative riguarda le assunzioni nella pubblica amministrazione. Il decreto stabilisce che le procedure di reclutamento debbano concludersi entro tre anni dall'autorizzazione, pena la perdita della facoltà assunzionale e dei relativi finanziamenti. Questa norma, valida dal 2025, mira a superare il ricorso a proroghe annuali, che negli anni hanno dilatato i tempi fino a undici anni. Tale disposizione intende garantire maggiore efficienza nei processi di assunzione, evitando accumuli di posizioni autorizzate ma non concretizzate e riducendo la dipendenza da proroghe che spesso creano incertezze nella pianificazione delle risorse umane delle amministrazioni.
In particolare, il nuovo meccanismo obbligherà le amministrazioni a una gestione più rigorosa delle tempistiche di reclutamento, imponendo una programmazione accurata e una maggiore responsabilità nell'utilizzo dei fondi destinati alle assunzioni. La norma rappresenta anche un tentativo di affrontare il problema del precariato nel settore pubblico, accelerando l'immissione in ruolo di nuovi dipendenti e prevenendo il rischio di dispersione delle risorse finanziarie.
Sono previste proroghe fino al 31 dicembre 2025 per:
La sospensione dei termini di prescrizione dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle amministrazioni pubbliche.
La regolarizzazione delle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici relative ai periodi retributivi fino al 2020.
L'esenzione dalle sanzioni per ritardi nei pagamenti contributivi da parte delle amministrazioni pubbliche.
Queste misure sono finalizzate a risolvere situazioni pendenti che potrebbero generare contenziosi o penalizzazioni per le amministrazioni inadempienti, permettendo loro di adempiere agli obblighi senza incorrere in sanzioni.
Inoltre, è prorogato al 31 dicembre 2025 il termine per il completamento del nuovo ospedale di Siracusa, con la conseguente estensione dell'incarico al Commissario straordinario. Questa proroga risponde all'esigenza di portare a termine un'infrastruttura strategica per il sistema sanitario regionale, garantendo il coordinamento necessario per superare eventuali criticità nei tempi di realizzazione.
Sicurezza e Immigrazione
Per quanto riguarda la sicurezza e il soccorso pubblico, il decreto prevede:
La proroga al 30 giugno 2025 per l'entrata in vigore delle norme relative alla carriera dei dirigenti della Polizia di Stato.
La possibilità di rinnovare fino al 4 marzo 2026 i permessi di soggiorno per i cittadini ucraini beneficiari di protezione temporanea, con l'opportunità di convertirli in permessi per motivi di lavoro.
La proroga al 31 dicembre 2025 per alcune graduatorie dei concorsi del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco.
Economia e Finanze
Nel settore economico, il decreto prevede:
La proroga al 30 novembre 2025 per l'aggiornamento degli archivi sugli aiuti di Stato relativi all'emergenza Covid-19.
L'estensione al 2028 delle deroghe alle norme di contenimento della spesa per la società AMCO S.p.A.
La sospensione fino al 2026 di alcune revoche di autorizzazioni per i consorzi di garanzia collettiva fidi (confidi), a condizione che venga avviato un processo di integrazione.
La proroga dell'esenzione dall'obbligo di fatturazione elettronica per prestazioni sanitarie verso consumatori finali fino al 31 marzo 2025.
Salute
Nel settore sanitario, le misure infine includono:
La proroga al 2025 per il reclutamento temporaneo di medici specializzandi e personale sanitario attraverso procedure semplificate.
La proroga al 31 dicembre 2025 per il riconoscimento di titoli professionali sanitari acquisiti all'estero da cittadini ucraini residenti prima del febbraio 2022.
L'estensione fino al 2024 del periodo utile per maturare i requisiti per i concorsi di dirigenza medica nella disciplina di Medicina d'emergenza.
LENTEPUBBLICA
Congresso UPI: Pasquale Gandolfi eletto Presidente
Il presidente della Provincia di Bergamo alla guida dell'Associazione delle Province: Pasquale Gandolfi eletto nuovo Presidente UPI durante l'ultimo congresso.
Ad eleggerlo all'unanimità sono stati gli oltre duecento delegati, Presidenti di Provincia e consiglieri provinciali provenienti da tutta Italia, nella prima giornata dei lavori dell'Assemblea Congressuale che si è aperta oggi nella Sala della Protomoteca del Campidoglio alla presenza del Presidente della Repubblica. Pasquale Gandolfi raccoglie il testimone da Michele de Pascale, neo Presidente della Regione Emilia Romagna, che ha guidato l'Associazione per cinque anni.
Classe 1975, il nuovo Presidente di UPI è stato eletto Presidente della Provincia di Bergamo nel dicembre 2021.
"E' davvero un onore per me ricevere l'incarico di guidare una associazione come l'UPI che dal 1908 rappresenta un punto di riferimento per gli amministratori provinciali e per i territori - ha detto Gandolfi nel suo primo discorso da Presidente di UPI. Oggi questa Assemblea mi ha dato un mandato chiaro: di riportare al centro del dibattito politico il tema della riforma delle Province. E' un mandato per cui inizierò a lavorare da subito, aprendo un confronto con Governo e Parlamento".
Chi è Pasquale Gandolfi, eletto presidente UPI
Inizia ad avvicinarsi alla politica nel 2009, prima come Consigliere del Comune di Treviolo, comune di oltre 10.000 abitanti, con il ruolo di capogruppo, poi come Sindaco dal 2014, oggi al terzo mandato.
Dal 2010 al 2013 è Responsabile Provinciale per il Partito Democratico delle tematiche inerenti il territorio, la mobilità e le infrastrutture, dal 2011 è parte della Segreteria e della Direzione Provinciale del Partito Democratico e dal 2013 al 2015 è Responsabile Provinciale per il lavoro e Vicesegretario Provinciale del Partito Democratico.
Impegnato in Provincia di Bergamo dal 2014, prima come Consigliere e dal 2016 come Vicepresidente, è eletto Presidente della Provincia di Bergamo nel dicembre 2021. Dal 2019 è componente del Comitato Direttivo UPI
GIORNALE DI SICILIA
Caro-voli, Ita aderisce all'iniziativa della Regione: nel periodo natalizio sconto del 50% ai cittadini residenti o nati in Sicilia
Ita Airways aderisce all'iniziativa lanciata dalla Regione Siciliana che prevede uno sconto del 50% sui biglietti aerei in favore di tutti i cittadini Ue residenti e/o nati in Sicilia, per i voli effettuati dal 7 dicembre al 6 gennaio.
Da oggi è possibile acquistare sul sito ita-airways.com i biglietti aerei per i voli nazionali diretti e senza scalo da e per gli aeroporti siciliani di Palermo e Catania, con lo sconto del 50% applicato sul costo totale del biglietto, comprensivo di tutte le tasse, spese e accessori.
Ita Airways, si legge in una nota della compagnia, «riconosce il lavoro della Regione Siciliana nel favorire la mobilità dei cittadini dell'isola e conferma la sua attenzione per i passeggeri siciliani fuori sede che vorranno riunirsi con le proprie famiglie durante le festività».
LIVESICILIA
Ars, cambia la mappa dei partiti: su Forza Italia, giù FdI e crollo di Scn
Fine anno, tempo di bilanci. A Palazzo dei Normanni, il borsino premia Forza Italia, che in un anno è riuscita a conquistare la leadership parlamentare, diventano il primo gruppo, grazie a due nuovi ingressi: il partito esprime adesso 14 deputati rispetto ai 12 dell'anno scorso.
A cedere il passo, lo dicono i numeri, è stato Fratelli d'Italia, passato da 13 a 11 deputati, dividendosi ora la piazza con Pd e M5s, gli unici gruppi parlamentari che non hanno subito scossoni in entrata e in uscita: per entrambi 11 deputati. Netto il calo di Sud chiama Nord, il gruppo di Cateno De Luca un anno fa contava 7 onorevoli adesso ne ha appena 3.
Il recente addio della capogruppo Marianna Caronia ha fatto arretrare la Lega da sei a cinque parlamentari, mentre Dc e Popolari autonomisti si ritrovano con un deputato in più rispetto a fine 2023: rispettivamente 6 e 5. Movimenti che hanno infoltito il gruppo Misto, da 1 a 4 parlamentari.
I cambi di casacca hanno modificato anche i numeri dei dipendenti dei gruppi: sono 99 quelli attuali, erano 96 dodici mesi fa. L'aumento più consistente si registra nel gruppo di Fi: 30 dipendenti, sette in più di un anno fa.
https://livesicilia.it/ars-cambia-la-mappa-dei-partiti-su-forza-italia-giu-fdi-e-crollo-di-scn/