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rassegna stampa del 18 dicembre 2024

teleacras.it
Ati Agrigento: oltre 5 milioni di euro per tre depuratori.

E' stato firmato un accordo tra ministero Ambiente, Regione Sicilia e Ati, Assemblea territoriale idrica, di Agrigento, per interventi di depurazione, proposti dall'Ati, per 5.526.630 euro. Si tratta di lavori, tra adeguamenti e potenziamento, al depuratore di Racalmuto per 1.569.104 euro, poi al depuratore di Naro per 2.943.285 euro, e al depuratore di Alessandria della Rocca per 1.014.241 euro. Il presidente dell'Ati di Agrigento, Giovanni Cirillo, afferma: "Sono opere che contribuiscono a migliorare e rendere più efficace, efficiente ed economico il sistema di depurazione nell'ambito territoriale ottimale di Agrigento grazie al lavoro svolto dall'ufficio dell'Ati in collaborazione con gli uffici del gestore unico Aica".


LENTEPUBBLICA

C'era una volta il posto fisso e tutelato, dai lavoratori Benetton ai "parastatali", il passo è breve?

Nell'articolo "Una volta c'erano i maglioni sociali: Benetton sulla scia di Stellantis" abbiamo affrontato il caso della Benetton e degli incentivi all'uscita volontaria nei confronti di ben 15.000 lavoratori.
Se la situazione nel settore privato non è rosea, anche nel mondo cosiddetto parastatale le cose non sembrano andare troppo bene.
A tal riguardo, particolarmente rilevanti sono le vicende dei dipendenti di Consap e Consob. Difatti, negli scorsi mesi sono state indette delle giornate di sciopero per denunciare il deterioramento dei rapporti sindacali con le rispettive dirigenze e l'assenza di un confronto costruttivo.
Nel mese di maggio 2024, l'attenzione di varie testate giornalistiche si è concentrata sulle vicende legate a Consap Spa, società pubblica interamente controllata dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), ed alle due giornate di sciopero promosse dai sindacati First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca, promosse per protestare contro un lamentato quadro di crescente tensione nelle relazioni sindacali all'interno dell'azienda.
Le ragioni della protesta
In particolare, i sindacati hanno denunciato che, da quasi tre anni, Consap adotta comportamenti contrari alla normativa collettiva, rifiutando qualsiasi forma di confronto costruttivo.
In particolare, le criticità lamentate dalle sigle sindacali attengono a:
mancanza di un confronto costruttivo, dal momento che la società ha escluso le parti sociali da ogni livello di interlocuzione, emanando policies considerate in contrasto con il contratto collettivo nazionale;
sottodimensionamento del personale,
ristrutturazioni aziendali, nelle quali i dipendenti vengono trattati come pedine, spostati senza logica o preavviso, senza alcuna valorizzazione delle loro competenze;
deterioramento del clima lavorativo, con un ambiente denunciato di timore diffuso.
Elena Toraldo, rappresentante di First Cisl Roma e Rieti, ha evidenziato la totale mancanza di dialogo tra Consap e le organizzazioni sindacali, sottolineando altresì come questa chiusura abbia compromesso il senso di appartenenza e la cultura aziendale.
In generale, i sindacati hanno sottolineato la necessità di affrontare le problematiche che ostacolano il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale (CIA) e il ripristino di un clima lavorativo sereno e rispettoso.
La risposta di Consap
Rapida è stata la risposta da parte dell'amministratore delegato di Consap, Vincenzo Sanasi D'Arpe. Quest'ultimo, dopo lo sciopero del 10 maggio, ha dichiarato di essersi impegnato nel cercare di risanare una difficile situazione finanziaria e patrimoniale, nonché di realizzare un cambiamento culturale all'interno dell'azienda, mediante il riconoscimento e la valorizzazione del lavoro dei dipendenti meritevoli.
Relazioni sindacali interrotte: il lungo stallo in Consap e i costi per i lavoratori
Nonostante i suddetti scioperi, del 10 e del 24 maggio 2024, tuttavia, non vi è stato un cambiamento nella condotta di Consap Spa. Infatti, le relazioni sindacali, già in stallo da quasi tre anni, continuano a essere, a detta dei sindacati, inesistenti e connotate da una gestione che appare apertamente ostile al dialogo con le parti sociali escludendo le organizzazioni sindacali da ogni processo decisionale.
Da ultimo anche il confronto relativo alla piattaforma per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale (CIA), sempre sulla base di quanto riferito dalle organizzazioni sindacali sembrerebbe essere ancora una volta "latitante".
Una vicenda per certi versi simile a quella appena descritta riguarda la posizione dei 650 lavoratori della Consob, i quali, in data 11 aprile 2024, hanno proclamato uno sciopero per denunciare la gestione arrogante da parte della Commissione, come riportava la Repubblica nell'articolo del 12 aprile 2024.  Lo sciopero ha registrato un'adesione pari al 50% dei dipendenti Consob ed è stato accompagnato da un comunicato dai toni fortemente critici, firmato da diverse sigle sindacali. Nel documento si accusava la Commissione di "mancanza di ascolto e dialogo con i sindacati" e si denunciavano "favoritismi nei confronti di personale fiduciario".
Si è trattato del secondo sciopero nella storia della Consob: il primo, risalente al 2011 sotto la presidenza di Giuseppe Vegas, era stato meno incisivo perché non sostenuto da un fronte sindacale unitario. Questa volta, invece, il direttore generale, Luca Filippa, ha incontrato le sette sigle sindacali. L'incontro si è protratto per oltre due ore, portando alla decisione di istituire un tavolo tecnico per affrontare problematiche irrisolte, alcune delle quali in sospeso da anni. Tra le questioni segnalate dai dirigenti, funzionari e dipendenti dell'ente figurano la gestione della mobilità del personale, il completamento delle piante organiche - con particolare riferimento all'area manageriale, che comprende l'80% dei dipendenti - e il problema delle numerose posizioni vacanti coperte ad interim, dovuto ai ritardi nelle procedure di selezione. L'interno dell'ente sarebbe segnato anche da un considerevole contenzioso giuridico, con numerosi ricorsi individuali o collettivi (almeno 15-20), legati principalmente al nuovo regolamento del personale.
Quali le possibili motivazioni alla base di tali condotte nell'ambito del mondo "parastatale" da sempre maggiormente tutelato per i lavoratori ed ossequioso del "bon ton" nelle relazioni industriali?
Le recenti norme sulla possibilità di licenziare lavoratori in smart working dopo due settimane di assenza sembrano, purtroppo, presagire un mondo del lavoro sempre meno tutelato sia sul fronte normativo che "materiale".



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PNRR e rigenerazione urbana: gli investimenti per le città metropolitane nel 2024


Ecco i dati che emergono dal forum Perspective Smart City, tenutosi a Napoli, dove l'IFEL (Istituto per la Finanza e l'Economia Locale) ha presentato un rapporto aggiornato sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Le città metropolitane italiane sono infatti al centro di investimenti significativi nel 2024, con risorse pari a 3 miliardi di euro destinate ai capoluoghi delle 14 principali aree urbane.
Secondo il rapporto IFEL, i capoluoghi delle città metropolitane - tra cui Milano, Roma, Napoli, Torino e Palermo - rappresentano quasi un quinto degli investimenti comunali del 2023, pari a 16,3 miliardi di euro complessivi. A livello nazionale, entro la fine del 2024, il comparto comunale raggiungerà i 20 miliardi di euro di investimenti. Di questi, una quota importante è finanziata dal PNRR, che, insieme al Piano Nazionale Complementare (PNC), sostiene interventi di rigenerazione urbana mirati a migliorare la qualità della vita nei centri urbani.
Ad oggi, il sistema ReGiS, piattaforma di monitoraggio del PNRR, registra oltre 58mila progetti attivati per un valore complessivo di circa 26,7 miliardi di euro.
Rigenerazione urbana: cos'è e come funziona
Al centro delle iniziative finanziate figura la rigenerazione urbana, un concetto che indica interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente. L'obiettivo è migliorare la sicurezza e la qualità abitativa, con particolare attenzione alle periferie più fragili dal punto di vista sociale e ambientale.
Questi progetti puntano a:
ridurre il consumo di nuovo suolo, salvaguardando il paesaggio;
aumentare l'efficienza energetica degli edifici tramite materiali ecologici e fonti rinnovabili;
migliorare i servizi urbani con infrastrutture per il trasporto pubblico, aree verdi, impianti sportivi e spazi per la socialità.
Le principali misure del PNRR
La rigenerazione urbana rientra principalmente in tre misure del PNRR, ognuna con obiettivi e destinatari specifici:
Interventi di rigenerazione urbana (M5C2I2.1): rivolta ai comuni con più di 15mila abitanti, questa misura inizialmente prevedeva 3,3 miliardi di euro, poi ridotti a 1,9 miliardi dopo la revisione del Piano nel luglio 2024. Gli interventi puntano al miglioramento delle aree pubbliche e della mobilità sostenibile.
Piani Urbani Integrati (M5C2I2.2): destinata alle 14 città metropolitane, la dotazione è scesa da 2,6 miliardi a 0,9 miliardi, coperti interamente da altre fonti. Questa misura si concentra sulla manutenzione di aree pubbliche e sul rilancio del tessuto sociale e ambientale.
Programma Innovativo della Qualità dell'Abitare (PINQUA, M5C2I2.3): rivolta a comuni con oltre 60mila abitanti, città metropolitane e Regioni, questa iniziativa prevede 2,4 miliardi per promuovere l'edilizia sociale e migliorare l'accessibilità urbana.
A supporto dei Piani Urbani Integrati, inoltre, è stato istituito un fondo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) da 270 milioni di euro, destinato a progetti promossi in partenariato pubblico-privato.
L'indagine IFEL rivela che, a luglio 2024, sono stati avviati complessivamente 3.855 progetti di rigenerazione urbana, con un valore totale di 11,7 miliardi di euro, di cui 9,8 miliardi finanziati dal PNRR. La dimensione media dei progetti si attesta intorno ai 3 milioni di euro, ma il 68% delle risorse è indirizzato a città con meno di 100mila abitanti, comprese quelle ricomprese nei perimetri delle città metropolitane.
Circa la metà degli interventi riguarda progetti con budget compreso tra 1 e 5 milioni di euro, mentre 217 progetti superano la soglia dei 10 milioni, raggiungendo un valore complessivo di oltre 3,6 miliardi.
Prospettive future
La rigenerazione urbana si configura come un pilastro essenziale del PNRR, capace di coniugare sviluppo sostenibile e rilancio economico. Entro il 2026, quando si concluderà la fase attuativa del Piano, sarà possibile tracciare una mappa dettagliata degli interventi e valutarne l'impatto sulle città italiane, grandi e piccole.
In un momento cruciale per la trasformazione urbana del Paese, questi progetti rappresentano un'opportunità strategica per migliorare la qualità della vita dei cittadini e ridurre le disuguaglianze territoriali.


LENTEPUBBLICA

Il Ddl lavoro è legge: montano le polemiche.


Non è un bel regalo quello che troveranno molti lavoratori Italiani sotto l'albero, secondo i primi commenti raccolti a caldo dalle opposizioni parte del parlamento e da alcune sigle sindacali: il Ddl lavoro è legge ma montano ancora le polemiche.
Tiepida la reazione di Confcommercio, secondo cui "Il nuovo disegno di legge introduce importanti novità per il mondo del lavoro e delle imprese".
I numeri vedono comunque il Senato approvare con una netta maggioranza, 81 voti favorevoli e solo 47 contrari, un astenuto, dopo il via libera ottenuto alla Camera il 9 ottobre scorso il DDL recante " Disposizioni in materia di lavoro" è dunque legge della Repubblica.
Le polemiche che ruotano attorno alla conversione in legge del Ddl Lavoro
Al centro della polemica vi sono soprattutto due passaggi del DDL, nello specifico, il primo si individua all'art. 19 del Decreto che stabilisce come l'assenza ingiustificata del lavoratore che duri oltre il termine previsto dal contratto collettivo o, in mancanza di previsione contrattuale, oltre i quindici giorni, dia vita direttamente alla chiusura del rapporto di lavoro per volontà del lavoratore senza che sia necessario applicare la disciplina sulle dimissioni telematiche. Quindi equivalga a delle Dimissioni, facendo così perdere al lavoratore il diritto alla Naspi oltre che ad altri eventuali sistemi di tutela.  
Proprio su questo articolo si sono scatenate le opposizioni, Pd in testa, secondo le quali questo non sarebbe altro che un modo per aggirare il divieto delle dimissioni in bianco ed è "un ulteriore attacco ai diritti di donne e uomini, esponendoli a licenziamenti senza giusta causa", sostiene il M5s. Il collegato lavoro "è una sommatoria di norme pericolose", sostiene la senatrice dem, ex segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan.
L'altro passaggio che ha fatto molto discutere, l'art 10, con il titolo 'semplificazioni in materia di somministrazione di lavoro' prevede la possibilità di superare, sul totale dei lavoratori con contratti stabili, il tetto del 30% previsto per i lavoratori con contratto di somministrazione a tempo determinato. La nuova norma, con un escamotage, non solo esclude dal conteggio totale quei lavoratori assunti a tempo indeterminato dalle agenzie interinali, ma anche tutti i lavoratori entrati con quote 'speciali' come gli stagionali, i tirocinanti per le aziende start-up o per sostituzioni di maternità o ancora gli assunti ultra50enni.  Secondo le dichiarazioni di Cgil e Uil una sponda versa una ulteriore 'precarizzazione' del lavoro ed una situazioni peggiorativa  delle condizioni di vita delle persone.
La Ministra Calderone però rispedisce al mittente le polemiche replicando in conferenza stampa "È il completamento di un anno di lavoro, che si accompagna ad una serie di interventi fatti, all'insegna della semplificazione e della stabilità del lavoro, non certamente di aumento della precarietà. Sosteniamo il lavoro sicuro e di qualità".
Negli intenti del decreto, quelli di giungere alla semplificazione dei numerosi adempimenti connessi al rapporto di lavoro, con focus anche sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ma anche propriamente 'burocratici, come quelli riferiti alla disciplina dei contratti di lavoro, all'adempimento degli obblighi contributivi e agli ammortizzatori sociali.
Per riassumere i principali cambiamenti in una veloce carrellata, si comincia dall'art. 1 una serie di novità in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
L'art. 6  prevede la possibilità per il lavoratore in cassa integrazione di svolgere attività di lavoro in forma subordinata o autonoma, salvo dover comunicare tempestivamente all'INPS l'inizio della nuova attività. Durante lo svolgimento di tale attività perde il diritto al trattamento di integrazione salariale, questo al fine di favorire la ricerca di nuove opportunità lavorative. All' art. 7 viene estesa la possibilità per il professionista di sospendere il decorso dei termini relativi a adempimenti fiscali e contributivi. In caso di parto o di interruzione della gravidanza avvenuta oltre il terzo mese.
All'art. 11 vengono introdotte novità  in materia di attività stagionali  individuate da decreto (Dpr del 1963) in alternativa alla contrattazione collettiva.  Con l'art. 13 ridefinisce il periodo di prova dei contratti a tempo determinato stabilendo criteri univoci per la durata. Rispetto alla disciplina dello smart working all' art. 14 è previsto che il datore di lavoro comunichi, in via telematica al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, i nominativi dei lavoratori e la data di inizio e di fine del lavoro agile entro cinque giorni dalla data di avvio o termine del periodo. Con gli art. 15 , 16 e 18 si destinano  a  tutte le tipologie di apprendistato le risorse prima destinate al solo apprendistato professionalizzante. E' prevista inoltre la possibilità di trasformare l'apprendistato per la qualifica e il diploma professionale anche in apprendistato professionalizzante e/o di alta formazione e ricerca.
Con l' art. 20 viene introdotta la possibilità di svolgere procedimenti di conciliazione lavorativa anche attraverso la modalità telematica.
L'articolo 23 introduce, già a aprtire dal prossimo 1° gennaio 2025, la possibilità per INPS e INAIL di autorizzare la rateizzazione dei debiti contributivi non ancora affidati alla riscossione, fino a un massimo di 60 rate mensil per favorire la regolarizzazione spontanea dei debiti contributivi.


LENTEPUBBLICA

Comuni - Manfredi: "Coesione sociale è sfida da vincere, serve agenda di sistema per il Paese"


Il presidente Anci Gaetano Manfredi interviene in materia di coesione sociale alla presentazione dell'indagine sulla qualità della vita nei Comuni del Sole24 Ore: "Per combattere spopolamento aree interne serve un'agenda che parta dal potenziamento di servizi, una politica di valorizzazione turistica integrata può essere un valido supporto".
"La sfida principale che abbiamo davanti è quella della coesione sociale: abbiamo una società sempre più frammentata ed è fondamentale rafforzare principi di solidarietà e coesione all'interno delle nostre comunità. Da presidente Anci, penso che dobbiamo mettere in campo tre diverse agende che si concretizzino in un progetto di sistema: una per le grandi aree metropolitane, dove il tema delle diseguaglianze è diventato critico creando tensioni nel corpo sociale; una per i Comuni di media dimensione che per loro caratteristiche rispondono meglio alle esigenze di sicurezza e nei servizi erogati; ed una per i piccoli Comuni e le aree interne, dove la sfida da vincere passa dalla lotta allo spopolamento ed alla carenza dei servizi".
Lo ha detto il presidente dell'Anci Gaetano Manfredi, intervenendo alla presentazione dell'indagine sulla qualità della vita in Italia, stilata da Lab24 de Il Sole 24 Ore.
In particolare, per le aree interne, Manfredi ha sottolineato "l'esigenza, come indicato dall'Anci, di sviluppare una politica mirata con priorità sul rafforzamento dei servizi territoriali, ad iniziare dalla scuola e dalla sanità: migliorare i servizi ed i collegamenti significa -ha spiegato - aiutare le giovani coppie ad avere una prospettiva di vita restando in una parte del Paese dove vive quasi un quarto dell'intera popolazione e togliendo loro la spinta a spostarsi verso le grandi aree urbane".
Il presidente Anci ha ricordato come "con il Pnrr si sta cominciando a dare una risposta importante alla necessità di infrastrutture nelle aree urbane e interne. In questo quadro, "il tema dei trasporti è fondamentale così come sono importanti i servizi educativi. Avere scuole belle e ben tenute è un modo per dare risposta al bisogno di educazione delle giovani generazioni e fronteggiare i fenomeni di abbandono scolastico e di scarsa qualità delle competenze evidenziate anche dall'Ocse", ha aggiunto.
Tornando al tema della valorizzazione delle aree interne, Manfredi ha indicato la necessità di sviluppare una politica di valorizzazione turistica integrata e sostenuta a livello centrale e regionale. "Abbiamo un grande patrimonio storico nelle aree interne, con un grande potenziale di attrazione verso i turisti soprattutto stranieri oggi poco sfruttato. Investire nel turismo dei piccoli borghi non è solo una importante opportunità economica, ma anche un modo per presidiare il territorio decomprimendo la spinta verso le grandi aree urbane. Dobbiamo creare una maggiore connessione tra i grandi hub turistici delle città d'arte e i tanti piccoli centri tagliati fuori dai circuiti turistici", ha concluso Manfredi.


QUOTIDIANO DI SICILIA 

Sicilia d'Inverno, il progetto da un milione di euro per attirare turisti non solo in estate.


Diventare protagonista del settore turistico non solo d'estate, quando sole e mare la fanno da padroni, ma anche nelle stagioni più fredde. Anzi sfruttare le condizioni climatiche differenti, come quelle dell'inverno in Sicilia, per proporre itinerari diversi rispetto a quelli tradizionali del turismo. È la scommessa dal valore di oltre un milione di euro che la Regione Siciliana ha deciso di lanciare, puntando ad attirare nell'isola turisti sia dalle altre parti d'Italia che dall'estero.
In queste settimane gli uffici dell'assessorato al Turismo hanno pubblicato gli avvisi per aggiudicare i servizi pubblicitari necessari ad acquisire spazi nelle principali emittenti nazionali. Il piano presentato dall'assessora Elvira Amata e approvato a novembre dalla giunta Schifani prevede anche lo stanziamento di fondi per arrivare a chi usa la tv soltanto per lo streaming e chi invece usa i social network.
Sicilia, gli spot televisivi per il turismo d'inverno
"Oggetto della campagna sarà la messa in onda di 6 spot tematici a firma del regista Nico Bonomolo, della durata di 30 secondi ciascuno, da mandare in onda sulle principali emittenti televisive nazionali in chiaro (Rai1, Rai2, Rai3, Canale5, Rete4, Italia1, La7) e sulla piattaforma Netflix". Il proposito è contenuto nella relazione del progetto per il turismo denominato Sicilia d'Inverno.
L'investimento televisivo è stato quantificato 700mila euro ed è stato così ripartito: 240mila euro per le reti Rai, 240mila per le reti Mediaset, 80mila per La7 e 140mila euro per gli spazi su Netflix. In quest'ultimo caso, si legge nel progetto, "la campagna pubblicitaria audiovisiva dovrà riguardare i Paesi Italia, Francia, Germania e Regno Unito, con budget distribuito secondo le seguenti percentuali approssimative: Italia 20 per cento, Francia 28 per cento, Germania 28 per cento, Regno Unito 24 per cento".
L'obiettivo minimo da raggiungere è quello di 2,2 milioni di impression, mentre per l'agenzia di comunicazione a cui verrà affidato l'incarico è previsto un aggio non superiore al 15 per cento del contratto.
"I video tematici realizzati puntano sugli attrattori classici della Sicilia: cultura, natura, gastronomia, attività all'aria aperta, borghi e Agrigento capitale della Cultura 2025, al fine di favorire - viene specificato - la riscoperta dell'anima autentica della Sicilia, destinazione carica di emozioni e di suggestioni, una vera immersione nella bellezza in tutte le sue sfaccettature".
Gli altri obiettivi
La campagna per il turismo Sicilia d'inverno si baserà anche sulla realizzazione di materiali stampati e sull'aggiornamento del sito visitsicily.info oltre che dei canali social istituzionali. L'obiettivo è quello di occupare più spazi possibili. "Una locuzione inglese sintetizza perfettamente l'essenza della pubblicità - si sottolinea nella relazione dell'assessorato - si tratta del cosiddetto share of voice, ossia della pressione pubblicitaria rispetto ai diretti competitor, espressa in percentuale, secondo la quale a un amento della percentuale divisibilità, corrisponde un aumento della fetta di mercato che si riesce ad acquisire sottraendola, appunto, ai diretti competitor. Non è un caso che tutte le regioni d'Italia continuino a destinare investimenti sempre più consistenti al settore pubblicitario. Particolarmente attivi in questa direzione, appaiono proprio nostri diretti competitor: Calabria, Puglia e Sardegna".
Il momento favorevole
A sostegno dell'opportunità di investire in pubblicità l'assessorato ha attinto al report Congiuntura 2023 prodotto da Confindustria. "L'analisi dimostra in modo incontrovertibile un'inversione di tendenza del turismo italiano: 50 miliardi di introiti da flussi esteri nel 2023 contro i 30 miliardi del 2019, anno d'oro per il turismo estero in Italia. Un dato che si accompagna - secondo alcune fonti- alla prospettiva di un posizionamento al secondo posto delle mete europee con un maggior numero di turisti stranieri, registrato nel primo semestre dell'anno, che evidenzia una risalita nel ranking rispetto alla quarta posizione del 2022".


QUOTIDIANO DI SICILIA 

Finanziaria, c'è la data definitiva: "Approvazione entro il 28 dicembre"


Ci siamo, l'approvazione della Manovra Finanziaria è ormai dietro l'angolo. Ad annunciare la data è stato il presidente Ars Gaetano Galvagno nel corso dello scambio di auguri con la stampa parlamentare. La conferma, successivamente, è arrivata anche dal governatore della Regione Siciliana, Renato Schifani.
La Finanziaria sarà approvata sicuramente entro il 28 dicembre. Il regolamento ci dice che deve essere approvata entro 45 giorni dal giorno in cui è stata assegnata alle commissioni". Così il presidente dell'Ars, Gaetano Galvagno, nel corso del tradizionale scambio di auguri con la stampa parlamentare. C'è poi l'invito alle opposizioni a fare sì che la legge di stabilità possa essere votata nel più breve tempo possibile. Ogni giorno in meno sarà un giorno guadagnato, ma non ci sarà contingentamento dei tempi".
Schifani: "Ok a manovra entro fine anno"
Anche il presidente della Regione ha confermato l'approvazione del testo entro la chiusura del 2024: ""L' obiettivo del governo è chiudere la manovra finanziaria entro l'anno, perché ha rispettato tutti i tempi procedurali inerenti alla presentazione dei documenti contabili. Avremo sempre un'atteggiamento dialettico nei confronti dell'opposizione".
Noi aperti al confronto: continueremo ad attenzionare mondo del lavoro e fasce deboli"
"Confido - prosegue Schifani - su un atteggiamento responsabile dell'opposizione, così come lo è stato sempre in questa legislatura. Siamo pronti ad ascoltare, naturalmente, le proposte migliorative, dovessero essere condivise, e quegli elementi che affrontino questioni emergenziali che tutt'ora viviamo. Il nostro governo continuerà a dare attenzione al mondo del lavoro, alle fasce deboli, a chi non ce la fa e ai tanti bambini che vivono male perché abbandonati: c'è un mondo parallelo che vive al buio non della carità ma dell'isolamento. A quel mondo io ho guardato da presidente del Senato e guardo ancora oggi, con le misure in aiuto, contro la povertà".
"Non è uno spot - prosegue - ma un'indennità che garantisce a qualche famiglia, che non ce la fa, di avere aiuti per un anno. Non c'entra niente con il reddito di cittadinanza, che noi abbiamo contestato perché impediva ai giovani di lavorare togliendogli ogni stimolo. Stiamo studiando ulteriori misure per far crescere l'economia e le comunicheremo in occasione della Finanziaria. Vogliamo che i nostri ragazzi non siano costretti ad andare via dalla Sicilia".



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Al via i lavori sui ponti di dodici strade provinciali dell'Agrigentino


L'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aggiudicato l'appalto relativo all'accordo quadro per la manutenzione straordinaria di ponti e viadotti lungo alcune strade provinciali. La gara, alla quale hanno preso parte 44 imprese, è stata effettuata con procedura aperta in modalità telematica ed inversione procedimentale sulla Piattaforma Telematica Certificata Maggioli, ed è stata aggiudicata alla "Ng StradeE Srl" con sede a Santa Maria Capuavetere (CE) che ha offerto il ribasso del 31,375% per un importo contrattuale complessivo di 1.730.000 euro (compresi 51.900 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso).Gli interventi, progettati dal Settore Infrastrutture Stradali, riguarderanno ponti e viadotti lungo le seguenti dodici strade:
n. 1 Villaseta-Quadrivio Spinasanta
Sp n. 2 Piano Gatta-Montaperto-Giardina Gallotti
Sp n. 3 Bivio Caldare-Favara
Sp n. 5 Camastra-C. Aronica
Sp n. 9 Ravanusa-Fiume Salso
Sp n. 19 Sant'Elisabetta-San Biagio Platani-Alessandria della Rocca
Sp n. 30 Cattolica Eraclea-Minoa
Sp n. 53 Bivio Sparacia-Ponte Platani-Perciata
Sp n. 58 Bivio Casteltermini-Staz. Cammarata-Bivio Castronovo
Sp n. 61 Montallegro-Ribera
Nc. n. 2 ex Esa del Magaggiaro
Nc n. 24 collegamento esterno Burgio-Lucca Sicula,.Questi lavori sono stati interamente finanziati con fondi del Ministero delle Infrastrutture. A breve la firma del contratto d'appalto con l'impresa aggiudicataria.












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