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Le indennità sono escluse dal tetto al salario accessorio
La Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Lombardia, ha fornito un importante delucidazione su un tema complesso, chiarendo che le indennità sono escluse dal tetto al salario accessorio. Nel parere n. 233 del 18 novembre 2024, l'organo di controllo ha risposto ai dubbi sollevati dal Comune di Sovere sull'interpretazione dell'articolo 110, comma 3, del Testo unico degli enti locali (Tuel). Questa disposizione stabilisce che il trattamento economico per gli incarichi a contratto debba essere definito in stretta relazione al bilancio dell'ente, senza gravare sul costo contrattuale e del personale.I quesiti posti ai giudici contabili. Il Comune ha richiesto chiarimenti su tre aspetti specifici: Limiti di spesa complessiva: se la spesa per un incarico a contratto debba rientrare nei tetti di spesa fissati dalla legge n. 296/2006, che calcola la media della spesa per il personale del triennio 2011-2013.Incidenza del salario accessorio: se i costi relativi a indennità di risultato e di posizione debbano essere considerati ai fini del rispetto del tetto previsto dall'articolo 23, comma 2, del d.lgs. n. 75/2017, che limita le risorse destinate al trattamento accessorio al livello registrato nel 2016.Indennità ad personam: se un'eventuale indennità aggiuntiva concessa dalla Giunta comunale debba essere inclusa nel calcolo del limite relativo al salario accessorio. Il parere della Corte: indennità escluse dal tetto al salario accessorio
La Corte ha risposto punto per punto, fornendo indicazioni utili per tutti gli enti locali che si trovano a gestire situazioni analoghe. Spesa complessiva: la Corte ha confermato che i costi legati all'assunzione di un responsabile tecnico mediante incarico ex art. 110, comma 1, Tuel, devono essere inclusi nei limiti previsti dalla legge n. 296/2006. Questo significa che la spesa complessiva per il personale, anche per gli incarichi a contratto, deve rispettare i tetti imposti dal bilancio triennale di riferimento. Salario accessorio: anche i costi legati alle indennità di risultato e di posizione rientrano nei vincoli fissati dall'articolo 23, comma 2, del d.lgs. n. 75/2017. Di conseguenza, il totale delle risorse destinate al trattamento accessorio non può superare l'importo registrato nel 2016.Indennità ad personam: su questo punto, la Corte ha fatto una distinzione fondamentale. Poiché questa voce fa parte del trattamento economico fondamentale, non può essere considerata un costo accessorio e, pertanto, non rientra nei limiti specifici del salario accessorio. Tuttavia, resta soggetta ai tetti generali imposti dalla legge n. 296/2006 sulla spesa complessiva per il personale. Le conclusioni emerse dalla decisione
Il parere della Corte dei conti chiarisce molti dubbi sull'applicazione delle normative che regolano gli incarichi a contratto negli enti locali. Le indicazioni fornite, oltre a garantire una gestione più trasparente delle risorse pubbliche, rappresentano un punto di riferimento per le amministrazioni comunali che devono bilanciare esigenze operative e rispetto dei vincoli di bilancio.
GIORNALE DI SICILIA
Finanziaria, la manovra punto per punto: dai fondi destinati a Palermo ai finanziamenti doppione.
A ognuno dei 70 deputati è andato un budget di un milione e 420 mila euro, contributi a pioggia che saranno erogati direttamente dai sindaci. Non accadeva dal 2005 che l'Ars approvasse la Finanziaria di questi tempi. Il governo evita così l'esercizio provvisorio, rendendo regolare la spesa già da giovedì prossimo. Ma tutto questo ha un prezzo enorme, perché per abbassare il muro dell'ostruzionismo, alzato da Pd e 5 Stelle e pure da pezzi della maggioranza che nei giorni scorsi hanno agito per il tramite dei franchi tiratori, Palazzo d'Orleans ha messo sul piatto 100 milioni in più.
A ogni deputato 1,4 milioni
Tanti ne sono serviti per finanziare gli emendamenti dei deputati, sia di maggioranza che di opposizione. Ed essendo i parlamentari 70, la media matematica indica che a ognuno di essi è andato un budget di un milione e 420 mila euro. Così, alle 9 di ieri mattina (sabato 28 dicembre), ha visto la luce un maxi emendamento che contiene 69 articoli in 75 pagine fitte di contributi a pioggia parcellizzati e camuffati dietro fondi ai Comuni per svariate tipologie di intervento: formalmente le associazioni vicine ai deputati restano escluse ma il canale di finanziamento del 2025 non sarà l'Ars direttamente, saranno i sindaci che sul territorio fanno riferimento ai vari deputati. Aggirato così l'ostacolo del «caso Auteri», cioè dei contributi senza bando che hanno finanziato associazioni amiche dei parlamentari, soprattutto nel mondo dello spettacolo.
La manovra vale 955 milioni
Come detto, il totale di queste misure a pioggia vale circa 100 milioni. Ma ci sono anche altri articoli inseriti dal governo, per misure di più ampio respiro, che portano la spesa aggiuntiva rispetto al testo base fino a 300 milioni. In questo modo la Finanziaria vale 955 milioni, il testo arrivato in aula due settimane fa ne valeva 650.
L'escamotage per i contributi
L'escamotage trovato dai partiti per erogare finanziamenti in modo diretto si è trasformato nella formazione di elenchi interminabili di contributi ad hoc ai Comuni. Dentro questi elenchi dal titolo generico si camuffano però anche associazioni, feste e sagre che sulla carta dovevano restare fuori dai giochi, almeno in questa fase. Così, nell'elenco dei 59 Comuni destinatari di contributi extra per scuole e attività culturali spunta il contributo da 30 mila euro per l'orchestra e il coro Sheherazade di Paceco. Il cuore del maxi emendamento è un fondo da 15 milioni e 835 mila euro creato per erogare 272 finanziamenti a vari Comuni. Ma fra questi che vengono chiamati «fondi per promozione e attività di marketing» spuntano misure ancora più dirette: 50 mila euro per il Filmfestival di Belpasso, 190 mila per il beach volley a Ragusa, 80 mila per gli Archi di pane a San Biagio Platani, 100 mila euro per la festa di Li Schietti a Terrasini, 50 mila per la sagra della pesca a Bivona, 25 mila per quella del pesce ad Augusta e 100 mila per quella del cannolo a Piana degli Albanesi, 110 mila per quella del carciofo a Cerda. Senza dimenticare i 50 mila euro per Sicilia Gourmet a San Cipirello, 75 mila per il Terra d'Amuri Music Fest di Pollina, 35 mila per il Jazz festival di Brolo e altrettanti per la Sfilata dell'Orso e della Principessa a Saponara, 25 mila anche per Vivi Ficarazzi. Uno dei finanziamenti più elevati è quello da 200 mila euro per il palio dei Normanni a Piazza Armerina. Scorrendo l'elenco spiccano altre misure ad hoc: 25 mila euro per Festivalando a Segesta, 100 mila per l'Estate trabiese, 100 mila per le Notti di Ghiaccio a Marineo, 25 mila per la festa di San Giuseppe a Santa Maria di Licodia.
I fondi a Palermo
Parecchie voci premiano Palermo: 100 mila euro per il Sicily for Life, 45 mila per l'Aedi Storytelling fest, 40 mila per Sicilia Cabaret. E poi ci sono anche 25 mila euro per il festival The Shock, 25 mila per Lo sport non va in vacanza, 25 mila pure per Spiaggia in movimento, 25 mila per la Passione di Cristo a Partanna Mondello. Non mancano i carnevali: 200 mila per quello di Acireale, 25 mila euro per quello di Cinisi, 25 mila per quello di Montelepre, 30 mila per quello di Montevago, 50 mila per Grisì.
I contributi doppione
Ci sono perfino Comuni che ottengono due volte finanziamenti per la stessa iniziativa. È il caso di Montemaggiore Belsito che si vede approvare 50 mila euro per i festeggiamenti in onore del Crocifisso e 20 mila per il Carnevale. Ragusa fa anche meglio: 100 mila euro «per la messa in onda di spot promozionali», altri 100 mila per «prodotti televisivi di promozione turistica» e 300 mila per altri «interventi di promozione turistica».
I premi ai teatri
Neanche i teatri sfuggono ai premi a pioggia che si aggiungono ai fondi ordinari: 45 mila euro al Massimo di Palermo per far nascere un'accademia di cantanti lirici, 300 mila al Pirandello di Agrigento, 50 mila al teatro Al Massimo di Palermo. Grazie a 500 mila euro, scongiurata la vendita all'asta del patrimonio della fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella.
Microaiuti per opere pubbliche
Il capitolo di contributi a pioggia dal peso maggiore è quello destinato a interventi di riqualificazione urbana: verrà gestito dall'assessorato alle Infrastrutture, guidato dal meloniano Alessandro Aricò, e vale 60 milioni e 445 mila euro con cui vengono erogati 524 microfinanziamenti che premiano Comuni, enti ecclesiastici e fondazioni. Serviranno a realizzare opere pubbliche e impianti vari.
I campi sportivi
Altro capitolo di grande peso è quello che vale 6 milioni e 166 mila euro e finanzia impianti sportivi in 40 Comuni. È un fiorire di campi da padel, calcetto e palazzetti dello sport.
664 contributi a pioggia
La Finanziaria si traduce così in una decina di elenchi che mettono insieme 664 contributi a pioggia (la media di 9,4 a deputato). Non c'è Comune fra quelli di provenienza dei 70 parlamentari che non sia stato premiato da questi capitoli di spesa. È, questa, la fotografia più chiara dell'accordo trasversale che ha poi portato all'approvazione della manovra con 39 voti a favore e 20 contrari. Il plotoncino di 3 deputati di Sud chiama Nord, il movimento di Cateno De Luca, si è astenuto, complice la valanga di contributi per il fortino elettorale dei Comuni messinesi (da Taormina a Fiumeddinisi passando per Santa Teresa Riva) su cui arrivano le cifre più alte. Dalla Finanziaria il governo esce quindi con numeri più ampi, e di molto, visto che l'opposizione può ormai contare solo sugli 11 deputati dei 5 Stelle e sugli altri 11 del Pd.
Il no al bando
Respinto invece l'appello delle 103 associazioni escluse dai contributi a pioggia nel 2024 e raggruppate negli Stati Generali dello Spettacolo: non c'è stato l'aumento del fondo che mette i contributi a bando (il Furs). Soluzione per la quale si è battuta, la 5 Stelle Roberta Schillaci che però è riuscita ad ottenere solo 500 mila euro in più a fronte dei 3,5 richiesti. Il Furs vale appena di 7 milioni e su questi dovrà sperare chiunque non è stato premiato da un contributo ad hoc.
Schifani: «In manovra c'è di più»
Il presidente Schifani ha preso le distanze da questi contributi e ha concentrato la sua analisi su tutto il resto: «Con la Finanziaria superiamo un'altra pagina di precariato, variamo misure per la crescita del tessuto economico e per sostenere i consumi, prevediamo investimenti contro la crisi idrica e stanziamo importanti risorse per gli enti locali. Per il secondo anno consecutivo evitiamo l'esercizio provvisorio e oltre un quarto del valore della manovra, 280 milioni, è destinato a investimenti mentre il fondo sanitario cresce di 120 milioni».
GIORNALE DI SICILIA
Il presidente dell'Ars, Galvagno: «Così abbiamo premiato tutti, da gennaio al lavoro su nuovi criteri»
«Non c'era la volontà politica di assegnare i contributi solo tramite bando»: Gaetano Galvagno, presidente dell'Ars, spiega così la decisione di aver mantenuto in vita il sistema dei fondi a pioggia, rinunciando a percorrere la via della gara pubblica. «Ma aver previsto una serie di finanziamenti attraverso i Comuni permette di evitare che vadano direttamente alle associazioni e di essere certi che a beneficiarne alla fine siano i cittadini», è la sintesi che lo scranno più alto di Sala d'Ercole, espressione di FdI, consegna nelle ore immediatamente successive al varo della manovra.
Presidente, la Finanziaria è stata varata nei tempi previsti, evitando l'esercizio provvisorio. Però accanto a misure di grande impatto c'è di nuovo una valanga di contributi a pioggia. Come giudica la manovra?
«Io sono soddisfatto. Felice di aver centrato un obiettivo importante. È vero che questa dovrebbe essere la normalità, ma in passato non si rispettavano questi tempi. Certo, si può fare di più e meglio. E probabilmente d'ora in poi dobbiamo migliorare sotto il profilo qualitativo delle leggi approvate».
C'era proprio bisogno dei fondi a pioggia, senza bando?
«Non sono andati direttamente alle associazioni».
Però è evidente che facendoli arrivare ai Comuni si crea solo un meccanismo di intermediazione. Saranno i sindaci a veicolare i fondi, sempre senza bando.
«Molti dei contributi di cui stiamo parlando sono destinati a opere urbanistiche, alla rigenerazione del territorio, al recupero di chiese ed edifici pericolanti, alla creazione di impianti e strade. Sono tutte cose utili di cui beneficeranno i cittadini. Il fatto che la spesa sia materialmente fatta dai Comuni fa sì che la responsabilità delle scelte sia comunque di un amministratore pubblico».
Lei però aveva detto che avreste cercato un criterio più equo, anche se aveva premesso che sarebbe stato difficile che fosse anche uguale per tutti.
«E continuo a pensarlo. Infatti a gennaio dovrà essere affrontato il problema di trovare un criterio definitivo ed equo di assegnazione delle risorse. Lo faremo in una legge che conterrà anche altre misure rimaste fuori da questa Finanziaria».
C'era un appello di 103 enti a mettere le somme che avete usato per i contributi in un capitolo che finanzia il Furs, cioè il fondo che assegna risorse tramite un bando pubblico evitando di creare figli e figliastri. Non si poteva fare così?
«Non c'era la volontà politica. Però quest'anno c'erano tante risorse e questo ha permesso comunque un'ampia condivisione delle scelte».
Quindi anche l'opposizione era d'accordo su questo modo di procedere?
«L'opposizione è entrata nel dibattito in modo responsabile. E non è stata una questione di budget».
Qual è il bilancio politico di questa maratona legislativa all'Ars?
«Ancora una volta c'è stata una grande intesa con il presidente Schifani. Al di là di inesistenti polemiche, il rapporto fra noi è forte».
Sta smentendo chi la vede come un candidato alla successione di Schifani a Palazzo d'Orleans?
«Lo dico in modo chiaro, io non sono candidato alla presidenza della Regione. A parte il fatto che non sono io a decidere, mi auguro che Schifani completi la sua azione e quindi possa svolgere il secondo mandato. Il nostro rapporto è solido, non c'è alcuna polemica. Per quanto mi riguarda, se il mio partito sarà d'accordo e se avrò il consenso del prossimo Parlamento, mi farebbe piacere restare alla presidenza dell'Ars».
Come giudica i primi due anni del governo Schifani?
«Il bilancio è assolutamente positivo. Ora, approvata la Finanziaria, si può pensare a un piano delle acque che abbia una visione strategica e crei una organizzazione che si basi su scelte e valutazioni definitive per metterci alle spalle l'emergenza».
E all'Ars, quale calendario ha in mente?
«Come dicevo poco fa, fra gennaio e febbraio lavoreremo al Collegato alla Finanziaria che conterrà anche le misure per le Zes. Io poi spingo per approvare la legge denominata Liberi di scegliere che offre opportunità di lavoro e di inserimento sociale ai figli di chi è detenuto o ha comunque avuto guai giudiziari. È una legge che ha un consenso trasversale. Poi penso non sia più rinviabile la riforma dei consorzi di bonifica».
LENTEPUBBLICA
Certificati di assenza dal lavoro: stop ai dati sanitari.
Il Garante della Privacy interviene sulla materia dei certificati di assenza dal lavoro, sancendo in un recente provvedimento lo stop ai dati sanitari.
L'Autorità ha sanzionato un'Azienda Sanitaria Territoriale con una multa di 17mila euro per aver violato le norme sulla privacy.
Le certificazioni rilasciate per giustificare assenze dal lavoro o l'impossibilità di partecipare a concorsi non devono contenere informazioni che possano rivelare dettagli sulla salute del richiedente.
Ecco nel dettaglio il contenuto del provvedimento.
Il caso
L'intervento dell'Autorità è scaturito dal reclamo di una paziente. Il certificato ricevuto dalla donna riportava il reparto ospedaliero presso cui era stata erogata la prestazione sanitaria, una pratica che contrasta con i principi di sicurezza e minimizzazione del trattamento dei dati personali. Secondo la normativa, infatti, i dati trattati devono essere adeguati, pertinenti e limitati alle finalità strettamente necessarie.
Certificati di assenza dal lavoro: stop ai dati sanitari
Il Garante ha sottolineato che l'Azienda sanitaria, in quanto responsabile del trattamento dei dati, non ha adottato misure adeguate per garantire il rispetto del principio di "privacy by design". Questo principio prevede l'implementazione di accorgimenti tecnici e organizzativi fin dalla progettazione dei processi, al fine di proteggere i dati personali e tutelare i diritti degli interessati.
Nonostante, a seguito del reclamo, l'Azienda abbia modificato i moduli e formato il personale sulle regole per la protezione dei dati, il Garante ha ritenuto necessario sanzionarla. La violazione ha coinvolto un numero potenzialmente elevato di pazienti ed è perdurata per un periodo prolungato. Inoltre, l'Azienda non ha risposto tempestivamente alle richieste di chiarimenti dell'Autorità, commettendo un'ulteriore infrazione al Codice della privacy.
Il caso evidenzia l'importanza di adottare procedure che rispettino rigorosamente la normativa sulla protezione dei dati, evitando la diffusione di informazioni sensibili che potrebbero compromettere la riservatezza delle persone. Le certificazioni mediche, quindi, devono essere redatte in modo da non includere dettagli superflui o elementi che possano ricondurre a specifiche condizioni di salute, garantendo così il diritto alla privacy di ogni individuo.
AGRIGENTONOTIZIE
Aeroporto Valle dei Templi, gli architetti protestano: "Tempi troppo lunghi per il parere dell'Enac"
La Mendola: "Abbiamo a lungo sperato di trovare il via libera sotto l'albero, quale dono natalizio per i cittadini della provincia di Agrigento, ma rimaniamo comunque fiduciosi""Troppo lunghi i tempi per il rilascio del parere di competenza dell'Enac per la realizzazione dell'aeroporto Valle dei Templi a servizio della Sicilia centro-meridionale".
Così, in una nota, interviene il presidente dell'Ordine degli architetti Rino La Mendola, lanciando un ennesimo appello alle istituzioni competenti e ai rappresentanti nazionali della politica agrigentina per sollecitare quel "via libera"" ente nazionale aeroporti civili che aprirebbe le porte all'inserimento dello scalo agrigentino nella programmazione nazionale degli aeroporti avviando quindi le procedure di realizzazione.
"Apprezziamo - continua La Mendola - l'impegno del Libero consorzio comunale che è stato reattivo e pronto a integrare lo studio di fattibilità all'esame dell'Enac con gli ulteriori elaborati richiesti. Apprezziamo l'impegno continuo del comitato pro-aeroporto e dei parlamentari che hanno già dimostrato di operare per la concreta realizzazione dell'importante scalo aeroportuale nella Piana di Licata ma non possiamo fare a meno di rilevare che, nonostante siano già trascorsi cinque mesi dalla data in cui lo studio di fattibilità all'esame dell'Enac è stato regolarmente integrato con i documenti richiesti, il parere rimane ancora una chimera. Abbiamo a lungo sperato di trovare il parere positivo dell'Enac sotto l'albero - aggiunge il presidente degli architetti - quale dono natalizio per i cittadini della provincia di Agrigento ma siamo comunque fiduciosi nel lavoro che sta svolgendo il Libero consorzio comunale per acquisire prima possibile l'importante parere. Per raggiungere l'obiettivo - conclude La Mendola - confermiamo di essere pronti a fare squadra con il Libero consorzio, con la Regione, con il comitato civico promotore dello scalo, con la Rete delle professioni tecniche, con i sindaci e con i parlamentari che, a prescindere dai colori politici, siano impegnati a promuovere la concreta realizzazione di un'infrastruttura fondamentale per lo sviluppo socioeconomico non solo della città dei templi, ma dell'intera Sicilia centro-meridionale".
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Il parere dell'Enac, comunque, non sarebbe l'ultimo passo prima dell'avvio dei lavori. Anzi. Sono gli stessi architetti a elencare gli interventi necessari: inserimento dello scalo nel piano nazionale degli aeroporti; affidamento, a professionisti esperti, del progetto di fattibilità tecnica ed economica (da non confondere con il preliminare studio di fattibilità costi-benefici redatto dalla Kpmg); acquisizione dei pareri di rito sul progetto di fattibilità tecnica ed economica; redazione, verifica e validazione del progetto esecutivo e successivo appalto dei lavori o, in alternativa, vista la natura delle opere da realizzare: affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell'esecuzione dei lavori.
"Per lo svolgimento delle attività sopra elencate e per la successiva posa della prima pietra - dice ancora La Mendola -, si stima un tempo di circa 5 anni dall'avvenuto inserimento dello scalo nel piano nazionale degli aeroporti e dal contestuale stanziamento delle risorse economiche necessarie per la realizzazione dell'infrastruttura".
ILSICILIA.IT
In Sicilia arriva il reddito di povertà per supportare le persone vulnerabili: ecco i requisiti e beneficiari
Via libera dalla giunta regionale ai criteri per l'erogazione del reddito di povertà, il sostegno "una tantum" per le famiglie meno abbienti. Voluto dal presidente della Regione, Renato Schifani, ha una dotazione di 30 milioni di euro.
In risposta ai numeri impietosi. I salari sono bassi rispetto al resto del Paese, nel settore privato il salario medio lordo è di 16.507 euro l'anno, più di 6 mila euro in meno della media nazionale. Proprio qualche giorno fa i dati Eurostat ci hanno comunicato come la Sicilia sia tre le regioni a più alto rischio di povertà di tutta Europa.
Il 30% degli 865.968 lavoratori ha salari sotto i 10 mila euro, solo 206.696 siciliani hanno un contratto a tempo indeterminato. Sono sempre più basse le retribuzioni dei giovani e delle donne, quest'ultime spesso soggette a part time involontario e a lavoro discontinuo.
E ancora, sono basse anche le pensioni, l'importo medio è pari a 1.039 euro mensili. Il 63% degli assegni è al di sotto dei mille euro mensili e il 65% di questi è percepito da donne.
Come abbiamo visto (clicca qui) la Sicilia è ancora 'maglia nera' per le persone a rischio povertà.
Dalla povertà economica a quella alimentare, fino a quella educativa che portano sempre più persone fuori dalla propria terra. Crescono e preoccupano sempre di più i dati che emergono soprattutto negli ultimi anni in Sicilia. L'Isola, ormai laureata in record negativi, deve far fronte quotidianamente a emergenze alle quali sembra a stento riuscire a trovare risposte.
"La Regione sta implementando una serie di misure destinate a combattere la povertà e a sostenere le famiglie in difficoltà", afferma l'assessore alla Famiglia, Nuccia Albano.
Questi interventi, voluti dal governo Schifani, fanno parte di una strategia più ampia che è volta a promuovere il benessere sociale e a garantire un supporto concreto alle persone vulnerabili. "Attraverso politiche attive vogliamo offrire opportunità di inclusione sociale e migliorare le condizioni di vita delle tante famiglie fragili siciliane".
Nella giornata di oggi sono state stabilite le modalità concrete per l'accesso a una misura che va incontro ai cittadini più in difficoltà per consentire loro di vivere dignitosamente. "La solidarietà è un valore in cui crediamo fermamente e che si realizza attraverso provvedimenti efficaci e mirati", queste le parole del presidente Schifani. Il governo vuole aiutare chi sta peggio e non lasciare nessuno indietro.
Un provvedimento, questo, che consente di aiutare le famiglie attraverso requisiti stringenti che intervengono nelle situazioni di maggiori criticità.
Il contributo avrà di conseguenza anche una ricaduta positiva per la società, perché i beneficiari saranno chiamati a svolgere attività utili alla comunità. "Pubblicheremo il decreto in tempi estremamente brevi e faremo in modo di rendere snelle e celeri tutte le procedure, affinché le famiglie ricevano il beneficio al più presto", conclude il presidente.
Il requisito principale, oltre a quello della residenza, è quello reddituale. La misura è rivolta, infatti, a coloro i quali nell'anno 2023 non superano l'Isee di 5 mila euro.
Verrà poi stilata una graduatoria in base al punteggio assegnato alla famiglia richiedente, il contributo economico sarà erogato secondo delle fasce, 5.000 euro oltre i 30 punti, 3.500 euro fino a 30 punti e 2.500 euro fino a 20 punti.
Il punteggio massimo di 10 punti sarà dato a chi ha un Isee tra 0 e 1.500 euro, fino 3.500 euro verranno assegnati 8 punti, mentre 6 a chi ha un Isee fino a 5.000 euro. Altri punti verranno erogati in base alla situazione familiare, ovvero, 1 punto per ogni componente, fino a un massimo di 9 punti per famiglie oltre gli 8 componenti. Due punti aggiuntivi saranno dati per ogni figlio minorenne. Vivere in affitto varrà altri 5 punti, mentre 8 punti andranno a chi vive una condizione di disagio sociale come essere ragazza madre, donna vittima di violenza o vedova con figli. A parità di punteggio sarà preferito il nucleo familiare con più figli minori, nel caso di ulteriore parità sarà preferito il nucleo familiare con disagio sociale.
I beneficiari del fondo saranno destinati ad attività socialmente utili, tenuto conto del loro stato psicofisico, in base ad intese con i Comuni di residenza. Lo svolgimento di queste prestazioni non determinerà l'instaurazione di alcun rapporto di lavoro subordinato o di pubblico impiego.
Infine, i criteri saranno fissati attraverso un decreto del presidente della Regione che verrà emanato nei prossimi giorni. L'assessorato della Famiglia e delle politiche sociali provvederà alla pubblicazione dell'avviso, mentre sarà l'Irfis a erogare le somme.
IL.SICILIA.IT
Tutti i dettagli sulla Finanziaria regionale: le misure introdotte dal maxi-emendamento
L'Assemblea Regionale Siciliana ha appena archiviato la manovra Finanziaria. Nella mattinata di sabato, Sala d'Ercole ha dato il disco verde all'atto più importante dell'anno dal punto di vista economico-finanziario. Una legge di stabilità che prevede investimenti complessivi per 950 milioni di euro. Di questi, 694 milioni di euro saranno destinati agli enti locali. E sono proprio i comuni ad essere i protagonisti della Finanziaria, soprattutto alla luce di quanto è stato capace di introdurre il maxi-emendamento votato dal Parlamento.
Il testo del maxi-emendamento è composto da una sessantina di articoli, comprendenti al loro interno circa 1000 proposte. La stragrande maggioranza di queste sono di stampo parlamentare e vedono protagoniste i contributi da dare ai vari comuni o realtà territoriali dell'Isola. Altre misure invece hanno un respiro più ampio, essendo figlie delle idee portate avanti dal Governo Regionale. Un pacchetto di norme finanziato con le maggiori entrate garantite dall'articolo 20 della Finanziaria e che svariano dagli investimenti su infrastrutture e rigenerazione urbana, ad iniziative di "marketing" e promozione territoriale, come ad esempio le sagre di paese.
Rigenerazione e riqualificazione urbana: la speranza per il parco Cassarà di Palermo
Il testo che ha modificato il volto della Finanziaria inizia subito con un pezzo forte, ovvero un fondo da oltre 60 milioni di euro da destinare ad interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana. Una norma che racchiude in sé una lista di 24 pagine di progetti indirizzati ad una pluralità di comuni siciliani. Quasi tutti costeranno meno di un milione di euro. L'unico che valica questa soglia è l'investimento da 1,5 milioni di euro per la riqualificazione urbana delle aree nei pressi di Palazzo dei Normanni, a Palermo.
Sempre al capoluogo siciliano andrà un fondo da 150.000 euro da destinare al piano di caratterizzazione dell'ormai ex parco Cassarà. L'area verde è chiusa da oltre dieci anni ed attende ad oggi opere di bonifica. In particolare su quella che è stata battezzata come "zona rossa", ovvero la porzione di terreno posta dal lato di via Ernesto Basile.
Ci sono poi una serie di provvedimenti destinati alle varie città siciliane. Fra i più onerosi c'è un fondo da 900.000 euro destinato al comune di Ramacca per opere di rigenerazione urbana, a cui si aggiungono poi gli 800.000 euro dati rispettivamente al comune di Augusta per la riqualificazione di piazza Risorgimento e al comune di Vittoria per la realizzazione di una pista ciclabile lungo la riviera Lanterna. Ma questi sono solo alcuni dei progetti racchiusi nella lunga lista della tabella I.
Investimenti su edifici scolastici e scuolabus
Proseguendo nella lettura del maxi-emendamento, all'articolo 2 spunta un fondo da 2 milioni di euro da destinare a compensare le spese sostenute dai lavoratori che si spostano verso le isole minori. Sorride anche l'assessorato all'Istruzione di Mimmo Turano. Previsto un capitolo di spesa da oltre 4,5 milioni di euro da destinare ad interventi su edilizia scolastica e per l'acquisto di scuolabus per i comuni sotto i 50.000 abitanti. Un tema sul quale si sono registrate in aula scintille fra l'area ragusana del Partito Democratico e quella della Democrazia Cristiana.
Ci sono anche le sagre
Sfilata dell'Orso e della Corte Principesca - Saponara (ME)
Fra gli articoli più complessi c'è il numero 5, ovvero quello destinato ai contributi in favore di teatri, impianti sportivi e di quelle che sono state ribattezzate come "attività di marketing e promozione territoriale". Tradotto, le cosiddette sagre di paese e simili. Un investimento da oltre 15,8 milioni di euro da distribuire su oltre 200 iniziative da effettuare nei comuni siciliani. A titolo di esempio, nel lungo elenco inserito nel maxi-emendamento figura il fondo da 25.000 euro destinato dalla Regione Siciliana al comune di Saponara per la tradizionale "Sfilata dell'Orso e della Corte Principesca" che sarà realizzata nel periodo di Carnevale. Così come la predisposizione di 100.000 euro al Libero Consorzio di Ragusa come fondo per realizzare "prodotti audiovisivi quali film di produzione cinematografica, serie TV, documentari, cortometraggi che valorizzino e promuovano la storicità e il patrimonio culturale del territorio ibleo". Stessa cifra va al comune di Terrasini per la realizzazione della festa "Di Li Schetti", mentre al comune di San Biagio Platani vanno 80.000 euro per la realizzazione degli "Archi di Pane", simbolo delle festività pasquali.
Il contributo al concerto benefico di Gigi D'Alessio allo stadio Renzo Barbera
Fra le pieghe dell'articolo 5 spunta anche un contributo da 100.000 euro da destinare al comune di Palermo per la realizzazione, allo stadio Renzo Barbera, dell'evento benefico "Sicily For Life - Gigi & Friends". Un concerto in programma la prossima estate (più precisamente il 20 giugno 2025) e che vedrà protagonista il cantante Gigi D'Alessio.
L'impianto sportivo palermitano, che solitamente ospita le partite del club rosanero di proprietà del City Group, non è nuovo a questo genere di iniziative. Nell'estate del 2023, sul prato di viale del Fante si esibì il noto cantante italiano Vasco Rossi. Una due giorni di performance che portò nel capoluogo siciliano decine di migliaia di fan sfegatati provenienti da tutta l'Isola, ma che lasciò dietro di sé uno strascico di polemiche sia per le condizioni post-concerto del manto erboso che per tutta la gestione amministrativa dell'evento da parte del Comune.
Beni Culturali e Sanità
Il testo del maxi-emendamento prosegue con il pacchetto di misure destinato al settore agricolo, con un investimento complessivo da 2,2 milioni di euro. Di seguito, all'articolo 7, c'è un altro listone di iniziative mirate al recupero e al restauro di beni culturali. Un pacchetto di proposte di competenza dell'assessorato ai Beni Culturali di Francesco Scarpinato e che vede un capitolo di spesa da 8,1 milioni di euro. Elenco nel quale figurano, fra gli altri, il contributo da 500.000 euro all'arcidiocesi di Catania per il restauro della Cappella di Sant'Agata del Duomo di Catania e il contributo di 200.000 euro al comune di Bagheria per la realizzazione della Casa del Cinema a Villa Cutò.
Non mancano le proposte di competenza dell'assessorato alla Sanità di Giovanna Volo. All'articolo 8 del maxi-emendamento è previsto infatti un gruppo di interventi per il potenziamento delle strutture mediche. I due più importanti riguardano quello da 300.000 euro per la gestione delle liste d'attesa all'oasi di Troina e quello da 600.000 euro assegnato all'ospedale Garibaldi di Catania per l'istituzione della "Scuola di Training e Chirurgia Ospedaliera". All'articolo 20 è poi previsto un contributo da 200.000 euro da destinare ai comuni sotto i 5000 abitanti per l'acquisto di defibrillatori.
Sorride la Sicilia Sud-Orientale
Fra i comuni che hanno ottenuto di più dal maxi-emendamento c'è Modica. Lo dimostra quanto previsto dall'articolo 9 (quello sugli interventi di manutenzione di edifici ad uso sociale). All'interno del suddetto dispositivo è previsto un contributo da 400.000 euro per il servizio di trasporto scolastico per l'abbattimento dei costi per famiglie a basso reddito.
Fra le spese previste dall'articolo 9, che ammontano a circa 4 milioni di euro, il contributo maggiore vede protagonista la parrocchia di San Vincenzo De' Paoli di Palermo (480.000 euro). Ciò al fine di realizzare interventi di natura socio-assistenziale e contrasto alla marginalità sociale.
Soddisfatte le richieste anche dell'assessorato dell'Energia, Acqua e Rifiuti di competenza di Roberto Di Mauro. All'articolo 11 è previsto un contributo straordinario da 2,5 milioni di euro per la realizzazione in Sicilia di isole ecologiche e centri comunali di raccolta. L'intervento più importante coinvolgerà il comune di Oliveri (700.000 euro).
Investimenti su impianti sportivi, c'è nuovo campo a Torretta
In giallo il futuro campetto da realizzare a Torretta
Segue all'articolo 12 il capitolo di spesa da oltre 6 milioni di euro destinato alla riqualificazione di teatri ed impianti sportivi. Fra gli interventi più dispendiosi c'è quello che vede il fondo da 2,1 milioni di euro per il recupero dello stadio Nino Novara di Ribera. Nello stesso articolo, è previsto un contributo da 200.000 euro al comune di Torretta per realizzare un campo in erba sintetica attiguo all'attuale centro sportivo del Palermo Calcio. Come svelato dalla redazione de ilSicilia.it, lo stesso potrebbe fungere da supporto in futuro per le attività di calcio femminile e giovanile. Ciò nel rispetto della convenzione sottoscritta fra il Palermo FC, proprietario del centro sportivo, e il comune di Torretta. Documento nel quale erano previsti dei corsi gratuiti per i bambini.
Fondi per combattere l'emergenza siccità
Fra le pieghe del maxi-emendamento spunta un contributo da 250.000 euro da destinare al Consorzio Autostrade Siciliane (CAS) per il mancato incasso derivante dall'esenzione del pedaggio dell'A20, nel tratto compreso fra Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo.
Seguono poi due articoli rilevanti sul fronte dell'emergenza siccità, ovvero il 36 e il 37. Il primo prevede risorse per 10 milioni di euro per realizzare, in partenariato pubblico-privato, due impianti di dissalazione nella Città Metropolitana di Palermo. Soldi a cui si aggiungono i 2 milioni di euro diretti al potenziamento del servizio anti-incendio dei vigili del fuoco nelle aree ad alto rischio. C'è poi un ulteriore capitolo di spesa da 10 milioni di euro allocato per la realizzazione di impianti di riutilizzo di acque di scarico per scopi agricoli, industriali e civili.
Gli aiuti all'AST
Gli articoli 41 e 42 sono invece dedicati al pacchetto di misure ribattezzato "salva-AST". Nel primo, sono previste forme di compensazione per i servizi di trasporto resi in regime di reperibilità o gratuitamente verso diversabili ed anziani: 7,8 milioni di euro per tre anni. A fare da contrappasso la norma dell'articolo 42, la quale impone un blocco del prezzo dei biglietti per i prossimi sei anni. Con il passaggio della società alla forma in house è però prevista, anche in questo caso, una forma di compensazione da 4 milioni di euro all'anno per tre anni. Sempre sul fronte delle Infrastrutture, è concesso un contributo da 3 milioni di euro alla Camera di Commercio Sud Este Sicilia per iniziative di promozione a sostegno dell'attività dell'aeroporto di Comiso.
Sostegno ai piccoli comuni in dissesto
A seguire, all'articolo 59 c'è il fondo da oltre 10 milioni di euro destinato ai comuni con meno di 100.000 abitanti in situazione di crisi economica. Ciò al fine di sostenere i piani di riequilibrio o di compensare i mancati introiti degli ultimi anni. La Regione corre poi in soccorso di Arpa, aumentando il contributo dell'Agenzia di 2 milioni di euro. Infine, è previsto un capitolo di spesa 4,5 milioni di euro per la manutenzione straordinaria e la conseguente riattivazione dei depuratori.
agrigentonotizie.it
Multa da 10mila euro per mancato registro di carico e scarico: ditta impugna la sanzione
Di parere contrario è l'ex Provincia, che si è costituita in giudizio per confermare la sanzione emessa
Ha fatto ricorso per annullare una sanzione da 10mila euro la società Sal (Società autolinee Licata), multata la scorsa estate dal Libero consorzio di Agrigento.La multa era stata disposta per violazione dell'articolo 190 del decreto legislativo 152/2006, cioè l'obbligo di tenere un registro di carico e scarico su cui devono annotare le informazioni sulle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti prodotti. A quella multa seguì un'ordinanza di ingiunzione che l'azienda adesso sta contestando, puntando all'impugnazione e alla sospensione della stessa ritenendo non sussistano responsabilità in capo all'impresa.Di parere contrario è l'ex Provincia, che si è costituita in giudizio per confermare la sanzione emessa.