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rassegna stampa dal 25 al 27 gennaio 2025

agrigentonotizie.it

Scuole superiori di secondo grado, al via le domande per le borse di studio 2024/2025.Modulo e informazioni sono disponibili on line: c'è tempo fino al prossimo 18 febbraio.

Anche per l'anno scolastico 2024/2025, il Ministero dell'Istruzione ha dettato le procedure per l'erogazione delle borse di studio destinate agli studenti che, alla data della presentazione della domanda, frequentino le scuole secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione (pubbliche e paritarie) della Regione Sicilia il cui nucleo familiare abbia un Isee pari o inferiore a 8mila euro. Gli studenti e le studentesse dovranno quindi risultare correttamente censiti sulla piattaforma Sidi (Sistema informativo dell'istruzione) per l'anno scolastico 2024/2025.Per le scuole dell'agrigentino, a occuparsene è il settore pubblica istruzione e solidarietà sociale del Libero consorzio comunale di Agrigento diretto da Maria Antonietta Testone. La presentazione delle domande dovrà essere effettuata, da uno dei genitori o da chi ne ha la potestà, o dallo studente, se maggiorenne.Al momento della presentazione della domanda di Borsa di Studio, il richiedente dovrà allegare l'attestazione Isee in corso di validità, completa e leggibile in tutti i suoi contenuti, nella quale dovranno essere presenti sia il richiedente che il beneficiario. Per la valutazione della situazione economica dei cittadini che richiedono prestazioni sociali agevolate, la normativa statale prevede, che essa possa avvenire attraverso la dichiarazione sostitutiva unica. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, esclusivamente, presso l'istituzione scolastica frequentata, entro e non oltre il 18 febbraio 2025.Per scaricare il modulo della domanda ed eventualmente approfondire le attestazioni necessarie ci si può collegare al seguente link. https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/regione/strutture-regionali/assessoratoistruzione-formazi...

Autorizzazioni uniche ambientali, rafforzato l'impegno del Libero consorzio per il rilascio.
Nel 2024 sono state concesse 149 istanze ed emessi 78 permessi

Autorizzazioni uniche ambientali, rafforzato l'impegno del Libero consorzio di Agrigento per il rilascio. Nel 2024 in particolare, per risolvere l'emergenza provocata dalla chiusura da parte dell'autorità di controllo di diversi impianti di autolavaggio privi delle autorizzazioni allo scarico, è stata istituita una task-force per far fronte alle numerose istanze di autorizzazione in sanatoria presentate dai gestori di questi impianti. Inoltre, per agevolare i tecnici incaricati della presentazione delle istanze, è stata aggiornata la home-page istituzionale con un link contenente la procedura per il rilascio della Aua.Nell'anno appena trascorso sono state rilasciate 149 istanze ed emesse 78 autorizzazioni, con il coordinamento tra gli enti competenti in materia ambientale (assessorato regionale territorio e ambiente, Arpa, Uta Agrigento, comandi delle polizie municipali) e gli sportelli unici per le attività produttive dei comuni per il rilascio del provvedimento finale.L'Aua ha la durata di 15 anni, e le imprese che ne fanno richiesta devono inoltrare l'istanza telematica al Libero consorzio comunale di Agrigento tramite il Suap dei comuni.

agrigentooggi.it

 Agrigento Capitale, deciderà Schifani

Il futuro di Agrigento Capitale della Cultura: Nomi e polemiche dopo le dimissioni di Minio
Mentre il Sindaco di Agrigento, Francesco Miccichè, ha espresso il suo "ringraziamento" a Giacomo Minio, definendolo "bravo e capace", qualità che tuttavia non sono bastate a evitare che gli fosse chiesto di dimettersi dalla Presidenza della Fondazione Agrigento 2025. La politica ora guarda al futuro, con i primi nomi che emergono come potenziali successori per un incarico che si preannuncia cruciale nei prossimi mesi.Tra i principali candidati figura Giovanni Ilarda, ex magistrato di 74 anni, già assessore regionale nel 2008 sotto la guida di Raffaele Lombardo. Ilarda è considerato una figura di area gradita al presidente della Regione Renato Schifani, il quale, in passato, lo aveva nominato commissario liquidatore delle Asi siciliane nel 2022. Ilarda sembra quindi essere una figura ben inserita nel contesto politico attuale, apprezzata sia dai forzisti che dagli autonomisti.Un altro nome che inizialmente circolava con insistenza era quello di Gaeatano Armao ex assessore regionale e quello di Massimo Russo, anch'esso ex magistrato ed ex assessore regionale con Lombardo. Russo godeva della simpatia sia degli ambienti forzisti che autonomisti, ma nelle ultime ore la sua candidatura ha perso quota. Il Governatore Schifani, infatti, sta considerando con attenzione anche la necessità di stabilire il nuovo presidente ad Agrigento, circostanza che richiede una riflessione supplementare. La nomina, insomma, è ancora in fase di valutazione.
Intanto, il Partito Democratico si fa sentire con forza, accusando il centrodestra di trasformare Agrigento Capitale della Cultura in uno strumento di "giochi di potere".
La deputata Giovanna Lacono ha dichiarato che le dimissioni di Minio rappresentano una opportunità per Schifani di aumentare il suo controllo su un evento che, secondo lei, è ormai "una catastrofe".In questo scenario, l'evento di Agrigento Capitale della Cultura potrebbe finire per rafforzare l'unità interna degli azzurri (ovvero i forzisti), che vedono un'opportunità di consolidare la propria leadership nella gestione dell'iniziativa, a scapito dei Fratelli d'Italia. L'alleanza tra le forze di centrodestra potrebbe infatti subire degli attriti, con i forzisti che si affermano come figura centrale del progetto, mentre i Fratelli d'Italia, pur continuando a essere protagonisti, rischiano di perdere terreno su questo fronte strategico.Le voci e le ricostruzioni che circolano in queste ore sono però da leggere con cautela. Come tradizione, le tensioni politiche riguardanti Agrigento Capitale della Cultura non tardano a sollevare polemiche, alimentando dubbi e supposizioni sul futuro del progetto, che continua a essere sotto i riflettori non solo in Sicilia, ma anche a livello nazionale.


GIORNALE DI SICILIA 

Shoah, il mondo non vuole dimenticare.

Il presidente Sergio Mattarella ad Auschwitz, con reali e capi di Stato, per gli 80 anni della liberazione del lager.
Il mondo non deve dimenticare gli orrori del nazi-fascismo. Tantomeno si deve allentare l'attenzione quando in Occidente crescono le pulsioni negazioniste e crescono partiti e movimenti che si ispirano apertamente a idee politiche che si speravano seppellite dalla vergogna della Shoah.
La cerimonia
È questo l'obiettivo della mega-cerimonia che si svolgerà oggi ad Auschwitz per ricordare gli 80 anni della liberazione del campo di concentramento nazista. Per l'Italia ci sarà Sergio Mattarella, che torna nel luogo dell'orrore a meno di due anni da una visita nell'aprile del 2023, quando prese parte alla "Marcia dei vivi", un evento annuale che vede sfilare migliaia di giovani tra Auschwitz e Birkenau.
Impressionante il numero delle adesioni internazionali all'evento. Tra teste coronate e presidenti saranno presenti dozzine di delegazioni. Insieme al presidente della Repubblica arriveranno ad Auschwitz, solo per citarne alcuni, re Carlo del Regno Unito, i reali di Danimarca, dei Paesi Bassi, di Spagna e di Svezia. E poi presidenti come Emmanuel Macron per la Francia, Frank Walter Steinmeier per la Germania, Alexander Van der Bellen per l'Austria. Non mancheranno primi ministri come Olaf Scholz per la Germania e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Dal programma ufficiale spicca l'assenza della delegazione russa, cioè i liberatori del campo. E si nota anche la mancanza del premier israeliano Benjamin Netanyahu. Per lo Stato ebraico al momento viene confermato il ministro dell'Educazione Yoav Kisch.
Mattarella: mantenere vivo il ricorso
Grande e senza pause è da sempre l'attenzione del presidente Mattarella alla necessità di mantenere vivo il ricordo dell'orrore e di saperlo trasmettere alle nuove generazioni, soprattutto oggi che i testimoni diretti dello sterminio si contano sulle dita di una mano. Un'attenzione confermata anche dal fatto che Mattarella ha voluto essere presente alla cerimonia di oggi, tanto da spostare al giorno successivo, martedì 28 gennaio, la tradizionale cerimonia che si svolge ogni anno al Quirinale per il «Giorno della memoria». Mentre oggi ad Auschwitz ci sarà una testimonianza di forte presenza da parte dei leader del mondo, il giorno successivo al Quirinale il capo dello Stato terrà un discorso che si prevede di forte impatto.
Proprio visitando in passato i forni del campo Mattarella sottolineò l'importanza della testimonianza diretta dei sopravvissuti considerati preziosi custodi della memoria. Poi, affrontando il tema delle responsabilità storiche, richiamò l'attenzione sulla complicità dei regimi fascisti europei nel perpetrare crimini inaccettabili. E mise in guardia contro i pericoli attuali rappresentati «dall'odio, dall'antisemitismo e dall'indifferenza, fenomeni che richiedono un impegno collettivo della società».
Ieri anche Papa Francesco ha ricordato che «l'orrore dello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi avvenuto in quegli anni non può essere né dimenticato né negato. Rinnovo il mio appello - ha aggiunto - affinché tutti collaborino a debellare la piaga dell'antisemitismo, insieme a ogni forma di discriminazione e persecuzione religiosa».



GIORNALE DI SICILIA 

Agrigento capitale della cultura: si è dimesso Giacomo Minio, presidente della fondazione.

Minio in una nota ha sottolineato di aver lasciato «su richiesta del sindaco Francesco Miccichè per favorire un avvicendamento squisitamente politico»Oggi lascio la Fondazione, anzitempo, su richiesta del sindaco Francesco Miccichè per favorire un avvicendamento squisitamente politico». Così, in una nota, il presidente della Fondazione Agrigento 2025, Giacomo Minio.
«Ho lavorato con impegno e lucidità dando autorevolezza e credibilità a un ente appena costituito. Sono soddisfatto del lavoro svolto seppur tra non poche difficoltà, per aver messo una Fondazione nelle condizioni di essere pienamente operativa - aggiunge -. È superfluo sottolineare, come tutte le critiche in questi giorni emerse sui mass media, nulla hanno a che fare con le attività proprie della Fondazione, la quale, ai sensi del dello statuto vigente, deve esclusivamente occuparsi della realizzazione di attività culturali» per Agrigento Capitale italiana della cultura 2025.


SICILIAONPRESS

Scuole superiori di secondo Grado. Al via la presentazione delle domande per le Borse di studio 2024/2025.

I termini scadranno il 18 febbraio
Anche per l'anno scolastico 2024/2025, il Ministero dell'Istruzione ha dettato le procedure per l'erogazione delle Borse di studio destinate agli studenti che, alla data della presentazione della domanda, frequentino le scuole secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione (pubbliche e paritarie) della Regione Sicilia il cui nucleo familiare abbia un Isee pari o inferiore a 8mila euro.
Gli studenti e le studentesse dovranno quindi risultare correttamente censiti sulla piattaforma SIDI (Sistema informativo dell'istruzione) per l'anno scolastico 2024/2025.
Per le scuole dell'agrigentino, ad occuparsene è il Settore Pubblica istruzione e solidarietà sociale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento diretto dalla dott.ssa Maria Antonietta Testone.
La presentazione delle domande dovrà essere effettuata, da uno dei genitori o da chi ne ha la potestà, o dallo studente, se maggiorenne.
Al momento della presentazione della domanda di Borsa di Studio, il richiedente dovrà allegare l'attestazione ISEE in corso di validità, completa e leggibile in tutti i suoi contenuti, nella quale dovranno essere presenti sia il richiedente che il beneficiario. Per la valutazione della situazione economica dei cittadini che richiedono prestazioni sociali agevolate, la normativa statale prevede, che essa possa avvenire attraverso la Dichiarazione Sostitutiva Unica. La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, esclusivamente, presso l'Istituzione Scolastica frequentata, entro e non oltre il 18 febbraio 2025.
Per scaricare il modulo della domanda ed eventualmente approfondire le attestazioni necessarie ci si può collegare al seguente link. 
  https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/regione/strutture-regionali/assessoratoistruzione-formazi....

GRANDANGOLO

Impegno rafforzato da parte del Libero Consorzio di Agrigento nel rilascio delle A.U.A.

Il bilancio dell'attività dei provvedimenti attuati nel 2024-
Il bilancio dell'attività di definizione dei provvedimenti di Autorizzazione Unica Ambientale (A.U.A.) nel 2024 rafforza il ruolo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento nelle attività di tutela ambientale delegate dal Decreto Legislativo 152/2006 e dal DPR n. 59 del 3 marzo 2013. Nel 2024 in particolare, per risolvere l'emergenza provocata dalla chiusura da parte dell'Autorità di controllo di diversi impianti di autolavaggio privi delle autorizzazioni allo scarico, è stata istituita all'interno del Gruppo n. 3 AUA una task-force per far fronte alle numerose istanze di autorizzazione in sanatoria presentate dai gestori di questi impianti. Inoltre, per agevolare i tecnici incaricati della presentazione delle istanze, è stata aggiornata la home-page istituzionale con un link contenente la procedura per il rilascio della A.U.A. Un ulteriore aggravio di impegno per il Libero Consorzio, risolto con tempestività e professionalità dai tecnici del Settore Ambiente. 
Sempre nel 2024, il Gruppo 3 del Settore Ambiente ha preso in carico 149 istanze ed emesso 78 autorizzazioni, con il coordinamento tra gli enti competenti in materia ambientale (Assessorato Regionale Territorio e Ambiente, ARPA, U.T.A. Agrigento, Comandi delle Polizie Municipali) e gli Sportelli Unici per le Attività Produttive dei Comuni per il rilascio del provvedimento finale.
L'A.U.A. consente di ridurre notevolmente i tempi di avvio delle attività produttive. È infatti una procedura semplificata per il rilascio di sette autorizzazioni per piccole e medie imprese e titolari di impianti non soggetti alla disciplina dell'Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.) che operano in vari settori produttivi (trasformazione dei prodotti agricoli, caseari e ittici, frantoi e oleifici, stabilimenti enologici, frantumazione di inerti, strutture turistiche e alberghi, varie attività artigianali, depositi di carburanti, e altre ancora). Il rilascio da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento avviene dopo l'accertamento della regolarità degli impianti e dei titoli abilitativi, tra cui l'autorizzazione agli scarichi, l'utilizzazione di acque di vegetazione dei frantoi e di reflui delle aziende zootecniche per usi irrigui, l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera, l'utilizzo di fanghi di depurazione in agricoltura e le comunicazioni in materia di rifiuti. per la semplificazione degli adempimenti amministrativi in materia ambientale.
La A.U.A. ha la durata di 15 anni, e le imprese che ne fanno richiesta devono inoltrare l'istanza telematica al Libero Consorzio Comunale di Agrigento tramite lo Sportello Unico per le Attività Produttive dei Comuni.


BLOGSICILIA

Centrodestra in frantumi con elezioni di secondo livello, l'allarme di Totò Cuffaro.
Talk Sicilia - Totò Cuffaro - Il voto di secondo livello per le ex Province spaccherà i partiti

C'è un rischio concreto di spaccatura nel centrodestra siciliano ed è rappresentato dall'eventualità che non si risolva il problema "lezione diretta" nelle ex province. andare ad elezioni di secondo livello potrebbe segnare la fine dell'equilibrio nel centrodestra siciliano o quantomeno segnerebbe spaccatura importanti con sindaci e consiglieri che andrebbero in ordine sparso, facendo accordi senza tenere conto delle indicazioni e delle esigenze di partito. Ne è fortemente convinto il segretario nazionale della Dc Totò Cuffaro che lancia dagli studi di BlogSicilia l'allarme agli alleati e chiede, indirettamente, a FdI di ripensare alla propria posizione
Cuffaro ospite a Talk Sicilia
Totò Cuffaro ha manifestato la sua opinione ospite di talk sicilia, la trasmissione di approfondimento di BlogSicilia durante la quale si è parlato di tutto affrontando i temi della politica siciliana di questi mesi e guardando anche al 2027. Inevitabile affrontare, prima di tutto, la corsa al centro della politica in tutto il paese
Nove milioni di elettori senza un partito di riferimento
"Da molti anni nove milioni di elettori non si riconoscono in nessuno dei partiti. Alcuni votano ciò che di più vicino alle loro idee trovano ma tanti non vanno alle rune. La nostra idea è quella di essere una novità, nel senso di riportare un simbolo che possa essere riconosciuto anche da queste 9 milioni di persone che nel passato probabilmente hanno già votato Democrazia Cristiana. Lo vogliamo fare insieme a quelle che hanno a cuore la storia, la cultura e la vita politica dei popolari. Prendiamo di buon auspicio questa novità che i moderati sono stati accolti dentro il Partito popolare e io al congresso dei moderati ho proposto di fare un movimento nuovo un partito nuovo che di stampo democristiano di stampo popolare un partito popolare d'Europa dove si dia speranza e possibilità a questi tanti e sono tanti 9 milioni di elettori che sperano di potersi riconoscere in qualcosa di ritrovarsi a casa e di ritrovare non soltanto la possibilità di votare una scelta moderata ma anche una scelta di valori, una scelta ideale, una scelta culturalmente attrezzata. Quello su cui stiamo lavorando".
Ma i cattolici del Pd?
"C'è una storia cattolica anche nel Pd che viene dai tempi della Margherita. Stiamo parlando di tempi in cui il segretario era Letta e prima delle altre questa era è molta parte di quel PD da da da da Gentiloni a Franceschini a Fioroni a degli altri a Guerini è la storia dei cattolici democratici. Adesso la la novità dalla segreteria di che che porta non soltanto una novità ma un cambio è una svolta dentro al PD che diventa sempre più un partito di sinistra come credo giusto che sia il PD ha in qualche modo disorientato i tanti cattolici e moderati che nel PD trovavano la loro collocazione. Il tentativo che sta facendo Del Rio e gli altri è di riorganizzare questa quest'area cattolica moderata che credo però questa è la mia impressione vogliono tenere dentro il PD ma un PD che a guidare sarà comunque sarà io credo sembra un partito sempre più di sinistra non soltanto per collocazione geografica ma per scelta ideologica per per per scelta di di rappresentanza di alcuni valori. Mi pare molto molto complicato che la scelta etica per esempio della famiglia Lachlan possa coincidere con le scelte etiche che vogliono i cattolici che sono visti a Milano E però qualsiasi cosa si muove nell'ordine di di una proposta positiva a prescindere da dove venga va sempre guardata con attenzione".
La coalizione in Sicilia
"In Sicilia c'è un governo di centrodestra, vogliamo definirlo, ma con una spiccata propensione al centro, con Forza Italia, la Democrazia Cristiana, lo stesso Movimento per L'autonomia di Raffaele Lombardo. La Lega, seppur è un movimento un po più spostato a destra in Italia, in Sicilia ha forte concentramento centrista perché questi sono i leghisti i leghisti di di Sicilia. C'è una guida forte che è quella di Renato Schifani che dentro Forza Italia deve avere la bontà certa se possiamo dire così. E c'è una ciotola degli alleati io parlo della Democrazia cristiana che sono le ali alla al Governo di centro destra di di Renato Schifani. Cosa succede succede che Schifani ha più volte più volte detto che. Quelli che sono gli equilibri all'interno della maggioranza lui li tiene orientati a quelli che sono stati i risultati elettorale delle elezioni regionali è un riferimento per dire qualsiasi operazione di transumanza che tutti i partiti stanno avendo non verranno tenuti in considerazione in rapporto all'equilibrio di governo. E lo dice sapendo che tutto questo comincia a star stretta Forza Italia perché tra tutte il partito che ha preso che ha preso più più deputati è una giusta scelta che noi noi rispettiamo. La vicenda Romano Roberto sta dentro tutto la competizione elettorale lombardo e romano hanno fatto un pezzo di cammino insieme per le elezioni regionali e posso dire che senza la presenza di Romano probabilmente Lombardo non avrebbe fatto il 5% Avevano degli accordi che evidentemente non hanno non sono rispettate nel senso che la richiesta di Romano era il nostro contributo che voleva essere che è stato propositivo andarmi elettorale che voleva essere riconosciuto non viene riconosciuto e questo è il tema vero che oggi che oggi si pone quando il Presidente la Regione riterrà di voler rivedere nel suo Governo ma non negli equilibri di rappresentanza come ha più volte detto. Ragioneremo insieme chi meglio potrà rappresentare gli interessi della Sicilia dei siciliani".
Ma la vicenda della province rischia di rompere gli equilibri
"Noi siamo in assoluto il partito più ostinato nel volere l'elezione diretta, il rinnovo, il ripristino delle province e il rinnovo delle province con elezione diretta. L'abbiamo detto in tutte le salse. Il nostro presidente di Commissione si è fatto più volte portavoce protagonista dell'approvazione del disegno di legge. C'è una frenata che viene da Fratelli d'Italia sul voto che noi vorremmo".
C'è un dato, prima ancora del risultato che è quello politico. Ridare un Governo al territorio rappresentato dal voto dall'elettorato come credo che sia il principe della della democrazia e questo va tenuto conto basta andare in giro per le Province per vedere che cosa sono diventate le nostre strade che cosa c'è che cos'è il pattume che viene generato dappertutto non c'è sorveglianza non c'è non ci sono quelle che hanno interesse a raccogliere queste testimonianze noi vogliamo il ripristino delle Province e il voto diretto".
Il rischio spaccatura
"Abbiamo più volte detto che se si votasse, come purtroppo probabilmente si voterà, ad aprile con elezione di secondo grado, con il voto dei consiglieri comunali sarà una sconfitta dei partiti. Perché quello che succederà, lo dico in anticipo, sarà inimmaginabile. Ogni consigliere comunale non seguirà le disposizioni, gli orientamenti della sua formazione politica ma penserà solo a fare gli accordi con altri, qualche che sia la loro estrazione partitica,  per auto garantirsi una elezione. Questa è la fine del principio democratico della rappresentanza quindi io mi auguro che si possa votare con l'elezione diretta".
"C'è questo tentativo dell'emendamento presentato a Roma nel mille proroghe perché si possa derogare alla Delrio così come si è già fatto altrove. Questo ci consentirebbe di votare con la nuova legge che è in Commissione all'Ars e verrà approvata presto. Se succede tutto questo, come speriamo certamente potremo parlare di una vittoria della democrazia partecipativa e soprattutto evitare che i partiti vadano ad uno scontro al proprio interno e ad uno scontro nella coalizione fra i partiti maggiori e le loro rappresentanze territoriali. Non farebbe bene a nessuno".



BLOGSICILIA

Il nodo province agita il centrodestra, caccia ad una deroga alla Delrio per l'elezione diretta.

Il nodo province agita la maggioranza di centrodestra in Sicilia. L'elezione diretta negli enti di area vasta e i tempi per arrivare a queste elezioni, ormai è chiaro, sono la differenza principale di "visioone" della politica fra la coalizione in Sicilia e quella nazionale in queste ore. Prima fra tutti la visione di fd a livello nazionale è diversa. Meloni, infatti, ha dato un chiaro mandato per giungere a questo tema solo nel 2026 puntando ad un grande election day nel 2027 nel quale ci sia dentro tutto. ma in Sicilia aspettare tanto non è possibile sia per le pressioni dei partiti territoriali (Lombardo in testa) sia perché l'elezione di secondo livello, non più rinviabile spaccherebbe la coalizione.
L'emendamento al mille proroghe
Così ecco arriva un doppio emendamento alla legge sulle emergenza (di fatto un mille proroghe con qualche plus) per una deroga nazionale alla Delrio che permetta alla Sicilia di andare avanti senza aspettare Roma "La Lega si è fatta carico di presentare alla Camera, in commissione Bilancio e in commissione Ambiente, l'emendamento al Decreto Emergenze che consente l'elezione diretta per le province nella Regione Siciliana. Avevamo preso questo impegno la settimana scorsa, nel corso del consiglio federale della Lega, ed oggi (venerdì 24 ndr) abbiamo presentato la norma che autorizza la Sicilia a legiferare ripristinando il suffragio universale per questi enti intermedi" racconta Valeria Sudano deputata della Lega e estensore della emendamento, assieme agli altri firmatari, i deputati Anastasio Carrà e Nino Minardo.
Elezioni legate all'esigenza di affrontare le emergenze
"L'emendamento fa perno sull'esigenza di affrontare le tante emergenze della regione, non ultima quella legata alla siccità, con una governance più efficace nelle Province dell'isola. È chiaro comunque che l'elezione diretta dei presidenti e dei consigli provinciali determinerà una maggiore e più diretta responsabilità nella gestione di tanti servizi, a partire dalle competenze su scuola, mobilità, ambiente e programmazione territoriale. Con l'approvazione di questa norma in sede di conversione del decreto legge 208 del 2024, prevista entro il mese di febbraio, la Sicilia avrà la copertura normativa nazionale per potere superare i vincoli della legge Delrio". Un escamotage non privo di possibilità di riuscita.
Il tavolo del centrodestra siciliano
Una pressione in questo senso era arrivata dal tavolo del centrodestra siciliano di due settimane fa che aveva dato mandato ad uno dei due coordinatori di Fdi, Salvo Pogliese, ed al coordinatore politico di Noi Moderati, Saverio Romano, il compito di portare a Roma il tema. Proprio Noi Moderati aveva presentato la prima proposta di emendamento al decreto emergenze.
Faraone, "Emendamento non avrà esito"
"Si è facili profeti nel dire che l'emendamento presentato all'Ars sull'elezione diretta del presidente della Provincia per cui i leghisti siciliani festeggiano è destinato a fare la stessa fine della riforma Calderoli sull'autonomia differenziata" sostiene Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera.
"Come la legge Calderoli è stata polverizzata dalla Corte costituzionale, lo stesso destino attende il formidabile emendamento dei leghisti del Sud al Dl per il contrasto alla siccità. Per prima cosa non c'è alcun rapporto tra la materia del decreto legge e l'emendamento che mira a combattere la siccità attraverso l'elezione diretta del presidente della provincia. È lecito nutrire qualche dubbio sul fatto che l'elezione diretta del presidente della provincia possa arrestare immediatamente il cambiamento climatico, far funzionare i dissalatori e far sparire per miracolo le falle delle condotte idriche. Inoltre, l'emendamento proposto si pone in manifesta violazione dell'articolo. 117 della Costituzione. A meno che non si pretenda che la Sicilia sia l'unico territorio che si sottrae alle disposizioni generali dell'ordinamento degli enti locali, il tentativo è del tutto irragionevole", conclude.
Corto circuito nella mente di Faraone
"C'è un cortocircuito nella mente del deputato Davide Faraone che confonde l'Assemblea regionale Siciliana con la Camera dei Deputati, a proposito dell'emendamento per consentire alla Sicilia di tornare all'elezione diretta per le province e le città metropolitane. Comprendiamo l'esigenza del diritto di tribuna per Faraone, esponente di un micro partito, ma non accettiamo lezioni di diritto costituzionale proprio da lui. Piuttosto che parlare di una riforma che è necessaria per consentire a questi enti territoriali di riappropriarsi delle materie sulle quali hanno competenza, dopo la spoliazione fatta dai governi regionale e nazionale di cui Faraone era sostenitore, ammetta le sue responsabilità e i disastri della legge Delrio. Noi stiamo cercando di porre rimedio ad una riforma sbagliata" gli risponde in una nota della Lega per Salvini premier della Sicilia.


LIVESICILIA

A Roma l'emendamento sblocca-Province, ddl in rampa di lancio all'Ars.

Abbate: "Siamo pronti a calendarizzare la nostra proposta di legge in aula"-
PALERMO - La crisi idrica come grimaldello per smuovere il blocco della Delrio che da anni impedisce il ritorno delle Province in Sicilia. Questa la soluzione individuata con un emendamento presentato dalla Lega in commissione Bilancio e in commissione Ambiente, alla Camera, al testo che dovrà convertire in legge il Decreto Emergenze. Se dovesse ottenere l'ok, il ddl regionale fermo ai box verrebbe subito rimesso in pista
L'emendamento a firma Lega
La proposta di modifica porta la firma di Valeria Sudano: "Avevamo preso questo impegno la settimana scorsa, nel corso del consiglio federale della Lega, ed oggi abbiamo presentato la norma che autorizza la Sicilia a legiferare ripristinando il suffragio universale per questi enti intermedi", afferma la deputata catanese insieme con i colleghi Anastasio Carrà e Nino Minardo".
Tempi stretti per l'approvazione
L'emendamento fa perno sull'esigenza di affrontare le tante emergenze della regione, non ultima quella legata alla siccità, con una governance più efficace nelle Province dell'isola. I tempi saranno strettissimi: la conversione del decreto legge dovrebbe arrivare entro febbraio, sbloccando il ddl che giace in commissione Affari istituzionali all'Ars dando "copertura normativa nazionale" alla Sicilia per potere superare i vincoli della legge Delrio che mandò in soffitta le vecchie Province.
In dettaglio, l'emendamento sopprime la Sicilia dall'elenco delle regioni tenute ad osservare la Delrio. Si punta "ad una migliore e più efficace gestione delle emergenze" della Sicilia, come si legge sulla relazione d'accompagnamento all'emendamento. Tra queste proprio la "scarsità idrica", che quindi sarebbe uno dei presupposti che motiverebbero la necessità di un ritorno alle Province con elezione diretta.
Abbate: "Il nostro ddl è pronto"
"Finalmente viene portata avanti a livello nazionale una norma che 'libera' la Sicilia dai vincoli che le impedivano di riportare in vita enti fondamentali come le Province", spiega il presidente della commissione Affari istituzionali Ignazio Abbate che poi assicura: "Il nostro ddl è pronto per essere calendarizzato a Sala d'Ercole".
Lo stop del governo nazionale
Palermo attende Roma, quindi, anche perché l'ultimo atto del governo nazionale ha suonato come un campanello d'allarme in Sicilia. Il Consiglio dei ministri ha impugnato la norma con la quale nell'ottobre scorso Sala d'Ercole annullò le elezioni di secondo grado indette con un decreto del presidente della Regione Renato Schifani. Quella decisione sarebbe incostituzionale.
https://livesicilia.it/emendamento-province-sicilia/


LENTEPUBBLICA

Piano triennale per l'informatica nella Pubblica amministrazione: aggiornamento 2025.

L'aggiornamento 2025 del Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione 2024-2026 introduce importanti novità per favorire l'innovazione digitale degli enti pubblici.
Tra le principali modifiche spiccano l'incremento degli strumenti operativi, che passano a 16, e l'introduzione di nuove tematiche come l'IT Wallet, la qualità dei dati e la dematerializzazione documentale.
Un documento strategico per la trasformazione digitale
Il Piano rappresenta un riferimento essenziale per la modernizzazione tecnologica della PA italiana, in un contesto socio-economico in continua evoluzione. Le nuove tecnologie richiedono un'attenta pianificazione per garantire servizi pubblici efficienti e accessibili ai cittadini.
L'elaborazione del Piano Triennale 2024-2026 ha coinvolto diversi attori, tra cui amministrazioni pubbliche, università, istituti di ricerca e settore privato, attraverso un Tavolo di concertazione mirato a fornire una visione completa e inclusiva.
Le novità dell'aggiornamento 2025 al Piano triennale per l'informatica nella Pubblica amministrazione
L'aggiornamento non altera gli obiettivi generali del Piano, ma ne ridefinisce alcuni per adattarli alle nuove esigenze normative e operative. Il documento, concepito come un progetto in continua evoluzione, prevede aggiornamenti periodici per garantire un supporto costante alle amministrazioni.
Dal punto di vista strutturale, il Piano mantiene la suddivisione in sezioni:
Scenario: analizza i progressi rispetto alle edizioni precedenti e le sfide future.
Contesto normativo e strategico: fornisce riferimenti legislativi e documentali, con un focus sugli investimenti del PNRR.
Obiettivi e risultati attesi: descrive le finalità e i traguardi annuali e triennali.
Linee di azione istituzionali e per le PA: definisce le responsabilità di AgID e del Dipartimento per la Trasformazione Digitale.
Una novità significativa è l'inserimento di paragrafi dedicati agli strumenti di attuazione e monitoraggio, nonché alle possibili fonti di finanziamento.
Strumenti operativi: un supporto concreto per le amministrazioni
Uno degli aspetti più rilevanti dell'aggiornamento 2025 è l'ampliamento della "cassetta degli attrezzi" a disposizione delle PA, che ora conta 16 strumenti operativi. Questi strumenti, descritti in apposite schede, fungono da modelli di riferimento per la pianificazione e l'implementazione delle iniziative digitali, fornendo esempi di best practices e liste di controllo.
Le schede sono consultabili attraverso una nuova sezione dedicata sul sito istituzionale di AgID, agevolando l'accesso alle informazioni e il loro utilizzo pratico.
Verso un futuro digitale condiviso
Il Piano Triennale per l'Informatica nella Pubblica Amministrazione si inserisce all'interno della strategia "Decennio Digitale 2030", delineata dall'Unione Europea per potenziare le competenze digitali, i servizi pubblici online, la digitalizzazione delle imprese e lo sviluppo di infrastrutture sicure e sostenibili.
Gli investimenti previsti dal PNRR, dalla programmazione europea 2021-2027 e dal Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari costituiscono un'opportunità unica per accelerare la trasformazione digitale del Paese, rendendo la pubblica amministrazione più moderna ed efficiente.
In sintesi, il Piano Triennale continua a rappresentare uno strumento essenziale per accompagnare le amministrazioni nel percorso di innovazione tecnologica, promuovendo un approccio integrato e coordinato per affrontare le sfide del futuro digitale.
Un servizio di Supporto per la transizione digitale e il Piano Triennale per l'Informatica
In questo contesto la Golem Net, software house specializzata in soluzioni dedicate alle PA, si propone di dare un supporto ed un ausilio nella risoluzione delle criticità e dei nodi più complessi che tutti gli Enti appartenenti alla Pubblica Amministrazione si trovano dinnanzi nello svolgimento del percorso di transizione al digitale.
Golem Net ha pertanto messo a punto un servizio dedicato agli Enti del territorio, questi i principali asset:
Mettere a disposizione competenze;
Fornire strumenti per potenziare le capacità dell'Ente (linee guida, attività e materiale per la formazione del personale);
Offrire servizi digitali sempre più rispondenti alle specifiche esigenze degli Enti del territorio e uniformi per gli utenti;
Assessment organizzativo e tecnologico dell'Ente
Definizione dell'agenda digitale dell'Ente
Supporto alla nomina del RTD dell'Ente se non già effettuata
Ciclo di 3 sessioni formative sui temi della Trasformazione Digitale, ideate e calibrate sulla base dello stato di maturità e degli obiettivi dei partecipanti
Assistenza telefonica sui temi della Transizione Digitale
Supporto per la dichiarazione di accessibilità sito web su piattaforma AgID
Supporto nella stesura del Piano Triennale dell'informatica comunale
Potete richiedere maggiori informazioni e un preventivo compilando questa form oppure in alternativa scrivendo un messaggio WhatsApp al numero: 342 014 7374.


LENTEPUBBLICA

Le fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025.

Ecco il riepilogo sulle fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025, con tutte le regole e le eventuali sanzioni in caso di assenza ai controlli.A partire dall'anno scorso una grande novità ha cambiato le carte in tavola per quanto riguarda i controlli sulle malattie dei lavoratori dipendenti: l'uniformità tra pubblico e privato, che rappresenta un passo avanti nella gestione delle assenze ed è mirato a garantire maggiore equità e trasparenza nel controllo delle assenze dal lavoro.
A porre le basi per il cambiamento è stata la sentenza n. 16305/2023 del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio, pubblicata il 3 novembre 2023. Tale pronuncia ha obbligato l'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) a rivedere le modalità di controllo, introducendo nuove fasce di reperibilità con il messaggio n. 4640 del 22 dicembre 2023.
Scopriamo dunque quali sono gli orari previsti per il 2025, quali sono le regole da rispettare e quali sono le conseguenze per chi non adempie agli obblighi.
La visita fiscale è un accertamento medico domiciliare disposto dall'INPS per verificare lo stato di salute di un lavoratore in malattia e la sua effettiva incapacità lavorativa. Questo controllo può essere effettuato sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati, su iniziativa del datore di lavoro o dell'INPS stesso.
I lavoratori in malattia sono tenuti a rispettare specifiche fasce orarie di reperibilità, durante le quali devono essere presenti presso il proprio domicilio per consentire il controllo medico.
Le norme che regolavano le visite fiscali, fino al 2023, erano contenute nel D.lgs. n. 165/2001 per i dipendenti pubblici e nel D.lgs. n. 81/2015 per quelli privati, oltre che nei regolamenti dell'INPS. Come abbiamo anticipato all'inizio dell'articolo invece, a seguito della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio l'INPS ha dovuto rivedere le modalità di controllo, introducendo le nuove fasce di reperibilità "uniformate".
L'obiettivo della visita fiscale è prevenire eventuali abusi e garantire che l'assenza dal lavoro sia giustificata da reali motivi di salute.
Le fasce orarie per le visite fiscali dei dipendenti pubblici nel 2025
Pertanto, a partire dal 2024, le fasce orarie di reperibilità per malattia sono state uniformate tra il settore pubblico e quello privato. Le nuove regole prevedono controlli 7 giorni su 7, compresi fine settimana e giorni festivi, garantendo un monitoraggio costante delle assenze per motivi di salute.
Le attuali fasce orarie di reperibilità per i dipendenti pubblici sono le seguenti:
Mattina: dalle 10:00 alle 12:00 (in precedenza 9:00 - 13:00)
Pomeriggio: dalle 17:00 alle 19:00 (in precedenza 15:00 - 18:00)
Questa modifica ha ridotto l'intervallo di reperibilità rispetto al passato, con l'obiettivo di armonizzare le procedure di controllo e renderle più efficaci.
I lavoratori del settore pubblico sono dunque tenuti a rispettare questi orari per consentire l'eventuale visita del medico fiscale, pena il rischio di sanzioni e decurtazioni dello stipendio in caso di assenza ingiustificata. In caso di assenza durante le fasce di reperibilità, il lavoratore può incorrere in provvedimenti disciplinari che vanno dalla semplice ammonizione alla sospensione dello stipendio. Inoltre, l'INPS potrebbe revocare l'indennità di malattia per l'intero periodo dell'assenza se l'assenza non è giustificata da motivi validi, come documentazione medica attestante l'impossibilità di rispondere alla visita.
Quali sono le conseguenze per chi risulta assente ai controlli?
L'assenza ingiustificata alla visita fiscale da parte dei dipendenti pubblici può determinare una serie di conseguenze, che spaziano da richiami disciplinari a sanzioni economiche significative.
Richiamo, sospensione dello stipendio e procedimento disciplinare
Inizialmente, il lavoratore che non si fa trovare durante le fasce orarie di reperibilità stabilite può ricevere un richiamo formale o una lettera di contestazione disciplinare dal proprio datore di lavoro. Questa segnalazione potrebbe influire negativamente sulla valutazione della condotta professionale del dipendente, compromettendone l'immagine e le prospettive di carriera all'interno dell'amministrazione pubblica. In caso di reiterazione dell'assenza senza giustificazioni adeguate, possono essere applicate misure più severe, tra cui la sospensione dello stipendio per i giorni di malattia non coperti dalla visita fiscale.
Nei casi più gravi, il mancato rispetto delle disposizioni può portare all'avvio di un procedimento disciplinare che, a seconda della gravità della condotta, potrebbe culminare nella sospensione dal servizio o, in situazioni estreme, nel licenziamento per giusta causa. Tale eventualità rappresenta la conseguenza più severa, riservata ai casi in cui venga accertata una condotta reiterata e intenzionale di elusione dei controlli.
Potere di revoca da parte dell'INPS
L'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), responsabile delle verifiche fiscali, ha il potere di revocare o ridurre l'indennità di malattia per l'intero periodo di assenza non giustificata. Ciò comporta un impatto diretto sulle entrate economiche del lavoratore, che si troverà a dover affrontare un'improvvisa riduzione del proprio reddito mensile.
Inoltre, in caso di inadempienza reiterata, l'INPS potrebbe segnalare l'irregolarità agli organi di controllo interni dell'amministrazione pubblica, con possibili conseguenze negative per il futuro professionale del dipendente.
Variazioni di domicilio
Per prevenire tali situazioni, è essenziale che il lavoratore comunichi con tempestività eventuali variazioni di domicilio o altre condizioni che potrebbero influire sulla sua reperibilità. La comunicazione deve essere effettuata con congruo anticipo agli uffici competenti, fornendo documentazione adeguata per giustificare l'eventuale assenza. In estrema sintesi solo un atteggiamento proattivo e trasparente può consentire di evitare sanzioni e garantire un rapporto di fiducia con l'ente di appartenenza.





































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