GIORNALE DI SICILIA
Voto nelle ex Province, intesa nella maggioranza: candidati unici ma liste separate.
L'accordo raggiunto dopo 4 ore di confronto. Non sono mancati i malumori sulla riforma ostacolata a Roma da Fratelli d'Italiadi
Da un lato il malumore degli alleati verso Fratelli d'Italia per aver ostacolato a Roma la riforma che avrebbe reintrodotto l'elezione diretta nelle ex Province. Dall'altro un accordo che modifica un po' i piani iniziali di Forza Italia in vista delle elezioni nei Liberi Consorzi e nelle Città Metropolitane, che delle Province sono gli eredi mai ufficialmente nati.Il vertice di maggioranza è durato oltre 4 ore. È passata la proposta di Schifani e del coordinatore forzista Marcello Caruso sulla data (27 aprile) delle elezioni di secondo livello, che chiameranno al voto solo i sindaci e i consiglieri dei Comuni della provincia. Ma rispetto alla proposta iniziale di Forza Italia che, era quella di presentare candidati presidenti unitari e un listone unico per i consigli, i leader del centrodestra hanno scelto di andare col proprio simbolo e con liste autonome.«La coalizione di centrodestra si presenterà compatta alle prossime provinciali per la scelta dei presidenti che saranno scelti in modo da dare spazio anche alle sensibilità dei territori», recita la nota finale siglata da Marcello Caruso (Forza Italia), Nino Germanà (Lega), Salvo Pogliese (Fratelli d'Italia), Massimo Dell'Utri (Noi moderati), Fabio Mancuso (Movimento per l'autonomia) e Stefano Cirillo (Democrazia cristiana).
Dunque l'accordo raggiunto, dopo 4 ore di confronto, prevede che il centrodestra presenterà per la guida dei Liberi Consorzi un candidato soltanto, sostenuto da tutti, che può essere anche espressione di aree civiche. Un intesa che prevede anche che nei sei liberi consorzi (Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Siracusa e Ragusa) ogni partito della coalizione avrà una candidatura alla presidenza, ancora da decidere quale. Ogni partito si conterà e si misurerà con gli alleati nella corsa al consiglio provinciale con una propria lista e il simbolo tradizionale.«Nel rispetto del sistema elettorale proporzionale - prosegue la nota dei leader della maggioranza - ciascuna forza politica presenterà le proprie liste. Una scelta che consentirà di garantire la più ampia e qualificata rappresentanza territoriale. Questa strategia permetterà di valorizzare le specificità di ogni partito, mantenendo al contempo la solidità della coalizione».
Prima di arrivare a questa conclusione, e a taccuini chiusi, i leader di Fi, Mpa, Dc, Lega e Noi Moderati hanno polemizzato con Fratelli d'Italia che a Roma si è messa di traverso facendo naufragare la riforma che avrebbe invece reintrodotto l'elezione diretta nelle ex Province.
LIVESICILIA
Centrodestra compatto al voto per le ex Province, il vertice di Palermo I partiti hanno trovato l'intesa, non passa la linea di FdI
PALERMO - Il centrodestra si presenterà compatto alle elezioni di secondo grado nelle ex Province. Saranno le consultazioni che decideranno il nome dei sei presidenti dei Liberi consorzi che andranno a rinnovare i propri vertici: Trapani, Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa. La linea dei candidati unici per i candidati presidente è stata decisa nel corso del vertice di maggioranza andato in scena a Palermo.Il vertice del centrodestraUn incontro di oltre due ore, nel corso del quale, però, si sono scontrate due linee. Fratelli d'Italia chiedeva liste unitarie e candidati presidenti rappresentativi di tutta la coalizione nelle sei province piccole ma una opzione diversa per l'elezione dei consiglieri provinciali delle tre Città metropolitane (che non eleggeranno i presidenti).Le opzioni in campoPer i sei consorzi i meloniani hanno proposto agli alleati di correre con un listone unico, mentre per le tre Città metropolitane l'idea era di differenziare i candidati per i Consigli. Una opzione che è stata contestata dalla Dc, dal Mpa e dalla Lega che hanno chiesto una linea coerente in entrambi i casi e alla fine hanno avuto la meglio. Le forze di centrodestra, quindi, andranno con singole liste di partito sia per i consiglieri dei sei Liberi consorzi che delle tre Città metropolitane.L'accordo nel centrodestra L'accordo nel centrodestra, inoltre, prevede un candidato presidente nei Liberi consorzi per ciascuno dei sei partiti della coalizione: FI, FdI, Mpa, Lega, Dc e Noi Moderati. L'ultima parola, però, in questo caso arriverà in un secondo vertice in programma lunedì. Confermate, infine, le indiscrezioni sulla data del voto che chiamerà in causa soltanto sindaci e consiglieri comunali: un nuovo decreto del presidente della Regione Renato Schifani, dopo che il primo era stato annullato da un voto dell'Ars a sua volta bocciato dal Consiglio dei ministri, fisserà la consultazione per il 27 aprile.
Chi c'era al vertice del centrodestra
Questi i partecipanti al vertice del centrodestra: Marcello Caruso e Stefano Pellegrino (Forza Italia); Salvo Pogliese e Giorgio Assenza (Fratelli d'Italia); Fabio Mancuso (Movimento per l'autonomia); Stefano Cirillo e Carmelo Pace (Democrazia cristiana); Marianna Caronia e Massimo Dell'Utri (Noi moderati); Luca Sammartino e Nino Germanà (Lega).La nota diffusa al termine del vertice"La coalizione di centrodestra si presenterà compatta alle prossime elezioni provinciali per la scelta dei presidenti che saranno scelti in modo da dare spazio anche alle sensibilità dei territori", recita una nota congiunta dei rappresentanti regionali delle forze politiche. "Individueremo candidature condivise che siano rappresentative delle proprie comunità ed espressione dei valori del centrodestra - si legge -. Nel rispetto del sistema elettorale proporzionale, ciascuna forza politica presenterà le proprie liste, una scelta che consentirà di garantire la più ampia e qualificata rappresentanza territoriale".E ancora: "Questa strategia permetterà di valorizzare le specificità di ogni partito, mantenendo al contempo la solidità della coalizione. L'unità del centrodestra siciliano è la migliore garanzia per assicurare una gestione efficace e responsabile delle Province, nell'interesse dei cittadini e dello sviluppo dei territori".
https://livesicilia.it/vertice-centrodestra-elezioni-province/
GRANDANGOLOAGRIGENTO.IT
Capitale della Cultura, Schifani: "Riscontrate criticità, Regione è scesa in campo"''Ci sono criticità che abbiamo riscontrato e con grande senso di responsabilità la Regione è scesa in campo direttamente"
"Ci sono criticità che abbiamo riscontrato e con grande senso di responsabilità, mantenendo un impegno assunto pubblicamente davanti al Capo dello Stato quando si è celebrata l'apertura della manifestazione al Teatro Pirandello, la Regione è scesa in campo direttamente. Da buon siciliano ci tengo che tutto vada bene perché più che Agrigento io la chiamerei metaforicamente la Sicilia capitale la cultura perché non si tratta soltanto di Agrigento, ma si parla di tutta l'Isola. La buona o cattiva figura la farà la Sicilia".Lo ha detto a BlogSicilia il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, parlando di Agrigento Capitale della Cultura 2025. "Con l'elenco copioso di monumenti che abbiamo, bellezze naturali e balneari, tradizioni culinarie e tanto altro, abbiamo i numeri per poter eccellere rispetto ad altre regioni. Sì abbiamo delle criticità, ma non gravissime. Abbiamo voluto mettere ordine. Io ringrazio pubblicamente l'ex prefetto di Palermo Maria Teresa Cucinotta, la quale ha accettato di assumersi questa responsabilità. Le saremo accanto".
ILSICILIA
L'esito del vertice di maggioranza.
Elezione delle Province: centrodestra concorda sul metodo, da sciogliere il nodo candidati.
Accordo si, ma solo sul metodo. Per la scelta dei candidati ci sarà ancora da attendere. Il centrodestra siciliano lavora ad una quadra in vista delle prossime elezioni delle Province. Dopo il fallimento del tentativo romano portato al "decreto emergenze" sul voto diretto di Città Metropolitane e Liberi Consorzi, la maggioranza a sostegno del presidente Renato Schifani ha cercato una nuova unità sulle elezioni di secondo livello. E ha provato a trovarla nel vertice di maggioranza tenuto ieri pomeriggio a Palermo.
I presenti al vertice di maggioranza
A presiedere il vertice il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso. Hanno presenziato il capogruppo azzurro Stefano Pellegrino; il coordinatore per la Sicilia Occidentale di Fratelli d'Italia Salvo Pogliese e il capogruppo all'Ars Giorgio Assenza; il capogruppo della DC Carmelo Pace; il capogruppo di Noi Moderati Marianna Caronia e il coordinatore regionale Massimo Russo; l'eurodeputato della Lega Nino Germanà e il parlamentare regionale Luca Sammartino.
Elezioni delle Province: le regole d'ingaggio
La riunione aveva l'obiettivo di stabilire le regole d'ingaggio delle elezioni di secondo livello. Come è noto, a Palermo, Catania e Messina si nomineranno solo i componenti dei Consigli Provinciali. Mentre nei Liberi Consorzi (Agrigento, Ragusa, Siracusa, Enna, Caltanissetta e Trapani), si procederà a scegliere anche le relative presidenze. Votazioni a cui si arriverà con il metodo proporzionale (seggi che scattano in base alla percentuale raggiunta) e con il voto ponderato. Quest'ultimo è un meccanismo che assegna un peso diverso a sindaci e consiglieri comunali dovuto al numero di abitanti rappresentati.
Liste singole ma con un unico candidato alla presidenza
Durante il vertice, durato oltre due ore, sarebbero venuti fuori tutti i malumori presenti in buona parte del centrodestra nei confronti di Fratelli d'Italia. Ai meloniani infatti viene rimproverato il mancato apporto, a livello nazionale, alla causa dell'elezione diretta delle Province. Fatto che ha portato ad una differenza di vedute sul prossimo appuntamento di primavera. Da fonti della maggioranza si apprende che, con ogni probabilità, si procederà con liste singole di ogni partito ma con candidature uniche per le presidenze dei Liberi Consorzi. Ciò nonostante una linea che sosteneva delle liste uniche quantomeno per le Città Metropolitane, poi tramontata.
Serve la quadra sui candidati alla presidenza delle Province
Liste singole ma con un unico candidato presidente nei Liberi Consorzi. Si ma chi? Ed è qui che casca l'asino. Al momento la quadra non ci sarebbe. Di questo aspetto si discuterà in un prossimo vertice previsto fra venerdì e lunedì. E in quell'occasione farà capolino, con ogni probabilità, anche il governatore Renato Schifani. L'obiettivo è chiudere il cerchio entro fine febbraio. Momento nel quale bisognerà convocare i comizi elettorali, in modo da ufficializzare la data del voto. Ad oggi, la prima opzione è quella che porta al 27 aprile, anche se sulla giornata in questione pesa la necessità di sbrigare tutte le procedure burocratiche.
ALQAMAH
Centrodestra pronto a candidature unitarie in Sicilia per presidenze Città Metropolitane e Liberi Consorzi.
I rappresentanti regionali del centrodestra siciliano, riunitisi oggi a Palermo, hanno raggiunto un accordo unitario sulle candidature per le presidenze delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi, in vista delle elezioni del 27 aprile.
"La coalizione di centrodestra si presenterà compatta alle prossime elezioni provinciali per la scelta dei Presidenti che saranno scelti in modo da dare spazio anche alle sensibilità dei territori", dichiarano in una nota congiunta i rappresentanti regionali delle forze politiche della maggioranza che governa l Regione. "Individueremo candidature condivise che siano rappresentative delle proprie comunità ed espressione dei valori del centrodestra".
"Nel rispetto del sistema elettorale proporzionale", prosegue la nota, "ciascuna forza politica presenterà le proprie liste, una scelta che consentirà di garantire la più ampia e qualificata rappresentanza territoriale. Questa strategia permetterà di valorizzare le specificità di ogni partito, mantenendo al contempo la solidità della coalizione".
"L'unità del centrodestra siciliano", concludono, "è la migliore garanzia per assicurare una gestione efficace e responsabile delle Province, nell'interesse dei cittadini e dello sviluppo dei territori".
Lo dichiarano i Segretari Regionali del Centrodestra in Sicilia. All'incontro hanno preso parte Marcello Caruso (Forza Italia), Nino Germanà (Lega), Salvo Pogliese (Fratelli d'Italia), Massimo Dell'Utri (Noi Moderati), Fabio Mancuso (Movimento per l'Autonomia) e Stefano Cirillo (Democrazia Cristiana)
BLOGSICILIA
Accordo vicino nel centrodestra, candidati unitari per i Liberi Consorzi ma ciascuno con la propria lista.
L'accordo vero e proprio sarà siglato la prossima settimana ma adesso la strada sembra tracciata nel centrodestra: si andrà ad elezioni di secondo livello nelle ex province. La maggioranza siciliana si avvia a trovare la quadra sui candidati in vista delle elezioni che si terranno alla fine di aprile ma per le quali al voto saranno chiamati solo i consiglieri eletti nei comuni di ciascuno consorzio e non i cittadini. la scelta di ricorrere ad elezioni di secondo livello è ormai obbligata dopo il doppio no da Roma ad una deroga per la riforma siciliana e il doppio pronunciamento anche della Corte Costituzionale che ha considerato illegittima, per due volte, la proroga dei commissari dopo undici anni.
Il vertice di maggioranza
Al tavolo del vertice di maggioranza oggi pomeriggio c'erano tutti i partiti ma con una rappresentanza diversa dal solito: FdI schierava, accanto al coordinatore per la Sicilia orientale Salvo Pogliese, il capogruppo all'Ars Giorgio Assenza, la Lega aveva al tavolo Luca Sammartino e Nino Germanà, Noi Moderati Marianna Caronia e Massimo Dell'Utri, la Dc Stefano Cirillo e Carmelo Pace, Forza Italia Marcello Caruso e il Movimento per l'Autonomia il solo Fabio Mancuso
La proposta di Noi Moderati piace agli alleati
Alla fine la proposta di Noi Moderati, lanciata pubblicamente dopo l'ultimo incontro del partito centrista, è piaciuta agli alleati: nei sei Liberi Consorzi si andrà a candidati unitari ma per quel che riguarda le liste ciascuno presenterà la propria anche se con un raccordo con il candidato. Diversa la situazione nelle Città metropolitane dove non si voterà per il presidente che coincide per legge con il sindaco della Città capoluogo.
La spartizione delle province
Chi esprimerà il candidato per ciascuna ex provincia dipenderà dalla presenza nel territorio e dalle personalità proposte ma c'è già un accordo di massima: Ad Enna puntano gli autonomisti di Lombardo, a Caltanissetta Noi Moderati di Saverio Romano, Agrigento è territorio della Dc di Cuffaro, Ragusa è contesa fra la stessa Dc e MpA. A Fratelli d'Italia resta Siracusa mentre Trapani toccherebbe alla Lega.
Gelo su Cateno de Luca
gelo, invece, sull'avvicinamento di Cateno de Luca an che se sembra che Fratelli d'Italia sia propensa a farsi carico delle esigenze del possibile nuovo alleato.
Il comunicato ufficiale
Al termine i segretari hanno rilasciato una dichiarazione congiunta: "La coalizione di centrodestra si presenterà compatta alle prossime elezioni provinciali per la scelta dei Presidenti che saranno scelti in modo da dare spazio anche alle sensibilità dei territori", dichiarano in una nota congiunta i rappresentanti regionali delle forze politiche della maggioranza che governa l Regione. "Individueremo candidature condivise che siano rappresentative delle proprie comunità ed espressione dei valori del centrodestra".
"Nel rispetto del sistema elettorale proporzionale", prosegue la nota, "ciascuna forza politica presenterà le proprie liste, una scelta che consentirà di garantire la più ampia e qualificata rappresentanza territoriale. Questa strategia permetterà di valorizzare le specificità di ogni partito, mantenendo al contempo la solidità della coalizione".
"L'unità del centrodestra siciliano", concludono, "è la migliore garanzia per assicurare una gestione efficace e responsabile delle Province, nell'interesse dei cittadini e dello sviluppo dei territori".
Nel comunicato non si accenna alla presenza di deputati e capigruppo oltre ai segretari. In ogni caso il cerchio si chiuderà nel prossimo vertice convocato per lunedì' prossimo e in quella sede si parlerà anche di sottogoverno, almeno secondo le indicazioni dei partiti.
Non si parla, invece, dei dirigenti generali alla regione e quasi certamente al prossimo incontro dei partiti Schifani li avrà già nominati.
AGRIGENTONOTIZIE
Miccichè alla Bit del turismo: "Senza la costa del mito non saremmo capitale italiana della cultura".
Il sindaco ha partecipato alla talk del distretto turistico Valle dei templi nel padiglione Sicilia
Il sindaco di Agrigento e presidente della Dmo - distretto turistico valle dei Templi, Francesco Miccichè, è intervenuto alla Bit, la Borsa internazionale del Turismo, a Milano, in occasione del talk del distretto turistico valle dei Templi "Un anno straordinario per la costa del mito", a cui, anche quest'anno, è stato riservato un proprio spazio all'interno del padiglione Sicilia.
"Questo è un anno straordinario per Agrigento - ha detto - e per tutta la nostra provincia. Il titolo di capitale italiana della cultura valorizza il nostro immenso patrimonio storico, paesaggistico e culturale, e coinvolge l'intera provincia, compresa Lampedusa. Senza questa straordinaria ricchezza, non avremmo mai raggiunto un traguardo così importante".
Nel corso del dibattito sono intervenuti anche l'assessore Cultura, turismo e grandi eventi, Costantino Ciulla, l'assessore alle Attività produttive e alle tradizioni popolari e coordinatore della 77ª edizione del Mandorlo in fiore, Carmelo Cantone, l'amministratore Delegato della Dmo, Fabrizio La Gaipa, il dirigente di settore della provincia di Agrigento, Achille Contino, e numerosi sindaci.
Ampio spazio è stato dedicato alla 77ª edizione del Mandorlo in Fiore, in programma ad Agrigento dall'8 al 16 marzo. Cantone ha illustrato il programma della storica manifestazione, testimonianza di pace e fratellanza tra i popoli, che ogni anno attrae migliaia di visitatori e gruppi folcloristici da tutto il mondo.
Cantone così si è rivolto alla platea: "Con grande orgoglio ed entusiasmo ci stiamo preparando a quella che è, da sempre, la manifestazione più importante e identitaria per Agrigento. I dati sui flussi turistici sono in crescita e molte strutture ricettive registrano già il tutto esaurito. Vi aspettiamo per una settimana di festa all'insegna dello scambio culturale, della pace e dell'accoglienza, elementi che da sempre caratterizzano la nostra meravigliosa terra".
E nell'ambito delle attività di Agrigento capitale italiana della cultura, l'assessore Ciulla, ha spiegato: "Stiamo lavorando intensamente per rendere Agrigento sempre più accogliente e attrattiva. Una delle grandi sfide che ci siamo posti è la riqualificazione e l'apertura di nuovi spazi e luoghi, come la riapertura del Museo Civico. Il programma - aggiunge - prevede una vasta gamma di eventi culturali con la partecipazione di artisti di fama nazionale e internazionale. Tanti i prestigiosi eventi che caratterizzeranno il 2025, un anno che rappresenta un'opportunità di rilancio per l'intero territorio".
QDS
Centrodestra siciliano, accordo raggiunto per le presidenze delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi.
I rappresentanti regionali del centrodestra siciliano, riunitisi ieri a Palermo, hanno raggiunto un accordo unitario sulle candidature per le presidenze delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi, in vista delle elezioni del 27 aprile.
Nota congiunta dei partiti di centrodestra siciliani: "Individueremo candidature condivise"
"La coalizione di centrodestra si presenterà compatta alle prossime elezioni provinciali per la scelta dei Presidenti che saranno scelti in modo da dare spazio anche alle sensibilità dei territori", dichiarano in una nota congiunta i rappresentanti regionali delle forze politiche della maggioranza che governa la Regione. "Individueremo candidature condivise che siano rappresentative delle proprie comunità ed espressione dei valori del centrodestra".
"Nel rispetto del sistema elettorale proporzionale", prosegue la nota, "ciascuna forza politica presenterà le proprie liste, una scelta che consentirà di garantire la più ampia e qualificata rappresentanza territoriale. Questa strategia permetterà di valorizzare le specificità di ogni partito, mantenendo al contempo la solidità della coalizione".
"Unità della coalizione assicura una gestione efficace delle province"
"L'unità del centrodestra siciliano", concludono, "è la migliore garanzia per assicurare una gestione efficace e responsabile delle Province, nell'interesse dei cittadini e dello sviluppo dei territori".
Lo dichiarano i Segretari Regionali del Centrodestra in Sicilia:
Marcello Caruso (Forza Italia)
Nino Germanà (Lega)
Salvo Pogliese (Fratelli d'Italia)
Massimo Dell'Utri (Noi Moderati)
Fabio Mancuso (Movimento per l'Autonomia)
Stefano Cirillo (Democrazia Cristiana)
TELEACRAS
Elezioni Provinciali, in Sicilia al voto il 27 aprile.
Altra data, dopo le precedenti annullate e rinviate, per le elezioni Provinciali. In Sicilia per eleggere il presidente e i consiglieri provinciali si voterà domenica 27 aprile. Tuttavia i cittadini non si recheranno alle urne. Si tratta infatti di elezioni indirette, di secondo livello, ovvero votano solo i sindaci e i consiglieri di ciascun Comune compreso nella provincia di riferimento. E' al momento quindi fallito, o forse (meglio) accantonato, il tentativo di ripristinare l'elezione diretta degli organi intermedi tra la Regione e i Comuni.
LENTEPUBBLICA
Permessi Legge 104: ecco quando si configura un abuso secondo la Cassazione.
La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 1227/2025, ha stabilito importanti principi in merito all'abuso dei permessi retribuiti previsti dalla Legge 104/1992 per l'assistenza ai familiari con disabilità.
La sentenza ha riguardato il caso di un lavoratore licenziato per giusta causa a seguito di un presunto utilizzo scorretto di tali permessi. Questa pronuncia rappresenta un importante riferimento per la giurisprudenza futura, contribuendo a definire meglio i confini tra legittimo esercizio del diritto e abuso dello stesso.
Il caso esaminato
Un dipendente di una società era stato allontanato dal lavoro il 30 dicembre 2019, con l'accusa di aver sfruttato i giorni di permesso per finalità diverse dall'assistenza al suocero disabile. L'interessato aveva contestato il licenziamento sostenendo l'insussistenza delle accuse e chiedendo il reintegro.
In un primo momento, il Tribunale aveva accolto il ricorso del lavoratore, annullando il licenziamento e imponendo la reintegrazione nel posto di lavoro, con l'aggiunta di un'indennità risarcitoria fino a dodici mensilità. A seguito dell'opposizione dell'azienda, il giudice aveva confermato la reintegrazione, ma ridotto l'importo dell'indennizzo, detraendo l'assegno alimentare percepito dall'ex dipendente.
La Corte d'Appello, riesaminando il caso, aveva invece stabilito che il lavoratore aveva dedicato all'assistenza solo il 42,5-45% del tempo totale concesso dai permessi, una percentuale ritenuta insufficiente per giustificare l'uso dei giorni retribuiti. Di conseguenza, era stato confermato il licenziamento per abuso del diritto.
I motivi di ricorso
Il lavoratore ha presentato ricorso in Cassazione, avanzando due principali motivazioni:
L'omessa considerazione del fatto che l'assistenza risultasse comunque prestata nei giorni di permesso, seppur in misura ritenuta insufficiente.
La presunta errata interpretazione della normativa sulla Legge 104, che non richiede una coincidenza esatta tra l'orario lavorativo e il tempo dedicato all'assistenza.
La Cassazione sull'abuso dei permessi Legge 104
La Suprema Corte ha respinto il primo motivo, ritenendo che la Corte d'Appello avesse già valutato la questione e considerato insufficiente il tempo dedicato al familiare. Tuttavia, ha accolto in parte il secondo motivo, chiarendo che la valutazione dell'uso corretto dei permessi non può basarsi esclusivamente su un parametro quantitativo, ma deve tenere conto anche della qualità dell'assistenza fornita.
Il concetto di "abuso del diritto"
La Cassazione ha ribadito che l'abuso del diritto si configura quando un lavoratore utilizza i permessi per scopi diversi da quelli per cui sono concessi, in violazione dello spirito della norma. Il criterio non può essere solo numerico, ma deve considerare anche le attività indirette legate all'assistenza, come l'acquisto di farmaci, la gestione delle pratiche sanitarie o l'accompagnamento a visite mediche.
Questa interpretazione conferma la necessità di una valutazione caso per caso, evitando un'applicazione rigida delle regole che potrebbe penalizzare i lavoratori che si occupano realmente dei propri familiari disabili, sebbene con modalità non coincidenti con l'orario lavorativo.
Implicazioni per lavoratori e aziende
La sentenza della Cassazione fornisce un criterio chiaro per la gestione dei permessi previsti dalla Legge 104, bilanciando la tutela dei lavoratori con la necessità di prevenire abusi. Le aziende dovranno considerare non solo il tempo effettivamente dedicato all'assistenza, ma anche la qualità delle cure fornite. D'altro canto, i dipendenti dovranno documentare adeguatamente le attività svolte durante i giorni di permesso per evitare contestazioni disciplinari.
LENTEPUBBLICA
Aumenti in busta paga per gli statali: adeguata l'indennità di amministrazione.
Buone notizie per i dipendenti statali: dopo la firma del CCNL delle Funzioni Centrali (che funge da mappa per tutti i comparti) arrivano ulteriori aumenti in busta paga con l'adeguamento dell'indennità di amministrazione e il possibile sblocco dell'Anticipo del TFR.
Un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 febbraio 2025, prevede un aumento dell'Indennità di Amministrazione per alcuni lavoratori statali, con importi aggiuntivi che varieranno in base all'Ente di appartenenza.
Inoltre secondo alcune anticipazioni fornite dal sottosegretario Claudio Durigon arriveranno anche altre interessanti novità che riguarderanno tutti i dipendenti pubblici: si potrebbe sbloccare l'anticipo del TFR.
Aumenti in busta paga per gli statali: adeguata l'indennità di amministrazione
L'incremento, pari a circa 50 euro mensili, sarà corrisposto in due fasi:
la prima con decorrenza dal 1° gennaio 2023
e la seconda dal 1° gennaio 2024.
Inoltre, una volta completato l'aggiornamento delle procedure da parte di NoiPA, i dipendenti riceveranno anche gli arretrati relativi ai mesi precedenti. L'indennità in questione, riconosciuta su 12 mensilità, sarà utile ai fini pensionistici e per il calcolo del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Il provvedimento si inserisce in un percorso di armonizzazione dei trattamenti economici tra i diversi comparti della Pubblica Amministrazione. Le nuove indennità, che variano a seconda del ministero, interessano numerosi dipendenti, tra cui quelli del Ministero degli Affari Esteri, della Giustizia, dell'Economia e delle Finanze, dell'Interno, della Difesa e di altri dicasteri. Ad esempio, i funzionari del Ministero della Giustizia vedranno un incremento fino a 5.143,86 euro lordi annui, mentre per altri comparti l'importo si attesta sui 4.990,55 euro.
Tutti i dettagli sono disponibili nel testo del DPCM, in allegato all'articolo con le tabelle.
Anticipo del TFR per i dipendenti pubblici sbloccato?
Oltre agli aumenti salariali, si prospetta una novità attesa da tempo: la possibilità di ottenere un anticipo del TFR per i dipendenti pubblici. Ad oggi, questa opzione è riservata esclusivamente ai lavoratori del settore privato che, dopo almeno otto anni di servizio, possono richiedere fino al 75% della somma maturata in caso di necessità, come l'acquisto di un'abitazione o spese sanitarie rilevanti.
Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha annunciato che il governo sta lavorando a un provvedimento che consentirebbe anche ai dipendenti pubblici di accedere a questa possibilità. Tuttavia, al momento non sono stati definiti tempi certi per l'approvazione della misura, che richiede un'attenta valutazione delle coperture finanziarie e delle modalità operative.
L'aggiornamento delle indennità e il possibile anticipo del TFR rappresentano dunque due interventi significativi per i lavoratori della Pubblica Amministrazione, con un impatto concreto sulle loro retribuzioni e sulla gestione delle risorse economiche personali. Sebbene l'aumento dell'Indennità di Amministrazione sia già ufficiale, per l'anticipo del TFR bisognerà attendere ulteriori sviluppi legislativi.
ILSOLE24ORE
Ape sociale e pensione anticipata, ecco come presentare la domanda.
Arrivano i chiarimenti dell'Inps sulla presentazione delle domande telematiche di pensione e di certificazione di Ape sociale.
L'Inps fa sapere di aver integrato il sistema di gestione delle domande di pensione in modo tale da consentire la presentazione della richiesta di pensione anticipata opzione donna, quella di pensione Anticipata Flessibile legge di bilancio 2024/2025, e quella di certificazione di Ape sociale. E lo fa nel in un messaggio (numero 502 del 10 febbraio 2025; "Legge 30 dicembre 2024, n. 207, recante "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2025 e bilancio pluriennale per il triennio 2025-2027". Presentazione delle domande telematiche di pensione e di certificazione di APE sociale").
Opzione donna
Per quanto riguarda la presentazione dell'istanza di pensione anticipata opzione donna (articolo 16, comma 1-bis, del decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 marzo 2019, n. 26, come modificato dall'articolo 1, comma 173, della legge 30 dicembre 2024, n. 207), spiega l'ente di previdenza, questa richiesta è individuata con le seguenti coordinate: "Pensione Anticipata opzione donna legge di bilancio 2023/2024/2025"; gruppo: Anzianità/Anticipata/Vecchiaia; prodotto: Pensione di anzianità/anticipata; tipo: Opzione donna legge di bilancio 2023/2024/2025.
Pensione anticipata flessibile
Per quanto riguarda la presentazione delle istanze di pensione anticipata flessibile (articolo 14.1 del decreto-legge n. 4/2019, come modificato dall'articolo 1, comma 174, della legge n. 207/2024), le istanze sono individuate da due prodotti. Il primo: "Pensione Anticipata Flessibile legge di bilancio 2024/2025" : gruppo: Anzianità/Anticipata/Vecchiaia; prodotto: Pensione di anzianità/anticipata; tipo: requisito anticipata flessibile LDB 2024/2025. Il secondo: "Pensione Anticipata Flessibile legge di bilancio 2024/2025 con opzione al contributivo": gruppo: anzianità/Anticipata/Vecchiaia; prodotto: Pensione di anzianità/anticipata; tipo: Requisito anticip. Fless. LDB 24/25 opz. contrib.
La certificazione di Ape sociale
Infine, la presentazione dell'istanza di certificazione di Ape sociale (articolo 1, commi da 179 a 186, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, come modificato dall'articolo 1, comma 175, della legge n. 207/2024). Tale istanza, spiega l'Inps, è individuata dal seguente prodotto: "Verifica delle condizioni di accesso all'APE sociale"; Gruppo: Certificazione; Prodotto: Verifica delle condizioni di accesso; Tipo: APE sociale.
Come si fa richiesta all'Inps
Le tre istanze possono essere presentate all'Inps attraverso i seguenti canali:
direttamente dal sito internet www.inps.it, accedendo tramite SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) almeno di Livello 2, CNS (Carta Nazionale dei Servizi), CIE (Carta di identità elettronica 3.0) o eIDAS, seguendo il percorso "Pensione e Previdenza" > "Domanda di pensione" > "Aree tematiche" > "Domanda Pensione, Ricostituzione, Ratei, Certificazioni, APE Sociale e Beneficio precoci" > "Accedi all'area tematica" > "Nuova prestazione pensionistica" o "Certificati";utilizzando i servizi offerti dagli Istituti di patronato riconosciuti dalla legge;
chiamando il Contact Center Multicanale al numero verde 803164 (gratuito da rete fissa) o il numero 06164164 (da rete mobile a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).