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rassegna stampa del 13 febbraio 2025

BLOGSICILIA

Stop ai concorsi nelle ex Province, le elezioni bloccano le assunzioni.

Stop ai concorsi indetti nelle nove ex Province, ovvero i 6 Liberi consorzi e le tre città metropolitane di Palermo, Messina e Catania. Almeno questa è l'idea che circola all'Ars punta a fermare tutto in vista delle elezioni provinciali di secondo livello che si terranno il 27 aprile.
L'ordine del giorno
Sospendere le procedure concorsuali avviate dai commissari straordinari dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane in attesa che arrivino i nuovi vertici degli enti di area vasta è infatti, l'obiettivo dichiarato di un Ordine del giorno presentato da numerosi deputati di maggioranza e di opposizione all'Ars e rivolto al presidente della Regione Renato Schifani. Il documento è stato poi votato all'unanimità da Sala d'Ercole. Si punta a fermare le procedure negli enti che andranno alle elezioni di secondo grado nel mese di aprile per lasciare la possibilità a chi sarà eletto, quando si insedierà, di decidere come procedere rispetto a questi atti.
Anomalie in alcune province
"Una iniziativa che nasce dalle anomalie che si sono registrate in alcune province - spiega il deputato ragusano del Partito democratico Nello Dipasquale -. La decisione più corretta e di buonsenso è quella di lasciare che siano i futuri organismi, che presto si insedieranno alla guida delle ex Province, a decidere quali siano le esigenze degli enti che vanno ad amministrare e, di conseguenza, come comportarsi rispetto a queste procedure. Una scelta - conclude Dipasquale - che garantisce la massima trasparenza e la regolarità della competizione elettorale".Il riferimento è al concorso bandito in provincia di Ragusa dove le polemiche si incentrano sulla vicenda del direttore generale che avrebbe proposto di bandire un concorso per assumere un dirigente per poi partecipare a quel concorso come unico concorrente dopo che gli altri sette sono stati tutti esclusi. Una polemica in corso in quella provincia e rispetto alla quale l'interessato nega tutto e minaccia querele
L'impegno bipartisan L'impegno è bipartisan ma non tiene in debito conto le differenze fra Liberi Consorzi e Città metropolitane. Mentre nei primi 6 si andranno ad eleggere presidenti e consigli, nelle tre città metropolitane si eleggeranno solo mi Consigli mentre i presidenti resteranno in carica trattandosi dei sindaci dei capoluoghi ai quali il ruolo è attribuito dalla stessa legge che dispone le elezioni di secondo livello. Un vulnus che rischia di bloccare procedure concorsuali senza un ragionevole motivo.


GIORNALE DI SICILIA 

Approvata la legge sulle strutture turistico-ricettive in Sicilia.

Via libera dall'Ars, l'assessore Amata: un testo che risponde alle esigenze del settore.
Col voto finale di questo pomeriggio all'Ars, è legge il testo che regolamenta in modo organico la disciplina delle strutture turistico-ricettive in Sicilia.
«A conclusione di un iter lungo e complesso voglio esprimere il mio più vivo compiacimento per il testo normativo appena approvato dal parlamento regionale, su impulso del mio assessorato e dell'intero governo della Regione, grazie alla piena condivisione di tutte le forze politiche, della competente commissione legislativa che ha costantemente contribuito alla stesura del testo e all'ulteriore contributo offerto dalle associazioni di categoria», dice l'assessore al Turismo Elvira Amata.
«Si tratta di una norma che finalmente risponde alle attuali esigenze del settore sotto diversi profili - aggiunge Amata - frutto di un attento e scrupoloso approfondimento che certamente contribuirà a riordinare in modo funzionale l'intero settore ricettivo, con l'ulteriore vantaggio di assicurare un monitoraggio più scrupoloso dell'andamento dei flussi turistici nella loro piena ed effettiva consistenza».
Diverse le nuove disposizioni introdotte che prevedono importanti novità sulla classificazione delle strutture e sulle verifiche che potranno attivarsi da parte del dipartimento regionale del Turismo, dello sport e dello spettacolo. Viene, inoltre, espressamente ribadito l'obbligo di dotarsi del Codice identificativo nazionale (Cin), nonché della comunicazione a fini statistici e i casi in cui è obbligatoria la copertura assicurativa. Ulteriori disposizioni riguardano la previsione di maggiori tipologie di strutture e nuove regole in tema di vigilanza e potere sanzionatorio. La norma consentirà di accrescere la competitività del settore turistico siciliano, mediante un'offerta differenziata per garantire un livello qualitativo ottimale dei servizi offerti ai visitatori.



GIORNALE DI SICILIA 

Nessun volo in più per la Sicilia, Ryanair: colpa dell'addizionale comunale.

L'amministratore delegato Eddie Wilson ha presentato a Palermo la nuova stagione della compagnia, tornando alla carica con la Regione per il taglio della tassa e contestando l'efficacia del bonus voli.
Per Ryanair la prossima stagione estiva sarà «robusta, ma non di crescita». Sarà frenata in Sicilia dall'addizionale municipale, che aumenterà di 0,50 euro al mese a partire dal 1 aprile 2025 negli aeroporti più grandi d'Italia. Ad annunciarlo è stata la stessa compagnia aerea, che oggi a Palermo ha lanciato l'operativo per l'estate 2025 per gli aeroporti siciliani in cui è attiva - Catania, Palermo e Trapani - che prevede 10 aeromobili, 1 miliardo di dollari di investimenti tra Catania e Palermo, 100 rotte totali, 7,5 milioni di passeggeri per l'estate e 6 mila posti di lavoro. Ryanair ha annunciato di non essere in grado di crescere in Sicilia quest'estate, a causa «della reiterata presenza dell'Addizionale Municipale, che non porta alcun beneficio alla Regione e influisce negativamente sul turismo locale, sull'occupazione e sull'accesso a tariffe basse per i siciliani che viaggiano verso destinazioni italiane ed europee. Ciò è in netto contrasto con la crescita registrata in altre regioni italiane».
L'esempio della Calabria
Per la compagnia aerea la Sicilia dovrebbe quindi seguire l'esempio della Regione Calabria, che ha eliminato l'addizionale municipale e ha registrato un aumento spettacolare del traffico (+50%), del turismo e dell'occupazione, oltre al recente investimento di 15 milioni di euro per i due hangar dell'aeroporto di Lamezia, che supporteranno fino a 300 posti di lavoro altamente qualificati e ben retribuiti per la Regione. «L'addizionale municipale continua a danneggiare l'economia siciliana e il bonus voli non sono riusciti ad aumentare la capacità per i residenti siciliani, nè a incrementare i collegamenti con il continente - si legge in una nota della compagnia aerea -. Di conseguenza, gli aeroporti siciliani rimangono fortemente svantaggiati rispetto ad altre regioni italiane come Calabria, Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia, dove i costi di accesso sono stati attivamente ridotti per promuovere il turismo e la connettività durante tutto l'anno con l'abolizione dell'addizionale municipale».
Wilson contesta l'efficacia del bonus voli
Ryanair esorta quindi la giunta regionale siciliana a «eliminare immediatamente gli inefficaci bonus voli, che rappresentano uno spreco di denaro per i contribuenti, e chiede invece l'abolizione dell'addizionale municipale per salvaguardare i collegamenti durante tutto l'anno, il turismo e i viaggi a tariffe basse per i cittadini». Ciò consentirebbe a Ryanair di garantire una crescita del traffico, del turismo e dell'occupazione in Sicilia, garantendo fino a 5 aeromobili basati in più, oltre 1.200 nuovi posti di lavoro altamente qualificati e ben retribuiti per la regione, aumento del turismo nazionale e internazionale nella regione e 3 milioni di passeggeri in più all'anno nei prossimi 4 anni. «Ryanair, la compagnia aerea numero 1 in Italia e in Sicilia - ha detto l'amministratore delegato di Ryanair, Eddie Wilson -, ha dimostrato ampiamente il suo impegno in Sicilia, dove opera da 22 anni, trasportando oltre 85 milioni di passeggeri e rivoluzionando i viaggi aerei con tariffe basse e una maggiore scelta di rotte nazionali e internazionali per tutti i siciliani». Secondo Wilson «l'addizionale municipale regressiva e gli inefficaci bonus voli della giunta regionale siciliana continuano a danneggiare il traffico, i posti di lavoro e la crescita del turismo della regione, e mentre altre come la Calabria stanno vivendo una crescita spettacolare grazie all'abolizione dell'addizionale municipale con costi inferiori, la Sicilia sta perdendo questa crescita. E' giunto il momento per la Sicilia di accelerare la crescita e sbloccare il suo potenziale turistico, ma solo se la giunta regionale abolirà sia i fallimentari bonus voli che l'addizionale municipale. Ryanair è pronta a rispondere, come abbiamo fatto in Calabria, accelerando la connettività e la crescita del turismo con oltre 3 milioni di passeggeri in più, la creazione di 1.200 nuovi posti di lavoro, che incrementeranno la connettività nazionale e internazionale e, in ultima analisi, offriranno tariffe più basse ai residenti e ai visitatori siciliani», ha concluso.




ILSOLE24ORE

Proposta di legge per la riduzione dell'orario di lavoro a parità di stipendio: scontro alla Camera.

La proposta di legge in discussione alla Camera prevede la riduzione dell'orario di lavoro da 40 a 32 ore settimanali, a parità di salario. L'opposizione accusa la maggioranza di insabbiamento e rinvio. La proposta prevede anche esoneri contributivi per i datori di lavoro privati. L'osservatorio presso l'Inapp monitorerà gli effetti economici della riduzione oraria. Gli oneri stimati sono di 50 milioni di euro per il 2024 e 275 milioni di euro per gli anni successivi.Favorire per legge la sottoscrizione di contratti collettivi nazionali - territoriali e aziendali - tra le rappresentanze delle imprese e le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, per definire modelli organizzativi che comportino una progressiva riduzione dell'orario normale di lavoro dalle attuali 40 a 32 ore settimanali, a parità di salario, anche nella forma di turni distribuiti su quattro giorni settimanali. Il tutto accompagnato da investimenti nell'ambito della formazione e della innovazione tecnologica e ambientale: la proposta di legge che abbina i testi di Fratoianni (Avs), Conte (M5S) e Scotto (Pd) è all'esame della Camera.
Botta e risposta tra maggioranza e opposizioni sul nodo coperture
L'esame della proposta di legge dell'opposizione era programma in Aula alla Camera, ma con il voto della maggioranza è tornata in commissione Lavoro. L'opposizione è insorta: «La destra fa sempre la stessa mossa - ha accusato la leader Pd, Elly Schlein - quando si tratta dei diritti di chi lavora, sceglie sempre la strada dell'insabbiamento, del rinvio, della fuga. Hanno deciso di non decidere perché la settimana corta è la bussola che in tutta Europa sta guidando le grandi democrazie».
Replica a stretto giro il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Walter Rizzetto (Fdi): «Di fuga ho visto solo la sua, perché Schlein avrebbe potuto venire in Commissione o in Aula a chiarire il nodo coperture. Il rinvio in Commissione è dovuto a possibili effetti onerosi per la finanza pubblica. Anche limitando l'ambito di applicazione al settore privato, ad una prima valutazione, la stima dei costi è quantificabile nell'ordine di oltre 8 miliardi di euro di minori entrate contributive annue, al lordo degli effetti fiscali».
Tre incentivi alle imprese per sostenere la riduzione oraria
La proposta dell'opposizione prevede che nei trentasei mesi successivi all'entrata in vigore della legge, ai datori di lavoro privati - con esclusione del settore agricolo e del lavoro domestico-, è concesso, l'esonero del 30% del versamento dei contributi previdenziali a loro carico (con esclusione dei premi e dei contributi spettanti all'Inail) per i rapporti di lavoro dipendente ai quali si applicano i contratti collettivi con la riduzione oraraia, per la durata prevista dai medesimi contratti e in proporzione alla riduzione di orario di lavoro concordata.
Per i datori di lavoro privati delle piccole e medie imprese, l'esonero è elevato al 50per cento. Per le prestazioni di lavorazioni particolarmente faticose e pesanti l'esonero contributivo è riconosciuto nella misura del 60%: la lista comprende operai dell'industria estrattiva, dell'edilizia e della manutenzione degli edifici, conduttori di gru o di macchinari mobili per la perforazione nelle costruzioni, conduttori di convogli ferroviari e personale viaggiante, conduttori di mezzi pesanti e camion, conciatori di pelli e di pellicce, personale delle professioni sanitarie infermieristiche ed ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato in turni, addetti all'assistenza di persone in condizioni di non autosufficienza, insegnanti della scuola dell'infanzia e educatori degli asili nido, facchini, addetti allo spostamento merci e assimilati, personale non qualificato addetto ai servizi di pulizia, operatori ecologici e altri raccoglitori di rifiuti, operai dell'agricoltura, della zootecnia e della pesca, dipendenti o soci di cooperative, lavoratori del settore siderurgico e lavoratori del vetro, marittimi.
Con decreto del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro dell'Economia, da adottare entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge, sono individuati i criteri e le modalità di applicazione dell'agevolazione e di utilizzo delle risorse e per il rispetto del relativo limite di spesa.
L'Osservatorio nazionale sull'orario di lavoro
La stessa proposta prevede la creazione dell'Osservatorio presso l'Inapp, l'Istituto nazionale per l'analisi delle politiche pubbliche, presieduto da un rappresentante del ministero del lavoro ed è composto da due esperti in materia di diritto del lavoro, da due esperti in materia di organizzazione aziendale nonché, in forma paritaria, da un numero complessivo di otto esponenti delle organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
L'Osservatorio ha il compito di monitorare le caratteristiche e gli effetti economici dei contratti collettivi di lavoro che prevedono riduzioni dell'orario di lavoro; valutare l'efficacia dei sistemi formativi e di riqualificazione professionale adottati, con particolare riferimento allo sviluppo e all'applicazione di nuove tecnologie nelle imprese interessate; monitorare e valutare gli investimenti in nuove tecnologie messe in atto dalle imprese che applicano i contratti con la riduzione oraria.
L'Osservatorio ogni anno predispone una relazione sulla propria attività e la trasmette alle Camere entro il 31 dicembre di ciascuno anno. Al termine dell'applicazione delle misure di sostegno, la relazione dovrà indicare anche le proposte di modifica della normativa in materia di orario di lavoro.
A un decreto del ministro del Lavoro, da adottare entro tre mesi dall'entrata in vigore della legge, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, sono stabilite le modalità di funzionamento dell'Osservatorio che si avvale delle strutture e delle risorse umane, strumentali e finanziarie del ministero del Lavoro.
Il ricorso al Referendum
In base alla proposta di legge, in mancanza della stipulazione dei contratti collettivi nazionali che prevedano la riduzione oraria, le rappresentanze sindacali territoriali aderenti alle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, le loro rappresentanze aziendali o almeno il 20% dei lavoratori dipendenti dell'impresa possono presentare una proposta di contratto per la riduzione dell'orario di lavoro, a parità di retribuzione. La proposta è sottoposta, entro i successivi novanta giorni, all'approvazione del personale mediante referendum.
Il referendum è svolto con la supervisione di un delegato dell'ente bilaterale competente per territorio, ove esistente, anche in un settore affine a quello in cui opera l'impresa interessata. La proposta di contratto è approvata se si è espressa a favore la maggioranza dei dipendenti dell'impresa o dell'unità produttiva e, nel solo caso in cui la proposta sia stata presentata dal prescritto numero di lavoratori, se il datore di lavoro dichiara il proprio assenso entro trenta giorni dalla data di svolgimento del referendum. Nel caso di esito negativo del referendum, la proposta può essere ripresentata non prima di centottanta giorni.
Rideterminazione dell'orario normale di lavoro e oneri
Al termine del periodo di applicazione delle misure di sostegno, secondo la proposta con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, sulla base delle risultanze delle analisi e delle proposte formulate dall'Osservatorio, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, la durata dell'orario di lavoro normale è rideterminata in misura minore.
In tutti i settori in cui i contratti con la riduzione a 32 ore abbiano interessato almeno il 20% dei lavoratori, la rideterminazione dell'orario di lavoro normale è in ogni caso applicata in misura non inferiore al 10 per cento.
Gli oneri sono quantificati in 50 milioni di euro per l'anno 2024 e a 275 milioni di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, da coprire attraverso la corrispondente riduzione del Fondo nuove competenze.


ILDOMANI.IT

Stop ai concorsi nelle ex Province, ordine del giorno all'Ars blocca le assunzioni.


I concorsi nei liberi consorzi comunali, in vista delle elezioni devono essere bloccati
.E' questo il senso di un ordine del giorno bipartisan approvato oggi all'Assemblea Regionale, I firmatari ritengono che non ha senso fare assunzioni, dal momento che i commissari sono in scadenza e ad aprile ci saranno e elezioni di secondo livello."Una iniziativa che nasce dalle anomalie che si sono registrate in alcune province - spiega il deputato ragusano del Partito democratico Nello Dipasquale -. La decisione più corretta e di buonsenso è quella di lasciare che siano i futuri organismi, che presto si insedieranno alla guida delle ex Province, a decidere quali siano le esigenze degli enti che vanno ad amministrare e, di conseguenza, come comportarsi rispetto a queste procedure. Una scelta - conclude Dipasquale - che garantisce la massima trasparenza e la regolarità della competizione elettorale".ll riferimento di Dipasquale, è al concorso bandito in provincia di Ragusa dove le polemiche si incentrano sulla vicenda del direttore generale che avrebbe proposto di bandire un concorso per assumere un dirigente per poi partecipare a quel concorso come unico concorrente dopo che gli altri sette sono stati tutti esclusi. Ma l'interessato nega tutto e minaccia querele.Intanto il direttore generale ha convocato per oggi 13 febbraio i alle ore 10:00 una conferenza stampa per comunicazioni urgenti. I bene informati riferiscono che il Direttore Generale potrebbe annunciare le sue dimissioni dall'incarico.Anche l'on. Nello Dipasquale, terrà, sempre oggi, ma alle ore 11:00 una conferenza stampa, ma fuori dal Palazzo della Provincia, nello specifico nella scalinata ( dopo che il Commissario non ha concesso l'uso della sala Molè)."Da fuori il Palazzo, scrive Dipasquale, la mia denuncia sarà ancora più forte e vigorosa nell'attesa di rendere finalmente "LIBERO" il Consorzio da questo Commissario e per ridare spazio alla vita e al confronto democratici".



SCRIVOLIBERO
Reputazione turistica, Schifani: "Sicilia sale sul podio delle Regioni". 
«I dati sulle presenze presentati ieri alla Bit di Milano e il riconoscimento ottenuto nella classifica sulla reputazione turistica delle Regioni, realizzata da Demoskopika, confermano ciò che già sapevamo: la Sicilia è una destinazione in forte crescita e sempre più apprezzata da turisti e viaggiatori di tutto il mondo, con un incremento dell'11,1%, rispetto alla media nazionale del 3,7%. Un risultato straordinario che premia il grande lavoro svolto in questi anni dal mio governo».
Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che in una conferenza stampa alla Borsa internazionale del turismo ha reso noti i dati delle presenze turistiche nell'Isola nel 2024 e illustrato le nuove strategie messe in campo dal governo per intensificare sempre di più la destagionalizzazione del turismo.
«L'ingresso della Sicilia sul podio della classifica di Demoskopika per reputazione turistica, accanto a realtà consolidate come Toscana e Trentino Alto Adige - prosegue Schifani - è un'ulteriore prova del valore della nostra offerta. Dalle nostre bellezze naturali e culturali all'eccellenza della nostra enogastronomia e ospitalità, tutto concorre a rendere la Sicilia una meta sempre più attrattiva. Questo successo non è casuale, ma frutto di strategie mirate, investimenti nella promozione, valorizzazione del patrimonio e miglioramento della qualità dei servizi. Continueremo su questa strada con determinazione, consapevoli che la crescita del turismo rappresenta un volano essenziale per l'economia della nostra regione. La Sicilia è oggi più forte, più competitiva e più ambita che mai».


QDS
Borse di studio in Sicilia: ecco i criteri per ottenerle.
Modalità e tempi per partecipare al bando destinato a chi frequenta le scuole superiori per l'anno scolastico 2024/2025. Beneficiari sono gli studenti il cui nucleo familiare abbia un indicatore Isee pari o inferiore a 8 mila euro
PALERMO - Sono stati definiti i criteri e i tempi per poter partecipare al bando per l'erogazione delle borse di studio destinate a chi frequenta le scuole superiori per l'anno scolastico 2024/2025. La circolare dell'assessore regionale dell'Istruzione e della Formazione professionale prende spunto dal Decreto ministeriale numero 189 del 25 settembre 2024, che ha disciplinato le modalità di erogazione delle borse di studio.
Beneficiari dell'intervento sono esclusivamente gli studenti e le studentesse frequentanti, alla data della presentazione della domanda, le scuole secondarie di secondo grado del sistema nazionale di istruzione, pubbliche e paritarie, il cui nucleo familiare abbia un indicatore della situazione economica equivalente (Isee), pari o inferiore a 8 mila euro. Gli studenti e le studentesse dovranno risultare correttamente censiti sulla piattaforma Sidi, il Sistema informativo dell'istruzione. Un eventuale errato inserimento o una mancata validazione della posizione anagrafica all'interno dell'anagrafe nazionale studenti del Sidi comporterà l'esclusione dello studente dal beneficio, poiché, risulterà "alunno non trovato nella base dati".
Come presentare la domanda per partecipare al bando
La presentazione delle domande dovrà essere effettuata, da uno dei genitori o da chi ne ha la potestà, o dallo studente, se maggiorenne. La richiesta di partecipazione dovrà essere corredata dalla fotocopia del documento di riconoscimento del soggetto richiedente il beneficio, che sia il padre, la madre, il tutore o lo studente maggiorenne; dalla fotocopia del documento di riconoscimento e codice fiscale dello studente destinatario della borsa di studio e dalla fotocopia dell'attestazione dell'Isee.
La domanda di partecipazione dovrà essere presentata, esclusivamente all'istituzione scolastica frequentata, entro il prossimo 18 febbraio. Ogni scuola, alla ricezione delle domande di partecipazione, dovrà verificare che i dati anagrafici siano inseriti sulla piattaforma Sidi, che il codice meccanografico dell'istituto sia corretto e che tutti gli allegati siano presenti. Qualsiasi irregolarità o incompletezza nella compilazione della domanda di partecipazione comporterà l'inammissibilità della domanda. Conclusi gli opportuni controlli, le istituzioni scolastiche provvederanno a trasmettere la documentazione alla città metropolitana o al libero consorzio comunale di riferimento, entro il 18 marzo.
Quindi, le istituzioni comunali andranno a formulare un unico elenco relativo agli studenti e alle studentesse che hanno presentato richiesta, da inviare entro il 30 aprile prossimo all'indirizzo Pec istituzionale del dipartimento regionale dell'istruzione. Saranno esclusi gli elenchi difformi dal modello richiesto dal dipartimento, che contengano dati diversi da quelli richiesti, trasmessi senza regolare denominazione dell'ente locale, protocollo e data o comunque oltre il termine fissato. Saranno esclusi, anche, gli studenti e le studentesse che, pur essendo presenti in elenco, sono stati inseriti dati incompleti o trascritti in maniera erronea. L'ultimo passaggio tocca al Dipartimento regionale, che dovrà trasmettere i dati al ministero dell'istruzione e del merito entro il 15 giugno dell'anno in corso.


LIVESICILIA
Province, odg bipartisan all'Ars: sospendere concorsi in vista del voto.

Dipasquale (Pd): "La decisione più corretta e di buonsenso è far decidere i futuri organismi".
PALERMO - Sospendere le procedure concorsuali avviate dai commissari straordinari dei Liberi consorzi e delle Città metropolitane in attesa che i nuovi vertici degli enti di area vasta, che andranno alle elezioni di secondo grado nel mese di aprile, si insedino e decidano come procedere rispetto a questi atti.
Lo prevede un Ordine del giorno presentato da numerosi deputati di maggioranza e di opposizione all'Ars e rivolto al presidente della Regione Renato Schifani. Il documento è stato poi votato all'unanimità da Sala d'Ercole.
Dipasquale: "Iniziativa che nasce dalle anomali registrate"
"Una iniziativa che nasce dalle anomalie che si sono registrate in alcune province - spiega il deputato ragusano del Partito democratico Nello Dipasquale -. La decisione più corretta e di buonsenso è quella di lasciare che siano i futuri organismi, che presto si insedieranno alla guida delle ex Province, a decidere quali siano le esigenze degli enti che vanno ad amministrare e, di conseguenza, come comportarsi rispetto a queste procedure. Una scelta - conclude Dipasquale - che garantisce la massima trasparenza e la regolarità della competizione elettorale".
https://livesicilia.it/province-odg-bipartisan-allars-sospendere-concorsi-in-vista-del-voto/












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