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Il giorno del vertice di maggioranza sulle ex Province, Tamajo "Delusione elezioni di secondo livello"


Il giorno del vertice di maggioranza sulle ex province è arrivato. L'incontro del centrodestra rinviato lunedì scorso, prima a giovedì e poi, come era prevedibile, ad oggi, dovrebbe tenersi in giornata. Si tratta di uscire dall'impasse che non ha permesso, fino ad ora, di scegliere i candidati unitari a presidente dei sei liberi consorzi, anche se appare chiaro che non ci saranno, invece, liste unitarie in nessuna delle nove realtà al voto di secondo livello (oltre i Liberi consorzi, anche le 3 città metropolitane di Palermo, Catania e Messina).
Elezioni di secondo livello grande delusione. Nelle ore che precedono il vertice interviene l'assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo che si dice deluso dal come è andata a finire "Votare per le elezioni della Città Metropolitana e dei Liberi Consorzi in questo modo, con un sistema di secondo grado, rappresenta una grande delusione. Credo fermamente che il ritorno all'elezione diretta e all'esercizio delle funzioni di area vasta sia indispensabile per garantire una vera legittimazione popolare e un governo locale più vicino ai cittadini" sostiene Tamajo intervenendo nel dibattito sulla riforma degli enti locali." Le aree metropolitane e i Liberi Consorzi - aggiunge Tamajo - meritano un sistema elettorale che consenta ai cittadini di scegliere direttamente i propri rappresentanti, restituendo piena democraticità e autorevolezza agli organi di governo locale. Mi auguro che il governo nazionale intervenga per superare definitivamente la legge Delrio e ripristinare l'elezione diretta, così da rafforzare l'efficacia amministrativa e la partecipazione democratica".L'ultimo tentativo di fermare tutto Ma anche se ci si sta preparando al voto previsto per il prossimo 27 aprile c'è ancora una possibilità che le elezioni di secondo livello non si tengano. Quando tutto sembrava ormai scontato, infatti,  ecco che arriva il ricorso al Tar per bloccare la consultazione. A presentarlo è stato il presidente del consiglio comunale di Ispica, Giambattista Genovese, rappresentato dal costituzionalista catanese Agatino Cariola. Chiede ai giudici amministrativi di sospendere il voto e di coinvolgere la Corte Costituzionale sottolineando una serie di in costituzionalità della legge Delrio e della legge regionale in materia.
Le elezioni di secondo livello sottraggono ai cittadini la possibilità di scegliere i propri amministratori, è la tesi giuridico amministrativa. Il ricorso arriva da una dipendente del centro del centrodestra ma non è detto che si tratti di fuoco amico come è stato definito il ricorso. Tutti tranne Fratelli d'Italia, infatti, avrebbero voluto votare con elezioni a suffragio universale. A questo ricorso se ne affiancano, infatti, altri tre e dunque c'è la possibilità che il tar blocchi tutto.


GIORNALE DI SICILIA 

Fondi europei, la Regione ridisegna la mappa delle grandi opere: ecco cosa resta fuori.

Fuori la Circumetnea, dentro il passante di Palermo. No agli impianti della differenziata, spazio a fognature e depuratori. L'obiettivo: spendere mezzo miliardo entro l'anno.
Dal piano escono, per il momento, una tratta della Circumetnea e un'altra dell'alta velocità Palermo-Catania. Al loro posto verranno finanziate con i fondi europei una fermata del passante ferroviario del Capoluogo e il collegamento fra Catania e l'aeroporto. Allo stesso modo i progetti per restaurare le dighe e realizzare gli impianti di gestione della raccolta differenziata lasceranno spazio a quelli per il contrasto al dissesto idrogeologico e per la realizzazione di fogne e depuratori.
Eccolo il piano di salvataggio dei fondi comunitari che il presidente della Regione ha concordato col ministro per gli Affari Europei, Tommaso Foti. E a questo punto Palazzo d'Orleans è certo di aver sventato la minaccia di dover restituire a Bruxelles le somme rimaste nei cassetti.


ILSOLE24ORE

Circolare Inps: il lavoratore può riscattare sempre i contributi non versati.

Il lavoratore che abbia periodi di contribuzione obbligatoria non versati dal datore di lavoro può versarli all'Inps anche dopo la prescrizione per chiedere la costituzione della rendita vitalizia per quei periodi.
Il lavoratore che abbia periodi di contribuzione obbligatoria non versati dal datore di lavoro può versarli all'Inps anche dopo la prescrizione per chiedere la costituzione della rendita vitalizia per quei periodi. Lo spiega l'Inps con una circolare nella quale chiarisce la nuova regola introdotta con il Decreto lavoro.
La regola introdotta con il decreto Lavoro
"A decorrere dall'entrata in vigore della legge n. 203 del 2024 (12 gennaio 2025) - spiega l'Inps - si introduce un nuovo diritto, spettante esclusivamente al lavoratore e ai propri superstiti, di chiedere la costituzione della rendita vitalizia, con onere interamente a proprio carico, per i contributi omessi dai datori di lavoro e prescritti".



LIVESICILIA

Elezioni provinciali, incontro del centrodestra: "Percorso condiviso".

La riunione di coordinatori e capigruppo.
PALERMO - I coordinatori regionali e i capigruppo delle forze politiche di centro-destra si sono riuniti nella giornata di lunedì 24 febbraio per discutere delle imminenti elezioni dei Consigli Metropolitani e dei presidenti e dei consigli dei Liberi Consorzi.Durante l'incontro è proseguito il confronto unitario finalizzato all'individuazione dei temi comuni riguardanti tutte le aree interessate, nonché quelli specifici di ciascun territorio.
Il centrodestra e le elezioni provinciali
"Questi elementi - si legge in una nota congiunta - saranno fondamentali per ogni forza politica nella costruzione delle proprie liste e consentiranno all'intera coalizione di indicare i candidati alle presidenze".
L'incontro ha ribadito "la volontà di procedere in modo coeso e strategico, valorizzando le peculiarità territoriali all'interno di una visione condivisa".
Erano presenti Marcello Caruso e Stefano Pellegrino per Forza Italia, Giorgio Assenza, Salvo Pogliese e Giampiero Cannella per Fratelli d'Italia, Luca Sammartino per la Lega, Totò Cuffaro e Stefano Cirillo per la Democrazia Cristiana, Marianna Caronia e Massimo Dell'Utri per Noi Moderati e infine Fabio Mancuso per il Mpa.
Nel centrodestra è già iniziato il totonomi in vista delle elezioni provinciali. 


LIVESICILIA

Ars, via libera in Prima commissione al tagliando antifrode per le elezioni La proposta della deputata Roberta Schillaci del M5s

PALERMO - Un "tagliando antifrode" per evitare i voti contraffatti sulla scheda elettorale. Ha avuto il via libera in Prima commissione all'Ars la norma M5s proposta dalla deputata Roberta Schillaci che potrebbe diventare operativa a partire dalle competizioni elettorali successive al 31 dicembre 2025.
Tagliando antifrode, il via libera
"Si tratta - spiega Schillaci - del metodo utilizzato per contrastare la contraffazione delle schede elettorali in occasione delle Politiche del 4 marzo 2018. Dal prossimo anno potrebbe essere applicato anche in occasione delle competizioni elettorali regionali e comunali. Sulle schede verrebbe applicato un semplice tagliando per renderle uniche e identificabili come autentiche, senza però consentire di risalire all'elettore".
Cerca di superare inosservato i controlli in aeroporto, scoperta cocaina nel parrucchino
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"La sua applicazione - aggiunge - costituirebbe un notevole passo avanti sulla strada della legalità e uno schiaffo in pieno volto ai corrotti e ai portatori di sporchi interessi che purtroppo in Sicilia sono sempre numerosi". "Ringrazio - conclude Schillaci - i colleghi Adorno e Cambiano che hanno difeso la norma in commissione".


LIVESICILIA

Attacchi hacker russi sui siti di Province e Comuni siciliani Attaccati diversi siti della pubblica amministrazione. Ecco i comuni e le province colpite

ROMA - Prosegue anche oggi, per il nono giorno consecutivo, la campagna degli hacker filorussi NoName057(16) contro siti italiani. I target di oggi sono siti della Pubblica amministrazione locale.
Al momento non risultano raggiungibili i siti delle Province di Trapani, Ragusa, Caltanissetta, Enna, del Comune di Catania e della Regione Puglia. L'Agenzia per la cybersicurezza nazionale ha allertato i bersagli e le autorità e fornito suggerimenti per la mitigazione dell'impatto.


LIVESICILIA
Ars, spunta un emendamento per il terzo mandato dei sindaci Riapre il dibattito la deputata Dc Rosellina Marchetta

PALERMO - Rosellina Marchetta, deputato segretario dell'Ars, con un emendamento allo stralcio "Norme riguardanti gli enti locali", in discussione domani all'Assemblea Regionale Siciliana, ha rilanciato la possibilità del terzo mandato elettorale per i sindaci dei comuni siciliani con meno di 15 mila abitanti.
"Il mio emendamento va a normalizzare una legge che oggi è valida solo per i comuni siciliani con meno di 5 mila abitanti, lasciando fuori da tale norma tutti gli altri comuni che votano con la medesima legge maggioritaria - dice Marchetta - Le leggi devono poter dare le stesse possibilità a tutti, per cui penso che questa norma vada semplicemente estesa anche a tutti quei Comuni che votano con lo stesso sistema elettorale, riportando quindi uniformità di giudizio sul nostro territorio".
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E aggiunge: "Inoltre, oggi i Comuni soffrono tanto di carenza di personale, c'è tanta instabilità, e mai come ora nei Comuni è richiesta quantomeno una stabilità politica, almeno quando si è in presenza di bravi amministratori. E, certamente, un Sindaco può essere rieletto solo se dimostra di aver saputo ben amministrare.



GRANDANGOLO

Schifani: "Governo rilanci le Province con elezioni dirette"

Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, aprendo al Teatro Massimo di Palermo, il "Forum Milano-Palermo, Genio Mediterraneo.
"Le aree metropolitane sono oggetto del dibattito riformistico, in ordine alla ipotetica reintroduzione o meno della elezione diretta e all'abolizione della Delrio. Sono fermamente convinto che un ritorno all'elezione diretta e all'esercizio delle funzioni di area vasta, sia utile e indispensabile per il nostro Paese".
Lo ha detto il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, aprendo al Teatro Massimo di Palermo, il "Forum Milano-Palermo, Genio Mediterraneo. "Mi auguro che il governo nazionale - ha aggiunti - possa reintrodurre, con l'abolizione della Delrio, quel modello istituzionale che rispondeva meglio alle esigenze legate ad alcune inefficienze territoriali. Lanciamo un appello al governo nazionale perche', all'interno del pacchetto delle riforme che si accinge a fare, possa rivedere quel modello che riteniamo non abbia dato grandi risposte".



TELEACRAS

Aeroporto Agrigento e approfondimenti: gli interventi di Germanà e Cirino.

Il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti ha chiesto alla Provincia di Agrigento ulteriori dati e informazioni sul progetto dell'aeroporto nella piana di Licata. Si tratta dell'analisi costi/benefici, il dettaglio dei costi e la loro sostenibilità economico-finanziaria, e l'effettivo traffico aereo ragionevolmente prevedibile nello scalo in relazione anche a quello degli altri aeroscali dell'isola. Il ministro Matteo Salvini già il mese scorso ha affermato: "Quella dell'aeroporto agrigentino è una delle proposte che sono arrivate, stiamo studiando il piano di fattibilità e sostenibilità". E adesso su tale piano di fattibilità e sostenibilità sono stati chiesti ulteriori dati e informazioni. A fronte di ciò il commissario regionale della Lega e segretario della Commissione Trasporti al Senato, Nino Germanà, afferma: "E' senza dubbio un altro segnale concreto dell'attenzione che da anni la Lega riserva al Meridione e, in particolare, alla Sicilia. Sono certo che la stretta collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti porterà ai risultati sperati." E il consigliere comunale capogruppo della Lega di Agrigento, Valentina Cirino, commenta: "Questo è un passo fondamentale per lo sviluppo infrastrutturale della nostra terra. Un aeroporto in provincia di Agrigento non solo migliorerà la mobilità, ma darà un impulso determinante al turismo e alle attività economiche locali, creando nuove opportunità di crescita per tutta la Sicilia."



TELEACRAS

Elezioni Provinciali: altro confronto nel centrodestra
Altra riunione dei vertici del centrodestra nella prospettiva delle elezioni Provinciali il 27 aprile. Al termine diffusa una nota congiunta.
E' atteso il responso dell'oracolo, ovvero del Tar, il Tribunale amministrativo regionale a cui si è rivolto il presidente del Consiglio comunale di Ispica, Giambattista Genovese, interpellandolo sulla legittimità costituzionale del decreto sulle elezioni Provinciali di secondo grado il 27 aprile. Genovese invoca in primis la sospensiva, e il Tar, qualora ritenga fondato e da approfondire il dubbio di costituzionalità, sospenderà le elezioni. Nel frattempo nel cantiere del centrodestra si prosegue il lavoro preparatorio. I coordinatori regionali e i capigruppo delle forze politiche della maggioranza si sono riuniti. E in una nota congiunta, diffusa al termine, si legge: "E' stato un confronto unitario, per la ricerca e la condivisone di temi comuni riguardanti tutte le province interessate dal voto. Questi elementi saranno fondamentali per ogni forza politica nella costruzione delle proprie liste, e consentiranno all'intera coalizione di indicare i candidati alle presidenze. L'incontro ha ribadito la volontà di procedere in modo coeso e strategico, valorizzando le peculiarità territoriali all'interno di una visione condivisa". Dunque, è stato confermato che ciascun partito presenterà proprie liste per i candidati consiglieri, diversamente dai candidati presidenti che saranno scelti dalla coalizione. Al tavolo si sono seduti Marcello Caruso e Stefano Pellegrino per Forza Italia, Giorgio Assenza, Salvo Pogliese e Giampiero Cannella per Fratelli d'Italia, Luca Sammartino per la Lega, Totò Cuffaro e Stefano Cirillo per la Democrazia Cristiana, Marianna Caronia e Massimo Dell'Utri per Noi Moderati, e Fabio Mancuso per il Movimento per l'Autonomia.



CANICATTIWEB

Elezioni provinciali, Pd e M5S chiamano a raccolta sindaci e consiglieri comunali.

Un fronte compatto di sindaci e consiglieri comunali alternativo a Schifani e al centro-destra. È quello a cui puntano Pd e M5S in vista delle prossime elezioni provinciali di secondo livello, in programma il 27 aprile in Sicilia, con le quali si eleggeranno i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e i componenti delle assemblee delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.
Per questo il coordinatore regionale del Movimento Cinque Stelle, Nuccio Di Paola, e Anthony Barbagallo, segretario regionale del Pd Sicilia, incontreranno gli amministratori locali che non si riconoscono nel centro-destra sabato 1 marzo alle 9:30 a Gela (da decidere la location).
"Avvieremo - dicono Di Paola e Barbagallo - un dialogo intenso per un cammino condiviso, finalizzato a comporre liste comuni e aperte a chi, tra gli amministratori locali ed eletti, non si riconosce nella politica fallimentare attuata da Renato Schifani e dai partiti che lo sostengono. Tutto alla luce del sole e con la massima condivisione, a differenza del centro-destra, dove le liste vengono calate dall'alto e decise dalle segreterie dei partiti".



LENTEPUBBLICA

Smart working per i lavoratori disabili: i chiarimenti della Cassazione.

Con la sentenza n. 605 del 10 gennaio 2025, la Corte di Cassazione ha espresso un principio di particolare rilievo in materia di tutela dei lavoratori disabili e del loro diritto allo smart working.
Confermando la pronuncia della Corte d'Appello di Napoli, la Suprema Corte ha ordinato a un'azienda di garantire a un suo dipendente ipovedente la possibilità di svolgere la propria attività in smart working. La decisione si fonda sull'obbligo per i datori di lavoro di predisporre "accomodamenti ragionevoli" finalizzati a garantire la parità di trattamento ai lavoratori con disabilità, un principio sancito dalla normativa nazionale ed europea. Tale obbligo sussiste anche in mancanza di un accordo individuale tra le parti.
Lavoro agile e disabilità: il caso concreto
Il lavoratore interessato, affetto da una disabilità parziale e impiegato dal 1997 come tecnico nell'assistenza ai clienti, aveva avanzato richiesta di trasferimento dalla sede di Napoli a quella di P., sua città di residenza, a causa delle gravi difficoltà visive che ostacolavano gli spostamenti quotidiani. In aggiunta, aveva sollecitato la possibilità di lavorare da remoto, modalità già adottata in passato nel periodo emergenziale legato alla pandemia da COVID-19.
L'azienda aveva opposto un rifiuto a entrambe le domande, motivando la decisione con l'assenza di presupposti tecnici e normativi idonei a giustificare sia il trasferimento sia l'attivazione dello smart working.
Dopo una sentenza sfavorevole in primo grado, l'azienda ha presentato appello e la Corte d'Appello di Napoli ha dato nuovamente ragione al lavoratore, confermando la pronuncia di primo grado e imponendo al datore di lavoro di trasferirlo e di consentirgli lo svolgimento dell'attività da remoto.
Smart working per i lavoratori disabili: il principio della Cassazione
L'azienda ha dunque avanzato ricorso in Cassazione, che si è pronunciata con la sentenza 605/2025. Secondo la Corte, la mancata concessione di "accomodamenti ragionevoli" - obbligo sancito dall'art. 3 del d.lgs. 216/2003 - configura una forma di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità. L'art. 3 della citata norma infatti recita testualmente: "Al fine di garantire il rispetto del principio della parità di trattamento delle persone con disabilità, i datori di lavoro pubblici e privati sono tenuti ad adottare accomodamenti ragionevoli, come definiti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata ai sensi della legge 3 marzo 2009, n. 18, nei luoghi di lavoro, per garantire alle persone con disabilità la piena eguaglianza con gli altri lavoratori. I datori di lavoro pubblici devono provvedere all'attuazione del presente comma senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica e con le risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente."
Uguaglianza tra i lavoratori
La sentenza ha sottolineato che il lavoro agile rappresenta una misura adeguata a garantire l'eguaglianza sostanziale tra lavoratori, senza che ciò comporti un aggravio economico sproporzionato per l'azienda.
La decisione si fonda anche sull'esperienza maturata nel periodo pandemico, durante il quale il dipendente aveva già dimostrato di poter svolgere le proprie mansioni a distanza senza ripercussioni sull'efficienza lavorativa. Di conseguenza, la Corte ha ritenuto necessario bilanciare il diritto del lavoratore a un ambiente lavorativo accessibile con l'organizzazione aziendale, tutelando entrambi gli interessi in gioco.
Conclusioni dei giudici
La Suprema Corte ha dunque respinto il ricorso, affermando che, in assenza di un accordo individuale, è il giudice a dover individuare le soluzioni più adeguate per garantire la tutela dei lavoratori con disabilità.
Inoltre, la Cassazione ha ribadito che il diniego di strumenti come il lavoro agile costituisce una forma di discriminazione diretta, in contrasto con le normative europee e con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità.
La controversia si è quindi conclusa con la conferma dell'obbligo per l'azienda di consentire il lavoro agile e di procedere con il trasferimento del dipendente, oltre alla condanna al pagamento delle spese processuali.



LENTEPUBBLICA

Obblighi di trasparenza e comunicazione patrimoniale dei dirigenti pubblici: profili normativi e giurisprudenziali.

La trasparenza è un principio cardine dell'ordinamento amministrativo italiano, finalizzato a garantire l'imparzialità, l'efficienza e il contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione: focus del Dottor Luca Leccisotti sugli obblighi di comunicazione patrimoniale dei dirigenti pubblici.
In tale contesto, il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, ha introdotto obblighi specifici per i titolari di incarichi dirigenziali, ampliati e chiariti da una consolidata giurisprudenza. La recente sentenza del Consiglio di Stato, Sez. V, n. 267 del 15 gennaio 2025, ribadisce l'importanza di tali obblighi e fornisce chiarimenti operativi sul loro adempimento.
Questo contributo analizza il quadro normativo, le pronunce giurisprudenziali e le implicazioni operative derivanti dall'obbligo di comunicazione patrimoniale e reddituale, con particolare attenzione al bilanciamento tra trasparenza e tutela della privacy.
Quadro Normativo di Riferimento
Articolo 14 del D.Lgs. 33/2013
L'articolo 14 disciplina gli obblighi di pubblicazione per i titolari di incarichi politici e dirigenziali, imponendo la comunicazione dei seguenti dati:
L'atto di nomina o proclamazione, con l'indicazione della durata dell'incarico;
Il curriculum vitae;
I compensi percepiti in relazione alla carica ricoperta;
Gli emolumenti percepiti da altre cariche pubbliche o private;
Le dichiarazioni reddituali e patrimoniali proprie, del coniuge non separato e dei parenti entro il secondo grado, ove vi sia consenso.
Sentenza della Corte Costituzionale n. 20/2019
La Corte ha confermato la legittimità dell'obbligo di comunicazione, dichiarando però l'illegittimità della pubblicazione indiscriminata di dati patrimoniali e reddituali di tutti i dirigenti, ritenuta non conforme ai principi di proporzionalità e ragionevolezza. Tale decisione ha delimitato l'applicazione degli obblighi di trasparenza, garantendo un bilanciamento con il diritto alla privacy.
Modifiche introdotte dal D.Lgs. 97/2016
Il decreto correttivo ha rafforzato gli strumenti di trasparenza, estendendo gli obblighi anche ai titolari di incarichi dirigenziali discrezionalmente conferiti, includendo quelli senza procedure pubbliche di selezione.
Profili Giurisprudenziali: La Sentenza del Consiglio di Stato n. 267/2025
La sentenza del Consiglio di Stato ha ribadito che:
Obbligo annuale di comunicazione: I dirigenti pubblici sono tenuti a comunicare i propri dati reddituali e patrimoniali non solo all'atto dell'assunzione, ma con cadenza annuale.
Estensione delle dichiarazioni: L'obbligo include i redditi percepiti da soggetti diversi dall'amministrazione di appartenenza, al fine di garantire trasparenza sulle fonti di reddito.
Finalità anti-corruzione: La dichiarazione patrimoniale è uno strumento fondamentale per prevenire conflitti di interesse e fenomeni corruttivi.
Implicazioni Operative per le Amministrazioni Pubbliche
Obblighi delle Amministrazioni
Le amministrazioni devono:
Pubblicare sul proprio sito istituzionale i dati patrimoniali e reddituali comunicati dai dirigenti;
Garantire l'immediata comprensibilità e accessibilità dei dati, con particolare attenzione alla loro aggregazione e analisi;
Monitorare il rispetto degli obblighi da parte dei dirigenti, segnalando eventuali inadempienze.
Responsabilità Dirigenziale
Il mancato adempimento degli obblighi di trasparenza comporta:
Responsabilità dirigenziale ai sensi dell'articolo 21 del D.Lgs. 165/2001;
Valutazioni negative in sede di conferimento di incarichi futuri.
Strumenti di Controllo
L'utilizzo di piattaforme digitali, come il Portale della Trasparenza, facilita il monitoraggio e la verifica delle dichiarazioni patrimoniali, promuovendo una gestione efficiente dei dati.
Criticità e Proposte di Miglioramento
Bilanciamento tra Trasparenza e Privacy
La giurisprudenza sottolinea l'importanza di bilanciare l'obbligo di trasparenza con la tutela della riservatezza, adottando misure proporzionate e mirate.
Uniformità Applicativa
Le amministrazioni devono garantire un'applicazione uniforme degli obblighi di comunicazione, evitando discrezionalità eccessive che possano compromettere l'efficacia del sistema.
Formazione del Personale
È necessario promuovere percorsi formativi specifici per i dirigenti e il personale amministrativo, volti a sensibilizzare sull'importanza della trasparenza e sui rischi connessi alla mancata applicazione della normativa.
Conclusioni
Gli obblighi di comunicazione patrimoniale e reddituale rappresentano un pilastro della strategia di contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione. Sebbene l'attuazione pratica presenti alcune criticità, un approccio basato su trasparenza, formazione e innovazione tecnologica può contribuire a rafforzare la fiducia dei cittadini nell'operato delle istituzioni pubbliche.
La sentenza del Consiglio di Stato n. 267/2025 fornisce una guida chiara per le amministrazioni, sottolineando la necessità di un impegno costante per garantire la legalità e l'integrità nel settore pubblico.


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Pd e M5S, in Sicilia fronte comune per elezioni ex Province

Un fronte compatto di sindaci e consiglieri comunali alternativo a Schifani e al centrodestra. È quello a cui puntano Pd e M5S in vista delle prossime elezioni provinciali di secondo livello, in programma il 27 aprile in Sicilia, con le quali si eleggeranno i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani e i componenti delle assemblee delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.
Per questo il coordinatore regionale del M5S, Nuccio Di Paola (nella foto), e il segretario regionale del Pd Sicilia, Anthony Barbagallo, incontreranno nei prossimi giorni gli amministratori locali che non si riconoscono nel centrodestra.
"Avvieremo - dicono Di Paola e Barbagallo - un dialogo intenso per un cammino condiviso, finalizzato a comporre liste comuni e aperte a chi, tra gli amministratori locali ed eletti, non si riconosce nella politica fallimentare attuata da Renato Schifani e dai partiti che lo sostengono. Tutto alla luce del sole e con la massima condivisione, a differenza del centro-destra, dove le liste vengono calate dall'alto e decise dalle segreterie dei partiti".



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