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AGRIGENTONOTIZIE.IT 

Istruzione, la Regione stanzia 53 milioni contro la dispersione scolastica: 19 i progetti in provincia.
L'avviso permetterà di realizzare impianti sportivi, biblioteche, auditorium, laboratori e mense: per l'Agrigentino disponibili 4 milioni di euro


Fondi contro la dispersione scolastica, diciannove progetti finanziati in provincia di Agrigento per un totale di 4 milioni di euro per potenziare i servizi degli istituti del territorio. In Sicilia sono stati 209 i progetti presentati dagli enti locali e dalle istituzioni scolastiche e ritenuti ammissibili, destinati a potenziare azioni di contrasto alla dispersione, che saranno finanziati con 53 milioni di euro dalla Regione Siciliana. Lo ha stabilito il governo Schifani, che nella seduta di giunta di oggi, su proposta dell'assessore all'Istruzione Mimmo Turano, ha approvato l'incremento delle risorse di 23 milioni, a valere sul Pr Fesr 2021/2027, che si aggiungono ai 30 milioni già stanziati precedentemente."La battaglia quotidiana contro la dispersione scolastica - afferma il presidente Schifani - è sostenuta dalla buona volontà e dalla collaborazione tra le istituzioni. Il mio governo sta investendo cospicue risorse per potenziare le azioni di contrasto a un fenomeno ancora particolarmente grave in Sicilia e che costituisce uno dei freni per la crescita della nostra Isola. Migliorare le strutture scolastiche, avere ambienti idonei per svolgere attività sportive, aggregative, culturali e laboratoriali, significa offrire ai nostri bambini e ragazzi luoghi di formazione e di sana crescita personale e comunitaria. La Regione continuerà a fare la propria parte". L'avviso, pubblicato il 30 aprile dello scorso anno permetterà, quindi, di finanziare 209 interventi: 110 di tipologia A (spazi esterni e sportivi), 17 di tipologia B (auditorium); 52 di tipologia C (biblioteche, spazi comuni, laboratori non di indirizzo), 10 di tipologia D (laboratori di indirizzo), 20 di tipologia E (mense). In provincia di Agrigento sono 19 i progetti per poco più di 4 milioni di euro:


GIORNALE DI SICILIA 

L'insediamento della Consulta per lo Statuto autonomistico, l'anniversario è finito nell'oblio.

Sono trascorsi ottanta anni dal 25 febbraio 1945, quando, senza tanta pubblicità, nella sede neutra del Municipio di Palermo (esattamente nella Sala delle Lapidi di Palazzo delle Aquile), l'Alto commissario Civile per la Sicilia Salvatore Aldisio insediò la Consulta regionale, nominata 60 giorni prima e composta da 36 membri scelti, senza alcuna legittimazione popolare, fra i rappresentanti delle organizzazioni politiche, economiche, sindacali, culturali ed esperti di diritto pubblico, con il compito di «scrivere» la Statuto regionale.
Un fatto, comunque sia, di sicura rilevanza storica che, a dispetto delle previsioni, non ebbe il giusto rilievo (agli atti è rimasta traccia di un protocollare cerimoniale, qualche rara foto e stringati resoconti giornalistici) come quello che fu, invece, riservato, poco più di un anno dopo, al romano insediamento dell'Assemblea Costituente eletta dai cittadini elettori e chiamata ad elaborare, nell'arco di un anno e mezzo, la Costituzione della Repubblica.
La solennità dell'evento in questo caso è impressa nei libri di storia e in quelli di memorie dei protagonisti di allora, nei numerosi filmati, immagini fotografiche e, copiosamente, nei giornali e nelle riviste di allora, nelle lapidi e cippi che ornano saloni e corridoi del Parlamento italiano. Il Giornale di Sicilia, edizione del 26 febbraio '45, pubblica una mera cronaca di ciò che avvenne il giorno prima nella sala comunale: «... La cerimonia, nella sua schietta semplicità, si è svolta in un'atmosfera di cordialità e nella consapevolezza dei problemi ai quali i Consultori sono chiamati, per affrontare e risolvere vecchi e nuovi compiti, nell'interesse della vita della Sicilia. Alle 11 precise entra nella Sala S.E. il Cardinale Lavitrano accompagnato da S.E. monsignor Di Leo. Frattanto prendono posto i Sottosegretari siciliani Rizzo, Montalbano, Paresce, Mattarella, giunti in aereo nella giornata di sabato. Al tavolo centrale prendono posto: S.E. Aldisio, il Sindaco Rocco Gullo, il dott. Cortese, il dott. Carlo Orlando, il dott. Li Causi. Sono presenti tutti i consultori al completo e i membri aventi diritto assieme ai rappresentanti dei sei partiti del Comitato Nazionale di Liberazione. Numerosi gli invitati e fra essi notati il gen. Carr in rappresentanza degli Alleati, accompagnato dal tenente De Bellis, mister Frantz capo del P.W.B. della Sicilia, il console d'America, il Procuratore generale, il Primo Presidente, il Comandante delle Forze Armate della Sicilia, il Comandante dei Carabinieri, rappresentanti della Marina, dell'Aeronautica e degli altri Corpi di stanza nella nostra Città, il Procuratore del Regno, il Presidente del Tribunale e numerosi altri».
Insomma, da un lato tutte le autorità al completo e dall'altro l'evidente diserzione dei cittadini dentro e fuori il Municipio. In quel frangente, ad onor del vero, la gente comune era fortemente preoccupata sia per la persistenza di indicibili ristrettezze economiche che per le tremende ferite belliche ancora sotto gli occhi di tutti. Con ogni probabilità, però, l'importante incontro potrebbe anche essere stato «snobbato» non tanto per come era stata trattata la questione separatista (ancora, in quel periodo, non del tutto archiviata), quanto per la discussa metodologia adottata dal governo pro tempore e dai neo costituiti partiti per far «nascere» la Regione autonoma di Sicilia.
Chi può negare che già la formazione stessa della Consulta sia stata, sotto diversi profili, una frettolosa operazione di puro potere senza alcun consenso o mandato popolare? I trentasei componenti del medesimo organismo, ripetiamo, non furono scelti dal popolo elettore, ma «designati», motu proprio, dal vertice dei sei partiti del C.L.N. e dall'Alto Commissario. Ciò che poteva costituire un fatto politico e democratico di grande portata storica per l'Isola e per l'intero Paese, è stato ridimensionato di significato. Persino l'approvazione dello Statuto, confezionato «in quattro e quattr'otto. Il che significa: non c'è stata una discussione». (cfr. Francesco Renda «L'Autonomia della discordia», intervistato da L. Buscemi), è avvenuto con regio decreto del 15 maggio 1946, firmato da Umberto II di Savoia, mentre in Italia era ancora vigente lo Statuto Albertino.
Per la Sicilia si aprivano nuove prospettive, però senza coinvolgimento popolare, emozionanti attese, passione civile e concrete speranze. Vizi originari che hanno inciso non poco, nell'arco di otto decenni, sul progressivo logoramento del rapporto cittadini-ente Regione e sulla integrale attuazione dello Statuto regionale che ormai mostra tutti i suoi limiti, insufficienze e inadeguatezza anche rispetto al ruolo strategico che la Sicilia potrebbe svolgere nel bacino del Mediterraneo e nel Paese essendo al tempo stesso una importante porta sud d'Europa e una regione fra le più popolate d'Italia.
Sembra che oggi non ci sia più memoria di un evento (l'insediamento della Consulta) che, comunque, ha segnato una tappa non secondaria nel lungo percorso della rinascita e del riscatto dell'Isola. Abbiamo aspettato fino ad oggi per ricordare ai nostri lettori il compimento del suo ottantesimo anniversario, perché speravamo davvero che i vertici delle istituzioni regionali e locali trovassero il tempo di farne cenno, visto che, pur con tutti i suoi limiti, si è in presenza di qualcosa che appartiene, nel bene e nel male, alla controversa storia della Sicilia contemporanea.
Spiace notare, in ogni caso, che nessuno degli inquilini dei piani alti dei Palazzi del potere della Regione e del Comune, di ieri e di oggi, si sia mai preso la briga di dedicare almeno una lapide allo storico avvenimento. A futura memoria e a prescindere della sopravvivenza del «vecchio» o superato Statuto autonomistico.



TELEACRAS

Aeroporto ad Agrigento e Piano triennale opere pubbliche: si riunisce la terza commissione della Provincia presieduta da Stefano Castellino.

Il presidente della terza commissione del Libero Consorzio di Agrigento, Stefano Castellino, attuale sindaco di Palma di Montechiaro, ha convocato per domani 28 febbraio alle ore 12, una riunione della commissione stessa che si occupa di "Sviluppo Strategico,
Viabilità, Programmazione, Patrimonio e Funzioni di Indirizzo" per l'esame di tre importanti punti all'ordine del giorno. In particolare, il piano triennale delle opere pubbliche 2025-2027 e la realizzazione dell'aeroporto è infrastrutture a supporto della provincia agrigentina, questo ultimo punto assume una ulteriore caratteristica di urgenza dopo il pronunciamento positivo del Mit sulla idoneità del sito.



AGRIGENTOOGGI

Aeroporto di Agrigento: le tappe di un sogno che "prende quota".

L'aeroporto di Agrigento, un progetto inseguito da decenni, oggi è più vicino che mai. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti dato una prima valutazione favorevole sulla documentazione ricevuta dal Libero Consorzio Comunale, giudicando potenzialmente idoneo il sito individuato per la costruzione dello scalo (piana di Licata, n.d.r.). Il MIT ha contestualmente chiesto all'Ente ulteriori approfondimenti, tuttavia, mai nella storia si era arrivati a un risultato simile. Il cammino che ha portato a questo storico primo parziale risultato è stato lungo e complesso, ecco le principali tappe:
9 maggio 2023 - Per la prima volta nella storia, il tema dell'aeroporto di Agrigento viene discusso in Parlamento. A portarlo alla Camera dei deputati è il parlamentare agrigentino Calogero Pisano, che ne parla apertamente accendendo l'attenzione politica e mediatica su una questione fondamentale per il territorio agrigentino. 1 giugno 2023 - Costituito il Comitato promotore per l'aeroporto. 26 ottobre 2023 - Il deputato Calogero Pisano presenta un emendamento per la realizzazione dello scalo aeroportuale che serva l'aera centromeridionale della Sicilia. Ricevuto il parere favorevole dal Ministero delle Infrastrutture e dal Ministero del Turismo, la proposta emendativa viene riformulata e approvata dalla Commissione Bilancio della Camera, per poi essere inserita nel Decreto Legge Sud. 27 ottobre 2023 - Il DL Sud, con all'interno l'articolo 8-bis, che prevede la possibilità della realizzazione dell'aeroporto di Agrigento, viene discusso alla Camera. Anche in quell'occasione, l'on. Pisano sostiene il progetto con un discorso appassionato, concludendo con la frase che ormai è diventata un simbolo della sua battaglia: "Se puoi sognarlo, puoi farlo". 31 ottobre 2023 - La Camera dei deputati approva il DL Sud, e con esso l'articolo 8-bis. (Pisano è l'unico deputato agrigentino a votare si). 9 novembre 2023 - Il Senato dà il via libera definitivo al DL Sud. 16 novembre 2023 - La Legge di conversione del DL Sud, n. 162 del 13 novembre 2023, e con esso il famigerato articolo 8-bis, viene pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 268. 22 novembre 2023 - Costituita la società per azioni "Aeroporto Agrigento Valle dei Templi, con un capitale sociale di 2.077.000 euro. 13 marzo 2024 - Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento trasmette al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti lo studio di fattibilità dell'aeroporto di Agrigento. 20 febbraio 2025 - Con nota prot. 2922/2024 e n. 4496/2024, il MIT comunica al Libero Consorzio Comunale l'idoneità del sito di Piano Romano per la realizzazione dell'aeroporto, segnando un passaggio epocale per il territorio.
L'attesa resta alta, ma una cosa è certa: oggi l'aeroporto non è più solo una speranza, ma un progetto concreto in fase avanzata. Mai, prima d'ora, Agrigento era arrivata così avanti nella prospettiva di dotarsi di un'opera infrastrutturale che risulterebbe dirompente per sviluppo economico dell'intero territorio. Per questo, ora, la maggior parte degli agrigentini iniziano a crederci e Agrigento potrebbe spiccare il volo.


AGRIGENTONOTIZIE

Aeroporto, piano triennale delle opere pubbliche e infrastrutture: incontro per accelerare le procedure.

Il presidente della terza commissione del Libero consorzio di Agrigento, Stefano Castellino, attuale sindaco di Palma di Montechiaro, ha convocato l'assemblea per venerdì 28 febbraio
I membri della terza commissione
Si parlerà di aeroporto con una "caratteristica di urgenza dopo il pronunciamento positivo del Mit sull'idoneità del sito". Ma anche di infrastrutture a supporto della provincia agrigentina e soprattutto del piano triennale delle opere pubbliche 2025/2027. Sono questi i punti salienti all'ordine del giorno di una decisiva consultazione in programma domani, venerdì 28 febbraio alle 12, della commissione che si occupa di sviluppo strategico, viabilità, programmazione, patrimonio e funzioni di indirizzo" per l'esame dei 3 punti in questione. importanti punti all'ordine del giorno. 
A convocare la riunione è stato il presidente della terza commissione del Libero consorzio di Agrigento, Stefano Castellino, attuale sindaco di Palma di Montechiaro.


PMI.IT

Visite fiscali INPS: regole, esenzioni e fasce orarie per dipendenti PA e Scuola,.

Anche per i docenti e il personale scolastico le visite fiscali seguono le regole applicate al pubblico impiego, secondo prassi INPS.
I dipendenti della scuola, come docenti e personale ATA, sono coinvolti nelle visite fiscali inviate dall'INPS in qualità di dipendenti pubblici, tuttavia in merito alle fasce orarie relative ai controlli sorgono spesso alcuni dubbi.
Visite fiscali, medico
Visite fiscali in malattia: reperibilità e regole 12 Aprile 2024
A fare chiarezza sulla normativa legata alle visite fiscali per accertare l'effettivo stato di malattia del lavoratore è lo stesso Istituto Previdenziale. Il Messaggio INPS 4640/2023 conferma le più recenti disposizioni di legge per le quali è stato uniformato il quadro delle regole valide per i lavoratori del settore privato e quelle per i dipendenti del comparto pubblico.
Il riferimento di prassi è la sentenza del TAR Lazio n. 16305/2023, che ha annullato le precedenti differenziazioni per i dipendenti del settore pubblico adeguandole a quelle dei dipendenti del privato.
Entrambi, infatti, possono essere soggetti alle visite di controllo domiciliare per l'accertamento dell'effettiva incapacità lavorativa, su richiesta sia del datore di lavoro sia dell'INPS, elle seguenti fasce di reperibilità:
tutti i giorni dalle ore 10:00 alle 12:00 e dalle ore 17:00 alle 19:00, compresi anche domeniche e festivi.
La visita può essere disposta anche più volte o con cadenza periodica, anche nelle giornate di riposo settimanale.
Giorni e orari sono validi anche per gli insegnanti e il personale scolastico, che deve attenersi alle stesse modalità di reperibilità per evitare sanzioni pecuniarie a proprio carico, qualora risulti assente in caso di visita da parte del medico fiscale.
È possibile spostarsi momentaneamente solo per svolgere terapie o per il ritiro di medicinali, giustificando l'assenza.
In tutti i casi, sono esclusi dai controlli i dipendenti affetti da patologie gravi con necessità di terapie salvavita; i beneficiari di cause di servizio ascrivibili alle prime 3 categorie della Tab.A del DPR 30.12.1981 n.834; gli affetti da patologie di cui alla Tab.E dello stesso DPR; i dipendenti affetti da stati patologici connessi ad invalidità dal 67%.




LENTEPUBBLICA

Cambia la mobilità nel pubblico impiego per il 2025: ma la situazione è confusa.

Ecco alcune indicazioni su come cambia la mobilità nel pubblico impiego dopo l'entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, del Milleproroghe e in attesa dell'iter parlamentare del Decreto PA.
La mobilità volontaria nel settore pubblico rappresenta uno strumento chiave per la gestione delle risorse umane, consentendo lo spostamento del personale tra enti senza necessità di nuove assunzioni. Tradizionalmente regolata dall'art. 30 del D.Lgs. n. 165/2001, questa procedura era obbligatoria prima dell'indizione di nuovi concorsi. Tuttavia, l'obbligo spesso rallentava i tempi di reclutamento, generando critiche da parte delle amministrazioni.
Come cambia la mobilità nel pubblico impiego per il 2025?
Adesso ben 3 testi normativi intervengono in materia: la Legge di Bilancio 2025, il Milleproroghe e il Decreto PA 2025, che tuttavia a differenza dei primi due è ancora nella fase di valutazione del Parlamento dopo essere stato approvato dal Consiglio dei Ministri.
Legge di Bilancio e Milleproroghe
Con la Legge di Bilancio 2025, l'assetto normativo è stato modificato: l'art. 1, commi 126 e 127, ha aggiornato il d.l. n. 95/2012, stabilendo che le cessazioni dal servizio attraverso la mobilità contribuiscono al calcolo delle risorse disponibili per nuove assunzioni. Tuttavia, con la conversione in legge del decreto Milleproroghe (legge 21 febbraio 2025, n. 15), la mobilità volontaria è tornata a essere facoltativa. Ciò significa che le amministrazioni possono ora scegliere se avvalersene prima di avviare un concorso.
Assunzioni nella PA senza obbligo di mobilità
L'estensione della deroga fino alla fine del 2025 consente alle amministrazioni di procedere con le assunzioni senza il vincolo della mobilità, riducendo i tempi burocratici. Questa misura ha un impatto significativo su diversi settori della Pubblica Amministrazione:
Comuni: in particolare quelli con numerosi pensionamenti, potranno avviare concorsi per sostituire rapidamente il personale in settori cruciali come la polizia locale, i servizi sociali e l'urbanistica. Questo eviterà carenze di organico che potrebbero compromettere l'erogazione dei servizi ai cittadini.
Sanità pubblica: le strutture ospedaliere e le aziende sanitarie locali potranno assumere direttamente medici, infermieri e personale sanitario senza dover attendere la conclusione di lunghe procedure di mobilità. Ciò è particolarmente rilevante in un periodo in cui il Servizio Sanitario Nazionale necessita di risorse per far fronte alla carenza di specialisti e al potenziamento delle cure territoriali.
Istruzione: le scuole potranno rafforzare gli organici senza ritardi burocratici, garantendo una maggiore continuità didattica e riducendo la necessità di supplenze. La misura potrebbe agevolare l'inserimento di nuovi docenti, soprattutto in materie STEM e per il sostegno agli studenti con disabilità.
Questa flessibilità consente alle amministrazioni di gestire meglio il turnover e di rispondere più rapidamente alle esigenze del territorio, migliorando l'efficienza complessiva del settore pubblico.
Il Decreto PA e la mobilità programmata
Parallelamente, il Decreto PA 2025 introduce un nuovo approccio alla mobilità volontaria. Secondo le disposizioni, almeno il 5% delle assunzioni dovrà essere riservato a personale proveniente da altre amministrazioni nel 2025, con l'obiettivo di arrivare al 15% entro il 2027. La priorità sarà data ai dipendenti con almeno 36 mesi di servizio in posizione di comando o distacco.
Le amministrazioni potranno comunque bandire concorsi senza obbligo di mobilità, ma se le procedure non verranno attivate entro l'anno, le facoltà assunzionali dell'anno successivo subiranno una riduzione. Questa misura mira a incentivare il ricollocamento del personale già impiegato nel pubblico impiego, promuovendo un utilizzo più efficiente delle risorse umane.
Un quadro normativo ancora incerto
L'introduzione del Decreto PA solleva dubbi interpretativi rispetto al Milleproroghe, generando incertezza tra le amministrazioni che devono applicare le nuove regole. Il quadro normativo appare frammentato e suscettibile di differenti letture:
Principio di prevalenza della norma più recente: secondo questa interpretazione, le nuove disposizioni del Decreto PA abrogherebbero implicitamente la normativa precedente, rendendo obbligatoria la quota di mobilità programmata nelle assunzioni future. Questo potrebbe però creare difficoltà operative per le amministrazioni, che si troverebbero costrette a riservare parte delle assunzioni al personale già in servizio, riducendo la possibilità di immettere nuove competenze nel sistema pubblico.
Criterio di specialità: questa lettura lascerebbe agli enti ampia discrezionalità nell'applicazione della mobilità volontaria per il 2025, consentendo loro di scegliere se adottare o meno la quota di mobilità prevista dal Decreto PA. Tuttavia, questa interpretazione rischia di generare un'applicazione disomogenea della norma, con enti che privilegiano il reclutamento esterno e altri che si concentrano sulla redistribuzione del personale interno.
L'assenza di un'indicazione chiara da parte del legislatore rischia di creare conflitti interpretativi tra amministrazioni, rallentando le assunzioni e ostacolando la programmazione del personale. Inoltre, l'eventuale riduzione delle facoltà assunzionali per gli enti che non attivano la mobilità potrebbe trasformarsi in un vincolo burocratico ulteriore, piuttosto che in un reale incentivo alla gestione efficiente delle risorse umane.
Sarà fondamentale osservare come l'iter parlamentare del Decreto PA evolverà. Ulteriori modifiche potrebbero essere necessarie per chiarire il quadro normativo, garantire maggiore coerenza nell'applicazione delle regole di reclutamento e fornire agli enti strumenti più chiari per la gestione del personale pubblico.



LENTEPUBBLICA

Semplificazione e digitalizzazione PA: le Province in audizione alla Camera.

"Servono investimenti mirati per la digitalizzazione delle Province": l'appello arriva dall'audizione dell'UPI alla Camera, che interviene sull'argomento semplificazione nella Pubblica Amministrazione.
"Le Province possono diventare le istituzioni chiave della semplificazione amministrativa e della digitalizzazione, ma servono investimenti mirati per creare strutture specializzate nella raccolta ed elaborazione dati, nell'assistenza tecnica e amministrativa, nella semplificazione e digitalizzazione dell'amministrazione locale. Sono funzioni strategiche, che sono state assegnate alle Province, ma su cui finora non sono state assegnate risorse né per rafforzare le strutture dal punto di vista tecnologico né per reclutare personale qualificato o valorizzazione le professionalità presenti. Anzi, le Province sono state escluse dalla possibilità di accedere ai fondi PNRR destinati a questi obiettivi. Una mancanza grave, dal punto di vista strategico, per il Paese".
Lo ha detto il rappresentante dell'UPI, Emanuele Ramella, Presidente della Provincia di Biella, intervenendo alla Commissione bicamerale per la semplificazione, nell'ambito dell'indagine conoscitiva in materia di semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative nei rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione.
"Per le Province - ha evidenziato il rappresentante di UPI - è essenziale poter accedere a finanziamenti per la dematerializzazione degli archivi, la migrazione al Cloud, la digitalizzazione delle procedure, l'interoperabilità dei sistemi informatici, così come è necessario l'accesso alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati, alla Piattaforma notifiche digitali. Le Province potranno così diventare veri e propri centri di competenza per accompagnare e assistere i processi di trasformazione digitale dei Comuni, soprattutto di quelli più piccoli".
"L'evoluzione delle tecnologie - ha concluso Ramella - deve incidere profondamente anche nella Pubblica Amministrazione, semplificando le procedure tra Stato, Regioni Province e Comuni che oggi sono spesso la causa di rallentamenti, duplicazioni e sovrapposizioni di adempimenti".



LENTEPUBBLICA

Congedo straordinario Legge 104: indicazioni e novità per il 2025.

Ecco alcune interessanti indicazioni in merito al congedo straordinario previsto dalla Legge 104 e dalle novità in programma per il 2025.
Il congedo straordinario è una misura riservata ai lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave, riconosciuta ai sensi dell'art. 33 della legge 104, ovvero "chi presenta durature compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita su base di uguaglianza con gli altri, accertate all'esito della valutazione di base".
Più specificamente, il lavoratore che ottiene il congedo straordinario può fruire di un periodo di assenza retribuita dal lavoro, durante il quale ottiene un'indennità pari alla retribuzione percepita nell'ultimo mese di lavoro che precede l'inizio del congedo.
In origine, l'istituto era finalizzato a tutelare le madri di figli affetti da disabilità grave, ma nel tempo la sua applicabilità è stata estesa anche ad altri casi.
Oggi l'istituto è regolato dall'art. 42 del d.lgs. 151/2001 e comprende anche altri legami di parentela, come quello tra figli e genitori disabili, tra coniugi o tra fratelli.
La priorità dei familiari che ne possono beneficiare
Tuttavia, la normativa prevede un ordine di priorità che determina quali familiari possano beneficiarne. Tale ordine non può essere modificato sulla base della volontà della persona con disabilità.
In particolare, l'ordine di priorità è il seguente:
coniuge convivente o la parte dell'unione civile convivente o il convivente di fatto della persona disabile in situazione di gravità;
padre o madre, anche adottivi o affidatari, della persona disabile in situazione di gravità in caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge convivente o della parte dell'unione civile convivente o del convivente di fatto;
figlio convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell'unione civile convivente o il convivente di fatto ed entrambi i genitori del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
fratello o sorella convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell'unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori e i figli conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti;
parente o affine entro il terzo grado convivente della persona disabile in situazione di gravità, nel caso in cui il coniuge convivente o la parte dell'unione civile convivente, o il convivente di fatto, entrambi i genitori, i figli conviventi e i fratelli/sorelle conviventi del disabile siano mancanti, deceduti o affetti da patologie invalidanti.
Questo strumento garantisce un supporto fondamentale per chi deve fornire assistenza continuativa, poiché consente al lavoratore di mantenere il proprio impiego e di percepire un reddito durante il periodo di assenza.
La decorrenza del congedo straordinario coincide con la data di presentazione della domanda. Tuttavia, è previsto un limite massimo: ciascun lavoratore può beneficiare di un periodo complessivo di due anni di congedo per l'intera durata della propria carriera. Tale tetto è valido per tutti i soggetti che beneficiano del congedo nei confronti della medesima persona affetta da disabilità grave.
Effetti sulla pensione: i contributi figurativi
Durante il congedo straordinario, il lavoratore percepisce un'indennità corrispondente alla retribuzione dell'ultimo mese di lavoro antecedente l'inizio dell'assenza. Il calcolo di tale importo si basa esclusivamente sugli elementi della retribuzione che hanno carattere fisso e continuativo.
Sebbene il periodo di congedo non contribuisca alla maturazione di ferie e trattamento di fine rapporto (TFR), è comunque coperto dai contributi figurativi, ossia contributi riconosciuti dall'INPS per i periodi in cui il dipendente non presta servizio. Durante questi mesi, il datore di lavoro non versa alcun importo, in quanto la contribuzione è virtualmente garantita dall'ente previdenziale. Tali contributi sono validi sia per il raggiungimento dei requisiti pensionistici sia per la determinazione dell'importo della pensione.
Congedo straordinario legge 104 nel 2025: i nuovi limiti economici
L'art. 42, co. 5-ter, del d.lgs. 151/2001 stabilisce che il congedo straordinario è soggetto a un limite massimo di contribuzione figurativa. Tale soglia viene aggiornata ogni anno sulla base dell'indice ISTAT che misura la variazione dei prezzi al consumo.
Per l'anno 2025, l'INPS ha fissato il limite massimo annuo a 57.038,00 euro, come specificato nella circolare n. 26 del 30 gennaio 2025. Questo importo comprende anche la quota dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro. Di conseguenza, l'importo massimo che può essere percepito ogni mese ammonta a 3.827,03 euro.



















































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