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GIORNALE DI SICILIA 

Schifani replica alla Corte dei Conti: i dati della Regione gli unici a cui fare riferimento

Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani risponde alla Corte dei Conti sulla nota istruttoria inviata oggi dal presidente della Sezione di controllo Salvatore Pilato relativa ai posti letto in terapia di emergenza nelle strutture del servizio sanitario regionale.
Nella lettera di Palazzo d'Orléans si sottolinea che «gli unici dati a cui fare riferimento e che vengono costantemente aggiornati in base allo stato di avanzamento e/o realizzazione dei lavori», suffragati anche recentemente dal ministero della Salute, sono quelli in possesso dell'amministrazione regionale. Schifani, quindi, acquisite ulteriori informazioni dall'assessorato della Salute, ribadisce che il numero di posti letto di terapia intensiva e sub-intensiva contemplati è pari a 571, di cui 253 di terapia intensiva e 318 di terapia sub-intensiva. Il dato di 720 posti letto, preso in considerazione dalla magistratura contabile, infatti, include anche quelli già esistenti e quelli da realizzare con altre forme di finanziamento.
In merito agli interventi programmati, la nota del presidente precisa che «gli stessi risultano già ultimati o in via di realizzazione», fatti salvi quelli previsti all'Arnas Garibaldi (Nesima), a Milazzo, a Caltagirone, a Trapani e Marsala. Questi ultimi, infatti, verranno avviati a conclusione di altri lavori, tuttora in corso di realizzazione nei presidi ospedalieri. Inoltre, al S. Giovanni Paolo II di Sciacca la consegna dei lavori e l'attivazione del cantiere è prevista nel mese di marzo 2025. A Palermo, i lavori di completamento della centrale tecnologica e del Pronto soccorso del Policlinico sono stati avviati nel mese di novembre 2024, mentre l'intervento programmato al Di Cristina è finanziato con altre risorse.
Il presidente della Regione sottolinea anche che "non si può sottacere l'impegno dell'attuale governo regionale per superare le criticità rilevate fin dopo l'insediamento, rimuovendo anzitutto il precedente soggetto attuatore, ridefinendo l'assetto organizzativo delle competenze e acquisendo le necessarie informazioni dalla cessata gestione commissariale, con le difficoltà già comunicate e ben note alla Corte dei Conti" e ribadisce la disponibilità della Regione al contraddittorio, «sin qui invero non adeguatamente articolato».
Sul recupero delle somme, infine, che si presumono indebitamente percepite dall'ex struttura commissariale, Schifani precisa che le procedure di recupero sono state già attivate con interruzione dei termini di prescrizione e sono costantemente monitorate.



GIORNALE DI SICILIA 

Rifiuti Zero ricorre al Tar contro i termovalorizzatori

L'associazione contesta il Piano regionale: mentre l'Europa incentiva il riciclo e la riduzione dei rifiuti, la Sicilia torna indietro di decenni scegliendo una tecnologia obsoleta, costosa e dannosa per l'ambiente e la salute.L'associazione Rifiuti Zero Sicilia ha presentato ricorso al Tar del Lazio contro il Piano regionale dei rifiuti promosso dal governo Schifani, che viene definito «un piano scellerato che prevede tra l'altro la costruzione di due termovalorizzatori in Sicilia, costruito in totale spregio delle alternative sostenibili e delle normative europee».
«Con questa mossa, il governo regionale dimostra di essere ancorato a una gestione antiquata e fallimentare dei rifiuti, ignorando il principio cardine dell'economia circolare e della prevenzione. Mentre l'Europa incentiva il riciclo e la riduzione dei rifiuti, la Sicilia torna indietro di decenni scegliendo una tecnologia obsoleta, costosa e dannosa per l'ambiente e la salute pubblica ed una strategia fallimentare - dice l'associazione - Il ricorso al TAR si fonda su gravi violazioni procedurali e su una pianificazione che ignora le alternative già documentate nel dossier di osservazioni inviato alla Regione».
«La costruzione dei termovalorizzatori - continua - rappresenta un danno irreversibile per l'ecosistema siciliano, aumentando le emissioni climalteranti e il rischio sanitario per le comunità locali. Inoltre, il piano si basa su previsioni errate della produzione dei rifiuti, ignorando le potenzialità del recupero di materia e gli scenari alternativi come quelli rappresentati dalle «fabbriche dei materiali» e dalle filiere del riuso. La Regione vorrebbe spendere oltre il 70% delle risorse finanziarie disponibili a valle per costruire gli impianti meno importanti per la corretta gestione e ignorando del tutto il principio Dnsh (Do No Significant Harm).
Salvo Bulla, presidente di Rifiuti Zero Sicilia, dice: «Abbiamo deciso di impugnare questo piano dinanzi al Tar perché è un attacco frontale alla transizione ecologica e alla salute dei cittadini siciliani. Schifani e il suo governo vogliono bruciare il futuro della Sicilia, anziché investire in strategie moderne e sostenibili. Non resteremo a guardare mentre si cerca di imporre un modello di gestione fallimentare e inquinante»
Manuela Leone, referente regionale Zero Waste Italy e del progetto Transistor City, afferma: «La Regione ignora volutamente le alternative concrete alla combustione dei rifiuti e finge che non esistano modelli di gestione virtuosa già operativi in molte realtà italiane ed europee. Questo piano serve solo a favorire interessi economici di pochi a scapito delle tasche dei siciliani, della loro salute e del diritto a un ambiente sano per tutti. La Sicilia ed il Mediterraneo sono un hotspot del cambiamento climatico, siccità estrema ed alluvioni si alternano, eppure, in modo clamoroso la pianificazione regionale non tiene minimamente conto degli impatti climalteranti nella gestione dei rifiuti». (ANSA).



BLOGSICILIA

Sale la tensione nel centrodestra, azzurri commissariati ad Agrigento e nervi tesi per il vertice di maggioranza
 
Sale la tensione nel centrodestra e ad agitare l'alleanza non è soltanto la trattativa sulla scelta dei candidato presidenti nei sei Liberi Consorzi al voto fra meno di due mesi, il 27 aprile. Ed è la città, anzi l'inter provincia di Agrigento il fulcro delle nuove tensioni che rischiano di spostarsi verso Palermo.
Forza Italia commissariata
Notizie ufficiali non ce ne sono ma gli azzurri agrigentini parlano di una Forza Italia commissariata già da inizio mese. Di fatto sarebbe il coordinatore regionale Marcello Caruso a reggere anche Forza Italia agrigentina. C'è tensione con la coordinatrice Margherita La Rocca Ruvolo data per dimissionaria ma di questa scelta non c'è traccia per le vie ufficiali. La goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso delle difficili relazioni interne sarebbe stato l'invito ad un pranzo "importante" nelle relazioni interne esteso all'altro deputato agrigentino, gallo Afflitto, ma non alla La Rocca Ruvolo. Un elemento che avrebbe confermato i sospetti della deputata regionale nonché sindaco di Montevago di essere stata posta ai margini delle scelte di partito.
La fibrillazione Dc
In questo clima ieri il capogruppo della Dc all'Ars, partito alleato, Carmelo Pace, ha chiesto di aprire un tavolo per Agrigento riferendosi alle candidature. Di fatto, però, questo ha aperto anche la strada al possibile liberi tutti nelle scelte dei candidati. una opzione già in campo, quella di passare la palla ai territori, dopo che per ben tre volte il tavolo regionale si è concluso con un nulla di fatto.
Le tensioni a Siracusa
A questo si aggiungono le tensioni evidenti fra Forza Italia e Fratelli d'Italia a Siracusa nate dal Cannatagate (ovvero la bufera mediatica sulle trattenute agli stipendi degli ex assessori di Avola da parte del sindaco, Luca Cannata) e che adesso rischiano di riverberarsi anche sugli equilibri dentro il Consiglio comunale, in cui c'è una schiacciante maggioranza a sostegno dell'amministrazione di Rossana Cannata,  e della stessa giunta. Gennuso non sarebbe troppo contento di due storici consiglieri di Forza Italia, Massimo Canonico, Nino Drovetti, la cui posizione, nella tesi del commissario forzista di Avola, sarebbe troppo sbilanciata verso il gruppo politico di Cannata e meno su quella del loro partito di appartenenza.
Trapani, Fdi e la Lega
C'è poi Trapani dove Fratelli d'Italia ne chiede il candidato mentre la lega che avrebbe dovuto esprimerlo in base al primo accordo non è proprio certa di poter garantire "fedeltà" al centrodestra dei proprio sia in virtù delle alleanze degli uomini di Turano con il sindaco Giacomo Tranchida       ma anche in virtù delle troppe liste civiche "incontrollabili" che esprimono i consiglieri in tutta la provincia.
Il tavolo regionale oggi a Palermo
In questo clima si riunisce il tavolo regionale del centrodestra oggi a Palermo e a quell'incontro i partiti devono portare le consultazioni fatte nei territori. Non sarà un incontro ne semplice ne sereno.




LENTEPUBBLICA

Nuovi valori dell'Indennità di Vacanza Contrattuale 2025: aggiornamenti e dettagli

La Ragioneria Generale di Stato ha reso noti i nuovi importi dell'Indennità di Vacanza Contrattuale (IVC) per il 2025, che entreranno in vigore a partire dal mese di aprile e subiranno un ulteriore adeguamento nel mese di luglio.
L'adeguamento dell'Indennità di Vacanza Contrattuale rappresenta un anticipo sugli aumenti contrattuali futuri, destinato a mitigare gli effetti della mancata definizione dei nuovi contratti collettivi.
Le nuove misure dell'IVC
La legge di Bilancio 2025 (30 dicembre 2024, n. 207) prevede, all'articolo 1, comma 128, un'anticipazione dell'IVC per il personale del pubblico impiego, in attesa della definizione dei nuovi contratti per il triennio 2025-2027. La percentuale di incremento rispetto agli stipendi tabellari sarà la seguente:
0,6% dal 1° aprile al 30 giugno 2025;
1% a partire dal 1° luglio 2025.
Questi adeguamenti valgono per il personale impiegato nella Pubblica Amministrazione, con alcune precisazioni per specifici comparti.
IVC per il comparto Funzioni Centrali
Per il personale appartenente al comparto Funzioni Centrali, l'importo dell'IVC 2025 è stato calcolato sulla base degli stipendi tabellari previsti dal CCNL 2022-2024, sottoscritto il 27 gennaio 2025. Qualora il nuovo contratto venisse approvato, gli importi saranno aggiornati in base ai nuovi livelli retributivi.
IVC per la dirigenza delle Funzioni Centrali
Per i dirigenti dello stesso comparto, l'IVC 2025 è stata definita provvisoriamente sugli stipendi attualmente in vigore e si somma agli importi già percepiti dal 2022, oltre all'incremento straordinario di 6,7 volte l'IVC ordinaria introdotto dalla legge di Bilancio 2024 (articolo 1, comma 28, legge n. 213/2023) con decorrenza dal 1° gennaio 2024. Anche in questo caso, le cifre verranno rideterminate una volta entrato in vigore il CCNL 2022-2024.
IVC per i comparti Istruzione, Ricerca, Sanità e Funzioni Locali
Per il personale impiegato nei comparti dell'Istruzione, della Ricerca, della Sanità e delle Funzioni Locali, l'importo dell'IVC 2025 è stato calcolato sulla base dei contratti attualmente in vigore. Anche per questi settori, gli importi sono cumulabili con l'IVC percepita dal 2022 e con l'aumento straordinario previsto dalla legge di Bilancio 2024. Gli importi definitivi saranno determinati al momento dell'entrata in vigore dei nuovi CCNL.
IVC per il personale in regime di diritto pubblico
Per il personale appartenente ai comparti Difesa, Sicurezza, Soccorso Pubblico, Carriera Diplomatica e Carriera Prefettizia, il calcolo provvisorio dell'IVC 2025 si basa sugli stipendi attuali, in attesa dell'adozione dei decreti presidenziali di recepimento e degli accordi sindacali relativi al triennio 2022-2024. Come per gli altri comparti, le cifre verranno riviste una volta che i nuovi inquadramenti retributivi saranno ufficializzati.


























































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