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Polo universitario in preda al degrado? Il presidente di Ecua: "Solidarietà agli studenti, risolveremo le criticità"
Dopo la denuncia della madre di una studentessa interviene Giovanni Perino. Sollecitato un nuovo tavolo tecnico per dare risposte concrete e immediate

"Esprimiamo solidarietà agli studenti per i disservizi denunciati nella lettera aperta ricevuta in data odierna. Da quando si è insediato, il nuovo Cda di Empedocle Consorzio Universitario Agrigento che rappresento si è prontamente adoperato facendosi portavoce degli studenti con tutte le istituzioni coinvolte. Abbiamo invitato i rappresentanti dei corsi di laurea a una riunione per cogliere al meglio le loro necessità; ci siamo messi a loro disposizione condividendo con essi anche un gruppo WhatsApp che auspichiamo possa essere colto come occasione di confronto per affrontare e risolvere le criticità". Sono le parole di Giovanni Perino, presidente di Ecua, dopo la denuncia della madre di una studentessa che lamentava le condizioni di degrado in cui versa il Polo universitario agrigentino in via Quartararo."Abbiamo creato una mail dedicata - ha aggiunto Perino - con lo scopo di accogliere tutte le critiche o necessità al fine di provvedere tempestivamente con la risoluzione delle problematiche rappresentate. Ci siamo dati un obiettivo: convogliare nel nostro Ente il luogo della discussione e risoluzione di ogni problematica, essere l'anello di congiunzione tra studenti e Istituzioni. Questo lavoro è iniziato il 10 settembre 2024tin occasione della convocazione di un tavolo tecnico in cui sono stati invitati, ed hanno partecipato, tutti i soggetti coinvolti e interessati a vario titolo ad una gestione attenta ai bisogni e ai diritti degli studenti. Alcune promesse sono state mantenute, altre sono in fase di realizzazione, altre ancora, auspichiamo possano essere affrontate in modo risolutivo. Ho già incaricato gli uffici di Ecua di riconvocare tempestivamente il tavolo tecnico per sollecitare le risposte che si aspettano gli studenti. Ciò che è certo è che il Consorzio Ecua di Agrigento farà, fino in fondo, la sua parte".


lentepubblica.it
Monetizzazione ferie dirigenti pubblici: il parere della Cassazione

La Corte di Cassazione, con l'ordinanza 5496 del 2 marzo 2025, ha introdotto un'importante novità in materia di monetizzazione delle ferie per i dirigenti pubblici.Secondo la Suprema Corte, spetta al datore di lavoro dimostrare che l'organizzazione dell'ente avrebbe potuto garantire l'efficienza operativa anche nel caso in cui il dirigente avesse usufruito delle ferie maturate.Il ricorso e i punti di contestazioneIl caso ha preso avvio dal ricorso di un dirigente pubblico che, al termine del rapporto di lavoro, aveva richiesto la liquidazione delle ferie non godute. La Corte territoriale aveva respinto la richiesta, ritenendo che il diritto alla monetizzazione si applicasse esclusivamente alle ferie maturate nell'ultimo periodo di servizio, escludendo quelle accumulate negli anni precedenti.
Il ricorrente ha quindi sollevato diverse censure, tra cui:Errata interpretazione della normativa: contestando la decisione della Corte territoriale, che aveva limitato il diritto alla monetizzazione solo all'ultimo anno di servizio.Mancata motivazione della sentenza: sottolineando l'assenza di una spiegazione adeguata sul motivo per cui si ritenesse che il dirigente potesse autonomamente organizzare le ferie.
Omesso esame di contratti di lavoro: evidenziando che i documenti sottoscritti con la Direzione Aziendale stabilivano modalità specifiche per la fruizione delle ferie, che non erano state prese in considerazione.
Violazione dell'onere della prova: affermando che spettava al datore di lavoro dimostrare che il dirigente avesse avuto la possibilità effettiva di godere delle ferie senza compromettere il funzionamento dell'ente.La decisione della Cassazione sulla monetizzazione delle ferie dei dirigenti pubbliciAccogliendo il ricorso, la Suprema Corte ha ribadito un principio già espresso in precedenti pronunce (Cass. n. 13613/2020, Cass. n. 18140/2022, Cass. n. 21780/2022, Cass. n. 13679/2024). In base a tali orientamenti, un dirigente ha diritto a un'indennità sostitutiva per le ferie non godute alla cessazione del rapporto di lavoro, a meno che il datore di lavoro non dimostri di avergli garantito concretamente la possibilità di usufruirne. Tale prova deve includere un'adeguata informazione e, se necessario, un formale invito a fruirne.Questa sentenza segna un passaggio significativo nella disciplina delle ferie per i dirigenti pubblici, rafforzando la tutela del diritto alle ferie e stabilendo con maggiore chiarezza gli oneri probatori a carico dei datori di lavoro nel settore pubblico




























































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