GIORNALE DI SICILIA
Elezioni amministrative in Sicilia: si vota in nove Comuni il 25 e il 26 maggio.
Le date sono state fissate con deliberazione della giunta regionale questa mattina, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina. Nella prossima tornata di elezioni amministrative i Comuni siciliani andranno al voto domenica 25 e lunedì 26 maggio, con eventuali ballottaggi previsti per l'8 giugno e il 9 giugno. Le date sono state fissate con deliberazione della giunta regionale questa mattina, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina. Nove i Comuni al voto, ecco doveI Comuni chiamati a rinnovare sindaco e consiglio sono nove, tutti commissariati. Due sono stati sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata e sono attualmente retti da una commissione di nomina prefettizia: si tratta di Palagonia e Castiglione di Sicilia, entrambi in provincia di Catania. Le altre sette amministrazioni sono rette da commissari straordinari di nomina regionale: Montemaggiore Belsito e Prizzi nel Palermitano; Favignana, in provincia di Trapani; Solarino, nel Siracusano; Realmonte, in provincia di Agrigento; Raddusa e Tremestieri Etneo, in provincia di Catania. Le date fissate per le amministrative in Sicilia coincidono con le indicazioni sulle consultazioni elettorali fornite dal Consiglio dei ministri, che prevedono il voto il 25 e il 26 maggio e i ballottaggi in concomitanza con il referendum dell'8 e 9 giugno, dice la Regione. Dall'attuale tornata elettorale, sono esclusi i Comuni nei quali si è votato nel 2020. Una circolare dell'assessore Messina, firmata nel novembre scorso, prevede infatti un rinvio delle elezioni al 2026 e al 2027 in quelle 97 amministrazioni in cui i cittadini sono andati alle urne nell'autunno di quell'anno e del 2021 a causa della pandemia di Covid-19. Come da disposizione del ministero dell'Interno, questo provvedimento permette di riallineare queste amministrazioni alla «finestra" ordinaria. «Il ritorno al voto nei Comuni commissariati - dice l'assessore Andrea Messina - è un passaggio essenziale per garantire ai cittadini il diritto di essere rappresentati da amministrazioni democraticamente elette. Con queste elezioni si chiude una fase straordinaria e si restituisce piena autonomia agli enti locali, elemento fondamentale per lo sviluppo e la stabilità dei territori».
AGRIGENTOOGGI
Aggiudicata la gara per gli interventi di adeguamento antisismico di istituto scolastico.
L'ufficio gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aggiudicato l'appalto per i lavori di adeguamento antisismico, impiantistico e funzionale dell'Istituto di Istruzione Superiore "Francesco Crispi" (plesso piazza Zamenho) di Ribera. La gara, alla quale hanno preso parte 211 imprese, effettuata in modalità telematica, è stata aggiudicata alla Ati Cap. Arcas Costruzioni di Peritore Roberta e e Ass. Alcal Srl, che ha offerto il maggior ribasso del 31,8895%. per un importo di aggiudicazione di 2.305.203,40 euro più Iva (compresi 126.686,23 per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). Si tratta di lavori finanziati con fondi destinati ai Liberi Consorzi e alle città metropolitane per le spese di manutenzione straordinaria di strade e scuole. A breve sono previste la firma del contratto d'appalto e la successiva consegna dei lavori.
AGRIGENTOOGGI
Tutto pronto per le elezioni Libero Consorzio Comunale: insediato l'ufficio elettorale.
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha istituito l'ufficio elettorale per predisporre tutti gli atti e adempimenti inerenti le elezioni di secondo livello nei liberi consorzi siciliani fissate per il 27 aprile prossimo. L'ufficio elettorale, composto da dirigenti degli Enti Locali, risulta composto da Roberta Marotta nel ruolo di presidente, Michele Giuffrida, componente, Pietro Librici, componente e Antonio Insalaco, segretario. Il segretario generale del Libero Consorzio di Agrigento Pietro Amorosia ha provveduto, altresì, con propria disposizione, alla costituzione del gruppo interno di lavoro per assistere l'ufficio elettorale medesimo sulle disposizioni in materia di liberi consorzi comunali e città metropolitane, disciplinato dalla Legge Regionale del 4 agosto 2015.
Durante l'incontro si e' discusso sulle modalità inerenti il voto dei Sindaci e dei consiglieri comunali e sulle diverse attribuzioni del voto ponderato dei comuni della Provincia Agrigentina. Le operazioni di voto si svolgeranno in Sicilia il 27 aprile e per il Libero Consorzio comunale di Agrigento presso l'aula consiliare Luigi Giglia, Palazzo della Provincia. Le elezioni di secondo livello sono fissate per scegliere i presidenti e i consiglieri dei Liberi consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani ed i componenti delle assemblee delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Hanno diritto di voto gli organi elettivi comunali in carica alla data delle elezioni degli enti di area vasta. Le operazioni elettorali si svolgeranno nell'intera giornata del 27 aprile, dalle 8 alle 22.
AGRIGENTONOTIZIE
La caserma Pistone protagonista per la Giornate Fai di primavera, il colonnello De Tullio: "Momento di apertura alla città".
Sono complessivamente 11 i siti in provincia che sabato 22 e domenica 23 marzo saranno proposti ai visitatori dal Fondo per l'ambiente italiano Sabato 22 e domenica 23 marzo prossimi, anche ad Agrigento tornano "le giornate Fai di primavera" giunte quest'anno alla trentatreesima edizione. In provincia di Agrigento sono 11 i luoghi aperti al pubblico: ad Agrigento città porte aperte nella biblioteca La Rocca, nella vicina caserma Biagio Pistone dei Carabinieri dove è stata riproposta la mostra fotografica "Virgo fidelis", nella biblioteca Lucchesiana ed ancora nell'immancabile giardino della Kolymbetra, nel giardino botanico del Libero consorzio e a Villa Genuardi. Tre i siti di interesse culturale invece a Favara che sono: i palazzi storici Cafisi e Miccichè e la chiesa del Rosario di piazza Cavour.
Terzo ed ultimo centro coinvolto dal Fai è la città di Cattolica Eraclea che offre un itinerario del suo centro storico e delle visite nella chiesa dedicata a San Calogero. Il programma delle iniziative è stato presentato oggi nella sede del comando provinciale dell'Arma di Agrigento. "Aderiamo ad una manifestazione che ha un significato particolare per la città - dice ai microfoni di AgrigentoNotizie il comandante provinciale, colonnello Nicola De Tullio - perché negli itinerari verranno inseriti i siti di interesse storico ed ambientale e fra questi anche il palazzo che, sin dal 1900, è sede del comando provinciale. È un momento - aggiunge il colonnello De Tullio - di apertura alla città, di cultura e di partecipazione degli studenti". Oltre che nei tre centri agrigentini "le giornate Fai di primavera" si svolgono in altre 397 città italiane aprendo al pubblico, complessivamente 750 luoghi di interesse storico, artistico, culturale e ambientale.
AGRIGENTONOTIZIE
Votazioni al Libero consorzio: l'ufficio elettorale è stato istituito, il Centrodestra non trova ancora la quadra.
L'asse Roberto Di Mauro e Riccardo Gallo sembra non riuscire a spingere, al punto di affermarlo, il sindaco di Licata Angelo Balsamo. Fratelli d'Italia vuole per se il presidente dell'ex provincia regionaleL'ufficio elettorale è stato insediato. Il Libero consorzio comunale di Agrigento, che ha creato anche un gruppo di lavoro interno, è pronto per le elezioni di secondo livello fissate per il 27 aprile. A non essere apparentemente pronti sono invece i partiti politici che ancora, anche per l'Agrigentino, non sembrano aver trovato la quadra su un unico nominativo di sindaco.
L'ufficio elettorale, composto da dirigenti degli Enti locali, risulta composto da Roberta Marotta nel ruolo di presidente, Michele Giuffrida, componente, Pietro Librici, componente e Antonio Insalaco, segretario. Il segretario generale del Libero consorzio di Agrigento Pietro Amorosia ha provveduto anche alla costituzione del gruppo interno di lavoro per assistere l'ufficio elettorale.
Le votazioni di secondo livello
Le operazioni di voto si svolgeranno il 27 aprile, al Libero consorzio comunale di Agrigento si terranno all'aula consiliare Luigi Giglia. E si terranno dalle ore 8 alle 22. Le elezioni di secondo livello sono fissate per scegliere i presidenti e i consiglieri. Hanno diritto di voto gli organi elettivi comunali in carica.
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Il Centrodestra voleva andare verso l'unità, scegliendo provincia per provincia un candidato unico. Così al momento non è stato e le tensioni non mancano. Nell'Agrigentino l'asse Roberto Di Mauro e Riccardo Gallo sembra non riuscire a spingere, al punto di affermarlo, il sindaco di Licata Angelo Balsamo. Fratelli d'Italia non lo vuole e non sembra avere intenzione di demordere. Il partito della premier Giorgia Meloni vuole per se il presidente del Libero consorzio di Agrigento. E l'unico nome che circola al riguardo è quello del sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino.
SICILIAONPRESS
Elezioni ex Provincia di Agrigento: divisioni nel centrodestra e incertezza nel campo largo
Le elezioni di secondo livello per la presidenza e il consiglio provinciale dell'ex provincia di Agrigento, previste per il 7 aprile 2025, sembrerebbero evidenziare profonde divisioni politiche sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Questo scenario potrebbe avere ripercussioni significative sulla governance locale e sulla rappresentanza territoriale.
Centrodestra spaccato: due schieramenti a confronto
Secondo quanto riportato dal Corriere di Sciacca, nonostante gli sforzi per unire il fronte conservatore, il centrodestra pare presentarsi diviso. Da un lato, Fratelli d'Italia, Democrazia Cristiana, Lega e Noi Moderati sosterrebbero un candidato unitario. Dall'altro, Forza Italia e Movimento per l'Autonomia (MpA), guidati dai deputati Gallo e Di Mauro, appoggerebbero un altro nome. Questa spaccatura potrebbe rivelarsi determinante, mettendo a rischio un'eventuale vittoria che sarebbe stata più agevole con una coalizione compatta.
Il centrosinistra tra incertezze e alleanze instabili
Anche il centrosinistra si troverebbe ad affrontare difficoltà interne. Il Corriere di Sciacca evidenzia come il cosiddetto "campo largo" starebbe attraversando una fase di disgregazione. Il Movimento 5 Stelle sembrerebbe faticare a strutturare una propria lista, mentre il Partito Democratico apparirebbe diviso tra i sostenitori della segretaria nazionale Elly Schlein e quelli del presidente Stefano Bonaccini. Questo scenario aumenterebbe l'incertezza sulla strategia del PD, con la possibilità che la fazione vicina a Bonaccini, rappresentata dal deputato saccense Michele Catanzaro, scelga di non sostenere ufficialmente una lista del partito, preferendo invece un'alleanza civica con il gruppo Gallo-Di Mauro del centrodestra.
Le conseguenze per il territorio agrigentino
Le divisioni politiche non sarebbero solo un problema per le forze in campo, ma sembrerebbero poter avere un impatto diretto sulla gestione amministrativa della provincia. Come sottolinea il Corriere di Sciacca, questa situazione di incertezza allontanerebbe sempre più i cittadini dalla politica, in un territorio già segnato da gravi problematiche infrastrutturali, carenza di risorse idriche e difficoltà occupazionali. Inoltre, il disordine politico potrebbe influenzare anche iniziative culturali di grande rilievo, come la candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura 2025.
Incerto l'esito del voto
Le elezioni dell'ex provincia di Agrigento si preannuncerebbero particolarmente complesse e caratterizzate da alleanze instabili e strategie in continua evoluzione. La spaccatura del centrodestra e la frammentazione del centrosinistra renderebbero incerto l'esito del voto, che potrebbe risultare determinante per il futuro amministrativo della provincia. Il rischio più grande sarebbe che questa confusione politica si traduca in una gestione inefficace delle risorse e in una crescente sfiducia da parte dei cittadini verso le istituzioni locali.
Con la scadenza elettorale ormai imminente, resterebbe da vedere se le forze politiche riusciranno a trovare un equilibrio o se le attuali divisioni si consolideranno, influenzando il futuro della provincia agrigentina nei prossimi anni.
QDS
Elezioni comunali 2025 in Sicilia, ecco quando e dove si vota: date e ballottaggi.
Le date sono state fissate con deliberazione della giunta regionale questa mattina, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina
In occasione della prossima tornata di elezioni amministrative, i Comuni siciliani andranno al voto domenica 25 e lunedì 26 maggio, con eventuali ballottaggi previsti per l'8 giugno e il 9 giugno. Le date sono state fissate con deliberazione della giunta regionale questa mattina, su proposta dell'assessore alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Andrea Messina.
Dove si vota
I Comuni chiamati a rinnovare sindaco e consiglio sono in totale nove, tutti commissariati. Due sono stati sciolti per infiltrazioni della criminalità organizzata e sono attualmente retti da una commissione di nomina prefettizia: si tratta di Palagonia e Castiglione di Sicilia, entrambi in provincia di Catania. Le altre sette amministrazioni sono rette da commissari straordinari di nomina regionale: Montemaggiore Belsito e Prizzi nel Palermitano; Favignana, in provincia di Trapani; Solarino, nel Siracusano; Realmonte, in provincia di Agrigento; Raddusa e Tremestieri Etneo, in provincia di Catania.
Le date
Le date fissate per le amministrative in Sicilia coincidono con le indicazioni sulle consultazioni elettorali fornite dal Consiglio dei ministri, che prevedono il voto il 25 e il 26 maggio e i ballottaggi in concomitanza con il referendum dell'8 e 9 giugno.
Dall'attuale tornata elettorale, sono esclusi i Comuni nei quali si è votato nel 2020. Una circolare dell'assessore Messina, firmata nel novembre scorso, prevede infatti un rinvio delle elezioni al 2026 e al 2027 in quelle 97 amministrazioni in cui i cittadini sono andati alle urne nell'autunno di quell'anno e del 2021 a causa della pandemia di Covid-19. Come da disposizione del ministero dell'Interno, questo provvedimento permette di riallineare queste amministrazioni alla "finestra" ordinaria.
Le parole di Messina
«Il ritorno al voto nei Comuni commissariati - dichiara l'assessore Andrea Messina - è un passaggio essenziale per garantire ai cittadini il diritto di essere rappresentati da amministrazioni democraticamente elette. Con queste elezioni si chiude una fase straordinaria e si restituisce piena autonomia agli enti locali, elemento fondamentale per lo sviluppo e la stabilità dei territori. Il governo regionale conferma il proprio impegno nel supportare i comuni in questo percorso, affinché possano tornare a operare con amministrazioni legittimate dal voto popolare. Invito tutti i cittadini a partecipare attivamente a questo momento cruciale per la vita democratica delle loro comunità».
Dopo la delibera della giunta di oggi, sarà un successivo decreto dell'assessore alle Autonomie locali a indire i comizi elettorali, tenendo conto, se necessario, anche di altri eventuali Comuni che potrebbero essere chiamati al voto, ad esempio, per dimissioni del sindaco o in altri casi previsti dalla normativa elettorale.
LENTEPUBBLICA.
Obblighi di trasparenza e nuovi schemi di pubblicazione ANAC.
Come applicare correttamente i nuovi schemi di pubblicazione ANAC obbligatori introdotti dalla Delibera 495/2024? Ne abbiamo parlato con il Dott. Gianluca Incani, consulente senior DigitalPA e Product Manager della piattaforma Trasparenza PA per la gestione degli obblighi di pubblicità e trasparenza amministrativa. Con la Delibera 495 del 25 settembre 2024 - pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 21 gennaio 2025 - l'Autorità Nazionale Anticorruzione ha formalmente approvato 3 nuovi schemi di pubblicazione ANAC obbligatori, ai sensi dell'art. 48 del cosiddetto Testo Unico della Trasparenza (D.Lgs. 33/2013).Tali schemi consentono di assolvere agli obblighi di pubblicazione relativi a:Utilizzo delle risorse pubbliche (All. n. 1) | Dati sui pagamenti Organizzazione (All. n.2) | Organi di indirizzo politico e articolazione degli uffici Controlli su attività e organizzazione (All. n. 3) | OIV, Organi di revisione, Organi di controllo Oltre ai 3 schemi già approvati, la Delibera ANAC introduce altri 10 schemi, ancora in fase di approvazione, che Enti e Amministrazioni possono adottare volontariamente durante un anno di sperimentazione. L'adozione dei nuovi schemi di pubblicazione sta sollevando molte domande tra RPCT e responsabili della Trasparenza: si tratta di nuovi adempimenti? Dunque, quali strumenti possono semplificare la gestione delle pubblicazioni? E quale direzione sta prendendo la trasparenza amministrativa? Ne parliamo con il Dott. Gianluca Incani, consulente senior in materia di trasparenza amministrativa e anticorruzione presso DigitalPA e Organismo di Vigilanza. Fino ad oggi, pur essendo presenti dei chiari requisiti normativi e dispositivi da rispettare, era comunque presente un certo margine decisionale nella pubblicazione dei 3 obblighi previsti dalla Delibera. Ora invece è ANAC a stabilire esattamente quali dati occorre andare a gestire, con le relative modalità di pubblicazione obbligatorie.Gli schemi pubblicati da ANAC hanno infatti l'obiettivo di rendere omogenei il formato e la struttura delle informazioni che il settore pubblico deve pubblicare nella propria "Amministrazione Trasparente" o "Società Trasparente".In questo modo, si semplifica il lavoro degli enti e si migliora l'accessibilità dei dati, sia per i cittadini che per gli organismi di controllo.Quali sono gli strumenti operativi che possono supportare i RPCT nel delicato compito di coordinamento delle attività e convalida delle pubblicazioni?All'interno della Delibera, è la stessa ANAC ad auspicare l'utilizzo di strumenti informatici per facilitare il controllo sull'attuazione delle misure di trasparenza e convalidare la qualità dei dati. Le piattaforme informatiche sono ormai imprescindibili per i RPCT, che in quanto responsabili devono pianificare sia i flussi informativi i controlli da svolgere durante l'anno, in linea con quanto documentato nella sezione "Rischi corruttivi e Trasparenza" del PIAO, nel PTPCT o nel MOG 231.La piattaforma Trasparenza PA, dunque, è stata aggiornata con la massima tempestività per consentire ad Amministrazioni e Società pubbliche di essere da subito pienamente conformi alla Delibera ANAC 495/2024, e disporre di un largo margine di anticipo sulla scadenza normativa per familiarizzare con le nuove modalità di pubblicazione. Il software integra ora i tre nuovi schemi di pubblicazione obbligatori e offre strumenti avanzati per semplificare la gestione delle pubblicazioni. Grazie a funzionalità come:il Modulo Monitoraggio, che aiuta a rispettare le scadenze e a supervisionare le pubblicazioni; e il Modulo Workflow autorizzativi, che facilita il processo di validazione, RPCT e redattori possono operare con sempre maggiore efficienza e sicurezza.Dal 2013 ad oggi, il legislatore è intervenuto ben 16 volte sul Testo Unico della Trasparenza. Secondo lei come si sta evolvendo questo principio fondamentale per le PA? Stiamo assistendo a una progressiva standardizzazione degli adempimenti. È un vero e proprio cambio di paradigma: ANAC sta costruendo un modello comune per gli obblighi di pubblicazione, con il duplice obiettivo di incrementare la qualità dei dati e di ridurre disomogeneità e incertezze interpretative. L'introduzione dei tre nuovi schemi di pubblicazione prefigura una futura interoperabilità con i sistemi nazionali ANAC, seguendo il percorso già tracciato con la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici. Ricordo inoltre che nella Delibera 495/2024 sono presenti ulteriori 10 schemi di prossima approvazione, di certo rappresenteranno un'ulteriore sfida per tutti gli Enti tenuti a rispettare questi adempimenti. Per le Amministrazioni e le Società pubbliche, questo significa adottare un'organizzazione sempre più precisa e strutturata, con attività di pubblicazione pianificate e monitorate con continuità nel corso dell'anno. Adempimenti semplificati, trasparenza garantita a norma D.Lgs. 33/2013Trasparenza PA non si limita a garantire la conformità alla Delibera ANAC 495/2024 con le nuove pubblicazioni tabellari, ma offre ai RPCT e alle loro strutture di supporto una cabina di regia avanzata per gestire pubblicazioni e scadenze. La piattaforma semplifica ogni fase del processo: dall'assegnazione delle responsabilità alla pubblicazione, fino alla validazione dei contenuti, assicurando una gestione degli adempimenti efficiente e senza complicazioni. Modulo Monitoraggio - Tieni sotto controllo le scadenze, assegna le pubblicazioni ai redattori e supervisiona l'aggiornamento tempestivo dei contenuti. Modulo Workflow autorizzativi - Configura flussi di approvazione su misura e approva le pubblicazioni con un semplice click. Vuoi scoprire come Trasparenza PA può ottimizzare il tuo lavoro? Prenota una demo gratuita e parla con un nostro consulente.
LENTEPUBBLICA
Il Consiglio di Stato sull'astensione nelle commissioni dei concorsi.
Approfondimento, a cura dell'Avvocato Maurizio Lucca, su una sentenza del Consiglio di Stato in merito all'astensione nelle commissioni dei concorsi. È noto che le cause di incompatibilità, di cui all'art. 51 c.p.c., sono estensibili a tutti i campi dell'azione amministrativa, e quindi anche alla materia concorsuale, costituendo l'obbligo di astensione un portato dei principi di imparzialità e di trasparenza che trovano il loro fondamento nell'art. 97 Cost. e devono sempre connotare l'azione e l'organizzazione amministrativa: non solo essere ma anche l'apparire non sfugge alle regole di legalità che esigono una condotta neutra rispetto all'oggetto del giudizio, evitando quella "tensione" tra l'interesse primario perseguito, nel valutare il candidato, e l'interesse secondario di (eventuali) interessenze con il candidato stesso [1].Conflitto di interessi e prova Ne consegue che in presenza di un conflitto di interesse da parte di un commissario di concorso, una volta presa visione dei candidati, vi è un obbligo (dovere) di astensione, osservando, tuttavia, che le cause di incompatibilità, di cui al citato art. 51 c.p.c., hanno carattere tassativo e sfuggono ad ogni tentativo di estensione analogica, e ciò allo scopo di tutelare l'esigenza di certezza dell'azione amministrativa e la stabilità della composizione delle Commissioni giudicatrici e, soprattutto, di evitare interferenze o interventi esterni, preordinati - abusivamente, tanto quanto l'omessa astensione di chi versi in patente conflitto d'interessi - ad ottenere, mediante forzature o iniziative infondate, una composizione gradita o un atteggiamento intimorito dell'organo giudicante [2].In dipendenza di ciò, il conflitto di interesse non può essere predicato in via astratta ma deve essere dimostrato nel concreto: un onere probatorio cogente, aspetto positivizzato (in altro contesto) in chiaro nel comma 2, dell'art. 16 del Codice dei contratti pubblici: «deve essere provata da chi invoca il conflitto sulla base di presupposti specifici e documentati e deve riferirsi a interessi effettivi, la cui soddisfazione sia conseguibile solo subordinando un interesse all'altro» .Il pronunciamento del Consiglio di Stato sull'astensione nelle commissioni dei concorsi La sez. VII del Consiglio di Stato, con la sentenza 18 marzo 2025, n. 2236 (Est. Rotondano), conferma l'orientamento secondo il quale la presenza di un conflitto di interessi, all'interno dei componenti di una Commissione di concorso, deve essere dimostrata con un effettivo accertamento. FattoIn prime cure si chiedeva l'annullamento di una procedura concorsuale, lamentando l'illegittimità delle valutazioni dovuta da una rappresentata inimicizia/alterco tra la parte ricorrente e alcuni componenti della Commissione, nonché la presenza - tra un commissario e il candidato risultato vincitore - di un forte legame, mentre un altro ancora perché proveniente dalla stessa università di provenienza di quel candidato. Il ricorso veniva respinto, donde l'appello. Il giudice di seconde cure respinge il ricorso (infondatezza) con le seguenti motivazioni: l'obbligo di astensione in capo ai componenti di una Commissione di concorso sussiste solo nei casi, tassativamente intesi, previsti dall'art. 51 c.p.c., senza possibilità di procedere ad una estensione analogica degli stessi [3];per garantire la continuità all'azione amministrativa e stabilità della composizione delle Commissioni giudicatrici, in tale materia il ricorso ad elementi invalidanti deve basarsi su un effettivo conflitto di interessi [4];una causa di incompatibilità, con conseguente obbligo di astensione, per il componente di una Commissione giudicatrice di concorso (universitario) sussiste solo ove risulti dimostrato che fra lo stesso e un candidato vi sia un rapporto di natura professionale con reciproci interessi di carattere economico e una indubbia connotazione fiduciaria (c.d. intensità del rapporto) [5], non essendo sufficiente un mero rapporto professionale o di collaborazione scientifica (si dovrà dimostrare la presenza di interessi economici o di vita, di intensità tale da porre in dubbio l'imparzialità del giudizio) [6];l'appartenenza allo stesso ufficio, così come i rapporti personali di colleganza o di collaborazione tra i componenti della Commissione e determinati candidati non sono sufficienti a configurare un vizio della composizione della Commissione stessa, non rientrando tali ipotesi nelle cause di incompatibilità previste dall'art. 51 c.p.c. [7];l'essere provenienti dalla medesima università del vincitore non costituisce motivo di astensione, così come non lo sia la produzione scientifica condivisa con un professore dell'università di provenienza del vincitore; la grave inimicizia, che impone il dovere di astensione, deve essere necessariamente fondata su obiettive circostanze di conflittualità (generate da pregressi rapporti personali) tra il commissario e il candidato ricorrente, cui incombe l'onere di provare, sulla base di dati di fatto concreti e documentati, l'esistenza di comportamenti inequivoci e palesi di ostilità preconcetta. Osservazioni La sentenza si allinea ai precedenti, dovendo dimostrare la presenza del conflitto di interessi mediante prove non potendo limitarsi alla descrizione di fatti senza allegazioni [8], evitando affermazioni sfornite di qualsiasi concreto supporto, basate su circostanze inidonee a configurare un'aprioristica prevenzione nei confronti del candidato o da far presumere la sussistenza di un conflitto di interessi tale da comportare l'obbligo di astensione per i commissari. In termini più elementari, si dovrà dare prova dell'esistenza di cause ostative che minano la serenità dei componenti della Commissione concorsuale, fornendo al Giudice elementi fattuali tali da far comprendere, dalla lettura degli atti, quali sarebbero le ragioni di incompatibilità e i motivi di inimicizia/alterco, diversamente si dovrà dichiarare il motivo, sotto questo profilo, inammissibile per genericità.