CANICATTIWEB
Effettuata la consegna dei lavori per il completamento dell'ITC di Campobello di Licata
Consegnati i lavori di completamento dell'Istituto Tecnico per il Commercio "G. Zappa" di Campobello di Licata. Nei giorni scorsi era stato firmato il contratto con l'impresa Great Works S.R.L. di Gela, aggiudicataria dell'appalto, che entro 660 giorni lavorativi dovrà ultimare la costruzione della palestra e il completamento di parte dei laboratori sotto la direzione dell'arch. Alfonso Giulio, funzionario tecnico del Libero Consorzio Comunale di Agrigento.
Un passo in avanti importante nell'ambito delle politiche di miglioramento della situazione degli edifici scolastici di competenza dell'ex Provincia Regionale, per rispondere alle crescenti esigenze di docenti e studenti di quel vasto comprensorio. Per questi lavori, che impegneranno la somma di 2.251.953,00 euro più IVA (importo complessivo dell'appalto), il Libero Consorzio ha ottenuto un finanziamento statale, previsto dalla Legge n. 145/2018 (art. 1 comma 883, ovvero fondi destinati ai Liberi Consorzi e alle città metropolitane per la manutenzione straordinaria di strade e scuole), che ha coperto interamente i costi della realizzazione del progetto.
REPORTSICILIA.IT
Elezioni Liberi Consorzi, il 27 aprile Agrigento sceglie Presidente e Consiglio
Si svolgeranno domenica 27 aprile 2025, in Sicilia, le elezioni di secondo livello per scegliere presidenti e consiglieri dei Liberi Consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, e i componenti delle assemblee delle Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina.
Lo stabilisce il decreto firmato dal Presidente della Regione Renato Schifani, su proposta dell'assessore regionale alle Autonomie locali Andrea Messina, già pubblicato sul portale istituzionale della Regione Sicilia.
Chi può votare e candidarsi al Libero Consorzio di Agrigento.
Per quanto riguarda il Libero Consorzio di Agrigento, avranno diritto al voto tutti i sindaci e i consiglieri dei comuni della provincia che risultino regolarmente in carica alla data del voto, fissata appunto per domenica 27 aprile 2025. Le operazioni elettorali si svolgeranno nell'arco dell'intera giornata, dalle ore 8:00 alle ore 22:00.Secondo quanto previsto dalle Linee Guida della Regione Siciliana, i sindaci e i consiglieri eletti sono contestualmente anche potenziali candidati, fatta eccezione per i casi specifici previsti dalla legge e dagli ulteriori chiarimenti recentemente forniti dal Dipartimento Autonomie Locali.
Come avverrà la presentazione delle candidature
Come chiarito recentemente dall'assessorato regionale Autonomie locali, per la presentazione delle liste di candidati e delle candidature a presidente del Libero Consorzio comunale sarà possibile utilizzare moduli contenenti più dichiarazioni, con firme autenticate anche da pubblici ufficiali diversi, purché rispettino i requisiti territoriali previsti dalla normativa vigente.
Tra i pubblici ufficiali autorizzati ad autenticare le firme vi sono sindaci, assessori comunali e segretari comunali, purché operino all'interno del territorio del Libero Consorzio di riferimento, come stabilito dall'articolo 14 della legge 21 marzo 1990, n. 53.Importanza politica del voto di secondo livello.
Le elezioni di secondo livello rappresentano un momento importante per il futuro amministrativo dei territori siciliani coinvolti, soprattutto per la provincia di Agrigento, chiamata a rinnovare i suoi vertici istituzionali. Un appuntamento cruciale, poiché le decisioni prese dal nuovo presidente e dal consiglio influenzeranno direttamente lo sviluppo, i servizi e le infrastrutture dell'intera area provinciale agrigentina.
GIORNALE DI SICILIA
Oltre un milione di euro per mettere in sicurezza i fiumi siciliani.
Un milione e centocinquantamila euro per finanziare otto progetti di messa in sicurezza dei corsi d'acqua nelle province siciliane. La Regione, attraverso l'Autorità di bacino e la Struttura di contrasto al dissesto idrogeologico, ha attivato il finanziamento per la progettazione degli interventi di rimessa in efficienza delle opere idrauliche, il recupero e il miglioramento della funzionalità dei reticoli idrografici.
«Utilizziamo al meglio le risorse che il Dipartimento Casa Italia della Presidenza del Consiglio ha destinato alla Sicilia - commenta il presidente della Regione, Renato Schifani, al vertice della Struttura contro il dissesto idrogeologico - per la progettazione di interventi che restituiranno la funzionalità dei fiumi e dei corsi d'acqua che presentano maggiori criticità. Abbiamo rispettato la scadenza fissata al 31 marzo, termine ultimo per poter attingere al fondo e, in tal senso, il lavoro di squadra tra l'Autorità di bacino e la Struttura commissariale è stato decisivo. Prevenzione e razionalizzazione delle risorse sono elementi indispensabili nella tutela del territorio».
Le opere finanziate dal fondo sono state individuate dall'Autorità di bacino, diretta da Leonardo Santoro, secondo criteri e modalità prefissati. L'immediata assegnazione delle risorse ha consentito di procedere direttamente con le progettazioni, consentendo alla Struttura commissariale guidata da Sergio Tumminello di dedicarsi alla fase attuativa.
Per quanto riguarda i due progetti di messa in sicurezza del fiume Dittaino, che beneficeranno anch'essi del fondo di Casa Italia, gli Uffici di piazza Ignazio Florio hanno già pubblicato il bando di gara per la progettazione, mentre per gli altri sei si è già conclusa la fase di affidamento dei servizi di ingegneria utili alla progettazione esecutiva.
Le progettazioni saranno finalizzate al ripristino del regolare deflusso delle acque lungo i corsi d'acqua con interventi che prevedano il taglio della vegetazione, la rimozione dei detriti in alveo, la risagomatura e la pulizia degli argini. Dovranno essere utilizzati sistemi che privilegino l'uso di tecniche di ingegneria naturalistica e una riduzione dei tempi di realizzazione per una ottimale sicurezza idraulica dei canali.
I progetti finanziati riguardano i lavori di riefficentamento del fiume Dittaino nei territori comunali di Catenanuova, Centuripe, Castel di Iudica, Ramacca, Paternò, Belpasso e Catania nel tratto compreso tra il ponte sulla Ss192 sino alla confluenza con il fiume Simeto (252 mila euro l'importo della progettazione) e il secondo troncone del fiume Dittaino nei territori comunali di Agira, Regalbuto, Catenanuova e Ramacca nel tratto compreso tra lo svincolo A19 di Agira e il ponte sulla SS 192 di Catenanuova (186 mila euro il costo della progettazione).
Nel Trapanese, invece, fanno parte dei progetti ammessi a finanziamento i lavori di riefficentamento di un tratto del fiume Belice, compreso tra la diga "Mario Francese", già Garcia, il ponte sulla Sp 60, nel territorio di Poggioreale (Tp) e in parte nel territorio di Contessa Entellina, in provincia di Palermo (223 mila euro l'importo per la progettazione).
Sempre nel Trapanese, finanziati i lavori di riefficentamento del sistema del torrente Forgia per 7,2 km nel Comune di Buseto Palizzolo (153 mila euro l'importo della progettazione). Nel Nisseno, partiranno i lavori su un tratto del torrente Rizzuto a Butera (78 mila euro), e i lavori di ripristino della funzionalità idraulica del torrente a valle della via Castelnuovo, nel comune di Resuttano (30 mila euro importo progettazione).
In provincia di Siracusa i lavori di riefficentamento riguarderanno il vallone Benante nel territorio comunale di Lentini (50 mila euro progettazione). Nell'Agrigentino, infine, partirà la progettazione per i lavori di ripristino della funzionalità idraulica del fiume Akragas e del fiume Drago e per un tratto del vallone tra le contrade Borsellino e Santa Lucia nei comuni di Agrigento e Joppolo Giancaxio (54 mila euro l'importo della progettazione).
QDS
Anche in Sicilia l'obbligo di pubblicare curriculum e casellari dei candidati: sanzioni fino a 120mila euro.
Dalla prossima tornata elettorale in Sicilia - l'appuntamento è con le Amministrative primaverili che interesseranno una manciata di Comuni - partiti e movimenti politici saranno tenuti a rendere noti per tempo agli elettori i curriculum vitae e i casellari giudiziari di tutti i candidati inseriti nelle liste. Chi dovesse sottrarsi a tale prescrizione rischia sanzioni pecuniarie non indifferenti.
Cosa dice la legge
A chiarire che la legge 3 del 2019 è da ritenersi in vigore anche nell'isola è stata una circolare firmata, a novembre scorso, dall'assessore regionale agli Enti locali Andrea Messina.
La nota è stata recapitata alle nove prefetture e, per il tramite di esse, ai 391 Comuni siciliani. Il documento punta a fare luce una volta per tutte sull'applicabilità delle norme che il Parlamento nazionale votò nel gennaio di sei anni fa in materia di "trasparenza dei partiti e movimenti politici".
La circolare
Al centro della circolare ci sono i commi 14, 15 e 23 dell'unico articolo di cui è composta la legge. Prevedono che entro due settimane dalla data in cui si terranno le elezioni - politiche, regionali o comunali, in enti con più di 15mila abitanti - partiti, movimenti politici e liste "hanno l'obbligo di pubblicare, nel proprio sito internet ovvero, per le liste, nel sito internet del partito o del movimento politico sotto il cui contrassegno si sono presentate nella competizione elettorale, il curriculum vitae di ciascun candidato, fornito dal candidato, e il relativo certificato del casellario giudiziale".
La visibilità delle informazioni dovrà essere garantita, entro sette giorni dal voto, anche "in apposita sezione, denominata Elezioni trasparenti, del sito internet dell'ente cui si riferisce la consultazione elettorale". Nel caso di Politiche o Europee sarà il ministero degli Interni, in occasione delle Amministrative i curriculum dovranno essere caricati sul portale del Comune.
"La pubblicazione - viene specificato all'articolo 15 - deve consentire all'elettore di accedere alle informazioni attraverso la ricerca per circoscrizione, collegio, partito e per cognome e nome del singolo candidato".
Nei confronti di partiti e movimenti che violino le disposizioni la legge prevede una sanzione che va da 12mila a 120mila euro.
Da cosa nascevano i dubbi
All'origine della circolare c'è stato il mancato recepimento della legge nazionale da parte della Regione Siciliana.
Negli anni scorsi gli uffici dell'assessorato avevano ritenuto "esclusa" l'applicabilità delle norme in quanto "prevalentemente ascrivibili a materia riguardante il procedimento elettorale degli enti locali e, come tale, ricompresa nell'ambito della potestà legislativa esclusiva attribuita alla Regione ai sensi dell'articolo 14 dello Statuto".
Tuttavia lo scenario è totalmente cambiato a ottobre scorso, quando la Commissione di Garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici - organismo istituito alla Camera dei deputati - ha ritenuto i commi della legge applicabili anche in Sicilia.
Alla base di tutto c'è stata la considerazione secondo cui, essendo in ballo temi come la trasparenza e la legalità, "la ratio della legge impegna non solo lo Stato ma anche ogni componente della Repubblica e, quindi, anche le Regioni, in forza dei vincoli di fonte comunitaria e internazionale ai sensi del primo comma dell'art. 117 della Costituzione".
La posizione della Commissione ha fatto leva anche sull'orientamento della Corte Costituzionale che, nel 2019, aveva affermato che "nel caso in cui una normativa si trovi all'incrocio di più materie, attribuite dalla Costituzione alla potestà legislativa statale e a quella regionale, occorre individuare l'ambito materiale che possa considerarsi prevalente". E così è stato lo stesso assessorato, in autunno, a stabilire che il contenuto dei tre commi fa sì da poter considerare prevalente la potestà legislativa statale.
Gli effetti
Stabilita l'applicabilità, adesso bisognerà capire come concretamente risponderanno i partiti e le liste che a ogni tornata popolano la scena elettorale. A oggi, la pubblicità a quelle che per i siciliani sono da ritenere delle assolute novità è stata poco o nulla.
Tra i Comuni che andranno al voto in primavera soltanto Palagonia ha una popolazione superiore ai 15mila abitanti. Un altro centro in cui la normativa si sarebbe dovuto applicare è Tremestieri Etneo, ma lo scioglimento per infiltrazioni mafiose disposto ieri dal Consiglio dei ministri - in seguito alla condanna per voto di scambio politico-mafioso dell'ex sindaco Santi Rando - farà slittare il momento in cui i cittadini torneranno alle urne.
LENTEPUBBLICA
Costruire il futuro della Nuova Pubblica Amministrazione.
Intervento scritto per il Convegno "Costruire il futuro della Nuova Pubblica Amministrazione - Il ruolo strategico delle risorse umane e dei modelli organizzativi". L'evento, che si è tenuto lo scorso 19 marzo a Roma, è stato organizzato dalla FLP (Federazione Lavoratori Pubblici e Funzioni Pubbliche).
La funzione cruciale della Pubblica Amministrazione
Vorrei aprire questo intervento sottolineando preliminarmente il ruolo cruciale che la Pubblica Amministrazione riveste per il buon funzionamento di uno Stato. La PA rappresenta infatti l'apparato organizzativo attraverso il quale lo Stato persegue i propri fini istituzionali ed eroga servizi ai cittadini. È il motore operativo che mette in atto le politiche e le decisioni del governo, garantendo il corretto funzionamento della macchina statale.
Senza una pubblica amministrazione efficiente, equa e realmente al servizio della collettività, uno Stato non può assolvere ai suoi compiti fondamentali:
fornire servizi essenziali - garantiti dalla costituzione - ai cittadini come istruzione, sanità, sicurezza;
applicare e far rispettare le leggi in modo imparziale;
investire strategicamente in infrastrutture e sviluppo economico;
tutelare i diritti civili e promuovere il benessere sociale;
governare il territorio coordinando gli enti locali.
Questa è la Pubblica Amministrazione.
La Pubblica Amministrazione rappresenta il volto dello Stato per i cittadini ed è garante del buon andamento e dell'imparzialità dell'azione amministrativa, come sancito dalla nostra Costituzione. Un'amministrazione pubblica solida, trasparente e meritocratica è quindi condizione imprescindibile per la tenuta dello Stato di diritto e la coesione sociale ed economica di un Paese. La sua funzione è assolutamente cruciale per tradurre gli ideali democratici in servizi concreti per la cittadinanza.
Sfide e pressioni che affliggono la PA
Oggi però la pubblica amministrazione si trova ad affrontare sfide e pressioni senza precedenti che rendono non solo opportuna, ma necessaria una sua profonda trasformazione che non sia solo una trasformazione normativa.
In primo luogo, la rivoluzione digitale sta cambiando radicalmente il modo in cui cittadini e imprese si aspettano di interagire con lo Stato. In un mondo sempre più connesso e abituato a servizi online efficienti, personalizzati e a portata di click, la PA non può più permettersi di operare con logiche analogiche e burocratiche del passato.
In secondo luogo, l'emergenza climatica e la necessità di uno sviluppo più sostenibile impongono un ripensamento delle modalità operative della PA, che deve farsi esempio di rispetto ambientale e uso oculato delle risorse in tutte le sue attività.
Infine, i cittadini sono sempre più esigenti e critici verso la qualità dei servizi pubblici, anche per effetto del confronto con quelli offerti dal settore privato. Pretendono un'amministrazione più trasparente, partecipativa, orientata al risultato e attenta ai bisogni individuali.
Per affrontare queste sfide e costruire la pubblica amministrazione del futuro, occorre abbracciare con decisione le tendenze e le innovazioni che stanno rivoluzionando ogni settore.
Ripensare la nuova Pubblica Amministrazione
Digitalizzazione e automazione dei processi sono imperativi per rendere l'azione amministrativa più snella, veloce ed economica. Sfruttare tecnologie come l'intelligenza artificiale consente di ottimizzare l'erogazione dei servizi e supportare processi decisionali complessi.
Aprire i dati della PA favorisce la trasparenza e il controllo civico, oltre a liberare valore per il riuso. Cooperare sinergicamente tra enti pubblici e con il settore privato permette di moltiplicare risorse e competenze. Integrare la sostenibilità ambientale in ogni attività riduce l'impronta ecologica dello Stato dando il buon esempio.
Ma la trasformazione digitale non basta. Per ripensare davvero la nuova Pubblica Amministrazione occorre mettere il cittadino al centro e l'innovazione nel DNA di ogni sua articolazione.
Servono servizi pubblici digitali disponibili 24 ore su 24, un massiccio uso di app mobili e portali web personalizzati, una comunicazione bidirezionale anche attraverso social media e chat.
È necessario un profondo riassetto normativo e una reingegnerizzazione dei processi per eliminare passaggi superflui, automatizzare il più possibile grazie alla tecnologia, semplificare il linguaggio burocratico.
Occorrono programmi mirati per attrarre e trattenere i migliori talenti nel settore pubblico, colmando il gap di competenze digitali e invertendo l'esodo di risorse qualificate. Servono percorsi di carriera e incentivi adeguati, ma soprattutto massicci investimenti nella formazione e nell'aggiornamento professionale continuo.
Va promossa a tutti i livelli una vera cultura dell'innovazione, che abbraccia il cambiamento e la sperimentazione, anche accettando l'errore come opportunità di apprendimento e miglioramento. Spazi di lavoro collaborativi e flessibili possono stimolare il pensiero creativo e lo scambio di idee.
Fondamentale è poi misurare scientificamente le performance, fissando metriche chiave e obiettivi sfidanti per ogni servizio. Introdurre logiche di qualità totale e miglioramento continuo dei processi, premiando le best practice e imparando dagli insuccessi.
La PA come una Startup
Non si tratta solo di cambiare tecnologie e processi, ma l'intera filosofia operativa delle amministrazioni pubbliche. Ripensare davvero la nuova Pubblica Amministrazione significa rimettere in discussione la sua ragion d'essere, la sua organizzazione, le sue modalità di lavoro e di interazione con i cittadini. Significa farne un'istituzione agile, aperta, tecnologicamente avanzata, capace di adattarsi continuamente alle esigenze di una società in rapida evoluzione.
Mi piace pensare ad una mentalità da startup: la PA deve abbandonare la logica burocratica e abbracciare il pensiero out-of-the-box, propensione al rischio, tolleranza all'errore, velocità di esecuzione, miglioramento continuo.
I dipendenti pubblici non devono più essere meri esecutori di procedure, ma creatori di soluzioni innovative per i problemi dei cittadini, proprio come i fondatori di startup. E' necessario promuovere una cultura dell'imprenditorialità all'interno della PA, incoraggiando i dipendenti a pensare come imprenditori: identificare opportunità, assumere rischi calcolati, prototipare rapidamente, cercare risorse.
E' impossibile? Di sicuro è difficile, ma non impossibile.
Spesso tendiamo a sottovalutare (anzi molte volte lo soffochiamo) il potenziale di innovazione e la spinta al cambiamento che esiste all'interno della pubblica amministrazione. Sottovalutiamo il capitale intellettuale. Ci sono molti dipendenti pubblici che hanno le competenze, la passione e la visione per diventare agenti di trasformazione, ma che sono frenati da un eccesso di burocrazia, da una cultura organizzativa rigida, da una mancanza di fiducia e di autonomia.
Conclusioni
È una sfida epocale, che richiederà visione, determinazione e risorse ingenti. Ma è una sfida improrogabile per mantenere la pubblica amministrazione al passo coi tempi e realmente al servizio della collettività. Solo abbracciando il cambiamento la PA potrà essere quel catalizzatore di sviluppo e progresso di cui il nostro Paese ha bisogno.
La pubblica amministrazione che vogliamo è un'amministrazione capace di leggere il presente e anticipare il futuro, per servire al meglio la collettività. Che progetta e innova, sperimenta e apprende, include e responsabilizza. Che lavora ogni giorno per migliorare la vita delle persone e creare valore pubblico.