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Province, nel centrodestra salta il patto di coalizione: alleanze variabili casi Agrigento, Caltanissetta, Siracusa e Ragusa
PALERMO - Centrodestra in ordine sparso alle elezioni provinciali del 27 aprile. A cinque giorni dal via alla presentazione delle liste, i buoni propositi ribaditi ad ogni tavolo regionale con i sei partiti che compongono lo schieramento appaiono come un lontano ricordo. Adesso, però, non è soltanto la coalizione a sbandare: i problemi spuntano anche all'interno dei partiti.Centrodestra, patto interno saltatoUna situazione che è conseguenza inevitabile della già annunciata impossibilità da parte dei leader regionali di governare le scelte dei territori. In una dimensione più piccola, infatti, i partiti finiscono per adattarsi alle necessità e alle situazioni locali. Si è rivelata quantomeno pretestuosa l'idea di potere affidare ai partiti un candidato presidente per ciascuno dei sei Liberi consorzi in palio, con tutti gli equilibri di cui tenere conto da una provincia all'altra.Play VideoIl voto in mano a sindaci e consiglieri ha dato loro più autonomia rispetto ai diktat regionali e così, ad oggi, il centrodestra è compatto soltanto a Trapani, dove i partiti hanno designato il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, come candidato presidente del Libero consorzio.Caltanissetta, FdI contro i verticiNe ha fatto le spese la compattezza della coalizione e ora iniziano a pagare questa situazione anche i singoli partiti, come nel caso di Fratelli d'Italia a Caltanissetta. Nel capoluogo nisseno i meloniani locali vicini al deputato regionale Salvatore Scuvera si sono rivoltati contro la decisione appoggiata dal suo predecessore Giuseppe Catania di sostenere il sindaco di Niscemi, Massimiliano Conti, alla presidenza del Libero consorzio. I rappresentanti di FdI Caltanissetta si dicono "sorpresi e rammaricati" della scelta di Conti "presa senza coinvolgerci né confrontarsi con la realtà territoriale del partito - dicono -, ignorando il percorso politico e amministrativo portato avanti con coerenza e dedizione".E così un pezzo del partito di Giorgia Meloni decide di non nascondere la propria vicinanza al sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro, che ha nella sua Giunta due meloniani. Si ritroverà in compagnia di Forza Italia, che attraverso il suo deputato regionale Michele Mancuso si è espressa favorevolmente verso Tesauro, e Movimento per l'autonomia.Agrigento terra di alchimieIl tandem FI-Mpa, partiti federati tra loro, rispunta in provincia di Agrigento dove le alchimie politiche sono andate ben oltre le fantasie più fervide. Qui il sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino, già candidato alle Regionali 2022 con Azione, potrà contare sull'appoggio di Forza Italia e Movimento per l'autonomia, ma anche di quella parte del Pd che fa riferimento al capogruppo all'Ars Michele Catanzaro.
Il resto della coalizione di centrodestra, invece, punterà sul sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, espressione di Fratelli d'Italia. Meloniani, Lega, Noi moderati e Dc, con l'aggiunta dell'Udc, nelle ultime ore hanno lanciato l'ennesimo appello a Forza Italia e Mpa: "Piena disponibilità al dialogo per raggiungere quella naturale intesa, affinché anche in ambito provinciale la coalizione si presenti compatta e coerente con la linea politica che a livello regionale vede il centrodestra sostenere il governo Schifani".Siracusa, il Pd saluta GiansiracusaPd a braccetto con FI e Mpa, quindi, seppur sotto le insegne del civismo. L'operazione che sembra fatta ad Agrigento è invece sfumata a Siracusa. I Dem sembravano vicino all'accordo con Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e capo di gabinetto del primo cittadino di Siracusa Francesco Italia, esponente di Azione.In una coalizione variopinta, e di certo non legata al centrodestra classico vista anche la componente calendiana, ci sarà il Mpa che è rappresentato in provincia dal deputato regionale e sindaco di Melilli Giuseppe Carta. Avrebbero dovuto esserci anche i democratici ma il segretario provinciale Piergiorgio Gerratana ha annunciato che non sarà così. "L'esplorazione con lo schieramento di Giansiracusa ha dato esito negativo", ha affermato ricordando "l'ancoraggio" della proposta Dem al centrosinistra e "in netta alternativa alle destre". Parole in sintonia con quelle pronunciate da Barbagallo alla Direzione del Pd.Divisioni anche a RagusaCentrodestra spaccato anche in provincia di Ragusa. Questa volta sono la la Dc e Noi moderati a rimanere in posizione isolata rispetto alla scelta di Forza Italia, FdI, Grande Sicilia (Mpa) e Lega: il sostegno alla sindaca di Comiso Maria Rita Schembari, proposta dai meloniani. I democristiani si erano portati avanti con la candidatura di Gianfranco Fidone, sindaco di Acate, ma ora osservano gran parte della coalizione schierarsi dall'altra parte.Con lui anche gli altri sindaci 'civici' del territorio ibleo: Maria Monisteri (Modica), Mario Marino (Scicli) e Giuseppe Dimartino (Santa Croce Camerina). "Ai veti incrociati e ai diktat abbiamo preferito il dialogo e il confronto", dicono i quattro andando controcorrente rispetto alle divisioni del centrodestra in giro per la Sicilia.
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Province, Barbagallo blocca gli 'inciuci' in casa Pd e la Dc gioca di sponda.
In Direzione regionale diktat del segretario contro le alleanze anomale nel segno del "civismo peloso".
PALERMO - "Scelte nette e chiare", ma soprattutto "coerenti" con i valori del Pd. Anthony Barbagallo detta la linea dei Democratici per le elezioni provinciali del 27 aprile e le parole del segretario alla Direzione regionale Dem risuonano come un messaggio diretto a chi, in provincia di Agrigento, sta valutando un'alleanza civica con Forza Italia e Movimento per l'autonomia.
Barbagallo: "Siamo diversi dal centrodestra"
Barbagallo non chiude le porte alla possibilità di una lista civica in alcune province, con la conseguente rinuncia al simbolo del Pd. Il segretario, che ha lavorato all'intesa anche con M5s e Avs, pone però una "condizione" chiara: vengano "marchiate" le differenze con il centrodestra.
Barbagallo stoppa l'accordo su Agrigento
Un riferimento che di lì a poco si fa ancora più esplicito: "No a un civismo peloso che nasconde le posizioni, sì a un civismo autentico che si pone in contrasto con i governi di Roma e Palermo". Porte chiuse, quindi alla possibilità di una intesa trasversale che nella provincia di Agrigento, territorio del capogruppo all'Ars Michele Catanzaro, fino a ieri sembrava in fase avanzata.
Pd, M5s e Avs: "l'Alternativa"
Le frasi pronunciate dal segretario regionale del Pd bloccano ogni apertura a destra. 'L'Alternativa', nome che si è deciso di dare al cartello con M5s e Avs per le Provinciali, del resto non sarebbe credibile. "L'alternativa - è il pensiero del segretario - si costruisce con i comportamenti, ma anche con un'azione politica che sia conseguenziale a tutti i livelli: dalle aule parlamentari fino alle amministrazioni a trazione Pd".
A Siracusa Pd fuori dall'intesa per Giansiracusa
Strada sbarrata, quindi, ad Agrigento ma anche a Siracusa, dove il neo segretario provinciale Piergiorgio Gerratana ha comunciato l'impraticabilità della proposta che portava il simbolo dei Dem nella coalizione a sostegno di Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla e capo di gabinetto del primo cittadino di Siracusa Francesco Italia. Anche in questo caso i democratici si sarebbero trovati fianco a fianco con Mpa, Forza Italia e parte di Fratelli d'Italia. Scenari inaccettabili per la segretaria Elly Schlein, che in questo momento sostiene Barbagallo nella corsa alla ricandidatura alla segreteria regionale.
Provincia di SiracusaLa sede del Libero consorzio di Siracusa
Il Partito democratico e il caso Agrigento
Su Agrigento l'accordo sotto le insegne del civismo tra Partito democratico, Forza Italia e Movimento per l'autonomia riguarda la candidatura del sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino. Quest'ultimo, già candidato di Azione alle ultime elezioni regionali, oggi è nell'orbita del Mpa che in provincia di Agrigento può contare sull'assessore regionale all'Energia Roberto Di Mauro.
A tessere la tela dell'alleanza anomala anche i deputato di Forza Italia Margherita La Rocca Ruvolo e Riccardo Gallo, ai quali oggi si rivolge per l'ennesima volta il capogruppo della Dc all'Ars Carmelo Pace. L'ex sindaco di Ribera coglie la palla al balzo e prende spunto dalle dichiarazioni di Barbagallo per tentare di scardinare l'accordo a tre FI-Mpa-Pd.
La sponda Dc per Barbagallo
"A pochi giorni dalla consegna delle liste, sembra consolidarsi sul territorio, nonostante le smentite di rito degli interessati, l'asse tra il Partito democratico e alcuni partiti del centrodestra in provincia di Agrigento - osserva -. Mi auguro che le parole nette ed inequivocabili di Barbagallo non siano soltanto dichiarazioni di facciata ma segnino, invece, uno spartiacque irrinunciabile da cui non si torna indietro".
Una sponda inaspettata per il segretario regionale del Partito democratico sull'affaire Agrigento. Il capogruppo Dc all'Ars auspica che le parole di Barbagallo servano a "scongiurare un accordo politico assurdo, incoerente e innaturale, che mortificherebbe - dice - la storia della sinistra e il suo popolo nel vano tentativo di raccattare qualche poltrona".
provincia agrigentoLa sede del Libero consorzio di Agrigento
Pace: "Caruso fermi l'inciucio"
Pace alza poi il tiro e chiama in causa il coordinatore regionale forzista Marcello Caruso: "Come può avallare un'operazione che sancirebbe un accordo con gli oppositori di Schifani? Con quei partiti e quegli esponenti che, quotidianamente, ne contestano le politiche e le scelte di governo?".
Carmelo Pace, DcIl capogruppo Dc all'Ars Carmelo Pace
Il capogruppo Dc all'Ars rinnova quindi l'appello (l'ennesimo) ai partiti del centrodestra "per l'unità della coalizione". L'invito è a convergere su Stefano Castellino, sindaco di Palma di Montechiaro espresso da Fratelli d'Italia, "senza inciuci incomprensibili e senza giochetti stravaganti che nulla hanno in comune con la politica". Su Castellino c'è la convergenza anche di Lega, Noi Moderati e Udc.
GRANDANGOLO
Provinciali, le forze politiche del centrodestra lanciano appello a Forza Italia ed Mpa.
Tra pochi giorni la scadenza del termine per la presentazione delle liste e delle candidature alle provinciali.
"Noi, forze politiche del centrodestra - Fratelli d'Italia, Lega, Noi Moderati, Democrazia Cristiana e UDC - rinnoviamo il nostro appello all'unità in vista delle elezioni provinciali del prossimo 27 aprile, affinché si giunga a una candidatura il più possibile condivisa che rappresenti al meglio l'intera coalizione. Nei tavoli regionali, abbiamo sempre mantenuto un atteggiamento responsabile e aperto al confronto, dimostrando disponibilità a trovare una sintesi tra le diverse sensibilità del centrodestra, anche facendo un passo indietro e offrendo la candidatura a presidente della provincia a sindaci rappresentativi di tutti i partiti della coalizione, senza egoismi o pregiudizi. Lo stesso spirito ha animato il confronto ai tavoli provinciali, dove abbiamo lavorato con determinazione per favorire una candidatura forte, mostrando apertura e buon senso per evitare divisioni incomprensibili agli occhi dei nostri elettori, che hanno sempre premiato la nostra unità con vittorie. In quest'ottica, ci rivolgiamo agli amici di Forza Italia e MPA, nonostante ad oggi non siano stati colti i nostri appelli e le nostre aperture a loro candidature, continuiamo ad appellarci al buonsenso e alla coerenza politica e, rompendo indugi e ipocrisie che i tempi non permettono, proponiamo la candidatura autorevole del Sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, certi che possa rappresentare la soluzione ideale per una candidatura credibile e vincente, capace di unire e incarnare i valori e gli ideali del centrodestra. Un amministratore di comprovata esperienza, che ha già dimostrato con i fatti di saper lavorare per il bene della propria comunità e per la provincia. Ribadiamo la nostra piena disponibilità al dialogo per raggiungere quella naturale intesa, affinché anche in ambito provinciale la coalizione si presenti compatta, in coerenza con la linea politica che a livello regionale vede il centrodestra sostenere il governo Schifani, evitando così il paradosso che potrebbe verificarsi solo ad Agrigento, ovvero di una competizione elettorale tra due candidati di centrodestra, in assenza di un candidato espressione del PD e del centrosinistra, come sarebbe logico. Noi come forze politiche di centrodestra siamo pronti a fare la nostra parte, con una proposta seria per garantire una guida solida e riconosciuta per il nostro territorio, certi che serietà e correttezza paghino sempre, in politica come nella vita". Questo l'appello lanciato dei partiti Fratelli d'Italia, Democrazia Cristiana, UDC, Lega, Noi Moderati a Forza Italia ed MpA a pochi giorni dalla scadenza del termine per la presentazione delle liste e delle candidature alle provinciali il 7 aprile prossimo.
AGRIGENTOOGGI
Interventi lungo le strade provinciali della zona Est dell'Agrigentino: firmato il contratto d'appalto.
Anche il comparto stradale della zona Est dell'Agrigentino sarà oggetto in tempi brevi di lavori di manutenzione straordinaria. E' stato firmato infatti il contratto d'appalto tra il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, rappresentato dal segretario generale Pietro Amorosia e dal direttore del settore infrastrutture stradali Michelangelo Di Carlo, ed il legale rappresentante dell'impresa "Me.Gas." di Bronte (Ct), aggiudicataria dell'appalto per un importo contrattuale complessivo di 1.760.000 euro più Iva (compresi 52.800 euro per oneri di sicurezza).
I lavori, finanziati da fondi regionali previsti dalla Legge 145/2018 (destinati a Liberi Consorzi e Città metropolitane della Sicilia per interventi sulla rete viaria secondaria), dovranno essere eseguiti entro un anno dal verbale di consegna dei lavori.
SICILIAONPRESS
Elezioni ex provincia: parla il segretario PD di Agrigento e precisa il capogruppo AVS di Favara.
L'alleanza del PD con Grande Sicilia e Forza Italia nelle elezioni di secondo grado per il Presidente e per il Consiglio del Libero Consorzio dei Comuni non va giù al segretario del Circolo PD di Agrigento, Nino Cuffaro.
Le parole del segretario cittadino PD
Egli infatti dice: "La linea espressa dal segretario regionale è chiarissima: non ci sono spazi per accordi con le forze del centrodestra. Chi lo fa è fuori dalla linea del partito: anzi, agisce contro il partito".
"A chi ha lavorato alacremente e sfacciatamente in queste settimane in provincia di Agrigento per chiudere un accordo con Forza Italia di Riccardo Gallo e MPA di Roberto Di Mauro, non resta che fare marcia indietro e rispettare la volontà del partito assunta nelle sede statutaria deputata a decidere"- aggiunge.
Ma ormai l'accordo sembra irreversibile, tenuto anche conto che gli ideatori sono convinti della vittoria sicura del loro candidato alla presidenza, Giuseppe Pendolino, sindaco di Aragona, che nelle scorse elezioni regionali è stato candidato nella lista Intesa-Italia Viva.
La precisazione di Cucchiara di AVS
Intanto, al nostro quotidiano online è pervenuta una nota con la quale il capogruppo consiliare di Alleanza Verdi e Sinistra del Comune di Favara, Pasquale Cucchiara.
Egli chiarisce che Antonio Palumbo, sindaco di Favara, non rappresenta Alleanza Verdi e Sinistra, come da noi erroneamente riportato nell'articolo dal titolo "Elezioni ex provincia: Cuffaro-Pace- Savarino-Marchetta contro Catanzaro-Di Mauro-Gallo" (chi volesse leggerlo può cliccare qui). Infatti, il sindaco di Favara è iscritto -come ci fa sapere Pasquale Cucchiara- "al partito della Rifondazione Comunista".
Inoltre, lo stesso Cucchiara anticipa che, "per quanto riguarda la posizione politica di AVS, questa sarà chiarita in una nota stampa ufficiale che rilasceremo a breve".
La dichiarazione di un esponente PD
Nel frattempo, un esponente del PD (che vuole mantenere l'anonimato) ci dichiara che "l'accordo del mio partito con Grande Sicilia e Forza Italia riesce a spaccare il centro-destra di governo".
Inoltre, aggiunge che tale accordo "vale a costituire un'alleanza con forze riformiste di centro che rinunciano ad esprimere il candidato alla presidenza del Libero Consorzio e che si contrappongono apertamente ai partiti della destra e a quello di Cuffaro".
E conclude che, "ragionando diversamente, si rischia di lasciare il centrodestra al governo di tutti gli enti locali territoriali siciliani per sempre".
ILSICILIA
Elezioni delle Province, Barbagallo sulle liste: "Campo progressista compatto e con novità".
Dalla ritrovata sintonia con il M5S e con Alleanza Verdi Sinistra, all'ingresso nel campo progressista di nuovi soggetti politici come Controcorrente. A parlarne è il parlamentare nazionale del Partito Democratico Anthony Barbagallo. Il segretario regionale del gruppo Dem parla ai microfoni de ilSicilia.it a proposito del prossimo appuntamento elettorale del 27 aprile in cui si andranno ad eleggere gli organi di Città Metropolitane e Liberi Consorzi. A pochi giorni dalla chiusura delle liste, ci sono ancora alcuni angoli da smussare. Anche se il deputato nazionale riporta l'attenzione non solo sui nomi ma anche sui temi. A cominciare dalle competenze che potrebbero esssere affidate alle ex Province.
"Non sono elezioni che stanno scaldando i cuori - dichiara Anthony Barbagallo -. L'obiettivo che deve porsi il PD è quello di rimettere le province al centro del dibattito politico. Promuoveremo nei prossimi giorni un grande confronto che consideri questi organi dal punto di vista del contenuto e non solo come contenitori. Serve un tagliando. Sono passati diciassette anni dall'ultima volta che si è votato per le Province. L'ultima redistribuzione di deleghe la fece da governatore Raffaele Lombardo. Era il 2008. Una vita fa. Non possiamo pensare che il mondo si sia fermato. Serve pensare ad una macchina amministrativa più snella. Tutte le competenze gestite dall'assessorato regionale all'Energia, all'Acqua e ai Rifiuti ad esempio potrebbero essere trasferite alle Province, evitando imbarazzi come quello dettato dalle dimissioni di massa dei cinquanta dirigenti o i vari commissariamenti".
Liste separate a Palermo
Trattandosi di elezioni, a farla da padrone sono le candidature. Come è noto, nelle tre Città Metropolitane non si eleggerà il sindaco metropolitano. Ciò vuol dire che, comunque vada, rimarranno in carica gli attuali primi cittadini di Palermo, Catania e Messina (Roberto Lagalla, Enrico Trantino e Federico Basile). Bisognerà però eleggere i Consigli Metropolitani. L'idea di base nel centrosinistra è quella di un campo progressista compatto. Anche se a Palermo il PD ha deciso di fare lista a sè. Una scelta che Anthony Barbagallo spiega così. "Nell'istruttoria abbiamo lasciato spazio alle federazioni. A Palermo ci sono le condizioni di potere presentare due liste. Candideremo i nostri consiglieri comunali e una serie di sindaci della provincia. Su Messina e Catania abbiamo scelto di optare per una lista unica ed inclusiva".
Il toto nomi sui Liberi Consorzi
Cartello PD-L'Alternativa
Gruppo di candidati che i Dem condivideranno con "L'Alternativa", sigla politica che racchiude in sè i rappresentanti di AVS, M5S e Controcorrente. La vera novità di questa tornata elettorale nel centrosinistra isolano. Una comunione di intenti che si riproporrà anche su sei Liberi Consorzi dell'Isola. Organi in cui si dovranno eleggere non solo i consiglieri provinciali, ma anche il presidente. Con riguardo ai profili scelti, a Enna l'alleanza progressista punterà sul nome Pietro Capizzi, attuale sindaco di Calascibetta. Rumors confermati anche per Ragusa, dove il candidato sarà l'ex parlamentare e oggi sindaco di Pozzallo Roberto Ammatuna, e su Caltanissetta, dove il fronte giallorosso sosterrà il pentastellato Terenziano Di Stefano.
La questione si fa più complicata sulle tre province rimanenti: ovvero Agrigento, Siracusa e Trapani. "C'è stata la direzione regionale. Le tre federazioni ci hanno chiesto tempo - evidenzia Anthony Barbagallo -. Ci sono alcune ipotesi aperte. A breve inizieremo a fare le riunioni su Agrigento, Trapani e Siracusa. In queste tre aree l'idea è di andare uniti con il fronte progressista".
Nei giorni scorsi, all'interno dei corridoi di Palazzo dei Normanni si era parlato di un possibile asse agrigentino fra MpA, Forza Italia ed aree del Partito Democratico. Una comunione di intenti che sarebbe nata a sostegno del sindaco di Aragona Giuseppe Pendolino. Nome da porre in antitesi a quello proposto dal resto del centrodestra, ovvero il sindaco di Palma di Montechiaro Stefano Castellino. Un'ipotesi smentita dal segretario regionale Dem." Noi siamo alternativi alle destre. Ci sono stati dei rumors su Agrigento. Ma sono ipotesi senza fondamento". L'ufficialità sulle candidature dovrebbe arrivare nelle prossime ore.
Le fratture nel centrodestra
Una tornata elettorale che sta evidenziando alcune fratture all'interno della compagine di centrodestra. Scontri sui quali il segretario regionale Dem ha un'idea ben precisa. "Loro sono bravissimi a ricucire. Litigano e fanno pace. Dobbiamo guardare al nostro. Queste elezioni provinciali ci consegnano un campo progressista unito e che si sta allargando ad altre realtà, come Controcorrente e i socialisti. Nelle liste ci saranno nomi "civici" che si riconoscono nell'alternativa a Schifani. Un cambiamento che va cercato non solo nei partiti ma anche nelle piazze. Un concetto che ci deve guidare in vista dei prossimi appuntamenti nel 2027".
TELEACRAS
"Elezioni Provinciali": l'incognita candidati presidenti.
A pochi giorni dalla scadenza del termine di presentazione delle liste ancora confronti in corso sui candidati a presidente delle Province di Agrigento, Siracusa, Ragusa e Caltanissetta.
In principio l'intenzione comune è stata procedere uniti proponendo, in ogni singola Provincia, dei candidati presidenti unitari, a garanzia e testimonianza dell'unità della coalizione di centrodestra. E così è stato fin quando le elezioni per ricostituire le Province sono state in calendario lo scorso 15 dicembre, quando il voto sarebbe stato diretto, ovvero avrebbero votato i cittadini per eleggere presidente e consiglieri provinciali. Poi, invece, quando varie circostanze hanno determinato il rinvio al prossimo 27 aprile, con voto indiretto, ossia alle urne solo sindaci e consiglieri comunali di ciascuna provincia, le ottime intenzioni di marciare compatti sono del tutto, o quasi, naufragate. A pochi giorni dalla scadenza del termine di presentazione dei candidati, il 7 aprile, in alcune province il confronto è ancora in corso. Ad Agrigento si contendono la candidatura due sindaci. Uno è Stefano Castellino, di Palma di Montechiaro, l'altro è Giuseppe Pendolino, di Aragona. O con uno o con l'altro si tratterebbe tuttavia di una legislatura a termine anticipato, perché a Roma, a medio termine, si profila l'attesa approvazione della riforma complessiva delle Province, con il ripristino dell'elezione diretta e l'indizione di nuove elezioni. Come ad Agrigento, anche a Siracusa non vi è ancora accordo sulla candidatura di Michelangelo Giansiracusa, sindaco di Ferla. E così è a Ragusa dove ancora resistenze si oppongono alla candidatura di Maria Rita Schembari, sindaco di Comiso. E adesso incombono contrasti a Caltanissetta, dove i Fratelli d'Italia hanno sollevato le barricate contro il candidato privilegiato al momento, ovvero Massimiliano Conti, sindaco di Niscemi. E il partito della Meloni spiega perché e scrive: "Tale scelta è stata presa senza coinvolgerci né confrontarsi con la realtà territoriale del partito, ignorando il percorso politico e amministrativo portato avanti con coerenza e dedizione. C'era già la candidatura del sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro".
REPORTSICILIA
Pace: centrodestra unito su Castellino per la Provincia.
Pace: tutto il centrodestra agrigentino sostenga Castellino per la Provincia
A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle liste per le elezioni dei Presidenti e dei Consigli dei Liberi Consorzi comunali in Sicilia, si riaccende il dibattito politico in provincia di Agrigento. A prendere posizione con forza è l'on. Carmelo Pace, capogruppo della Democrazia Cristiana all'ARS, che lancia un chiaro appello all'unità della coalizione di centrodestra e rilancia il nome del sindaco di Palma di Montechiaro, Stefano Castellino, come candidato unitario alla Presidenza del Libero Consorzio.
Un centrodestra compatto per vincere
Dopo numerosi inviti all'unità, fino ad oggi rimasti inascoltati, ieri Fratelli d'Italia, Democrazia Cristiana, Lega, Noi Moderati e UDC hanno ufficialmente proposto al resto del centrodestra di convergere sulla candidatura di Castellino. Una mossa che punta a consolidare un fronte compatto, evitando spaccature che potrebbero compromettere il risultato elettorale.
"Rinnovo, ancora una volta - afferma Carmelo Pace - l'appello ai partiti del centrodestra per l'unità della nostra coalizione, unica via per la vittoria e per l'elezione, in provincia di Agrigento, dei nostri rappresentanti quali espressione degli elettori del centrodestra."
L'editto Barbagallo e gli "inciuci" da evitare
Pace prende spunto anche dalle recenti dichiarazioni del segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, che ha condannato apertamente ogni ipotesi di accordo tra esponenti del Partito Democratico e quelli del centrodestra agrigentino, in particolare Forza Italia di Riccardo Gallo e MPA di Roberto Di Mauro.
"Mi auguro che le parole nette ed inequivocabili del segretario Barbagallo - commenta Pace - non siano soltanto dichiarazioni di facciata, ma segnino uno spartiacque irrinunciabile. Speriamo che la condanna sia valida anche un minuto dopo la presentazione delle liste, per scongiurare un accordo politico assurdo, incoerente e innaturale."
L'esponente della DC mette in guardia da operazioni che definisce come "inciuci incomprensibili e giochetti stravaganti" che nulla hanno a che fare con i valori e con la coerenza politica.
Il ruolo del Presidente Schifani e l'appello a Marcello Caruso
Pace sottolinea che il centrodestra siciliano sostiene lealmente e convintamente il Presidente della Regione Renato Schifani, che si è distinto per l'efficacia dell'azione di governo su temi chiave come sanità, agricoltura e termalismo. Alla luce di questo, si chiede come sia possibile che il coordinatore regionale di Forza Italia, Marcello Caruso, possa anche solo considerare l'ipotesi di un'alleanza con gli oppositori dichiarati del governo Schifani.
"Come può - incalza Pace - avallare un'operazione che sancirebbe un accordo con quei partiti e quegli esponenti che, quotidianamente, ne contestano aspramente le politiche e le scelte di governo?"
Castellino candidato naturale del centrodestra
Stefano Castellino, sindaco in carica di Palma di Montechiaro, è oggi la figura che meglio rappresenta il centrodestra agrigentino, secondo Carmelo Pace. Una candidatura che - se sostenuta unitariamente - potrebbe evitare confusioni, divisioni e soprattutto derive politiche poco chiare.
"Ci sono ancora - conclude Pace - i margini per presentare una candidatura unitaria con Castellino. Lo dobbiamo ai valori che ci uniscono e lo dobbiamo ai nostri elettori."
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Manutenzione straordinaria delle strade provinciali, aggiudicata gara d'appalto.
Anche il comparto stradale della zona Est sarà oggetto in tempi brevi di lavori di manutenzione straordinaria.
E' stato firmato infatti il contratto d'appalto tra il Libero Consorzio Comunale di Agrigento, rappresentato dal Segretario Generale dr. Pietro Amorosia e dal Direttore del Settore Infrastrutture Stradali ing. Michelangelo Di Carlo, ed il legale rappresentante dell'impresa ME.GAS. di Bronte (CT), aggiudicataria dell'appalto per un importo contrattuale complessivo di 1.760.000,00 euro più Iva (compresi 52.800,00 euro per oneri di sicurezza).
I lavori, finanziati da fondi regionali previsti dalla Legge 145/2018 (destinati a Liberi Consorzi e Città metropolitane della Sicilia per interventi sulla rete viaria secondaria), dovranno essere eseguiti entro un anno dal verbale di consegna dei lavori.
GIORNALE DI SICILIA
Ars, vertici delle partecipate: arriva il primo sì agli stipendi più pesanti.
Il testo va in Aula dopo il via libera in commissione Bilancio coi voti della maggioranza. L'aumento dei compensi riguarderà sia le società della Regione che quelle dei Comuni.
È arrivato il primo sì alla leggina che aumenta i compensi dei vertici delle partecipate della Regione. Un testo che ora prevede buste paga più pesanti pure nella galassia della società dei Comuni. Mentre sulla riforma degli enti locali si addensano nubi pesanti che continuano a rallentarne l'approdo in Aula.
Mentre Sala d'Ercole si avvitava su interrogazioni, con la maggior parte dei deputati distratti dalle elezioni nei Liberi Consorzi, dietro le quinte, in commissione Bilancio, è stata la giornata di una delle norme su cui il governo sta spingendo da mesi.
Quella che aumenta i compensi nelle partecipate. Va detto subito che la leggina è stata approvata con i soli voti della maggioranza. E ora è pronta per il voto finale in Aula.
GIORNALE DI SICILIA
Pnrr, la mappa dei ritardi in Sicilia: investito solo l'8% dei fondi.
Quasi 1,6 miliardi di budget ma la Regione perderà i soldi non spesi. Schifani dà un mese di tempo agli assessorati per mettersi al passo con bandi, progetti e dati da aggiornare.
Il dipartimento Formazione professionale doveva investire 601.400 euro in un corso per 97 giardinieri d'arte che però ha visto solo 90 iscritti. E non c'è nessuna garanzia che tutti arrivino al traguardo. Mentre l'assessorato alle Infrastrutture aveva, tra gli altri, un tesoretto di 56 milioni e 525 mila euro destinati ad acquistare bus extraurbani ma la gara è andata praticamente deserta «per il mancato interesse degli operatori economici» col risultato che sono stati spesi appena 6 milioni e 783 mila euro. Il resto rischia di essere perso.
È la fotografia dell'occasione sprecata che rappresenta, al momento, il Pnrr in Sicilia. La Regione ha un budget di quasi 1,6 miliardi ma il presidente Renato Schifani ha convocato ieri 9 assessori e 15 dirigenti generali per contestare loro che risulta investito appena l'8%. Cioè qualche decina di milioni. E manca circa un anno e mezzo alla scadenza dei termini fissati da Bruxelles (30 giugno 2026).
Il presidente ha da giorni sul tavolo un dossier di una quindicina di pagine che elenca, ufficio per ufficio, budget e ritardi. Un dato statistico che rende solo in parte il senso dell'occasione persa. Col programma Gol, per esempio, che stanzia 224 milioni, gli assessorati al Lavoro e alla Formazione avrebbero dovuto creare occasioni di impiego e di aggiornamento professionale per varie categorie di disoccupati. Ma gli stessi uffici hanno notificato a Palazzo d'Orleans «criticità in ordine al raggiungimento del numero di utenti da formare entro fine anno (almeno 128 mila)». Da qui una richiesta di slittamento dei termini di spesa, molto difficile da ipotizzare visto che dipende da Bruxelles e che per di più sugli stessi assessorati sta per arrivare il terzo stanziamento per queste misure rimaste finora quasi al palo.
Stessi problemi per la creazione dei centri di facilitazione digitale, per i quali erano pronti 13,3 milioni. E problemi ancora più gravi si registrano all'assessorato ai Beni Culturali, guidato da Francesco Scarpinato, che ha segnalato «difficoltà nel raggiungimento dei target di spesa». Cioè nell'investimento di 76 milioni e mezzo per progetti di valorizzazione dell'architettura e del paesaggio rurale che si traducono in contributi per i restauri. All'assessorato all'Acqua e Rifiuti, guidato dal dimissionario Roberto Di Mauro, l'emergenza è scattata per i 96 milioni che dovevano servire a realizzare la diga Pietrarossa: della quale, ovviamente, non c'è traccia anche se «l'intervento è in corso».
Critiche pure per l'assessorato alla Sanità, da poco affidato a Daniela Faraoni: al palo i 7,5 milioni per i corsi in infezioni ospedaliere «per la complessità nell'organizzazione» e i 30 milioni per creare anche in Sicilia il cosiddetto fascicolo sanitario elettronico. In questo caso l'assessorato si è difeso dicendo di aver chiesto al ministero la possibilità di affidare al Cefpas di Caltanissetta l'appalto e precisando che «in caso di risposta negativa la realizzazione della misura verrebbe compromessa, con l'impossibilità di raggiungere il target».
Di fronte a tutto ciò, Schifani è stato molto duro e ha contestato ai vertici della burocrazia ritardi che possono compromettere perfino il risultato di spesa nazionale. E a questo proposito ha ribadito che «l'eventuale mancato raggiungimento dei target di spesa contribuirà alla valutazione (evidentemente negativa, ndr), del risultato di gestione dei dirigenti dei dipartimenti». Da qui il mese di tempo concesso per accelerare l'emissione di bandi e progetti e per aggiornare i dati sul sistema di certificazione nazionale, visto che un altro problema emerso è proprio quello della comunicazione ufficiale di quanto fatto finora. Secondo il presidente sul sistema nazionale risulta caricata la spesa di qualche decina di milioni. Ma i dirigenti hanno assicurato che il dato non è aggiornato e sarebbe (un po') migliore.
ILSOLE24ORE
La profezia di Gates: lavoreremo due giorni alla settimana grazie all'Ia.
Secondo il padre di Microsoft saranno le professioni sanitarie e quelle legate all'insegnamento a trasformarsi più velocemente.
L'aveva detto in tempi non sospetti, l'ha ripetuto qualche giorno fa al Tonight Show di Jimmy Fallon: secondo Bill Gates in meno di un decennio l'umanità potrà lavorare appena due giorni alla settimana. Grazie, ovviamente, all'intelligenza artificiale.
Al ritmo attuale dell'innovazione, il padre di Microsoft prevede che gli esseri umani non saranno più necessari «per la maggior parte delle cose», e quindi sarà presto necessario ripensare il concetto stesso di lavoro.
Scuola e sanità in versione IA
Secondo Gates saranno le professioni sanitarie e quelle legate all'insegnamento a trasformarsi più velocemente.