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Il futuro delle province tra centralità istituzionale e inutilità": dibattito pubblico al circolo Empedocle
I promotori dell'iniziativa: "Dopo 12 anni dal tentativo di abolizione, naufragato grazie ad un referendum popolare, ritornano gli organi politici nella speranza che vengano finalmente fugate le critiche dell'epoca che sostenevano l'inutilità degli enti intermedi"Il circolo Empedocleo in via Atenea si appresta ad ospitare un convegno sul tema "Il futuro delle Province: tra centralità istituzionale ed inutilità". È organizzato dagli stessi relatori che hanno ritenuto opportuno offrire questa opportunità di confronto a tutti coloro che vorranno intervenire. "Dopo 12 anni dal tentativo di abolizione, naufragato grazie ad un referendum popolare - spiegano i promotori del convegno - ritornano gli organi politici nella speranza che vengano finalmente fugate le critiche dell'epoca che sostenevano l'inutilità degli enti intermedi. Ancora una volta l'esperienza ha dimostrato come questi Enti siano indispensabili per rafforzare le autonomie locali e per rappresentare le esigenze dei più svariati territori a livello regionale e nazionale".L'incontro verrà coordinato da Salvatore Picone, collaboratore di Repubblica. Si attende un saluto del prefetto di Agrigento Salvatore Caccamo cui seguiranno gli interventi dei relatori. Achille Contino affronterà l'aspetto storico-normativo che ha caratterizzato l'evoluzione di questi enti fino alle vicende recenti. Francesco Pira affronterà l'aspetto sociologico della questione su enti un tempo capro espiatorio della pubblica amministrazione ed oggi da rilanciare. Seguiranno due testimonianze significative di amministratori pubblici con comprovata esperienza: Giancarlo Granata, più volte assessore provinciale e già deputato regionale, e Calogero Pumilia, storico deputato nazionale e già sottosegretario di Stato. Parteciperanno all'incontro i candidati presidenti della Provincia Stefano Castellino e Giuseppe Pendolino e diversi sindaci oltre a diverse autorità locali, rappresentanti di associazioni e dipendenti dell'ente. Al termine degli interventi si aprirà il dibattito al quale tutti potranno partecipare.
UNIONE PROVINCE ITALIANE (UPI)
Decreto elezioni, UPI: "Forti preoccupazioni per emendamento sui consigli provinciali"Gandolfi: "Serve una riforma non norme estemporanee"
"Se venisse accolto l'emendamento al decreto-legge sulle elezioni che introduce lo scioglimento dei consigli provinciali e la mozione di sfiducia al Presidente di Provincia, senza modificare il sistema elettorale delle Province, si aggiungerebbe nuova instabilità ad una situazione già ora critica, a discapito dei cittadini, dei loro diritti, dei servizi essenziali. Siamo molto preoccupati perché ci sembra che, nonostante i tanti proclami, non solo non si portano a termine i tentativi di revisione delle norme sulle Province, ma si ritiene di intervenire in un decreto-legge con norme estemporanee su aspetti ordinamentali, andando tra l'altro contro a quanto più volte ribadito dalla Corte Costituzionale".
Lo dichiara il Presidente di UPI Pasquale Gandolfi, in merito all'emendamento presentato al cosiddetto Decreto Elezioni, che introduce disposizione in materia di decadenza dalla carica del Presidente della Provincia e scioglimento del consiglio provinciale, al vaglio della Commissione Affari costituzionali del Senato.
"Il sistema elettorale delle Province - ha ricordato Gandolfi- presenta molte anomalie, che da anni chiediamo di risolvere, attraverso una revisione complessiva del sistema elettorale che preveda l'elezione diretta degli organi e una durata del mandato di cinque anni analoga a tutte le altre cariche istituzionali. Nelle condizioni in cui siamo, con il Presidente di Provincia che dura in carica quattro anni, e il Consiglio Provinciale che ne dura solo due, non si può introdurre la previsione della mozione di sfiducia. C'è poi un dato politico di fondo: da anni ormai tutti i partiti dichiarano in Parlamento e al Governo che la legge che regola le Province è stato un errore che ha portato all' indebolimento dei territori. Eppure, tutti i tentativi di riforma, sia parlamentari che governativi, non vanno avanti. Se davvero c'è questa consapevolezza, che si traduca in norme coerenti, in maniera organica e strutturata, come si deve ad una istituzione della Repubblica. Auspichiamo per questo che in Senato si comprendano le ragioni di queste preoccupazioni e che si ritiri l'emendamento".
BLOGSICILIA
Crolla il numero di gare per progettazione lavori pubblici nel 2025, ferma la spesa Ue, frenata del PNRRi dati dell'Osservatorio OICE/Informateldi Manlio Viola
Mini-ripresa su febbraio, ma se si guarda allo scorso anno l'aggiornamento dell'Osservatorio OICE/Informatel sul mercato pubblico dei servizi tecnici certifica la forte riduzione della domanda pubblica: a marzo il valore dei bandi, ottenuto sommando l'importo delle gare per servizi di ingegneria e architettura (74,8 milioni) al valore della progettazione esecutiva stimata compresa negli appalti integrati (22,9 milioni), raggiunge l'importo complessivo di 97,6 milioni, evidenziando, nel confronto con febbraio, un incremento del 41,3% in valore; ben diverso però è il quadro se si fa riferimento a marzo 2024, nel quale l'importo dei servizi si attestava sui 177,1 milioni, mostra tuttavia un calo importante pari al 44,9%. Ancora più pesante il raffronto con marzo 2023 nel quale si evidenzia un crollo in valore dell'85,5% e con marzo 2022,-63,0%.
Crollo costante dopo il record del 2023
"I dati sono chiari e certificano un trend molto netto al ribasso che, in proiezione, potrebbe portare a chiudere il 2025 a 1,5 miliardi - - dice il Presidente dell'Associazione, Giorgio Lupoi - mentre nel '24 eravamo a 1,9, e nel '23 a 4,8 miliardi anche grazie al PNRR".
"Questa tendenza, unitamente ad alcune interpretazioni forzate delle norme da parte delle stazioni appaltanti, dispiega i suoi effetti anche sull'aumento di possibili contenziosi con le stazioni amministrazioni. Infatti sono in crescita esponenziale le segnalazioni che ci giungono dagli associati per bandi anomali".
Parametri ministeriali "forzati"
"Tra le casistiche più frequenti, oltre alle forzate ed errate interpretazioni dei parametri ministeriali per i compensi: richieste di cauzioni e di polizze assicurative che neanche i broker riescono a reperire; errata interpretazione della disciplina sui ribassi, criteri di valutazione delle offerte che costringono ad anticipare in gara parte degli elaborati progettuali come si fosse in un concorso. E' positivo che in alcuni casi le stazioni appaltanti riscontrino le nostre segnalazioni, ma sarebbero certamente molto utile che l'Anac completasse il lavoro sul bando tipo n. 2 e facesse chiarezza su alcune interpretazioni. Noi comunque abbiamo pubblicato un disciplinare-tipo, aggiornato al correttivo, e diverse amministrazioni lo stanno seguendo. Rimane poi ancora aperta l'ingiustificata assenza delle anticipazioni contrattuali per i servizi di ingegneria e architettura".
I dati in valore assoluto
AGRIGENTOOGGI
Sette interventi finanziati per la rigenerazione dei centri storici dell'Agrigentino
Un passo importante per la valorizzazione dei centri storici della provincia di Agrigento è stato compiuto grazie al finanziamento di 7,5 milioni di euro da parte del PNRR. Sette comuni agrigentini, tra cui Bivona, Calamonaci, Joppolo Giancaxio, Sant'Angelo Muxaro, Santa Elisabetta, San Biagio Platani e Santo Stefano Quisquina, sono i beneficiari di questi fondi, destinati a interventi di riqualificazione e valorizzazione dei loro centri storici.
Rino La Mendola, presidente dell'Ordine degli Architetti di Agrigento, ha espresso grande soddisfazione per questo risultato, definendo l'assegnazione dei fondi come un "segnale positivo" per il recupero di borghi storici e la promozione di un'urbanistica più sostenibile. Secondo La Mendola, i comuni destinatari delle risorse hanno saputo sfruttare al meglio le opportunità offerte dal Decreto 453 del 7 giugno 2022, emanato dal Ministero della Cultura, per i centri storici dei comuni con meno di 5.000 abitanti.
Gli interventi previsti riguardano il recupero di borghi abbandonati e la rigenerazione urbana in chiave green, con un'attenzione particolare alla riduzione del consumo di suolo e al miglioramento del patrimonio edilizio esistente. La Mendola ha sottolineato che questo esempio virtuoso di rigenerazione urbana dovrebbe essere seguito anche da altri comuni della provincia, promuovendo politiche sostenibili e di recupero del patrimonio storico.
Inoltre, l'Ordine degli Architetti continuerà a supportare tecnicamente i comuni che vorranno intraprendere simili progetti, come già fatto in passato con iniziative come i concorsi di progettazione promossi dal Libero Consorzio Comunale e dai Comuni di Grotte, Montevago, Racalmuto, Raffadali e Santa Margherita Belice, che hanno ottenuto finanziamenti per la realizzazione di interventi di riqualificazione urbana per un totale di 26 milioni di euro.
Concludendo, La Mendola ha sottolineato l'importanza di un continuo impegno per la valorizzazione del nostro patrimonio storico e per la promozione di nuove politiche di gestione del territorio. Gli interventi finanziati saranno completati entro giugno 2026, con l'obiettivo di ridare nuova vita a questi storici centri e renderli luoghi di attrazione culturale e turistica.
SCRIVOLIBERO
Agrigento, rifacimento rete idrica cittadina: domani il presidente Schifani darà il via al cantiere dei lavori
oggi, venerdì 11 aprile il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani inaugura alle ore 11 in via Demetra, all'altezza del civico 24 (nei pressi del Giardino botanico Teatro dell'Efebo), il cantiere dei lavori per la ristrutturazione e l'automazione della rete idrica del Comune di Agrigento.
Pronto a partire, infatti, il primo stralcio di interventi finanziati dalla Regione Siciliana con fondi Fsc.
L'intervento da 30 milioni di euro prevede la riorganizzazione del sistema interno di distribuzione idrica, la distrettualizzazione e l'automazione della rete del centro urbano di Agrigento. Con la realizzazione dei lavori è prevista la messa in esercizio di circa 45 Km di nuove condotte, tra reti principali e secondarie ed il rifornimento per circa 10 mila utenze. La rete consentirà l'erogazione in continuità dell'acqua e la riduzione al minimo delle perdite.
TELEACRAS
La Valle dei Templi tra i musei nazionaliAngelo RuoppoloAnche il Parco della Valle dei Templi di Agrigento è tra i siti culturali siciliani ufficialmente accreditati al Sistema museale nazionale. L'intervento di Scarpinato.
Anche il Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento è tra i siti culturali siciliani ufficialmente accreditati al Sistema museale nazionale. Così ha annunciato il ministero della Cultura, che ha riconosciuto il raggiungimento degli standard di qualità previsti a livello nazionale da parte di importanti realtà museali e archeologiche della Sicilia. Oltre alla Valle dei Templi i siti accreditati sono: a Palermo la Galleria regionale di Palazzo Abatellis, il Museo archeologico regionale "Antonino Salinas" e il Museo regionale di Arte moderna e contemporanea. Poi la Galleria regionale di Palazzo Bellomo a Siracusa. E poi la Casa Cuseni - Museo delle Belle Arti e del Grand Tour di Taormina, e il Muma Museo del Mare di Milazzo, nel Messinese. Il ministero ha riscontrato in positivo diversi parametri per valutare, ovvero: organizzazione e gestione delle risorse, cura delle collezioni, comunicazione e rapporto con il territorio. E i sette siti scelti hanno dimostrato performance di qualità, ottenendo così il riconoscimento ministeriale. E l'assessore regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, commenta: "E' un traguardo importante per la valorizzazione del patrimonio siciliano, che testimonia l'impegno costante verso l'eccellenza e la qualità nell'offerta culturale regionale. L'obiettivo è lavorare a supporto di musei, parchi e gallerie affinché possa crescere il numero delle istituzioni culturali regionali in possesso degli standard necessari per entrare nel Sistema museale nazionale. Anche attraverso la fondamentale sinergia con le azioni e gli interventi finanziati dal Pnrr, vogliamo rendere i nostri musei sempre più connessi, accessibili, inclusivi e fruibili, contribuendo in modo concreto allo sviluppo e alla valorizzazione culturale e turistica del nostro territorio."
LENTEPUBBLICA
Aree interne, l'UPI accetta la "sfida" del Ministro Foti
Aree interne, UPI: "Accettiamo la sfida del Ministro Foti. Le Province al fianco dei Comuni per dare assistenza nell'attuazione del Piano".
"Come UPI non possiamo che apprezzare e cogliere la sfida lanciata oggi dal Ministro Foti alle Province, di assumere un ruolo chiaro di assistenza tecnica ai piccoli e piccolissimi comuni delle Aree interne. È un compito che rivendichiamo e che, ne siamo convinti, è essenziale per permettere ai piccoli enti di utilizzare al meglio le opportunità del Piano. Anzi, come UPI ribadiamo la necessità di assegnare alle Province la programmazione e il coordinamento degli investimenti di questo Piano, per evitare che si disperdano risorse in micro-interventi inefficaci e slegati dalla strategia dello sviluppo territoriale".
Lo ha detto il Vicepresidente di UPI, Angelo Caruso, presidente della Provincia dell'Aquila, intervenendo alla Cabina di Regia convocata dal Ministro Tommaso Foti per approvare il nuovo Piano delle Aree interne.
"Per le Province - ha detto poi Caruso - questo Piano è uno strumento di particolare importanza, perché impatta con le azioni di sviluppo territoriale programmate e coordinate da queste istituzioni.
Basti pensare alla viabilità provinciale e alle scuole secondarie superiori, servizi essenziali per le piccole comunità per assicurare la coesione territoriale, economica e sociale.
Per questo - ha detto il Vicepresidente UPI al Ministro Foti - in fase di attuazione del Piano daremo seguito al suo invito e ci proporremo ai Comuni per dare assistenza tecnica nella messa a terra delle opere e per programmare gli investimenti, così da costruire politiche di sviluppo integrate, strutturate ed incisive, evitando interventi disallineati che non producono un vero cambiamento sui territori".