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GIORNALE DI SICILIA 

Regione, l'ultima grande rotazione di dirigenti generali: ecco i nomi.

Da qualche giorno, senza tanto clamore, sono iniziate le grandi manovre.La poltrona più ambita è quella di segretario generale e in pole position per conquistarla adesso c'è Ignazio Tozzo. Da qualche giorno, senza tanto clamore, sono iniziate le grandi manovre per l'ultima grande rotazione di dirigenti generali della Regione.
La scintilla per l'ennesima tornata di nomine è stata la scadenza, fra qualche settimana, dei contratti di alcuni dei principali super-burocrati. In due casi, Ettore Foti al Lavoro e Salvatore Iacolino alla Pianificazione Strategica della Sanità, si parla insistentemente di una riconferma nello stesso incarico. E ciò toglierebbe definitivamente Iacolino dalla corsa alla guida dell'Asp di Palermo.



GIORNALE DI SICILIA 

Ingressi gratuiti in musei e parchi archeologici in Sicilia per il 25 aprile, 2 giugno e 4 novembre.

Lo ha stabilito l'assessorato regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana, in linea con le disposizioni del ministero della Cultura. Musei aperti e gratuiti in Sicilia in tre date festive di quest'anno: il prossimo 25 aprile per l'anniversario della Liberazione, il 2 giugno per la Festa della Repubblica e, più avanti, il 4 novembre per la Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate. Lo ha stabilito l'assessorato regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana, in linea con le disposizioni del ministero della Cultura.
«La Sicilia è una terra ricca di tesori che, spesso, sono proprio i siciliani a non conoscere - ha dichiarato l'assessore Francesco Paolo Scarpinato -. Con questa iniziativa, vogliamo innanzitutto invitare gli abitanti dell'Isola a riscoprire le meraviglie che hanno letteralmente "sotto casa", prima ancora di pensare a una vacanza altrove. Allo stesso tempo, puntiamo ad attrarre e incentivare i turisti a scoprire e valorizzare il nostro territorio, così ricco di storia, arte e cultura».
Nelle stesse date sarà possibile accedere gratuitamente anche ai 14 parchi archeologici presenti in Sicilia: Valle dei Templi ad Agrigento; Segesta, Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria e Lilibeo Marsala nel Trapanese; Naxos e Taormina, Isole Eolie a Lipari e Tindari nel Messinese; Siracusa, Eloro, Valle del Tellaro e Akrai e Leontinoi (Lentini) nel Siracusano; Catania e Valle dell'Aci; Morgantina e Villa Romana del Casale nell'Ennese; Himera, Solunto e Iato nel Palermitano; Kamarina e Cava D'Ispica nel Ragusano e Gela nel Nisseno.
Ingresso gratuito anche in altri luoghi regionali della cultura: dalla galleria di palazzo Abatellis, al museo Antonio Salinas passando per il museo regionale di Trapani "Agostino Pepoli", il museo di Arte moderna e contemporanea di Palermo, la galleria di Palazzo Bellomo e il museo interdisciplinare di Messina.



QDS

Dopo 11 anni i presidenti nelle ex Province. Per l'elezione diretta la Regione si è arresa.

Domenica, dopo numerosi rinvii, il voto di secondo livello per scegliere i vertici e i consiglieri degli Enti intermedi
PALERMO - Quella delle Province, arrivata nel 2014 con la legge Delrio, è ancora oggi per la Sicilia una riforma nata a metà. Forse non è un caso se in alcuni Liberi Consorzi comunali i siti internet, ancora con dominio "Provincia", rispecchiano un'immagine datata, obsoleta. Siti vecchio stile per comunicazione istituzionale poco intuitiva, come quello dell'ex Provincia di Caltanissetta oppure quello di Siracusa, che nel suo stile web di inizio secolo riporta però ancora in primo piano, sulla pagina dedicata, la storia di un fallimento. Le candidature per le elezioni del presidente del Libero Consorzio comunale di Siracusa, si legge, si potevano presentare dalle 8 di domenica 30 ottobre 2016 fino alle 12 del giorno successivo. Da allora un susseguirsi di rinvii e tentativi di riforma che non hanno prodotto elezioni di primo livello, con i cittadini chiamati alle urne come tentato e auspicato dal centrodestra.
La riforma Delrio, al tempo alfiere di Matteo Renzi nel Partito democratico, è arrivata quando sull'Isola il Governo era guidato da Rosario Crocetta e la maggioranza era un esperimento tutto siciliano di centrosinistra molto moderato. Poi, con la legislatura successiva, iniziarono i tentativi di deroga alla Delrio andati male. Il primo con Nello Musumeci, impugnato dal Governo e bocciato dalla Corte costituzionale....



ILSICILIA

Dalla Pasqua alle elezioni delle ex Province, si fermano i lavori all'Ars: i test per il post voto.

Le festività pasquali lasciano alle spalle gli strascichi. Sarà lenta e graduale la ripresa delle attività tra le mura dell'Ars. La settimana in corso scorrerà senza troppe emozioni dalle parti di Sala d'Ercole, complice il ponte del 25 aprile, che ha coinvolto anche il mondo della politica, e il lutto nazionale proclamato per la morte di Papa Francesco, ma soprattutto in vista di uno degli appuntamenti più attesi dell'anno: il voto per i nuovi organi delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi.
La chiamata alle urne riguarderà da vicino i sindaci e i consiglieri dei 391 Comuni dell'Isola e le attenzioni sono in realtà tutte riservate al post elezioni, che si ripeteranno in Sicilia a diciassette anni di distanza dall'ultima volta. Già la scelta dei candidati aveva procurato diverse spaccatura all'interno della maggioranza del governo Schifani e ciò non esclude nuovi malumori superata la fatidica data del 27 aprile. Dopo mesi di trattative e bagarre, infatti, il centrodestra correrà unito solo a Enna e Trapani, mentre sarà diviso in quattro province chiave come Ragusa, Siracusa, Agrigento e Caltanissetta.
L'immobilismo all'Ars ha visto però una piccolissima eccezione. La Commissione Bilancio presieduta da Dario Daidone, si è riunita ieri con un solo ordine del giorno in agenda: la programmazione dei lavori. Grande protagonista la variazione di bilancio deliberata dalla giunta regionale lo scorso 14 aprile, su proposta dell'assessore all'Economia Alessandro Dagnino. La prova del nove, per testare l'equilibrio del centrodestra, arriverà così già la prossima settimana. Il rientro a pieno ritmo sarà segnato, quindi, dalla manovra, un pacchetto di misure di circa 50 milioni di euro.
Il test all'Ars sarà articolato non solo perché la geografia e le richieste dei partiti potrebbero cambiare e prendere una nuova piega. Sul tavolo ci sono variegati temi, che saranno sottoposti all'attenzione della II Commissione prima di ricevere il via libera per l'iter in aula: dalle emergenze strutturate, come la siccità e la sanità, alle sfida attuali dettate dai dazi statunitensi, fino al rafforzamento degli aeroporti minori dell'Isola.
Le misure principali? All'interno dei dieci articoli, la spesa più consistente, 15,5 milioni di euro, è stata destinata agli investimenti pubblici. Quattro milioni saranno destinati alla creazione di un "fondo rotativo per la progettualità" destinato alle Srr, mentre il resto dei fondi sarà impiegato come cofinanziamento regionale per realizzare tre impianti per il trattamento dei rifiuti, due nella provincia di Messina e uno a Palermo, consentendo così di sbloccare risorse del Pnrr pari a 47 milioni di euro.
Saranno, invece, cinque i milioni che verranno stanziati per rifinanziare la legge regionale sulla povertà, con interventi straordinari per indigenza, emergenza alimentare e sostegno alle persone in condizioni di marginalità estrema, così come per sostenere il comparto dell'agricoltura colpito dall'emergenza siccità. Due milioni saranno destinati a interventi di protezione civile a seguito di calamità, mentre tre milioni serviranno per far fronte a dichiarazioni di stato di crisi e di emergenza.
Capitolo sanità. Dieci milioni serviranno per migliorare le prestazioni di assistenza specialistica, permettendo al sistema sanitario regionale di fronteggiare il nuovo tariffario deciso a livello nazionale e rispondere in maniera più efficace al fabbisogno di salute dei cittadini. Altri cinque milioni saranno destinati all'incremento delle tariffe per i "Percorsi riabilitativi".
Un importante pacchetto è destinato per il supporto alle imprese e alle misure anti-dazi. Complessivamente sono previsti 12,4 milioni di euro a sostegno delle realtà produttive siciliane. Verranno stanziati due milioni per il 2025 e sei milioni per il 2026 con l'obiettivo di stimolare la competitività sui mercati internazionali delle piccole e medie imprese, con particolare attenzione a quelle che potrebbero subire un rallentamento della capacità di esportazione a seguito dei dazi americani.
La breve seduta di ieri ha così aperto e chiuso le porte dell'Assemblea Regionale Siciliana per qualche oretta, giusto il tempo per mettere a punto qualche dettaglio. L'avvio di maggio sarà dunque un'incognita e potrebbe trasformarsi in un vero e proprio mare in tempesta. Un clima teso, non inedito, e che si respira anche in giro per i consigli comunali dell'Isola, primo fra tutti quello di Palermo.




ILSOLE24ORE

Dal social media manager nel pubblico impiego allo sblocca stipendi per gli enti locali, primo ok al decreto Pa.

Nel complesso, il testo base del decreto approvato dal Consiglio dei ministri affronta i temi del reclutamento, l'organizzazione e la funzionalità delle amministrazioni pubbliche, per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese.
Nella seduta di martedì 23 aprile la Camera ha approvato il disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 25/2025 recante disposizioni urgenti in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni, nel testo delle Commissioni, comprensivo dell'errata corrige, sul quale il Governo aveva posto la fiducia che è stata approvata con 188 voti favorevoli e 87 voti contrari. Alla fine i voti a favore sono stati 141, 71 i contrari e 2 gli astenuti.



LENTEPUBBLICA

Affitti brevi, stangata ai Comuni: il Consiglio di Stato blocca i divieti locali.

Nuovo colpo di scena nel dibattito sugli affitti brevi: il Consiglio di Stato ha stabilito che i Comuni non possono impedire ai privati di affittare le proprie case a scopo turistico, se tale attività è svolta in forma non imprenditoriale.
Con la sentenza n. 2928/2025, i giudici di Palazzo Spada mettono un freno ai tentativi delle amministrazioni locali di limitare il fenomeno attraverso regolamenti autonomi, spesso in contrasto con il quadro normativo nazionale.
Sentenza decisiva: i Comuni non hanno competenza sulle locazioni turistiche
La pronuncia arriva in risposta a un ricorso contro un regolamento del Comune di Sirmione, in provincia di Brescia, approvato nel gennaio 2022. Quel regolamento era stato già parzialmente bocciato dal Tar, ma il Consiglio di Stato è andato oltre, smontando l'impianto normativo comunale. Secondo i giudici, la locazione ad uso turistico non può essere sottoposta a vincoli da parte dei Comuni, in quanto rientra nel diritto di proprietà e nella libertà contrattuale garantita dalla legge.
In particolare, il Consiglio di Stato chiarisce che "Nel quadro normativo attuale, l'attività di locazione di immobili, anche a finalità turistica, che sia esercitata in forma non imprenditoriale, essendo un atto dispositivo dell'immobile, riconducibile al diritto del proprietario ed alla libertà contrattuale, non ricade nell'ambito dell'articolo 19 della legge n. 241 del 1990 e non è soggetto a poteri prescrittivi ed inibitori della pubblica amministrazione".
Gli immobili turistici non sono strutture ricettive
Uno degli aspetti centrali della decisione è la netta distinzione tra locazioni turistiche e strutture ricettive. Secondo il Consiglio di Stato, gli appartamenti destinati a locazione breve non rientrano nella stessa categoria degli hotel o dei B&B e, pertanto, non sono soggetti alle stesse normative.
Questo punto smentisce l'impostazione adottata da molte amministrazioni, che cercano di assimilare le due fattispecie per imporre vincoli e controlli.
Il caso Sirmione e l'illegittimità del regolamento locale
Nel caso specifico, a fare ricorso era stata una proprietaria che si era vista bloccare la possibilità di affittare i suoi immobili. Il Comune le aveva imposto la presentazione di documentazione aggiuntiva e ne aveva vietato l'avvio dell'attività.
Ora il Consiglio di Stato ribalta tutto: l'ente locale non ha alcun titolo per interferire con la libera contrattazione dei cittadini, né può imporre obblighi non previsti dalla normativa statale o regionale.
Implicazioni su scala nazionale: effetto domino in arrivo
La sentenza rischia di produrre un effetto domino su altri regolamenti locali simili. Firenze, Bologna, Roma, Venezia e altri centri urbani hanno già tentato di arginare il boom degli affitti brevi con delibere e restrizioni su base territoriale. Ora però la giurisprudenza potrebbe cambiare direzione.
Non a caso, Marco Celani, presidente dell'AIGAB (Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi), ha dichiarato che questa sentenza rappresenta un punto di svolta: «Quelle del Consiglio di Stato sono linee guida che adesso fanno giurisprudenza. Nell'attuale quadro normativo l'attività di locazione è esclusiva dello Stato, il Comune non può mai occuparsi del tema della concorrenza».
La decisione apre potenzialmente le porte a una raffica di nuovi ricorsi in tutta Italia. Secondo Celani, l'associazione farà leva su questa sentenza anche per i contenziosi in corso in città come Bologna e Firenze. Inoltre, si ipotizza una vera e propria ondata di azioni legali da parte di proprietari contro il Comune di Sirmione per ottenere risarcimenti o la revoca delle limitazioni subite.


LENTEPUBBLICA

Funerale Papa Francesco e lutto nazionale: ecco tutte le informazioni utili.

Il Consiglio dei ministri ha approvato  misure eccezionali per affrontare l'organizzazione del funerale di Papa Francesco e ha fornito indicazioni in merito al lutto nazionale.
I decreti recentemente promulgati affrontano l'organizzazione dei funerali di Papa Francesco, la cerimonia che segnerà l'inizio del ministero del suo successore e le regole che dovranno tenere le municipalità per i giorni di lutto nazionale.
Funerale Papa Francesco e lutto nazionale: le regole
Il provvedimento, presentato dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dal Ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, stabilisce una serie di strumenti operativi per garantire lo svolgimento ordinato e sicuro di entrambi gli eventi, attesi da milioni di fedeli e da delegazioni provenienti da tutto il mondo.
Un piano operativo senza dichiarazione d'emergenza
Il decreto attribuisce poteri straordinari al Capo della Protezione civile, Fabio Ciciliano, consentendogli di emettere ordinanze anche in assenza della dichiarazione formale dello stato di emergenza. Tra le sue responsabilità rientrano il coordinamento della mobilità, l'organizzazione dell'accoglienza sanitaria, la gestione logistica per l'assistenza al pubblico e l'acquisizione rapida dei materiali e dei servizi indispensabili per l'occasione.
Le misure previste permettono anche di intervenire in deroga alle consuete regole sull'organizzazione di grandi eventi pubblici, a condizione che ogni eccezione riguardante la sicurezza e l'ordine pubblico venga preventivamente concordata con il Ministero dell'Interno.
Procedure accelerate e collaborazione istituzionale
Per garantire tempestività ed efficienza, sarà possibile adottare procedure semplificate per appalti e forniture, affidando direttamente gli incarichi più urgenti. Il Capo della Protezione civile potrà inoltre avvalersi dell'intera macchina organizzativa del Dipartimento nazionale e individuare soggetti esterni - inclusi enti pubblici o partecipati - per attuare specifiche attività.
Il coordinamento delle operazioni sarà assicurato in sinergia con le principali istituzioni coinvolte: la Prefettura di Roma, la struttura commissariale per il Giubileo, la Regione Lazio e il Comune di Roma. La supervisione del Prefetto resterà centrale, in particolare per quanto riguarda la gestione delle forze dell'ordine, dei militari, dei vigili del fuoco e delle misure per la sicurezza pubblica.
Lutto nazionale e segni di omaggio al Papa scomparso
Oltre agli aspetti logistici, il Governo ha proclamato cinque giorni di lutto nazionale, a partire da oggi fino al giorno delle esequie.
Durante questo periodo, le bandiere saranno esposte a mezz'asta sugli edifici pubblici in tutto il Paese.
Il giorno del funerale, alle ore 10.00, sarà osservato un minuto di silenzio negli uffici della pubblica amministrazione e in tutte le scuole aperte. Qualora gli istituti scolastici siano chiusi, la commemorazione avverrà alla prima riapertura.
L'Esecutivo ha inoltre invitato a mantenere un tono sobrio in tutte le iniziative pubbliche durante i giorni di lutto, suggerendo di posticipare eventi sportivi e di intrattenimento previsti in concomitanza con le esequie.
Infine, ambasciatori e prefetti rappresenteranno ufficialmente lo Stato italiano nelle celebrazioni religiose che si terranno nelle rispettive sedi estere.





























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