GIORNALE DI SICILIA
Anas, riaperto il viadotto Arenella lungo la «Strada degli Scrittori»
È stato aperto oggi al traffico, secondo la tempistica programmata, il viadotto Arenella III sulla carreggiata in direzione A19 della strada statale 640 "Strada degli Scrittori", lungo l'itinerario Agrigento-Caltanissetta. L'annuncio arriva da Anas, società del Gruppo FS Italiane, che ha comunicato anche il contestuale avanzamento della realizzazione dell'intero lotto.
Con questa apertura si rende percorribile un ulteriore tratto di 1,4 km della nuova SS 640, portando a 27 su 28 km l'estensione chilometrica complessiva del lotto attualmente in esecuzione. Il completamento dell'ultimo chilometro è previsto a fine giugno, quando sarà attivato anche il nuovo viadotto San Giuliano.
Il viadotto Arenella III è lungo 616 metri ed è composto da 13 campate con luci variabili tra i 36 e i 54 metri, consentendo il superamento della linea ferroviaria Caltanissetta Xirbi-Bicocca e del torrente Imera. La sua struttura prevede due corsie da 3,75 metri, banchine laterali, un marciapiede esterno da 1,5 metri e un impalcato misto acciaio-calcestruzzo, con travi in acciaio alte 2,4 metri e soletta in cemento armato gettata in opera.
Il viadotto include anche 12 pile singole alte fino a 11 metri e 24 isolatori elastomerici, 8 dei quali dielettrici, per la campata che attraversa la ferrovia. Le fondazioni sono su pali di grande diametro, appoggiati su zattere rettangolari. Con l'apertura della struttura, entrano in funzione anche la Galleria Cozzo Carlatti DX e lo svincolo della SS 626, entrambi nella configurazione definitiva.
L'opera, del valore di 13 milioni di euro, ha superato numerose criticità grazie alla nomina, nell'aprile 2021, di un Commissario Straordinario di Governo, l'ingegnere Raffaele Celia, ex Responsabile della Struttura Territoriale Sicilia di Anas, che ha lavorato in stretta sinergia con la stazione appaltante.
Il Responsabile del Procedimento è l'ingegnere Luigi Mupo, mentre il Coordinatore dell'Alta Sorveglianza è l'ingegnere Giuseppe Salvia di Anas. L'apertura del viadotto Arenella segna un passo decisivo verso il completamento della nuova SS 640, arteria strategica per il collegamento tra Agrigento, Caltanissetta e l'autostrada A19.
AGRIGENTONOTIZIE
Libero consorzio, primi incontri istituzionali per il presidente Giuseppe Pendolino.
Le visite proseguiranno nei prossimi giorni, "Creato un clima di collaborazione nel rispetto dei ruoli"
Primi incontri istituzionali per il presidente del Libero consorzio Giuseppe Pendolino, insediatosi ieri alla guida dell'ex Provincia. Primo appuntamento con il comandante provinciale dei carabinieri Nicola De Tullio, proseguendo poi con il questore Tommaso Palumbo e il comandante della Guardia di finanza Edoardo Moro.
"Si è trattato - come sottolineato dal presidente - di visite di cortesia nei confronti delle maggiori istituzioni del territorio della provincia. Durante gli incontri sono stati affrontati diverse tematiche ed in particolare l'importanza, dopo anni di commissariamento, dell' elezione dei nuovi organi politici del Libero consorzio ritenuti strategici in un rapporto di mediazione con il vasto territorio provinciale".
Elezioni al Libero consorzio, ecco i risultati dei partiti e i nomi degli eletti consiglieri
E' stato quindi avviato un rapporto di collaborazione, nell'ambito dei diversi ruoli istituzionali, allo scopo di rafforzare tutte le misure necessarie nell'interesse della comunità amministrata. Nei prossimi giorni continueranno le visite e gli incontri.
ILSICILIA
Province, la visione di Tesauro su Caltanissetta: la parola d'ordine è assunzioni.
Città Metropolitane e Liberi Consorzi stanno entrando a regime in tutta la Sicilia. Dopo oltre dieci anni di commissariamenti, le elezioni di secondo livello del 27 aprile hanno dato piena operatività alle ormai ex Province. Casistica in cui non fa eccezione Caltanissetta. Area dell'Isola dove, oltre al Consiglio Provinciale, è stato eletto anche il nuovo presidente. Si tratta di Walter Tesauro, sindaco del capoluogo nisseno sostenuto dal gruppo di Forza Italia.
Parola d'ordine: assunzioni
Così come altri colleghi, il neo-presidente del Libero Consorzio di Caltanissetta punta la sua attenzione sui grandi problemi da risolvere, come ad esempio la cura delle strade provinciali e delle scuole di proprietà dell'ex Provincia. Pur tuttavia, fra i temi più urgenti da affrontare c'è quello della carenza di personale. Negli anni infatti, il mancato turnover di tecnici e dirigenti ha sostanzialmente provocato un'emorragia di forza lavoro che dovrà essere sanata nei prossimi anni.
"Le priorità da affrontare nel nostro Libero Consorzio riguardano strade, scuole ed ambiente - ha dichiarato ai microfoni de ilSicilia.it Walter Tesauro -. La Provincia ha un buon avanzo di gestione. Ha una serie di appalti già avviati per il rifacimento del manto stradale. Dopodiché, procederemo a stilare un cronoprogramma di interventi. Manca però il personale. Ci sono 160 unità rispetto alle 450 necessarie. Dobbiamo fare un piano di assunzioni. Servono concorsi specifici per le varie categorie".
Il tema dell'Osservatorio Regionale
Fra i temi affrontati dal Libero Consorzio di Caltanissetta c'è quello dell'istituzione dell'Osservatorio Regionale sulle Province. Un organo già chiesto in precedenza sia dal collega di Enna Piero Capizzi che da quello di Agrigento Giuseppe Pendolino. "Serve un coordinamento regionale sulle necessità delle varie Province - spiega Walter Tesauro -. Caltanissetta rinasce dopo 13 anni di commissariamento. Ha bisogno di ripartire ascoltando le esigenze del territorio. Un momento di confronto, anche con gli altri presidenti, mi sembra opportuno".
Quale sarà il futuro delle ex Province?
Le ex Province, così come ricordato in precedenza, sono tornate dopo oltre dieci anni di assenza attraverso il voto di secondo livello del 27 aprile. A votare infatti sono stati i sindaci e i consiglieri comunali del territorio, così come prevede la legge regionale 15. Un metodo che non è piaciuto a diverse compagini politiche. Tanto che, a livello nazionale, si vocifera da tempo che qualcosa potrebbe presto cambiare all'orizzonte. Magari attraverso il ritorno all'elezione diretta.
"Assumo l'incarico con assoluta abnegazione per il ruolo conferito da sindaci e consiglieri comunali. Seguiremo quello che il Governo deciderà di fare, indipendentemente dalle scelte successive. Se dovesse essere un incarico ad interim, ne prenderemo atto. Intanto programmeremo le attività. Siamo stati chiamati a presiede il Libero Consorzio di Caltanissetta. L'importante è riportare a regime questo ente intermedio. Un elemento chiave per il territorio. Non ci sarà più il balzo fra comuni e Regione. Adesso ci sarà un rapporto mediato".
Ci saranno cinque consiglieri delegati
Intanto c'è da fare i conti con il presente. In particolare, con i primi atti necessari che dovrà votare il Consiglio del Libero Consorzio di Caltanissetta. Fra questi figurano il nuovo Regolamento e il relativo Statuto. Documento, quest'ultimo, che andrà a disciplinare il numero di consiglieri delegati. Ovvero, quei rappresentanti dell'ente a cui il presidente può affidare specifiche competenze.
"Ne potremmo scegliere da tre a cinque. Ne prevederemo cinque - svela il presidente del Libero Consorzio di Caltanissetta -. Non c'è la Giunta, ma ci sono le deleghe. Cercherò di soddisfare le esigenze del territorio con la presenza dei delegati che siano attenti nelle varie materie rispetto ad una ripresa da zero di attività che vanno programmate. Pur non essendoci una Giunta, ci saranno i consiglieri delegati con i quali si farà un piano di attività da programmare da qui ai prossimi mesi. Almeno sulle cose più urgenti".
GRANDANGOLO
Libero Consorzio Comunale, al via le visite istituzionali del presidente Pendolino.
Prima tappa del suo itinerario il Comandante dei Carabinieri Nicola De Tullio per poi proseguire con il Questore Tommaso Palumbo ed il Comandante della Guardia di Finanza Edoardo Moro
Il Presidente del Libero Consorzio Comunale ha effettuato, questa mattina, alcune visite istituzionali nella città di Agrigento.Prima tappa del suo itinerario il Comandante dei Carabinieri Nicola De Tullio per poi proseguire con il Questore Tommaso Palumbo ed il Comandante della Guardia di Finanza Edoardo Moro.
Si e' trattato, come sottolineato dal Presidente, di visite di cortesia nei confronti delle maggiori istituzioni del territorio della Provincia agrigentina. Durante gli incontri sono stati affrontati diverse tematiche ed in particolare l'importanza, dopo anni di commissariamento, dell' elezione dei nuovi organi politici del Libero Consorzio ritenuti strategici in un rapporto di mediazione con il vasto territorio provinciale.
Il Presidente Pendolino, ha ritenuto, di avviare, pertanto, un rapporto di collaborazione, nell'ambito dei diversi ruoli istituzionali, allo scopo di rafforzare tutte le misure necessarie nell'interesse della comunità amministrata.Nei prossimi giorni continueranno le visite e gli incontri.
LIVESICILIA
Pubblicato il bando per la progettazione dei termovalorizzatori Schifani: "Andiamo avanti con decisione"
PALERMO - "Questa mattina Invitalia ha pubblicato la gara per la progettazione di fattibilità tecnico-economica dei due termovalorizzatori da realizzare a Palermo e Catania, secondo quanto previsto dalla convenzione che abbiamo stipulato lo scorso gennaio delegando alla struttura nazionale la gestione di tutta la procedura di gara per la realizzazione dei due impianti. Un altro passo avanti verso un obiettivo epocale che permetterà alla Sicilia di dire addio alle discariche ed evitare la costosa spedizione di rifiuti all'estero. Procediamo spediti secondo il cronoprogramma che ci siamo dati".
Lo dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, che è commissario straordinario per il completamento della rete impiantistica integrata per la gestione dei rifiuti, annunciando la pubblicazione, da parte di Invitalia, sulla piattaforma digitale "InGate" e sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea dell'avviso di procedura aperta per l'affidamento di servizi di ingegneria e architettura relativi alla progettazione di fattibilità tecnico-economica (pfte), coordinamento della sicurezza in fase di progettazione, redazione della relazione geologica e del piano economico-finanziario (pef) di massima.
La gara prevede anche l'opzione di affidamento dei servizi di direzione lavori e di coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione per ciascuno dei due impianti da realizzare a Bellolampo, a Palermo, e nell'area industriale di Catania, siti già individuati dal Piano regionale dei rifiuti.
L'importo stanziato per i due inceneritori
L'importo dell'appalto per la progettazione ammonta a quasi 22 milioni di euro, mentre altri 22,4 milioni sono previsti per l'eventuale direzione lavori. Le risorse complessivamente destinate alla realizzazione dei due impianti provenienti dall'Accordo per la coesione, stipulato a maggio 2024 tra il presidente della Regione Schifani e il presidente del Consiglio dei ministri Meloni, ammontano a 800 milioni di euro.
L'avviso pubblicato oggi indica i requisiti necessari per partecipare, sia di ordine generale sia di idoneità professionale, e fa riferimento ai protocolli di legalità, compresi quelli siglati lo scorso aprile con le Prefetture di Palermo e di Catania.
Entro quando e come presentare la domanda
Il termine per la presentazione delle richieste di chiarimento è fissato al 2 giugno, quello di ricezione delle offerte alle ore 15 del 9 giugno, mentre l'apertura delle offerte avverrà alle 15,30 dello stesso giorno. L'esecuzione della progettazione oggetto dell'appalto, che comprende anche le indagini geologiche e geotecniche sui terreni, dovrà essere consegnata dall'aggiudicatario entro 150 giorni naturali dall'avvio delle attività. A seguire, sarà la volta delle gare per la progettazione esecutiva, la costruzione e la gestione dell'opera.
Il bando di gara è consultabile sulla piattaforma "InGate" a questo link.
LENTEPUBBLICA
Non si può licenziare un lavoratore disabile senza una valida ragione.
Per licenziare un lavoratore disabile il datore di lavoro deve porre a fondamento della sua decisione una documentazione precisa, coerente e verificabile: lo sostiene la Cassazione.
Nel mondo del lavoro, la tutela contro la discriminazione rappresenta un principio cardine, che non può mai essere messo in secondo piano. A ricordarlo è la Corte di Cassazione, la quale, con l'ordinanza n. 460/2025, ha stabilito un importante precedente: il licenziamento di un lavoratore disabile non può essere giustificato unicamente da esigenze organizzative.
Il caso che ha sollevato la questione
La controversia è nata dopo il licenziamento di una dirigente, l'unica dipendente disabile di un'azienda, la quale decideva di impugnare il provvedimento. In particolare, la donna sosteneva che la vera causa del licenziamento era da ricercarsi nella sua condizione di disabilità, sopravvenuta durante il rapporto di lavoro e non nella decisione di riorganizzare il comparto aziendale, come dichiarato dal datore di lavoro.
La prima decisione dei giudici di merito
Tribunale e Corte d'Appello avevano inizialmente respinto il ricorso, ritenendo che l'eliminazione della posizione lavorativa dall'organico e la mancata sostituzione della dirigente costituissero prove sufficienti per escludere intenti discriminatori. In sostanza, per i giudici territoriali, la riorganizzazione interna era una motivazione legittima e prevalente.
Il ribaltamento della Cassazione
Diversa però la lettura della Corte di Cassazione, che ha accolto il ricorso della lavoratrice. I giudici hanno chiarito che la presenza di una disabilità - così come definita dalla normativa europea - impone al datore di lavoro un obbligo di maggiore cautela e verifica. In base al d.lgs. 216/2003, infatti, qualsiasi recesso deve essere valutato caso per caso al fine di accertare l'assenza di discriminazione, anche quando le motivazioni sembrano economiche.
Secondo la Suprema Corte, anche se un'azienda invoca una riorganizzazione interna, ciò non basta a escludere una violazione dei diritti se emergono elementi che suggeriscono una discriminazione indiretta. Le tutele previste per i lavoratori disabili prevalgono su altri interessi aziendali, poiché tutelano principi fondamentali come dignità, inclusione e parità di trattamento.
I riferimenti giuridici a tutela del lavoratore disabile
Nella sua decisione, la Cassazione ha richiamato norme fondamentali per la protezione contro i licenziamenti discriminatori e in particolare:
l'art. 4 l. 604/1966 [1], che impone limiti alle cause di licenziamento;
l'art. 15 Statuto dei Lavoratori (l. 300/1970) [2], che sancisce il divieto di discriminazioni;
l'art. 3 l. 108/1990 [3] in materia di nullità dei licenziamenti discriminatori;
la direttiva 76/207/CEE, che sancisce il principio della parità di trattamento tra uomini e donne, estesa dalla giurisprudenza anche alle disabilità.
Tutte queste disposizioni sanciscono che un licenziamento illegittimo per motivi discriminatori resta nullo, anche in presenza di altri motivi apparentemente leciti.
Cosa cambia per le aziende
Il messaggio è chiaro: quando si tratta di lavoratori con disabilità, non basta indicare una motivazione strutturale o organizzativa. Il datore di lavoro deve porre a fondamento della sua decisione una documentazione precisa, coerente e verificabile, capace di dimostrare che il licenziamento è stato deciso per ragioni concrete e non come pretesto per eludere i divieti previsti dalla legge.
È l'azienda, infatti, a dover provare l'assenza di intenti discriminatori. Questo significa non solo fornire un valido motivo, ma anche dimostrare che tale motivo non nasconde alcuna forma di pregiudizio. La trasparenza dell'intero processo decisionale è essenziale per evitare contenziosi e sanzioni.
LENTEPUBBLICA
Pause sul lavoro e buoni pasto: l'Aran chiarisce i limiti per i dipendenti pubblici.
L'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (Aran) ha recentemente chiarito un punto cruciale in materia di pause sul lavoro e diritto ai buoni pasto per i dipendenti pubblici.
Il chiarimento, contenuto in una risposta ufficiale datata 14 ottobre 2024, riguarda l'applicabilità dell'articolo 35, comma 10, del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del 16 novembre 2022, in particolare in relazione alla collocazione della pausa lavorativa.
Il quesito, avanzato da un ente locale, chiedeva se fosse possibile applicare la norma anche al personale con orario giornaliero continuato nello specifico 7 ore e 12 minuti distribuito tra mattina e pomeriggio ma non organizzato in turni. Il nodo riguardava la possibilità di spostare la pausa pranzo all'inizio o alla fine della giornata lavorativa, senza perdere il diritto al buono pasto.
Il diritto al buono pasto
Il diritto ai buoni pasto per i dipendenti pubblici si riferisce alla possibilità per questi lavoratori di ricevere un beneficio sostitutivo del servizio mensa, sotto forma di un ticket (cartaceo o elettronico) utilizzabile per l'acquisto di pasti o generi alimentari presso esercizi convenzionati.
A cosa serve il buono pasto?
Il buono pasto ha la funzione di contribuire alle spese sostenute dai lavoratori per i pasti durante l'orario di lavoro, soprattutto nei casi in cui l'amministrazione non offra direttamente un servizio mensa. È quindi un beneficio economico e sociale, pensato per tutelare il benessere dei dipendenti pubblici, in particolare quelli che svolgono orari prolungati o che rimangono in servizio oltre la fascia antimeridiana.
È un diritto soggettivo?
Non propriamente. Il buono pasto non è un diritto automatico, ma un beneficio accessorio che l'amministrazione può riconoscere secondo le proprie disponibilità finanziarie e nei limiti degli accordi contrattuali. Inoltre, anche se previsto dal contratto nazionale, la sua effettiva erogazione spesso dipende da quanto stabilito nella contrattazione integrativa decentrata.
Pause sul lavoro e buoni pasto: le regole per i dipendenti pubblici secondo l'Aran
Secondo quanto precisato dall'Aran, questa possibilità resta circoscritta esclusivamente ai dipendenti sottoposti a regime di turnazione. La normativa contrattuale, infatti, permette agli enti di prevedere tramite la contrattazione integrativa pause di durata e collocazione differenti rispetto a quelle standard (cioè non inferiori a 30 minuti), ma solo per specifiche categorie di lavoratori impiegati su turni. In questo contesto, la pausa può essere posizionata anche all'inizio o alla fine del turno, senza compromettere l'accesso al buono pasto.
La ratio della disposizione è chiaramente funzionale al mantenimento dei servizi pubblici, specialmente in ambiti dove l'interruzione dell'attività per una pausa tradizionale potrebbe compromettere la continuità delle prestazioni. Per questo motivo, l'Aran sottolinea come il riferimento esplicito a "ciascun turno di lavoro" non lasci spazio a interpretazioni estensive: il beneficio si applica solo a chi lavora secondo una turnazione formalmente riconosciuta.
Per il personale con orario flessibile o articolato su fasce giornaliere ma non turniste, dunque, resta in vigore la regola generale: la pausa deve essere collocata in modo tradizionale e avere una durata non inferiore ai trenta minuti, per poter accedere al buono pasto.
Con questo intervento, l'Aran conferma un principio importante nella gestione del tempo di lavoro nel pubblico impiego, riaffermando il legame tra turnazione e flessibilità nell'utilizzo della pausa, e fissando paletti chiari per evitare interpretazioni improprie delle norme contrattuali.
PMI.IT
Decreto PA approvato: guida alle novità su assunzioni e stipendi.
Il Senato ha approvato il Decreto PA: focus su assunzione di giovani talenti, aumenti di stipendio al personale e stabilizzazione dei precari.
Il 7 maggio 2025, il Senato ha approvato definitivamente il Decreto PA (DL 25/2025), convertendolo in legge con 99 voti favorevoli, 70 contrari e 2 astenuti, rinnovando la fiducia già concessa alla Camera lo scorso aprile. Rispetto al disegno di legge votato in Consiglio dei Ministri lo scorso febbraio, sono numerose le novità inserite nel testo del provvedimento durante il suo iter parlamentare, sia per il reclutamento dei dipendenti sia per il loro trattamento economico, mirando a rendere le pubbliche amministrazioni, centrali e locali, più moderne ed efficienti.
Decreto PA: i punti chiave della conversione in legge
Il nuovo Decreto PA (qui il testo definitivo del DDL 1468) si articola in 22 articoli e introduce le seguenti novità rispetto al DL 25/2025 in materia di reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni (Atto Senato 1468).
Reclutamento e assunzioni: nuove modalità di selezione del personale, con particolare attenzione ai giovani diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy); potenziamento del personale pubblico nelle aree colpite da eventi sismici e alluvionali.
Stabilizzazione dei precari: stabilizzazione del personale precario, con particolare riferimento a contratti di comando e personale assunto a tempo determinato.
rafforzamento degli enti locali: incremento del salario accessorio per il personale degli enti locali, al fine di ridurre il gap retributivo con le amministrazioni centrali.
Riforma dei concorsi pubblici: potenziamento della Commissione Ripam per garantire concorsi più efficienti e orientati all'individuazione di profili altamente qualificati.
Fondo straordinario da 23,2 milioni di euro destinato a finanziare interventi di prevenzione e ricostruzione nelle aree colpite da calamità naturali.
Vediamo di seguito tutte queste misure in dettaglio.
Reclutamento e assunzioni nella PA
Una delle misure più significative del Decreto PA riguarda il reclutamento di giovani talenti e l'accesso alle carriere pubbliche. In particolare, il governo ha introdotto procedure di selezione più snelle per favorire l'ingresso di giovani, con un focus particolare sui diplomati ITS (Istituti Tecnici Superiori).
In risposta alle richieste di una maggiore innovazione nelle selezioni, sono stati previsti incentivi per i concorsi pubblici che prevedano la partecipazione diretta ai processi di selezione, con l'introduzione di un sistema che favorisca l'assunzione di profili altamente qualificati.
Un altro punto fondamentale è il rafforzamento delle commissioni di concorso RIPAM con l'obiettivo di ridurre i tempi di selezione e garantire che le assunzioni siano effettuate in tempi rapidi. Questo intervento mira a snellire e accelerare l'ingresso di nuovi professionisti nel settore pubblico, riducendo il gap tra la domanda di personale qualificato e l'effettiva disponibilità di figure professionali.
Stipendi e salario accessorio ai dipendenti
Stipendi-PA
Stipendio dipendenti Enti Locali: salta tetto a salario accessorio 18 Aprile 2025
Nel Decreto sono previste anche misure economiche per il personale della pubblica amministrazione, con l'intento di equilibrare i gap retributivi tra le amministrazioni locali e quelle centrali. A tal fine, sono stati introdotti nuovi parametri per il salario accessorio, attraverso un sistema che tenga conto delle competenze specifiche di ciascun operatore pubblico, contribuendo a una gestione più equa delle risorse umane.
Parallelamente, sono state introdotte misure per garantire che i fondi pubblici siano destinati in modo efficiente alle aree con maggiore necessità di risorse, come le zone terremotate e quelle colpite da calamità naturali. In quest'ottica, il governo ha rafforzato il fondo di emergenza destinato alle aree vulnerabili, con una cifra complessiva pari a 20 milioni di euro per il biennio 2025-2026.
Digitalizzazione e servizi
Un altro aspetto centrale del Decreto è il potenziamento della digitalizzazione dei servizi pubblici, che consentirà di migliorare l'efficienza e di ridurre i tempi burocratici. Il governo ha previsto investimenti per il miglioramento delle infrastrutture digitali della PA, al fine di rendere più accessibili e trasparenti i servizi ai cittadini. Tra le misure, spicca l'introduzione di nuove piattaforme digitali per la gestione delle pratiche amministrative, che garantiranno maggiore trasparenza e accessibilità delle informazioni per i cittadini.
Le altre novità del Decreto PA
Graduatorie e reclutamento nella Scuola: per le graduatorie del personale scolastico sarà possibile visualizzare in area riservata le riserve, le precedenze e le preferenze applicate per garantire trasparenza ed equità a tutti i candidati.
Riconoscimento del Servizio Civile nei concorsi: estensione della riserva del 15% nei concorsi per il personale non dirigenziale della Pubblica Amministrazione anche a chi ha svolto il Servizio Civile Nazionale. Fino ad ora, questa riserva era limitata agli operatori volontari del Servizio Civile Universale.
Stabilizzazione insegnanti di religione cattolica: immissioni in ruolo degli insegnanti di religione cattolica con assunzione in proporzione al numero di posti banditi nei concorsi e divisione tra concorsi ordinari (30%) e straordinari (70%), nei limiti dei posti liberi e vacanti.
Malattia e comporto: equiparati i periodi di malattia da Covid a quelli di comporto, così che non vengano conteggiati come ricoveri ma possano essere considerati ai fini dell'assenza retribuita.
Fondo Edilizia scolastica: 20 milioni di euro per far fronte a esigenze urgenti e indifferibili.
CANICATTIWEB
Libero Consorzio Comunale, al via le visite istituzionali del presidente Pendolino.
Il Presidente del Libero Consorzio Comunale ha effettuato, questa mattina, alcune visite istituzionali nella città di Agrigento.Prima tappa del suo itinerario il Comandante dei Carabinieri Nicola De Tullio per poi proseguire con il Questore Tommaso Palumbo ed il Comandante della Guardia di Finanza Edoardo Moro.
Si e' trattato, come sottolineato dal Presidente, di visite di cortesia nei confronti delle maggiori istituzioni del territorio della Provincia agrigentina. Durante gli incontri sono stati affrontati diverse tematiche ed in particolare l'importanza, dopo anni di commissariamento, dell' elezione dei nuovi organi politici del Libero Consorzio ritenuti strategici in un rapporto di mediazione con il vasto territorio provinciale.
Il Presidente Pendolino, ha ritenuto, di avviare, pertanto, un rapporto di collaborazione, nell'ambito dei diversi ruoli istituzionali, allo scopo di rafforzare tutte le misure necessarie nell'interesse della comunità amministrata.Nei prossimi giorni continueranno le visite e gli incontri.
LENTEPUBBLICA
Il Consiglio di Stato sulla mancata sottoscrizione della domanda di concorso.
La sezione VII del Consiglio di Stato si pronuncia sulla mancata sottoscrizione della domanda di concorso: ecco l'analisi della recente sentenza curata dall'Avv. Maurizio Lucca.
Con la sentenza 6 maggio 2025, n. 3863 (Est. Di Carlo), i giudici censurano una clausola di un bando di concorso che non prevede - il soccorso istruttorio - nel caso di mancata sottoscrizione della domanda di ammissione.
Fatti
L'appello viene promosso contro la decisione di prime cure che non ha annullato la graduatoria per il ruolo di Vice Procuratore Onorario, approvata con la delibera del CSM.
Si lamenta la parte del bando che esclude il candidato che non sottoscriva la domanda di partecipazione, pur allegando la domanda con il documento di riconoscimento, precludendo il ricorso al soccorso istruttorio: «all'atto di formalizzare mediante procedura on line la propria domanda di partecipazione, effettuava l'upload in procedura del proprio documento d'identità... non provvedeva poi a stampare, firmare e caricare il documento con la domanda di partecipazione».
Merito
L'appello:
viene accolto;
annullata la graduatoria definitiva, limitatamente alla mancata ammissione della parte ricorrente;
annullato il bando nella parte che esclude la regolarizzazione, nonché «la mancata allegazione della copia della domanda telematica con firma autografa equivalga a mancata presentazione della stessa».
La decisione viene fondata (si richiamano precedenti analoghi) [1] sul fatto che:
l'eventuale carenza della sottoscrizione della domanda possa essere sanata, avendo piena contezza (riconducibilità) dell'identificazione del concorrente;
solo l'incertezza assoluta sulla provenienza non può essere oggetto di alcuna sanatoria;
la clausola del bando che esclude la regolarizzazione (soccorso istruttorio) della mancata sottoscrizione della domanda non risulta proporzionata, e dunque illegittima.
Ciò posto, viene costatato che la domanda è stata presentata, con l'allegato (l'upload) documento di riconoscimento, mentre non è mai stata contestata dall'Amministrazione ricevente la riferibilità della domanda alla parte ricorrente e neppure un errato caricamento, consentendo (attraverso la procedura informatica) l'identificazione del soggetto partecipante: la mancata sottoscrizione della domanda non può essere equiparata alla sua mancata domanda di partecipazione, escludendo a priori la regolarizzazione e la integrazione documentale, in difformità dal principio generale della sanabilità delle mere irregolarità.
La mancata sottoscrizione della domanda di concorso
Si giunge a concludere che una volta inserita la documentazione nel portale, l'assenza della firma autografa (il documento da allegare) avrebbe dovuto indurre l'Amministrazione alla regolarizzazione e non sic et simpliciter escludere il candidato: solo in assenza dell'identificazione del candidato (l'accertamento della riferibilità della domanda al suo autore) legittimamente si poteva operare l'esclusione.
n termini più espliciti (e anche semplici), quando la procedura informatica (mediante conferimento di credenziali) consente l'identificazione certa del candidato, la mancata sottoscrizione della domanda non pregiudica la possibilità di abbinare la domanda a quel candidato, e, quindi, la possibilità di regolarizzare la mancata sottoscrizione autografa del modulo (poi da allegare alla domanda): le clausole del bando, e la conseguente mancata regolarizzazione, sono illegittime per manifesta irragionevolezza, sproporzione e violazione del principio di ampia partecipazione.
Proiezioni
La sentenza si allinea con una costatazione di semplice lettura o comprensione in funzione del principio di identificazione che il sistema digitale consente di tracciare, con sicurezza e certezza, colui che una volta accreditato (identificato mediante credenziali o registrazione di entrata, login e password) nella piattaforma o sistema informatico vi opera.
Effettuata la procedura di accreditamento nella piattaforma di invio della domanda, il caricamento della stessa consente alla PA di individuare il candidato, associando un codice identificativo, e di verificare sempre la sua identità.
In applicazione del principio del raggiungimento dello scopo e di semplificazione che il digitale consente (peraltro anima del CAD, d.lgs. n. 82/2005), appare evidente che mediante il sistema informatico è sempre possibile desumere aliunde la paternità certa del candidato, avendo elementi univoci, idonei ad ascrivere quella domanda a quel soggetto: identificato il candidato dal sistema informatico (la c.d. piattaforma), escludere la domanda - per la mancata sottoscrizione autografa (analogica) - del modulo di partecipazione risulta all'evidenza un "non senso" giuridico, specie quando si esclude l'eventuale sua regolarizzazione (del tutto superflua per l'identificazione della persona).
Un formalismo contrario alle regole di buona amministrazione: «I rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione sono improntati ai princìpi della collaborazione e della buona fede», ex comma 2 bis, dell'art. 1, della legge n. 241/1990.
Precisazioni
A rafforzare il ragionamento, anche nelle procedure di gara è possibile escludere l'offerta solo quando vi è l'impossibilità di verificarne la sicura provenienza al suo autore: interpretazione aderente alla procedura "telematica" in una visione sostanzialistica del principio del risultato (e del soccorso istruttorio).
Invero, le piattaforme informatiche garantiscono la piena tracciabilità dei dati immessi in procedura e della tempistica del relativo trattamento; i flussi di dati inseriti dai singoli operatori partecipanti possono essere dunque integralmente controllati, garantendo un'immediata e diretta verifica della data di confezionamento dei documenti trasmessi, della loro acquisizione e di ogni eventuale tentativo di modifica; la garanzia di conservazione dell'integrità degli atti (files contenenti la documentazione amministrativa e l'offerta) è dunque insita, a monte, nelle stesse modalità telematiche di svolgimento e neppure richiederebbero, a rigore, una seduta "pubblica" per l'apertura delle offerte, già assicurata dalle dette peculiarità di svolgimento, che di fatto rendono conoscibili tutte le fasi della procedura e tutti gli atti che in essa sono confluiti, con piena garanzia di immodificabilità, segretezza e inviolabilità delle offerte [2]