AGRIGENTONOTIZIE.IT
Via alla manutenzione straordinaria di molte strade provinciali: pubblicata nuova gara
Le attività sono state reputate necessarie per riparare danni e cedimenti dei tracciati in diversi punti, che richiedono interventi per la messa in sicurezza di queste strade che collegano gli abitati di Montallegro, Cattolica Eraclea, Raffadali, Cianciana e Siculiana
Sono previsti nuovi interventi su alcune strade provinciali del comparto ovest. L'ente ha infatti pubblicato il bando di gara per l'affidamento dell'accordo quadro biennale con un solo operatore economico per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali n. 29A Montallegro-Cattolica Eraclea, n. 29B Cattolica Eraclea-Raffadali, n. 30 Cattolica Eraclea-S.S. 115-Rovine di Eraclea Minoa, n. 31 Cattolica Eraclea-Cianciana e n. 17B Raffadali (Bivio Zorba)-Siculiana (Ss 115).Le attività sono state reputate necessarie per riparare danni e cedimenti dei tracciati in diversi punti, che richiedono interventi per la messa in sicurezza di queste strade che collegano gli abitati di Montallegro, Cattolica Eraclea, Raffadali, Cianciana e Siculiana. I lavori avranno un valore complessivo di poco più di un milione e seicentomila euro. La procedura di gara verrà effettuata integralmente in modalità telematica e con inversione procedimentale, e le offerte dovranno essere presentate entro le 12 del prossimo 28 maggio dagli interessati esclusivamente per mezzo della piattaforma digitale certificata Maggioli in uso al Libero consorzio. Gli interventi dovranno essere eseguiti entro diciotto mesi dalla data del verbale di consegna dei lavori su indicazioni dei tecnici del settore infrastrutture stradali.Il bando di gara e gli allegati tecnici sono consultabili al
link: https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16020
ILSICILIA
Libero Consorzio comunale di Trapani, Quinci: "Elezioni anomale con più attenzione all'appartenenza politica che al territorio"
La partita per eleggere i presidenti dei Liberi Consorzi siciliani è stata più aperta del previsto: scontri, alleanze dell'ultima ora e vittorie impreviste. Tutte le sei province dell'Isola, escluse dunque le tre Città Metropolitane, hanno assistito ad esiti ed epiloghi che, alla fine dei conti, hanno sconvolto più i piani della politica regionale che locale. Già, perché dopo oltre dieci anni di commissariamento i territori provinciali sono nuovamente pronti a riempire un vuoto per lungo tempo non colmato. E' un po' quello che sta accadendo a Trapani, dove Salvatore Quinci, sindaco di Mazara del Vallo e sostenuto da liste civiche e dal centrosinistra, ha avuto la meglio su Giovanni Lentini, primo cittadino di Castelvetrano e candidato del centrodestra.
Proseguono dunque le interviste de ilSicilia.it ai neopresidenti. "Noi sindaci siamo molto solidali e condividiamo la fatica delle nostre comunità. Il mio collega, Giovanni Lentini, è un sindaco e una persona capace e stimato. Per tale ragione non l'ho mai visto come avversario, ma bensì come un competitore con il medesimo obiettivo: governare questa terra". Così Quinci ha ripercorso le elezioni andate in scena meno di un mese fa: "La candidatura è stata imposta dalla leadership dei patirti di centrodestra ed evidentemente non ha trovato una condivisione. O comunque questa condivisione non è stata cercata. In un'elezione anomala come questa, dove il corpo elettorale erano 377 tra sindaci e consiglieri, quindi elettori che andavano interpellati per una candidatura condivisa, noi siamo partiti dagli amministratori che sono quelli che ogni giorno si spendono e provano a tenere attivo il rapporto tra la politica e il cittadino, che ormai è usurato. Mi sono confrontato con molti miei colleghi, proponendo una candidatura che andasse fuori dagli schemi, da una contrapposizione sterile come quella tra centrodestra-centrosinistra, e che guardasse invece al territorio. Ho ricevuto tante adesioni, dalle forze politiche di centrosinistra in primis e poi dai tanti consiglieri civici, che sono la stragrande maggioranza".
"Un'elezione anomala". Non sono certamente parole a caso quelle di Quinci. A Mazara, infatti, sta svolgendo il suo secondo mandato da sindaco. Nel corso della tornata però era stato appoggiato da liste civiche e da FdI. "A Mazara Fratelli d'Italia non ha avuto dubbio. Ha fatto un percorso e poi ha deciso di schierarsi con l'amministrazione Quinci, perché ha dimostrato di saper amministrare bene la città. Ci siamo meritati la fiducia dei cittadini che hanno deciso di dare la possibilità di completare il lavoro iniziato. Quest'ultima elezione, invece, si è voluto caratterizzare con un'appartenenza politica quando invece era un'elezione prettamente amministrativa e legata al territorio". La soluzione migliore? "Avrei chiamato tutti i sindaci - ha spiegato Quinci - per decidere tutti insieme chi doveva governare in un periodo di transizione, in attesa che ritorni una legge elettorale, ma soprattutto un sistema delle province in grado di amministrare veramente i territori. Sicuramente avremmo trovato un accordo. Siamo abituati ad assumerci scelte immediate con pragmatismo e capacità di risoluzione dei problemi. Invece si è preferito caratterizzarlo come strumento politico, come uno scontro centrodestra-centrosinistra, che come poi abbiamo visto non c'è stato. Basti pensare ai casi di Siracusa e Agrigento. Questa retorica del centrodestra unito è servita solo per raccontare una battaglia di potere che guardava ben oltre le provinciali".
Si guarda adesso al futuro, tra una nota di speranza e una di preoccupazione. Tante sono infatti le incognite in attesa di capire realmente come funzionerà la nuova macchina amministrativa. "Mi aspetto il contributo di tutti, al servizio del territorio. C'è da costruire tutti insieme la nuova casa comune, come i nuovi regolamenti da adattare a questi nuovi ruoli del presidente e dell'assemblea e quindi rendere efficiente la macchina amministrativa. Poi - ha dichiarato il primo cittadino di Mazara - bisognerà riconnettere la macchina amministrativa con i cittadini. Il rapporto non si è usurato, ma interrotto e dobbiamo rimetterlo in piedi. I dirigenti dei Liberi Consorzi hanno lavorato in piena autonomia, ma è evidente che manca una guida politica che adesso è ritornata e piano piano dovrà esercitare la propria governance, mostrando una capacità di strategia e visione sul territorio".
Ma non solo. Tra i punti interrogativi c'è anche il capitolo risorse "e qui la discussione si sposta sul tavolo regionale. Ne abbiamo parlato con i colleghi delle altre province, mentre le città metropolitane hanno una vita a sé. Abbiamo la necessità di attivare un tavolo provincie, non solo con Anci o con l'unione delle province regionali della Sicilia, che è un ente da ricostituire. Un tavolo regionale per capire se la Regione, dopo aver nuovamente riattivato la presenza politica all'interno dei Liberi Consorzi, intende anche renderli efficienti. Le risorse che arrivano oggi ai Liberi Consorzi servono esclusivamente per il mantenimento degli standard esistenziali. Noi, invece, abbiamo bisogno di tornare a dare risposte alle istanze dei nostri cittadini".
Tanti sono i temi che attanagliano la provincia di Trapani. A soffrire sono diversi comparti tra cui quello della pesca. Una piaga che Quinci conosce molto bene da sindaco di Mazara del Vallo, storico borgo marinaro principalmente legato alla pesca del celebre gambero rosso. "Oggi il settore della pesca attraversa un momento di difficoltà. Da tempo la produzione si è ridotta, manca il pesce e questo è effetto anche del cambiamento climatico. Da una parte c'è la pesca d'altura, come quella del gambero. La flotta di Mazara ha bisogno di risposte specifiche, non tanto in sostegni e aiuti, ma in tema di politiche industriali: investimenti per l'innovazione, innovazione tecnologica a bordo dei pescherecci, l'innovazione nel modo di fare impresa e la carenza di personale che dovrebbe andare a formare gli equipaggi, oggi non ci sono più giovani pronti a fare una professione così usurante e così poco remunerante".
Se da un lato ci sono settori, anche come quello della piccola pesca, che soffrono e per i quali "occorrerebbe introdurre dei meccanismi che vadano incontro a una logica di produzione non esclusivamente di sussidio", dall'altro ve ne sono alcuni come quello delle tonnare che grazie al "sistema delle quote tonno, nel tempo, ha dato prova di essere efficiente e in grado di garantire sia la produttività sia la reddittività delle imprese".
Problemi che saranno tutti al centro di un evento che si svolgerà a Mazara dal 29 al 31 maggio, dove prenderanno parte i ministri Lollobrigida e Musumeci, i ministri di Libia e Malta e due viceministri dell'area del Maghreb "per discutere sui temi della produzione e della sopravvivenza del settore nel Canale di Sicilia. E' un incontro rilevante il cui obiettivo è immaginare la visione e le strategie migliori per lo sviluppo e la produzione del settore della pesca in quest'area così importante per il Mediterraneo". Dunque un momento importante di riflessione non solo per la sola Mazara o la sola provincia di Trapani, ma anche per tutta la Sicilia.
"E' un settore strategico - ha concluso Quinci - che ha sempre avuto poca attenzione. Il tema vero è legato all'alimentazione. Se il nostro Paese smette di produrre e continua a produrre sempre meno, quale pesce porteremo sulle nostre tavole? Quello importato dall'Asia, la cui qualità è da dimostrare con standard che sono imparagonabili a quelli del sistema Italia, che invece mostra una tutela piena al consumatore?".
GRANDANGOLO
Incendi: piu' squadre e piu' mezzi contro i roghi in Sicilia.
Parte giovedi' la campagna antincendio della Regione siciliana.
Rafforzamento delle squadre e degli strumenti per la lotta ai roghi boschivi: con questi presupposti parte giovedi' la campagna antincendio della Regione siciliana, come prevede il decreto dell'assessore al Territorio e ambiente, Giusi Savarino. "La salvaguardia del nostro patrimonio ambientale e' una priorita' assoluta per il mio governo - dice il presidente della Regione, Renato Schifani - quest'anno abbiamo investito risorse e competenze per garantire una risposta ancora piu' tempestiva ed efficace agli incendi. La prevenzione e il contrasto ai roghi richiedono uno sforzo corale, per questo abbiamo rafforzato la collaborazione con tutte le forze in campo e predisposto una sala operativa unificata che coordinera' ogni intervento sul territorio". Come spiega l'assessore Savarino "ci sara' un controllo piu' capillare del territorio. Per questo abbiamo ampliato la convenzione con i vigili del fuoco e quella con i carabinieri. In particolare, i militari dell'Arma potranno usare potenti droni in grado di operare anche in condizioni di forte scirocco per attivita' di monitoraggio e per individuare eventuali piromani e, in questa direzione, sara' fatto anche un ampio uso di telecamere e termocamere. Sono state aumentate le squadre antincendio a Pantelleria, a protezione del Parco, e ad Agrigento, in considerazione del maggiore afflusso di turisti per l'anno della Capitale della cultura italiana". Una nuova organizzazione dei direttori delle operazioni di spegnimento (Dos), con turnazioni su base regionale e comprensoriale, permettera' di garantire una copertura totale e continua del territorio. "Inoltre - aggiunge Savarino - stiamo sollecitando gli organi preposti come Comuni, Province e Anas a rispettare e far rispettare le ordinanze per la pulizia delle sterpaglie ai privati proprietari dei terreni. Infine, lanciamo un appello ai cittadini affinche' segnalino al 1515 ogni principio di incendio e chi appicca il fuoco: il 98 per cento dei roghi, infatti, e' dovuto alla mano dell'uomo ma per fortuna oggi sempre piu' spesso questi delinquenti vengono individuati e arrestati".
LENTEPUBBLICA
Trasferte dipendenti enti locali: chiarimenti su orario di lavoro e "tempo di viaggio".
Un recente chiarimento dell'ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) interviene sul tema delle trasferte per i dipendenti degli enti locali, offendo chiarimenti sulle regole legato all'orario di lavoro e al "tempo di viaggio".
Quando un dipendente pubblico partecipa a un corso di formazione organizzato dalla propria amministrazione, si pone spesso la questione di come debba essere inquadrato il tempo impiegato per tale attività, soprattutto se si svolge lontano dalla sede abituale di servizio.
Il parere dell'ARAN 34199 interviene proprio su questo tema, fornendo indicazioni utili per orientare l'interpretazione del contratto collettivo nazionale.
Alla base del quesito posto all'Agenzia, vi è la necessità di comprendere se il tempo impiegato per partecipare a corsi di aggiornamento possa essere conteggiato come orario di servizio e se il tragitto per raggiungere la sede del corso, nel caso in cui questa non coincida con la consueta sede lavorativa, rientri o meno nel cosiddetto "tempo di lavoro".
Trasferte dipendenti enti locali: chiarimenti su orario di lavoro e "tempo di viaggio"
Il punto di partenza, chiarisce ARAN, è l'articolo 55 del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro sottoscritto il 16 novembre 2022, che disciplina la partecipazione dei dipendenti pubblici, nello specifico di quelli appartanenti al comparto delle Funzioni Locali, ad attività formative promosse dall'amministrazione.
Secondo il comma 6 di tale articolo, il personale che prende parte a corsi di formazione programmati o comunque disposti dall'ente viene considerato, a tutti gli effetti, in servizio. Questo significa che la presenza a tali eventi non costituisce un'assenza dal lavoro, ma è parte integrante dell'attività lavorativa.
Tuttavia, le cose si complicano nel momento in cui la formazione si tiene in un luogo diverso dalla sede usuale. In questi casi, entra in gioco l'articolo 57 dello stesso contratto, che regola le trasferte. Questa norma prevede una serie di condizioni che, se rispettate, consentono di riconoscere il trattamento economico e giuridico previsto per i lavoratori inviati temporaneamente in altra località per esigenze di servizio.
L'aspetto più delicato riguarda il cosiddetto "tempo viaggio", cioè le ore impiegate per raggiungere il luogo in cui si svolge il corso. Su questo punto, ARAN richiama il terzo comma dell'articolo 57, dove si specifica che il tragitto non è automaticamente equiparato all'orario lavorativo. In linea generale, infatti, il tempo speso per spostarsi da un luogo all'altro non viene considerato prestazione lavorativa. Tuttavia, esistono delle eccezioni: il contratto ammette che, per alcune tipologie di incarichi, il tempo impiegato per gli spostamenti possa essere riconosciuto come lavoro effettivo.
Sta dunque alla singola amministrazione, nel rispetto del contratto collettivo, individuare quei casi specifici in cui il "tempo viaggio" può essere assimilato al tempo di servizio. La valutazione deve tenere conto delle caratteristiche delle mansioni svolte e delle esigenze organizzative, e non può essere generalizzata.
L'impatto sulle amministrazioni
Questo orientamento lascia spazio a una certa autonomia gestionale da parte degli enti pubblici, i quali dovranno regolarsi in modo coerente con le disposizioni contrattuali e con i principi di equità e trasparenza. È importante ricordare che la formazione professionale, specialmente quando prevista direttamente dall'amministrazione, è parte integrante del percorso lavorativo e riveste un ruolo fondamentale nel garantire la qualità dei servizi offerti ai cittadini.
Va inoltre sottolineato che la distinzione tra tempo di formazione e tempo di viaggio non è solo una questione tecnica o burocratica. Essa incide concretamente sul trattamento economico del dipendente, sul computo delle ore lavorative settimanali e sulla corretta applicazione delle normative in tema di orario di lavoro e riposo. Una gestione disattenta o non uniforme potrebbe generare disuguaglianze di trattamento tra i lavoratori o, peggio ancora, contenziosi con l'amministrazione.
Alla luce di quanto sopra, è evidente l'importanza che le amministrazioni pubbliche forniscano linee guida chiare al proprio personale, definendo con precisione le condizioni in cui una trasferta legata alla formazione possa includere anche il tempo di viaggio tra le ore lavorate. In mancanza di indicazioni puntuali, il rischio è quello di creare incertezze applicative che vanno a discapito sia dei lavoratori che della stessa efficienza amministrativa.
Le conclusioni dell'ARAN
Il chiarimento offerto da ARAN non introduce nuove norme, ma aiuta a interpretare in modo più coerente e uniforme quanto già previsto dal contratto nazionale. Ribadisce inoltre il principio secondo cui ogni amministrazione deve muoversi all'interno del perimetro contrattuale, adottando scelte organizzative che rispettino la normativa e tutelino al tempo stesso i diritti dei lavoratori.
In un contesto in cui la formazione continua assume un ruolo strategico per il buon funzionamento della macchina pubblica, l'adozione di criteri chiari e condivisi sul riconoscimento del tempo impiegato per la partecipazione ai corsi rappresenta un passaggio fondamentale. È quindi auspicabile che le amministrazioni si dotino quanto prima di regolamenti interni aggiornati, capaci di offrire certezze interpretative e di valorizzare l'impegno del personale anche al di fuori delle sedi consuete di lavoro.
LENTEPUBBLICA
PNRR e Piani Urbani Integrati: nuove checklist per i soggetti attuatori.
Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali (DAIT) del Ministero dell'Interno ha comunicato l'aggiornamento, nell'ambito del PNRR, delle checklist rivolte ai soggetti incaricati di realizzare gli interventi previsti nell'ambito dei Piani Urbani Integrati (PUI).
Si tratta di strumenti operativi fondamentali per l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per gli interventi previsti in una delle misure chiave per la rigenerazione delle città italiane.
L'iniziativa del Ministero si inserisce in un più ampio sforzo di trasparenza e controllo che accompagna l'attuazione del PNRR, assicurando il corretto impiego dei fondi e rafforzando la capacità amministrativa degli enti coinvolti.
Le modifiche introdotte dal Ministero dell'Interno si concentrano in modo specifico su una serie di allegati tecnici fondamentali per la corretta attuazione di due importanti linee di investimento previste nella Missione 5, Componente 2 del PNRR, dedicata all'inclusione sociale e alla coesione territoriale.
Scopriamo dunque quali sono tutte le novità.
PNRR e Piani Urbani Integrati: nuove checklist per i soggetti attuatori
Nel dettaglio, è stato aggiornato l'Allegato 2, che riguarda la verifica delle procedure di affidamento, ovvero il controllo che le gare per l'assegnazione di lavori, servizi e forniture siano svolte nel rispetto delle normative in materia di trasparenza, concorrenza e legalità. Questo documento aiuta i soggetti attuatori a garantire che gli appalti pubblici siano gestiti correttamente, evitando errori procedurali che potrebbero compromettere il finanziamento o rallentare la realizzazione degli interventi.
Parallelamente, è stato rivisto anche l'Allegato 4, che si occupa della verifica dell'ammissibilità delle spese. Questa checklist serve a valutare se le uscite sostenute rientrano tra quelle previste e autorizzabili dal programma europeo. Include, ad esempio, controlli su voci di spesa, documentazione fiscale e rispetto delle tempistiche, assicurando che i fondi pubblici risultino utilizzati in modo conforme agli obiettivi del PNRR.
Questi due allegati risultano aggiornati sia per l'Investimento 2.1, che finanzia progetti di rigenerazione urbana finalizzati a ridurre fenomeni di marginalità e degrado sociale, sia per l'Investimento 2.2, dedicato ai Piani Urbani Integrati (PUI). Questi ultimi rappresentano interventi articolati e multidimensionali per la riqualificazione delle città, in cui si combinano misure infrastrutturali, iniziative sociali e azioni per lo sviluppo economico locale.
In aggiunta, risulta modificato anche l'Allegato 3, una checklist di autocontrollo che consente ai soggetti attuatori di effettuare in autonomia un controllo di merito sulle spese sostenute. Questo strumento, inserito nel manuale per la rendicontazione e il monitoraggio dei PUI finanziati attraverso il Fondo di Fondi della Banca Europea per gli Investimenti (BEI), serve a prevenire irregolarità e a facilitare l'attività di verifica da parte delle autorità competenti.
Il motivo di questi aggiornamenti
Questi aggiornamenti rispondono alla necessità di rafforzare il presidio amministrativo lungo tutto il ciclo di vita degli interventi: dalla progettazione iniziale alla spesa effettiva, fino alla rendicontazione finale. Le checklist non solo semplificano il lavoro degli enti coinvolti, ma costituiscono anche un presidio fondamentale per garantire correttezza, tracciabilità e trasparenza nell'uso delle risorse pubbliche. Inoltre, sono uno strumento indispensabile per monitorare il rispetto dei target e delle milestone stabiliti dall'Unione Europea, il cui raggiungimento è condizione necessaria per l'erogazione dei fondi PNRR.
LENTEPUBBLICA
Concorsi pubblici, anche il merito sportivo entra tra i titoli valutabili.
Con l'approvazione definitiva del cosiddetto decreto PA, il Parlamento introduce una novità significativa nel sistema di selezione del personale per la Pubblica Amministrazione: nei concorsi pubblici potrà essere preso in considerazione anche il merito sportivo.
Una scelta che punta a valorizzare l'esperienza agonistica di alto livello, riconosciuta dal CONI o dalle federazioni sportive, come elemento utile all'attività nella Funzione Pubblica.
Con questa apertura al mondo dello sport, la Pubblica Amministrazione sembra voler compiere un passo verso una valutazione più ampia e articolata delle esperienze personali, riconoscendo che la formazione di un buon dipendente pubblico può passare anche da percorsi non convenzionali, come quello sportivo.
Concorsi pubblici, adesso anche il merito sportivo tra i titoli valutabili
La novità introdotta all'articolo 4, comma 9-septies del decreto legge sulla Pubblica Amministrazione segna un cambiamento significativo nel modo in cui vengono valutati i candidati nei concorsi pubblici. La disposizione stabilisce che, nella formazione delle graduatorie per l'assunzione di personale nelle amministrazioni statali, regionali - incluse quelle a statuto speciale - e locali, potrà essere considerato anche il merito sportivo come elemento utile ai fini della selezione, a condizione che sia pertinente rispetto al profilo professionale oggetto del bando.
Si tratta di un ampliamento del concetto di "titolo valutabile", ovvero di quegli elementi extra-curriculari che possono incidere positivamente sul punteggio finale del candidato. In particolare, viene riconosciuta la possibilità di includere nella valutazione titoli legati all'attività sportiva di alto livello, come la partecipazione a competizioni nazionali o internazionali, purché queste esperienze siano state certificate da organismi ufficiali come il CONI o le federazioni sportive nazionali.
Questo tipo di riconoscimento non va a sostituire i criteri classici - come i titoli di studio, le abilitazioni professionali o l'esperienza lavorativa - ma li integra. In altre parole, chi ha un passato da atleta potrà vedersi riconosciuto un valore aggiuntivo nella valutazione complessiva, se le competenze sviluppate attraverso lo sport risultano coerenti con le funzioni richieste dal ruolo per cui si concorre.
La ratio della norma è quella di valorizzare competenze trasversali che, pur non essendo tecniche, sono ritenute essenziali per il lavoro nella Pubblica Amministrazione. Disciplina, perseveranza, capacità di lavorare in squadra, gestione dello stress e orientamento al risultato sono tutte caratteristiche maturate attraverso la pratica sportiva ad alto livello e considerate sempre più centrali anche nei contesti organizzativi pubblici.
Si resta in attesa di maggiori dettagli per l'attuazione
Tuttavia, la norma si presenta come una cornice generale che necessita di un intervento normativo successivo per essere pienamente operativa. In particolare, si attende un decreto attuativo che definisca in maniera chiara e uniforme:
I criteri di congruità tra il titolo sportivo e il profilo messo a concorso, per evitare valutazioni arbitrarie o eccessivamente soggettive;
Le modalità di certificazione dei risultati sportivi, che dovranno necessariamente essere validati da enti riconosciuti a livello nazionale o internazionale;
I punteggi da attribuire a ciascuna tipologia di riconoscimento sportivo, così da rendere trasparente l'impatto effettivo sul punteggio totale di ciascun candidato.
Senza questi chiarimenti, resta il rischio di applicazioni difformi da parte delle diverse amministrazioni, con possibili ricorsi o contenziosi.
Per questo, sebbene la norma rappresenti un'apertura importante verso la valorizzazione di esperienze non tradizionali, la sua efficacia concreta dipenderà dall'emanazione tempestiva e precisa delle regole attuative.
I parametri indicativi in una proposta di legge del 2o23?
Per capire meglio come funzionerà il meccanismo molti quotidiani hanno citato una proposta di legge del 2023, presentata da due deputati della Lega, Gianpiero Zinzi e Giacomo Boffi, che mira a definire con maggiore precisione i criteri per l'attribuzione dei punteggi legati al merito sportivo nei concorsi pubblici. Il testo di questa proposta normativa, composto da tre articoli, introduce un sistema di valutazione dettagliato e differenziato in base al tipo di riconoscimento sportivo ottenuto.
In base alla proposta, una medaglia d'oro olimpica vale quanto un'abilitazione professionale, con un corrispettivo di 12 punti. Le eventuali medaglie d'oro successive attribuirebbero punteggi equiparabili a quelli previsti per un master universitario di primo livello. L'argento olimpico, invece, sarebbe equiparato al valore di una pubblicazione scientifica, mentre il bronzo e le medaglie d'oro nei campionati mondiali assoluti, individuali o di squadra, varrebbero come titoli di servizio di alta qualità. Il sistema prevede anche limiti massimi di cumulabilità per ciascuna categoria di merito.
La proposta chiarisce inoltre che la normativa si applicherebbe a tutti i concorsi banditi dalle amministrazioni pubbliche, comprese le regioni a statuto speciale.
Ovviamente, ribadiamo, questo testo è rimasto come mera proposta normativa mai attuata.
Resta ovviamente ora da vedere come sarà disciplinata concretamente l'attuazione di questo principio e se la proposta della Lega resterà il riferimento normativo sui cui applicare le regole per tutti i concorsi futuri.
LENTEPUBBLICA.IT
Vietata la geolocalizzazione dei dipendenti in smart working
Con il provvedimento 135 del 13 marzo 2025, il Garante per la protezione dei dati personali ha dichiarato illecita la geolocalizzazione dei dipendenti in smart working: ecco tutti i dettagli.Secondo l'Autorità è vietato il trattamento dei dati di geolocalizzazione dei lavoratori in modalità agile da parte dell'Azienda regionale per lo sviluppo e i servizi in agricoltura (ARSAC), ribadendo in modo netto i limiti all'impiego di strumenti di controllo a distanza nel contesto del lavoro agile.Indice dei contenuti
Il caso ARSAC e l'uso dell'app "Time Relax"Il procedimento trae origine da un reclamo di una dipendente dell'ARSAC, geolocalizzata tramite l'applicazione "Time Relax" nel corso della sua prestazione lavorativa in smart working. L'app, utilizzata per registrare le timbrature di entrata e uscita, raccoglieva contestualmente le coordinate GPS del dispositivo impiegato dal lavoratore, associandole al codice identificativo, alla data, all'ora e al tipo di timbratura.
L'informazione così raccolta era stata utilizzata per verificare la corrispondenza del luogo di lavoro con quanto previsto dall'accordo individuale di smart working e ha costituito la base per un procedimento disciplinare nei confronti della dipendente.In parallelo, il Dipartimento della Funzione Pubblica ha segnalato all'Autorità la prassi potenzialmente lesiva dell'azienda, portando all'avvio dell'istruttoria del Garante.
TELEACRAS.IT
Sicilia, inizia la campagna antincendio. Più protezione per Agrigento.
Inizia giovedì prossimo 15 maggio la campagna antincendio della Regione Siciliana, come dispone il decreto firmato dall'assessore a Territorio e ambiente, Giusi Savarino, che afferma: "Il territorio sarà controllato capillarmente. Abbiamo ampliato la convenzione con i vigili del fuoco e con i carabinieri, che potranno usare potenti droni in grado di operare anche in condizioni di forte scirocco per attività di monitoraggio e per individuare eventuali piromani, contro cui saranno usate anche telecamere e termocamere. Sono state aumentate le squadre antincendio a Pantelleria e ad Agrigento, in considerazione del maggiore afflusso di turisti per l'anno della Capitale della cultura italiana. Inoltre sollecitiamo gli organi preposti come Comuni, Province e Anas ad obbligare al rispetto delle ordinanze per la pulizia delle sterpaglie ai privati proprietari dei terreni. Infine lanciamo un appello ai cittadini affinché segnalino al 1515 ogni principio di incendio e chi appicca il fuoco: il 98 per cento dei roghi, infatti, è dovuto alla mano dell'uomo, ma per fortuna oggi sempre più spesso tali delinquenti sono individuati e arrestati".