agrigentooggi.it
Nuovi lavori su strade provinciali dell'Agrigentino: pubblicato il bando di gara
Sono previsti nuovi interventi su alcune strade provinciali del comparto ovest della provincia di Agrigento. E' stato infatti pubblicato sulla home page www.provincia.agrigento.it il bando di gara per l'affidamento dell'accordo quadro biennale con un solo operatore economico per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali 29A Montallegro-Cattolica Eraclea; 29B Cattolica Eraclea-Raffadali; 30 Cattolica Eraclea-Statale 115-Rovine di Eraclea Minoa; 31 Cattolica Eraclea-Cianciana e 17B Raffadali (Bivio Zorba)-Siculiana (Statale 115).I tecnici del settore infrastrutture stradali hanno infatti rilevato danni e cedimenti dei tracciati in diversi punti, che richiedono interventi per la messa in sicurezza di queste strade che collegano gli abitati di Montallegro, Cattolica Eraclea, Raffadali, Cianciana e Siculiana.La procedura di gara verrà effettuata integralmente in modalità telematica e con inversione procedimentale, e le offerte dovranno essere presentate entro le ore 12 del prossimo 28 maggio 2025 dagli interessati esclusivamente per mezzo della piattaforma digitale certificata Maggioli in uso al Libero Consorzio, L'appalto ha un importo complessivo di 1.680.000 euro più Iva (compresi 50.400 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso), finanziati da fondi statali destinati al miglioramento della rete viaria secondaria.Gli interventi dovranno essere eseguiti entro diciotto mesi dalla data del verbale di consegna dei lavori su indicazioni dei tecnici del settore infrastrutture stradali. Le offerte telematiche saranno aperte alle ore 8:30 del 29 maggio 2025 nella sala gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (Via Acrone, 27 - Agrigento.
Il bando di gara e gli allegati tecnici sono consultabili al link:
https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16020
lasicilia.it
Regione, la "manovrina" da 50 milioni approvata dalla Commissione Bilancio Ars.
I dettagli
La variazione di bilancio finanzia soprattutto la sanità convenzionata, prevede 5 milioni per il contrasto alla povertà, altrettanti per l'emergenza siccità e contributi ai piccoli aeroporti e alle imprese
Con una seduta lampo, la commissione Bilancio dell'Ars ha approvato la cosiddetta "manovrina" da 50 milioni di euro, rispettando il timing dei lavori concordati in capigruppo. Il documento era approdato nelle commissioni dell'Assemblea regionale siciliana lo scorso 7 maggio, ma del provvedimento si parla già da oltre un mese: lo scorso 22 marzo il presidente della Regione siciliana Renato Schifani aveva annunciato "a sorpresa" la manovra a margine del convegno organizzato dai gruppi parlamentari di Forza Italia e dalla delegazione italiana al Parlamento europeo sui temi della riforma della Giustizia, per poi illustrarla pochi giorni dopo.Cosa c'è dentroL'impianto della manovra da allora, non è stato stravolto: dentro (15 i milioni di euro) i fondi per la sanità privata convenzionata, e spazio anche al rifinanziamento, con 5 milioni, della cosiddetta "legge sulla povertà" fortemente voluta da Sant'Egidio. Cinque anche i milioni destinati alla crisi idrica. Quattro milioni sono invece destinati al "fondo rotativo per la progettualità" destinato alla "razionalizzazione e accelerazione della spesa per investimenti pubblici, con particolare riguardo alla realizzazione degli interventi che siano ammessi a finanziamento a valere sulle risorsedella Politica unitaria di coesione", e che prevede anche l'istituzione di un nuovo capitolo su "Tutela, valorizzazione e recupero ambientale". Restano inoltre, con 2 milioni di euro per il 2025 5 6,5 per il prossimo biennio, le riduzioni alle addizionali comunali per consentire la "continuità territoriale" a vantaggio dei piccoli aeroporti, con la norma che esclude gli scali (Catania e Palermo) con oltre 5 milioni di passeggeri. All'interno inoltre misure "Misure per accrescere la competitività delle PMI sui mercati nazionale ed estero", l'erogazione di un contributo basato su Isee per "Norme per "agevolare l'accesso alla tutela giustiziale amministrativa".
LIVESICILIA
Ars, approvata in commissione Bilancio la manovrina da 50 milioniLa soddisfazione del governatore Schifani: responsabilità e coesione dalla maggioranza
PALERMO - Con una seduta lampo, la commissione Bilancio dell'Ars ha approvato la manovrina da 50 milioni di euro, rispettando il timing dei lavori concordati in capigruppo.
"Esprimo grande soddisfazione per l'approvazione in commissione Bilancio all'Assemblea regionale siciliana della manovrina finanziaria presentata dal mio governo - ha detto il governatore Renato Schifani -. Desidero rivolgere un sincero apprezzamento a tutta la Commissione per il lavoro svolto, e in particolare al presidente Daidone per la conduzione equilibrata e puntuale dei lavori".
"Un sentito ringraziamento - prosegue - va anche alla maggioranza, che ha dimostrato senso di responsabilità e coesione, condividendo l'intero testo del governo. Questo clima di confronto sereno e costruttivo rappresenta un elemento prezioso, che potrà permetterci, già nelle prossime fasi, di ampliare il disegno di legge originario con ulteriori misure volte a favorire la crescita economica del nostro territorio, l'incremento dei livelli occupazionali e una visione strategica di lungo periodo. Nei prossimi giorni - conclude - mi riservo di incontrare tutti i partiti della maggioranza, con l'obiettivo di condividere un percorso comune in vista dei lavori d'Aula".
La manovrina sarà incardinata in aula martedì prossimo. Nella seduta di questo pomeriggio l'Ars ha discusso interrogazioni e interpellanze della rubrica istruzione e formazione, alla presenza dell'assessore Mimmo Turano.
CANICATTIWEB
Torna in Sicilia la "Notte Europea dei Musei": tanti luoghi della cultura aperti al pubblico
Sabato 17 maggio musei, parchi archeologici e siti culturali saranno aperti eccezionalmente in orario serale, con ingresso simbolico a solo 1 euro. La Regione Siciliana partecipa anche quest'anno alla 'Notte europea dei musei', l'iniziativa promossa da Unesco, Consiglio d'Europa e Icom (International Council of Museums).
"Sosteniamo di buona lena questa iniziativa - commenta l'assessore regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - convinti che arte e cultura rappresentino sempre occasioni di aggregazione e conoscenza. Desidero rivolgere un appello ai giovani affinché sfruttino quest'occasione per trascorrere un sabato sera alternativo ai numerosi divertimenti che offre la città".
Di seguito, le strutture museali siciliane che aderiscono all'iniziativa "Notte europea dei musei". Per maggiori informazioni su orari e dettagli consultare i singoli siti web dei musei:
Agrigento: Museo archeologico regionale "Pietro Griffo".
Catania: Anfiteatro Romano.
Enna: Villa romana del Casale a Piazza Armerina; Palazzo Trigona della Floresta; Museo archeologico di Aidone; Museo archeologico di Palazzo Varisano.
Messina: Museo regionale Accascina Messina, dalle 20 alle 23; Antiquarium di Milazzo, dalle 20 alle 23 con ingresso libero; Area archeologica di Tindari, percorso lungo il decumano superiore dalle 20 alle 23; Terme romane di Bagnoli (Capo d'Orlando), dalle ore 20 alle 23 con ingresso libero; Halaesa Arconidea (Tusa) Antiquarium, Lapidarium e Chiesa di S. Maria delle Palate, dalle ore 20 alle 23.
Palermo: Antiquarium e museo "Pirro Marconi" di Himera (con intrattenimento musicale); Antiquarium di Solunto; Antiquarium di Monte Iato; Museo archeologico della Valle dell'Eleuterio presso il Castello Beccadelli Bologna; Terme arabe di Cefalà Diana; Galleria regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis; Museo archeologico regionale Antonino Salinas; Museo regionale d'Arte Moderna e Contemporanea Palazzo Belmonte Riso; Museo regionale Palazzo d'Aumale di Terrasini; Chiostro dei Benedettini di Monreale; Chiostro di San Giovanni degli Eremiti.
Ragusa: Museo archeologico Ibleo; Convento della Croce (Scicli).
Siracusa: Museo archeologico regionale "Paolo Orsi".
Trapani: Ipogeo di Crispia Salvia (con visite didattiche guidate); Museo del Parco archeologico di Lilibeo Marsala; Parco archeologico di Segesta, dalle 19.30 alle 22.30.
Ulteriori informazioni sulla "Notte europea dei musei" sono disponibili anche sul portale del Ministero della Cultura.
SICILIATV
Due spiagge agrigentine tra le mete balneari più amate d'ItaliaNino RavanàQuattro spiagge siciliane risultano tra le eccellenze più amate d'Italia. Sono la Scala dei Turchi di Realmonte, Cefalù, l'Isola dei Conigli a Lampedusa e Scalo Maestro a Marettimo. A questo si aggiunge il prestigioso traguardo di Messina, prima città metropolitana d'Italia a ottenere la Bandiera Blu.
"Un risultato che premia il lavoro dei Comuni e della regione siciliana - afferma l'assessore regionale Giusi Savarino -. L'assessorato territorio e ambiente, grazie a interventi strutturali come il bando per la pulizia degli arenili, l'avviso per la riqualificazione del demanio di pregio e l'estensione dei Piani di utilizzo delle aree demaniali da 1 a 52 , ha attivato misure per una pianificazione e valorizzazione ecosostenibile del litorale".
"I provvedimenti sui balneari favoriscono investimenti, occupazione e valorizzazione delle risorse locali, nel rispetto delle normative ambientali. Parallelamente, prosegue l'impegno per potenziare i sistemi di depurazione, al fianco del commissario Fatuzzo, abbiamo autorizzato opere fondamentali per la qualità delle acque e la tutela delle coste. Stiamo ponendo le condizioni per avere un riscontro anche migliore l'anno prossimo", conclude Savarino.
LENTEPUBBLICA
TFR/TFS: i ritardi che costano caro ai dipendenti pubblicidi Marco De Gregorio Più volte, sulle nostre pagine, abbiamo affrontato l'annoso tema dei ritardi nell'erogazione di TFR/TFS dei dipendenti pubblici. Ritardi che, spesso e volentieri, possono raggiungere anche i 7 anni, con inevitabili danni economici.
Per capirci meglio: per un lavoratore con un reddito di 30.000 euro che ha lasciato il servizio il 30 novembre 2022 e un Tfs stimato di 86.000 euro, la perdita complessiva risulta pari a 17.958 euro. Tale perdita sale a 25.310 euro per chi percepiva un salario di 40.000 euro e un Tfs di 114.667 euro, mentre chi guadagnava 60.000 euro e con un Tfs di 172.000 euro registra una perdita totale di 41.290 euro. Per un ulteriore approfondimento sull'argomento, potete consultare questo approfondimento.
La denuncia del CIV: su TFR/TFS dei dipendenti pubblici ritardi sistemici e carenze organizzative
Ebbene, proprio sul punto si è espresso il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell'INPS, con la propria "Relazione di verifica per l'anno 2024", pubblicata in data 13 maggio 2025.
Nel documento, il CIV esamina in modo critico l'andamento delle procedure relative alla liquidazione del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) da parte dell'INPS, ponendo l'accento sul perdurare di ritardi sistemici, sugli oneri aggiuntivi derivanti dagli interessi di mora e sulla necessità di riforme procedurali, digitali e organizzative.
Giacenze in aumento e rivalse automatizzate: un sistema sotto pressione
La maggiore criticità attiene al tema degli interessi di mora e delle giacenze, più volte segnalato dal CIV - si segnala, in particolare, la deliberazione n. 2 del 23 gennaio 2024 - e dal Collegio dei Sindaci, che nel verbale n. 13 del 4 aprile 2024 ha evidenziato un peggioramento della situazione rispetto al trimestre precedente.
Proprio la crescita delle giacenze ha reso necessario un maggiore ricorso alle azioni di rivalsa nei confronti delle Amministrazioni inadempienti, rese più rapide grazie all'utilizzo dell'applicativo "rivalse", che consente un avvio semiautomatico delle richieste. Le azioni di recupero, infatti, sono quadruplicate, passando da 558 nel 2023 a 2.071 nel 2024.
Tuttavia, per affrontare efficacemente questa complessa situazione, resta fondamentale disporre di dati certi e dettagliati sull'intero processo produttivo delle liquidazioni, con una distinzione chiara tra prime liquidazioni e riliquidazioni e con indicatori precisi su giacenze, tempi di lavorazione e deflussi.
Le soluzioni parziali: gruppi di lavoro, digitalizzazione e formazione del personale
In tal senso, il CIV ha chiesto, con la già citata deliberazione n. 23/2024, la creazione di gruppi di lavoro a livello nazionale e territoriale, con l'obiettivo specifico di definire e gestire le pratiche giacenti. È stato quindi istituito un Gruppo di lavoro con finalità meramente analitiche e non operative, escludendo dunque lo smaltimento delle pratiche, compito rimasto in capo alle sedi territoriali. Al momento però, non sono stati resi noti gli esiti delle attività svolte da questo Gruppo.
Per rafforzare le attività di monitoraggio, l'Istituto ha inoltre identificato nell'applicativo MO.RE.DI. uno strumento essenziale per il controllo costante dell'andamento delle liquidazioni, anche attraverso nuove funzionalità che permetteranno, nel 2025, una rappresentazione più articolata dei flussi legati a TFS e TFR. Il "cruscotto gestionale", integrato con alert in prossimità delle scadenze di pagamento, dovrà fornire informazioni disaggregate e territoriali, oltre a rendere più agevole il monitoraggio delle azioni di rivalsa e delle motivazioni che determinano il pagamento degli interessi legali.
Altro punto riguarda la formazione del personale, ambito in cui, di recente, l'INPS ha investito parecchio, con interventi mirati a valorizzare le competenze esistenti e formare i nuovi assunti, in linea con le indicazioni del CIV.
Allo stesso tempo, si è lavorato per rafforzare la rilevanza delle prestazioni di fine servizio e fine rapporto nel Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, come strumento di monitoraggio produttivo e di gestione degli oneri lavorativi.
La riforma mancata e il contenzioso in crescita
Nonostante i numerosi progetti avviati, il CIV ha più volte ribadito la necessità di un progetto speciale organico, volto a ridurre concretamente i tempi di erogazione delle prestazioni, anche attraverso forme di anticipazione. Tale progetto, tuttavia, non è stato ancora elaborato.
I fattori che incidono sui ritardi - come le carenze organizzative, la disponibilità di personale e il completamento delle implementazioni tecnologiche - restano tuttora determinanti.
A complicare ulteriormente il quadro, vi è l'aumento delle diffide da parte degli iscritti che, in seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n. 130/2023, richiedono il pagamento del TFS senza dilazione e con riconoscimento degli interessi. In questo contesto, la Ragioneria Generale dello Stato ha espresso parere negativo sulla proposta di riforma della normativa vigente, ritenendola insostenibile per i conti pubblici. Va inoltre segnalato che la legge di Bilancio ha eliminato la possibilità di accedere alla pensione di vecchiaia anticipata a 65 anni, spostando di fatto la prima tranche del TFS a 12 mesi dopo il compimento dei 67 anni.
Una nuova questione di legittimità costituzionale
Si ricorda, inoltre, che di recente il TAR Marche ha sollevato (ancora) la questione di legittimità costituzionale, in quanto la dilazione del pagamento, combinata con l'assenza di rivalutazione monetaria, compromette il diritto alla retribuzione adeguata e proporzionata, generando una perdita economica concreta per i lavoratori. Per una disamina più approfondita, si rinvia a questo nostro articolo sull'argomento.
Un problema politico: quando lo Stato non rispetta i suoi impegni
Il quadro tracciato dal CIV restituisce un'immagine allarmante: i lavoratori pubblici, dopo una vita al servizio dello Stato, si vedono negato un diritto basilare quale la tempestiva corresponsione del proprio TFR/TFS. I ritardi cronici, uniti alla mancata attuazione di riforme strutturali e all'assenza di un piano organico di smaltimento, non sono più tollerabili e producono un danno economico e morale ingente, colpendo proprio chi, con il proprio lavoro, ha sostenuto il funzionamento della macchina pubblica. La formazione del personale, gli strumenti digitali e i gruppi di lavoro analitici restano misure parziali, che non risolvono il problema alla radice.
Occorre un intervento politico deciso, che riconosca l'urgenza del problema e metta al centro la tutela dei diritti dei lavoratori.
È lecito dunque chiedersi: che valore ha il lavoro pubblico, se lo Stato per primo non ne onora gli impegni? E fino a quando i dipendenti pubblici dovranno pagare lo scotto di inefficienze e ritardi che non dipendono da loro?