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Liberi consorzi siciliani senza soldi, vertice a Roma, "risorse necessarie per i servizi" La stagione dei commissari dei Liberi consorzi si è chiusa il 27 aprile ma quando i neo presidenti politici sono entrati, dopo oltre un decennio, nella stanza dei bottoni hanno trovato solo spiccioli.
Enti senza soldi in cassaGli enti non hanno soldi in cassa ed in queste condizioni pensare di intervenire su strade provinciali e scuole superiori sembra davvero un sogno, per non parlare degli stipendi del personale. I presidenti dei Liberi Consorzi comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani hanno partecipato all'Assemblea Nazionale dei Presidenti delle Province, organizzata dall'Unione delle Province d'Italia (UPI) nella Sala Convegni dell'Hotel Forum di Roma.Il focus sulle risorseL'assemblea è stata aperta dal Presidente nazionale dell'UPI, Pasquale Gandolfi, che ha evidenziato le principali questioni che riguardano il ruolo delle province e dei liberi consorzi comunali, con un focus particolare sulla necessità di garantire risorse e autonomia amministrativa per offrire servizi efficienti ai cittadini. Gandolfi ha ribadito l'impegno dell'UPI a tutelare gli interessi degli enti intermedi e a promuovere un confronto costante con il Governo centrale.I presidenti siciliani hanno costituito un coordinamentoI Presidenti siciliani, al termine dell'incontro, hanno deciso di costituire un coordinamento regionale stabile tra i Liberi Consorzi Comunali dell'Isola, per affrontare in maniera unitaria le principali problematiche che riguardano i territori. Questo tavolo di coordinamento si affiancherà al confronto già avviato con l'UPI e collaborerà con Anci Sicilia, i cui vertici hanno già invitato i Presidenti siciliani a un incontro previsto per martedì prossimo.
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Agrigento capitale... dell'edilizia con scienza e coscienza, al via "Una fiera per costruire"
Ha preso il via al Palacongressi di Agrigento uno degli appuntamenti più attesi e qualificanti nel panorama dell'edilizia siciliana: "Una fiera per costruire". Giunto alla sua quinta edizione, l'evento rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per professionisti, aziende, studenti e cittadini interessati a costruire, ristrutturare e arredare con attenzione, competenza e innovazione. Nell'anno di Agrigento Capitale della Cultura un momento di confronto sulla cultura della costruzione, organizzato da "Gea Comunicazione & Marketing" e promosso dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi. Un vero e proprio salone dell'edilizia che intende ergersi a piattaforma privilegiata per il dialogo tra il mondo delle imprese, delle professioni tecniche, delle istituzioni e della formazione scolastica. Ideatori dell'iniziativa sono stati nel 2017 Angelo Buscaglia e Gianpaolo Baio, fondatori di Gea Comunicazione & Marketing, "Una fiera per costruire" ha saputo evolversi in maniera dinamica, partendo da edizioni ospitate negli spazi di un centro commerciale locale per poi approdare alla cornice prestigiosa e funzionale del Palacongressi di Agrigento. a fiera sarà aperta tutti i giorni dalle ore 9:00 alle 20:00. L'ingresso è gratuito e consentirà a professionisti e cittadini di visitare gli stand di numerose aziende appartenenti a tutte le categorie dell'edilizia: materiali da costruzione, impiantistica, soluzioni per la ristrutturazione, design d'interni, sostenibilità, edilizia green, tecnologie digitali, sicurezza, domotica e molto altro.Tanti momenti di riflessione, studio e approfondimento.
Una scelta dettata dall'esigenza di offrire agli espositori ampi spazi e ambienti adeguati per accogliere un numero sempre crescente di aziende e visitatori, nonché per ospitare convegni e incontri tecnici di alto livello. Molto variegata la lista degli appuntamento di questa edizione. Presenti con i massimi esponenti gli Ordini professionali - Ordine degli Architetti, Ordine degli Ingegneri, Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia, Collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati, Collegio dei Periti Agrari e dei Periti Agrari Laureati - che promuoveranno convegni e seminari formativi, accreditati per l'ottenimento dei crediti professionali. Inoltre parteciperanno la Fondazione degli Architetti nel Mediterraneo, la Fondazione dell'Ordine degli Ingegneri, l'Inarsind, Studio Imprese e la CNA. Dopo l'inaugurazione svoltasi alle 15 in punto con il saluto degli organizzatori, del presidente della Provincia Pendolino e del sindaco di Agrigento Miccichè, è stata la volta della consegna delle Targhe di riconoscimento ai Presidenti degli Ordini professionali e alle autorità. A coordinare il momento è stata la giornalista Denise Inguanta. Subito dopo è stata la volta del primo appuntamento di studio e riflessione, con il convegno organizzato dall'Ordine degli Architetti, dal titolo "Salva casa: procedure, modulistica e gestione delle difformità edilizie". Un tema di strettissima attualità, trattato da esperti e relatori di primo piano. Domani alle 10 la protagonista sarà la CNA con la quarta edizione dell'"Osservatorio burocrazia", intitolata "100 semplificazioni per liberare le energie delle piccole imprese". Si parlerà di disagi, ma anche di proposte per migliorare l'attività delle imprese. Nel pomeriggio, dalle 15:00 alle 19:00, l'Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia terrà un convegno dal titolo "Recupero e valorizzazione degli ambienti ipogei anche ai fini della fruizione turistica", che metterà in luce il potenziale di questi spazi per l'economia e la cultura del territorio.
GIORNALE DI SICILIA
Manovra, un tesoretto per la maggioranza: no alle mance. Sul tavolo un pacchetto di nomine.
Renato Schifani metterà a disposizione un tesoretto per finanziare qualche norma aggiuntiva. Ma il presidente ribadirà che non accetterà emendamenti-mancia da parte dei deputati e chiederà invece ai segretari di partito di filtrare alcune proposte «di qualità». E nel frattempo prepara due altre mosse: le nomine nel sottogoverno e la riscrittura di una legge che è stata il manifesto del suo programma, quella che finanzia le assunzioni nelle aziende.
A Palazzo d'Orleans da giorni si prepara il vertice di maggioranza di lunedì pomeriggio. Renato Schifani ha deciso di convocarlo per creare una corsia sicura alla manovra bis (in aula all'Ars da martedì) e per sciogliere alcuni nodi su enti-chiave che da troppo tempo sono commissariati.
Il tesoretto per gli alleati
Sul tavolo degli alleati il presidente metterà una cifra che oscilla fra i 20 e i 25 milioni. Che si aggiungeranno ai 50 con cui la manovra già finanzia le norme del governo per aumentare i budget dei laboratori di analisi, per abbattere le tasse aeroportuali e concedere risorse agli enti di volontariato che assistono i poveri. Nel testo base ci sono già anche i primi fondi per aiutare le imprese a cercare nuovi mercati dribblando i dazi di Trump.
GIORNALE DI SICILIA
La Regione rifiuta la proposta di Webuild sui dissalatori, tre saranno pronti entro 60 giorni.
L'assessore Coliani: entro due mesi consegneremo gli impianti di Trapani, Gela e Porto Empedocle, che daranno una risposta importante alla crisi idrica in Sicilia.
La Regione Siciliana rifiuta la proposta di Webuild per la realizzazione di nuovi dissalatori in Sicilia. Lo ha annunciato il neo assessore regionale all'Energia, Francesco Colianni, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d'Orleans, insieme al dirigente regionale della Protezione civile, Salvo Cocina.
«La regione ringrazia Webuild per questa attenzione - spiega Colianni - ma la sua proposta si discosta, dal punto di vista finanziario, rispetto a quanto stabilito dalla delibera regionale 459 del dicembre 2024, che prevede la realizzazione di due dissalatori per l'area di Palermo, per 180 milioni di euro. Di questi 170 sono a carico del privato e 10 a carico della Regione».
A breve, per la realizzazione dei due impianti a Palermo «verrà pubblicato un bando. A cui potranno partecipare tutti gli operatori, compreso Webuild», ha spiegato il dirigente regionale della Protezione Civile, Salvo Cocina. «La proposta di Webuild prevedeva un progetto da 850 milioni (che sarebbero diventati 5 miliardi in 27 anni) con un progetto che avrebbe gravato sui cittadini con un costo di 274 euro l'anno», ha proseguito l'assessore Colianni.
GIORNALE DI SICILIA
Dalle auto agli elettrodomestici, da oggi attivo in Sicilia il sito per richiedere il contributo a fondo perduto.
L'intervento, promosso dalla Regione e gestito da Irfis - FinSicilia. si rivolge ai cittadini residenti in Sicilia che abbiano sottoscritto, a partire dal primo gennaio 2025, un prestito per l'acquisto di beni durevoli non di lusso.
Dalle 12 di oggi, (giovedì 15 maggio), sarà possibile presentare le istanze sul portale di Irfis Finsicilia per la concessione di contributi a fondo perduto destinati all'abbattimento degli interessi su prestiti al consumo finalizzati all'acquisto di beni durevoli.
L'intervento si rivolge ai cittadini residenti in Sicilia che abbiano sottoscritto, a partire dal primo gennaio 2025, un prestito per l'acquisto di beni durevoli non di lusso. Potranno beneficiarne esclusivamente i richiedenti con un Isee 2025 inferiore a 30.000 euro. Il contributo previsto è pari al 70% degli interessi dovuti sul prestito, con un tetto massimo di 5.000 euro e un minimo di 150 euro per ciascun beneficiario. Sono escluse dalla misura le spese relative a beni di lusso, beni non durevoli o semidurevoli. È invece ammesso il contributo per prestiti destinati all'acquisto di protesi o dispositivi medici.
La misura, promossa dalla Regione Siciliana e gestita da Irfis - FinSicilia, è prevista dall'articolo 38 della legge regionale n. 3 del 30 gennaio 2025 e regolata dal decreto dell'assessorato dell'Economia n. 12 del 10 aprile 2025. La dotazione finanziaria èpari a 15 milioni di euro per ciascuna delle annualità 2025 e 2026, a valere sul "Fondo Sicilia".
«Questa misura - afferma il presidente della Regione, Renato Schifani - è un segnale concreto di sostegno ai cittadini siciliani. In un periodo di inflazione e aumento dei costi, il mio governo offre un aiuto mirato per sostenere le famiglie e stimolare i consumi. L'iniziativa, realizzata insieme con Irfis, dimostra come le istituzioni possano agire per il bene comune, mettendo al centro le persone. Continueremo a promuovere strumenti di sostegno efficaci e accessibili per rafforzare l'economia dell'Isola».
«Dopo gli interventi per calmierare il caro mutui che ha colpito famiglie e imprese - sottolinea la presidente dell'istituto, Iolanda Riolo - Irfis sostiene per la prima volta la spesa per i consumi grazie a una nuova misura studiata dal governo regionale. Siamo pronti ad affrontare anche questa sfida con l'obiettivo di immettere ulteriori risorse economiche, confidando che ciò stimolerà il tessuto economico del territorio siciliano».
Le domande potranno essere presentate esclusivamente online sulla piattaforma dedicata, dalle 12 di domani (giovedì 15 maggio) e fino alle ore 17 del 18 giugno 2025. L'accesso avverrà tramite Spid di livello 2 o Carta nazionale dei servizi (Cns).
Tra i documenti da allegare alla domanda figurano il contratto di finanziamento, la fattura o lo scontrino del bene acquistato, la certificazione Isee 2025 e il documento di identità. Ogni richiedente potrà presentare una sola domanda per un unico prestito. Le richieste saranno valutate sulla base del valore dell'Isee (in ordine crescente). La graduatoria dei beneficiari sarà pubblicata sul sito di Irfis e costituirà notifica ufficiale.
Per facilitare la partecipazione, l'istituto metterà a disposizione dei cittadini una sezione Faq, un call center dedicato e un indirizzo email per l'assistenza, accessibili attraverso la piattaforma.
LENTEPUBBLICA
TFR/TFS: i ritardi che costano caro ai dipendenti pubblici.
Più volte, sulle nostre pagine, abbiamo affrontato l'annoso tema dei ritardi nell'erogazione di TFR/TFS dei dipendenti pubblici. Ritardi che, spesso e volentieri, possono raggiungere anche i 7 anni, con inevitabili danni economici.Per capirci meglio: per un lavoratore con un reddito di 30.000 euro che ha lasciato il servizio il 30 novembre 2022 e un Tfs stimato di 86.000 euro, la perdita complessiva risulta pari a 17.958 euro. Tale perdita sale a 25.310 euro per chi percepiva un salario di 40.000 euro e un Tfs di 114.667 euro, mentre chi guadagnava 60.000 euro e con un Tfs di 172.000 euro registra una perdita totale di 41.290 euro.
La denuncia del CIV: su TFR/TFS dei dipendenti pubblici ritardi sistemici e carenze organizzativeEbbene, proprio sul punto si è espresso il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell'INPS, con la propria "Relazione di verifica per l'anno 2024", pubblicata in data 13 maggio 2025.Nel documento, il CIV esamina in modo critico l'andamento delle procedure relative alla liquidazione del Trattamento di Fine Servizio (TFS) e del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) da parte dell'INPS, ponendo l'accento sul perdurare di ritardi sistemici, sugli oneri aggiuntivi derivanti dagli interessi di mora e sulla necessità di riforme procedurali, digitali e organizzative.Giacenze in aumento e rivalse automatizzate: un sistema sotto pressioneLa maggiore criticità attiene al tema degli interessi di mora e delle giacenze, più volte segnalato dal CIV - si segnala, in particolare, la deliberazione n. 2 del 23 gennaio 2024 - e dal Collegio dei Sindaci, che nel verbale n. 13 del 4 aprile 2024 ha evidenziato un peggioramento della situazione rispetto al trimestre precedente.Proprio la crescita delle giacenze ha reso necessario un maggiore ricorso alle azioni di rivalsa nei confronti delle Amministrazioni inadempienti, rese più rapide grazie all'utilizzo dell'applicativo "rivalse", che consente un avvio semiautomatico delle richieste. Le azioni di recupero, infatti, sono quadruplicate, passando da 558 nel 2023 a 2.071 nel 2024.Tuttavia, per affrontare efficacemente questa complessa situazione, resta fondamentale disporre di dati certi e dettagliati sull'intero processo produttivo delle liquidazioni, con una distinzione chiara tra prime liquidazioni e riliquidazioni e con indicatori precisi su giacenze, tempi di lavorazione e deflussi.Le soluzioni parziali: gruppi di lavoro, digitalizzazione e formazione del personale
In tal senso, il CIV ha chiesto, con la già citata deliberazione n. 23/2024, la creazione di gruppi di lavoro a livello nazionale e territoriale, con l'obiettivo specifico di definire e gestire le pratiche giacenti. È stato quindi istituito un Gruppo di lavoro con finalità meramente analitiche e non operative, escludendo dunque lo smaltimento delle pratiche, compito rimasto in capo alle sedi territoriali. Al momento però, non sono stati resi noti gli esiti delle attività svolte da questo Gruppo.Per rafforzare le attività di monitoraggio, l'Istituto ha inoltre identificato nell'applicativo MO.RE.DI. uno strumento essenziale per il controllo costante dell'andamento delle liquidazioni, anche attraverso nuove funzionalità che permetteranno, nel 2025, una rappresentazione più articolata dei flussi legati a TFS e TFR. Il "cruscotto gestionale", integrato con alert in prossimità delle scadenze di pagamento, dovrà fornire informazioni disaggregate e territoriali, oltre a rendere più agevole il monitoraggio delle azioni di rivalsa e delle motivazioni che determinano il pagamento degli interessi legali.Altro punto riguarda la formazione del personale, ambito in cui, di recente, l'INPS ha investito parecchio, con interventi mirati a valorizzare le competenze esistenti e formare i nuovi assunti, in linea con le indicazioni del CIV.Allo stesso tempo, si è lavorato per rafforzare la rilevanza delle prestazioni di fine servizio e fine rapporto nel Sistema di Misurazione e Valutazione della Performance, come strumento di monitoraggio produttivo e di gestione degli oneri lavorativi.