REPORTSICILIA.IT
Tagli del Governo nazionale ai fondi per le Province, ANCI e presidenti dei Liberi Consorzi Comunali della Sicilia: "Inaccettabile la riduzione delle risorse per la manutenzione delle strade"
Sicilia penalizzata dai tagli imposti dal Governo nazionale alle Province italiane, che metterebbero a rischio la sicurezza e lo sviluppo delle aree interne.
A lanciare l'allarme sono l'ANCI e i presidenti dei Liberi Consorzi Comunali di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani, che esprimono massima preoccupazione e forte dissenso in merito alle sforbiciate decise dalla Legge di Bilancio e dal Decreto Milleproroghe, sottolineando gli effetti particolarmente gravi che riguarderebbero l'isola, già affetta da una condizione di carenza infrastrutturale.
Secondo l'ANCI Sicilia e i presidenti Giuseppe Pendolino, Walter Tesauro, Piero Capizzi, Maria Annunziata Schembari, Michelangelo Giansiracusa e Salvatore Quinci, i tagli sarebbero inaccettabili soprattutto per via delle conseguenze legate alla manutenzione straordinaria delle strade provinciali.
La Legge di Bilancio e il Decreto Milleproroghe, infatti, hanno ridotto drasticamente i fondi per la Sicilia: solo per il biennio 2025-2026, i tagli ammontano a oltre 34 milioni di euro, con una riduzione del 70%.
Nel quadriennio 2025-2028, i tagli arrivano a 58 milioni, pari a una riduzione del 48% delle risorse.
Si tratta di fondi già programmati, con cantieri in fase di progettazione o prossimi all'avvio che ora rischiano il blocco.
Secondo ANCI Sicilia e i presidenti dei Liberi Consorzi, a risentirne maggiormente sarebbe la rete viaria secondaria, vitale per il collegamento tra le comunità dell'interno e le città costiere, per la quale si profila un collasso progressivo.
Senza dimenticare che, solo da poche settimane, sono stati eletti i presidenti dei Liberi Consorzi Comunali dopo oltre un decennio di complessa gestione commissariale.LA POSIZIONE DELL'UPI Nei giorni scorsi, alcuni rappresentanti della maggioranza hanno manifestato il proprio impegno a intervenire e risolvere la grave emergenza dei tagli ai fondi per la messa in sicurezza delle strade provinciali.
Un'apertura bene accolta dall'UPI, l'Unione Province d'Italia, associazione istituzionale che annovera quale obiettivo principale la tutela dei territori.
"Non abbiamo alcun interesse - afferma il presidente Pasquale Gandolfi - se non l'amore per gli Enti che rappresentiamo, oltre ogni logica d'appartenenza partitica".
"Ecco perché nei giorni scorsi - precisa - tutti i presidenti di Provincia hanno dato mandato alla Presidenza di accendere un faro sulle ripercussioni che i tagli hanno sulla sicurezza degli oltre centoventimila chilometri di strade provinciali".
Riunitasi a Roma, l'Assemblea nazionale dei Presidenti delle Province, a cui hanno preso parte anche i presidenti appena eletti dei Liberi Consorzi siciliani, ha infatti chiesto formalmente all'UPI di chiedere l'apertura immediata di un tavolo di crisi al Ministero delle Infrastrutture per il reintegro delle risorse già tagliate.
Ricevuto a Palazzo Chigi, il presidente Pasquale Gandolfi ha incontrato la premier Giorgia Meloni, che ha assunto l'impegno di affrontare il tema dei tagli con il ministro competente Matteo Salvini, titolare delle Infrastrutture e dei Trasporti.
"Attendiamo dunque - conclude - che nella conversione del Decreto-Legge Infrastrutture il Governo risolva l'emergenza in atto".
Come già denunciato dall'UPI, gli attuali tagli ammontano a 1,7 miliardi di euro su scala nazionale e interessano oltre 120 mila chilometri di strade.
ANCI Sicilia e i presidenti dei Liberi Consorzi siciliani condividono la linea espressa dall'UPI e chiedono con forza al Governo nazionale di rivedere immediatamente le proprie scelte.
"In caso contrario - annunciano - saremo costretti a denunciare pubblicamente e in ogni sede istituzionale la gravissima situazione in cui vengono lasciati i nostri territori".
GRANDANGOLO.IT
Strade provinciali della zona Est, aggiudicata gara per i lavori di manutenzione. lavori saranno eseguiti dall'impresa C.S. Costruzioni S.R.L, con sede a Mussomeli
Sono previsti nuovi interventi di manutenzione sulle strade provinciali. L'Ufficio Gare del Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha infatti aggiudicato l'appalto relativo all'accordo quadro biennale con un solo operatore economico per la manutenzione straordinaria delle strade della zona Est. I lavori saranno eseguiti dall'impresa C.S. Costruzioni S.R.L, con sede a Mussomeli (CL), che ha offerto un ribasso del 31,9721% per un importo contrattuale complessivo di 1.318.000,00 euro più Iva (compresi 39.540 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso). Alla gara, effettuata in modalità integralmente telematica, hanno preso parte 300 imprese.Si tratta di interventi progettati dallo staff del Settore Infrastrutture Stradali e interamente finanziati con i fondi regionali previsti dalla Legge 145/2018 (art. 1, c.883) destinati a Liberi Consorzi Comunali e Città metropolitane della Sicilia per interventi sulla viabilità secondaria.A breve la firma del contratto d'appalto con l'impresa aggiudicataria.
GIORNALE DI SICILIA
Regione Siciliana, via libera ai fondi per lo spettacolo: pronti 9,3 milioni di euro.
Via libera dalla giunta Schifani al decreto di ripartizione dei fondi regionali destinati agli enti pubblici e privati del settore dello spettacolo. Il provvedimento predisposto dall'assessore al Turismo Elvira Amata stabilisce le quote di assegnazione di quasi 9,348 milioni di euro, tra i 6,8 milioni del Furs, il Fondo unico regionale per lo spettacolo, e i 2,46 milioni previsti dalla legge regionale n. 3 del 2016 destinati esclusivamente ai teatri a partecipazione pubblica. «Già con la Finanziaria - dice l'assessore Amata - abbiamo confermato, per il 2025, le risorse stanziate l'anno scorso con le varie manovre, a conferma dell'impegno del governo Schifani per un settore fondamentale per la crescita culturale e l'attrazione turistica della Sicilia quale quello dello spettacolo, in tutte le sue declinazioni. Un lavoro nel quale le grandi istituzioni pubbliche e quelle private agiscono in maniera complementare. Anche quest'anno, inoltre, è previsto uno stanziamento per il settore degli spettacoli viaggianti e dei circhi».
Il decreto assegna al settore privato il 69 per cento del Furs, per un importo di 4,76 milioni di euro, secondo una ripartizione che prevede una quota del 68 per cento, pari a 3,23 milioni alle attività teatrali e il restante 32 per cento, pari a 1,52 milioni alle attività musicali. Quasi 69 mila euro lo stanziamento per gli spettacoli viaggianti. Sono poco più di 4,5 milioni gli stanziamenti per gli enti pubblici dello spettacolo, tra la quota del 30 per cento del Furs (2,067 milioni) e i fondi della legge regionale 3 del 2016 (2,456 milioni). Il 78 per cento di questa somma, pari a 3,5 milioni di euro, sarà assegnato al settore lirico, sinfonico e musicale, mentre 995 mila euro, pari al 22 per cento delle risorse, andranno ai settori di prosa e danza. I criteri e le modalità di assegnazione dei fondi saranno successivamente stabiliti con un decreto dell'assessorato al Turismo, sport e spettacolo.
LENTEPUBBLICA.IT
Nuovo stop a Rinnovo Contratto Enti Locali: per Aran rischio slittamento al 2026
Nell'ultima riunione tra Aran e sindacati arriva l'ennesimo stop al Rinnovo del Contratto degli Enti Locali 2022-2024: per l'Agenzia adesso c'è un rischio concreto di stallo e slittamento al 2026.Questo è quanto riportato in un lungo comunicato diffuso sulla pagina X dell'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni."𝐀𝐛𝐛𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐥𝐚𝐯𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨 𝐚 𝐥𝐮𝐧𝐠𝐨 𝐩𝐞𝐫 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐞𝐪𝐮𝐢𝐥𝐢𝐛𝐫𝐚𝐭𝐨, 𝐢𝐧𝐧𝐨𝐯𝐚𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐞 𝐬𝐨𝐬𝐭𝐞𝐧𝐢𝐛𝐢𝐥𝐞. 𝐌𝐚 𝐬𝐞 𝐂𝐠𝐢𝐥 𝐞 𝐔𝐢𝐥 𝐝𝐨𝐯𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐨 𝐫𝐢𝐦𝐚𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐬𝐮𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐩𝐨𝐬𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢, 𝐢𝐥 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐩𝐨𝐭𝐫𝐚̀ 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐥𝐮𝐬𝐨".
Così Antonio Naddeo presidente dell'Aran, commenta l'esito negativo della riunione odierna sul rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro 2022-2024 del comparto Funzioni Locali. "È una situazione preoccupante - avverte Naddeo - perché mette a rischio l'intera tempistica del rinnovo contrattuale e crea incertezza per lavoratori ed enti. Ci auguriamo che si possa ancora aprire uno spiraglio di confronto".
Aran ha già riconvocato il tavolo negoziale per il 10 giugno, nella speranza che si riaprano le condizioni per un'intesa condivisa.
Nonostante l'entrata in vigore del Decreto Pa, che consente agli enti locali con bilanci in equilibrio di superare i tetti al trattamento accessorio, Cgil e Uil hanno dichiarato la loro indisponibilità a sottoscrivere l'accordo, chiedendo ulteriori risorse. Cisl e Csa, invece, si sono detti pronti alla firma. Tuttavia, il mancato consenso della maggioranza delle organizzazioni sindacali rende, al momento, impossibile la conclusione dell'intesa.Ancora una volta stop a Rinnovo Contratto Enti Locali: per Aran rischio stallo e slittamento al 2026
La trattativa, aperta da oltre un anno, rischia uno stallo che potrebbe far slittare l'effettiva entrata in vigore del contratto al 2026, a causa della lunga fase di controllo successiva alla firma. Uno scenario che comprometterebbe gravemente l'intero calendario della contrattazione pubblica.Il contratto in discussione prevede:un incremento medio mensile di 141 euro;l'introduzione del buono pasto per il lavoro agile;la sperimentazione della settimana corta;un rafforzamento delle relazioni sindacali;la possibilità di aumenti medi aggiuntivi fino a 74 euro per gli enti in equilibrio finanziario, grazie alle nuove norme del Decreto Pa.Con le risorse per il triennio 2025-2027 già stanziate, diventa urgente chiudere la trattativa per garantire certezze retributive e stabilità contrattuale a oltre 400mila dipendenti degli enti locali.