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rassegna stampa del 18 e 19 giugno 2025

18 giugno

AGRIGENTOOGGI

La festa della Musica per Agrigento 2025 presentata a Roma
A Roma, nella Sala "Spadolini" del Ministero della Cultura, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della 31^ edizione della Festa della Musica, la manifestazione nazionale che il 21 giugno di ogni anno celebra la musica all'insegna della gratuità con migliaia di concerti in tutta Italia. Nel quadro degli eventi in programma per Agrigento 2025, Capitale della Cultura, il prossimo venerdì 20 giugno il teatro dell'Efebo del Libero Consorzio ospiterà l'anteprima del film "Un concerto lungo 30 anni".
"Per il Libero Consorzio di Agrigento - ha detto il presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Giuseppe Pendolino, che ha partecipato alla conferenza stampa - è un privilegio ospitare questa importante manifestazione, nella suggestiva cornice del Teatro dell'Efebo, che rappresenta una scommessa sul turismo degli eventi in grado di trasformare il Teatro stesso in una grande occasione di offerta per i i turisti e prolungare la loro permanenza ad Agrigento".
L'edizione 2025 della Festa della Musica si lega a filo doppio con il Libero Consorzio. Il 21 giugno il Parco archeologico della Valle dei Templi ospiterà il concerto di Mario Biondi, testimonial della 31 edizione del Festival, accompagnato dall'orchestra sinfonica Jazz del Conservatorio Arturo Toscanini di Ribera, diretta dal Maestro Walter Attanasi, istituzione che proprio grazie al prezioso contributo dell'ex Provincia negli anni è diventata una splendida realtà, oggi autonoma, per la formazione di numerosi giovani musicisti.

ITALIAOGGI

Arriva dopo l'estate il bonus per chi rinvia la pensione
Decorrenza differenziata per i dipendenti pubblici e privati. Ecco quanto vale l'incentivo per chi rimane al lavoro e quando si potrà incassare
di Daniele Cirioli
È fissata a novembre la prima decorrenza del bonus al posticipo del pensionamento a favore dei dipendenti pubblici che rinunciano a quota 103. Due mesi prima per i dipendenti privati, cioè a settembre. In entrambi i casi, il bonus — che consiste in un aumento in busta paga del 9,19% della retribuzione, pari alla quota dei contributi dovuti all'Inps che il lavoratore non versa più — è erogato finché il beneficiario compie l'età per la pensione di vecchiaia, oggi pari a 67 anni. Lo precisa l'Inps nella circolare n. 102/2025.
L'incentivo al posticipo del pensionamento, operativo da vari anni e in diverse versioni, è stato prorogato dalla Manovra 2025 che, in relazione a chi deve pensionarsi nel corrente anno, l'ha previsto a favore dei dipendenti che maturano i requisiti per la pensione anticipata flessibile (come anche in passato) e anche per la pensione anticipata ordinaria.
Pertanto, da quest'anno, possono accedere al bonus quanti hanno diritto a uno di due prepensionamenti: quota 103 (61 anni d'età e 42 anni di contributi) o pensione anticipata ordinaria (41 anni e 10 mesi o 42 anni e 10 mesi di contributi, rispettivamente, se donne o uomini).
Dal mese di marzo, l'Inps ha dato il via alla presentazione della domanda di bonus, che nei fatti, spiega la circolare, consiste nella facoltà per i lavoratori di: rinviare il prepensionamento cui hanno diritto; rinunciare all'accredito dei propri contributi versati ogni mese (in genere è il 9,19% della retribuzione); avere l'equivalente importo in busta paga. La Manovra 2025 ha potenziato l'incentivo rispetto al passato: chi ne fruisce da quest'anno, non paga né tasse né contributi sulla quota che finisce in busta paga. Il via libera operativo al bonus c'è stato dall'Inps con messaggio n. 1411/2025.
Quando arriva l'incentivo
L'incentivo, spiega ancora l'Inps, opera dalla prima decorrenza utile della pensione, anticipata flessibile (quota 103) o anticipata ordinaria, qualora la domanda sia stata presentata prima della predetta decorrenza, tenendo conto delle finestre.
Invece, se la domanda viene presentata contestualmente o dopo la prima decorrenza di pensione, il bonus scatta dal primo giorno del mese successivo a quello della presentazione della domanda. In ogni caso è erogato finché il beneficiario compie l'età per la pensione di vecchiaia, oggi pari a 67 anni.
Con riferimento ai requisiti maturati nell'anno 2025, la decorrenza del bonus è:
dipendenti da datori di lavoro diversi da p.a. e autonomi: 1° settembre (2 agosto per la pensione di una gestione esclusiva dell'Ago: sanità, statali, poste, ferrovie, etc.);
dipendenti p.a.: 1° novembre (2 ottobre per la pensione di una gestione esclusiva dell'Ago).
A chi rinuncia alla pensione anticipata ordinaria, il bonus decorre dopo tre mesi. Nel caso dei soggetti con pensione liquidata da Cpdel, Cps, Cpi e Cpug, il bonus è erogato dopo tre mesi se il requisito è maturato entro il 31 dicembre 2024; dopo quattro mesi se maturato entro il 31 dicembre 2025.

19 giugno

AGRIGENTONOTIZIE

Agrigento capitale della cultura, delegazione di Gyeongju ricevuta in aula Giglia
Il presidente del Libero consorzio Giuseppe Pendolino: "Buon auspicio per un percorso di pace nel mondo"
Continua il percorso di gemellaggio tra Agrigento e Gyeongju, la città coreana riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio mondiale dell'Umanità.
La delegazione, guidata dal sindaco Joo Nak-Young, è stata ricevuta ieri pomeriggio nell'aula consiliare Luigi Giglia, dal presidente del Libero consorzio comunale di Agrigento Giuseppe Pendolino.
"Iniziative come questa - ha detto Pendolino nel corso del suo intervento - dimostrano ancora una volta, come la cultura, l'arte e gli scambi commerciali tra i Paesi, possano essere di buon auspicio per un percorso di pace nel mondo in un momento così delicato".
Pendolino aggiunge: "Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione anche come Libero Consorzio per fare in modo che il dialogo tra culture diverse possa essere un volano di crescita". 

QDS

Ex Province, la saga continua: a Catania ricorso corso le elezioni indirette
Simone Olivelli 
L'ex sindaco di Aci Castello, Filippo Drago, assistito dal professore Agatino Cariola, ha chiesto al Tar di sollevare la questione di legittimità costituzionale sulle votazioni dello scorso 27 aprile
CATANIA - Chi pensava che, svoltesi le elezioni di secondo livello e nominati i consigli (e anche i presidenti nei casi dei Liberi consorzi), la lunga saga delle ex Province si sarebbe conclusa rimarrà deluso. Il prossimo autunno - l'udienza è già stata fissata al 5 novembre - nella sezione catanese del Tribunale amministrativo regionale (Tar) verrà esaminato il ricorso presentato da Filippo Drago, ex sindaco di Aci Castello, per chiedere di sollevare la questione di legittimità costituzionale davanti alla Corte Costituzionale in merito alle votazioni che si sono tenute il 27 aprile.
Quel giorno, tanto a Catania quanto negli altri capoluoghi, i sindaci e i consiglieri dei Comuni che ricadono nel perimetro geografico delle ex Province e in quello amministrativo delle Città metropolitane (Palermo, Catania e Messina) e dei Liberi consorzi si sono riuniti per scegliere, tra loro, i componenti dei consigli degli enti di area vasta e, nel caso dei Liberi consorzi anche i presidenti (per le Città Metropolitane la legge prevede che a guidare l'ente sia il sindaco del capoluogo).
Ex Province, presunta incostituzionalità delle elezioni
All'appuntamento si è arrivati dopo quasi un decennio di commissariamenti e più tentativi, sempre cassati in seguito alle impugnative di Roma, di reintrodurre l'elezione diretta, riportando tutto all'era che a livello nazionale ha preceduto la cosiddetta riforma Delrio, dal nome del ministro dell'allora governo Renzi. Gli scettici - oltre che i critici - continuano però a essere tanti. E tra questi proprio Drago che, affidandosi al professore ordinario di Diritto costituzionale e avvocato Agatino Cariola, ha presentato ricorso al Tar, con la richiesta di tornare a sottoporre i rilievi di presunta incostituzionalità della norma con cui si è andati a votare ma anche delle prassi che tali regole hanno generato. "Tutti i motivi di ricorso sono dedicati ad illustrare l'incostituzionalità delle soluzioni organizzative apprestate dalla legge Delrio, n. 56/2014, e su sua imitazione, dalla legislazione regionale siciliana sugli organi di governo degli enti di area vasta", si legge nella parte introduttiva del ricorso.
Sette le criticità portate all'attenzione dei giudici
Sono sette le criticità portate all'attenzione dei giudici. Il primo di essi riguarda "l'assenza di responsabilità politica in capo al presidente del libero consorzio, in violazione del principio democratico che richiede effettività al circuito della rappresentanza e della responsabilità politica" e a ciò si lega anche la critica riguardante l'impianto della norma in vigore che prevede che gli incarichi nelle ex Province abbiano durata pari alle cariche elettive assunte nei singoli Comuni di provenienza. "Ciò - viene sottolineato nel ricorso - impedisce qualsiasi programmazione seria delle attività in capo all'ente medesimo oltre a contrastare con il principio che vuole la responsabilità politica di chi governa".
Altro aspetto contestato riguarda il cumulo dei mandati che deriva sia per i sindaci che per i consiglieri nel momento in cui sono stati eletti negli organi politici delle Città metropolitane o dei Liberi consorzi. "È escluso da una ricca giurisprudenza costituzionale che in nome del principio di buon andamento ha negato che un soggetto possa esercitare munera (dal latino, incarichi) pubblici in enti diversi", si legge. Nel mirino di Drago, la cui iniziativa è partita nelle vesti di cittadino, c'è poi il sistema di voto previsto dalla norma. Gli aventi diritto, infatti, si sono presentati alle urne consapevoli di avere nelle proprie mani un peso diverso in base al Comune di provenienza. "È proprio di una concezione patrimonialistica che non si concilia con la rappresentanza politica, oltre a non assicurare l'eguaglianza e la segretezza del voto, le quali sono richieste dall'art. 48 Costituzione anche per i cosiddetti grandi elettori". Sul punto il ricorso, passando in rassegna i risultati nella Città metropolitano, esito che viene esplicitamente contestato ma che sarebbe stato viziato al pari di quello registrato negli altri capoluoghi, mette in evidenza i motivi per cui sarebbe possibile affermare che i voti espressi il 27 aprile "sono riconoscibili". Un fatto, questo, che "integra da solo un motivo di annullamento delle operazioni elettorali".
I 37 grandi elettori di Catania non sono indifferenziati
"Nella Città metropolitana di Catania - si legge a titolo di esempio - è intuitivo che i 37 grandi elettori di Catania non sono indifferenziati, ma distinti per partiti politici di appartenenza, di modo che le preferenze espresse sono identificabili agli occhi dei capi-partito. Ad esempio, i tre consiglieri comunali di Catania del Pd sono noti. Ne deriva che ci si attende che i loro voti siano andati a candidati del Pd, e poi si scorge che il candidato Pd Graziano Calanna ha ottenuto due voti del peso di 801 (peso ponderato dei voti spettanti agli aventi diritto del Comune di Catania, ndr) ed il candidato Agatino Scardina un voto da 801, cioè da elettori di Catania".
Fra le criticità segnalate nel ricorso c'è poi un aspetto legato alla privazione di ogni rappresentanza per quei cittadini che vivono in Comuni i cui Consigli comunali sono stati sciolti. "Ciò risulta in grave violazione del principio di eguaglianza e della necessaria rappresentanza politica (anche se di secondo grado) da assicurare a tutti i cittadini italiani ovunque risiedano", viene esplicitato.
Infine due critiche riguardanti le modalità con cui venne varata la riforma Delrio oltre un decennio fa. Da una parte si mette in evidenza il fatto che, nonostante sia stata qualificata dalla Corte Costituzionale, "è stata approvata dalla Camera dei deputati e dal Senato della repubblica in maniera contrastante con quanto prescrive l'articolo 72 della Costituzione in quanto composta da un solo articolo con tantissimi commi, e con voto di fiducia posto dal governo". Dall'altro si fa notare che la legge "non rispetta la prescrizione dell'articolo 1 del decreto legislativo n. 267/2000, secondo cui le modifiche al testo unico enti locali dovrebbero avvenire mediante espressa modificazione di quel testo".
"Al sindaco Trantino ed agli altri esponenti politici chiedo - commenta Drago in una nota - che nel giudizio di fronte al tribunale amministrativo stiano dalla parte dei cittadini e sostengano la richiesta di cambiamento della legge Delrio e del suo clone siciliano".


GRANDANGOLO

Gemellaggio tra Agrigento e Gyeongju, la delegazione incontra il presidente Giuseppe Pendolino
L'incontro si è svolto nell'aula consiliare Luigi Giglia del palazzo del Libero Consorzio Comunale di Agrigento
Da Redazione
Continua il percorso di gemellaggio tra Agrigento e Gyeongju, la città coreana riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio mondiale dell'Umanità. La delegazione, guidata dal sindaco Joo Nak-Young, è stata ricevuta ieri pomeriggio nell'aula consiliare Luigi Giglia, dal presidente del Libero consorzio comunale di Agrigento Giuseppe Pendolino. 
"Iniziative come questa - ha detto Pendolino nel corso del suo intervento - dimostrano ancora una volta, come la cultura, l'arte e gli scambi commerciali tra i Paesi, possano essere di buon auspicio per un percorso di pace nel mondo in un momento così delicato. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione anche come Libero Consorzio per fare in modo che il dialogo tra culture diverse possa essere un volano di crescita". 
Il rapporto fra Agrigento e la Corea del Sud nasce nel gennaio dello scorso anno, in occasione del 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Corea e Italia, dove la Dmo - Distretto Turistico Valle dei Templi, accreditata presso il Ministero del Turismo, l'Enit e la Regione Siciliana, accoglieva ad Agrigento, nell'ambito del Gemellaggio per i Beni Culturali Sicilia-Corea 2024, una delegazione di operatori culturali e giornalisti provenienti dalla Corea del Sud, guidata da Youn Jae-won, Presidente della Fondazione Culturale Seokju.


Regione, 4 milioni di euro ai Comuni Unesco: c'è anche Agrigento
 
Le risorse serviranno a promuovere e sostenere progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e naturalistico
Da Redazione
L'assessore regionale della Funzione pubblica e delle Autonomie locali, Andrea Messina, ha firmato un decreto che assegna 4 milioni di euro ai 70 Comuni dell'isola nei cui territori ricadono siti o geo-parchi riconosciuti dall'Unesco. Le risorse serviranno a promuovere e sostenere progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e naturalistico, con l'obiettivo di rafforzare l'attrattività di territori che incarnano l'eccellenza dell'identità siciliana. E' un intervento che, spiegano dall'assessorato, "riconosce e valorizza il ruolo strategico delle realtà locali nella tutela e promozione dei beni riconosciuti a livello internazionale come patrimonio dell'umanità, ma anche nella costruzione di percorsi di sviluppo sostenibile, capaci di coniugare memoria, bellezza e innovazione".
"Con questo intervento - dice l'assessore Messina - sosteniamo i Comuni che custodiscono luoghi simbolo della Sicilia. Non solo riconosciamo il loro valore, ma investiamo sulla loro capacità di generare cultura, turismo e sviluppo. È un'azione concreta che mira a creare reti territoriali forti e a valorizzare ciò che rende la nostra terra unica agli occhi del mondo". La ripartizione dei fondi, sulla base dei criteri stabiliti dalla legge regionale n. 6 del 2015, è avvenuta tenuto conto della popolazione residente nei singoli Comuni. Tra le province siciliane unica assente la provincia di Trapani. Le province di Agrigento e Caltanissetta sono presenti con una città ciascuna, con la Città dei Templi e Resuttano (Cl). Nel Messinese riceveranno risorse i Comuni di Leni, Lipari, Malfa e Santa Marina Salina.
La provincia di Ragusa è presente con Modica, Ragusa e Scicli mentre per la provincia di Siracusa le risorse sono destinate ai Comuni del capoluogo Aretuseo, Cassaro, Ferla, Noto, Palazzolo Acreide, Sortino. Nell'Ennese riceveranno fondi, oltre alla città capoluogo, i Comuni di Aidone, Assoro, Calascibetta, Leonforte, Nissoria, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe e Villarosa. La provincia maggiormente rappresentata è Palermo con 23 Comuni che, oltre al capoluogo regionale, sono Alimena, Blufi, Bompietro, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Monreale, Petralia Soprana e Petralia Sottana, Polizzi, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani e Valledolmo. Nel Catanese sono 22 i Comuni che riceveranno dei fondi e, oltre al capoluogo Etneo, sono: Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castiglione di Sicilia, Giarre, Linguaglossa, Maletto e Mascali, Militello in Val di Catania, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Santa Maria di Licodia, Sant'Alfio, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea.


BLOGSICILIA

Emergenze e incendi, nasce la centrale operativa unica regionale, aumentate le squadre antincendio
Incendi, nasce la centrale operativa unica regionale di protezione civile
di Manlio Viola 
Nasce in Sicilia la centrale operativa unica per le emergenze, uno strumento di Protezione civile per interventi più rapidi e coordinati. E' stata inaugurata stamattina dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.
La nuova Sala operativa unica regionale sorge nella sede di Sicilia Digitale, in via ammiraglio Paolo Thaon de Revel, a Palermo. Obiettivo della struttura è potenziare il sistema di controllo e monitoraggio antincendio in Sicilia, riunendo le unità dei dipartimenti della Protezione civile e del suo volontariato, del Corpo forestale e, nel periodo antincendio, anche del Corpo dei Vigili del fuoco.
L'istituzione del centro operativo
L'istituzione del centro operativo risponde alla volontà della giunta Schifani di ottimizzare il coordinamento delle forze in campo e di garantire interventi antincendio più rapidi ed efficaci. Al suo interno ospiterà personale del Corpo forestale e della Protezione civile che, durante il periodo della campagna antincendio, sarà affiancato da due unità dei vigili del fuoco.
Schifani "Interventi più rapidi e coordinati"
"La prevenzione e il contrasto ai roghi - dice il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - richiedono uno sforzo corale. Per questo abbiamo potenziato la collaborazione con tutte le forze in campo e istituito la sala operativa unificata per gestire le emergenze. Un unico centro di controllo dotato di sistemi all'avanguardia per il monitoraggio del territorio. Un primo passo, ma sostanziale verso la control room. In questo modo potremo assicurare interventi più rapidi e un migliore utilizzo delle risorse regionali, compreso il personale, attraverso un coordinamento più efficiente delle squadre operative. La salvaguardia del nostro patrimonio ambientale - conclude Schifani - è una priorità assoluta del mio governo che ha destinato ingenti risorse e competenze specializzate per fronteggiare al meglio l'emergenza incendi".
Nuova convenzione fra Regione e Vigili del Fuoco
Nel corso dell'inaugurazione è stata rinnovata la convenzione con i vigili del fuoco per la campagna antincendio boschiva 2025 che prevede il rafforzamento delle squadre e degli strumenti per la lotta ai roghi. A firmare la convenzione per la Regione, il presidente Schifani, l'assessore al Territorio e ambiente, Giusi Savarino, il capo della Protezione civile, Salvo Cocina, il comandante del Corpo forestale, Dorotea Di Trapani. Per il ministero dell'Interno, il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, e per il corpo nazionale dei Vigili del fuoco, il direttore regionale, Agatino Carrolo.
Incrementate le squadre antincendio
"Quest'anno - spiega l'assessore Savarino - sono state incrementate le squadre antincendio a Pantelleria, a tutela del Parco nazionale, e ad Agrigento, in considerazione del maggiore afflusso di turisti per l'anno della Capitale della cultura italiana. Abbiamo ampliato la convenzione con i vigili del fuoco e quella con i carabinieri così da avere un controllo più capillare del territorio. In particolare i militari dell'Arma potranno usare potenti droni in grado di operare anche in condizioni di forte scirocco per attività di monitoraggio e per individuare eventuali piromani e, in questa direzione, sarà fatto anche un ampio uso di telecamere e termocamere. Inoltre confidiamo nei cittadini affinché segnalino al numero di emergenza 1515 ogni principio di incendio e chi appicca il fuoco - conclude Savarino - e stiamo sollecitando Comuni, Province e Anas a rispettare e far rispettare le ordinanze per la pulizia delle sterpaglie ai privati proprietari dei terreni".
Il piano antincendio per l'estate 2025
Nel dettaglio, il piano operativo 2025 della campagna per contrastare i roghi prevede un potenziamento delle unità antincendio boschivo (Aib) nel periodo compreso fra il 24 giugno e il 13 settembre, attraverso l'impiego di 17 squadre nei comandi dei vigili del fuoco, ciascuna composta da 5 unità, per una forza lavoro di 105 persone. Le postazioni sono così distribuite: due ad Agrigento e una, rispettivamente, a Cammarata, a Caltanissetta, a Catania e Ragalna, a Enna e Piazza Armerina, una a Messina e Santo Stefano di Camastra, a Palermo e Montemaggiore Belsito, a Ragusa, Siracusa, Trapani, una a Custonaci e aggiunta una postazione anche nell'isola di Favignana. Nel mese di agosto tre squadre, distribuite tra Pantelleria, Vulcano e Ustica, saranno operative 24 ore su 24. Sul territorio opereranno nove Dos, direttori operazioni di spegnimento, insieme a nove accompagnatori, con turnazioni su base regionale e comprensoriale, in modo da garantire una copertura totale e continua. I costi della campagna, a carico della Regione Siciliana, sono complessivamente di circa 3 milioni di euro.
Nella regione, durante la campagna antincendio boschivo sono al lavoro 217 postazioni del Corpo forestale costituite da squadre di operai, in funzione 24 ore su 24; 619 punti acqua, 194 torrette di avvistamento incendi e 10 elicotteri della flotta regionale, oltre al personale del Corpo.


SCRIVOLIBERO

Gemellaggio tra Agrigento e il comune coreano di Gyeongju: incontro al Libero consorzio
By Redazione 
Continua il percorso di gemellaggio tra Agrigento e Gyeongju, la città coreana riconosciuta dall'Unesco come Patrimonio mondiale dell'Umanità. La delegazione, guidata dal sindaco Joo Nak-Young, è stata ricevuta ieri pomeriggio nell'aula consiliare Luigi Giglia, dal presidente del Libero consorzio comunale di Agrigento Giuseppe Pendolino.
"Iniziative come questa - ha detto Pendolino nel corso del suo intervento - dimostrano ancora una volta, come la cultura, l'arte e gli scambi commerciali tra i Paesi, possano essere di buon auspicio per un percorso di pace nel mondo in un momento così delicato. Dobbiamo continuare a lavorare in questa direzione anche come Libero Consorzio per fare in modo che il dialogo tra culture diverse possa essere un volano di crescita".
Il rapporto fra Agrigento e la Corea del Sud nasce nel gennaio dello scorso anno, in occasione del 140° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Corea e Italia, dove la Dmo - Distretto Turistico Valle dei Templi, accreditata presso il Ministero del Turismo, l'Enit e la Regione Siciliana, accoglieva ad Agrigento, nell'ambito del Gemellaggio per i Beni Culturali Sicilia-Corea 2024, una delegazione di operatori culturali e giornalisti provenienti dalla Corea del Sud, guidata da Youn Jae-won, Presidente della Fondazione Culturale Seokju.


LENTEPUBBLICA

Valutazione dipendenti pubblici: il giudice non si sostituisce al datore di lavoro
Di lentepubblica
Un'importante pronuncia della Corte di Cassazione, Sezione Lavoro (Ordinanza 11081 del 27 aprile 2025), fa chiarezza sui limiti dell'intervento del giudice nelle controversie relative alle valutazioni dei dipendenti pubblici.
La Corte ha infatti sottolineato, ancora una volta, come il dipendente abbia diritto a un corretto svolgimento delle procedure di valutazione, potendo agire per ottenere una nuova valutazione o un risarcimento danni, ma non chiedere al giudice di prendere il posto del datore di lavoro nelle decisioni che richiedono discrezionalità.
Quando il dipendente può agire per la valutazione
Secondo la Cassazione, un lavoratore del settore pubblico contrattualizzato ha il diritto di richiedere che le operazioni di valutazione siano svolte in modo preciso e trasparente.
Questo significa che può chiedere che una valutazione venga ripetuta se ritiene ci siano stati errori, e può anche domandare un risarcimento per eventuali pregiudizi subiti, inclusa la cosiddetta "perdita di chance" (cioè la possibilità di ottenere un beneficio che è venuto meno).
Il giudice non si sostituisce al datore di lavoro nella valutazione discrezionale dei dipendenti pubblici
Tuttavia, la Corte ha specificato che il giudice può intervenire per attribuire al dipendente la posizione desiderata solo se la graduatoria finale della selezione è basata su criteri fissi e oggettivi, già stabiliti in precedenza. In pratica, se i punteggi sono assegnati in modo automatico in base a determinati requisiti (come un titolo o un'esperienza specifica), allora il giudice può agire.
Se, invece, la valutazione prevede un margine di discrezionalità da parte del datore di lavoro, il giudice non può sostituirsi ad essa. Questo principio appareva già affermato in precedenti sentenze (Ordinanze n. 22029 del 12 luglio 2022 e n. 26615 del 18 ottobre 2019).
Anzianità di funzione e risarcimento del danno: le contestazioni respinte
Nel caso specifico esaminato dall'ordinanza, la parte ricorrente ha contestato la decisione della Corte d'Appello riguardo la mancata motivazione dell'esclusione del punteggio legato all'anzianità di funzione di una lavoratrice. A suo dire, questa mancanza non avrebbe causato direttamente il danno lamentato, poiché anche con una motivazione, il punteggio finale della graduatoria non sarebbe cambiato.
La ricorrente ha anche messo in discussione la quantificazione del risarcimento, sostenendo che un'eventuale proroga dell'incarico non avrebbe comportato automaticamente il rinnovo della posizione assegnata alla dipendente.
Entrambe queste obiezioni sono state ritenute inammissibili dalla Cassazione. La Corte ha ribadito che la sentenza impugnata ha correttamente riconosciuto come il difetto di motivazione della commissione di valutazione riguardo il punteggio dell'anzianità di servizio abbia necessariamente portato all'attribuzione del punteggio aggiuntivo alla dipendente, con il conseguente diritto alla posizione organizzativa che le era stata negata e il riconoscimento del danno da perdita di chance.
Spese processuali: il principio della soccombenza
Un altro punto affrontato dalla sentenza riguarda le spese processuali. La ricorrente ha contestato la condanna al pagamento delle spese di lite, richiamando norme del codice di procedura civile. La Cassazione ha però confermato la correttezza della decisione della Corte d'Appello.
Si chiarisce che il principio della "soccombenza" (ovvero il fatto di perdere la causa) implica che solo la parte che vince completamente non può essere condannata, nemmeno per una piccola parte, al pagamento delle spese. Questo criterio si applica all'esito finale della controversia nel suo complesso, senza considerare gli esiti intermedi delle varie fasi del giudizio.
Inoltre, la Cassazione ha sottolineato che il suo controllo sulle spese si limita a verificare che non risulti violato il principio secondo cui la parte vittoriosa non può gravarsi delle spese. La valutazione sulla possibilità di compensare (cioè suddividere) in tutto o in parte le spese di lite, sia in caso di soccombenza reciproca (quando entrambe le parti perdono in parte), sia in presenza di altri giustificati motivi, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito.


AGRIGENTOOGGI

Turismo, cultura, business: il gemellaggio strategico tra Agrigento e la città coreana Gyeongju
Di Elio Di Bella
Si è  conclusa la visita con le visite al colle di Girgenti ed al Parco Archeologico della Valle dei Templi l'incontro istituzionale tra  la delegazione proveniente da Gyeongju, importante città della Corea del Sud, guidata dal coreano Gyeongju, Joo Nak-youn e  alcune delle figure istituzionali di Agrigento, tra cui il presidente della Provincia Regionale di Agrigento, il sindaco di Agrigento, i rappresentanti della Fondazione Agrigento Capitale della Cultura, del Distretto Turistico Valle dei Templi (DMO) e del Parco Archeologico della Valle dei Templi.Uno degli obiettivi principali della missione è stato la promozione dei flussi turistici tra la Corea del Sud e la Sicilia, con particolare attenzione ad Agrigento. Dal 2021 al 2024, il turismo coreano  ha registrato una crescita del 300%,  un dato significativo che riflette il crescente interesse dei coreani per la cultura e la gastronomia siciliana. Questo trend è stato sottolineato dal Console Onorario di Corea, Antonio di Fresco, e rappresenta una base solida per future strategie di marketing territoriale e accoglienza.
Durante la visita sono state abbozzate diverse iniziative culturali condivise, tra cui: Realizzazione di mostre fotografiche e artistiche, come la mostra "Da Gyeongju ad Agrigento: Destiny" allestita al Teatro Luigi Pirandello, che ha rappresentato il punto di partenza simbolico del gemellaggio.Progetti di scambio di studenti e operatori culturali, con l'obiettivo di favorire la conoscenza reciproca e la crescita delle competenze giovanili.Simposi e incontri tra esperti di musealizzazione e valorizzazione dei beni culturali, con particolare attenzione al confronto tra il Museo Archeologico Pietro Griffo di Agrigento e il museo di Seoul, ispirato proprio al modello agrigentino.
La Corea del Sud si conferma un mercato in crescita per l'export agroalimentare siciliano, con particolare interesse per prodotti tipici come vino, olio e pasta. La visita ha rappresentato un'occasione per rafforzare i rapporti commerciali e per progettare attività di networking volte a promuovere i prodotti locali sui mercati asiatici, ampliando così le opportunità per le imprese del territorio.Il sindaco di Gyeongju, Joo Nak-youn, ha sottolineato la forte affinità culturale tra le due città, entrambe custodi di un patrimonio storico millenario, e ha auspicato che il gemellaggio possa portare a una cooperazione sempre più diversificata, con scambi regolari e progetti condivisi.Il gemellaggio con Gyeongju, nato da un dialogo culturale e rafforzato da iniziative concrete, si configura come un modello virtuoso di cooperazione tra città patrimonio dell'umanità, capace di generare benefici duraturi per entrambe le comunità. A conclusione della visita il sindaco di Gyeongju, Joo Nak-youn, ha dichiarato:"Sono molto lieto di aver visitato questa splendida città archeologica. A nome della cittadinanza di Gyeongju, vorrei porgere i miei più cordiali saluti agli amici di Agrigento.Agrigento è una delle città patrimonio dell'umanità più famose d'Italia ed anche Gyeongju è una città culturale e storica che rappresenta la Corea, capitale della dinastia Silla per circa mille anni anni.Qualche mese fa, S.E. Emilia Gatto, Ambasciatrice d'Italia in Corea, ha visitato il mio ufficio e mi ha presentato Agrigento, raccomandando di instaurare un gemellaggio basato sulle somiglianze tra le due città."
Anche Ferdinando Gueli, Commissario per il Commercio dell'Agenzia per il Commercio Estero (ICE) in Corea, ha espresso il desiderio di instaurare tali legami con la sua città natale, Agrigento. 






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