agrigentonotizie.it
Liberi consorzi, l'assessore Messina riceve Pendolino e gli altri presidenti
L'incontro è stato organizzato per rilanciare la capacità operativa dei nuovi enti
L'assessore regionale della Funzione pubblica e delle autonomie locali Andrea Messina ha incontrato i presidenti dei Liberi consorzi provinciali, fra cui l'agrigentino Giuseppe Pendolino. L'incontro, fortemente voluto anche dall'Anci Sicilia - presenti il presidente Paolo Amenta e il segretario generale Mario Emanuele Alvano - è stata un'occasione per affrontare le complesse problematiche delle ex Province, con l'obiettivo primario di migliorare la loro capacità gestionale e di rafforzare la relazione tra l'amministrazione regionale e le comunità locali.Al centro del dibattito temi quali la dotazione organica degli enti, i trasferimenti delle risorse finanziarie da parte della Regione, soprattutto in merito alla gestione delle strade e delle scuole, la necessità di semplificare le procedure amministrative per garantire servizi più efficienti ai cittadini. L'assessore ha ribadito l'impegno del governo regionale a supportare concretamente i Liberi consorzi, riconoscendo il loro ruolo fondamentale nel tessuto istituzionale siciliano."L'incontro con i presidenti - sottolinea Messina - è stato proficuo e ha confermato la volontà comune di lavorare in sinergia per superare le criticità e restituire piena operatività a questi enti. È essenziale che le ex Province tornino a essere un punto di riferimento solido per i territori, capaci di dare risposte concrete alle esigenze delle comunità. Da parte nostra c'è il massimo impegno a garantire il supporto necessario per un'efficace riorganizzazione e valorizzazione degli enti"."Abbiamo preso atto ancora una volta - evidenzia Paolo Amenta, presidente di Anci Sicilia - della disponibilità da parte dell'assessore Messina, ma resta immutata la grande crisi dei Liberi consorzi che, con la massima urgenza, hanno bisogno di interventi strutturali sia dal punto di vista finanziario sia sul fronte degli investimenti. Non possiamo dimenticare che questi enti hanno competenza sulle strade provinciali dell'isola e su un alto numero di istituti scolastici superiori".
agrigentooggi.it
Al via i lavori su ponti e viadotti delle strade provinciali
Il Libero Consorzio interverrà in tempi brevi su ponti e viadotti di alcune strade provinciali. Il Settore infrastrutture stradali ha infatti effettuato la consegna dei lavori all'impresa "Ng Strade SrL" di Santa Maria Capuavetere (CE), aggiudicataria dell'appalto per la loro manutenzione straordinaria (importo contrattuale complessivo di 1.730.000 euro, compresi 51.900 euro per oneri di sicurezza).I lavori, interamente finanziati con fondi del Ministero delle Infrastrutture saranno eseguiti entro diciotto mesi e sono stati progettati dallo staff del Settore infrastrutture stradali, che ha individuato alcune criticità su queste strutture nelle seguenti dodici strade di competenza del Libero Consorzio:
Sp 1 Villaseta-Quadrivio Spinasanta
Sp 2 Piano Gatta-Montaperto-Giardina Gallotti
Sp 3 Bivio Caldare-Favara
Sp 5 Camastra-C. Aronica
Sp 9 Ravanusa-Fiume Salso
Sp 19 S.Elisabetta-S.Biagio Platani-Alessandria della Rocca
Sp 30 Cattolica Eraclea-Minoa
Sp 53 Bivio Sparacia-Ponte Platani-Perciata
Sp 58 Bivio Casteltermini-Staz. Cammarata-Bivio Castronovo
Sp 61 Montallegro-Ribera
Nc 2 ex ESA del Magaggiaro
Nc 24 collegamento esterno Burgio-Lucca Sicula.
GRANDANGOLO
Maltempo ad Agrigento, fango e detriti in alcune strade provincialiAd intervenire sarà il Libero Consorzio Comunale di Agrigento
La bomba d'acqua che si è abbattuta ieri su Agrigento ha causato disagi in alcune strade secondarie. Fango e detriti sulle strade provinciali Montaperto, Giardina Gallotti, Joppolo e Contrada Fauma che risultano impraticabili. Per queste strade nei prossimi giorni il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha avviato dei lavori di manutenzione straordinaria.
PoliticaBeni culturali, accordo con i sindacati per apertura siti nei giorni festivi
È stato siglato questa mattina l'accordo tra il dipartimento dei Beni culturali della Regione Siciliana e le organizzazioni sindacali per risolvere il problema delle chiusure nei giorni festivi. L'intesa consentirà ai dipendenti di lavorare in più di un terzo dei giorni festivi dell'anno, superando le limitazioni previste dal contratto di lavoro attuale. Una misura necessaria per far fronte alla carenza di personale impegnato nelle attività di fruizione e vigilanza dei siti culturali gestiti dalla Regione Siciliana, evitando così il rischio di chiusure nei giorni festivi.
"Abbiamo raggiunto un'intesa importante che dimostra senso di responsabilità e collaborazione da parte di tutte le parti coinvolte - dice l'assessore regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato - Grazie a questo accordo salvaguardiamo il diritto dei cittadini e dei turisti di fruire del nostro immenso patrimonio culturale, anche nei giorni festivi, evitando disagi e garantendo continuità nella valorizzazione dei nostri beni".
ILSICILIA
Dalla Regione fondi per gli Enti locali, Abbate: "In Provincia di Ragusa quasi 8 milioni di euro"
La Regione Siciliana, con un atto di grande rilevanza per lo sviluppo infrastrutturale e sociale, ha dato il via libera all'Assessorato agli Enti Locali all'emissione dei mandati per l'erogazione delle quote destinate agli investimenti in favore dei Comuni per l'anno 2025.
Tale provvedimento, atteso dalle amministrazioni locali, si conforma pienamente al Decreto Dirigenziale Generale (DDG) n. 263 del 22 maggio 2025, segnando un passo concreto nell'attuazione delle politiche regionali volte a sostenere la crescita e la modernizzazione delle realtà municipali. Sul totale di 115 milioni di euro per tutta la Regione in provincia di Ragusa arriveranno complessivamente quasi otto milioni di euro (7.862.174).
Ai primi tre posti per consistenza di trasferimenti Ragusa (1.369.339), Vittoria (1.242.212) e Modica (1.166.234).
"L'emissione di questi mandati rappresenta un momento cruciale - spiega l'onorevole Ignazio Abbate - perché in un contesto economico ancora complesso, il flusso di risorse finanziarie verso i Comuni è vitale per consentire la realizzazione di opere pubbliche, la manutenzione di infrastrutture esistenti, l'implementazione di servizi essenziali e, più in generale, per stimolare l'economia locale attraverso la creazione di opportunità e la valorizzazione del tessuto produttivo. Rispetto agli altri anni siamo riusciti ad anticipare di ben sei mesi il trasferimento in modo da dare agli Enti Locali più tempo per programmare gli investimenti. D'altronde l'obiettivo primario è uno: fornire ai Comuni siciliani la liquidità necessaria per programmare e avviare progetti che rispondano alle esigenze concrete dei cittadini. La capacità dei Comuni di investire è spesso limitata da vincoli di bilancio e dalla difficoltà di accesso a risorse esterne".
"Con questi mandati, la Regione interviene attivamente per superare tali ostacoli, fungendo da catalizzatore per un rilancio degli investimenti. L'emissione dei mandati non è solo un adempimento burocratico, ma un atto politico che mira a rafforzare l'autonomia finanziaria dei Comuni e a sostenerli nel loro ruolo fondamentale di motori dello sviluppo del territorio. È un investimento nel futuro della Sicilia, basato sulla consapevolezza che la prosperità dell'isola passa necessariamente attraverso la vitalità e la capacità di innovazione dei suoi Comuni", conclude Abbate.
TELEACRAS
Crisi idrica in Sicilia: lo stato dell'arte
L'intervento di Cocina: "Nessun allarme idrico nella Sicilia orientale. Preoccupano invece Agrigento e Trapani". Lunedì inizia l'irrigazione nel comprensorio di Ribera.
Nella Sicilia orientale le riserve idriche sono sufficienti e non vi è allarme. Nella Sicilia occidentale, in particolare tra Agrigento e Trapani, vi è maggiore sofferenza ma non come nell'estate 2024. Ecco in estrema sintesi l'esito dell'elettrocardiogramma idrico appena effettuato dal capo della Protezione civile siciliana, e coordinatore della Cabina regionale per l'emergenza idrica, Salvo Cocina. Lui premette innanzitutto che i dissalatori mobili di Porto Empedocle, Trapani e Gela saranno in funzione a luglio, attenuando la sete dei territori, dove gli invasi non sono colmi come nella parte orientale dell'isola. A fronte di ciò Cocina non esclude le turnazioni nell'Agrigentino e nel Trapanese, e spiega: "Sull'idropotabile devo dire che la situazione è nettamente migliorata rispetto alla scorsa estate. In pratica l'emergenza non c'è più soprattutto nel Nisseno e nell'Ennese, mentre la situazione resta critica, seppure migliore dell'anno scorso, nell'Agrigentino e anche in alcune aree del Trapanese. Invece per il rifornimento idrico per l'agricoltura abbiamo una situazione critica nelle province di Trapani, Palermo e Agrigento. Purtroppo ci sono cinque invasi che sono ancora in sofferenza, ovvero Poma, Rosamarina, Castello, Trinità e Garcia. Per l'idropotabile, grazie a centinaia di interventi che abbiamo fatto dalla scorsa estate ad oggi per reperire nuove risorse, la crisi è rientrata e contiamo di far trascorrere alle popolazioni un'estate serena". Nel frattempo lunedì prossimo, 23 giugno, inizierà la distribuzione dell'acqua per irrigare i campi ricadenti nel comprensorio agricolo di Ribera. Così ha annunciato il commissario del Consorzio di bonifica Agrigento 3 Baldo Giarraputo. L'acqua al servizio delle coltivazioni della zona proverrà sia dalla diga Castello che dalla diga Raia di Prizzi. Si tratta di 3,5 milioni di metri cubi in totale, equamente distribuiti tra i due invasi. Da settimane tuttavia i produttori agricoli invocano un aumento della dotazione, per almeno tre irrigazioni d'emergenza che consentano di superare l'estate senza danni.
LENTEPUBBLICA
Il Consiglio di Stato si pronuncia sullo scorrimento delle graduatorie nella PA
Il Consiglio di Stato, con una recente pronuncia (Sentenza 3140/2025), ha fatto luce su un aspetto cruciale per gli enti pubblici e i candidati ai concorsi: lo scorrimento delle graduatorie nella PA.
In particolare i giudici hanno provato a rispondere a questo quesito: come e quando è possibile utilizzare le graduatorie concorsuali esistenti per coprire nuovi posti di lavoro? La decisione ribadisce un principio fondamentale che mira a garantire trasparenza e imparzialità nelle procedure di assunzione.
Il Consiglio di Stato si pronuncia sullo scorrimento delle graduatorie nella PA
La questione centrale riguarda la possibilità di assumere persone già presenti in una graduatoria, anche quando i posti disponibili non erano previsti al momento dell'indizione del concorso originale, ma sono stati creati o modificati in un secondo momento.
Il diritto e la sua interpretazione: trasparenza prima di tutto
In passato, il Consiglio di Stato aveva già sottolineato che, in linea di massima, non si dovrebbero utilizzare le graduatorie di concorsi precedenti per coprire posti istituiti dopo l'avvio della selezione. Questo divieto ha una ragione precisa: evitare che le amministrazioni pubbliche possano, in qualche modo, "aggiustare" le loro strutture organizzative per favorire candidati specifici, di cui il nome è già noto. L'obiettivo è prevenire assunzioni "su misura" che minerebbero la parità di opportunità.
Tuttavia, la recente sentenza ha rianalizzato la normativa, in particolare l'articolo 91, comma 4, del Testo Unico degli Enti Locali (TUEL), integrandolo con le disposizioni più recenti. L'articolo 91 del TUEL stabilisce che le graduatorie dei concorsi comunali rimangono valide per tre anni dalla pubblicazione per la copertura di posti che si rendano disponibili in seguito, ma fa un'eccezione per le posizioni create o modificate dopo l'indizione del concorso.
Validità delle graduatorie e la priorità alla mobilità
È importante notare che la validità delle graduatorie concorsuali per la maggior parte delle pubbliche amministrazioni è stata ridotta a due anni, salvo diverse disposizioni regionali. Per gli enti locali, invece, la durata triennale stabilita dal TUEL rimane un punto fermo.
Il Consiglio di Stato ha ribadito che, pur essendo discrezionale la decisione di un ente di coprire o meno un posto vacante, una volta presa tale decisione, l'amministrazione deve giustificare la scelta del metodo di assunzione. In questa valutazione, è fondamentale considerare l'esistenza di graduatorie ancora valide. La giurisprudenza ha sempre favorito l'utilizzo di queste ultime, a meno che non ci siano ragioni specifiche, come normative di settore o particolari esigenze di interesse pubblico, che giustifichino un nuovo concorso.
Tuttavia, quando si tratta di coprire posizioni di nuova creazione o trasformate, la situazione cambia. Il divieto di scorrimento delle graduatorie in questi casi non è stato superato da successive normative, come l'articolo 17, comma 1-bis, del cosiddetto Decreto "Milleproroghe" del 2019. Quest'ultimo, infatti, concede agli enti locali la facoltà, non l'obbligo, di derogare a tale divieto per attuare i piani triennali dei fabbisogni di personale.
L'obbligo di motivazione per le deroghe
Secondo il Consiglio di Stato e la Corte dei Conti, questa "facoltà" di deroga implica che, qualora un'amministrazione decida di utilizzare una graduatoria per un posto nuovo o trasformato, deve fornire una motivazione molto stringente e dettagliata. Questa rigorosa giustificazione è necessaria per salvaguardare i principi di imparzialità e trasparenza, impedendo che le scelte di reclutamento siano influenzate dalla conoscenza dei nomi dei candidati già presenti in graduatoria.
Un esempio concreto
La sentenza ha analizzato il caso di un Comune che, nel suo Piano Integrato di Attività e Organizzazione per il triennio 2023/2025, ha dato priorità alla mobilità volontaria (lo spostamento di personale da un ente all'altro) e solo in via subordinata allo scorrimento delle graduatorie.
L'ente ha chiaramente motivato questa scelta, evidenziando la volontà di non favorire specifici candidati le cui generalità erano note al momento dell'istituzione di un nuovo posto (passato da categoria B3 a C1). La decisione è stata considerata adeguatamente motivata e priva di irregolarità.
In sintesi, il Consiglio di Stato ha confermato che lo scorrimento delle graduatorie è la modalità preferenziale per assumere nuovo personale pubblico, ma tale possibilità è preclusa quando si tratta di posti di nuova istituzione o trasformazione. Questa limitazione serve a proteggere la correttezza delle procedure e la fiducia dei cittadini nella pubblica amministrazione. La deroga a questo principio è possibile, ma solo con una motivazione robusta che dimostri l'assenza di favoritismi.