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rassegna stampa del 5 agosto 2025

teleacras.it

32 milioni per le strade provinciali in Sicilia, di cui 4,6 per Agrigento, apprezzamento Ance.

L'Ance, l'Associazione nazionale costruttori edili, di Sicilia, apprezza lo stanziamento di 32 milioni di euro da parte del governo regionale per 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria delle strade provinciali dell'isola. Il presidente, Salvo Russo, afferma: "Si tratta di un intervento per 2,5 milioni alla Provincia di Palermo, 600mila euro alla Provincia di Catania, 3,7 milioni alla Provincia di Enna, 1,6 milioni alla Provincia di Siracusa, e 4,6 milioni alla Provincia di Agrigento. Poi 6,4 milioni per 4 interventi alla Provincia di Caltanissetta, e 5 milioni per 3 interventi alla Provincia di Ragusa, e 7,6 milioni per 3 interventi alla Provincia di Trapani. Sin dal 2014 Ance Sicilia ha denunciato a tutte le istituzioni competenti il fatto che l'avere lasciato le Province senza le risorse necessarie a provvedere alla manutenzione delle strade ha reso impercorribile oltre il 50% della viabilità provinciale della Sicilia. Adesso si registra e si apprezza una radicale e concreta inversione di tendenza."


larepubblica.it

In arrivo 32 milioni di euro per le strade provinciali siciliane, ecco la mappa degli interventi.
Accordo istituzionale fra l'assessore alle Infrastrutture Aricò e i presidenti di Città metropolitane e Liberi consorzi comunali per un primo stanziamento per finanziare 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria

"La decisione del governatore Renato Schifani di ridare agibilità politica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi ha avuto un primo effetto operativo con la firma dell'Accordo istituzionale tra l'assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e i presidenti di Città metropolitane e Liberi consorzi comunali, che integra l'Accordo sui Fondi Fsc del 24 maggio 2024 fra la premier Giorgia Meloni e il governatore Schifani, e che mette in piedi una struttura tecnica e finanziaria in grado di affrontare il disastroso stato delle strade provinciali della Sicilia con un primo stanziamento di 32,2 milioni per finanziare ben 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria". Lo dichiara il presidente di Ance Sicilia, Salvo Russo, che spiega: "L'Accordo istituzionale prevede che l'Assessorato svolga le funzioni di Centro di responsabilità e di Ufficio competente per le operazioni; il Dipartimento regionale tecnico quella di stazione appaltante; e gli enti territoriali il ruolo di soggetti beneficiari e attuatori. Questo schema di collaborazione rappresenta di fatto un nuovo modello operativo sinergico e di rete, grazie al quale la Regione metterà a disposizione di quegli enti intermedi che soffrono carenze di personale le proprie strutture tecniche per accelerare i tempi di redazione, approvazione e trasmissione al Dipartimento regionale tecnico dei progetti e dei documenti necessari ad espletare le procedure di affidamento dei lavori. Questa è un'integrazione operativa che, secondo noi, potrà garantire efficacia e rapidità della spesa. Infatti, l'assessore Aricò si è spinto al punto da prevedere l'avvio dei lavori entro la fine di quest'anno e la loro conclusione entro il 2026".L'Accordo istituzionale in questa prima fase assegna 2,5 milioni alla Città metropolitana di Palermo per un intervento; 600mila euro per un intervento alla Città metropolitana di Catania; 4,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Agrigento; 6,4 milioni per 4 interventi al Libero consorzio comunale di Caltanissetta; 3,7 milioni per un'opera del Libero consorzio comunale di Enna; 5 milioni per tre interventi del Libero consorzio comunale di Ragusa; 1,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Siracusa; e 7,6 milioni per tre manutenzioni straordinarie al Libero consorzio comunale di Trapani.


LENTEPUBBLICA.IT

Chiarimenti sul danno erariale dal lavoro straordinario delle Posizioni Organizzative.

In questo approfondimento dedicato a una recente sentenza della Corte dei Conti l'Avvocato Maurizio Lucca fornisce alcuni chiarimenti sul danno erariale dal lavoro straordinario delle Posizioni Organizzative.La sez. giur. Umbria della Corte dei conti, con la sentenza n. 50 de 31 luglio 2025, condanna un dipendente pubblico, titolare di Posizione Organizzativa (ora Elevata Qualificazione), per la liquidazione indebita dello straordinario in assenza del requisito previsto dalle norme contrattuali, che assorbono ogni voce stipendiale delle prestazioni extra orario ordinario (salvo deroghe per l'elettorale o eventi calamitosi): un danno derivante dalla retribuzione di prestazioni lavorative mai state effettuate. Nessun pagamento dello straordinario alle POV. iene accolta la domanda della Procura erariale, con condanna a carico del dipendente del danno alla Presidenza del Consiglio, Dipartimento per la Protezione Civile, dovuto alla liquidazione dello straordinario oltre ai limiti consentiti (le ore in eccesso).




SCRIVOLIBERO

Al Teatro dell'Efebo "I Cavalieri" di Aristofane incantano il pubblico: oggi appuntamento con "L'anno che verrà"

E' finita tra gli applausi del pubblico la messa in scena al Teatro dell'Efebo del Libero Consorzio di Agrigento de "I Cavalieri" di Aristofane, commedia che dopo 2500 anni mantiene intatti non solo la feroce denuncia della corruzione e della tendenza alla demagogia della parte più deteriore politica, ma anche il messaggio esplicito della decadenza di una società e di un popolo che si affidano a truffatori e disonesti in grado, con la propaganda e le falsità, di assumere posizioni di comando esclusivamente per il proprio tornaconto. Apprezzamento per il successo dello spettacolo da parte del Presidente del Libero Consorzio di Agrigento, Giuseppe Pendolino, che ricorda come il Teatro dell'Efebo stia riscuotendo grande interesse nel mondo della cultura e dello spettacolo, confermato dai prossimi appuntamenti del cartellone 2025.
La critica di Aristofane alla società del suo tempo si può riportare tranquillamente ai giorni nostri, e "I Cavalieri" portati in scena da un cast di altissimo livello, guidato dall'ottima Cinzia Maccagnano, sono anche un forte messaggio per i popoli che alla fine, facendosi ingannare, lasciano che il potere passi nelle mani di faccendieri ed impostori, risultando di fatto complici del decadimento delle rispettive società. "Il teatro consente di dialogare, di confrontarci" ha detto a fine spettacolo la regista e attrice Cinzia Maccagnano "e di lasciarci con qualche sorriso, un po' di leggerezza e anche di malinconia. E' il ruolo del teatro, che consente sì di sorridere ma anche di riflettere". Applausi, dunque, per i sette attori (Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Raffaele Gangale, Cristina Putignano, Marta Cirello, Andrea Maiorca e Maria Chiara Pellitteri), poliedrici e travolgenti nella recitazione, nei canti e nelle danze.
La Rassegna del Teatro Classico e del Mito prevede un ultimo appuntamento il 13 agosto con "Il pomo della discordia", mentre oggi - martedì 5 agosto, sempre alle ore 21:00 - avrà inizio la Rassegna del Teatro Moderno e Musica con il ritorno nella cavea del Giardino Botanico del Coro Lirico Siciliano, con il tenore Pier Davide Carone, che daranno vita a "L'anno che verrà (Lucio Dalla tribute)". Biglietti acquistabili direttamente su www.giardinoefebo.it o al Box Office di Via Imera, tel. 20500.


TELEACRAS

Agrigento, l'Amministrazione comunale sulla chiusura del Liceo Politi

Il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, e gli assessori ai Lavori pubblici Principato e alla Pubblica istruzione Alfano, hanno coordinato un confronto tecnico a seguito della chiusura per problemi di staticità del Liceo Politi da parte della Provincia. Al termine hanno riferito che la documentazione tecnica relativa alla situazione dell'edificio è stata trasmessa dalla Provincia al Comune il 30 luglio. Adesso sarà esaminata dagli uffici competenti. Tuttavia, se la valutazione tecnica dell'ente proprietario del bene scolastico, ovvero la Provincia, propende per la chiusura per motivi di sicurezza strutturale, appare evidente che non vi siano alternative praticabili."


TELEACRAS

Santa Elisabetta, il consigliere Catalano interroga il presidente della Provincia, Pendolino

L'avvocato Maria Adriana Catalano, consigliere comunale a Santa Elisabetta, a fronte delle pessime condizioni in cui versa la strada provinciale Santa Elisabetta - Muxarello - Scorrimento veloce Palermo Agrigento (con ultimi interventi di manutenzione risalenti al 2008), ha presentato una interrogazione al presidente della Provincia di Agrigento, Giuseppe Pendolino, al fine di conoscere se nel programma infrastrutturale della Provincia è stato previsto il finanziamento di un'opera di manutenzione per ripristinare le condizioni ottimali e di sicurezza della strada, mancanti allo stato attuale, indispensabili per la circolazione dei veicoli che quotidianamente transitano con grave pericolo per la loro incolumità. Peraltro la strada è regolarmente transitata dagli abitanti del Comune di Sant'Angelo Muxaro, di Santa Elisabetta, di Raffadali, di Joppolo Giancaxio e di Aragona, nonché altri utenti provenienti da svariate località.



GRANDANGOLO

Strade provinciali, 4.6 milioni di euro al Libero Consorzio di Agrigento.

 
L'Accordo istituzionale in questa prima fase assegna 4,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Agrigento
"La decisione del governatore Renato Schifani di ridare agibilità politica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi ha avuto un primo effetto operativo con la firma dell'Accordo istituzionale tra l'assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e i presidenti di Città metropolitane e Liberi consorzi comunali, che integra l'Accordo sui Fondi Fsc del 24 maggio 2024 fra la premier Giorgia Meloni e il governatore Schifani, e che mette in piedi una struttura tecnica e finanziaria in grado di affrontare il disastroso stato delle strade provinciali della Sicilia con un primo stanziamento di 32,2 milioni per finanziare ben 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria".
Lo dichiara il presidente di Ance Sicilia, Salvo Russo, che spiega: "L'Accordo istituzionale prevede che l'Assessorato svolga le funzioni di Centro di responsabilità e di Ufficio competente per le operazioni; il Dipartimento regionale tecnico quella di stazione appaltante; e gli enti territoriali il ruolo di soggetti beneficiari e attuatori. Questo schema di collaborazione rappresenta di fatto un nuovo modello operativo sinergico e di rete, grazie al quale la Regione metterà a disposizione di quegli enti intermedi che soffrono carenze di personale le proprie strutture tecniche per accelerare i tempi di redazione, approvazione e trasmissione al Dipartimento regionale tecnico dei progetti e dei documenti necessari ad espletare le procedure di affidamento dei lavori. E' un'integrazione operativa che, secondo noi, potrà garantire efficacia e rapidità della spesa. Infatti, l'assessore Aricò si è spinto al punto da prevedere l'avvio dei lavori entro la fine di quest'anno e la loro conclusione entro il 2026".
L'Accordo istituzionale in questa prima fase assegna 2,5 milioni alla Città metropolitana di Palermo per un intervento; 600mila euro per un intervento alla Città metropolitana di Catania; 4,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Agrigento; 6,4 milioni per 4 interventi al Libero consorzio comunale di Caltanissetta; 3,7 milioni per un'opera del Libero consorzio comunale di Enna; 5 milioni per tre interventi del Libero consorzio comunale di Ragusa; 1,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Siracusa; e 7,6 milioni per tre manutenzioni straordinarie al Libero consorzio comunale di Trapani.



AGRIGENTOOGGI

Turismo e artigianato: Agrigento tra le prime province italiane per imprese a vocazione turistica.

La Sicilia si conferma prima regione d'Italia per numero di imprese artigiane legate alla filiera del turismo, con 14.886 attività (pari al 21% dell'artigianato complessivo regionale) e oltre 35.800 addetti impiegati. Ma a stupire è anche la performance della provincia di Agrigento, che si colloca al terzo posto a livello nazionale per incidenza di imprese artigiane in settori legati alla domanda turistica, con un valore percentuale del 22,7%.Il dato emerge da un'analisi dell'Ufficio studi di Confartigianato, che mette in evidenza come l'artigianato sia una componente strategica dell'offerta turistica, soprattutto in territori come quello agrigentino, dove cultura, gastronomia, paesaggio e patrimonio artistico attirano ogni anno migliaia di visitatori.
Tra i comparti trainanti c'è senza dubbio l'agroalimentare, con ben 4.759 imprese in tutta la Sicilia (pari al 32% del totale artigiano turistico), che producono cibo e bevande apprezzati a livello internazionale. Anche nel territorio agrigentino, le botteghe di prodotti tipici, le cantine e i laboratori dolciari sono parte integrante del tessuto economico e culturale locale, e contribuiscono a costruire l'identità del "brand Agrigento" agli occhi dei turisti.
Importante anche il ruolo delle attività manifatturiere e dei servizi, come ceramica, gioielleria, fotografia, centri benessere, lavorazioni artistiche, che in Sicilia contano 3.365 imprese (22,6%) e che nel centro storico agrigentino o nei borghi dell'entroterra stanno conoscendo una fase di riscoperta e valorizzazione.
Nel settore della ristorazione, si contano 2.748 ristoranti e pizzerie e 1.443 bar, caffè e pasticcerie, pari al 28% del totale, che offrono piatti tipici e accoglienza in linea con lo spirito dell'ospitalità mediterranea. Anche il trasporto turistico gioca un ruolo fondamentale, con 1.566 imprese attive nel settore, molte delle quali anche nel territorio agrigentino, dove cresce la domanda di collegamenti più agili tra Valle dei Templi, centro storico e litorale.
L'analisi evidenzia, infine, come la provincia di Agrigento, insieme a Palermo (23,4%), rappresenti una delle realtà più dinamiche nel rapporto tra artigianato e turismo. Un dato che conferma il potenziale straordinario del territorio, dove storia, cultura e creatività artigiana si intrecciano e possono costituire la vera leva di sviluppo di un'economia turistica sostenibile e identitaria.
Una sfida, ma anche un'opportunità, che Agrigento - forte anche del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2025 - non può permettersi di perdere.


QDS

Sicilia, Figuccia: "Inaccettabile, migliaia di precari della PA in pensione con la minima"

Il deputato ARS denuncia la situazione dei lavoratori pubblici siciliani storicamente precari: "Serve un piano straordinario per salvare la loro dignità".
Una vita nei corridoi della pubblica amministrazione, tra uffici regionali, comunali e scolastici, a reggere interi settori dello Stato. E ora, al momento della pensione, un assegno da poco più di 600 euro al mese.
È la denuncia del deputato questore all'Assemblea Regionale Siciliana, Vincenzo Figuccia, che punta il dito contro una situazione definita "un paradosso intollerabile".
"Parliamo di uomini e donne che per oltre venticinque anni hanno retto interi settori della pubblica amministrazione: Regione, Province, Comuni, centri per l'impiego, servizi scolastici, assistenziali e molto altro. Lavoratori inquadrati nelle forme più disparate di precariato - dagli ASU agli LSU, dagli ex PIP agli ex articolo 23, ai Resais - che oggi rischiano di andare in pensione con un assegno minimo, poco più di 600 euro al mese", afferma Figuccia.
"Contributi insufficienti, una vecchiaia da indigenti"
Il problema, sottolinea il deputato, non è solo il lungo precariato, ma anche la cronica mancanza di versamenti previdenziali completi e regolari.
"Per anni - prosegue Figuccia - questi lavoratori hanno ricevuto compensi minimi, spesso pari a un sussidio di disoccupazione, e in molti casi con versamenti contributivi irregolari o insufficienti. Oggi, dopo una vita di sacrifici e doveri, si ritrovano ad affrontare la vecchiaia in condizioni di precarietà estrema, costretti a vivere con una pensione che non permette neanche di pagare affitto e utenze."
Una situazione già segnalata dal Comitato Regionale INPS Sicilia, che ha acceso i riflettori su una possibile emergenza sociale destinata ad aggravarsi nei prossimi anni.
"È ora di sanare le ingiustizie del passato"
Per Figuccia, la risposta delle istituzioni deve essere immediata e strutturale. "È dovere delle istituzioni, a tutti i livelli, intervenire per riconoscere la contribuzione mancante, sanare le storture del passato e garantire un assegno pensionistico dignitoso a questi lavoratori, che negli anni hanno garantito i servizi, portando avanti la macchina amministrativa siciliana."
Il deputato sottolinea l'assurdità di un sistema che pretende che chi ha guadagnato 1.200 euro al mese viva con la metà: "Non possiamo pensare di chiedere a una persona che ha guadagnato 1.200 euro al mese di vivere improvvisamente con la metà. Questo vuol dire condannarla alla povertà."
"Serve un piano straordinario per evitare una catastrofe sociale"
La proposta è chiara: un intervento regionale urgente e un confronto aperto con lo Stato e l'INPS.
"Serve subito un piano straordinario che, a partire dalla Regione, metta in campo risorse, strumenti legislativi e un'interlocuzione diretta con l'INPS per evitare che questa emergenza si trasformi in una catastrofe sociale."
Figuccia annuncia infine un impegno diretto in Parlamento regionale: "Mi impegnerò a portare la questione in aula e a promuovere un'interlocuzione con il Governo nazionale. Non si tratta solo di numeri o di bilanci: si tratta di persone. Di famiglie. Di dignità."



livesicilia.it

Arrivano 32 milioni per le strade provinciali: la mappa dei 15 interventiIl presidente di Ance Sicilia Salvo Russo: bene l'accordo voluto dal governo regionale

"La decisione del governatore Renato Schifani di ridare agibilità politica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi ha avuto un primo effetto operativo con la firma dell'Accordo istituzionale tra l'assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e i presidenti di Città metropolitane e Liberi consorzi comunali, che integra l'Accordo sui Fondi Fsc del 24 maggio 2024 fra la premier Giorgia Meloni e il governatore Schifani, e che mette in piedi una struttura tecnica e finanziaria in grado di affrontare il disastroso stato delle strade provinciali della Sicilia con un primo stanziamento di 32,2 milioni per finanziare ben 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria".Lo dichiara il presidente di Ance Sicilia, Salvo Russo, che spiega: "L'Accordo istituzionale prevede che l'Assessorato svolga le funzioni di Centro di responsabilità e di Ufficio competente per le operazioni; il Dipartimento regionale tecnico quella di stazione appaltante; e gli enti territoriali il ruolo di soggetti beneficiari e attuatori. Questo schema di collaborazione rappresenta di fatto un nuovo modello operativo sinergico e di rete, grazie al quale la Regione metterà a disposizione di quegli enti intermedi che soffrono carenze di personale le proprie strutture tecniche per accelerare i tempi di redazione, approvazione e trasmissione al Dipartimento regionale tecnico dei progetti e dei documenti necessari ad espletare le procedure di affidamento dei lavori. E' un'integrazione operativa che, secondo noi, potrà garantire efficacia e rapidità della spesa. Infatti, l'assessore Aricò si è spinto al punto da prevedere l'avvio dei lavori entro la fine di  quest'anno e la loro conclusione entro il 2026".L'Accordo istituzionale in questa prima fase assegna 2,5 milioni alla Città metropolitana di Palermo per un intervento; 600mila euro per un intervento alla Città metropolitana di Catania; 4,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Agrigento; 6,4 milioni per 4 interventi al Libero consorzio comunale di Caltanissetta; 3,7 milioni per un'opera del Libero consorzio comunale di Enna; 5 milioni per tre interventi del Libero consorzio comunale di Ragusa; 1,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Siracusa; e 7,6 milioni per tre manutenzioni straordinarie al Libero consorzio comunale di Trapani.
"Sin dal 2014 - conclude Salvo Russo - Ance Sicilia ha denunciato a tutte le istituzioni competenti il fatto che l'avere lasciato gli enti intermedi senza le risorse necessarie a provvedere alla manutenzione delle strade ha reso impercorribile oltre il 50% della viabilità provinciale della Sicilia. Tale tipo di approccio verso questi territori ha finito per isolare numerosi centri e rendere assai difficile e pericolosa, a causa di frane e carenze infrastrutturali, la mobilità di persone, merci e mezzi di soccorso dalle aree interne verso i grandi insediamenti urbani e gli scali portuali, ferroviari e aeroportuali. Una prima inversione di tendenza si era avuta durante il precedente governo regionale con la firma, nel 2020 e nel 2021, di due Accordi istituzionali per le strade provinciali. Ma ora l'iniziativa del governatore Renato Schifani e dell'assessore Alessandro Aricò, che corona la loro ampiamente dimostrata attenzione verso la rete viaria secondaria trascurata da lungo tempo, va ben oltre: supera il paradigma dei due livelli di governo e crea un unico fronte di responsabilità e di azione che, ci auguriamo, porterà presto ai risultati attesi".https://livesicilia.it/arrivano-32-milioni-per-le-strade-provinciali-ecco-la-mappa-dei-15-interventi... 


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