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Agrigento, torna la Settimana Pirandelliana dopo un'assenza di 17 anni
Torna, dopo un'assenza di diciassette anni, la Settimana Pirandelliana, una delle Rassegne storiche più amate e radicate nel nostro territorio. Si tratta della trentaseiesima edizione, organizzata al Teatro dell'Efebo dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento in collaborazione con l'Associazione Nuovo Piccolo Teatro di Agrigento.
Un ritorno importante per l'offerta culturale sul nostro territorio, con tre eventi in programma all'antica cavea del Giardino Botanico il 16, 23 e 30 agosto, che saranno presentati dal Presidente del Libero Consorzio di Agrigento Giuseppe Pendolino e dai rappresentanti del Nuovo Piccolo Teatro, nel corso della conferenza stampa in programma lunedì 11 agosto alle ore 11:30 nella sala della Presidenza del Libero Consorzio (P.le Aldo Moro, 1).
TELEACRAS
"Regione": approvata la manovra finanziaria ter
L'Assemblea Regionale Siciliana ha approvato la manovra finanziaria ter da 339 milioni di euro. I dettagli sulla spesa e l'intervento di Schifani.
Il traguardo prefissato è stato l'approvazione prima della pausa estiva. E per raggiungerlo, il presidente della Regione è ricorso finanche alla "tagliola" per scavalcare l'ostacolo dei circa 1200 emendamenti dell'opposizione. E così la manovra finanziaria ter è stata approvata dall'Assemblea Regionale. E Schifani commenta: "E' un provvedimento importante, reso possibile grazie a maggiori entrate per circa 500 milioni di euro. Con senso di responsabilità, abbiamo scelto di immettere immediatamente le risorse nell'economia siciliana, destinandole alle principali emergenze dell'Isola, oltre che porre particolare attenzione al sociale e allo sviluppo: due pilastri fondamentali per rispondere concretamente ai bisogni dei cittadini e sostenere la crescita del nostro territorio" - conclude. Nel dettaglio si tratta di una manovra da 339 milioni di euro di cui 11 milioni alla Protezione civile per fronteggiare la siccità e gli eventi calamitosi, poi 32 milioni per garantire il funzionamento dei dissalatori a Trapani, Gela e Porto Empedocle, poi 6,2 milioni per la progettazione di interventi nelle dighe. E poi, 45 milioni per sostenere i maggiori costi a carico dei Comuni nella gestione dei rifiuti, premiando con una quota maggiore quelli che hanno raggiunto almeno il 60% di raccolta differenziata. E ancora ai Comuni: 15 milioni per progetti di videosorveglianza e oltre 8 milioni per l'acquisto di nuovi scuolabus. Poi manutenzione del territorio: 55 milioni per opere di riqualificazione straordinaria delle strade provinciali e 5 milioni per interventi nelle scuole pubbliche. La spesa sociale: rifinanziata la legge sulla povertà, con 3 milioni agli enti che si occupano di accoglienza e ricovero di indigenti. Il fondo per le persone con disabilità è incrementato di altri 10 milioni. Sanità: 66 milioni, in tre anni, per abbattere le liste d'attesa e rendere i servizi più accessibili a tutti i cittadini.
CANICATTIWEB
Lavori di manutenzione tra le SS 115 e 189, al via bando di gara
E' pubblicato sul sito internet istituzionale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento il bando di gara relativo al quarto lotto funzionale dei lavori di manutenzione straordinaria dell'asse di collegamento tra la S.S. 115 (bivio Borgo Bonsignore) e la S.S. 189. Il termine di presentazione delle istanze di partecipazione è fissato alle ore 12:00 del prossimo 5 settembre 2025 e la procedura di gara sarà gestita in modalità telematica ed inversione procedimentale tramite la piattaforma certificata Maggioli in uso al Libero Consorzio. "Continua l'impegno del Libero Consorzio per migliorare la viabilità interna - afferma il Presidente Giuseppe Pendolino - e nei prossimi mesi saranno bandite altre gare per la sistemazione di vari tratti di strade provinciali".
Il bando riguarda i lavori sulle Strade Provinciali n. 35A Portella di Sciacca-Lucca Sicula, n. 32 Ribera-Cianciana, n. 19B San Biagio Platani-Alessandria della Rocca, n. 31 Cattolica Eraclea-Cianciana e n. 29A Montallegro-Cattolica Eraclea. L'importo complessivo della gara è di 1.672.118,14 euro (compresi 33.442,36 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso) finanziati dalla Regione Sicilia con i fondi destinati al Piano di Sviluppo e Coesione 2014-2020 (Sezione Speciale 2, giusto D.G.R. n. 520/2022). I lavori dovranno essere ultimati entro 540 giorni lavorativi continuativi dalla data di consegna.
L'apertura delle offerte telematiche è in programma in seduta pubblica alle ore 8:30 del 9 settembre 2025 nella sala gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (Via Acrone, 27 - Agrigento).
LENTEPUBBLICA
Ferie dipendenti pubblici: come si calcolano i tre anni per l'incremento dei giorni?
Quando si entra per la prima volta nel mondo del lavoro nella Pubblica Amministrazione, uno degli aspetti più rilevanti e spesso fonte di dubbi riguarda il diritto alle ferie: in un recente parere l'Aran fornisce indicazioni su come si calcolano i tre anni per l'incremento dei giorni.
Si tratta di un parere rivolto in particolare come quesito di risposta in merito al CCNL Funzioni Centrali, ma che può essere utile anche per tutti gli altri comparti del pubblico impiego.
Questo perché, è importante dirlo, l'aumento delle ferie si applica a tutti i dipendenti pubblici, sia a tempo determinato che indeterminato, che abbiano superato i tre anni di servizio.
L'orientamento espresso dall'Aran (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) chiarisce un punto fondamentale: i tre anni di servizio utili all'incremento del monte ferie devono essere considerati come anni di calendario, e non come semplici anni di anzianità riferiti al solo giorno dell'assunzione. Questo significa che il calcolo non parte dal giorno esatto in cui il lavoratore è stato assunto, ma segue la logica degli anni solari, ovvero i periodi che vanno dal 1° gennaio al 31 dicembre.
La normativa di riferimento
In merito al quesito nel particolare si fa presente che il comma 5 dell'articolo 21 del CCNL Funzioni Centrali, sottoscritto il 27 gennaio 2025, disciplina in maniera dettagliata la materia delle ferie. In base a questa disposizione, nei primi tre anni di servizio il lavoratore ha diritto a un numero ridotto di giorni di ferie, che aumenta al termine del triennio. Si tratta di una regola pensata per introdurre gradualmente i neoassunti al pieno regime dei benefici contrattuali previsti per il personale stabile.
Si deve anche ricordare che, come ad esempio disciplinato dall'articolo 38, comma 5, del CCNL 16.11.2022 degli Enti Locali: "Dopo tre anni di servizio presso una qualsiasi pubblica amministrazione, anche con qualifica o inquadramento diverso, ai dipendenti di cui al comma 4 spettano i giorni di ferie stabiliti nei commi 2 e 3 (28 o 32 giorni di ferie a seconda dell'orario di lavoro distribuito su 5 o 6 giorni)".
Ma come si calcolano esattamente questi tre anni? E quando decorre il diritto all'aumento dei giorni di ferie?
Anni di calendario e maturazione delle ferie
Secondo l'interpretazione fornita dall'Aran, il computo del triennio non coincide con il semplice conteggio di 36 mesi dalla data di assunzione. Piuttosto, i tre anni devono essere intesi come tre distinti anni solari, cioè interi anni civili. Di conseguenza, il primo anno di servizio, se iniziato a metà o a fine anno, comporterà una maturazione delle ferie proporzionata ai soli mesi effettivamente lavorati. Non è quindi sufficiente attendere tre anni esatti dalla data di assunzione per beneficiare dell'incremento completo: ciò che rileva è il completamento di tre anni interi, considerati secondo il calendario solare.
Un esempio pratico può aiutare a chiarire meglio la questione: immaginiamo un lavoratore assunto il 15 giugno 2025. Nel corso di quell'anno maturerà ferie in proporzione ai mesi di servizio prestati, cioè da giugno a dicembre. Il 2026 sarà il primo anno solare completo, seguito dal 2027. Il 2028 rappresenterà il terzo anno, ma nel calcolo complessivo si dovrà tenere conto che, essendo l'assunzione avvenuta a metà 2025, il triennio "di calendario" non sarà ancora completamente decorso fino alla fine del 2028. Solo dal 2029, quindi, scatterà il diritto a godere dei giorni di ferie in misura piena.
Il riproporzionamento nel terzo anno
Un ulteriore chiarimento fornito dall'Aran riguarda il cosiddetto "riproporzionamento" da effettuare nel terzo anno, qualora non coincida interamente con l'anno solare. In parole semplici, se il terzo anno non è completo, il numero di giorni di ferie dovrà essere calcolato in modo proporzionale rispetto ai mesi effettivamente lavorati durante quell'anno. Solo nell'anno successivo, a triennio ormai maturato, il lavoratore potrà accedere al computo pieno dei giorni di ferie stabiliti dal contratto.
Questo approccio consente di armonizzare la gestione delle ferie con i principi generali della contrattazione collettiva, evitando disparità di trattamento tra chi viene assunto in momenti diversi dell'anno. Inoltre, permette una pianificazione più chiara e trasparente per i dipendenti e per le amministrazioni, riducendo il rischio di errori o di interpretazioni divergenti.
Implicazioni pratiche per lavoratori e amministrazioni
Per i dipendenti pubblici di nuova assunzione, questo orientamento rappresenta un punto di riferimento importante. Conoscere le modalità di calcolo delle ferie consente una migliore programmazione del proprio tempo di riposo, evitando sorprese e malintesi. Allo stesso tempo, le amministrazioni pubbliche sono chiamate a garantire l'applicazione corretta della norma contrattuale, assicurando che il conteggio dei giorni di ferie avvenga nel rispetto dei criteri indicati dall'Aran.
È utile sottolineare che questa interpretazione si applica esclusivamente al personale inquadrato nel comparto delle Funzioni Centrali. Per altri settori della pubblica amministrazione, come scuola, sanità o enti locali, potrebbero vigere regole leggermente differenti, in base ai rispettivi contratti collettivi.
Una gestione più equa dei diritti
L'adozione di una logica legata agli anni di calendario, piuttosto che alla semplice data di assunzione, risponde all'esigenza di uniformità e trasparenza. Questo sistema evita che lavoratori assunti in momenti diversi dell'anno si trovino in situazioni sfavorevoli rispetto alla maturazione delle ferie. Inoltre, contribuisce a una gestione più efficiente delle risorse umane, permettendo agli uffici competenti di monitorare con maggiore precisione il percorso dei dipendenti verso il pieno godimento dei propri diritti contrattuali.
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Negli appalti il RUP deve essere nominato per ogni singola procedura
Il RUP deve essere nominato per ogni singola procedura: ecco cosa prevede il Codice degli Appalti, come indicato dal recente parere numero 3555/2025 del Supporto Giuridico del MIT.
Non è possibile assegnare un unico Responsabile Unico del Progetto (RUP) per tutte le gare d'appalto indette da una stazione appaltante nell'arco di un anno. A chiarirlo è una recente risposta ufficiale (codice identificativo 3555, datata 23 giugno 2025), che interviene per fugare ogni dubbio interpretativo in merito all'applicazione dell'articolo 15 del nuovo Codice dei contratti pubblici (D.Lgs. 36/2023).
Il quesito
Il quesito sollevava una questione molto concreta: è lecito designare un solo RUP per l'intero anno, anche nel caso in cui le procedure riguardino ambiti simili o strettamente interconnessi? La risposta è netta: no, perché la normativa non consente un approccio così generalizzato. Il principio cardine è che il RUP debba essere nominato per ciascuna procedura di affidamento, sin dall'avvio dell'intervento pubblico da realizzare tramite contratto.
La risposta: negli appalti il RUP deve essere nominato per ogni singola procedura
Il testo del decreto è inequivocabile. Stabilisce che la nomina del RUP deve avvenire nel primo atto formale che dà avvio all'attività contrattuale e che l'incarico riguarda l'intero ciclo di vita della singola procedura: dalla programmazione alla progettazione, dall'aggiudicazione alla fase esecutiva. La locuzione utilizzata dal legislatore - "ciascuna procedura" - non lascia margini di ambiguità. Il riferimento è chiaramente al singolo contratto e non a un insieme omogeneo di appalti, né a un arco temporale predefinito.
Di conseguenza, l'idea di un "RUP annuale" per tutte le gare di un'amministrazione, anche in settori analoghi, contrasta con l'impostazione normativa attuale, pensata per attribuire con precisione e trasparenza le responsabilità legate a ogni appalto. Il legislatore ha voluto evitare concentrazioni di potere e ambiguità gestionali, rafforzando invece il principio della responsabilità individuale riferita a un intervento ben definito.
Tuttavia, questo non significa che un medesimo professionista non possa ricoprire più incarichi. La norma consente infatti che una stessa persona possa essere designata RUP per più gare, purché le nomine siano effettuate singolarmente per ogni procedura e siano precedute da una valutazione accurata della compatibilità degli incarichi. Tale analisi deve tenere conto del carico di lavoro, dell'eventuale sovrapposizione temporale degli appalti e delle competenze richieste, per garantire che ogni progetto venga seguito in modo efficace e senza conflitti o sovraccarichi.
In altre parole, il vincolo non è sul numero di incarichi, ma sulle modalità con cui vengono attribuiti: non in blocco e non con una nomina generica, bensì con atti distinti, ciascuno riferito a un singolo affidamento. Ogni incarico deve essere formalizzato con chiarezza e precisione, a garanzia della tracciabilità e della corretta attribuzione delle responsabilità.
L'importanza strategica della scelta del RUP
Questa impostazione normativa conferma l'importanza strategica del RUP all'interno del sistema degli appalti pubblici. Non si tratta di un ruolo formale, ma di una figura chiave nella gestione dell'intera operazione: un punto di riferimento unico e qualificato, chiamato a coordinare le diverse fasi della procedura e a vigilare sul corretto svolgimento delle attività, nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza ed efficacia dell'azione amministrativa.
La scelta di attribuire tale responsabilità in modo puntuale e procedurale anziché su base temporale o per insiemi di gare è coerente con la logica del nuovo Codice dei contratti, che punta a valorizzare la responsabilizzazione individuale e la tracciabilità dell'azione amministrativa, nell'ottica di una gestione più rigorosa, competente e affidabile delle risorse pubbliche.