ILSICILIA
Incendio nell'Agrigentino, bruciati mille ettari di bosco. Sindaco di Ribera: "Un crimine contro l'ambiente"
"Sono andati in fumo almeno tre quarti dell'intera superficie boschiva, vale a dire un migliaio di ettari di macchia mediterranea tra pini, eucalipti e cipressi". Lo dice Matteo Ruvolo, sindaco di Ribera (Agrigento) dopo una prima stima dei danni subiti dal Monte Sara, situato tra i territori comunali di Ribera e Cattolica Eraclea, interessato da un incendio che ha visto a lungo all'opera canadair ed elicotteri antincendio per provare a limitare i danni. "Ma le conseguenze sono devastanti, è stato un atto ignobile da parte dei piromani", aggiunge il primo cittadino.
"Le nostre comunità e l'intero comprensorio dei Sicani - dice ancora Ruvolo - sono state private di un patrimonio paesaggistico, naturale e sociale di inestimabile valore, è stato un vero crimine contro l'ambiente".
Per il recupero ambientale e paesaggistico del Monte Sara il sindaco ha annunciato che chiederà al governo della Regione Siciliana un piano straordinario di ripiantumazione del polmone verde dei Monti Sicani.
ILSICILIA
Tre milioni per la copertura finanziariaRiordino della polizia locale, Abbate: "Una riforma non più differibile"
I giorni d'estate scorrono e presto Sala d'Ercole tornerà a riunirsi per discutere le questioni rimaste in sospeso. Si tratta della manovra quater in cui confluiranno le norme non approvate nella variazione di bilancio del 6 agosto: dalla stabilizzazione del personale dei Consorzi di bonifica agli Asacom. Uno scoglio da superare per poi procedere ad altre riforme, anch'esse rimaste al palo.
Tra queste spicca il disegno di legge del riordino della polizia locale che vede come promotore e relatore il presidente della Commissione Affari istituzionali dell'Ars Ignazio Abbate. La proposta contiene una nuova disciplina regionale dell'ordinamento della polizia locale e delle politiche di sicurezza urbana e integrata. Un controllo del territorio maggiormente mirato e organizzato per rispondere alle esigenze di rispetto della legalità, quale fattore indispensabile per una civile convivenza e condizione fondamentale per il suo sviluppo.
Il ddl prevede un aggiornamento del sistema che ha bisogno di essere rivisto e rilanciato con nuove risorse e nuovi strumenti. Sono specificati i concetti di servizio di Polizia locale e di sicurezza urbana. Il primo è un servizio pubblico non economico organizzato e gestito dall'ente locale - Comuni, Province, Città metropolitane e Regione - per erogare la funzione di polizia locale in modo efficiente, efficace e con continuità operativa. Il secondo ha a che vedere con la tutela dell'ordine pubblico e del benessere delle comunità territoriali. E quando parliamo "di politiche integrate per la sicurezza", le azioni specifiche riguardano: la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria, la tutela della legalità; la promozione del rispetto del decoro urbano, dell'inclusione, della protezione e della solidarietà sociale.
"La riforma nasce dal confronto con i sindacati di categoria e i comandanti della Polizia locale dei Comuni. Un lavoro durato mesi e che dovrebbe concretizzarsi già in autunno, in quanto il governo regionale metterà a disposizione le risorse, come da impegni presi negli ultimi vertici di maggioranza. Entro l'anno potrebbe arrivare in aula per l'approvazione. La riforma della polizia locale è indispensabile anche alla luce del fatto che gli organici presenti negli enti locali sono ridotti al lumicino, in tanti Comuni non si riesce a espletare gli innumerevoli compiti assegnati dall'ordinamento degli enti locali. Quindi urge l'approvazione della riforma e indire nuovi concorsi anche con il supporto economico da parte della Regione, soprattutto a favore dei piccoli Comuni e per i Comuni in dissesto", spiega il deputato della Democrazia cristiana Ignazio Abbate.
Il ddl è stato già esitato dalla I commissione ed è frutto di innumerevoli audizioni con le parti interessate. Una riforma attesissima, considerato che la materia in questione aspetta dal 1990 aggiornamenti normativi. Attualmente il tutto è slittato in Commissione Bilancio dove è richiesta la copertura finanziaria di circa tre milioni di euro, somme necessarie per l'approvazione della proposta di legge.
Il testo normativo conta 30 articoli e contengono svariate finalità che vanno dalle funzioni specifiche della polizia locale alle convenzioni con le istituzioni. E tra le novità più rilevanti c'è da evidenziare l'istituzione dell'Agenzia regionale per il coordinamento e la formazione della Polizia locale e l'Accademia per la formazione e l'addestramento per la Polizia locale.
L'Agenzia, con sede a Palermo, è un ente pubblico non economico strumentale della Regione, sottoposta a vigilanza e controllo dell'Assessorato regionale delle Autonomie locali e della funzione pubblica. Gli organi sono tre: il Comitato direttivo - composto dagli assessori agli Enti locali, alla Formazione e all'Economia, dai presidenti di Anci e Upi - poi ci sono il direttore, il Comitato tecnico consultivo e il Collegio dei revisori dei conti.
L'Agenzia regionale è un organo di programmazione, indirizzo, controllo e coordinamento e svolge diversi compiti e in primis promuove il coordinamento tra le forze di Polizia locale, soprattutto nel caso di fenomeni o avvenimenti che interessino il territorio di più Comuni, nonché, in raccordo con le istituzioni competenti comunali, regionali e statali, il coordinamento operativo con altri corpi di polizia e di sicurezza; promuove l'attivazione di un numero telefonico unico; promuove la mobilità temporanea del personale di Polizia locale per sopperire, per il periodo strettamente necessario, ad esigenze occasionali ovvero eccezionali dei servizi territoriali di Polizia locale; raccoglie e monitora i dati inerenti alle funzioni di Polizia locale e ne cura la diffusione; concorre alla formazione, addestramento e aggiornamento del personale della Polizia locale tramite l'Accademia. Importante la funzione di monitorare eventuali inadempienze dei Comuni in ordine al rispetto delle leggi inerenti al servizio di Polizia locale. Promuove la stipula di apposite convenzioni tra la Regione e gli enti locali per il riparto finanziario degli oneri per lo svolgimento dei corsi tenuti dall'Accademia indirizzati ai componenti della polizia locale.
Invece, l'Accademia è una struttura formativa di alta specializzazione e garantisce un sistema permanente di reclutamento, formazione, qualificazione, addestramento e aggiornamento professionale del personale impiegato dalla Polizia locale, al fine di garantire idonea preparazione nelle materie e attività di propria competenza, comprese quelle relative alla sicurezza urbana integrata.
Le liste dei docenti da impiegare nei corsi sono aggiornate ogni due anni e l'espletamento di incarichi di docente da parte di personale della Polizia locale, costituisce titolo per la partecipazione ai concorsi nei ruoli dei Corpi di Polizia locale della Regione.
TELEACRAS
Parchi archeologici e Asacom: le priorità della nuova manovra all'Ars
Il prossimo 9 settembre la Commissione Bilancio all'Assemblea Regionale esaminerà il disegno di legge stralcio alla manovra finanziaria, quindi una variazione di bilancio quater. Tra i provvedimenti da approvare vi sono anche dei capitoli di spesa esclusi dalla manovra finanziaria ter approvata prima delle ferie estive: si tratta di 10 milioni per gli Asacom, ovvero gli assistenti che supportano gli studenti con disabilità, i 4,6 milioni per la stabilizzazione del personale precario dei Consorzi di bonifica, e 5 milioni di euro per la salvaguardia di tutti i Parchi siciliani, dalla Valle dei Templi alla Villa del Tellaro, con selezione degli interventi affidata all'assessorato dei Beni culturali.
PMI.IT
Pensione anticipata dipendenti pubblici: chiarimenti INPS per ex-INPDAP
L'INPS chiarisce le deroghe alle nuove regole sulla pensione anticipata dei dipendenti pubblici ex-INPDAP: mantenute aliquote di rendimento tradizionali.
L'INPS è intervenuto con nuovi chiarimenti sulle regole che disciplinano l'accesso alla pensione dei dipendenti pubblici iscritti alle gestioni ex-INPDAP, a seguito delle modifiche introdotte dalla legge di Bilancio 2025. Il Messaggio n. 2491 del 25 agosto 2025 fornisce indicazioni operative in merito alle deroghe applicabili per la liquidazione delle quote retributive di pensione.
Con il messaggio n. 2491 del 25 agosto, l'Istituto ha definito i nuovi criteri di applicazione delle aliquote di rendimento per le gestioni CPDEL, CPS, CPI e CPUG.
In pensione con i nuovi limiti ordinamentali
Posticipo pensione
Pensioni pubbliche: le novità dal 2025 per i dipendenti e i limiti di età 15 Gennaio 2025
La premessa normativa è che la Manovra 2025 (articolo 1, commi 162-165, legge n. 207/2024) ha innalzato i limiti ordinamentali, collegandoli al requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia fissato a 67 anni per il biennio 2025-2026. (inoltre, le amministrazioni pubbliche possono adesso trattenere in servizio, fino ai 70 anni, il personale di cui ritengano necessario avvalersi, con il consenso dell'interessato).
In questo nuovo quadro di legge, cambiano le fattispecie per l'applicazione delle "penalizzazioni" per chi si ritira con la pensione anticipata a partire dal 2025.
Deroghe alle nuove aliquote di rendimento
L'INPS precisa che le nuove aliquote di rendimento introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 non trovano applicazione nei casi di pensione di vecchiaia liquidata a seguito della risoluzione obbligatoria del rapporto di lavoro per raggiunti limiti di età.
La deroga si estende anche ai dipendenti di enti che hanno perso la natura giuridica pubblica ma sono rimasti iscritti alla CPDEL, nonché nei casi di pensione in cumulo con l'AGO al momento della cessazione per limiti ordinamentali.
Dimissioni e trattenimento in servizio
Un ulteriore chiarimento riguarda i lavoratori che si dimettono durante il periodo di trattenimento in servizio: se la risoluzione avviene dopo il raggiungimento del limite ordinamentale ma prima della scadenza del trattenimento, resta valida la disciplina derogatoria, con l'applicazione delle aliquote più favorevoli.
APE Sociale e pensioni precoci
Il nuovo documento di prassi si sofferma anche sul trattamento pensionistico dopo il periodo di fruizione dell'APE Sociale. In questo caso, se si accede alla pensione di vecchiaia, le quote retributive sono calcolate con le aliquote tradizionali (leggi n. 965/1965 e n. 16/1986). Se invece si accede alla pensione anticipata, le quote con meno di 15 anni di contributi al 31 dicembre 1995 seguono le aliquote introdotte dalla legge di Bilancio 2024.
L'INPS conferma infine che non rientrano nelle nuove regole i lavoratori precoci che abbiano maturato e certificato il diritto alla pensione entro il 31 dicembre 2023, indipendentemente dalla decorrenza effettiva del trattamento.
lentepubblica.it
L'accesso agli atti e i segreti commerciali negli appalti pubblici: limiti e tutela giurisdizionale
Approfondimento sull'accesso agli atti e la tutela dei segreti commerciali negli appalti pubblici: limiti, requisiti e obblighi di motivazione delle PA.
l tema dell'accesso agli atti nelle procedure di gara, con particolare riferimento alla tutela dei segreti tecnici e commerciali, è stato recentemente affrontato dal TAR Lombardia, Sez. IV, con la sentenza n. 3235/2024. La decisione ribadisce che, sebbene la tutela della riservatezza degli operatori economici sia un principio fondamentale, essa deve cedere il passo quando l'ostensione dell'atto è strettamente indispensabile per garantire la difesa in giudizio dell'interesse del ricorrente. Il giudice amministrativo ha chiarito che l'accesso può essere consentito solo se funzionale alla tutela giurisdizionale e se la documentazione richiesta ha un nesso diretto con l'accertamento della legittimità della procedura di gara.Il quadro normativo: l'accesso agli atti e la tutela dei segreti commerciali
L'accesso agli atti nelle procedure di gara è disciplinato dall'articolo 35, comma 5, del D.Lgs. 36/2023, secondo cui "è consentito l'accesso al concorrente, se indispensabile ai fini della difesa in giudizio dei propri interessi giuridici rappresentati in relazione alla procedura di gara". Tuttavia, l'ostensione è limitata quando i documenti richiesti contengano informazioni riservate, come segreti tecnici o commerciali, la cui divulgazione potrebbe pregiudicare la posizione concorrenziale dell'operatore economico.
Secondo la giurisprudenza consolidata, l'accesso deve essere valutato alla luce di due principi contrapposti:Il diritto alla trasparenza e alla difesa in giudizio, che consente al ricorrente di ottenere l'accesso agli atti rilevanti per dimostrare eventuali illegittimità nella procedura di gara;La tutela dei segreti industriali e commerciali, che protegge il know-how e le strategie degli operatori economici.