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Dalla Regione 55 milioni per le strade provinciali, Savarino: "4,7 milioni per Agrigento"
Le risorse serviranno per il rifacimento del manto stradale, consolidamento dei versanti, manutenzione delle barriere, realizzazione di rotatorie, nuova illuminazione e segnaletica.
La Giunta regionale ha approvato il piano di riparto dei 55 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali siciliane. Le risorse, suddivise tra i liberi consorzi comunali e le città metropolitane secondo criteri oggettivi, serviranno a interventi di rifacimento del manto stradale, consolidamento dei versanti, manutenzione delle barriere, realizzazione di rotatorie, nuova illuminazione e segnaletica."Con questo provvedimento - dichiara l'Assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino - diamo risposte concrete a un'esigenza che i cittadini manifestano da anni: strade più sicure e finalmente percorribili. Ad Agrigento, il Libero Consorzio riceverà 4,7 milioni di euro, che consentiranno di rifare l'asfalto nei tratti più danneggiati, mettere in sicurezza i versanti a rischio, realizzare barriere e rotatorie, installare illuminazione e segnaletica, oltre ad altri interventi indispensabili. Non risolveremo tutte le criticità, ma questi fondi si aggiungono a quelli fsc già stanziati dal collega Aricò. Avviamo così un percorso chiaro: la Regione sostiene i territori con risorse certe e immediatamente utilizzabili, ponendo particolare attenzione alle strade provinciali, abbandonate da chi aveva cancellato l'ente con un colpo di spugna. Strade migliori significano comunità più forti e sviluppo per la nostra terra".Con l'approvazione di questo piano la Regione Siciliana consolida una strategia che punta a rafforzare la sicurezza dei cittadini, favorire la mobilità e sostenere la crescita economica attraverso infrastrutture moderne ed efficienti.
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Accendi un diavolo... e l'anno scolastico parte al Liceo Empedocle
Inizio anno scolastico al Liceo Empedocle di Agrigento: tra entusiasmo, musica e criticità strutturali
Ad Agrigento, il Liceo Classico e Musicale "Empedocle" ha inaugurato ufficialmente l'anno scolastico 2025/2026 con la tradizionale cerimonia di accoglienza, un momento simbolico che segna il passaggio degli studenti dal biennio al triennio e l'ingresso dei nuovi iscritti. L'evento si è svolto nella palestra scoperta della sede centrale di via Empedocle, ombreggiata da suggestive vele verdi, offrendo un'atmosfera speciale per salutare i ragazzi. La giornata è stata organizzata in due turni distinti: al mattino i ragazzi del terzo anno hanno incontrato i rispettivi Consigli di Classe, mentre a seguire gli studenti delle prime classi hanno vissuto il loro primo contatto ufficiale con docenti e compagni.A fare da colonna sonora all'avvio dell'anno, l'esibizione dei ragazzi del musicale con "Accendi un diavolo e me", scelta non casuale per trasmettere energia e entusiasmo. Ma dietro le note e i sorrisi emergono anche criticità legate alle sedi distaccate del liceo musicale, che da decenni si trovano in strutture provvisorie: mancano aule insonorizzate, spazi adeguati per i laboratori e palestre per l'attività sportiva, condizioni che rendono difficile garantire sicurezza e qualità delle lezioni. La dirigente Marika Helga Gatto non ha nascosto la sua preoccupazione e ha lanciato un appello alle istituzioni, sottolineando la necessità di interventi concreti per garantire agli studenti ambienti dignitosi e funzionali, adeguati alla loro crescita e formazione.
AGRIGENTONOTIZIE
Nuovo manto stradale, segnaletica e rotatorie: 4 milioni e 700 mila euro per il Libero consorzio
L'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino: "Diamo risposte concrete a un'esigenza che i cittadini manifestano da anni, vie più sicure e percorribili"
Quattro milioni e 700 mila euro. Tanto riceverà il Libero consorzio comunale, dalla Regione, per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali.
La giunta regionale ha approvato il piano di riparto dei 55 milioni di euro per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali siciliane. Le risorse serviranno per interventi di rifacimento del manto stradale, consolidamento dei versanti, manutenzione delle barriere, realizzazione di rotatorie, nuova illuminazione e segnaletica.
Migliorare la viabilità con i fondi di Sviluppo e Coesione: accordo fra Regione ed ex Provincia
"Con questo provvedimento - dichiara l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusi Savarino - diamo risposte concrete a un'esigenza che i cittadini manifestano da anni: strade più sicure e finalmente percorribili. Ad Agrigento, il Libero consorzio riceverà 4,7 milioni di euro, che consentiranno di rifare l'asfalto nei tratti più danneggiati, mettere in sicurezza i versanti a rischio, realizzare barriere e rotatorie, installare illuminazione e segnaletica, oltre ad altri interventi indispensabili. Non risolveremo tutte le criticità, ma questi fondi si aggiungono a quelli Fsc già stanziati dal collega Aricò. Avviamo così un percorso chiaro: la Regione sostiene i territori con risorse certe e immediatamente utilizzabili, ponendo particolare attenzione alle strade provinciali, abbandonate da chi aveva cancellato l'ente con un colpo di spugna. Strade migliori significano comunità più forti e sviluppo per la nostra terra". Con l'approvazione di questo piano la Regione Siciliana consolida una strategia che punta a rafforzare la sicurezza dei cittadini, favorire la mobilità e sostenere la crescita economica attraverso infrastrutture moderne ed efficienti.
"Su input del mio governo - sottolinea il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani - gli uffici del dipartimento Infrastrutture, mobilità e trasporti hanno celermente lavorato per predisporre un avviso di fondamentale importanza per la viabilità isolana. Il nostro obiettivo è ripristinare l'efficienza delle arterie viarie, spesso interrotte o accidentate a causa di frane e smottamenti, restituendo condizioni di sicurezza e percorribilità ai collegamenti, dando priorità alle strade che collegano Comuni appartenenti alle aree interne".
"Abbiamo accelerato - afferma l'assessore alle Infrastrutture e mobilità Alessandro Aricò - per finalizzare una disposizione normativa che va incontro alle necessità dei territori. Vogliamo finanziare più progetti possibile, ripartendo le risorse tra i nove ambiti provinciali dell'Isola, in considerazione di due criteri: per il 50% la popolazione residente e per l'altro 50% l'estensione chilometrica della rete viaria provinciale di ogni ambito".
Le richieste potranno essere presentate dal 15 settembre e non oltre il 15 ottobre, via pec indirizzata a dipartimento.infrastrutture@certmail.regione.sicilia.it.
SICILIAONPRESS
Agrigento, il Teatro dell'Efebo ospita Colonne Sinfoniche 2025
Agrigento si prepara ad accogliere un grande appuntamento musicale: domenica 14 settembre 2025, alle ore 21.00, il Teatro dell'Efebo sarà lo scenario di Colonne Sinfoniche 2025, un concerto che promette emozioni e spettacolo.
Sul palco si esibiranno l'Orchestra Filarmonica "Demetra", il Coro Polifonico "Free Melody" e il Coro di Voci Bianche "Diade", diretti dal Maestro Antonio Cusumano.
L'ensemble proporrà un viaggio sonoro che attraversa alcuni dei capolavori più amati del repertorio moderno e contemporaneo. Dalle musiche da film di Hans Zimmer, Nicola Piovani e soprattutto del leggendario Ennio Morricone, fino alle sonorità travolgenti e senza tempo dei Queen, il programma offrirà una miscela capace di conquistare sia gli appassionati di musica classica che gli amanti del rock e delle grandi colonne sonore.
Un concerto che non sarà soltanto un omaggio ai grandi compositori del nostro tempo, ma anche un'esperienza capace di trasportare il pubblico in un viaggio emozionale tra note, ricordi e suggestioni.
I biglietti sono già disponibili online al link: agrigento-biglietti.com.
QDS
Sicilia, 32 milioni per le strade provinciali. Russo: "Nuovo modello operativo sinergico e di rete"
Le parole di Salvo Russo, presidente di Ance Sicilia, in merito alle nuove operazioni dalla Regione
"La decisione del governatore Renato Schifani di ridare agibilità politica alle Città metropolitane e ai Liberi consorzi ha avuto un primo effetto operativo con la firma dell'Accordo istituzionale tra l'assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, e i presidenti di Città metropolitane e Liberi consorzi comunali, che integra l'Accordo sui Fondi Fsc del 24 maggio 2024 fra la premier Giorgia Meloni e il governatore Schifani, e che mette in piedi una struttura tecnica e finanziaria in grado di affrontare il disastroso stato delle strade provinciali della Sicilia con un primo stanziamento di 32,2 milioni per finanziare ben 15 interventi strategici di manutenzione straordinaria".
Lo dichiara il presidente di Ance Sicilia, Salvo Russo, che spiega: "L'Accordo istituzionale prevede che l'Assessorato svolga le funzioni di Centro di responsabilità e di Ufficio competente per le operazioni; il Dipartimento regionale tecnico quella di stazione appaltante; e gli enti territoriali il ruolo di soggetti beneficiari e attuatori.
Questo schema di collaborazione rappresenta di fatto un nuovo modello operativo sinergico e di rete, grazie al quale la Regione metterà a disposizione di quegli enti intermedi che soffrono carenze di personale le proprie strutture tecniche per accelerare i tempi di redazione, approvazione e trasmissione al Dipartimento regionale tecnico dei progetti e dei documenti necessari ad espletare le procedure di affidamento dei lavori. E' un'integrazione operativa che, secondo noi, potrà garantire efficacia e rapidità della spesa. Infatti, l'assessore Aricò si è spinto al punto da prevedere l'avvio dei lavori entro la fine di quest'anno e la loro conclusione entro il 2026″.
La distribuzione delle risorse in questa fase
L'Accordo istituzionale in questa prima fase assegna 2,5 milioni alla Città metropolitana di Palermo per un intervento; 600mila euro per un intervento alla Città metropolitana di Catania; 4,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Agrigento; 6,4 milioni per 4 interventi al Libero consorzio comunale di Caltanissetta; 3,7 milioni per un'opera del Libero consorzio comunale di Enna; 5 milioni per tre interventi del Libero consorzio comunale di Ragusa; 1,6 milioni per un progetto del Libero consorzio comunale di Siracusa; e 7,6 milioni per tre manutenzioni straordinarie al Libero consorzio comunale di Trapani.
L'intervento di Salvo Russo, presidente di Ance Sicilia
"Sin dal 2014 - conclude Salvo Russo - Ance Sicilia ha denunciato a tutte le istituzioni competenti il fatto che l'avere lasciato gli enti intermedi senza le risorse necessarie a provvedere alla manutenzione delle strade ha reso impercorribile oltre il 50% della viabilità provinciale della Sicilia. Tale tipo di approccio verso questi territori ha finito per isolare numerosi centri e rendere assai difficile e pericolosa, a causa di frane e carenze infrastrutturali, la mobilità di persone, merci e mezzi di soccorso dalle aree interne verso i grandi insediamenti urbani e gli scali portuali, ferroviari e aeroportuali. Una prima inversione di tendenza si era avuta durante il precedente governo regionale con la firma, nel 2020 e nel 2021, di due Accordi istituzionali per le strade provinciali. Ma ora l'iniziativa del governatore Renato Schifani e dell'assessore Alessandro Aricò, che corona la loro ampiamente dimostrata attenzione verso la rete viaria secondaria trascurata da lungo tempo, va ben oltre: supera il paradigma dei due livelli di governo e crea un unico fronte di responsabilità e di azione che, ci auguriamo, porterà presto ai risultati attesi".
LENTEPUBBLICA
Chiarimenti su ricostituzione rapporto di lavoro e trattamento economico negli enti locali
L'ARAN, l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, con un recente parere, il numero 35077/2025, fornisce un chiarimento di rilievo in merito alla ricostituzione del rapporto di lavoro e al consequenziale trattamento economico per i dipendenti degli enti locali.
Quando un dipendente della Pubblica Amministrazione decide di dimettersi e successivamente chiede di tornare in servizio, la normativa collettiva prevede la possibilità di "ricostituire" il rapporto di lavoro, cioè di riattivare la posizione lavorativa precedentemente interrotta.
Questa procedura, tuttavia, porta con sé una serie di questioni interpretative, in particolare sul piano economico: quali elementi della retribuzione devono essere riconosciuti a chi rientra?
Su questo tema è intervenuta l'Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, che fornisce un chiarimento di rilievo per migliaia di lavoratori. Al centro della questione vi è l'articolo 26, comma 3, del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 16 novembre 2022, che regola le modalità di ricostituzione del rapporto.
Ricostituzione rapporto di lavoro e trattamento economico negli enti locali
Secondo la lettura proposta dall'Agenzia, al momento del rientro, il dipendente ha diritto a ricevere lo stesso trattamento economico che gli spettava alla data della cessazione. Ciò include non solo la categoria, il profilo professionale e la posizione ricoperta, ma anche eventuali incrementi economici ottenuti prima delle dimissioni, come le progressioni orizzontali o i cosiddetti differenziali stipendiali.
In altre parole, chi rientra dopo aver usufruito di questa procedura non riparte da zero: il salario deve rispecchiare, in modo completo, il livello raggiunto in precedenza, come se la carriera e i miglioramenti retributivi ottenuti prima della sospensione non fossero mai stati interrotti.
Un passaggio chiave per la tutela dei diritti
Questo chiarimento assume particolare importanza perché mette al centro un principio di continuità economica. Senza un'indicazione esplicita, si sarebbe potuto ipotizzare che il ritorno al lavoro comportasse la perdita di avanzamenti retributivi maturati nel tempo, con una penalizzazione ingiustificata rispetto a chi, invece, non aveva mai interrotto il servizio.
La decisione dell'ARAN conferma, quindi, una visione che tutela il valore della carriera professionale, riconoscendo che le progressioni stipendiali rappresentano un patrimonio acquisito, non revocabile in caso di ricostituzione del rapporto. Questo orientamento evita disparità tra lavoratori con percorsi simili e rafforza la certezza del diritto all'interno della Pubblica Amministrazione.
Che cosa sono le progressioni orizzontali e i differenziali stipendiali
Per comprendere fino in fondo l'impatto di questa interpretazione, occorre chiarire i termini tecnici.
Le progressioni economiche orizzontali (PEO) sono passaggi all'interno della stessa categoria contrattuale che consentono al dipendente di ottenere un aumento dello stipendio base senza cambiare mansioni o profilo. Sono una forma di riconoscimento dell'esperienza, della professionalità e della qualità del servizio prestato, e rappresentano un tassello importante nella valorizzazione delle competenze interne.
I differenziali stipendiali, invece, sono incrementi retributivi legati al raggiungimento di determinati requisiti, come anzianità o risultati professionali, che si sommano al trattamento principale. Entrambi questi istituti servono a premiare la crescita professionale e a motivare il personale, garantendo percorsi di carriera più dinamici all'interno di un settore che, storicamente, soffre di rigidità.
Escludere questi elementi al momento della ricostituzione del rapporto avrebbe significato cancellare anni di crescita e di riconoscimenti, con conseguenze non solo economiche ma anche sul piano motivazionale.
Implicazioni per le amministrazioni pubbliche
La chiarezza interpretativa è fondamentale non solo per i dipendenti, ma anche per le amministrazioni. In assenza di indicazioni precise, ogni ente avrebbe potuto dare letture diverse della norma, con il rischio di contenziosi e trattamenti disomogenei. Il parere dell'ARAN fornisce un punto di riferimento univoco, semplificando la gestione dei casi di rientro e riducendo l'incertezza applicativa.
Si tratta, in sostanza, di una conferma che la ricostituzione non equivale a una nuova assunzione. Il rapporto viene riattivato nella sua forma originaria, con tutte le caratteristiche giuridiche ed economiche che il lavoratore aveva acquisito nel tempo, evitando di creare ingiustificate "retrogradazioni" nella carriera.
Un quadro normativo in evoluzione
Il tema si inserisce in un contesto più ampio, in cui la Pubblica Amministrazione sta cercando di conciliare esigenze di efficienza, riconoscimento professionale e attrattività del lavoro pubblico. Negli ultimi anni, i rinnovi contrattuali hanno introdotto meccanismi più flessibili per la crescita economica e professionale, tentando di superare la staticità che per lungo tempo ha caratterizzato il settore.
Allo stesso tempo, la gestione delle risorse umane deve fare i conti con il bisogno di stabilità, soprattutto in un momento in cui molti enti soffrono la carenza di personale qualificato. Garantire percorsi chiari, anche nei casi particolari come le dimissioni e il successivo rientro, contribuisce a mantenere fiducia nel sistema e a incentivare i lavoratori a rimanere nel pubblico impiego.
Le conclusioni dell'ARAN
Il parere dell'ARAN sul trattamento economico in caso di ricostituzione del rapporto di lavoro rappresenta un tassello importante per garantire equità e continuità nella carriera dei dipendenti pubblici. Riconoscendo che le progressioni e i differenziali maturati non possono essere annullati da una temporanea interruzione, si rafforza il principio di tutela dei diritti acquisiti e si riducono i rischi di conflitti interpretativi.
In un momento storico in cui la Pubblica Amministrazione è chiamata a rinnovarsi e a diventare più attrattiva per i professionisti, anche queste precisazioni hanno un peso concreto: assicurano che chi sceglie di rientrare trovi condizioni eque, trasparenti e coerenti con la propria storia professionale, rafforzando così il legame di fiducia tra lavoratori e istituzioni.