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rassegna stampa dal 13 al 15 settembre 2025

SICILIATV

Gli stretti legami tra Aragona e La Louvière celebrati durante la visita ufficiale ad Agrigento.

Il presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Giuseppe Pendolino, ha ricevuto questo pomeriggio, nell'Aula Consiliare "Luigi Giglia" del Palazzo dell'ex Provincia, la delegazione ufficiale proveniente dal Comune di La Louvière, cittadina belga gemellata con Aragona. La delegazione, accompagnata dall'assessore al Gemellaggio del Comune di Aragona, Rossana Marino, composta dall'assessore Laurence Zanchetta, dai consiglieri comunali Melissa Ferraro e Francesco Romeo, e dal Vice Presidente dell'Acla Calogero Schifano, ha visitato l'Ottocentesco "Magnifico Palazzo", per poi recarsi in visita al Giardino Botanico e Teatro dell'Efebo.
"E' importante rafforzare i legami Istituzionali e di amicizia tra le due comunità, come strumento utilissimo di interscambio culturale, sociale ed economico volto a rafforzare la cooperazione tra Enti locali di Paesi diversi. Questi legami internazionali favoriscono il rafforzamento dei valori democratici e la promozione di una cittadinanza attiva, generando, così, benefici tangibili per entrambe le comunità coinvolte", ha affermato il Presidente Giuseppe Pendolino. Questa sera la delegazione parteciperà alla Sagra della Salsiccia di Aragona, giunta alla sua 38°edizione.
Nel 2010, i comuni di Aragona e La Louviere hanno sottoscritto un patto di gemellaggio per "rendere omaggio ai coraggiosi zolfatai Aragonesi, emigrati in Belgio, che, sfidando la solitudine, le difficoltà linguistiche e culturali, hanno dato inizio a legami di fratellanza". Quest'anno, in occasione del 15°anniversario, questo patto viene rinnovato e celebrato da tutta la comunità aragonese.


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Lavori strada provinciale Casteltermini San Biagio Platani: c'è il bando di gara.

Continua l'impegno del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, presieduto da Giuseppe Pendolino, per il miglioramento della rete viaria interna. E' stato infatti pubblicato sulla home page istituzionale www.provincia.agrigento.it il bando di gara per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della strada provinciale 20 Casteltermini-San Biagio Platani.La procedura di gara sarà gestita in modalità telematica e con inversione procedimentale tramite la piattaforma certificata Maggioli in uso al Libero Consorzio. e le istanze di partecipazione dovranno essere presentate entro le ore 12 del 6 ottobre 2025. L'importo complessivo della gara è di 3.600.000 euro (compresi 72.000 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso), interamente finanziati dalla Regione Sicilia con i fondi destinati al Piano di Sviluppo e Coesione (PSC) 2014-2020.
Soddisfazione esprime il presidente del Libero Consorzio, Giuseppe Pendolino, per i continui interventi effettuati dall'Ente per migliorare la sicurezza di strade che quotidianamente vengono percorse da lavoratori e studenti e sulle quali insistono numerose attività produttive.
I lavori dovranno essere eseguiti su indicazioni dei tecnici del Settore Infrastrutture Stradali per la rimozione di frane e cedimenti della sede stradale già individuati in fase di progetto ed ultimati entro 24 mesi lavorativi continuativi dalla data di consegna. L'apertura delle offerte telematiche è in programma in seduta pubblica alle ore 8:30 del 7 ottobre 2025 nella sala gare del Gruppo Contratti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (Via Acrone, 27 - Agrigento).
Bando di gara e allegati consultabili al link: https://www.provincia.agrigento.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/16283

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Primo giorno di scuola al Fermi di Aragona: accoglienza, comunità e forte legame territorio e istituzioni

Si apre con entusiasmo e spirito di comunità il nuovo anno scolastico all' I.I.S. Fermi di Aragona. La giornata inaugurale è stata dedicata, come da tradizione, all'accoglienza delle classi prime, protagoniste di un significativo momento di incontro e di orientamento.
I nuovi studenti hanno conosciuto i loro docenti, che li accompagneranno nel percorso di studi, e hanno potuto avvicinarsi alla realtà scolastica che li attende. A fare gli onori di casa è stata la dirigente scolastica, Elisa Maria Enza Casalicchio che ha sottolineato come "il Fermi non è solamente una scuola, ma una vera e propria comunità educativa che riesce a dare tanto ai propri alunni grazie al patto educativo siglato con le famiglie e alla collaborazione piena e continua".
Materiale scolastico
Con i suoi più di 1200 alunni e un corpo docente che sfiora le 250 unità, l'Istituto rappresenta infatti, da più di 70 anni, un punto di riferimento radicato sul territorio che lavora costantemente per la formazione culturale, umana e professionale degli alunni. "Il nostro obiettivo - ha sottolineato la dirigente scolastica dell'I.I.S. Fermi di Aragona, Elisa Maria Enza Casalicchio - è quello di formare cittadini responsabili, preparati e capaci di affrontare le sfide del futuro, facendo della scuola un luogo di crescita e di condivisione. A testimonianza delle opportunità offerte dal nostro Istituto ci sono i diplomati che già dopo pochi anni sono diventati professionisti".
Alla cerimonia di apertura ha preso parte anche il sindaco di Aragona, Giuseppe Pendolino, che riveste anche la carica di presidente della Provincia, a conferma dell'importanza del rapporto diretto tra scuola e istituzioni. Un legame, questo, che risulta fondamentale per sostenere i giovani in un cammino che non è solo di apprendimento, ma anche di cittadinanza attiva e consapevole. Rivolgendosi agli alunni, il sindaco di Aragona ha chiosato: "Ciò che fate oggi prepara il vostro futuro; l'impegno profuso adesso serve a preparare la vostra vita".



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Il piano triennale Dagnino presenta il Defr, la ricetta per aumentare il Pil: "Puntiamo agli investimenti privati. 'Sicily working' tra le priorità"
Si apre una nuova settimana a Palazzo dei Normanni. Nella scala delle priorità il primo punto è il Defr, il Documento di economia e finanza regionale per gli anni 2026-2028, approvato a fine giugno dalla giunta regionale guidata da presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, su proposta dell'assessore all'Economia Alessandro Dagnino. Martedì 16, infatti, prenderà il via la discussione generale in aula, mentre la votazione è stata programmata per l'indomani, mercoledì 17 (CLICCA QUI).
Un testo molto vasto, che analizza il tessuto economico e sociale siciliano punto per punto, tra criticità e linee di intervento per il prossimo triennio. Base di partenza sono i dati Svimez e i più recenti di Bankitalia, che hanno certificato una crescita costante della Sicilia. I numeri relativi al Pil ne sono un'ulteriore prova.
Negli ultimi tre anni l'Isola ha avuto una crescita del Pil pari al +3,5%, superiore rispetto al +2,8% del Mezzogiorno e al +2% dell'Italia. Per la Sicilia ed il Mezzogiorno, si legge tra le righe "le previsioni 2025 indicano una crescita del Pil in volume dello 0,5% (0,6% secondo le stime Svimez), in ribasso rispetto a quanto previsto nella NaDefr di novembre 2024 (+ 0,9%) e pressoché allineata a quella riportata, per l'intero paese, nel Documento di Finanza Pubblica (+0,6%). Se vengono confermate le stime sull'andamento del Pil degli ultimi due anni, la crescita cumulata nel quinquennio 2021-2025 della Sicilia risulterebbe pari a +20,2%, ben superiore a quella delle circoscrizioni di riferimento che si fermano a +17,1% per il Mezzogiorno e a +15,8% per l'Italia". Per quanto riguarda il disavanzo della Regione, è passato dagli oltre 7 miliardi del 2018 ai 900 milioni del 2023, anno in cui si sono recuperati oltre 3,1 miliardi.
In questo clima di ottimismo non vengono però dimenticate le problematiche, ormai croniche, che attanagliano la Sicilia, ma anche e soprattutto quelle che vanno al di là dei confini italiani, come i nuovi dazi americani sulle merci europei imposti dall'amministrazione Trump, che potrebbero coinvolgere le esportazioni siciliane di apparecchiature elettriche, prodotti petroliferi e beni agroalimentari, le tensioni in Medioriente o il dibattito interno all'Unione europea sull'aumento della spesa per la difesa, che potrebbe riflettersi sui conti pubblici nazionali e sulle politiche di coesione.
Ma il Defr non è solo numeri e stila una serie di misure e politiche da adottare nel triennio, ormai alle porte, per rilanciare e rivitalizzare l'economia siciliana. A racchiudere in sintesi i punti chiave è stato l'assessore regionale all'Economia Alessandro Dagnino.
L'esponente della giunta Schifani ha spiegato come si tratti di "una politica estensiva, di aumento della spesa pubblica e di non delle entrate tributarie. Grazie ad un aumento della spesa pubblica crediamo di poter avere un effetto moltiplicatore della spesa che ci consentirà, attraverso alcune politiche mirate, di realizzare questa performance migliorativa rispetto alla traiettoria di finanza pubblica corrente, quindi quella che si realizzerebbe senza l'intervento del governo. Puntiamo all'aumento del Pil per effetto dell'aumento degli investimenti privati, che vengono stimolati dal governo, dal pubblico, tramite gli investimenti diretti e le risorse che ci procuriamo per effetto delle entrate fiscali".
Alcune politiche contenute all'interno del documento sono state già realizzate e si collegano al triennio precedente. Ad essere evidente è anche il ruolo sempre più centrale dell'Irfis: "Stiamo cercando di realizzare una crescita del Pil attraverso il potenziamento degli investimenti nel settore privato. Abbiamo già realizzato la task force per l'attrazione e la promozione degli investimenti (CLICCA QUI). Stiamo cercando di consolidare le imprese tramite la misura introdotta nell'Irfis per l'aggregazione, quindi cercare di aggregare le imprese per farle diventare più grandi, dunque maggiormente resistenti e capaci di investire sul mercato. Abbiamo già presentato il disegno di legge, che è in Parlamento, sulla Super Zes, anche quella volta ad aumentare gli investimenti nel settore privato (CLICCA QUI). Abbiamo previsto ed è già legge, che l'Irfis dovrebbe proporre anche come mentore per astrarre le imprese per anche nel settore del private equity. Abbiamo anche approvato la misura per stimolare i consumi di beni durevoli, un intervento lato domanda che però indirettamente incide anche sull'offerta. Quindi potrebbero aumentare i consumi delle famiglie, specie sui beni durevoli, ma aumenterà anche la capacità delle imprese di vendere questi beni durevoli alle famiglie grazie all'incentivo regionale".
Tra le novità spicca certamente la grande accelerazione che il governo regionale è intento a voler realizzare sullo smart working. Il tema è stato rilanciato dal presidente della Regione Renato Schifani nel corso dell'Etna Forum di Ragalna (CLICCA QUI), ma in realtà l'idea non sarebbe affatto in stato embrionale. Dietro, infatti, ci sarebbe già un lavoro e una programmazione che va avanti da mesi. "La stiamo investendo per questa manovra quater, per cui siamo lavoro. Non è una cosa che nasce da una dichiarazione sulla stampa - ha spiegato Dagnino - è il frutto di un ragionamento di politica economica che stiamo portando avanti da mesi. Nel dossier, che fu approvato a giugno, c'era già indicata la traccia di queste idee del Governo e adesso le stiamo portando a compimento. La misura intende agevolare le imprese che intendono assumere a tempo indeterminato lavoratori che realizzeranno le forme di lavoro agile. Alcuni lo definiscono anche south working, noi potremmo chiamarlo anche "Sicily working": incentivare i lavoratori a stare nel loro territorio e lavorare da remoto. Si parla anche di misure per creare smart village nei borghi".
L'attenzione si sposta così anche sui piccoli centri. La valorizzazione e la riqualificazione di queste aree si rivela a stretto contatto con l'implementazione dello smart working. "Siamo la prima Regione nel Sud Italia e la prima grande Regione italiana ad aver completato recentemente il progetto banda ultra larga - ha aggiunto l'assessore all'Economia - e adesso ne abbiamo anche il cablaggio per la fibra ottica dei borghi che normalmente non ricevono investimenti privati di questa natura perché sono zone che si chiamano 'fallimento di mercato', dove la concentrazione urbana non è sufficiente per giustificare gli investimenti privati. Questo viene compensato con la creazione dell'infrastruttura, con sostegno pubblico. Questo avrà la finalità di rivisitare questi borghi che potranno così essere pronti per ricevere i propri lavoratori del digitale e quindi si collega anche alla misura dello smart working".
Una sezione importante è dedicata al Pnrr: "Abbiamo la spesa, il potenziamento e la realizzazione più completamente possibile della spesa per il Pnrr e dei fondi europei. Il modello che noi utilizziamo - ha dichiarato Dagnino - per calcolare il Pil programmatico è un modello economico denominato Mms, che che consente di quantificare gli effetti moltiplicativi della spesa pubblica, la spesa sia per i fondi europei e sia per i fondi derivanti al Pnrr, soprattutto quando si concentra sui fondi extra-regionali".
Da quest'ultimo punto di vista però bisognerà lavorare duramente e senza sosta. I dati contenuti anche all'interno del Defr lo evidenziano. Una corsa contro il tempo a meno di un anno dalla data di scadenza. In top tre, tra i capitoli con maggiori risorse, si trovano tre comparti chiavi per il futuro: digitalizzazione, innovazione competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una sostenibilità sostenibile.
Al 6 maggio 2025 sul territorio regionale si contano 22.275 progetti con una dotazione finanziaria pari a 15,66 mld di euro. Di questi 7.460, circa il 33,5%, sono conclusi, mentre 14.215, circa il 66,5%, sono in corso.
Da un'analisi dell'avanzamento fisico si evince che dei 22.275 progetti in essere nel territorio regionale, per 21.795 progetti con indicatori, si rileva che il 33,8% risultano con target ancora da raggiungere, il 9,4% risultano con tutti i target raggiunti, mentre oltra la metà, il 56,8% risultano target definiti ma senza programmazione completata. Dall'avanzamento economico-finanziario di questi si evince come la percentuale di pagamenti a valere su tali finanziamenti si attesti intorno al 27,4% con un importo di 4,3 mld di euro.
Le percentuali non migliorano se, andando nel dettaglio, vengono considerati solo i progetti in cui la Regione è il soggetto attuatore, e dunque direttamente responsabile della realizzazione del singolo progetto, dall'avvio all'attuazione dello stesso, nonché responsabile delle procedure amministrative e contabili e del raggiungimento delle milestone e dei target previsti. In tutto si tratta di 2.588 progetti, per un valore di 1,69 mld di euro. Di questi, 370, circa il 14,3%, sono conclusi, mentre 2.218, circa l'85,7%, sono in corso
Da un'analisi dell'avanzamento fisico si evince che dei 2.588 progetti in essere nel territorio regionale, per 2.110 progetti con indicatori, si rileva che il 34,5% risultano con target ancora da raggiungere, lo 0,2% risultano con tutti i target raggiunti e il 65,3% risultano target definiti ma senza programmazione completata. Dall'avanzamento economico-finanziario di questi si evince come la percentuale di pagamenti a valere su tali finanziamenti si attesti intorno al 19% con un importo di 318,97 mln di euro.


AGRIGENTONOTIZIE.IT

Lavori di manutenzione straordinaria della Sp 20 Casteltermini-San Biagio Platani
Le offerte andranno presentate entro il 6 ottobre attraverso una piattaforma telematica.

Miglioramento della viabilità interna, il Libero consorzio continua la propria attività. Nei giorni scorsi è stato pubblicato il bando di gara per l'affidamento dei lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza della Sp 20 Casteltermini-San Biagio Platani.La procedura di gara sarà gestita in modalità telematica e con inversione procedimentale tramite la piattaforma certificata Maggioli. Le istanze di partecipazione dovranno essere presentate entro le ore 12:00 del 6 ottobre 2025. L'importo complessivo della gara è di 3.600.000 euro (compresi 72.000 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso), interamente finanziati dalla Regione con i fondi destinati al piano di sviluppo e coesione 2014-2024.I lavori dovranno essere eseguiti su indicazioni dei tecnici del settore infrastrutture stradali per la rimozione di frane e cedimenti della sede stradale già individuati in fase di progetto e ultimati entro 24 mesi lavorativi continuativi dalla data di consegna. L'apertura delle offerte telematiche è in programma in seduta pubblica alle ore 8:30 del 7 ottobre 2025 nella sala gare del gruppo contratti del libero consorzio comunale di Agrigento (via Acrone, 27 - Agrigento).



GIORNALE DI SICILIA 

Cultura, Agrigento Capitale Per la Corte dei Conti è un flop

La mostra Banksy-Humanity Colletion era la ciliegina sulla torta. Ad Agrigento sarebbero dovute arrivare 200 opere di uno degli artisti che suscitano insieme ammirazione e curiosità. E anche grazie a questo evento il Comune si era aggiudicato la gara per diventare Capitale italiana della cultura battendo Assisi, Orvieto e Spoleto. Ma a tre mesi o poco più dal momento in cui la città dovrà cedere la sua corona a L'Aquila di questo evento non c'è traccia. A gennaio, quando tutto aveva già avuto inizio con l'inaugurazione affidata al Presidente Mattarella, si era ancora fermi ai sopralluoghi per trovare la sede e agli incontri con le associazioni che dovevano collaborare alla gestione dell'esposizione. E fino a luglio non si sono registrati passi avanti. Alla fondazione che gestisce Agrigento capitale della cultura confidano sul fatto che la mostra possa essere inaugurata il 18 dicembre, a 13 giorni dalla fine formale dell'anno in cui la fascia è assegnata alla città della Valle dei Templi. Ma ciò non è bastato a convincere la Corte dei Conti del fatto che tutto è sotto controllo e si stia svolgendo nel rispetto delle regole. Anche perché sui 44 eventi e progetti che avevano legittimato la vittoria di Agrigento ben 10 sono fermi al palo. E fra questi ci sono altri appuntamenti chiave del cartellone come il Giardino della pace di Gilbert Fillinger a Caltabellotta e la Silent Room dell'artista libanese Nathalie Harb che prevedeva la costruzione di una struttura immersa nell'acqua. Per questo motivo la sezione di Controllo della magistratura contabile, guidata da Salvatore Pilato ha formalizzato ben 11 rilievi (anticipati ieri dalla Tgr Rai) al termine di una indagine di mesi sulla gestione dei finanziamenti e delle attività di Agrigento capitale della cultura. Ne è venuto fuori un dossier di 144 pagine sull'impiego del budget di 6 milioni e 282 mila euro, frutto di contributi della Regione, del ministero della Cultura e dell'incasso della tassa di soggiorno in città. E questa è la punta dell'iceberg, perché collegati ai fondi per gli eventi ci sono anche altri 148 milioni, per lo più provenienti dall'Ue, che dovevano servire a opere infrastrutturali in grado di preparare i territori di Agrigento, dell'hinterland e di Lampedusa e Linosa ai riflettori internazionali. E anche su questi i magistrati contabili hanno posto vari rilievi, scorgendo ritardi nell'attuazione dei progetti. Il punto essenziale a cui è pervenuta l'indagine è in realtà un timore, che se verificato equivarrebbe a parlare di spreco di risorse e opportunità: «Ci sono una molteplicità di criticità afferenti alla fase organizzativa, programmatoria e attuativa - scrivono i magistrati Giuseppe Di Prima, Clorinda De Barberi e Massimo Arnone - dalle quali discendono dubbi e incertezze sull'effettiva realizzazione dell'obiettivo primario e sull'adeguatezza delle attività in corso allo scopo di dare impulso allo sviluppo sociale, economico e civile del territorio». Nelle undici contestazioni rivolte alla Fondazione, ai Comuni di Agrigento e Lampedusa, al Parco della Valle dei Templi e alla Sovrintendenza i magistrati contabili inseriscono «confusione e commistione tra le attività progettati e i finanziamenti ricevuti». E ancora, «ritardi nella rendicontazione delle somme utilizzate, mancanza di controlli e carenza di strumenti destinati alla verifica della congruità di costi e risultati». I magistrati chiedono di evitare adesso «costi inutili».


GIORNALE DI SICILIA

agrigento 2025
«Maxi compensi e assunzioni irregolari» 

Alla base di ritardi e caos nell'attuazione del programma di Agrigento capitale della cultura c'è anche, secondo la Corte dei Conti, «la conflittualità interna alla fondazione» che ha gestito fondi e manifestazioni. E una prova è il caso delle assunzioni illegittime e dei super premi pagati ai precedenti vertici. È uno dei capitoli del dossier di 144 pagine stilato dalla sezione di Controllo guidata da Salvatore Pilato. Riflettori puntati soprattutto sull'operato di Roberto Albergoni, che ha diretto la fondazione dal settembre 2024 (anche se la nomina risaliva al mese di febbraio). È stato Albergoni ad assumere con contratto a tempo indeterminato un coordinatore di progetti culturali e 3 curatori di manifestazioni. Ma la previsione - ricorda la Corte - era di fare contratti a tempo determinato, tanto più che Agrigento sarebbe stata capitale della cultura solo nel 2025. E infatti quando Albergoni si è dimesso, Giuseppe Parello che gli è subentrato ha fatto recapitare lettere di licenziamento con sei mesi di anticipo per cessazione attività. Ma la Corte dei Conti ha acceso i riflettori anche sul compenso di Albergoni. Il consiglio di amministrazione della fondazione ha riconosciuto nel settembre del 2024 uno stipendio da 2.969 euro al mese e un «assegno ad personam» di 45.654 euro all'anno. Il totale della spesa per il solo dirigente è arrivato così a 130.300 euro annui. Ma il nuovo direttore generale ha ricevuto un parere dal quale si evince che lo statuto non avrebbe consentito «assegni ad personam». Al massimo si sarebbe potuto contrattare un premio di risultato. E ora in ballo c'è la possibilità di un'azione risarcitoria a scapito di chi decise quell'extra da 45.654 euro. Gia. Pi.




























































































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