AGRIGENTONOTIZIE
Disastro viabilità, Buscemi (Cgil) alza la voce: "Agrigento isolata, Capitale italiana della cultura raggiungibile a ostacoli"
Conferenza stampa per richiamare le istituzioni sui disagi che colpiscono cittadini e turisti: “Solo la Prefettura resta un punto di riferimento, la politica locale è inadeguata”. Chiesto un piano per riaprire i collegamenti tra Agrigento, Porto Empedocle e Realmonte
I turisti che vogliono raggiungere la città dei Templi - e poi muoversi all'interno del suo territorio - devono sottoporsi ad un vero e proprio “percorso avventuroso”. I cittadini invece, per compiere il percorso casa-lavoro o casa-spiaggia durante le vacanze estive, sono costretti a trascorrere ore in macchina rischiando letteralmente di impazzire. La provincia di Agrigento continua a fare i conti con un sistema viario in crisi. Strade interrotte, deviazioni pericolose, collegamenti ridotti, incompiute e un traffico cittadino sempre più ingestibile: problemi che penalizzano Capitale italiana della cultura 2025. Raggiungere Agrigento diventa così un “percorso a ostacoli”.
È il quadro tracciato dalla Cgil e dalla Fillea Cgil di Agrigento che hanno convocato una conferenza stampa nella sede di via Matteo Cimarra per accendere i riflettori sull’emergenza mobilità nell’intero comprensorio, dal capoluogo a Porto Empedocle fino a Realmonte: un asse viario che ovviamente si spinge oltre in direzione Sciacca.
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“Ormai ci è rimasta solo la Prefettura come istituzione seria, efficace e presente – ha detto Alfonso Buscemi, segretario generale della Cgil di Agrigento –. È l’unica che, nei limiti delle proprie competenze, continua a sposare i problemi della gente. Ci aspettiamo un sussulto di orgoglio e di dignità da parte della classe dirigente agrigentina, che dovrebbe rendersi conto che non si può andare lontano continuando ad amministrare la cosa pubblica in questo modo”.
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Buscemi ha denunciato il collasso della viabilità urbana e intercomunale: “Provate a immaginare un insegnante di Realmonte o di Siculiana che deve partire alle sette del mattino per attraversare l’inferno del traffico di questi giorni. E al ritorno, all’uscita dalle scuole, ci vogliono anche un’ora o un’ora e mezza solo per superare l’ingorgo del quadrivio Spinasanta o del viale della Vittoria. Nei giorni scorsi un’ambulanza in via Matteo Cimarra non è riuscita a percorrere duecento metri: il traffico la bloccava completamente”.
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Il segretario ha sottolineato l’assenza di una pianificazione seria: “Le manutenzioni dei viadotti sono necessarie, ma proprio per questo bisogna prevedere delle alternative. È vergognoso pensare di deviare il traffico verso la Valle dei Templi o la Scala dei Turchi su una strada consortile di campagna o su percorsi vietati ai mezzi pesanti. Parliamo dell’unico asse che collega Gela a Mazara del Vallo: così si paralizza un intero territorio”.
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Buscemi ha poi ricordato come “Agrigento chiuda l’anno da Capitale della cultura senza lasciare tracce concrete: mentre altrove qualcosa è rimasto, qui nulla. I cittadini devono avere il coraggio di prendere atto che da troppi anni hanno una classe dirigente quantomeno inadeguata”.
Sulla stessa linea Francesco Cosca, segretario generale della Fillea Cgil, che ha rilanciato l’appello a una collaborazione costruttiva tra sindacati e politica: “Ci auguriamo che questo nostro intervento serva a smuovere le coscienze dei politici di questo territorio. Agrigento merita di più: ci sono tante arterie dimenticate che basterebbe poco per riattivare. Servirebbe solo un piccolo impegno per riallacciare i collegamenti che oggi mancano”. Cosca ha ricordato anche le richieste già avanzate ad Anas negli anni scorsi: “Chiediamo la realizzazione della circonvallazione per snellire il traffico e ridurre il rischio di incidenti, spesso purtroppo mortali. La viabilità è la base per qualunque sviluppo, ma qui sembra che la politica non se ne renda conto”.
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La Cgil e la Fillea hanno infine chiesto alla Prefettura di Agrigento di farsi promotrice di un tavolo con Anas e Irsap per definire un cronoprogramma chiaro degli interventi e restituire al territorio una rete stradale all’altezza di una provincia che vuole crescere, ma che oggi resta isolata.
La risposta di Anas
“In relazione al comunicato diramato da Cgil Agrigento e Fillea Cgil sui lavori lungo i viadotti Re, Maddalusa e Spinola - si legge in una nota di Anas - si rappresenta che nel giugno 2023 i lavori per il risanamento del viadotto Maddalusa, in corrispondenza dello svincolo tra la SS115 e la SS640, sono stati riaffidati a una nuova impresa, al termine della conclusione della rescissione contrattuale con l’impresa precedentemente incaricata. La nuova ditta ha avviato prontamente le attività, completando la realizzazione delle pile 1 e 2 oltre al ripristino delle spalle e dei relativi muri d’ala. Nel corso dei lavori si sono manifestate alcune criticità durante l’esecuzione della pila 3, legate alle operazioni di perforazione per le opere di sottofondazione che ne hanno rallentato l’esecuzione. Ad oggi, i lavori risultano sospesi per la redazione di una perizia di variante resasi necessaria in quanto ulteriori verifiche tecniche eseguite sul viadotto hanno evidenziato un peggioramento delle condizioni dell’impalcato. La suddetta perizia di variante tecnica, che è in corso di finalizzazione/autorizzazione, prevede la sostituzione dell’attuale impalcato – composto da travi in cemento armato precompresso e soletta in calcestruzzo armato – con un nuovo impalcato a struttura mista, costituito da travi in acciaio e soletta in conglomerato cementizio armato. La ripresa delle lavorazioni è di imminente avvio e il completamento delle stesse avverrà entro giugno 2026. Lunedì 13 ottobre, invece, sono ripresi i lavori di manutenzione straordinaria per il risanamento del viadotto Re, per la cui esecuzione è stato necessario chiudere temporaneamente il suddetto tratto di strada. Le lavorazioni verranno ultimate entro la fine di novembre 2025. Di concerto con la Prefettura di Agrigento, gli Enti interessati dai lavori (Comune di Porto Empedocle, Provincia di Agrigento e Anas) e la Polizia Stradale, prima dell’inizio dei lavori era già stato predisposto l’itinerario alternativo del caso per arrecare il minor disagio possibile all’utenza. Prosegue, dunque, l’impegno di Anas in Sicilia finalizzato ad innalzare i livelli di sicurezza delle proprie autostrade e strade statali a tutela degli utenti. Per quanto concerne i lavori al viadotto Spinola, si rappresenta che, a seguito di alcune riunioni in presenza del Prefetto di Agrigento e dei vari rappresentanti dei territori coinvolti, si è ritenuto opportuno posticipare l’avvio degli stessi, rinviandoli a quando verranno concluse le lavorazioni sul viadotto Re e sul viadotto Maddalusa, al fine di non congestionare la viabilità agrigentina”.
QDS
Richieste di pareri di Comuni ed ex Province: la Regione è sommersa
I pareri non vincolano nelle scelte gli enti così come il loro mancato rilascio non è da considerare un “silenzio-assenso”
Porre dei limiti alle richieste dei Comuni, delle Città metropolitane e dei Liberi consorzi comunali, che si rivolgono al dipartimento regionale delle Autonomie locali per consulenze giuridico amministrative. Tale attività è stata regolamentata dalla circolare numero 7 del 17 marzo 2008, ma ad oggi è necessario aggiornare la normativa, soprattutto a causa delle numerose richieste di rilascio di pareri che pervengono da parte dei vari organi dei Comuni e degli enti di area vasta in ordine a svariate problematiche. In particolare, la nuova circolare specifica che il Servizio 1 “Indirizzi generali e contenzioso” non fornisce pareri su casi specifici, ma svolge attività di orientamento e indirizzo generale sull’assetto e sul funzionamento degli enti locali. Infatti, l’assistenza giuridico/amministrativa degli organi comunali, è in primis assegnata ai segretari comunali degli enti locali.
La responsabilità della scelta non può ricadere sugli uffici regionali
Non solo: mentre l’attività consultiva svolta dai segretari comunali degli enti locali ha natura endo-procedimentale, cioè relativa anche alla natura unica del singolo procedimento, l’attività di consulenza svolta dal Servizio 1 del dipartimento regionale delle Autonomie locali non ha questa caratteristica, ponendosi al di fuori del procedimento amministrativo. Pertanto, l’omesso riscontro alle richieste di parere da parte del Servizio 1 non giustifica la mancata adozione del provvedimento amministrativo da parte delle amministrazioni richiedenti, né si può fare riferimento ai principi del silenzio-assenso o del silenzio-diniego. Nella stessa circolare numero 7/2008 era stato precisato che “i pareri rilasciati dal dipartimento, per la natura di mera interpretazione di norme di legge, non possono essere annoverati fra gli atti generali di imposizione, non vincolano l’ente richiedente, che resta libero di non adottare un comportamento ad essi uniforme. Essi rappresentano una “dottrina dell’amministrazione”, vale a dire l’opinione di una parte e possono essere disattesi.
Nuovi requisiti per la valutazione delle istanze
Quindi, sono stati fissati i requisiti “imprescindibili” che le istanze dei richiedenti devono possedere, in assenza dei quali il responso dell’ufficio non potrà essere esitato: innanzitutto, la materia relativamente alla quale viene richiesta la consulenza deve concernere l’assetto ed il funzionamento dei Comuni o degli enti di area vasta; le questioni poste non devono esaurirsi in singoli casi specifici, ma possedere carattere generale per la cura dell’interesse pubblico, per cui la richiesta dovrà essere adeguatamente motivata, mettendone in risalto il fine superiore di salvaguardia dell’interesse pubblico. Ancora, le istanze devono essere debitamente formulate in modo inequivocabile e compiuto, con l’annessa documentazione di supporto, necessaria per una prima cognizione della problematica, e devono essere supportate dal parere obbligatorio del segretario del Comune o dell’ente di area vasta che è tenuto ad esprimere il proprio orientamento.
Risposte dall’Amministrazione soltanto per richieste attuali e aggiornate
In ultimo, le questioni poste non devono riferirsi ad atti procedimentali nei quali l’amministrazione regionale è controparte in conflitto dell’ente richiedente, e devono possedere la connotazione di “attualità”, ossia, riferirsi all’interpretazione applicativa di norme vigenti; pertanto, sono inammissibili e non saranno esitate dall’ufficio le richieste di consulenza relative a norme che non sono state aggiornate dall’ente richiedente, in conformità all’adeguamento imposto da specifiche norme di legge regionale.
QDS
La Sicilia è (quasi) la meta turistica più ambita d’Europa. E c’è un settore in netta crescita
Oltre a superare abbondantemente i numeri del 2024, nei primi otto mesi dell’anno l’Isola ha raggiunto anche altre due “chicche” che vanno ad arricchire il proprio potere turistico in Europa: la crescita degli arrivi dell’1,3% e una durata media del soggiorno che è salita, sfiorando adesso un periodo di 3-6 giorni.
Nel 2025, la Sicilia non è (quasi) seconda a nessuno in Europa in termini di turismo. Lo afferma un recente report della Regione Siciliana al TTG Travel Experience di Rimini e, a sostegno di ciò, arrivato nelle scorse ore anche il “premio” di Tripadvisor con diverse località dell’Isola celebrate come “Best of the Best” dalla piattaforma di viaggi più famosa al mondo. Questa, tra le altre, mette naturalmente in grande evidenza il ruolo di Taormina, sempre più una meta del desiderio di centinaia di migliaia di turisti in arrivo da tutta Europa e (spesso) oltre.
Ma perchè quel “quasi”? Tutto merito di Londra, meta preferita in Europa nel 2025. Escludendo la città simbolo dell’Inghilterra però, la Sicilia nell’anno in corso non ha avuto dunque rivali in termini di turismo, non trovando degli ostacoli neanche dalla sempre temuta Parigi: i francesi infatti, quest’anno scivolano al terzo posto dietro l’Isola come numeri di presenze.
La Sicilia è la seconda metà più ambita d’Europa nel 2025. La crescita
Nel dettaglio, la Sicilia ha totalizzato dei dati che regalano all’Isola ulteriori certezze in diversi ambiti. Dall’ormai consolidata posizione a livello internazionale come vertice del turismo nel mondo e in Europa ai numeri in crescita anche rispetto al 2024 (+11,9%), dove erano stati di grande valore. Uno status di destinazione di eccellenza praticamente toccato con mano dalla Sicilia, ancor più nei primi 8 mesi del 2025 dove, come accennato, solo Londra ha accolto più turisti dell’Isola in tutta Europa.
Oltre a superare abbondantemente i numeri del 2024, la Sicilia nei primi otto mesi dell’anno in corso ha raggiunto anche altre due “chicche” che vanno ad arricchire il proprio potere turistico in Europa: la crescita degli arrivi dell’1,3% e una durata media del soggiorno nell’Isola che è salita, sfiorando adesso una media di 3-6 giorni. Un tempo maggiore in cui il turista resta in Sicilia, godendosi le bellezze della nostra terra e – perchè no – facendo “girare” il più possibile l’economia locale, che naturalmente ringrazia.
L’aumento dei passeggeri negli aeroporti siciliani
Chiaramente, l’aumento della pressione turistica sull’Isola porta anche alla crescita della domanda sui trasporti. Logicamente dunque, in costante crescita anche il settore aereo, ormai da anni in vera impennata in Sicilia nei suoi due grandi aeroporti: Catania (primo per presenze anche quest’anno) e Palermo, con un Falcone-Borsellino in ascesa continua.
In totale, il dato parla di 22,7 milioni di passeggeri e 164.000 voli nel 2024, con un +10,5% e un +8,4% che dimostrano una crescita continua anche per i primi otto mesi del 2025. Altro dato rilevante, quello dei passeggeri in arrivo dall’Unione Europea, oggi al 33%. Una conferma ulteriore della forte attrattività internazionale che ha ormai raggiunto l’Isola da qualche tempo. Sorride naturalmente anche il settore della ricettività, con 220.000 postiletto regolarmente registrati e una elevata crescita in termini generale delle strutture, tendenzialmente più tendenti a formule luxury rispetto al passato.
La crescita del settore crocieristico: oltre il +10% del 2024
In aereo sì, ma anche in nave. Sì perchè anche l’esperienza della crociera in Sicilia è cresciuta notevolmente nei primi otto mesi del 2025, dove sono stati registrati oltre 2 milioni di passeggeri tra imbarchi, transiti e sbarchi, con una crescita addirittura del 10% rispetto all’anno precedente, il 2024. Questo dato, studiato e pubblicato da Risposte Turismo, – società di ricerca e consulenza delle macro-industria del turismo – rappresenta sicuramente un nuovo atteso traguardo per l’Isola, con i suoi 12 porti regionali che nel 2025 hanno assicurato lavoro, competenza e consapevolezza della propria potenza. Un lavoro che, prossimamente, per gli esperti porterà la Sicilia a raddoppiare (o andarci molto vicino) i numeri di crocieristi movimentati degli ultimi dieci anni, dove erano appena 1 milione o poco più. Altra epoca, adesso la Sicilia – mare, nave o quel che sia – sul piano del turismo è davvero in rampa di lancio, probabilmente come non lo è mai stata in passato.
LIVE SICILIA
Musumeci: “Il Sud è prioritario nella manovra del governo”
Le parole del ministro intervenuto a margine di "Patrioti in Comune"
CATANIA – “Il Sud, all’interno della manovra, continua a essere prioritario nel programma di governo. Penso che in questo momento per la Sicilia, per il Mezzogiorno, non ci sia un problema di risorse finanziarie: da un lato il Pnrr, dall’altro la Zes Unica e l’Fsc, i fondi per la coesione. Mai la Regione siciliana ha avuto dal governo centrale tante risorse, tanti miliardi”.
L’ha detto a Catania il ministro per la Protezione civile e politiche del Mare, Nello Musumeci, nella giornata conclusiva della manifestazione di FdI, ‘Patrioti in Comune’. “Il problema è la capacità di progettare e di mettere a profitto le risorse. Quindi – ha aggiunto – dipende dai soggetti attuatori, dal programma, dagli obiettivi che si vogliono fissare”. “Un po’ per interesse di delega, essendo ministro per la Protezione civile – ha concluso Musumeci – io credo che una priorità debba essere rappresentata dalla messa in sicurezza del nostro territorio e delle strutture pubbliche. Siamo un’isola ad alto rischio sismico e ad alto rischio alluvioni”.
Ed ancora: “Non dobbiamo soltanto limitarci a piangere sul latte versato, dobbiamo lavorare per la prevenzione. La verità è che noi siciliani abbiamo una sorta di tara culturale: ci commuoviamo dopo ogni tragedia; ma dopo due o tre giorni dimentichiamo. Invece bisogna ricorrere ai rimedi, assieme a tutte le altre opportunità che i fondi pubblici nazionali ed europei mettono a disposizione della comunità siciliana”.
“Insomma – ha aggiunto – guardiamo avanti con fiducia. Le scadenze, alcune sono inesorabili, bisogna rispettarle. Penso a quelle del Pnrr. “Questo è un problema che riguarda tutte le amministrazioni, non solo quelle periferiche, ma anche quella statale, quella centrale, a cominciare dalla mia”.
“Schlein se è capace…”
“La sinistra ha paura di questa destra – ha aggiunto ancora Musumeci – non hanno più nulla da dire perchè non ci sono argomenti di fronte a una destra che cresce silente e che lavora fra mille difficoltà, le stesse che si presentavano otto-dieci anni fa, cioè quando governava il Pd e che non sono state mai risolte per la loro incapacità”.
“Oggi Giorgia Meloni – ha aggiunto – è una statista apprezzata nella valutazione dei maggiori organi di stampa internazionali e l’Italia è governata dalla destra per volontà del popolo italiano, della maggioranza del popolo italiano e bisogna avere rispetto”.
“Se è capace la signora Elly Schlein – ha concluso Musumeci – deve riuscire a smontare questo governo sul terreno del confronto politico. Noi siamo caduti e ci siamo sempre saputi rialzare, abbiamo sempre guardato avanti perché ci abbiamo creduto: ecco perché oggi siamo al governo e non abbiamo avuto bisogno di cambiare simbolo…”.