AGRIGENTONOTIZIE
Cantieri aperti sul viadotto Re e sulla statale 189, vertice fra Pendolino e il direttore di Anas
Il presidente del Libero consorzio ha avanzato delle proposte sui lavori del ponte della 115 ricevendo rassicurazioni sulla ripresa delle opere della Agrigento - Palermo
L'incontro tra Pendolino e Montesano
Il presidente del Libero consorzio comunale di Agrigento, Giuseppe Pendolino, ha incontrato a Palermo il direttore generale di Anas Sicilia, Nicola Montesano. “Si è trattato di un incontro interlocutorio, in vista della riunione convocata dal prefetto di Agrigento per giovedì prossimo su alcuni aspetti della viabilità agrigentina - spiega l'ente con una nota -, in particolare sulla possibilità di snellire il traffico nella statale 115 in seguito alla chiusura del viadotto Re per lavori di manutenzione straordinaria”.
“Ho chiesto l'incontro - afferma il presidente Pendolino - per fare il punto su alcune situazioni che coinvolgono direttamente l'ex Provincia, e in particolare sulle intersezioni fra le strade provinciali e le statali ove sono in corso lavori di manutenzione”.
In particolare sono stati affrontati due nodi: le criticità derivanti dal senso unico alternato sul viadotto in prossimità del bivio di Milena sulla statale 189, e il percorso alternativo che coinvolge alcune strade provinciali dopo la chiusura del viadotto Re sulla statale 115 nel territorio di Porto Empedocle.
“Il Libero Consorzio è tornato al centro della politica - continua Pendolino - e si attiva continuamente per risolvere situazioni che al momento penalizzano il territorio. Per quanto riguarda la 189 abbiamo ricevuto dall'Anas rassicurazioni sulla ripresa dei lavori che porteranno alla demolizione del viadotto e alla costruzione della nuova struttura entro la fine del 2026".
Pendolino aggiunge: “Per la 115, invece, proporremo il completamento della rampa che dall'uscita della galleria in contrada Caos consentirebbe di deviare il traffico nella galleria aperta a suo tempo dall'Irsap (percorso mai completato e aperto al traffico), evitando il passaggio nel centro abitato di Porto Empedocle, per immettersi successivamente sulla SP 68, attuale percorso alternativo obbligatorio nelle due direzioni”.
Il presidente dell'ex Provincia prosegue: "Chiederemo inoltre, una volta completati i lavori sul viadotto Re, che il tracciato compreso tra lo stesso viadotto e la statale 115 all'altezza delle ex Cementerie venga acquisito dal Libero consorzio, che ne garantirebbe così la regolare manutenzione”.
SICILIATV
Celebrata ad Agrigento la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate
“Il 4 novembre è una giornata di comunità e riconoscenza. Le Forze armate non rappresentano solo il passato, ma anche l’impegno quotidiano per la sicurezza e la solidarietà. Ho voluto richiamare il fenomeno migratorio perché questa provincia ha dimostrato, più di altre, cosa significhi accoglienza e fratellanza. I militari svolgono un ruolo essenziale nel salvataggio delle vite umane e nella protezione civile, come abbiamo visto nei recenti eventi di Favara. Sono un esempio concreto di vicinanza al territorio”. Ha detto il prefetto Salvatore Caccamo prima delle due cerimonie con cui ad Agrigento è stato celebrato il 4 novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.
Il primo appuntamento all’interno della villa Bonfiglio. Presenti le autorità civili, militari e religiose e alcune scolaresche che hanno reso omaggio ai caduti tra bandierine e tricolori. Al monumento dei caduti è stata deposta una corona d’alloro. A metà mattinata in Piazza Cavour si è svolta la cerimonia di consegna delle Onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito delle Repubblica Italiana da parte del prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo. “Oggi celebriamo due date fondamentali – ha aggiunto il sindaco Franco Miccichè – la tumulazione del Milite ignoto e la festa delle Forze armate. È importante ricordare il sacrificio dei tanti italiani, uomini e donne, che hanno dato la vita perché noi potessimo essere qui, uniti e liberi”.
Ecco l’elenco degli insigniti delle Onorificenze di Cavaliere dell’Ordine al Merito delle Repubblica Italiana.
Raffaele Castaldo, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso l’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Agrigento. Ha partecipato a numerose operazioni di Polizia. Ha organizzato diversi eventi come visite guidate di studenti presso la Questura di Agrigento al fine di avvicinare i giovani alla legalità, nonché eventi come il “Memoria Day”, in memoria del giudice Livatino.
Salvatore Castellano in servizio presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento nelle funzioni di Direttore di tre Unità Operative (Spresal -Siav – Sia) nonché come Coordinatore del nucleo Operativo Emergenza territoriale Immigrati e dell’equipe multidisciplinare per accertamento dell’età dei migranti. Da diversi anni è impegnato nell’organizzazione del soccorso sanitario ai migrati che giungono nella provincia di Agrigento.
Il maresciallo maggiore Alfonso David Contraffatto, presta servizio nell’Arma dei Carabinieri dal 1994 e, allo stato, è comandante della Stazione Carabinieri di Castrofilippo. Per il lodevole servizio è stato insignito di varie onorificenze nonché un attestato di benemerenza della Protezione Civile e un encomio semplice conferito dal Comando della Legione Carabinieri Sicilia. È stato comandante di numerosi presidi dell’Arma dei Carabinieri, in ognuno dei quali si è sempre contraddistinto per il forte senso del dovere e di giustizia, come dimostrato dagli encomi e dalle benemerenze ricevute.
Salvatore Galante, pianista da oltre quindici anni, riveste un ruolo di grande importanza nella vita culturale del Capoluogo. Ha proposto esibizioni e momenti didattici alla cittadinanza con spirito di volontaria liberalità.
Giuseppe Migliore, Console provinciale della Federazione Nazionale dei Maestri del lavoro di Agrigento. È promotore del progetto “Scuola-Lavoro”, in seguito al quale sono stati sottoscritti protocolli d’intesa con numerosi Istituti scolastici del territorio e, supportato da altri Maestri del lavoro a titolo meramente volontario, ha espletato attività di formazione e orientamento degli studenti per il prosieguo degli studi. È inoltre attivamente impegnato in numerose attività assistenziali in favore di emarginati e bisognosi.
Salvatore Milia, imprenditore, vice presidente del consiglio di amministrazione della “Milia Srl” con sede a Favara, un’azienda operante nel settore arredamento di grande rilievo per la provincia di Agrigento e per tutta la Sicilia. Si distingue per le sue doti professionali e competenza relazionale. La strategia di marketing e l’utilizzo della rete internet hanno consentito all’azienda di diventare un marchio globale. In tal modo, l’azienda concorre ad esportare la laboriosità e l’impegno della Provincia nel resto d’Italia e nel Mondo.
Antonio Mancuso, imprenditore, sin dalla giovane età presta la propria attività nell’azienda di famiglia della quale diventa socio. A seguito dell’ampliamento della stessa, ricopre anche la carica di presidente del Cda e dal 2021 è presidente della Mancuso Holding. Mancuso ha voluto pervicacemente radicare una buona parte dell’attività del gruppo, assai diversificata e presente in diverse aree geografiche, presso questa provincia e, in particolare, nella zona industriale di Aragona, divenendo uno dei principali attori del contesto economico locale e provinciale.
Salvatore Albano è stato alle dipendenze della Italcementi Spa fino al 2019, data del pensionamento. Dal 2015 al 2024 è stato consigliere provinciale, vice console del Consolato provinciale dei Maestri del Lavoro di Agrigento. Ha partecipato come volontario al programma di scuola lavoro nei vari istituti scolastici condividendo importanti esperienze lavorative. È stato, inoltre, impegnato nel sociale, partecipando alla raccolta fondi per l’acquisto di mascherine da donare all’ospedale di Agrigento per l’emergenza Covid, nonché alla raccolta e distribuzione beni di prima necessità per i soggetti meno abbienti.
Il maresciallo maggiore Armando Manzo in servizio nell’Arma dei Carabinieri dal 1994 e, allo stato, è comandante della Stazione Carabinieri di Raffadali. Per il lodevole servizio gli sono stati conferiti numerosi apprezzamenti. I numerosi encomi e riconoscimenti ricevuti testimoniano lo spirito di servizio e di giustizia che hanno sempre caratterizzato il Maresciallo Manzo.
SICILIATV
Presidente Libero Consorzio Agrigento incontra direttore di Anas Sicilia: focus sulla viabilità agrigentina
Il presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Giuseppe Pendolino, ha incontrato a Palermo il direttore generale di Anas Sicilia Nicola Montesano. Si è trattato di un incontro interlocutorio, in vista della riunione convocata dal prefetto di Agrigento, Salvatore Caccamo, per giovedì prossimo su alcuni aspetti della viabilità agrigentina, in particolare sulla possibilità di snellire il traffico nella Statale 115 in seguito alla chiusura del viadotto Re per lavori di manutenzione straordinaria.
“Ho chiesto l’incontro – afferma il presidente Pendolino – per fare il punto su alcune situazioni che coinvolgono direttamente l’ex Provincia, e in particolare sulle intersezioni fra le strade provinciali e le statali ove sono in corso lavori di manutenzione”. In particolare sono stati affrontati due nodi: le criticità derivanti dal senso unico alternato sul viadotto in prossimità del bivio di Milena sulla Statale 189, e il percorso alternativo che coinvolge alcune strade provinciali dopo la chiusura del viadotto Re sulla Statale 115 nel territorio di Porto Empedocle.
“Il Libero Consorzio è tornato al centro della politica – continua Pendolino – e si attiva continuamente per risolvere situazioni che al momento penalizzano il territorio. Per quanto riguarda la Statale 189 abbiamo ricevuto dall’Anas rassicurazioni sulla ripresa dei lavori che porteranno alla demolizione del viadotto e alla costruzione della nuova struttura entro la fine del 2026. Per la Statale 115 invece proporremo il completamento della rampa che dall’uscita della galleria in contrada Caos consentirebbe di deviare il traffico nella galleria aperta a suo tempo dall’Irsap (percorso mai completato ed aperto al traffico), evitando il passaggio nel centro abitato di Porto Empedocle, per immettersi successivamente sulla Sp 68, attuale percorso alternativo obbligatorio nelle due direzioni”.
“Chiederemo inoltre, una volta completati i lavori sul viadotto Re, che il tracciato compreso tra lo stesso viadotto e la Statale 115 all’altezza delle ex Cementerie venga acquisito dal Libero Consorzio, che ne garantirebbe così la regolare manutenzione”, conclude Pendolino.
QDS
Strutture ricettive, nuove regole in Sicilia: ecco cosa cambia con il Decreto correttivo
La Regione siciliana fa chiarezza sulle criticità emerse nel testo approvato a giugno sulla disciplina sulle strutture turistico-ricettive
PALERMO – In Sicilia cambia ancora una volta la disciplina sulle strutture turistico-ricettive. Sono serviti due decreti, uno di giugno scorso e uno correttivo varato nel mese di settembre, che fissano i requisiti minimi e le regole per alberghi, bed and breakfast, case vacanze, campeggi e tutte le altre attività di accoglienza. Si tratta di un intervento tecnico, nato per eliminare alcuni refusi e ambiguità presenti nel testo approvato a giugno, ma che ha un impatto concreto per chi opera nel settore. Le modifiche chiariscono alcuni punti che avevano suscitato perplessità e rischiavano di generare confusione tra operatori e amministrazioni locali.
Con il Decreto correttivo alcune importanti novità
Tra le novità più significative figura l’eliminazione di ogni riferimento alle “locazioni turistiche” all’interno dell’allegato A del decreto. In pratica, il testo corregge una formulazione che equiparava impropriamente le semplici locazioni, cioè l’affitto di case a uso turistico, alle strutture ricettive vere e proprie. La differenza non è di poco conto: gli affitti brevi restano regolati dalla normativa nazionale e dal codice identificativo, ma non rientrano nei criteri di classificazione delle strutture ricettive. Un altro chiarimento riguarda i requisiti di accessibilità: il decreto specifica che l’obbligo di avere stanze accessibili con bagno privato per persone con disabilità riguarda in particolare alberghi, alberghi diffusi, campeggi, case per ferie, ostelli e strutture di turismo rurale. Una puntualizzazione che evita interpretazioni troppo estensive; è stato corretto anche il punto relativo ai bagni: la frase “ogni camera, se sprovvista di bagno privato, deve avere un lavabo” viene ora esplicitamente riferita alle sole strutture alberghiere.
Un’ulteriore importante modifica riguarda la durata dell’apertura di alcune tipologie di strutture: la precedente formulazione parlava di un massimo di 270 giorni l’anno, di cui almeno 90 consecutivi. Adesso la norma rimanda direttamente alla nuova legge regionale sul turismo, la numero 6 del 2025, evitando contraddizioni. Infine, viene eliminato l’obbligo di allegare il regolamento di condominio o una dichiarazione dell’amministratore per l’apertura di strutture ricettive in condominio.
Regole più stringenti per garantire qualità e sicurezza
Un passaggio che semplifica la vita soprattutto ai gestori di bed and breakfast e case vacanza. Il decreto di giugno, che dava attuazione alla nuova legge regionale 6/2025, ha introdotto regole più stringenti per garantire standard di qualità, sicurezza e trasparenza nel settore turistico. Dagli estintori ai defibrillatori, dalle dimensioni minime delle stanze all’obbligo di informare i clienti in più lingue: l’obiettivo è rendere l’accoglienza siciliana più moderna e competitiva. Tuttavia, il testo conteneva alcuni refusi che rischiavano di confondere gli operatori. Nei mesi scorsi il mondo dell’extralberghiero aveva espresso forti perplessità sulle nuove regole. Associazioni come Anbba, l’associazione nazionale b&b, affittacamere, case per vacanze e locazioni turistiche, e Fare, la federazione associazioni ricettività extralberghiera, avevano denunciato il rischio di un eccesso di burocrazia, con costi insostenibili per i piccoli b&b e le case vacanza a gestione familiare. L’assessorato ha cercato di mediare introducendo alcune deroghe e tempi più lunghi per adeguarsi agli standard, ma il dibattito resta aperto.
Il decreto correttivo, pur trattando solo questioni formali, è stato accolto come un segnale di ascolto: dimostra la volontà della Regione di correggere il tiro e rendere le regole più chiare. Per le strutture già operative, restano validi i termini fissati a giugno: ci sarà tempo fino al 30 giugno 2026 per adeguarsi ai nuovi requisiti, mentre le classificazioni già rilasciate secondo le vecchie regole resteranno valide fino al 31 dicembre 2026.
ILSICILIA
L’Ars spalanca le porte alla Finanziaria, dagli Enti locali alle liste d’attesa: ecco tutte le misure
Approvata in giunta lo scorso venerdì, la Manovra si appresta a monopolizzare i prossimi dibattiti tra le mura di Palazzo dei Normanni. Il testo, composto da 26 articoli, prevede nuovi interventi per circa 300 milioni di euro, anche se complessivamente vale circa 1,2 miliardi di euro se si considera la conferma degli stanziamenti in favore degli Enti locali: in particolare, per i Comuni 350 milioni di euro a titolo di trasferimenti ordinari e 115 milioni a titolo di contributi per gli investimenti; 108 milioni a titolo di trasferimenti ordinari a favore delle ex Province. E le risorse per il personale esterno della Regione.
La composizione non è ancora completata. Buona parte del lavoro si svolgerà in II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone. Domani, giovedì 6 novembre, verrà compiuto un altro passo importante. In via Magliocco, a Palermo, è infatti previsto il vertice di maggioranza, inizialmente programmato per ieri, martedì 4 novembre a Palazzo d’Orleans e poi slittato. I partiti che compongono la maggioranza (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Democrazia Cristiana, Mpa e Noi Moderati) si riuniranno per confrontarsi sulla singole proposte dei gruppi. Una volta trovata l’intesa su alcuni punti comuni, sarà il governo a prendersene carico, riscriverle e riproporle in II Commissione, sotto forma di emendamenti governativi (CLICCA QUI).
Ma adesso andiamo nel dettaglio, per scoprire, oltre le anticipazioni già illustrate dal presidente della Regione Renato Schifani, cosa prevede il vasto calderone della legge di Stabilità.
Lavoro grande protagonista
Il capitolo più consistente è quello che riguarda il lavoro.
Si parte subito, fin dal primo articolo, dagli incentivi a sostegno delle assunzioni a tempo indeterminato. Per il 2026, e poi a seguire per il 2027 e il 2028, sono previsti 150 milioni di euro. Per il triennio, come si può apprendere, il beneficio è riconosciuto in misura non superiore al 10% del costo annuale del personale a carico del datore di lavoro per i lavoratori assunti, a far data dall’entrata in vigore della presente legge, con contratto a tempo indeterminato e occupati in sede lavorativa ubicata nel territorio regionale. Sono esclusi dall’ambito di applicazione della misura il settore agricolo e i contratti di lavoro domestico. L’incentivo non si applica: ai rapporti di apprendistato; agli enti pubblici economici; agli istituti autonomi case popolari; agli enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione; alle aziende speciali e ai consorzi costituiti ai sensi degli articoli 114 e 31 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali; ai consorzi di bonifica; ai consorzi industriali; agli enti morali; agli enti ecclesiastici.
Previsti anche incentivi a sostegno delle assunzioni connesse a progetti di investimento iniziali. In tal senso, la Regione stanzia 50 milioni di euro per l’anno 2026, poi anche per il 2027 e il 2028, e riconosce ai datori di lavoro operatori economici del settore privato un contributo a fondo perduto per la realizzazione di progetti di investimento iniziale avviati nel territorio regionale a far data dall’entrata in vigore della presente legge.
Riappare anche il south working, misura inserita nell’ultima variazione di bilancio e bocciata con l’ausilio dei franchi tiratori. Allo scopo di favorire la permanenza dei lavoratori nella regione e agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, è riconosciuto un contributo a fondo perduto, fino all’importo massimo di euro 30mila euro per ciascun lavoratore occupato, residente in Sicilia, entro il limite delle risorse autorizzate a legislazione vigente, alle imprese aventi un’unità produttiva nel territorio dell’Unione europea che nell’anno 2026 effettuano nuove assunzioni di lavoratori subordinati a tempo indeterminato o effettuano trasformazioni dei rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti di lavoro a tempo indeterminato, i cui contratti di lavoro o specifici accordi tra le parti prevedano l’esecuzione della prestazione di lavoro nel territorio della regione, per un periodo minimo di cinque anni, esclusivamente in modalità agile. A erogare le somme sarà l’Irfis. Inoltre, 2 milioni di euro saranno destinate a spazi collettivi per le attività di smart working svolte presso Comuni delle aree interne, con la creazione di spazi di coworking per lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi operanti nel settore digitale e start up innovative, mediante il riadattamento di immobili pubblici e di enti ecclesiastici in disuso e l’acquisto di arredi e attrezzature.
Arriva anche la Super Zes
Un importante impulso sul piano economico potrebbe sopraggiungere con la Super Zes, a cui è dedicato l’articolo 4. L’obiettivo è quello di promuovere lo sviluppo economico, incrementare gli investimenti, incentivare la crescita occupazionale e favorire l’innovazione tecnologica, garantendo al contempo idonei presidi di legalità. Le aree, individuate dalla Regione, dovranno essere localizzate nei territori delle aree di sviluppo industriale, delle aree artigianali, delle aree aeroportuali, portuali e retroportuali, entro il limite della fascia di trecento metri, con inclusione degli edifici il cui sedime è collocato sulla linea in confine della predetta fascia, nonché nei territori delle aree delle piattaforme logistiche e degli interporti e nelle aree interne della Sicilia appartenenti al sistema Snai. La perimetrazione avverrà attraverso una successiva delibera di giunta, nel rispetto della legislazione in materia di tutela dei beni ambientali, culturali e paesaggistici, nonché delle prescrizioni di cui agli strumenti urbanistici. Per l’attuazione di queste aree a burocrazia semplificata e a legalità controllata la Regione potrà avvalersi di enti regionali o società dalla stessa partecipate aventi finalità di promozione degli investimenti. Per le finalità della Super Zes è autorizzata la spesa nel limite massimo di 200 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari 2026, 2027 e 2028.
Privati ed edilizia
Tra le misure che hanno catturato subito l’attenzione ci sono certamente gli incentivi agli investimenti privati mediante interventi edili.
In cosa consisterà? Sono inclusi: gli interventi di recupero e riqualificazione energetica delle facciate, riguardanti l’involucro esterno visibile dell’edificio; sono esclusi i prospetti interni non visibili dalla strada o da suolo ad uso pubblico; gli interventi di efficientamento energetico; gli interventi per l’autoconsumo da fonti rinnovabili a servizio dell’edificio. Sono invece esclusi gli interventi su immobili di nuova costruzione nonché quelli su unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9. Il contributo sarà riconosciuto in misura pari al 50% delle spese ammissibili, secondo i seguenti massimali: 25mila euro per ciascuna unità immobiliare in edificio unifamiliare ovvero per ciascuna unità immobiliare funzionalmente indipendente con accesso autonomo dall’esterno sita in edificio plurifamiliare; 20mila euro per ciascuna unità immobiliare, per gli edifici composti da due fino a otto unità immobiliari; 15mila euro per ciascuna unità immobiliare, per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari. La gestione della misura sarà affidata a Irfis e il contributo sarà erogato per stati di avanzamento lavori, in funzione dell’effettivo avanzamento degli interventi ed è subordinato all’esito positivo dei relativi controlli e non è cumulabile con altri aiuti pubblici relativi al medesimo intervento edilizio. Nel complesso sono stanziati 15 milioni di euro per il 2026 e medesima cifra per il 2027 e il 2028.
Tra i grandi ritorni la tassa automobilistica regionale
Tanti sono i gradi ritorni previsti all’interno della Finanziaria. Tra questi spicca la tassa automobilistica regionale.
Come si può leggere tra le righe dell’articolo 6, dal 1° gennaio 2026 e sino al 31 dicembre 2028, la tassa sarà ridotta del 25% per i primi tre anni dall’immatricolazione. La riduzione spetterà alle imprese che, alla data della nuova immatricolazione, risultano già intestatarie di almeno 10 autovetture e di altri autoveicoli leggeri, con peso inferiore a 3,5 tonnellate. I soggetti che intendono beneficiare della riduzione dovranno comunicare, a pena di decadenza entro 7 giorni dall’immatricolazione, il possesso dei requisiti previsti al Dipartimento regionale delle finanze e del credito e all’ufficio territorialmente competente dell’Automobile Club Italia (Aci). A decorrere dal 1° gennaio 2026 e sino al 31 dicembre 2028, le autovetture e gli altri autoveicoli leggeri, con peso inferiore a 3,5 tonnellate, nuovi immatricolati nel territorio della Regione, con alimentazione elettrica, ibrida elettrica o termica di tipo plug-in, full hybrid e con alimentazione esclusiva a idrogeno, saranno esentati dal pagamento della tassa automobilistica per i primi tre anni dall’immatricolazione. Per le autovetture e gli altri autoveicoli leggeri, con peso inferiore a 3,5 tonnellate, immatricolati nel 2026 provenienti da altra Regione o Provincia autonoma, la riduzione e l’esenzione previste opereranno limitatamente al periodo residuo che intercorre tra la data di ingresso nella Regione siciliana ed il termine dell’ultima annualità interessata dalla riduzione o dall’esenzione.
Nuova occasione anche per l’editoria
Anche i fondi per l’editoria avranno una nuova chance, dopo il caso scoppiato in occasione della manovra quater.
Gli interventi consistono nella concessione di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per investimenti, per fabbisogno di capitale circolante. Sono 3 i milioni in favore delle imprese operanti nel settore dell’editoria, sia cartacea che digitale, delle emittenti radiotelevisive, anche comunitarie, e delle agenzie di stampa che producano un notiziario regionale sulla Sicilia da almeno tre anni, che abbiano almeno due giornalisti contrattualizzati nella regione e la cui testata giornalistica sia regolarmente registrata presso il Tribunale di competenza. Un milione, invece, è previsto per le imprese editoriali operanti in Sicilia da almeno tre anni con produzione libraria sulla cultura siciliana di almeno dieci titoli con codice Isbn.
Emergenza sanità e liste d’attesa
All’interno della Finanziaria ci sarà spazio anche per la sanità e in particolar modo per le liste d’attesa.
La legge di Stabilità prevede azioni di miglioramento del sistema, con particolare riferimento: al potenziamento della componente applicativa di prenotazione del sistema SovraCup; all’attivazione della piattaforma regionale per le liste di attesa ed integrazione della stessa con la piattaforma nazionale per le liste d’attesa (Pnla); all’adeguamento infrastrutturale e tecnologico del sistema di prenotazione e monitoraggio del SovraCup; allo sviluppo di un cruscotto avanzato di monitoraggio con l’ausilio dell’intelligenza artificiale (IA); alla conduzione operativa ed affiancamento con l’acquisizione di soluzioni innovative. Per il triennio 2026-2028, è autorizzata la spesa di 6,1 milioni di euro, di cui circa 3 milioni di euro a valere sull’esercizio finanziario 2026, oltre 1,5 milioni di euro a valere sull’esercizio finanziario 2027 e, successivamente, sull’esercizio finanziario 2028.
Boccata d’ossigeno per gli Enti locali
Tornano a gamba tesa nella legge di fine anno anche i finanziamenti a sostegno degli Enti locali, che vedranno ulteriori aumenti nelle proprio casse, con la previsione di maggiori fondi, rispetto a quelli già esistenti.
Un focus è dedicato alla finanza locale. L’articolo 12, al fine di promuovere una più efficace gestione dell’attività di recupero dei crediti e della riscossione dei tributi locali da parte dei Comuni siciliani, stabilisce 5 milioni di euro, per ciascuno degli esercizi finanziari 2026, 2027 e 2028, da ripartirsi in favore dei Comuni che alla data di entrata in vigore della presente legge abbiano già provveduto, ovvero provvedano entro il 30 giugno di ognuno dei predetti esercizi finanziari, ad introdurre nel proprio ordinamento almeno due delle seguenti misure: la previsione dell’affidamento a società iscritta nell’albo istituito ai sensi dell’art. 53 del decreto legislativo 15 dicembre 1997, n. 446 dell’attività di liquidazione, accertamento e riscossione dei tributi e di altre entrate o delle funzioni e attività di supporto propedeutiche alle dette attività; la previsione di misure premiali in materia di rateizzazione per i contribuenti persone fisiche, non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo, che eleggono domicilio digitale presso un indirizzo di posta elettronica certificata ai fini della notifica degli atti tributari di pertinenza del Comune; la previsione di misure premiali in materia di rateizzazione, nei limiti consentiti dalla vigente legislazione di riferimento, in favore di contribuenti qualificati come virtuosi sulla base dell’assenza di morosità pregresse e di decadenze da precedenti piani di rateizzazione nel triennio antecedente all’anno di applicazione della misura premiale; la previsione delle misure premiali per i contribuenti che adempiano al pagamento di tributi locali mediante autorizzazione permanente all’addebito diretto su conto corrente bancario o postale; la previsione di strumenti di pianificazione organizzativa e gestionale, anche mediante il ricorso a figure esterne iscritte negli albi professionali degli avvocati o dei dottori commercialisti per l’implementazione e l’ottimizzazione delle attività di riscossione e recupero dei crediti.
Ma non solo: dagli ex Pip al contrasto delle specie aliene
Tutto qui? Ovviamente no, la Finanziaria non è di certo finita qui. Le misure fino a qui elencate erano le più sostanziose. La Regione, però, non ha dimenticato vasti settori che necessitano di un sostegno di una vicinanza concreta. E’ il caso dei lavoratori precari e del bacino degli ex Pip assunti da Sas. Solo per quest’ultimi sono stanziati 40 milioni di euro per ciascuno degli esercizi finanziari.
Poi ancora: modifiche decisive per quanto concerne la disciplina delle procedure per l’erogazione degli assegni in favore di persone con disabilità gravissima; un milione di euro al fine di ridurre il disagio sociale in quartieri e zone particolarmente sensibili, con la previsione da parte della Regione, nell’ambito delle proprie competenze in materia di programmazione territoriale, politiche sociali, istruzione, formazione e rigenerazione urbana, di attivare iniziative volte al contrasto della marginalizzazione ed al miglioramento di vita nelle aree urbane svantaggiate del proprio territorio; il settore della forestazione; il personale del Corpo Forestale della Regione Siciliana; l’implementazione e l’adeguamento delle piattaforme digitali Drt; norme in materia di rientri nel Fondo Sicilia; interventi in materia di istruzione; un milione di euro, per ciascuno degli esercizi finanziari 2026, 2027 e 2028, per la prevenzione degli incendi nei parchi archeologici; 10 milioni di euro, per il triennio 2026-2028, per far fronte ai maggiori oneri discendenti dalla stipula di transazioni; integrazioni al già previsto nel 2022, riequilibrio economico-finanziario della concessione di gestione degli schemi acquedottistici di sovrambito nella Regione; previsti anche 50mila per l’istituzione, presso l’assessorato regionale del Territorio e dell’Ambiente, di una Cabina di regia regionale per le specie esotiche invasive, con funzioni di indirizzo, coordinamento e monitoraggio delle attività di prevenzione, contenimento ed eradicazione delle specie aliene sul territorio regionale.
LENTEPUBBLICA.IT
Firmato il rinnovo del CCNL Enti Locali 2022-2024: aumenti in busta paga e nuove tutele
Dopo oltre quindici mesi di trattative, è stato firmato il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) del comparto degli Enti Locali per il triennio 2022-2024.L’accordo, siglato tra ARAN (Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni) e le organizzazioni sindacali CISL, UIL e CSA, interessa centinaia di migliaia di dipendenti di enti locali, regioni, province, comuni e camere di commercio.
Il nuovo contratto disciplina sia la parte economica sia quella normativa, introducendo una serie di misure che puntano a modernizzare la pubblica amministrazione locale e a migliorare la qualità della vita lavorativa dei dipendenti.
Aumenti in busta paga: circa 140 euro al mese in piùDal punto di vista economico, l’intesa garantisce un incremento medio mensile lordo di 136,76 euro, calcolato su tredici mensilità. Si tratta di un aumento pari al 5,78% sul monte salari 2021, che con l’aggiunta dello 0,22% destinato al trattamento accessorio porta il beneficio complessivo a circa 140 euro mensili.Una cifra significativa, che rappresenta un segnale di riconoscimento per il personale del comparto dopo anni di ristrettezze e di ritardi nei rinnovi contrattuali. Inoltre, parte dell’indennità di comparto sarà integrata nello stipendio base, con un effetto positivo anche sul calcolo di altri istituti retributivi come ferie, tredicesima e trattamento di fine rapporto.
Lavoro più flessibile e sostenibile
Tra le novità più apprezzate vi è l’introduzione di una forma di settimana corta. In via sperimentale e su base volontaria, i dipendenti potranno infatti distribuire le 36 ore settimanali di lavoro su quattro giornate, anziché cinque. L’obiettivo è favorire un migliore equilibrio tra vita privata e professionale, ottimizzando nel contempo l’organizzazione interna degli uffici.Per la prima volta, inoltre, si riconosce il buono pasto anche ai lavoratori in smart working, una misura che equipara il personale in modalità agile a quello in presenza e che valorizza le nuove forme di lavoro introdotte dopo la pandemia.Progressioni di carriera e qualificheSul fronte dell’ordinamento professionale, il contratto proroga fino al 31 dicembre 2026 la possibilità di utilizzare procedure straordinarie di progressione tra le diverse aree, consentendo così agli enti di valorizzare le competenze interne e premiare l’esperienza maturata.Per i dipendenti che ricoprono incarichi di Elevata Qualificazione (EQ), viene innalzato il tetto massimo della retribuzione di posizione da 18.000 a 22.000 euro. Un adeguamento che riconosce l’impegno e la complessità delle funzioni svolte da figure con responsabilità gestionali o tecniche di rilievo.Un’attenzione particolare è riservata alla Polizia Locale: per gli operatori con incarichi di EQ viene introdotta la possibilità di cumulare l’indennità di ordine pubblico con gli incentivi economici derivanti dalle sanzioni del Codice della Strada.Nuove relazioni sindacali e attenzione all’innovazione
Il testo contrattuale segna un’evoluzione anche nei rapporti tra amministrazioni e sindacati. D’ora in avanti, dopo la presentazione del Piano triennale dei fabbisogni di personale, dovrà tenersi un incontro di approfondimento con le rappresentanze sindacali, favorendo così una maggiore condivisione delle strategie di reclutamento e formazione.L’Organismo Paritetico per l’Innovazione (OPI) viene rafforzato e dovrà riunirsi almeno due volte l’anno. Tra le materie di competenza rientrano i temi più attuali del lavoro pubblico: la transizione ecologica e digitale, l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi amministrativi, ma anche la prevenzione dello stress lavoro-correlato e del burn out, due fenomeni sempre più diffusi tra i lavoratori pubblici.Maggiore tutela per la salute e il benessere del personaleIl nuovo CCNL interviene anche sul piano sociale e sanitario, ampliando le forme di protezione per i dipendenti. Una delle innovazioni più significative è la previsione del patrocinio legale a carico dell’ente in tutti i gradi di giudizio per i lavoratori che subiscano aggressioni da parte di terzi durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Una garanzia importante per chi opera quotidianamente a contatto diretto con il pubblico.
Sono inoltre estese le casistiche di malattia escluse dal periodo di comporto, cioè dal limite massimo di assenze retribuite. In particolare, vengono ricomprese terapie salvavita, visite specialistiche, esami diagnostici e controlli di follow-up, riconoscendo ai dipendenti l’intera retribuzione durante tali periodi.Sul fronte del welfare aziendale, il contratto amplia le possibilità di utilizzo delle misure di benessere integrativo, includendo anche iniziative di mobilità sostenibile, come incentivi per chi utilizza mezzi ecologici per recarsi al lavoro. Inoltre, per i lavoratori con particolari esigenze familiari o di salute, si concede la possibilità di aumentare i giorni di lavoro agile o da remoto, previa contrattazione decentrata.Regole più chiare per chi lavora su turniUn’altra novità riguarda il personale turnista: se in occasione di una festa infrasettimanale non è prevista la prestazione lavorativa, quella giornata sarà considerata a tutti gli effetti come festiva, ma senza generare debiti orari o necessità di recupero. Una modifica che chiarisce una questione spesso fonte di contenziosi e malintesi.Un compromesso tra innovazione e sostenibilità.
L’accordo, ha aggiunto, arriva anche grazie agli interventi del ministro Zangrillo nella legge di bilancio 2026 e all’imminente apertura della nuova tornata contrattuale 2025-2027, che ha creato le condizioni politiche ed economiche per sbloccare una trattativa ferma da oltre un anno.
CANICATTIWEB.IT
Viabilità provinciale, Pendolino incontra il direttore generale Anas Sicilia
Il Presidente del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, Giuseppe Pendolino, ha incontrato a Palermo il direttore generale di ANAS Sicilia ing. Nicola Montesano. Si è trattato di un incontro interlocutorio, in vista della riunione convocata dal Prefetto di Agrigento per giovedì prossimo su alcuni aspetti della viabilità agrigentina.In particolare sono stati affrontati due nodi: le criticità derivanti dal senso unico alternato sul viadotto in prossimità del bivio di Milena sulla SS 189, e il percorso alternativo che coinvolge alcune strade provinciali dopo la chiusura del viadotto Re sulla SS 115 nel territorio di Porto Empedocle.“Ho chiesto l’incontro per fare il punto su alcune situazioni che coinvolgono direttamente l’ex Provincia, e in particolare sulle intersezioni fra le strade provinciali e le statali ove sono in corso lavori di manutenzione”, ha detto il Presidente Pendolino. “Il Libero Consorzio è tornato al centro della politica e si attiva continuamente per risolvere situazioni che al momento penalizzano il territorio. Per quanto riguarda la SS 189 abbiamo ricevuto dall’ANAS rassicurazioni sulla ripresa dei lavori che porteranno alla demolizione del viadotto e alla costruzione della nuova struttura entro la fine del 2026. Per la SS 115 invece proporremo il completamento della rampa che dall’uscita della galleria in contrada Caos consentirebbe di deviare il traffico nella galleria aperta a suo tempo dall’Irsap (percorso mai completato ed aperto al traffico), evitando il passaggio nel centro abitato di Porto Empedocle, per immettersi successivamente sulla SP 68, attuale percorso alternativo obbligatorio nelle due direzioni. Chiederemo inoltre, una volta completati i lavori sul viadotto Re, che il tracciato compreso tra lo stesso viadotto e la SS 115 all’altezza delle ex Cementerie venga acquisito dal Libero Consorzio, che ne garantirebbe così la regolare manutenzione”, ha concluso Pendolino.
TODAY.IT
In busta paga aumenti fino a 140 euro: come cambia lo stipendio dei dipendenti comunaliI sindacati - ad eccezione della Cgil - hanno firmato il nuovo contratto nazionale per gli enti locali. Tra le novità anche la sperimentazione della settimana lavorativa da quattro giorni
Aumenti medi da 140 euro al mese in busta paga per 430mila dipendenti degli enti locali. Dopo oltre un anno di trattative si sblocca la partita del rinnovo del contratto nazionale per chi lavora in Comuni, Province e Regioni. Le novità riguardano la parte giuridica ed economica per il periodo 1° gennaio 2022-31 dicembre 2024.Di quanto aumenta la busta paga
L'accordo è stato firmato lunedì 3 novembre nella sede dell'Aran, l'Agenzia rappresentanza negoziale pubbliche amministrazioni. Il rinnovo è stato siglato da Cisl, Uil e Csa ma non dalla Cgil.
Per il principale sindacato italiano le novità sugli stipendi non bastano a recuperare la perdita di potere d'acquisto che si è registrata in questi anni. Il contratto prevede aumenti medi mensili lordi di 136,76 euro per tredici mensilità, pari al 5,78 per cento del monte salari 2021. Considerando anche lo 0,22 per cento destinato al trattamento accessorio, l’aumento complessivo raggiunge circa 140 euro al mese. L'accordo prevede anche un riconoscimento degli arretrati, che potranno arrivare fino a 2.357 euroCi sono novità anche sul piano normativo: viene prevista la sperimentazione su base volontaria della settimana corta da quattro giorni, che comunque dovrà prevedere sempre 36 ore. Cambiano poi le regole sui buoni pasto: verranno riconosciuti anche a chi lavora in smart working.
Per gli incarichi di Elevata qualificazione (Eq) aumenta poi il tetto della retribuzione di posizione: da 18mila a 22mila euro. Mentre per gli incaricati Eq della polizia locale sarà possibile cumulare incentivi dai proventi del Codice della strada e indennità di ordine pubblico. Il contratto prevede poi nuove tutele sociali e sanitarie fra cui il patrocinio legale per aggressioni in capo all'ente che dovrà sostenere tutti i costi di difesa per i dipendenti vittime di aggressioni da parte di terzi. Invece per i dipendenti con particolari esigenze di salute o assistenza familiare sarà possibile aumentare i giorni di lavoro da remoto tramite contrattazione integrativa. Zangrillo: "Poste le basi per l'avvio della nuova tornata""Questa firma rappresenta un risultato importante per oltre 430 mila dipendenti che operano quotidianamente nelle Regioni, nei Comuni, nelle Province, nelle Città metropolitane e nelle Camere di commercio", ha commentato il ministro per la Pubblica amministrazione Paolo Zangrillo. Secondo l'esponente del governo Meloni con la firma è stato mantenuto "l'impegno sulla continuità contrattuale" e sono state poste "le basi per l'avvio della nuova tornata 2025-2027". A detta del presidente dell'Aran Antonio Naddeo l'accordo raggiunto rappresenta "un equilibrio tra le legittime aspettative del personale degli enti locali e la sostenibilità del sistema".