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rassegna stampa del 13 novembre 2025



SICILIA TARGET
Tutela ambientale del Libero Consorzio di Agrigento, avviato il ciclo di giornate informative con le scuole
E’ iniziato al Liceo scientifico “Leonardo” di Agrigento il ciclo di incontri con le scuole, organizzati dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento sulle attività di tutela ambientale svolte dall’Ente.
L’incontro, tenuto dai tecnici del Settore Ambiente, è stato introdotto dal consigliere provinciale delegato all’ambiente, Antonino Amato, che ha esposto le competenze dell’ex Provincia Regionale nei vari settori di intervento di propria competenza, soffermandosi in particolari su tutela e risanamento ambientale.
“Un ente intermedio di vitale importanza come il Libero Consorzio Comunale è tornato al centro della politica – ha detto Amato – con competenze importanti per istruzione, viabilità, ambiente e turismo. che in questi anni hanno sofferto l’assenza di organi elettivi. E’ fondamentale far conoscere l’azione dell’ex Provincia sull’ambiente perchè saranno le nuove generazioni a cambiare le prospettive di questa terra, e il rispetto e la tutela dell’ambiente passano per una adeguata informazione”.
La Provincia ha competenze su oltre 1400 km di strade interne sulle quali vengono abbandonate tonnellate di rifiuti anche molto pericolosi, e per la cui rimozione sono stanziate in bilancio ogni anno somme importanti che potrebbero essere destinate ad altri settori.
Diversi gli istituti scolastici che hanno aderito all’iniziativa del Libero Consorzio. Agli alunni e ai docenti è stato distribuito un pieghevole realizzato dal Settore Ambiente per illustrare i danni conseguenti all’abbandono dei rifiuti e le buone pratiche per mantenere puliti territorio e città, a partire dalla raccolta differenziata e dal recupero dei materiali.
“Una corretta informazione sulle attività del Libero Consorzio su questa delicata materia è fondamentale per motivare e sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della tutela dell’ambiente – afferma il Presidente Giuseppe Pendolino – e per questo motivo abbiamo confermato per l’anno scolastico in corso un fitto calendario di giornate informative”.



GRANDANGOLO
Oltre 27 tonnellate di amianto rimosse negli ultimi interventi sulle strade provinciali 

L'azione di risanamento ambientale è stata finanziata nel biennio dal Libero Consorzio di Agrigento con oltre 400mila euro
Prosegue la bonifica dai rifiuti delle strade provinciali da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, attività effettuata ai sensi dell’art. 14 del Nuovo Codice della Strada sulla rete viaria di propria competenza (strade provinciali, ex consortili ed ex regionali). Particolarmente rilevante la rimozione di 27.900 kg di amianto negli ultimi quattro mesi di attività da parte dell’impresa Ecorecuperi srl di Caltanissetta, aggiudicataria dell’accordo quadro biennale per la bonifica dei rifiuti sulla rete viaria provinciale. Questo materiale, particolarmente pericoloso per la salute dei cittadini, è stato trattato e conferito nel centro di stoccaggio di Carini. 
Il Gruppo Risanamento Ambientale (Dirigente dr. Achille Contino, RUP Arch. Sergio Micciche, Responsabile di cantiere geom Antonio Sciarratta) ha inoltre coordinato la rimozione di ben 119 tonnellate di rifiuti indifferenziati, 65.4 tonnellate di ingombranti vari, 44.2 tonnellate di residui di costruzione, 3.6 tonnellate di pneumatici dismessi, oltre a quantitativi rilevanti di materiale legnoso e guaine bituminose. Tra i rifiuti pericolosi, per i quali è necessario un particolare trattamento prima della rimozione, segnaliamo oltre 24 tonnellate di rifiuti contaminati in seguito a combustione.
L’azione di risanamento ambientale è stata finanziata nel biennio dal Libero Consorzio di Agrigento con oltre 400.000,00 euro.




LENTEPUBBLICA
Dirigenti degli enti locali: firmato il nuovo contratto 2022-2024
Dopo settimane di confronto, è arrivata la firma sull’ipotesi di Contratto collettivo nazionale di lavoro per la dirigenza delle Funzioni Locali relativa al triennio 2022-2024.
L’accordo è stato sottoscritto tra l’Aran, l’Agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazioni nei tavoli negoziali, e le principali organizzazioni sindacali del settore. A mancare all’appello è stata la Fp Cgil, che ha scelto di non firmare il testo, distinguendosi così dalle altre sigle.
Il nuovo contratto interessa circa 13mila dirigenti che operano negli enti locali, suddivisi in tre categorie: 5.500 dirigenti degli enti territoriali, 5.200 dirigenti professionali, tecnici e amministrativi (Pta) e 2.300 segretari comunali e provinciali. Si tratta, dunque, di una platea ampia e strategica per il funzionamento della macchina amministrativa dei Comuni, delle Province e delle Città metropolitane.
Aumenti in busta paga e maggiore stabilità economica
Sul piano retributivo, il contratto prevede aumenti medi mensili di circa 444 euro, calcolati su tredici mensilità. Una parte significativa delle nuove risorse – oltre due terzi – sarà destinata a consolidare le componenti fisse dello stipendio, con l’obiettivo di rendere più stabile la remunerazione complessiva e ridurre il peso delle indennità variabili.
In altre parole, si rafforza la parte “sicura” della busta paga, offrendo ai dirigenti una base economica più solida e meno soggetta a oscillazioni.
Naddeo (Aran): “Un segnale di continuità e tempestività”
Il presidente dell’Aran, Antonio Naddeo, ha commentato positivamente la conclusione del negoziato, sottolineando il valore del risultato raggiunto.
«Questo contratto – ha spiegato – rappresenta un passo importante nella stagione dei rinnovi e dà una risposta concreta a dirigenti e segretari che garantiscono ogni giorno il buon funzionamento dei servizi pubblici locali».
Naddeo ha poi ricordato che il lavoro di confronto con i sindacati è stato particolarmente rapido: «Le trattative sono iniziate appena un mese fa e si sono concluse in tempi brevi. È la dimostrazione che la continuità nella contrattazione può portare benefici sia ai lavoratori sia alle amministrazioni».
Lo stesso presidente ha anticipato che, in linea con gli obiettivi del ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, si punta ad avviare entro la fine dell’anno anche il nuovo ciclo di contrattazione per il triennio 2025-2027, così da ridurre sempre più il divario tra la scadenza dei contratti e il loro rinnovo effettivo.
I prossimi passaggi
Come previsto dalle procedure, l’ipotesi di accordo siglata oggi sarà ora trasmessa agli organismi di controllo competenti – tra cui Corte dei conti e ministeri vigilanti – per le verifiche di legge. Solo dopo questi passaggi potrà arrivare la firma definitiva, che renderà pienamente operativo il contratto.
Le principali novità: più tutele e attenzione al benessere
Oltre agli aspetti economici, il nuovo testo introduce diverse misure innovative sul fronte dei diritti e della qualità del lavoro. Tra queste spiccano il rafforzamento delle tutele per chi è sottoposto a terapie salvavita o affetto da gravi patologie, e la previsione di forme di patrocinio legale in caso di aggressioni subite durante l’esercizio delle proprie funzioni.
Un’attenzione particolare è rivolta anche alla gestione delle carriere e alla valorizzazione dell’esperienza professionale. Viene introdotto, infatti, un capitolo dedicato alle politiche di “age management”, finalizzato a favorire la permanenza e la trasmissione di competenze all’interno delle amministrazioni, con percorsi che tengano conto delle diverse fasi della vita lavorativa.
Altro elemento centrale è la formazione continua, considerata leva indispensabile per l’innovazione e l’efficienza della pubblica amministrazione. Il contratto punta a rendere la formazione parte integrante dell’attività professionale, potenziando le opportunità di aggiornamento e crescita per i dirigenti.
Welfare integrativo e partecipazione sindacale
Il documento conferma inoltre la possibilità, già prevista in precedenza, di destinare risorse al welfare integrativo, nel rispetto delle norme fiscali vigenti.
Questo significa che le amministrazioni potranno continuare a promuovere iniziative a sostegno del benessere dei dipendenti – come servizi per la salute, la famiglia o il tempo libero – integrando quanto già previsto dal sistema pubblico.
Un ulteriore rafforzamento riguarda gli strumenti di partecipazione sindacale. Restano attivi i canali di confronto permanente tra amministrazioni e rappresentanze dei lavoratori, così come l’Organismo paritetico per l’innovazione, che avrà il compito di approfondire temi organizzativi e gestionali.
Le dichiarazioni congiunte contenute nell’accordo prevedono, inoltre, che si prosegua con specifici tavoli tecnici su questioni delicate come la revisione delle fasce professionali e i criteri di passaggio di carriera per i segretari comunali e provinciali, oltre al già citato patrocinio legale.
Il testo firmato della pre-intesa nuovo contratto dirigenti enti locali 2022-2024




SCRIVOLIBERO
Oltre 27 tonnellate di amianto rimosse dal Libero Consorzio negli ultimi interventi sulle strade provinciali
Prosegue la bonifica dai rifiuti delle strade provinciali da parte del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, attività effettuata ai sensi dell’art. 14 del Nuovo Codice della Strada sulla rete viaria di propria competenza (strade provinciali, ex consortili ed ex regionali).Particolarmente rilevante la rimozione di 27.900 kg di amianto negli ultimi quattro mesi di attività da parte dell’impresa Ecorecuperi srl di Caltanissetta, aggiudicataria dell’accordo quadro biennale per la bonifica dei rifiuti sulla rete viaria provinciale. Questo materiale, particolarmente pericoloso per la salute dei cittadini, è stato trattato e conferito nel centro di stoccaggio di Carini.
Il Gruppo Risanamento Ambientale (Dirigente dr. Achille Contino, RUP Arch. Sergio Miccichè, Responsabile di cantiere geom. Antonio Sciarratta) ha inoltre coordinato la rimozione di ben 119 tonnellate di rifiuti indifferenziati, 65.4 tonnellate di ingombranti vari, 44.2 tonnellate di residui di costruzione, 3.6 tonnellate di pneumatici dismessi, oltre a quantitativi rilevanti di materiale legnoso e guaine bituminose. Tra i rifiuti pericolosi, per i quali è necessario un particolare trattamento prima della rimozione, segnaliamo oltre 24 tonnellate di rifiuti contaminati in seguito a combustione.
L’azione di risanamento ambientale è stata finanziata nel biennio dal Libero Consorzio di Agrigento con oltre 400.000,00 euro.


SCRIVOLIBERO
Agrigento, conclusa la seconda sessione di esami 2025 per l’abilitazione all’attività di trasportatore di merci per conto terzi su strada
Conclusa anche la seconda sessione di esami 2025 per l’abilitazione alla professione di trasportatore nazionale e internazionale di merci per conto terzi, organizzata dal Settore Politiche Attive del Lavoro e dell’Istruzione, Solidarietà Sociale, Trasporti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (art. 105, c.3 del Dlgs. n.112/98). In questa sessione sono stati dichiarati idonei cinque dei tredici candidati ammessi agli esami, e dunque abilitati a svolgere la professione di autotrasportatore di merci su strada in Italia e in tutti i Paesi dell’Unione Europea. La commissione esaminatrice era composta dalla Presidente dott.ssa Maria Antonietta Testone, direttore del Settore Politiche Attive del Lavoro e dell’Istruzione, Solidarietà Sociale, Trasporti del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, dall’arch. Maria Teresa Russotto, dirigente responsabile del Servizio Motorizzazione Civile di Agrigento, e dal dott. Mauro Montaperto, funzionario direttivo della Motorizzazione Civile. Hanno superato l’esame i seguenti candidati: Luciano Biancola, Francesco Cacciato, Liliana Cammalleri, Carmelo Muratore e Calogero Pio Palermo.
Complessivamente nelle due sessioni del 2025 il Settore Trasporti del Libero Consorzio di Agrigento ha esaminato 46 candidati, 18 dei quali hanno superato l’esame conseguendo la relativa abilitazione.





LENTEPUBBLICA

Divieto frazionamento artificioso degli incarichi nei servizi tecnici: chiarimenti

Il divieto di frazionamento artificioso degli incarichi nei servizi tecnici: il parere di ANAC e i vincoli imposti dal Codice dei Contratti Pubblici nel focus a cura del Dott. Luca Leccisotti.
Introduzione
L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), nell’atto del Presidente del 22 gennaio 2025, fasc. 4283/2024, ha ribadito il principio di unitarietà degli affidamenti nei servizi tecnici di ingegneria e architettura, contestando il frazionamento artificioso del Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica (PFTE) in tre distinti incarichi professionali. La suddivisione, effettuata da una stazione appaltante (SA), ha consentito il ricorso all’affidamento diretto per ciascun incarico, eludendo l’obbligo di applicazione delle procedure di gara previste per gli appalti sopra soglia.
Tale operazione è stata ritenuta contraria all’art. 14 del D.lgs. 36/2023, che vieta il frazionamento artificioso degli appalti per evitare l’applicazione della disciplina degli affidamenti pubblici, salvo la sussistenza di ragioni oggettive e giustificabili. Il presente contributo analizza la questione alla luce della normativa vigente e dei più recenti orientamenti giurisprudenziali.
Il divieto di frazionamento artificioso e la normativa di riferimento
L’art. 14, comma 6, del Codice dei Contratti Pubblici sancisce il divieto di suddivisione artificiosa degli appalti con l’obiettivo di eludere le soglie comunitarie e le regole sulla concorrenza. In particolare, la disposizione impone alle stazioni appaltanti di considerare l’importo complessivo della progettazione ai fini della determinazione della corretta procedura di affidamento.
L’ANAC ha chiarito che la parcellizzazione indebita degli incarichi, finalizzata a ricorrere ad affidamenti diretti anziché a procedure di gara, costituisce una violazione delle norme sulla trasparenza e sull’efficienza della spesa pubblica. Tale principio è stato ribadito anche nel Comunicato ANAC del 10 luglio 2024, nel quale si evidenzia la necessità di un affidamento unitario della progettazione per garantire una programmazione coerente e rispettosa della normativa sugli appalti pubblici.
Il caso esaminato da ANAC: la suddivisione indebita degli incarichi
Nel caso sottoposto ad ANAC, la SA ha giustificato la suddivisione del PFTE sulla base di due motivazioni principali:
La specializzazione delle materie oggetto degli incarichi, che avrebbe richiesto competenze specifiche e distinte;
La presunta eterogeneità degli incarichi, tale da rendere giustificata l’adozione di affidamenti separati.
Tuttavia, l’ANAC ha ritenuto che tale suddivisione non fosse giustificata da reali esigenze tecniche, bensì costituisse un’elusione delle soglie di rilevanza comunitaria. In particolare, l’Autorità ha evidenziato che:
Il PFTE è un unico documento progettuale che richiede una visione integrata e non suddivisibile senza compromettere l’efficacia del progetto;
La frammentazione ha determinato una duplicazione di prestazioni, con un conseguente aumento ingiustificato dei costi;
L’operazione ha reso più complessa e onerosa la gestione del progetto, senza apportare alcun beneficio in termini di efficienza.
Conseguenze giuridiche della violazione del divieto di frazionamento
La violazione del divieto di frazionamento artificioso comporta una serie di conseguenze giuridiche rilevanti per le stazioni appaltanti, tra cui:
L’annullabilità degli affidamenti diretti disposti in violazione della normativa;
L’apertura di procedimenti sanzionatori da parte dell’ANAC, con possibili sanzioni pecuniarie nei confronti dei responsabili del procedimento;
L’eventuale responsabilità amministrativa per danno erariale, qualora la frammentazione abbia determinato un aggravio ingiustificato della spesa pubblica.
Il principio di unitarietà dell’affidamento nei servizi tecnici
La giurisprudenza amministrativa ha costantemente affermato che gli affidamenti relativi alla progettazione e agli incarichi tecnici devono essere considerati nella loro globalità per evitare artificiosi aggiramenti della normativa sugli appalti pubblici. In particolare:
Il Consiglio di Stato ha stabilito che la suddivisione della progettazione può essere giustificata solo in presenza di esigenze tecniche reali e dimostrabili (Cons. Stato, Sez. V, sentenza n. 1327/2023);
Il TAR Lazio, con sentenza n. 4529/2024, ha confermato che la suddivisione di incarichi di progettazione deve essere motivata da esigenze oggettive e non da scelte discrezionali volte a semplificare la procedura di affidamento;
L’ANAC, nei propri atti di indirizzo, ha chiarito che le stazioni appaltanti devono prioritariamente optare per un affidamento complessivo e congiunto della progettazione.
Conclusioni e prospettive applicative
L’intervento dell’ANAC sul frazionamento degli incarichi nei servizi tecnici conferma l’orientamento volto a contrastare le pratiche elusive delle regole sugli appalti pubblici. Le stazioni appaltanti devono attenersi a criteri rigorosi nella programmazione degli affidamenti, evitando di segmentare artificiosamente incarichi che, per loro natura, richiedono un approccio unitario.
Le implicazioni per le amministrazioni e per gli operatori economici sono rilevanti:
Le SA devono adottare criteri di programmazione conformi alla normativa, evitando di suddividere gli incarichi senza adeguate motivazioni tecniche;
Gli operatori economici devono vigilare sulla legittimità degli affidamenti ricevuti, al fine di evitare il rischio di annullamento degli incarichi ottenuti attraverso frazionamenti non giustificati;
L’ANAC e la giurisprudenza continueranno a monitorare con attenzione tali prassi, applicando sanzioni e provvedimenti di annullamento nei casi di violazione del divieto di frazionamento artificioso.
L’evoluzione normativa e giurisprudenziale in materia di servizi tecnici dimostra la necessità di un’applicazione rigorosa del principio di trasparenza e di efficienza nella gestione delle risorse pubbliche. Solo un’interpretazione conforme al Codice dei Contratti Pubblici potrà garantire la piena tutela dell’interesse pubblico e il corretto svolgimento delle procedure di affidamento nel settore dei servizi tecnici.









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