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rassegna stampa del 14 novembre 2025


LIVESICILIA

Infrastrutture, via libera a 55 milioni per le strade provinciali

 Rendere più sicure le strade provinciali siciliane: il governo Schifani, attraverso l’assessorato regionale delle Infrastrutture, mobilità e trasporti, ha approvato il finanziamento di 41 progetti immediatamente cantierabili in tutte le nove province dell’Isola per un totale di oltre 54,9 milioni di euro. Il provvedimento rientra nel piano di manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale previsto dalla Manovra ter (articolo 7 della legge regionale 29 del 12 agosto 2025).
Come sono ripartite le somme provincia per provincia
Le risorse sono state ripartite tra le nove province siciliane, secondo criteri oggettivi che tengono conto per metà della popolazione residente e per metà dell’estensione della rete stradale di competenza, garantendo così una distribuzione equilibrata dei fondi sull’intero territorio regionale.
Nel dettaglio, la provincia di Palermo riceve il finanziamento più consistente, pari a 11,4 milioni di euro (3 progetti), destinati a interventi su diversi tratti delle strade provinciali. Segue la provincia di Catania, con 9,7 milioni di euro (9 progetti), che serviranno per opere di rifacimento della pavimentazione e della segnaletica su numerose arterie provinciali.
Alla provincia di Messina vanno 7,2 milioni di euro (7 progetti), con lavori che interesseranno aree diverse del territorio, dalle Isole Eolie ai Nebrodi, passando per le zone Jonio-Alcantara e Tirrenica Centrale, in particolare per interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico. La provincia di Siracusa beneficia di quasi 5,6 milioni di euro (7 progetti), destinati a lavori di manutenzione diffusa su tutto il territorio con particolare attenzione alla pulizia delle banchine e alla sistemazione degli impianti di illuminazione.
Per la provincia di Agrigento sono previsti 4,7 milioni di euro (2 progetti), che finanzieranno interventi su vari tratti, alla provincia di Trapani sono stati destinati oltre 4,8 milioni (4 progetti). 
Per la provincia di Caltanissetta sono stanziati 4,5 milioni di euro (4 progetti), che riguarderanno gli assi viari del territorio. Alla provincia di Ragusa vanno 3,8 milioni di euro (4 progetti) e, infine, la provincia di Enna riceve 3,1 milioni di euro (1 progetto), destinati anche alla realizzazione di un viadotto al km 7+134, necessario per la riapertura al transito della strada.
Schifani: “Investimenti per garantire efficenza ai siciliani”
“Questi investimenti rappresentano un passaggio fondamentale per garantire ai siciliani una rete stradale efficiente e all’altezza delle esigenze di mobilità contemporanea – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – il nostro approccio è pragmatico: meno annunci e più cantieri aperti. Abbiamo voluto dare priorità a progetti già pronti per partire, che possano tradursi rapidamente in benefici tangibili per chi ogni giorno percorre queste arterie. Il criterio di ripartizione adottato assicura che nessuna area resti indietro: puntiamo a un’Isola in cui ogni provincia possa contare su collegamenti adeguati e funzionali alla crescita del proprio territorio”.
Aricò: “Interveniamo in modo concreto sulla sicurezza”
“Con questo piano – dice l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – interveniamo in modo concreto sulla sicurezza delle strade provinciali, molte delle quali da anni attendono lavori di manutenzione. Si tratta di risorse che permetteranno di aprire cantieri in tempi rapidi e di migliorare la viabilità in tutte le province, senza squilibri territoriali. L’obiettivo del governo Schifani è restituire ai cittadini infrastrutture più sicure e moderne, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo dei collegamenti interni e la crescita economica dei territori”.

https://livesicilia.it/infrastrutture-via-libera-a-55-milioni-per-le-strade-provinciali/



AGRIGENTONOTIZIE

Alla scoperta dei luoghi del territorio, gli studenti del "Galileo Galilei" in visita al Libero consorzio

Oltre quaranta ragazzi hanno partecipato a un percorso storico
Una quarantina di studenti del “Galileo Galilei” di Canicattì oggi in visita nel palazzo del Libero consorzio comunale di Agrigento. Ad accompagnare gli allievi dell'Istituto d’istruzione secondaria superiori i docenti Giovanna Ruggieri, Mariella Maragliano e Daniela Di Rosa, Si tratta di un progetto voluto dalla dirigente della scuola Alessia Guccione per far conoscere e apprezzare i luoghi del territorio e condividere con i ragazzi il percorso storico della ex Provincia.
Scuola pubblica o privata? Ecco cosa offre (e quanto costa) il mondo delle paritarie ad Agrigento 
“Oltre 40 ragazzi – viene spiegato in una nota del Libero consorzio - hanno partecipato a un percorso alla scoperta dei luoghi del Libero consorzio, iniziativa che ha trovato la disponibilità del presidente Giuseppe Pendolino e della dirigente del settore Pubblica istruzione, Maria Antonietta Testone.
I ragazzi hanno ammirato il Palazzo della Provincia, partendo dalla biblioteca che raccoglie circa 6.000 volumi, la Scala Reale con i suoi affreschi, la galleria dei presidenti e infine l’aula consiliare “Luigi Giglia”, dove hanno ascoltato le illustrazioni dei funzionari dell'ente partecipando al dibattito con domande e curiosità.


AGRIGENTONOTIZIE 

Agrigento, rimosse oltre 27 tonnellate di amianto

Prosegue il piano di bonifica ambientale promosso dal Libero Consorzio Comunale di Agrigento, finalizzato alla rimozione dei rifiuti, tra cui amianto, lungo le strade provinciali, ex consortili ed ex regionali. Intervento previsto dall’articolo 14 del Nuovo Codice della Strada. Una soluzione che ha permesso di eliminare una quantità significativa di materiale pericoloso, contribuendo a migliorare la sicurezza e la qualità ambientale del territorio.
27 tonnellate di amianto rimosse
Secondo la fonte, negli ultimi quattro mesi, una sola impresa ha rimosso circa 27.900 chilogrammi di amianto. Materiale estremamente pericoloso per la salute umana, trattato in modo conforme alla normativa e successivamente conferito presso il centro di stoccaggio autorizzato di Carini.
Attività del Gruppo Risanamento Ambientale
Il Gruppo Risanamento Ambientale del Libero Consorzio, coordinato dal dirigente dott. Achille Contino, con il RUP architetto Sergio Miccichè e il responsabile di cantiere geometra Antonio Sciarratta, ha seguito tutte le fasi operative degli interventi.
Durante le attività di pulizia e bonifica sono stati tolti anche:
119 tonnellate di rifiuti indifferenziati,
65,4 tonnellate di materiali ingombranti,
44,2 tonnellate di scarti da costruzione,
3,6 tonnellate di pneumatici fuori uso,
oltre a consistenti quantità di legname, guaine bituminose e rifiuti contaminati.
Tra i materiali classificati come pericolosi, si segnalano oltre 24 tonnellate di rifiuti contaminati da combustione, con l’impiego dui procedure specifiche prima dello smaltimento.
Finanziamento e obiettivi del progetto
Il Libero Consorzio di Agrigento per il biennio in corso ha provveduto a un finanziamento di oltre 400mila euro. Le attività proseguiranno nei prossimi mesi con l’obiettivo di mantenere pulita e sicura la rete stradale provinciale, riducendo i rischi ambientali e migliorando il decoro del territorio agrigentino.



SICILIAONPRESS

Infrastrutture in Sicilia, via libera a 55 milioni per le strade provinciali

Il governo regionale, attraverso l’assessorato regionale delle Infrastrutture, mobilità e trasporti, ha approvato il finanziamento di 41 progetti immediatamente cantierabili in tutte le nove province dell’Isola per un totale di oltre 54,9 milioni di euro. Il provvedimento rientra nel piano di manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale previsto dalla Manovra ter (articolo 7 della legge regionale 29 del 12 agosto 2025).
«Questi investimenti rappresentano un passaggio fondamentale per garantire ai siciliani una rete stradale efficiente e all’altezza delle esigenze di mobilità contemporanea – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – il nostro approccio è pragmatico: meno annunci e più cantieri aperti. Abbiamo voluto dare priorità a progetti già pronti per partire, che possano tradursi rapidamente in benefici tangibili per chi ogni giorno percorre queste arterie. Il criterio di ripartizione adottato assicura che nessuna area resti indietro: puntiamo a un’Isola in cui ogni provincia possa contare su collegamenti adeguati e funzionali alla crescita del proprio territorio».
«Con questo piano – dice l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – interveniamo in modo concreto sulla sicurezza delle strade provinciali, molte delle quali da anni attendono lavori di manutenzione. Si tratta di risorse che permetteranno di aprire cantieri in tempi rapidi e di migliorare la viabilità in tutte le province, senza squilibri territoriali. L’obiettivo del governo Schifani è restituire ai cittadini infrastrutture più sicure e moderne, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo dei collegamenti interni e la crescita economica dei territori».
Le risorse sono state ripartite tra le nove province siciliane, secondo criteri oggettivi che tengono conto per metà della popolazione residente e per metà dell’estensione della rete stradale di competenza, garantendo così una distribuzione equilibrata dei fondi sull’intero territorio regionale.
Nel dettaglio, la provincia di Palermo riceve il finanziamento più consistente, pari a 11,4 milioni di euro (3 progetti), destinati a interventi su diversi tratti delle strade provinciali. Segue la provincia di Catania, con 9,7 milioni di euro (9 progetti), che serviranno per opere di rifacimento della pavimentazione e della segnaletica su numerose arterie provinciali.
Alla provincia di Messina vanno 7,2 milioni di euro (7 progetti), con lavori che interesseranno aree diverse del territorio, dalle Isole Eolie ai Nebrodi, passando per le zone Jonio-Alcantara e Tirrenica Centrale, in particolare per interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico. La provincia di Siracusa beneficia di quasi 5,6 milioni di euro (7 progetti), destinati a lavori di manutenzione diffusa su tutto il territorio con particolare attenzione alla pulizia delle banchine e alla sistemazione degli impianti di illuminazione.
Per la provincia di Agrigento sono previsti 4,7 milioni di euro (2 progetti), che finanzieranno interventi su vari tratti, alla provincia di Trapani sono stati destinati oltre 4,8 milioni (4 progetti).
Per la provincia di Caltanissetta sono stanziati 4,5 milioni di euro (4 progetti), che riguarderanno gli assi viari del territorio. Alla provincia di Ragusa vanno 3,8 milioni di euro (4 progetti) e, infine, la provincia di Enna riceve 3,1 milioni di euro (1 progetto), destinati anche alla realizzazione di un viadotto al km 7+134, necessario per la riapertura al transito della strada.



SCRIVOLIBERO

Reti idriche, 40 milioni per modernizzare le infrastrutture: c’è anche Agrigento

Modernizzare le reti di distribuzione, ridurre le dispersioni idriche e automatizzare i sistemi di gestione: sono questi gli obiettivi del piano di investimenti da oltre 40 milioni di euro che l’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, guidato da Francesco Colianni, porta a conclusione con tre decreti di finanziamento che chiudono l’esercizio finanziario 2025. Le risorse, provenienti dal Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2021-2027, sono destinate alle Ati di Agrigento, Siracusa e Messina e sono destinate a interventi infrastrutturali strategici in territori particolarmente esposti alla crisi idrica aggravata dagli effetti del cambiamento climatico.
«Stiamo mettendo in campo tutte le risorse a disposizione per dare risposte concrete a una delle emergenze più gravi che la Sicilia si trova ad affrontare – afferma l’assessore all’Energia, Francesco Colianni – L’impegno del governo regionale è quello di intervenire su ciò che serve davvero, puntando su reti idriche efficienti e moderne. Il mio assessorato sta lavorando con determinazione e senso di responsabilità per realizzare questi obiettivi. Abbiamo rispettato i cronoprogrammi e trasformato le strategie in progetti cantierabili: è questo l’approccio pragmatico che intendiamo portare avanti. Desidero ringraziare il dipartimento Acqua e rifiuti, guidato da Arturo Vallone, l’ingegnere Mario Cassarà e tutti i professionisti che stanno contribuendo con competenza e impegno al raggiungimento di questi risultati».



LIVESICILIA

Infrastrutture, via libera a 55 milioni per le strade provinciali

Schifani e Aricò: "Dopo anni di attesa apriamo cantieri in tutta l'Isola"
IL DECRETO
di Redazione
PALERMO – Rendere più sicure le strade provinciali siciliane: il governo Schifani, attraverso l’assessorato regionale delle Infrastrutture, mobilità e trasporti, ha approvato il finanziamento di 41 progetti immediatamente cantierabili in tutte le nove province dell’Isola per un totale di oltre 54,9 milioni di euro. Il provvedimento rientra nel piano di manutenzione straordinaria della rete viaria provinciale previsto dalla Manovra ter (articolo 7 della legge regionale 29 del 12 agosto 2025). 
Come sono ripartite le somme provincia per provincia
Le risorse sono state ripartite tra le nove province siciliane, secondo criteri oggettivi che tengono conto per metà della popolazione residente e per metà dell’estensione della rete stradale di competenza, garantendo così una distribuzione equilibrata dei fondi sull’intero territorio regionale.
Nel dettaglio, la provincia di Palermo riceve il finanziamento più consistente, pari a 11,4 milioni di euro (3 progetti), destinati a interventi su diversi tratti delle strade provinciali. Segue la provincia di Catania, con 9,7 milioni di euro (9 progetti), che serviranno per opere di rifacimento della pavimentazione e della segnaletica su numerose arterie provinciali.
Alla provincia di Messina vanno 7,2 milioni di euro (7 progetti), con lavori che interesseranno aree diverse del territorio, dalle Isole Eolie ai Nebrodi, passando per le zone Jonio-Alcantara e Tirrenica Centrale, in particolare per interventi di mitigazione del dissesto idrogeologico. La provincia di Siracusa beneficia di quasi 5,6 milioni di euro (7 progetti), destinati a lavori di manutenzione diffusa su tutto il territorio con particolare attenzione alla pulizia delle banchine e alla sistemazione degli impianti di illuminazione.
Per la provincia di Agrigento sono previsti 4,7 milioni di euro (2 progetti), che finanzieranno interventi su vari tratti, alla provincia di Trapani sono stati destinati oltre 4,8 milioni (4 progetti). 
Per la provincia di Caltanissetta sono stanziati 4,5 milioni di euro (4 progetti), che riguarderanno gli assi viari del territorio. Alla provincia di Ragusa vanno 3,8 milioni di euro (4 progetti) e, infine, la provincia di Enna riceve 3,1 milioni di euro (1 progetto), destinati anche alla realizzazione di un viadotto al km 7+134, necessario per la riapertura al transito della strada.
“Questi investimenti rappresentano un passaggio fondamentale per garantire ai siciliani una rete stradale efficiente e all’altezza delle esigenze di mobilità contemporanea – afferma il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani – il nostro approccio è pragmatico: meno annunci e più cantieri aperti. Abbiamo voluto dare priorità a progetti già pronti per partire, che possano tradursi rapidamente in benefici tangibili per chi ogni giorno percorre queste arterie. Il criterio di ripartizione adottato assicura che nessuna area resti indietro: puntiamo a un’Isola in cui ogni provincia possa contare su collegamenti adeguati e funzionali alla crescita del proprio territorio”.
Aricò: “Interveniamo in modo concreto sulla sicurezza”
“Con questo piano – dice l’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò – interveniamo in modo concreto sulla sicurezza delle strade provinciali, molte delle quali da anni attendono lavori di manutenzione. Si tratta di risorse che permetteranno di aprire cantieri in tempi rapidi e di migliorare la viabilità in tutte le province, senza squilibri territoriali. L’obiettivo del governo Schifani è restituire ai cittadini infrastrutture più sicure e moderne, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo dei collegamenti interni e la crescita economica dei territori”.




ILSICILIA

Finanziaria, dagli Enti locali al pacchetto scuola: valanga di emendamenti dalle Commissioni di merito

Cala il sipario sulle Commissioni di merito. La Finanziaria scalda adesso i motori in vista del gran debutto in II Commissione Bilancio, presieduta da Dario Daidone. 
Tra le giornata di martedì 12 e mercoledì 13 novembre I, III, IV, V e VI Commissioni si sono riunite per il vaglio ai raggi X del testo della legge di Stabilità. Tra sedute pari a mini-maratone, valanghe di proposte e dibattiti accesi, la settimana si è chiusa con un quadro più o meno nitido su ciò che si discuterà nei prossimi venti giorni in Commissione Bilancio. Un cronoprogramma che (almeno per il momento) sta rispettando le tappe fissate in conferenza dei capigruppo.
Da lunedì 17 il ritmo dei lavori sarà incessante all’Ars. Molti scenari, considerando anche la bufera giudiziaria piombata sulla Democrazia Cristiana e l’esclusione dei due assessori in quota DC dalla giunta Schifani, saranno in divenire, ma una cosa sarà certa: si ripartirà dalle conclusioni sopraggiunte dalla Commissioni.
Ma andiamo nel dettaglio.
Il lavoro in tutte le Commissioni di merito
Quasi tutte le Commissioni hanno tirato le somme nella giornata di martedì.
La I Commissione Affari Istituzionali, presieduta da Ignazio Abbate, ha preso il via a partire dalle ore 15:00 fino al tardo pomeriggio. L’esponente della DC, infatti, in mattinata, insieme ai colleghi del gruppo parlamentare, di cui ormai si è fatto carico, dopo le indagini sull’inchiesta che hanno coinvolto l’ormai ex segretario nazionale Totò Cuffaro e il capogruppo all’Assemblea Carmelo Pace, ha incontrato il presidente della Regione Renato Schifani. Un confronto fondamentale per il futuro della Manovra e della coalizione di centrodestra tra i banchi di Sala d’Ercole. Una stretta di mano che sembra aver sancito piena lealtà, almeno fino al termine del 2025. Anche in Commissione il lavoro non è di certo mancato, con l’esame di 170 emendamenti alla Finanziaria. Condotta un’oculata scrematura, alla fine ne sono stati approvati 40, di cui la maggior parte vertono sull’articolo 11 riguardante gli interventi a favore degli Enti locali.
Giuseppe Carta
La IV Commissione Ambiente, Territorio e Mobilità, presieduta da Giuseppe Carta, si è occupata di un vasto dossier. Gli argomenti in materia sono fioccati. Gli emendamenti presentati al sono stati 50 e ad incassare il disco verde sono stati circa 20. Tra le tante proposte anche quelle che riguardano immobili, condomini e agevolazioni per i nuclei con Isee inferiore.
E’ durata invece sette ore la seduta della V Commissione Cultura, Formazione e Lavoro, presieduta da Fabrizio Ferrara. Alla fine sono stati circa una sessantina gli emendamenti approvati. Di questi un bacino cospicuo riguarda la scuola, considerando il vasto pacchetto di misure presentato dall’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano: dalla dispersione scolastica ai trasporti, dalle disposizioni in ambito igienico-sanitario all’edilizia, fino al rifinanziamento, dopo anni, dei Patti educativi, portati avanti nel 2021 dall’allora ministro al ramo Patrizio Bianchi. Diversi poi anche gli emendamenti, soprattutto di carattere tecnico per quanto concerne, invece, il turismo e il lavoro.
Giuseppe Laccoto
Molti meno sono invece gli emendamenti che hanno ottenuto il via libera dalla VI Commissione Salute, Servizi sociali e Sanitari, presieduta da Pippo Laccoto. Delle 62 proposte sono appena 9 quelle che approderanno in II Commissione Bilancio e che insistono sugli unici tre articoli interessati all’interno della legge di Stabilità: l’8 (liste d’attesa), il 9 (disabili gravissimi) e il 10 (disagio sociale). Tra gli emendamenti uno riguarda l’Istituto zooprofilattico, mentre un importante focus è basato sulle liste di attesa e in particolar modo l’implementazione della piattaforma informatica, con una decisiva rivoluzione attraverso l’impiego dell’intelligenza artificiale, che potrebbe rendere lo strumento più “paziente-centrico”. Il tema liste d’attesa non si esaurirà certamente nella Finanziaria e proseguirà nei prossimi mesi, con lo studio di interventi più strutturali.
Unica eccezione è stata la III Commissione Attività Produttive, presieduta da Gaspare Vitrano, che si è riunita ieri nella tarda mattinata. Una seduta più snella, rispetto alle altre Commissioni, conclusa intorno all’ora di pranzo, ma molto proficua. Circa 80 gli emendamenti approvati, che partono da una solida base del testo della Finanziaria: dagli interventi per le assunzioni al south working, fino alla Zes. Tra le proposte approvate sostegni per le imprese e gli agricoltori. Un ritorno per quest’ultimi, grandi assenti tra le righe della Manovra. Spicca, per esempio, il ristoro per le attività agricole colpite da calamità naturali, come alluvioni e incendi. Spazio anche per la zootecnia e le attività produttive. Tra i “dimenticati” anche la pesca che riappare così con il sostegno alle marinerie in crisi e l’ammodernamento delle flotte. Altri interventi sono quelli relativi agli operatori forestali o la stabilizzazione dei lavoratori precari. Poi ancora riduzione dell’Irap, gli incentivi per aprire le porte a sedi produttive in Sicilia o le misure relative al costo del lavoro.
Dalla Commissione Bilancio alla paralisi in aula
Insomma, la carne al fuoco è veramente tanta. Realisticamente saranno pochi i provvedimenti che troveranno spazio all’interno della legge di Stabilità, considerando non solo la quantità, ma anche l’alto valore economico. E inoltre non saranno gli unici emendamenti. La scadenza per la presentazione di quest’ultimi in Commissione Bilancio è fissata per martedì 18 novembre. Attese sono dunque le proposte dei deputati e in tal senso le ore che seguiranno potrebbero essere decisive.
Terminerà nella tarda mattinata di oggi la due giorni del campo largo presso l’Abbazia Benedettina di San Martino delle Scale, frazione di Monreale, nel Palermitano. In attesa delle conclusioni, è possibile immaginare che Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Controcorrente possano avanzare iniziative uniche e imbastire così un fronte comune.
Attenzione anche al centrodestra. Lunedì 17 andrà in scena, presumibilmente di mattina all’Ars, il secondo atto del vertice di maggioranza. Una data che questa volta non dovrebbe subire rinvii, visti i tempi che stringono. La coalizione che sostiene il presidente Schifani dovrà trovare un punto d’incontro. Una volta raggiunta l’intesa per le misure che dovranno attestarsi intorno ai 200 milioni di euro, queste saranno fatte proprie dal governo, riscritte e presentate in II Commissione come emendamenti governativi. 
Il traguardo è previsto per venerdì 5 dicembre. Martedì 9, infatti, dovrà iniziare la discussione generale a Sala d’Ercole. La data da cerchiare in rosso è domenica 21 dicembre, quarantacinquesimo e ultimo giorno per regolamento, anche se l’obiettivo è quello di poter chiudere il cerchio già il 18.
Valentina Chinnici
Prima di giorno 9, però, le porte dell’aula rimarranno sbarrate. Il vicepresidente dell’Ars Nuccio Di Paola ha chiuso l’ultima seduta di mercoledì, durante la quale si sono svolte le interrogazioni e le interpellanze della rubrica “Beni culturali e identità siciliana” con l’assessore regionale al ramo Francesco Paolo Scarpinato, rimandando proprio ai primi di dicembre. Sarà dunque un mese di inattività, di assoluto silenzio, spezzato solo dai lavori della Commissione Bilancio. Una decisione, anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca, che non è stata digerita dalle opposizioni. “Il presidente Schifani deve venire in aula. E’ uno scandalo che l’aula non si riunisca per un mese con tutto quello che sta succedendo a livello politico, con due assessori rimossi e le deleghe affidate ad interim“. E’ l’attacco di Valentina Chinnici, deputata del Partito Democratico all’Ars e vicesegretaria regionale dei dem, che ha aggiunto: “Schifani si cosparga il capo di cenere. Se è stato eletto e oggi governa è anche grazie ai voti di Cuffaro“.



PMI.IT

Dirigenti Enti Locali, nel nuovo contratto aumenti medi di 444 euro al mese

Raggiunto l'accordo per un aumento medio di 444 euro al mese e per nuovi strumenti di welfare nel rinnovo del CCNL dei Dirigenti degli Enti Locali.
Ancora un rinnovo contrattuale nella Pubblica Amministrazione con la firma dell’ipotesi di accordo per i dirigenti degli enti locali (CCNL area Funzioni Locali triennio 2022-2024). L’intesa è controfirmata da Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale del settore pubblico), Fedirets, Cosmed, Cisl, Uil (e dalle relative sigle settoriali per la funzione pubblica) e Unscp, mentre non ha firmato la Cgil.
Il rinnovo interessa complessivamente circa 13mila dirigenti, così ripartiti: 5mila 500 dirigenti degli enti territoriali, 5mila 200 dirigenti professionali, tecnici e amministrativi (Pta) e 2mila 300 segretari comunali e provinciali.
Il nuovo CCNL dei dirigenti pubblici locali prevede aumenti mensile medio di 444 euro per 13 mensilità (per lo più destinati a voci fisse della retribuzione), con oltre 9mila euro di arretrati.
Si rafforzano anche gli strumenti di welfare, con il rafforzamento delle tutele a favore del personale (con particolare riferimento alle terapie salvavita per gravi patologie, ai congedi per i genitori, al patrocinio legale in caso di aggressioni, alle politiche di age management) e il ruolo della formazione all’interno delle amministrazioni.
Il CCNL conferma inoltre la possibilità di destinare risorse aggiuntive a iniziative di welfare integrativo, incentivando strumenti di sostegno al reddito e conciliazione vita-lavoro.
Per il presidente Aran, Antonio Naddeo, l’ipotesi di accordo «offre una risposta tempestiva a dirigenti e segretari che svolgono funzioni essenziali per i servizi pubblici locali» e conferma l’obiettivo di avviare entro la fine dell’anno anche la contrattazione per il triennio 2025-2027, con l’obiettivo di mantenere un ritmo di rinnovo sempre più vicino alla scadenza contrattuale prevista».
Per il segretario generale aggiunto della Cisl-Fp, Angelo Marinelli, con il rinnovo di questo contratto prosegue «il percorso di riduzione del divario con la dirigenza degli altri comparti pubblici», ma restano alcune questioni aperte:
per i segretari comunali e provinciali resta necessario prevedere un’ulteriore valorizzazione delle retribuzioni di posizione negli enti diversi da quelli metropolitani e capoluogo, nel rispetto dei vincoli di spesa, per i dirigenti PTA e degli enti territoriali va riconosciuto il valore dell’impegno straordinario svolto, pure in assenza della rilevazione dell’orario.
Servirebbe poi «un intervento legislativo per limitare l’impatto unilaterale delle scelte organizzative dei vertici degli enti e garantire trasparenza e oggettività nell’assegnazione degli incarichi dirigenziali. Sono comunque state sottoscritte dichiarazioni congiunte per proseguire il lavoro tecnico su altri temi caldi, come patrocinio legale, fasce professionali e criteri di passaggio per i segretari comunali e provinciali.
Nelle ultime settimane, lo ricordiamo, le parti hanno firmato le ipotesi di rinnovo 2022-2024 per Istruzione e Ricerca e per Funzioni Locali e sono stati siglati i rinnovi per i settori Sanità e Funzioni Centrali.




LENTEPUBBLICA

Nuove assunzioni nei Piccoli Comuni per sostenere innovazione e digitalizzazione

Una nuova occasione di crescita arriva per i piccoli Comuni italiani: il Dipartimento della Funzione Pubblica ha pubblicato l’Avviso “Reclutamento per l’innovazione e lo sviluppo nei piccoli comuni”, un’iniziativa pensata per sostenere la modernizzazione e la digitalizzazione delle amministrazioni locali con meno di 5000 abitanti.
Si tratta di un’opportunità importante per i territori più piccoli, spesso penalizzati dalla carenza di risorse umane e strumentali, che ora potranno rafforzare i propri uffici con personale qualificato e formato sulle competenze più richieste per la transizione digitale.
Un progetto per colmare il divario amministrativoL’iniziativa è finanziata attraverso il Programma Operativo Complementare al PON “Governance e Capacità Istituzionale” 2014-2020, strumento che da anni accompagna la pubblica amministrazione nel percorso di miglioramento organizzativo e di rafforzamento della capacità gestionale. L’obiettivo del progetto è chiaro: dotare anche i piccoli comuni di figure professionali in grado di innovare i processi, migliorare i servizi per cittadini e imprese e favorire una gestione più efficiente e moderna delle attività amministrative.
Troppo spesso, infatti, i piccoli centri si trovano a fronteggiare sfide complesse con organici ridotti e competenze limitate. La transizione digitale, la semplificazione delle procedure, la gestione dei fondi pubblici o la manutenzione del territorio richiedono oggi professionalità specializzate. L’Avviso del Dipartimento punta proprio a colmare questa lacuna, consentendo anche alle amministrazioni di dimensioni ridotte di accedere a personale preparato e capace di affrontare le sfide della pubblica amministrazione contemporanea.
Un concorso unico per selezionare i nuovi funzionariIl cuore del progetto è la realizzazione di un concorso unico nazionale, organizzato dalla Commissione RIPAM, in collaborazione con il Dipartimento della Funzione Pubblica e con Formez PA, per la selezione di quattro diversi profili professionali. Le figure previste sono:
Funzionario con competenze giuridiche, destinato ad occuparsi di normativa, contrattualistica e supporto legale agli uffici comunali;
Funzionario con competenze economiche e contabili, che si occuperà di bilanci, gestione finanziaria e controllo delle risorse;
Funzionario con competenze digitali, chiamato a guidare i processi di innovazione tecnologica, digitalizzazione dei servizi e sicurezza informatica;
Funzionario con competenze tecniche nell’ambito dell’ingegneria e dell’architettura, che supporterà le attività legate ai lavori pubblici, alla pianificazione territoriale e alla gestione delle infrastrutture.
Le assunzioni avverranno a tempo pieno e indeterminato, e i relativi oneri saranno sostenuti dai Comuni stessi. L’iniziativa rappresenta anche un’importante sperimentazione di nuovi modelli di reclutamento, orientati a individuare e valorizzare i migliori talenti disponibili.
Chi può partecipare e come aderire all’iniziativaL’Avviso è rivolto esclusivamente ai piccoli comuni — ovvero quelli con una popolazione residente non superiore a 5.000 abitanti, come previsto dalla legge 6 ottobre 2017, n. 158 — e ai comuni nati da fusioni tra enti che singolarmente rispettano lo stesso limite demografico.
Per verificare la propria ammissibilità, le amministrazioni possono fare riferimento ai dati ufficiali dell’ISTAT relativi al censimento della popolazione residente al 31 dicembre 2023, pubblicati il 16 dicembre 2024 e consultabili sia sul sito dell’Istituto nazionale di statistica sia attraverso la piattaforma demografica online “demo.istat.it”.
Possono presentare domanda solo i Comuni che non abbiano già ricevuto finanziamenti pubblici per attività analoghe a quelle previste dall’Avviso. Ogni ente può inoltrare una sola manifestazione di interesse; nel caso in cui vengano effettuati più invii, sarà considerata valida esclusivamente l’ultima domanda trasmessa, che sostituirà in automatico le precedenti.
Scadenze e modalità di presentazioneLe manifestazioni di interesse devono essere inoltrate esclusivamente attraverso il Portale inPA, la piattaforma digitale nazionale per il reclutamento nella pubblica amministrazione. Il termine per la presentazione è fissato alle ore 12:00 del 9 dicembre 2025. Tutti i dettagli sulla procedura, insieme alla modulistica e alle istruzioni operative, sono disponibili all’interno dell’Avviso pubblicato sullo stesso portale.







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