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rassegna stampa del 26 novembre 2025


ILSICILIA

I precari degli Enti locali lanciano l’allarme al governo regionale: l’incontro all’Ars con Galvagno

Il precariato storico degli Enti locali siciliani torna all’Ars.
Una delegazione di circa 40 sindaci, in rappresentanza di tutte e nove le province dell’Isola, nella tarda mattinata di ieri, martedì 25 novembre, si è riunita a Palazzo dei Normanni per riaccendere i riflettori su una tematica da decenni al centro delle polemiche.
A guidare a Palermo personale e amministratori è stato il sindacato Csa-Cisal, che vede tra gli organizzatori dell’incontro Giuseppe Cardenia. Un confronto con il presidente dell’Assemblea Gaetano Galvagno e che ha visto la partecipazione anche di diversi deputati regionali, sia di centrodestra sia di centrosinistra, per far sì che il grido di allarme arrivi fino al governo regionale e che si possa intervenire già adesso con la Finanziaria, il cui testo in questi giorni è al vaglio della II Commissione Bilancio. 
La richiesta è quella di una risposta esaustiva e immediata per potenziare gli Uffici, per garantire una corretta e funzionale erogazione dei servizi al cittadino, penalizzati dal numero sempre più esiguo di dipendenti, a causa della cessazione dal servizio di personale per raggiunti limiti di età, o altra causa, e la presenza in servizio di un buon 90% di dipendenti con contratti part time che si configurano in prestazioni settimanali tra le 18 e 24 ore, con inevitabili ripercussioni sul personale chiamato a prestare nella maggioranza dei casi ore in eccedenza compensate a riposo settimanale o mensile. Gli argomenti non sono nuovi, anzi. Già lo scorso 4 giugno le forze politiche avevano assunto l’impegno a trattare con al legge di Stabilità la contrattualizzazione del monte ore settimanale a full time, rimuovendo tutte quelle limitazioni che hanno fortemente condizionato l’autonomia degli Enti locali ad intervenire in proprio.
Due le principali criticità: le difficoltà economiche ad assumere a carico dei bilanci degli Enti la spesa necessaria per dare copertura all’elevazione delle ore settimanali e le limitazioni introdotte con l’entrata in vigore dell’art. 33 del c.d. Decreto Crescita (decreto-legge n.34/2019), basato sulla sostenibilità finanziaria della spesa di personale, finalizzata all’individuazione dei “valori soglia” differenziati per fascia demografica e delle percentuali di incremento, ancora più restrittive dall’anno 2025.
Come potrebbe intervenire la Finanziaria? Tre sono i punti esposti: in primo luogo assegnando risorse economiche agli Enti locali a copertura dei costi necessari che concorrono all’elevazione del monte ore contrattualizzato alla data del 31 dicembre 2025 alle 36 ore settimanali; secondo punto, sottraendo il costo complessivo di compartecipazione ai contratti imputato a carico del bilancio regionale, alla spesa personale dell’ente locale ritenendo questa etero-finanziata a seguito della ricontrattualizzazione operata, ritenuta “nuova assunzione”; l’ultima richiesta prevede che le economie annualmente maturate all’interno del relativo fondo storicizzato per la compartecipazione ai costi dei contratti, a motivo di cessazione dal servizio, a decorrere dall’esercizio finanziario 2025 restano a carico del relativo fondo, a copertura della spesa di ricontratualizzazione del monte ore settimanali a 36.
La proposta si muove nel solco della percorribilità sia sotto il profilo giuridico sia della sostenibilità finanziaria stante che si rivolge ad una platea ben definita dei soggetti destinatari della norma, circa 15mila lavoratori, tra ex contrattisti ed ex Asu, di età media fra 56- 65 anni, che favorisce e agevola una decrescita della spesa a decorrere dall’anno 2026 ed in modo significativo dall’anno 20218, per raggiunti limiti di età pensionabile del personale interessato



AGRIGENTONOTIZIE

“Ogni banco ha la sua storia”, incontro con gli studenti al Libero consorzio

Progetto realizzato dall'archivio di Stato di Agrigento. In scena anche uno spettacolo realizzato dalle ragazze del liceo scientifico Politi
Un momento dell'iniziativa
Si è svolto questa mattina, nell'aula consiliare “Luigi Giglia” del Libero consorzio comunale di Agrigento, un incontro per affrontare la questione della violenza di genere sulla storia dell’istruzione femminile. Un' iniziativa organizzata dall'archivio di Stato di Agrigento nell’ambito del progetto denominato "Sui loro passi, il nostro cammino verso gli 80 anni della Repubblica".
Stop ai diplomi facili: perché la Regione ha revocato il titolo di scuole paritarie a due istituti di Agrigento 
Come sottolineato dall'intervento di Rossana Florio, direttore dell'Archivio di Stato, quella di oggi, in occasione della giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, “rappresenta la seconda tappa di un percorso di riflessione storica, sociale e culturale, nella quale la storia delle istituzioni scolastiche della provincia di Agrigento diventa il tema principale”.
Presenti all’incontro le massime autorità civili e militari con in testa il prefetto Salvatore Caccamo, il presidente del Libero Consorzio Giuseppe Pendolino, il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, il vicario della prefettura Elisa Vaccaro, il comandante della Guardia di Finanza Gabriele Baron, il vice questore Chiara Sciarabbà, la dirigente scolastica del Liceo Politi Milena Siracusa, la dirigente del settore Pubblica Istruzione del Libero consorzio Maria Antonietta Testone, il direttore della casa circondariale Di Lorenzo Anna Puci, Sara Piotto, capo servizio personale marittimo della Capitaneria di Porto di Porto Empedocle e gli studenti del Liceo scientifico e delle scienze umane Politi.
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Gli studenti del Liceo Politi, alla fine, hanno presentato il progetto didattico realizzato nel corso dell’esperienza vissuta presso l’Archivio di Stato di Agrigento e l’intervento della giornalista, scrittrice Ester Rizzo, autrice del volume “Il labirinto delle perdute”. Un incontro, come rimarcato dal presidente del Libero consorzio Giuseppe Pendolino, che “mette al centro la donna e le Istituzioni e valorizza la dimensione sociale del patrimonio archivistico nel processo di ricostruzione della memoria collettiva”. Al termine dell'incontro si è svolta, davanti la panchina di fronte il palazzo della Provincia, simbolo della giornata contro la violenza sulle donne, un momento di spettacolo realizzato dalle ragazze del liceo scientifico Politi.



AGRIGENTOOGGI

Viabilità, appalto da 2 miliardi

Tangenziale, via libera al progetto da 2,2 miliardi per la mobilità di Agrigento
La nuova tangenziale di Agrigento compie un passo decisivo. È stato infatti approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica, il documento che traccia per la prima volta in maniera organica il futuro dell’infrastruttura destinata a ridisegnare gli spostamenti nell’hinterland agrigentino. Un’opera imponente, dal valore complessivo di 2,2 miliardi di euro, che punta a decongestionare il traffico urbano e a modernizzare una viabilità spesso in affanno.
La tangenziale, pensata per alleggerire il carico sulle arterie che attraversano la città e i centri limitrofi, promette di ridurre i tempi di percorrenza e innalzare gli standard di sicurezza. Da anni si attende un intervento capace di dare respiro a un sistema stradale che soffre di criticità croniche, soprattutto nei collegamenti con le località costiere e i poli turistici. Il progetto definisce un tracciato che si sviluppa lungo oltre ventisei chilometri e che, partendo dall’area di Siculiana, intercetterà progressivamente i principali snodi stradali, dal collegamento con la Statale 115 agli ingressi verso Agrigento e al bivio Mosè.
La scelta del tracciato arriva al termine di un lavoro lungo, sostenuto da analisi tecniche, studi di impatto e confronti tra diverse alternative. Un percorso che adesso entra nella fase più delicata: il progetto infatti sarà trasmesso al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici e, se approvato, passerà alla valutazione di impatto ambientale e alle successive conferenze dei servizi. Quella che si apre è dunque una stagione di verifiche, incontri e approfondimenti, anche con il territorio. Anas ha già anticipato che il confronto rimarrà aperto, nella consapevolezza che un’opera di questa portata richiede una partecipazione ampia, soprattutto nella definizione dei lotti funzionali e delle fasi costruttive.
A commentare l’avanzamento è la deputata regionale Roselina Marchetta, che parla di “un passaggio che attendevamo da anni” e di un progetto “che finalmente guarda al futuro del territorio”. «È un risultato – afferma – che premia il lavoro multidisciplinare della Direzione Tecnica, ma soprattutto dà ai cittadini un segnale concreto. La nuova tangenziale non è soltanto un’infrastruttura: è un investimento sullo sviluppo, un tassello fondamentale per migliorare la qualità della vita di chi ogni giorno attraversa le strade della provincia».
Le previsioni parlano di un iter destinato a prolungarsi per diversi anni, tra progettazione definitiva, appalti e avvio dei cantieri. Ma questa volta, per la prima volta dopo decenni di tentativi, l’opera esce dal terreno delle ipotesi e mette radici in quello della progettazione reale. Un segnale che potrebbe cambiare il futuro della mobilità agrigentina.



LENTEPUBBLICA

Ricongiunzione contributi pensione: più semplice integrazione tra gestioni separate

Un importante passo avanti nella semplificazione del sistema previdenziale arriva dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha definitivamente chiarito la possibilità di riunire i periodi assicurativi maturati nelle diverse gestioni separate.
Una novità che riguarda migliaia di lavoratori, in particolare i liberi professionisti, e che promette di rendere più lineare il percorso verso la pensione, soprattutto per chi ha alle spalle carriere frammentate.
Il chiarimento ministeriale stabilisce che i contributi possono essere ricongiunti in due direzioni:
dalle altre gestioni previdenziali verso la Gestione separata dell’INPS
dalla Gestione separata dell’INPS verso ulteriori enti, comprese le Casse professionali.
In pratica, la Gestione separata entra a pieno titolo nel sistema delle ricongiunzioni, consentendo il trasferimento dei contributi sia in entrata sia in uscita. Un meccanismo che fino a oggi non era riconosciuto con questa chiarezza, generando dubbi interpretativi e difficoltà per chi voleva sistemare la propria posizione assicurativa.
Un cambiamento atteso da anni
Per comprendere il valore di questa novità, è utile ricordare come la Gestione separata sia nata negli anni Novanta per accogliere categorie di lavoratori non coperte da altre forme previdenziali, come collaboratori, autonomi senza albo e professionisti non iscritti a Casse specifiche. Fin dall’origine, questa gestione è stata costruita interamente secondo il sistema contributivo, mentre molte altre realtà previdenziali procedevano ancora con il metodo retributivo o con formule miste.
Questa differenza di “architettura” aveva portato, nel tempo, a escludere la Gestione separata dai tradizionali strumenti di ricongiunzione utilizzati per trasferire i periodi contributivi da un ente all’altro. Con il progressivo superamento del sistema retributivo e l’uniformazione delle regole verso il metodo contributivo, tali ostacoli sono però venuti meno. Da qui la decisione del Ministero di riconoscere pienamente la possibilità di integrare i contributi che transitano nella Gestione separata con quelli degli altri istituti, incluse le Casse di categoria, naturalmente nel rispetto delle normative interne che regolano ogni singolo ente.
Cosa cambia nella pratica
La ricongiunzione permette di trasferire l’intera contribuzione maturata in differenti gestioni all’interno di un’unica posizione assicurativa, in modo da ottenere una sola pensione calcolata secondo le regole di quella destinazione. Il chiarimento del Ministero non introduce nuovi strumenti, ma rende finalmente percorribile una strada che era rimasta a lungo incerta.
Chi ha svolto attività diverse nel corso della propria carriera – un professionista che ha alternato periodi come collaboratore, consulente, dipendente, oppure che ha esercitato una professione regolamentata per poi passare a incarichi rientranti nella Gestione separata – potrà dunque valutare l’opzione di riunire tutti i contributi accumulati.
La possibilità diventa particolarmente utile per chi rischiava di lasciare “spezzoni” di contribuzione poco significativi, che non avrebbero consentito l’accesso a una prestazione autonoma o che avrebbero prodotto assegni molto ridotti. Riunire tutto in un’unica gestione significa in molti casi evitare sprechi, valorizzare periodi altrimenti inutilizzabili e ottenere una pensione più coerente con l’intera storia professionale.
Un vantaggio per i liberi professionisti
Tra i principali beneficiari della nuova interpretazione ci sono i liberi professionisti. Molti di loro, infatti, hanno una doppia contribuzione: una parte versata alla propria Cassa professionale, un’altra alla Gestione separata, spesso per incarichi occasionali o collaborazioni continuative.
Fino a oggi questi due filoni di contribuzione restavano distinti, e il professionista si vedeva costretto a valutare strumenti alternativi come cumulo e totalizzazione. Pur essendo utili, tali soluzioni non prevedono un vero trasferimento dei contributi, lasciando le posizioni in gestioni separate e producendo un calcolo della pensione meno omogeneo.
Con la ricongiunzione, invece, il professionista può chiedere – ovviamente nel rispetto dei limiti e dei requisiti previsti – che tutti i periodi siano unificati nella gestione che ritiene più vantaggiosa. Questa operazione consente, ad esempio, di ottenere una sola pensione più consistente invece di due trattamenti di modesta entità.
Ricongiunzione, totalizzazione e cumulo: come orientarsi
Il nuovo scenario non elimina le altre forme di coordinamento dei contributi. Restano infatti valide sia la totalizzazione sia il cumulo, strumenti che permettono di utilizzare i periodi assicurativi presenti in più gestioni senza dover necessariamente trasferire i contributi da un ente all’altro.
La ricongiunzione si distingue però per una caratteristica decisiva: consente di accorpare materialmente tutta la contribuzione all’interno di un’unica gestione. Ciò comporta un calcolo uniforme dell’assegno e, in molti casi, una maggiore linearità nella determinazione della pensione.
Ogni opzione ha comunque regole e costi differenti, quindi la scelta dipenderà dalla carriera individuale, dagli enti coinvolti e dall’obiettivo che il lavoratore desidera raggiungere.
Una misura che punta alla semplificazione
L’intervento del Ministero si inserisce in un percorso più ampio di razionalizzazione del sistema previdenziale italiano, che nel corso degli anni ha accumulato una grande varietà di regole, eccezioni e categorie. Rendere più semplice la ricongiunzione significa offrire ai lavoratori strumenti più chiari per programmare il proprio futuro e ridurre le discontinuità generate da carriere sempre più flessibili e articolate.
In un contesto economico e professionale in cui cambiare ruolo, settore o forma contrattuale è frequente, la possibilità di non perdere neppure un contributo è ormai fondamentale. L’apertura della ricongiunzione alla Gestione separata va in questa direzione, riconoscendo che la modernità del mercato del lavoro richiede un sistema previdenziale capace di adattarsi a percorsi non lineari.



ENTILOCALIONLINE 

Il Cda di Cassa Depositi e Prestiti ha approvato un nuovo Piano di rinegoziazione relativo a mutui concessi a Comuni, Province e Città metropolitane che potranno rimodularli, ridefinendone il profilo di rimborso.

Come reso noto da un Comunicato-stampa diffuso in data 20 ottobre 2025, il Consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti, presieduto da Giovanni Gorno Tempini, su proposta dell’Amministratore Delegato e Direttore generale, Dario Scannapieco, ha approvato un nuovo Piano di rinegoziazione relativo a mutui concessi a Comuni, Province e Città metropolitane che potranno rimodularli, ridefinendone il profilo di rimborso (le modalità tecniche per poter aderire alla rinegoziazione saranno delineate in un’apposita Circolare). L’iniziativa, che sarà avviata nel 2026 – sottolinea CDP – conferma la vicinanza del Gruppo agli Enti Locali, consentendo la liberazione di risorse da destinare al territorio.
Inoltre, il Cda ha deliberato nuove iniziative per un valore complessivo di circa Euro 1,7 miliardi a favore di Piccole e Medie Imprese e della Cooperazione internazionale.
Interventi a favore dell’housing e della mobilità sostenibile
In linea con il Principio di complementarità rispetto al mercato, il Consiglio di Cassa Depositi e Prestiti ha dato il via libera a iniziative, da realizzare tramite il Sistema bancario, a supporto dell’housing.
Nell’ottica di sostenere Progetti che mirano alla riduzione delle emissioni di CO2, soprattutto nei grandi Centri urbani, il Cda ha anche deliberato la concessione di risorse per facilitare l’accesso al credito delle Imprese di minori dimensioni con lo scopo di favorire la Mobilità sostenibile.
Iniziative a favore di economie emergenti
Si consolida l’impegno di CDP sul fronte della Cooperazione internazionale, con un ulteriore impulso alla crescita di Imprese attive nei mercati emergenti. In particolare, nella cornice del “Piano Mattei” del Governo italiano, il Consiglio ha dato il via libera a risorse per sostenere il Settore privato nell’Area nordafricana.





GRANDANGOLOAGRIGENTO.IT

Via libera all’appalto per i lavori di manutenzione del collegamento tra le SS 115 e 189Inizieranno a breve anche sul quarto lotto i lavori previsti dal progetto di miglioramento dell'asse di collegamento tra la SS 115 e la SS 189

Inizieranno a breve anche sul quarto lotto i lavori previsti dal progetto di miglioramento dell’asse di collegamento tra la SS 115 e la SS 189. E’ stato firmato infatti il contratto con l’impresa PRESTI SRL, con sede a Terme Vigliatore (ME) aggiudicataria dell’appalto per un importo complessivo di 1.672.118,14 euro (compresi 33.442,36 euro per oneri di sicurezza non soggetti a ribasso), interamente finanziati dalla Regione Siciliana con i fondi destinati al Piano di Sviluppo e Coesione 2014-2020 (Sezione Speciale 2, giusto D.G.R. n. 520/2022).Il contratto è stato sottoscritto dal Segretario Generale del Libero Consorzio Comunale di Agrigento, dott.ssa Alessandra Melania La Spina, dal direttore del Settore Infrastrutture Stradali ing. Michelangelo Di Carlo, e dal legale rappresentante dell’impresa aggiudicataria. Le strade interessate dai lavori di manutenzione straordinaria in questo quarto lotto funzionale sono le seguenti: SP n. 35A Portella di Sciacca-Lucca Sicula, SP n. 32 Ribera-Cianciana, SP n. 19B San Biagio Platani-Alessandria della Rocca, SP n. 31 Cattolica Eraclea-Cianciana e SP n. 29A Montallegro-Cattolica Eraclea. I lavori dovranno essere ultimati entro 540 giorni lavorativi continuativi dalla data di consegna. “E’ un progetto che adesso grazie ai fondi del Piano di Coesione potrà migliorare significativamente un asse viario importante in un territorio che necessita di grande attenzione – afferma il Presidente Giuseppe Pendolino – Il nostro impegno in questa direzione non si ferma, altri contratti saranno firmati nei prossimi giorni e altre gare d’appalto saranno presto bandite grazie all’ottimo lavoro del nostro staff tecnico che ha consentito l’accesso a varie linee di finanziamento per i nostri progetti di manutenzione straordinaria della rete stradale provinciale”.

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