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Insediato il tavolo tecnico per la preparazione della conferenza dei talenti

Agrigento, 20 set. - (Ufficio Stampa Provincia Regionale di Agrigento) - Primo passo verso la "Conferenza dei Talenti" , l'idea lanciata dal Presidente della Provincia dr. Vincenzo Fontana per attuare una sinergia tra aziende, istituzioni, giovani laureati e studenti che garantisca una prospettiva vera di sviluppo del territorio e ponga un freno all'emigrazione dei nostri giovani. Stamani infatti si è insediato il Tavolo tecnico per la preparazione della Conferenza dei talenti, in programma per la fine di novembre.
Al primo incontro hanno partecipato il Presidente Fontana e il vicepresidente e assessore provinciale alla Cultura Santino Lo Presti, Alessio Lattuca per la Camera di Commercio, Giuseppe Laiola per il Polo Universitario, Concetta Sciangula per l'Ufficio Scolastico Provinciale, il segretario provinciale Mimmo Caruana e Stefania Ierna per la CISL, e il segretario provinciale Aldo Broccio per la UIL. Tutti hanno espresso grande entusiasmo per l'iniziativa di Fontana e soddisfazione per un percorso tracciato espressamente per i giovani.
Soddisfatto dell'esito di questo incontro il Presidente Fontana, che ha evidenziato come la valorizzazione delle risorse di talento sia un passaggio fondamentale per un reale vantaggio competitivo delle aziende e del territorio.
"Purtroppo nel nostro Paese l'intelligenza non è sempre trattata bene, si investe poco sul capitale umano e i migliori laureati sono spesso costretti ad andare via" dice il Presidente Fontana "Le risorse pregiate in grado di supportare lo sviluppo di un'area come la nostra esistono, anche se è difficile individuarle attraverso singoli episodi. Va evitata qualsiasi frammentazione ed attuata una vera strategia, con piani e strumenti in grado di creare e consolidare una cultura della valorizzazione dei talenti. Noi possiamo dare una speranza a tanti giovani in cerca di occupazione, perché tra qualche anno, continuando il flusso di emigrazione intellettuale verso il Nord o l'Estero, sarà difficile rifondare una classe imprenditoriale capace di investire sul territorio e di utilizzare nuove tecnologie, e l'auspicato ricambio generazionale rimarrà solo sulla carta. Al di la delle infrastrutture materiali di cui non si può fare a meno, va utilizzato al meglio quel capitale umano, soprattutto giovanile, di cui siamo ricchi".

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