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Fontana, non sia vano il sacrificio del giudice Saetta

Agrigento, 25 set. - "Sono passati quasi vent'anni da quel 25 settembre 1988, quando, barbaramente, la mafia uccideva lungo la strada statale 640 Agrigento-Caltanissetta il giudice Antonino Saetta, presidente della I sezione della Corte d'Assise d'Appello di Palermo, e suo figlio Stefano". Il presidente della Provincia Regionale di Agrigento, Vincenzo Fontana, ricorda, attraverso una nota, la figura del giudice Antonino Saetta. "A distanza di tutti questi anni - prosegue Fontana - il suo impegno a difesa della legalità e della democrazia non sono stati dimenticati perché vano non è stato il suo sacrificio e quello del figlio Stefano vittima ancor più innocente della furia omicida della Mafia. Proprio in ricordo di questi valorosi servitori dello Stato va il nostro pensiero per affermare la legalità e la giustizia. Un impegno che deve essere ancor più rinvigorito per dare un segnale forte alla criminalità organizzata". "La nostra terra - aggiunge il presidente della Provincia Regionale - può e vuole vivere senza la mafia ed il suo potere economico. Solo liberandoci da questa piovra riusciremo a creare reali condizioni di sviluppo per i nostri figli". "Alla famiglia del non dimenticato Giudice Saetta - conclude Fontana -, del figlio Stefano e di tutti coloro che si sono sacrificati per affrancare la Sicilia va il nostro ringraziamento e la certezza che senza di loro lo Stato non avrebbe potuto affrontare in maniera adeguata questa terribile sfida. A loro dedichiamo il nostro impegno per una Sicilia migliore e ci impegneremo sempre di più per fare maturare una cultura diversa nelle nuove generazioni che veda lo Stato quale unica risposta ai loro quesiti e ai loro problemi".

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