Agrigento, 2 ottobre 07
In seguito agli interventi a mezzo stampa di alcuni sindaci sulla presunta "fretta", da parte del Presidente Fontan. di dichiarare decaduta la seduta dell'assemblea dei soci dell'Ato idrico convocata per ieri pomeriggio, lo stesso Presidente della Provincia Regionale precisa che, contrariamente alle notizie riportate, l'appello è stato chiamato alle 16,45, con il classico quarto d'ora "fisiologico" di ritardo. Essendo presenti soltanto tre sindaci, era inevitabile dichiarare decaduta la seduta.
"Nessuna puntualità svizzera" dice Fontana "e nessuna fretta, visto che ho già riconvocato l'assemblea per il prossimo 12 ottobre in prima convocazione e il 13 in seconda. Mi pare che lo scopo della protesta dei sindaci del cosiddetto 'fronte del no' sia quello di distogliere l'attenzione dei cittadini dal vero problema, e cioè che da un anno e mezzo sulla vicenda del servizio idrico integrato non si fanno passi in avanti, e tuttora si continua a perdere tempo prezioso , mentre altre Province hanno già affidato la gestione ai privati con conseguente accesso ai fondi comunitari. Per me si tratta di una tattica che alla fine peserà solo ed esclusivamente sui cittadini".
Il Presidente Fontana boccia anche l'ipotesi della gestione pubblica: "Non porterebbe alcun miglioramento su approvvigionamento, qualità dell'acqua e tariffe, perché le tariffe già stabilite sono bloccate per cinque anni, e anche successivamente dovranno essere concordate con l'ente pubblico, al di là degli adeguamenti ISTAT. Certo, comprendo le perplessità di alcuni sindaci: anche il sottoscritto si rende conto che la posta in palio è altissima e che la scelta è difficile, ma attualmente l'unica via è quella che ci obbliga a seguire la legge Galli, emanata proprio con il fine di razionalizzare l'utilizzo delle acque. Il rifacimento delle reti idriche, la realizzazione di nuovi potabilizzatori e il miglioramento di quelli esistenti, con l'eventuale riutilizzo delle acque reflue, sarà possibile solo grazie alle risorse dell'UE e alle anticipazioni dei privati, cosa che la gestione pubblica non riuscirebbe assolutamente a garantire. Basta guardare la situazione dei bilanci di molti Comuni per rendersene conto".
Il Presidente Fontana respinge anche le accuse velate di puntare al commissariamento dell'Ato: "Abbiamo fatto diverse sedute senza concludere nulla, e non certo per colpa mia: l'unica cosa che si può fare è, nella prossima seduta, andare subito al voto, anche senza dibattito, visto che di parole se ne sono sprecate sin troppe. L'acqua è un bene prezioso, il cui utilizzo va razionalizzato. Non è possibile pensare che i sindaci delle zone montane pensino di gestire in proprio una risorsa che va invece ridistribuita sull'intero territorio provinciale. Proprio questi sindaci hanno tutto l'interesse di bloccare l'attività dell'assemblea, per lasciare tutto com'è, senza curarsi delle comunità che non hanno, sui rispettivi territori, le stesse disponibilità idriche".