Agrigento, 16 ottobre 2008
Il Consiglio Provinciale, presieduto dal Vicepresidente vicario Mario Lazzano, ha approvato questa sera due ordini del giorno su alcuni aspetti del Decreto Legge n. 137 del 1.9.2008 " (c.d. Decreto Gelmini sul Maestro unico) approvato dal Governo Nazionale. Con il primo ordine del giorno di Nino Spoto (Rif. Com.) e Carmelo Avarello (La Sinistra), il Consiglio, si legge nella parte conclusiva, "Delibera di esprimere il proprio netto, chiaro e risoluto dissenso rispetto ai contenuti della riforma della scuola voluta dalla Gelmini ed invita, pertanto, il presidente del Consiglio Provinciale ed il Presidente della Provincia Regionale ad assicurare il massimo sostegno a tutto il fronte, regioni, enti locali, sindacati, studenti e genitori, impegnato a rivendicare il ritiro del progetto di riforma e l'avvio di una più serena e costruttiva discussione in ordine ad una vera riforma che rilanci e restituisca la centralità che merita alla nostra scuola".
L'odg ha dato corso ad un vivace dibattito, preceduto dall'intervento del Presidente della Provincia Eugenio D'Orsi, che ha espresso dissenso sulla della riforma: "Da conoscitore del mondo della scuola penso che la riforma Gelmini provocherà solo danni al sistema italiano, danneggiando la formazione degli alunni delle elementari. Impensabile tornare alla figura del maestro unico, che negli anni '60 esprimeva solo nozionismo, mentre le attuali materie di insegnamento impongono figure professionali specializzate. Ricordo che il nostro sistema, basato sui moduli nelle elementari, è invidiato da tutta l'Europa. Fortemente negative anche le ricadute sull'occupazione, per i tagli a personale docente e ATA, con danni enormi per le famiglie. Soltanto nella nostra provincia le scuole da chiudere saranno almeno 6".
Nell'esporre l'odg, il consigliere Spoto (RC) ha rilevato che la riforma penalizza il Sud e la Sicilia, con forti tagli al personale, che per la sola provincia di Agrigento riguarderanno 250 posti tra personale docente e ATA, e ha invitato il Consiglio a votare unitariamente il documento. Posizione condivisa dall'UDC, che con il capogruppo Salvatore Montaperto si è associato contestando i contenuti della riforma, mentre Francesco La Porta, criticando il decreto, ha anche negato che "in una classe con 35 alunni si possa parlare di formazione", ribadendo "il dramma di molti docenti precari che rimarranno disoccupati". Arturo Ripepe ha anche ricordato che il Governo Regionale, tramite l'Assessore Antonello Antinoro, ha espresso una posizione nettamente contraria alla riforma, e ha ricordato che gli accorpamenti potrebbero danneggiare pesantemente i piccoli centri montani, provocando il caos amministrativo, e che l'odg esprime sostanzialmente il disagio di tutti i siciliani.
Per Ezio Di Prima, capogruppo del PD, sembra "più che altro la riforma di Tremonti, basata solo su una logica di numeri e di puro risparmio. E' una tragedia didattica e occupazionale, con pesanti ricadute anche sull'università". Daniele Camilleri (PD) ha evidenziato il deficit di metodo con cui il Governo ha proposto la riforma: "Non si può intervenire sulla scuola con lo stesso metodo che si sta adoperando per gli esuberi Alitalia".
Il capogruppo del PDL Ivan Paci, invece, pur contrario ai tagli indiscriminati, non ha apprezzato le motivazioni alla base del documento, dichiarando inizialmente l'astensione per evitare strumentalizzazioni politiche. Anche Carmelo D'Angelo ha espresso perplessità, condividendo la riforma Gelmini, in particolare sul maestro unico. Orazio Guarraci invece ha annunciato voto contrario, ritenendo il documento "una vera e propria presa di posizione politica" e non condividendo "il merito né alcuni termini adoperati da Spoto e Avarello", e proponendo semmai una versione modificata. Contrario all'odg anche Roberto Gallo (La Destra), che non vede "nel maestro unico e nel voto in condotta un ritorno al passato, bensì l'occasione per ridefinire i contenuti di una scuola italiana in emergenza e appiattita verso il basso".
Favorevole invece il MPA, che prima con Matteo Ruvolo ha ribadito il suo no ai tagli e al dramma sociale e occupazionale che ne deriverebbe, dichiarandosi d'accordo con il Presidente D'Orsi, mentre il capogruppo Salvatore Scozzari, pur preferendo una sintesi unitaria e condivisa da tutti, ha confermato la volontà di votare la proposta di Spoto e Avarello senza stravolgimenti. Infine, l'assessore alla P.I. Gaetano Cani, pur condividendo alcuni aspetti della riforma, ritiene fortemente negativi il ritorno al maestro unico e la riduzione delle ore settimanali da 30 a 24. Alla fine la mozione è stata approvata con 20 voti favorevoli (i consiglieri MPA, UDC, PD e Spoto di RC, mentre Avarello era assente) e 8 contrari (Roberto Gallo della Destra; Luigi Sutera Sardo, Riccardo Gallo, Rosario Marino, Carmelo D'Angelo, Ivan Paci e Orazio Guarraci del PDL; l'indipendente Nicola Testone).
Il successivo punto, ovvero l'odg proposto da Ivan Paci, Mario Lazzano e Salvatore Scozzari sui tagli alle cattedre di sostegno, è stato approvato all'unanimità, pur con alcune distinzioni. "I tagli - ha spiegato Paci - penalizzano nelle scuole i disabili, che, dati alla man,o sono in aumento. Chiedo un voto unanime perché questo documento è diverso dall'altro già approvato". In questo senso si è espresso anche C. D'Angelo. Anche Orazio Guarraci ha dichiarato che le valutazioni tra i due odg sono diverse, e ha preso atto che "si è trattato dell'ennesimo incidente politico in seno alla maggioranza". Favorevole alla mozione anche Roberto Gallo (Destra). Favorevoli ed "in coerenza con la votazione precedente" Montaperto per l'UDC, Ruvolo per il MPA, Camilleri per il PD (che ha rimarcato "il taglio di ben 86 cattedre di sostegno nella provincia") e Spoto di RC.
Il Consigliere Roberto Gallo ha infine ritirato la sua mozione sullo scioglimento dell'APEA, vista la richiesta ufficiale fatta dal Presidente D'Orsi al Consiglio sulla messa in liquidazione della stessa Agenzia. "Con piacere prendo atto di un cambiamento di opinione del Presidente D'Orsi" ha dichiarato Gallo "che in precedenza si era espresso in ben altri termini. L'APEA va sciolta in quanto inutile carrozzone politico clientelare, che ha prodotto il nulla e sperperato risorse. La decisione del Presidente D'Orsi è innanzitutto un atto di rispetto verso i cittadini".
Subito dopo il prelievo del punto riguardante la mozione sul disegno di legge regionale sui tagli alle indennità negli enti locali, Ivan Paci ha chiesto ed ottenuto il rinvio della seduta a giovedì prossimo, 23 settembre alle ore 18.00, con il voto contrario di Roberto Gallo.