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Provincia e Comuni insieme nella gestione dell'acqua

Agrigento, 4 marzo 2009

Il Consiglio provinciale a conclusione di un lungo dibattito sull'Ato idrico, ha votato all'unanimità (assenti solo i consiglieri del gruppo del Pdl) un documento con il quale "fa proprie le motivazioni dei Sindaci della Provincia in merito alla battaglia che stanno portando avanti contro la privatizzazione dell'acqua". Nel documento finale i Consiglieri hanno ribadito la "centralità" che la Provincia deve avere, insieme ai comuni del territorio, nella gestione del servizio idrico".
La seduta, presieduta da Raimondo Buscemi, ha visto la presenza della quasi totalità dei Consiglieri provinciali, a conferma che il problema della privatizzazione dell'acqua viene avvertito nel territorio. Alla riunione del Consiglio non ha partecipato l'amministratore delegato della Girgenti acque, Giuffrida.
Nel prendere la parola Stefano Girasole (Pd) ha sostenuto che "...l'acqua non è un bene con il quale fare speculazioni. Occorre lavorare perché venga istituita una unica autorità e la gestione torni ai comuni i cui amministratori ne risponderanno direttamente ai cittadini". Il capogruppo del Mpa, Totò Scozzari, ha sostenuto la necessità che sia il problema Ato idrico che quello dei rifiuti vengano affrontati congiuntamente in quanto "... i costi per i cittadini sono troppo esosi. Il Consiglio - ha detto Scozzari - deve approvare un Ordine del giorno finale sui due gravi problemi". Anche Angelo Bennici (Pdl) ha parlato di "... inefficienze e disfunzioni da parte dell'Ato idrico che crea serie ripercussioni sul tessuto sociale ed economico del territorio".
Nel dibattito è intervenuto il presidente della Provincia, Eugenio D'Orsi, che ha illustrato la situazione attuale ed ha sostenuto la necessità di avviare un percorso comune di tutte le forze politiche e che l'Ente intermedio deve diventare il punto di riferimento per i comuni del territorio "... come Provincia - ha detto il presidente - stiamo chiedendo che il servizio venga assunto dalla Provincia con la partecipazione di tutti i comuni". Concludendo il proprio intervento il Presidente D'Orsi ha invitato il Consiglio ad attendere la sentenza del Consiglio di Giustizia Amministrativa prevista per il prossimo 11 marzo, "...dopo possiamo mettere in atto tutte le strategie per portare avanti insieme eventuali battaglie su questo grave problema".
I Consiglieri, nonostante l'invito del Presidente della Provincia, hanno voluto proseguire nel dibattito. Roberto Gallo (Gruppo misto - La Destra) ha espresso le proprie preoccupazioni per "... questa politica di sfaldamento di quello che dovrebbe essere lo Stato sociale. Auspico che si possa ritornare ad una gestione diretta in quanto l'acqua è un bene pubblico". Sulla stessa lunghezza d'onda anche Davide Gentile (Mpa) che ha parlato di speculazioni su un bene primario quale l'acqua. Lo stesso Gentile ha inviato una lettera al presidente della Provincia con la quale chiede che Eugenio D'Orsi "...si faccia garante del rispetto delle procedure di reclutamento del personale...". Per Matteo Ruvolo (Mpa) "l'atteggiamento di Giuffrida è poco rispetto nei confronti di questo Consiglio che è rappresentativo dell'intera popolazione agrigentina. Occorre rideterminare gli Ambiti e portare avanti una battaglia democratica affinché le province si riapproprino di questi servizi".
Daniele Cammilleri (Pd) ha sostenuto che "il Consiglio deve ascoltare il grido di protesta dei sindaci che rappresentano le istanze dei propri cittadini. Noi non siamo contro quegli imprenditori che fanno vera impresa, che investono capitali e creano occupazione, ma nel nostro caso non c'è nulla di tutto ciò. Oggi abbiamo l'obbligo di manifestare il nostro pensiero, se poi verranno sentenze ci riconvocheremo".
Il capogruppo del Pd, Ezio Di Prima ha chiesto al Consiglio l'unanimità: "... dobbiamo avere una voce sola, redigere un documento finale della seduta e se il Consiglio lo riterrà opportuno dare incarico alla Commissione Affari Generali di seguire la vicenda e sviluppare una proposta di legge". Arturo Ripepe (Udc) dal canto suo ha sostenuto la contrarietà dell'Udc alla privatizzazione dell'acqua "... ma aspetterei - ha detto - la sentenza del Cga di giorno 11".
Intervenendo nel dibattito Antonino Spoto (Gruppo misto - Rifondazione) ha detto: "Siamo tutti concordi nel dire no alla privatizzazione. Come Consiglio farei subito un documento unanime sospendendo per dieci muniti la seduta il tempo di sottoscriverlo...". Accogliendo la proposta Raimondo Buscemi ha sospeso per alcuni minuti la seduta dando quindi la possibilità ai consiglieri di elaborare il documento finale che alla ripresa dei lavori dopo la lettura è stato approvato all'unanimità.
Una nota a margine del Consiglio: solo quattro cittadini hanno assistito al lungo dibattito fino alla lettura del documento finale.

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