Agrigento, 19 maggio
In merito agli interventi di Paolo Cilona, giornalista e PRESIDENTE CENTRO PROGRAMMAZIONE AZIONE SOCIALE DI AGRIGENTO ORGANIZZATORE DEL PREMIO TELAMONE, occorre fare alcune indispensabili precisazioni.
È veramente curioso, nonché avvilente, assistere al j'accuse di chi per anni è stato abituato ad attingere dalle casse provinciali. Saremmo portati a credere che ciò non si sarebbe verificato se l'Assessore Provinciale alla Cultura ed il Presidente D'Orsi avessero mantenuto tali decennali contributi.
Le critiche sono bene accette quando sono disinteressate e portate con onestà intellettuale. Al contrario, risultano quanto meno sterili se chi ne è portatore alza la voce solo quando vede scomparire il contributo per il proprio centro o associazione, quasi fosse stato compiuto un atto di lesa maestà, e come se in precedenza fosse un atto dovuto.
Gli illustri personaggi che sfogano le proprie frustrazioni per attaccare l'operato innovativo di questa nuova giunta provinciale devono comprendere che al Presidente D'Orsi e all'Assessore Castellino non interessa promuovere una cultura ad usum delphini. Del resto, non sarebbe stato moralmente corretto mantenere oltre 250mila euro di trasferimento ad enti culturali in un momento in cui le priorità universalmente riconosciute sono altre, priorità che sono rimaste per troppo tempo inascoltate.
Ci chiediamo altresì quali siano stati i benefici che tali contributi hanno portato sul nostro territorio, vista la drammatica situazione del settore turistico della provincia di Agrigento.
Per favorire il turismo culturale abbiamo programmato diversi interventi finalizzati al miglioramento della fruizione dei beni culturali di tutta la provincia. Progetti che sosterranno un settore vitale della nostra provincia molto più che l'organizzazione di centinaia di premi o convegni.
IL PREMIO TELAMONE di Paolo Cilona non è stato inserito nel PEG del mio Assessorato. Inoltre, un emendamento dell'opposizione che mirava ad reintrodurlo è stato bocciato a larga maggioranza dal consiglio provinciale.
Citando il Ministro On. Bondi, "per anni il motore dell'industria degli eventi culturali è stato un fatto reciprocamente vantaggioso fra politici e uomini di cultura, dove i primi cercano di allargare il proprio consenso mentre i secondi sono ben felici di promuovere se stessi partecipando a ogni sorta di manifestazione culturale".
La Cultura deve essere liberata dalla concezione che la vede strumento per allargare il consenso.
La cultura, invece, è quel patrimonio sociale di un gruppo umano, trasmesso di generazione in generazione, che comprende conoscenze, credenze, fantasie, ideologie, simboli, norme, valori, nonché le disposizioni all'azione che da tutti questi derivano e che si concretizzano in schemi e tecniche d'attività tipici di ogni società, e non può essere intesa come appannaggio o esclusiva competenza di alcuni salotti.
Speriamo di non dover più replicare a queste inutili quanto vane intemperanze, e speriamo altresì che tali soggetti, finalmente assenti, dopo decenni, dalla nostra agenda politica, si diano da fare per reperire nuovi fondi, se davvero vogliono realizzare le manifestazioni che reputano di così alto prestigio.
L'azione coraggiosa, dirompente ed innovativa del Presidente D'Orsi e della sua giunta è fortemente apprezzata dall'opinione pubblica, così come testimoniano i sondaggi condotti da grandi testate nazionali, e pazienza se qualche personaggio si lamenta: sopravviveremo.
Il Presidente D'Orsi e lo scrivente Assessore alla Cultura Castellino vivono la Politica, nel senso platonico del termine, quale la più nobile delle arti: per noi chi fa Politica non si sporca le mani, ma onora se stesso e serve la comunità.
L'Assessore Provinciale alla Cultura
Stefano Castellino