Agrigento, 10 dicembre 2010
Si è svolta questa mattina presso l'auditorium dell' IPC "GALLO" di Agrigento la prima edizione del "Premio letterario Saetta e Livatino".
La manifestazione organizzata dalla Provincia Regionale di Agrigento Assessorato all'Istruzione con il patrocinio del MIUR e del Ministero della Giustizia ha l'obiettivo di inculcare presso le giovani generazioni i valori della Legalità attraverso la conoscenza della figura dei due valorosi uomini Antonino Saetta e Rosario Livatino barbaramente trucidati dalla mafia.
Quindici gli Istituti partecipanti provenienti da tutta la provincia.
I vincitori del premio letterario, scelti da una giuria di esperti presieduta dal Provveditore Emerito di Agrigento Nicolò Lombardo, sono state cinque scuole.
Gli studenti degli Istituti finalisti hanno presentato elaborati multimediali ispirati a temi quali l'omertà, il pentimento e la lotta quotidiana combattuta con civilità dalle giovani generazioni per il riscatto sociale di questa terra dall'influenza mafiosa.
Il primo premio è andato agli alunni del Liceo Scientifico "Politi" a cui, oltre alla targa ricordo della Provincia Regionale di Agrigento è andato un premio in denaro consistente in un libretto di risparmio con un deposito consegnato dal Presidente della Banca di Credito Cooperativo San Francesco di Canicatti Vito Augello che ha sponsorizzato la manifestazione.
Gli studenti hanno seguito con grande attenzione gli interventi dei relatori.
L'Assessore all'Istruzione della Provincia Regionale Gaetano Cani ha evidenziato il valore educativo dell'iniziativa soffermandosi sul ruolo fondamentale che ha la scuola come motore propulsore di una cultura alla legalità.
Seguito con grande attenzione dagli studenti presenti gli interventi del Presidente del Tribunale di Agrigento Luigi D'Angelo.
A chiudere la partecipata manifestazione l'intervento del Presidente della Provincia Regionale di Agrigento Eugenio D'Orsi.
"I premi ci portano alla memoria persone che grazie al loro sacrificio hanno permesso a chi ha operato dopo di raggiungere risultati importanti" dichiara D'Orsi ". "Io non credo alle tavole rotonde, agli incontri se , chi ci amministra, non investe nella scuola l'unico posto deputato a cambiare mentalità e modo di porgersi nei confronti della società.
Scuola che dovrebbe operare in sinergia con la famiglia e con la società civile, perché è chiaro che il messaggio che arriva dalla scuola deve poi essere "decodificato" e rafforzato dalla famiglia per avere risultati concreti.
Dispiace assistere, dopo il grande risultato raggiunto dalle forze dell'ordine con la cattura del boss Gerlandino Messina, ad una marcia contro la mafia a Favara che non ha visto grande partecipazione della popolazione a questa importante festa della liberazione.
L'atteggiamento mafioso, continua D'Orsi, e qualcosa che ci portiamo dentro nella cultura , nella mentalità , se non riusciamo a preoccuparci della cosa pubblica , delle cose che ci riguardano da vicino, non abbiamo raggiunto nessun obiettivo nello sradicare la mentalità mafiosa.
È importante dimostrare quello che siamo dentro, i valori che ci portiamo e che trasmettiamo all'esterno. Dentro ognuno di noi ci sono valori positivi che devono uscire fuori per contribuire a migliorare questa società.
I nostri ragazzi, conclude il Presidente della Provincia, devono avere il diritto legittimo di essere considerati ragazzi di serie "A" . Mi sto battendo per non far diventare il Polo Universitario di Agrigento un clone dell'Università di Palermo".