Agrigento 28 marzo 2011
Il Presidente del Consiglio Provinciale Raimondo Buscemi, per celebrare i 150 anni di vita del Consiglio, che si è riunito per la prima volta il 25 aprile del 1861, ha inviato una nota con la quale invita il Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano a partecipare, "in considerazione dell'alto valore simbolico della riunione del Consiglio, che coincide con l'anno delle celebrazioni dei 150 anni dell'unità d'Italia" ad una seduta straordinaria da tenersi tra il 26 e il 30 Aprile c.a. alle ore 18:00, nell'Aula Giglia".
Il Presidente Buscemi ritiene che l'autorevole presenza del Capo dello Stato arricchirebbe di grande significato la seduta, tenuto conto del "Suo primario ruolo istituzionale".
Pertanto, scrive Buscemi, "qualora manifestasse la possibilità di essere presente ad Agrigento in una delle date sopra riportate, La prego voler far comunicare il giorno a Lei più congeniale con i suoi impegni istituzionali, per convocare la seduta del Consiglio che sarà, per l'occasione da Lei presieduta, per rafforzare quei valori di unità che questo anno stiamo celebrando in tutto il Paese".
Nei prossimi giorni, non appena arriverà la risposta da parte della Presidenza della Repubblica, sarà fissata la data per celebrare l'evento.
Nella prima seduta del 25 aprile del 1861 fu eletto il primo Presidente del Consiglio Provinciale il Marchese Giuseppe Cafisi che ottenne al primo scrutinio 11 voti su 20 Consiglieri presenti.
Successivamente fu eletto il Vice Presidente Ignazio Genuardi con 10 voti, ma alla seconda votazione, mentre le funzioni di segretario furono assunte da Michele Biondi a cui andarono 14 voti. La prima seduta del Consiglio fu presieduta da Nicola Dara, Presidente provvisorio per età e dal Segretario provvisorio Giosuè Farruggia, il più giovane consigliere in aula.
"L'aula Giglia - ha dichiarato il Presidente del Consiglio Provinciale Buscemi- è stata in questi 150 anni, motore politico ed amministrativo del territorio provinciale, contribuendo a forgiare numerose personalità politiche, che hanno successivamente avuto importanti incarichi nel governo della Nazione e della Regione".